il comparto suinicolo nazionale comparto suinicolo: Italia e UE 2000 2005 2007 stati n. % n. % n. % ger 25775 21.1 26989 17 26948 16.9 spa 22149 18.2 24889 15.6 25617 16.1 fra 15168 12.4 15123 9.5 14968 9.4 dk 12642 10.4 12604 7.9 13170 8.3 nl 12822 10.5 11000 6.9 11710 7.3 ita 8329 6.8 9200 5.8 9273 5.8 121887 (100) 122242 76.8 124044 77.8 18711 11.8 17621 11.1 159115 (100) 159453 (100) UE15 polonia UE27 suinicoltura: contesto mondiale produzione (%) 17 3 46 10 24 cina ue27 usa bras altri italia: consumo pro capite e autoapprovv consumo kg 40 63 autoappr % 62,6 36,3 34,5 35 62 33 61 28,4 60 59,7 25 59,2 58,8 59 20 58 15 57 10 56 1995 2000 2005 2007 autoappr % consumo kg 30 italia: importazioni (% su peso totale) (CRPA 2008) voce % sul peso totale animali vivi (NL, E, FR, DK) 5 prodotti trasformati 4 carne (D, E, NL, DK, Fr) 91 -carcasse 12 -cosce 60 -altri tagli 19 italia: la struttura produttiva • (ISMEA 2007) circa 100.000 allevamenti forte concentrazione produttiva: italia: la struttura produttiva (ISMEA 2007) forte concentrazione geografica: 14% 85% italia: la struttura produttiva • la dinamica in atto: (ISMEA 2007) Scrofa fecondata Svezzamento 21 – 28 d gravidanza 114 d Svezzati 8 – 10 (5 – 7.5 kg) Intervallo svezzamento - estro (10 – 20 d) Nati vivi 10 – 12 (1.1 – 1.5 kg) gravidanza Interparto: 145-160 d Parti/scrofa/y: 2.1-2.4 20 – 35 kg (60 – 80 d) Fecondazione 114 d INGRASSO Peso 25 Età 65 Accr. ICA magroncello 55 d 600 – 700 g/d 2.5 60 120 magrone 75 d 110 ingrasso 160 195 85 d 280 600 – 700 g/d 4.0 550 – 650 g/d 5 – 5.5 indici tecnici e costi a confronto (CRPA 2008) UK NL FR IT DK D USA BRA parti/scrof n 2.26 2.34 2.26 2.18 2.23 2.27 2.37 2.01 vivi/parto n. 10.9 12.3 12.7 10.6 13.5 11.2 10.7 10.7 sv/scr/y n. 21.4 25.1 24.5 20.6 25.9 21.8 22.3 20.0 peso peso fin fin kg kg 99 99 114 114 115 115 165 165 107 107 119 119 121 121 109 109 IMG IMG 30kg 30kg--fin fin 655 655 772 772 773 773 626 626 861 861 720 720 755 755 788 788 ICA ICA 30kg 30kg--fin fin 2.75 2.75 2.71 2.71 2.9 2.9 4.67 4.67 2.65 2.65 2.95 2.95 2.98 2.98 2.54 2.54 115 115 108 108 207 207 89 89 124 124 129 129 110 110 suini/posto/y suini/posto/y 3,49 3,49 2,99 2,99 3,18 3,18 1,71 1,71 3,80 3,80 2,79 2,79 2,77 2,77 3,04 3,04 kg/posto/y kg/posto/y 346 346 341 341 366 366 282 282 407 407 332 332 335 335 331 331 costo costo € €/kg /kg M M 1.59 1.59 1.28 1.28 1.35 1.35 1.61 1.61 1.34 1.34 1.46 1.46 0.98 0.98 0.91 0.91 dur dur 30kg 30kg--fin fin d d 98 98 indici tecnici e costi a confronto (CRPA 2008) UK NL FR IT DK D USA BRA parti/scrof parti/scrof n n 2.26 2.26 2.34 2.34 2.26 2.26 2.18 2.18 2.23 2.23 2.27 2.27 2.37 2.37 2.01 2.01 vivi/parto vivi/parto n. n. 10.9 10.9 12.3 12.3 12.7 12.7 10.6 10.6 13.5 13.5 11.2 11.2 10.7 10.7 10.7 10.7 sv/scr/y sv/scr/y n. n. 21.4 21.4 25.1 25.1 24.5 24.5 20.6 20.6 25.9 25.9 21.8 21.8 22.3 22.3 20.0 20.0 peso fin kg 99 114 115 165 107 119 121 109 IMG 30kg-fin 655 772 773 626 861 720 755 788 ICA 30kg-fin 2.75 2.71 2.9 4.67 2.65 2.95 2.98 2.54 98 115 108 207 89 124 129 110 suini/posto/y 3,49 2,99 3,18 1,71 3,80 2,79 2,77 3,04 kg/posto/y 346 341 366 282 407 332 335 331 costo €/kg M 1.59 1.28 1.35 1.61 1.34 1.46 0.98 0.91 dur 30kg-fin d gli allevamenti suinicoli: tipologie riproduzione aperto ciclo ingrasso chiuso Allevamento a ciclo aperto da riproduzione: • produzione: lattoni (20 – 35 kg, 8 – 10 settimane) • dimensione varia (decine/centinaia scrofe) • organizzazione in reparti: zona fecondazione (scrofe postsvezzamento) zone gestazione (stabulazione individuale o box multipli) sale parto (gabbia parto per scrofa+suinetti: da