la tua Periodico d’informazione della Federazione nticoagulati Lombardi UNITI CON ELLE Numero 08 - Dicembre 2014 A che punto siamo? Dott. Carlo Cicardi La “medicina difensiva” non si arresta Dott. Paolo Galeazzi Un anno di nuovi anticoagulanti non dicumarolici Dott.ssa Fernanda Negretto Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo! la tua UNITI CON ELLE Sommario Aria di cambiamento Dott. Maurizio Bajoni Cosa significa essere figlia di un paziente in terapia Tao? 4 10 Maria Nichetti Registrazione al Tribunale di Milano N° 106 del 17 Febbraio 2011 C.so P.ta Nuova 23 - 20121 Milano Tel. 02 6363 2966 Fax 02 6363 2977 Coordinatore editoriale Sara Caimi, Ettore Tosi Comitato di redazione Renzo Aimone, Sara Caimi, Andrea Santi, Ettore Tosi, Stefano Toso, Salvatore Virgilio Stampa ARTICROM S.r.l. Hanno collaborato Dott. Maurizio Bajoni Dott. Carlo Cicardi Dott. Paolo Galeazzi Dott.ssa Candida Livatino Dott.ssa Fernanda Negretto Maria Nichetti Stefano Toso Avv. Salvatore Virgilio 2 9 il domani che verrà 10 la scrittura “dritta” 10 Avv. Salvatore Virgilio Dott.ssa Candida Livatino La “medicina difensiva” non si arresta 10 Un anno di nuovi anticoagulanti non dicumarolici 10 Sara Caimi [email protected] Dott. Carlo Cicardi “Arte e Solidarietà”: Mostra “Pedretti & AELLE” con la Galleria Ghiggini di Varese Stefano Toso [email protected] [email protected] Direttore Responsabile Massimo Alessandro Vercelloni A che punto siamo?8 Dott. Paolo Galeazzi Dott.ssa Fernanda Negretto Editoriale Prof. Massimo Alessandro Vercelloni Presidente della Federazione Anticoagulati Lombardi - Federal onlus dal sogno alla realtà S ta scendendo il sipario sul 2014, un anno in chiaro-oscuro. Ci eravamo lasciati con un sogno, ovvero l’abbandono della ”Farmacosorveglianza”, ma ci siamo risvegliati con ancora diversi problemi da risolvere. Il Convegno da “NOI” organizzato a Palazzo Marino a Milano, nel Febbraio 2013, aveva consegnato ai pazienti in Fibrillazione Atriale (FA), la possibilità di impiego del nuovo anti-trombotico DABIGATRAN per il controllo del rischio trombosi. Ma la realtà ci ricorda che solo un esiguo numero di soggetti hanno potuto avvalersi di tale terapia. Lungaggini burocratiche ed un iter regionale complicato (v. piano terapeutico), hanno sicuramente condizionato tale prospettiva. Ma non dobbiamo arrenderci di fronte a tali difficoltà, perché siamo tanti e sapremo farci sentire con iniziative dedicate. La Regione Lombardia, anche in momenti economicamente difficili come quelli che stiamo vivendo, non ci dimenticherà, in considerazione del fatto che statutariamente ha posto al centro dell’attenzione il paziente, con le sue fragilità ed i suoi legittimi diritti. Sono tante le patologie che richiedono terapeuticamente l’impiego clinico degli anti-trombotici di seconda generazione più sicuri ed affidabili, ma non ancora disponibili per situazioni cliniche sia Ortopediche che Chirurgiche (vascolari,toraciche, cardiochirurgiche) e Neurologiche come diversamente accade in altri Stati Europei ed extra Europei. Ma tutto ciò non deve abbatterci ma stimolarci ad aumentare i tentativi di sensibilizzazione del contesto politico. Sapremo essere determinati anche se vittime di una fragilità così condizionante la nostra quotidianeità. I Social Networks saranno la nostra arma in più per diffondere il disagio e per favorire le giuste azioni sociali. Stiamo cercando di organizzare un importante evento scientifico in agreement con il Comune di Milano, che già ci aveva ospitati nella sua casa a Palazzo Marino, per fare il punto della situazione su impieghi attuali e futuri dei nuovi anti-trombotici in acquisizione, al cospetto di importanti esponenti della Medicina. Ma non sarà l’unico appuntamento. Il Maestro contemporaneo Marcello Pavesi, già insignito della Onorificenza dell’”Ambrogino d’Oro” e protagonista di Mostre di Pittura in tutto il mondo, ci ha promesso una personale dedicata, per promuovere la sensibilizzazione mediatica di cui tanto abbiamo bisogno. I Media televisivi e la Carta Stampata, ci supportano sempre con grande disponibilità, per consentirci una platea sempre più numerosa. Come “Presidente” ma preferisco considerarmi “Testimonial”, devo fare un appello alle coscenze di chi ci legge. Abbiamo un disperato bisogno di trovare persone buone e disponibili, per assolvere ai compiti di Segreteria ed assistenza ai pazienti in sala del Centro TAO. Sì, sto parlando a Voi, che magari avete in famiglia un soggetto in Terapia Anti-coagulante Orale (TAO), AIUTATECI nel faticoso impegno quotidiano. Bastano poche ore del vostro tempo per permetterci di aiutare chi meno fortunato di Noi, chiede dignità. Sì, seguiteci sul nostro sito, guardate la grandezza morale dei nostri VOLONTARI che giornalmente assistono con la loro dedizione i nostri pazienti, fatevi contagiare da questo slancio solidale. Aiutateci a continuare ad esistere, sì perché senza presenza fisica la nostra realtà sarà destinata a cessare la propria attività. Abbiamo ancora tante sfide da affrontare, ma nell’augurarVi Buon Natale e Felice 2015, Vi chiedo di far vostro il nostro motto ”Fare del bene aiuta a stare bene“ certo che il vostro cuore e la vostra abnegazione, sapranno dare quelle risposte che ci servono per aiutare chi meno fortunato di NOI, vive tale fragilità. 3 la tua UNITI CON ELLE Aria di cambiamento Nella società odierna la tecnologia riveste un ruolo d’importanza costantemente crescente nella quotidianità; siamo sempre più legati e vincolati ad essa per i motivi più vari e banali: dal gioco alla salute O gni giorno, in tutte le azioni che svolgiamo, utilizziamo soluzioni ed artifizi tecnici allo scopo di migliorare e semplificare il nostro standard esistenziale. Anche la nostra Associazione (TAO) dispone di varie soluzioni tecniche al fine di aiutare, informare e salvaguardare coloro che utilizzano la Terapia Anticoagulante Orale; purtroppo, oggi come oggi, tutto questo risulta insufficiente per vari e ovvi motivi. Cosa manca, cosa non funziona? L’analisi porta ad una ben triste realtà, le cui cause vanno principalmente ricercate nella mancanza di fondi (dovuta al momento di crisi economica in atto), nella burocrazia, che blocca e crea barriere spesso insormontabili, nella scarsa visibilità della nostra Associazione e di tante altre Onlus presenti sul territorio nazionale, ma soprattutto nell’indifferenza. Questi fattori non ci aiutano certo nello svolgimento della nostra missione di volontariato. Abbiamo spesso richiesto alle Istituzioni di venirci incontro, chiedendo loro un piccolo aiuto, ma solo in pochissimi casi si sono riscontrati risultati positivi. 4 Evidentemente certe specificità medico-patologiche come la nostra non hanno un grado di attenzione o attrazione pari ad altre realtà maggiormente pubblicizzate... anche se in Italia, questa casistica medica riguarda milioni di soggetti in Terapia Anticoagulante Orale. Purtroppo pochissimi conoscono la nostra Associazione e gli sforzi quotidiani al servizio dei nostri pazienti, ed è proprio per questa ragione che cercheremo, nonostante le nostre esigue risorse, di focalizzare l’attenzione della gente sul nostro operato. La priorità pertanto sarà (oltre alla ricerca di fondi) quella di aprire al più presto un nuovo sito internet similare a “Facebook”, dove alcuni nostri volontari si metteranno a disposizione per dare informazioni, risposte concrete e consigli a tutti coloro che ci contatteranno. Questo nuovo approccio dovrà comunque essere pubblicizzato e divulgato in modo estremamente serio e capillare; tutti coloro che ci conoscono dovranno aiutarci a divulgare il maggior numero di informazioni e notizie sulla nostra struttura e sul nostro lavoro. Non è una cosa difficile: con l’utilizzo del passaparola e un po’ di buona volontà i risultati potrebbero essere più che positivi. Solo se ci aiuteremo vicendevolmente potremo veramente dare una scossa alla situazione di stallo attuale, migliorando la conoscenza e lo standard di vita quotidiano dei pazienti e di coloro che vivono al loro fianco questa realtà. Se riuscissimo a raggiungere questo traguardo, per noi e, soprattutto per Voi, sarebbe una grande vittoria contro l’immobilismo attuale, ma soprattutto contro