qualche d preparto a fine lattazione) sale post svezzamento (suinetti fino a 20-30 kg) area rimonta gli allevamenti suinicoli: tipologie Allevamento a ciclo aperto da ingrasso: • acquista lattoni di 20-35 kg e li porta fino a 160 kg • dimensione varia, spesso grande (migliaia di capi) • stalle a box multipli con pavimentazione piena, a grigliato parziale o totale • possibile suddivisione fase di allevamento in sottofasi (ex: 3060; 60-110; 110-160 kg) differenti per alimentazione • notevole ricorso ad approvvigionamenti esterni per le materie prime utilizzate nella razione • frequente l’utilizzo del siero di latte Allevamento a ciclo chiuso • combina le due fasi • maggiore complicazione strutturale/manageriale • costo di produzione del kg carne inferiore (≈ 20% in meno) • gestione sanitaria più facile • prodotti più uniformi • più facile adottare politiche di qualità Suino pesante: parametri tecnici Fase: accrescimento magronaggio finissaggio Peso vivo: 25 60 60 110 110 160 ED (kcal) 3200 3200 3200 PG (g) 165 150 135 - lisina (g) 8.3 7.7 7.0 -metionina (g) 2.8 2.6 2.4 -triptofano (g) 1.5 1.4 1.3 FG (g) 40 40 40 razionamento (% PV/d) 4–5% 2.7 – 4.0 % 2.1 – 2.7 % siero* (l/d) 4-8 8 - 10 ≤ 15 Siero: ss 6-7%; ED 200-220 kcal/kg tq apporti (% ss): lattosio 75%; PG 14%; cen 10% 13-14 kg di siero “valgono” un kg di mangime 1: testa 2: guanciale, gola 3: lardo 4: coppa 5: lombo o lonza 6: costine 7:spalla 8: zampino 9: pancetta 10: filetto 11: culatello 12:coscia, prosciutto • in Italia la maggioranza dei tagli utilizzati per trasformazione in insaccati, cotti o stagionati 1: testa: utilizzata per salumi tipici, anche con inclusione di lingua e orecchie 2: guanciale, salato e stagionato; si usa per salame crudo, cotechino e zampone 3: lardo, salato e stagionato; ridotto a cubetti per salami e mortadelle 4: coppa, comprende le v. cervicali e le I 5 toraciche; stagionata dopo rifilatura e sgrassatura; anche fresca alla griglia 5: lombo, L. dorsi + vertebre; può essere distinta in carrè (parte craniale), usata per braciole, e lonza, disossata per arrosti o fettine, arista • • • • 6: costine (puntine): coste spolpate con residuo di carne, da griglia 7: spalla, trasformata in spalla cotta da affettare dopo rifilatura e sgrassatura; se consumo fresco, per arrosti 9: pancetta, < spessore grasso e > contenuto di t. muscolare del lardo; salata e stagionata stesa o arrotolata in varie preparazioni (coppata, ecc) o affumicata 12: coscia, salata e stagionata a crudo; speck; culatello ripartizione ponderale e economica carcassa suino pesante (CRPA 2008) PV 160 kg; resa macello 80% tagli peso kg peso % su carc valore % su carc coscia rif 24.3 19,1 26 spalla dis 13,6 10,7 10.4 lombo 23,5 18,5 28.2 coppa 7,9 6,2 8.7 TM tot 75.3 59.2 78.5 lardo 13,6 10,7 12.2 pancetta 19 14,9 7 gola 7,2 5,7 1.6 42,9 33.7 21.6 9 7.1 0.6 127.2 (100) (100) TG tot testa/zamp CARC produzioni suinicole: razze e tipi genetici • cenni etnologia suino suino nazionale: caratteri di interesse • tipologia produttiva: suino pesante “industriale” elementi di redditività redditività: - allevatori: • efficienza riproduttiva scrofe precocità, fertilità, prolificità, attitudine materna; • efficienza produttiva accrescimento/ingrasso IMG, ICA, rusticità, resa macello, uniformità • macellatori: caratteristiche carcasse/tagli/carne (“qualità”) • trasformatori/industria caratteristiche tecnologiche e “trasformabilità” tagli e carni (“qualità”) • idealmente, interventi/miglioramenti integrati lungo tutta la filiera suinicola: selezione; utilizzazione efficiente risorse genetiche; tecniche di