tutti coloro che sono indifferenti ai Vostri seri problemi di salute, al nostro impegno e ai nostri sforzi comuni per alleviare e superare questa scomoda realtà. Dott. Maurizio Bajoni Solo se ci aiuteremo vicendevolmente potremo veramente dare una scossa alla situazione di stallo attuale, migliorando la conoscenza e lo standard di vita quotidiano dei pazienti e di coloro che vivono al loro fianco questa realtà Cosa significa essere figlia di un paziente in terapia Tao? B uongiorno, potendo dare voce al problema, sottopongo ed informo sulle continue difficoltà che, come figlia, riscontro nel quotidiano per mio padre (e anche per me). Ho fatto un sogno… Come sarebbe bello se… Si potessero evitare le file interminabili per i prelievi che causano, di conseguenza, continue assenze dal posto di lavoro, rischiando quindi di essere considerata poco affidale. La Farmacosorveglianza (vedi prelievi INR) potrebbe essere evitata dalla sostituzione del farmaco. E non sono da trascurare le varie patologie che non vengono curate per l’interazione del famoso farmaco, Coumadin. Mio padre, oltre alla fibrillazione atriale, soffre di periartrite, artrite, diabete mellito II e di un ernia L5S1 che gli provoca molto dolore, dal momento che non può assumere anti-infiammatori. …come sarebbe bello se… Ci fosse la possibilita di usare Parte 2 altri farmaci che non prevedano tutte queste infinite difficoltà, vedi Debigatran per FA Utilizzare un farmaco adeguato restituirebbe alla famiglia (figlia) la famosa serenità perduta, togliendo la preoccupazione. Il paziente potrebbe utilizzare altre terapie per alleviare il dolore. Per poter assistere meglio chi vive tale disabilità dovrebbe avere il diritto a un sostegno economico (accompagnamento e legge 104). In sintesi tutto questo potrebbe essere il giusto modo per aiutare i nostri anziani e le loro famiglie. Sarebbe bello se… non fosse solo un sogno! Maria Nichetti A che punto siamo? D opo più di un anno dalla commercializzazione del Dabigatran, un potente inibitore diretto competitivo della trombina che non richiede il monitoraggio ematico dell’INR, eccomi, in qualità di medico di base, a tracciare un piccolo consuntivo sullo “stato dell’arte”. Le limitazioni imposte alla prescrivibilità e alla rimborsabilità del farmaco, prevenzione primaria di eventi tromboembolici, in soggetti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva totale di anca o di ginocchio, prevenzione di ictus cerebrale ed embolia sistemica nei pazienti adulti affetti da fibrillazione atriale non valvolare ed uno o più fattori di rischio, tra cui un precedente ictus o attacco ischemico transitorio o embolia sistemica, frazione di eiezione del ventricolo sinistro inferiore al 40%, insufficienza cardiaca sintomatica (classe NYHA ≥2, età superiore a 65 anni associata a diabete mellito, coronaropatia o ipertensione) e il vincolo alla redazione di un piano terapeutico da parte dello specialista (neurologo,internista, cardiologo, ortopedico, diabetologo, ematologo), restano gli ostacoli alla sua diffusione capillare. Ho personalmente inviato numerosi pazienti in terapia con anticoagulanti che rientravano nelle categorie sopra elencate, e prevalentemente cardiologici ai colleghi specialisti senza avere uno, e dico un solo riscontro. La risposta più frequente che mi è stata data è che in considerazione della relativa buona tolleranza ed efficacia della terapia con dicumarolici il paziente poteva continuare con quella… Ho anche parlato con colleghi ospedalieri per capire se e quali fossero le direttive ricevute a riguardo e ancora una volta la raccomandazione fatta loro era di limitare il più possibile la prescrizione per motivi economici. Per quanto riguarda gli ortopedici si continua ad usare nel post-operatorio le eparine a basso peso molecolare, mai vista nel quotidiano una prescrizione diversa. In un articolo precedente avevo concluso chiedendo pazienza, convinto fossimo sulla strada giusta; a tutt’oggi devo purtroppo ricredermi, augurando sia finalmente rimesso al centro del mirino l’interesse del paziente. Purtroppo siamo figli dei tempi e