allevamento/alimentazione; procedure di trasporto e macellazione; tecnologie di trasformazione • Particolare rilevanza aspetti qualitativi (tagli/carne) • • • • suinicoltura e qualità • caratteristiche suinicoltura italiana: forte legame con industria trasformazione indirizzi produttivi nazionali originali/unici: trasformazione in prodotti tipici DOP e disciplinari specifici indirizzo produttivo predominante: suino pesante e maturo (industriale; da salumificio) particolare importanza di caratteristiche qualitative materia prima produzioni suinicole DOP (21) • • DOP: DOP: Prosciutto Veneto gran suino padano Berico-Euganeo carne fresca Salame Brianza Capocollo di Calabria Salame di Varzi Coppa Piacentina Salame Piacentino Culatello di Zibello Salamini alla cacciatora Pancetta di Calabria Salsiccia di Calabria Pancetta Piacentina Soppressata di Calabria Prosciutto di Carpegna Sopressa Vicentina Prosciutto di Modena Jambon de Bosses Lard d' Arnad Prosciutto di Parma Prosciutto di S. Daniele Prosciutto Toscano produzioni suinicole IGP (7) • IGP: Cotechino Modena Lardo di Colonnata Mortadella Bologna Prosciutto di Norcia Salame Cremona Speck dell' Alto Adige Zampone Modena che qualità?? • • • • qualità prodotto alimentare: complesso delle caratteristiche che lo rendono idoneo a soddisfare le esigenze di coloro che lo utilizzano dipende da: caratteristiche proprie (intrinseche) del prodotto modo con cui queste caratteristiche sono percepite e valutate da coloro che utilizzano il prodotto difficile da definire in modo univoco (e oggettivo) più utilizzatori, esigenze diverse (talora contrastanti) carcassa qualità in ambito suinicolo: carne qualità carcassa suina • • • carcassa suina: “corpo macellato, dissanguato ed eviscerato, privato di lingua, setole, unghielli e organi genitali e comprendente sugna, reni e diaframma” requisiti qualità carcassa (univoci???): contenuto carne magra (+) spessore muscoli (+) contenuto grasso (-) valutazione qualità carcassa (decisione 468/CE/2001): classificazione carcasse suino stima % carne magra con metodi statisticamente provati, basati su misurazioni fisiche oggettive e autorizzati UE in Italia sono autorizzati i seguenti metodi: “Fat-O-Meater” (FOM) “Hennessy Grading Probe” classificazione carcasse suine griglia CEE • entrambi i metodi forniscono misure di spessore lardo e long dorsi, utilizzate per stimare % carne magra (e relativa classificazione) tramite equazioni : classe carne magra % (S) ≥ 60 E ≥ 55 U 50-55 R 45-50 O 40-45 P <40 griglia europ: considerazioni • sistema comune x classificare carcasse suine in modo uniforme nei vari mercati UE (trasparenza; prezzi riferimento comuni); tuttavia: prevalentemente quantitativo (solo % carne magra; qualità carne???) legato al peso tipico macellazione (favorisce suini leggeri) suino pesante, classi tipiche: (U) R O commercializzazione italiana non riguarda la carcassa, ma i singoli tagli antagonismo tra contenuto in carne magra e caratteristiche tecnologiche carni % carne magra vs qualità tecnologica • all’aumentare di % di carne magra: > il calo di stagionatura dei prosciutti • 35 • %calo 30 Trad Ibridi 25 20 E U R O P • • < % prosciutti marchiabili > presenza difetti nel prodotto finito (consistenza, aroma, sapore, colore) disciplinari DOP: carnosità media carcasse suini della partita deve rientrare nelle classi centrali della griglia EUROP EUROP: inadatto ad esprimere qualità per la suinicoltura nazionale attributi di qualità della carne (suina): sicurezza igienico-sanitaria patogeni; carica batterica; residui; • salubrità (nutrizionale) quantità e