del paese in cui viviamo. Dott. Carlo Cicardi Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Toracica Medicina di Base Asl n.3 Monza-Brianza 5 la tua UNITI CON ELLE “Arte e Solidarietà”: Mostra “Pedretti & AELLE” con la Galleria Ghiggini di Varese G rande affluenza di pubblico a novembre per la Mostra “Pedretti & AELLE”, visitata da appassionati di arte, esponenti del volontariato ed anche autorità locali (all’inaugurazione era presente anche il Dr. Ginelli , Vice Presidente della Provincia di Varese ed esperto di Anticoagulazione) La vendita delle opere del Maestro e dei Calendari 2015 di Aelle Varese (riportanti parte dei quadri esposti) ha permesso di incrementare i fondi disponibili per le nuove iniziative dell’Associazione che, dal 2009, opera con i suoi Volontari per la tutela dei Pazienti in Terapia Anticoagulante Orale facenti capo all’Ospedale di Circolo di Varese. Stefano Toso Presidente di A.L. Varese il domani che verrà S i stanno avvicinando le vacanze natalizie e la fine di un 2014 pieno di incertezze e di dubbi legati alla crisi economica tristemente nota a tutti. Ciò non toglie che vogliamo ringraziarVi, si sto parlando a Voi donatori liberali per la generosità che avete dimostrato con il Vostro 5X1000 nei confronti della nostra Associazione. Come è noto a tutti, le Onlus come la nostra, vivono della generosità dei nostri donatori liberali attraverso il 5X1000 e con il sostegno delle donazioni liberali. Si da con la destra per ricevere con la sinistra, ma per noi il Vostro sostegno è essenziale per poter continuare a sostenere le nostre 6 iniziative. Grazie per aver condiviso con tanto slancio il nostro motto: ”Fare del bene aiuta a stare bene“. Questa grave crisi economica non ha fermato e non potrà fermare la nostra e Vostra solidarietà sociale e nel rinnovare a Voi e alle Vostre famiglie i più sinceri Auguri di Buon Natale e Felice 2015, attendiamo il frutto delle Vostre generosità nella speranza di non deludere le centinaia di migliaia di pazienti in terapia anticoagulante orale (TAO) con le nostre iniziative finalizzate al miglioramento della qualità di vita di tale fragilità. Avv. Salvatore Virgilio Legale Federal la scrittura “dritta” L’inclinazione delle lettere è una delle caratteristiche che colpisce immediatamente non appena prendiamo in mano uno scritto. C hi scrive “dritto” cioè con le lettere perpendicolari al rigo, è una persona che esercita un forte autocontrollo, sia nelle relazioni sociali sia in quelle legate alla sfera affettiva. è una persona rigida, perché è stata educata in maniera rigida, che difficilmente cambia idea, tantomeno se viene forzata. è intransigente con gli altri ma anche con se stessa. Mancando di spontaneità manca anche di espansività. Tutto deve essere filtrato e valutato prima di esporsi, anche quando prova intimamente soddisfazione e piacere. La sua intelligenza è razionale e poco intuitiva, sorretta da una buona memoria e da una grande capacità di concentrazione. è una persona ordinata e metodica, che può però diventare eccessivamente pignola. Anche nel rapporto affettivo non riesce ad essere spontaneo nell’esprimere i propri sentimenti e, quando riesce a lasciarsi andare, lo fa con poca espansività. Il forte autocontrollo soffoca i sentimenti che ha dentro e, con essi, le pulsioni affettive e sessuali. Abbiamo finora sottolineato gli aspetti un po’ problematici chi ha la scrittura “dritta”, ma ci sono anche caratteristiche molto positive che lo contraddistinguono. è una persona leale e corretta, che mantiene quanto ha promesso, lineare nelle proprie azioni e fondamentalmente rispettosa degli altri, con un forte senso della giustizia. Insomma è una persona, di cui ci possiamo fidare, che ci può essere amica, ma dalla quale non ci possiamo aspettare grandi dimostrazioni di affetto Dott.ssa Candida Livatino www.livatinocandida.it 7 la tua UNITI CON ELLE La “medicina difensiva” non si arresta U na raccolta di dati effettuata dall’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Roma ha mostrato che, su un campione di circa 2.800 medici intervistati stratificato per classe