qualità lipidi • aspetto esteriore e parametri tecnologici colore WHC quantità GRS marezzatura aspetto e consistenza del grasso • organolettici tenerezza succulenza, aroma, sapore • attitudine alla trasformazione colore, WHC, caratteristiche grasso capacità assorbimento sale e resa di trasformazione tanti attributi, a volte antagonistinecessario delimitare • che “qualità” x suinicoltura italiana? comparto focalizzato sul “suino da industria” pesante e maturo • produzioni tipiche dell’industria di trasformazione • “prodotto vetrina”: prosciutto crudo stagionato il suino pesante è immagine diretta dei disciplinari del crudo suinicoltura italiana qualità tecnologica di trasformazione • attitudine carne fresca a fornire prosciutti crudi (per estensione: altri prodotti trasformati) caratterizzati da alta resa di stagionatura, assenza di difetti, aspetti organolettici ottimali • qualità materia prima (coscia) essenziale perché: deve subire un lungo processo di trasformazione (≥ 10 mesi) la tecnica di produzione non permette di correggere eventuali difetti della materia prima • il prosciutto crudo (ex: disc. Parma) salume ottenuto da cosce di suini allevati, alimentati e macellati secondo le prescrizioni previste dai disciplinari e lavorate in accordo alle stesse prescrizioni • stagionatura (variabile in fx peso) ≤ 10 mesi • peso finito 8 – 10 kg (≥ 7 kg) modalità preparazione: • materia prima: cosce da suini macellati >24 e < 120 hs con: peso rifilato ≥ 10 kg, optimum 12-14 senza miopatie (PSE, DFD), fratture, ematomi, venature caratteristiche minime garantite del grasso di copertura coscia (quantità e qualità) • il prosciutto crudo (ex: disc. Parma) • • procedura di lavorazione: isolamento (rifilatura da carcassa) raffreddamento (24 hs a 0°, perdite raffredd ≈ 1%) rifilatura x conferire la forma caratteristica e favorire penetrazione sale salagione (21-25 d in fx del peso in 2 fasi, calo peso ≈3.5-4%) riposo dopo spazzolatura per favorire penetraz sale (6090 d, calo peso ≈ 8-10%) lavatura-asciugatura pre-stagionatura sugnatura sondaggio all’ago (al 7° mese) e stagionatura calo peso su coscia fresca rifilata ≈ 25-30% i numeri del crudo • • • • • Parma: ≈ 5000 allevamenti, 128 macelli, 167 prosciuttifici > 9.5 milioni di cosce/anno San Daniele: 29 prosciuttifici > 2.6 milioni cosce/anno Veneto Berico Euganeo: 600.000-700.000 cosce/anno Toscano 21 prosciuttifici ≈ 300.000 cosce/anno Pr Parma è il I marchio DOP per valore in Italia, S. Daniele il IV; insieme, incidono per ≈ 1/3 sull’intero valore DOP italiano requisiti qualitativi prosciutto crudo • • • Calo stagionatura [(P Rif – P Stag)/P Rif) * 100] Presenza difetti: aspetto esterno “marchiabilità” prodotto: - consistenza prosciutto (molle/duro) - consistenza grasso copertura (molle; untuoso) - colore grasso copertura (giallo) aspetto al taglio distribuzione/consumatore - consistenza e umidità superficie di taglio - alterazioni colore (chiaro; scuro; bitonale; macchiato) - noce grasso - infiltrazione/marezzatura - quantità grasso copertura (eccessiva/ridotta) - qualità grasso copertura (consistenza e colore) caratt. organolettiche “fedeltà” consumatore - salato - alterazioni odore e/o sapore qualità tecnologica cosce fresche/carni: capacità di soddisfare i precedenti requisiti sul prodotto finito qualità (tecnologica) carne/tagli: PSE/DFD (effetti su colore e consistenza carni) causa: andamento anomalo della glicolisi postmortem parametri controllo: pH1 > 6 norma: 6.2-6.6 pHu < 6 norma 5.6 – 5.8 PSE DFD “Acida” gene magg (-) fase premac gene magg (+) BASSA BASSA BASSA pH1 basso (≤ 6) norm/alto normale pHu variabile alto (≥ 6) basso (< 5.4) molto chiaro molto scuro molto chiaro pot rit idrica basso eccessivo basso consistenza molle compatta molle • non piacevole • non piacevole • non piacevole • > sgocciolat. • difetti gusto • > sgocciolat. • > calo cott • > calo cott stopposa • >alterazioni microbiol. • > calo stag • alter microb. • > calo stag • salato • <assorb sale • dif colore • dif colore • dif colore • dif sapore Cause: fase premac Incidenza I colore Caratt carne fresca: aspetto Caratt tecnologiche • dif sapore strategie miglioramento: scelta razze; MG; incrocio; trasporto e macello diagnosi predisposizione PSE • • • • PSE: miopatia controllata da un singolo gene (Hal) autosomico recessivo con 2 alleli (N, n) e 3 genotipi: NN, Nn no PSE nn PSE PSE: stessa base ereditaria della MH, sindrome che si manifesta in seguito al trattamento con alotano questa associazione è stata sfruttata per sviluppare il test di diagnosi della PSE tramite gas alotano: identifica però solo nn impossibile eradicare miopatia attualmente possibilità di identificare genotipo al gene Hal (omo ed eterozigoti) da DNA estratto da varie matrici (sangue, muscolo, setole) tramite RFLP qualità (tecnologica) cosce • • • valutazione dell’attitudine delle cosce fresche alla trasformazione in prosciutto crudo di qualità adeguata interessa: industria (macelli/prosciuttifici) screening materia prima classificazione e destinazione cosce + sistemi pagamento miglioramento genetico: indicatori (precoci) di qualità tecnologica metodiche utilizzabili: rilievi oggettivi “classici” qualità carne (pH; colore; WHC): - non adatti a uno screening routinario on line - correlazioni limitate/nulle con attitudine trasformazione valutazione soggettiva cosce operata da esperti macello/prosciuttificio sulla base di scale di punteggio: - forma coscia (globosità) - anomalie coscia (venature, ematomi, fratture, ecc) - colore carne - caratteristiche grasso copertura (spessore, colore, consistenza, untuosità) grasso copertura e qualità tecnologica • CS % 28 27 • 26 25 24 -3 -2 -1 0 1 Punteggio di copertura adiposa • lo spessore del grs copert: influenza il calo stag se limitato, peggiora le caratt organolettiche correlato: + con spessore lardo - % carne magra (EUROP) strategie intervento: scelta tipi genetici selezione alimentazione (en/prt razione) grasso copertura e qualità tecnologica • • • • la composizione del grasso di copertura (entità di AG insaturi) influenza l’aspetto e le caratteristiche organolettiche del prosciutto valutazione soggettiva (esperto) valutazione oggettiva (n° iodio–NI, % ac linoleico-AL) livelli eccessivi di insaturi (NI > 70 e/o AL > 15%): > rischio irrancidimento ossidativo scadimento aspetto grs copertura prosciutto (giallo, molle, untuoso) alterazioni aroma e sapore prosciutto correlato: + spessore GRS copertura coscia e lardo dorsale - % carne magra (EUROP) strategie intervento: scelta tipi genetici selezione alimentazione: fonti GRS nella dieta + en/prt razione principali prescrizioni previste dai disciplinari • • • • • origine: nato, allevato e macellato in Italia nord/centro genetica: esclusi soggetti Landrace Belga, Pietrain, Hampshire, Duroc e Spotted Poland in purezza suini: peso medio partita 160 + 10% età minima macello 9 mesi (tatuaggio cosce) alimentazione: elenco alimenti ammessi e livello inclusione max nella razione acido linoleico ≤ 2% ss razione coscia fresca: peso ≥ 10 kg (S. Daniele ≥ 11 kg) da suini esenti PSE/DFD spessore grs sottocutaneo ≥ 15 mm n° Iodio ≤ 70; ac. linoleico ≤ 15% esenti fratture, ematomi e venature