età (dall’abilitazione alla professione sino ai 70 anni) e disposizione geografica, rappresentativi di tutte le branche mediche operanti nelle varie strutture sanitarie (dall’ambulatorio di medicina generale, alla casa di cura pubblica o privata), una percentuale di quasi il 60% ricorre alla cosiddetta “medicina difensiva”. Questo dato, se letto con attenzione, non solo mostra un costante incremento negli anni di questa pratica, ma porta con sé immense conseguenze sia sulla salute pubblica, sia sui bilanci statali. La definizione di “Medicina Difensiva” (DM), viene definita direttamente Dall’Office of Technology Assessment (OTA - ufficio del Congresso deli Stati Uniti d’America): “Defensive medicine occurs when doctors order tests, procedures, or visits, or avoid high-risk patients or procedures, primarily (but not necessarily or solely) to reduce their exposure to malpractice liability. When physicians do extra tests or procedures primarily to reduce malpractice liability, they are practicing positive defensive medicine. When they avoid certain patients or procedures, they are practicing negative defensive medicine.”; in sostanza si verifica la (DM) quando i medici prescrivono test, procedure diagnostiche o visite specialistiche, ovvero non trattano pazienti o patologie ad elevato rischio con lo scopo principale (anche se non esclusivo) di diminuire la possibilità di essere esposti a procedure per responsabilità professionale. Quando prescrivono visite o esami in eccesso per ridurre la loro responsabilità, essi stanno praticando una “medicina difensiva positiva”. Quando invece evitano pazienti o trattamenti, essi stanno praticando una “medicina difensiva negativa”. Quest’ultima distinzione, insita nella 8 definizione stessa, ha un valore però solo teorico-semantico in quanto, se certamente appaiono ovvie le implicazioni sociali ed etiche qualora il medico operi una “DM negativa”, anche laddove si stia praticando una cosiddetta “DM positiva”, vi è un’incredibile riverbero negativo soprattutto in un sistema sanitario nazionale configurato come quello italiano. Nel primo caso (DM negativa) infatti, l’evitare di visitare o, peggio ancora, di intervenire chirurgicamente su di una patologia che, ad esempio, affligge un paziente con Secondo quanto emerso nella relazione finale della Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari occorsi nel 2012, il “costo della medicina difensiva in Italia sembra esser stato pari a 10 miliardi di euro, ovvero lo 0,75% del Pil... innumerevoli complicanze cliniche correlate, porta ad una sorta di rinvio verso altre strutture con il solo risultato di aggravare la patologia iniziale ponendo a maggior rischio la vita dello stesso individuo; si pensi ad esempio ad una classica frattura femorale che occorre ad un soggetto di 85 o 90 anni affetto, collateralmente, da ipertensione arteriosa, cardiopatia, e diabete. Orbene, di fronte all’aumento di probabilità di decesso correlate non tanto alla pratica chirurgica ortopedica quanto alle procedure anestesiologiche ad essa legata, si potrebbe prospettare il caso che, spaventato da una possibile richiesta risarcitoria (o peggio ancora da un procedimento penale) nel caso il suddetto paziente decedesse, l’anestesista non accetti di sottoporre ad anestesia il suddetto soggetto; tutto ciò avrebbe come conseguenza la non operabilità con relata lungodegenza del paziente che, con un arto fratturato e non trattato, sarebbe costretto nel letto senza alcuna speranza di guarigione. Una sorta di eutanasia celata. Si pensi però in modo più ampio ed articolato ma non legato solamente allo “stato di salute immediata” del soggetto “uomo”, qualora venga praticata la cosiddetta Medicina Difensiva “Positiva”. Si consideri cioè, ad esempio, se di fronte ad un episodio di cefalea (patologia di cui soffre, secondo uno studio europeo, oltre il 50% della popolazione continentale) che esordisce con dolore, nausea e sensazione globale di malessere, il medico di medicina generale, per il timore di essere perseguito civilmente e penalmente nel caso i sintomi presentati dal paziente fossero quelli relabili ad un’iniziale emorragia cerebrale non riconosciuta, prescrivesse una Tomografia Computerizzata al cranio in urgenza o (per tutelarsi maggiormente) un ricovero immediato presso il Pronto Soccorso. Orbene ci si troverebbe di fronte ad una media giornaliera (in una città come Milano) di un migliaio di richieste di T.C. e di altrettanti accessi al Pronto Soccorso; ovviamente ciò comporterebbe non solamente un immediato collasso del “sistema assistenziale sanitario” ma anche un’impossibilità sostanziale nel prestare assistenza a quelle persone che, affette da altre patologie, se non trattate con urgenza, andrebbero incontro alla morte. Ma questo è solo il risvolto “umano” della cosiddetta Medicina Difensiva “Positiva” se si considera che essa comporta un immenso esborso, in termini economici, da parte delle casse statali. Secondo quanto emerso nella relazione finale della Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari occorsi nel 2012, il “costo della medicina difensiva in Italia sembra esser stato pari a 10 miliardi di euro, ovvero lo 0,75% del Pil, la stessa cifra incassata nello stesso anno per l’Imposta municipale unificata (Imu), somma solo di poco inferiore a quanto investito in ricerca e sviluppo nel nostro Paese”; ecco perché in questi dati è veramente difficile trovare qualcosa di “positivo” anche nella cosiddetta Medicina Difensiva “Positiva”. Dott. Paolo Galeazzi Medico - Legale 9 la tua UNITI CON ELLE Un anno di nuovi anticoagulanti non dicumarolici Federazione Anticoagulati Lombardi Federal - o.n.l.u.s. Sede legale Viale Premuda 10 - 20129 Milano (c/o Avv. Salvatore Virgilio) Sede operativa c/o A.O. Fatebenefratelli e Oftalmico C.so P.ta Nuova, 23 - 20121 Milano www.federal.lombardia.it - [email protected] [email protected] tel/fax 02 6363 2977 C.F.: 9 7 5 4 3 6 5 0 1 5 0 Monte dei Paschi di Siena Codice IBAN: IT66G0103032460000001467915 Cassa Rurale ed Artigiana Codice IBAN: IT28Z0838632650000000450529 Anticoagulati Lombardi A.L. Milano Fatebenefratelli - o.n.l.u.s. è passato un anno da quando scrivevo su queste pagine che l’introduzione della terapia con Dabigatran sarebbe stata una svolta epocale nella gestione del paziente in terapia anticoagulante per noi medici odontoiatri, tagliando tempi morti cui eravamo obbligati dai dicumarolici, e contestualmente riducendo l’ansia dei pazienti nell’approccio alla poltrona sotto la “spada di Damocle” di un sanguinamento difficile da gestire. Bene, o purtroppo, la mia esperienza si limita ad un solo caso su quindici pazienti in terapia anticoagulante trattati e potenzialmente idonei alla sostituzione del farmaco; chiaro indice di una ridotta prescrizione da parte di chi deve redigere i piani terapeutici. L’intervento, al netto dei tempi 10 di attesa per l’aggiustamento dell’INR ormai non più necessari, è consistito in multiple estrazioni dall’arcata dentaria inferiore e tre terapie conservative sulla superiore; non si è reso necessario alcun correttivo supplementare al normale controllo dell’emorragia intra e post trattamento, nonostante il suggerimento di crioterapia locale più prolungata a scopo cautelativo. Pertanto non posso che affermare ed auspicare un progressivo ampliamento dell’utilizzo di questi nuovi farmaci nella terapia anticoagulante, che rendono meno indaginoso il nostro lavoro e ci consegnano un paziente molto meno ansioso, anche questo vantaggio non da poco! Dott.ssa Fernanda Negretto Medico Chirurgo – Odontoiatra Cesano Maderno M.B. c/o A.O. Fatebenefratelli e Oftalmico C.so P.ta Nuova 23 - 20121 Milano [email protected] [email protected] tel/fax 02 6363 2966 C.F.: 9 7 5 1 4 0 0 0 1 5 3 Monte Paschi di Siena Codice IBAN: IT65D0103032460000001468008 Cassa Rurale ed Artigiana Codice IBAN: IT51Y0838632650000000450528 Anticoagulati Lombardi A.L. Milano Centro - o.n.l.u.s. c /o Padiglione Devoto dell’Ospedale Maggiore di Milano Policlinico Via della Commenda, 10 - 20122 Milano [email protected] tel/fax 02 55035409 C.F.: 9 7 5 2 9 3 1 0 1 5 9 Codice IBAN: IT49N0504801669000000039002 Anticoagulati Lombardi A.L. Varese Ospedale di Circolo - o.n.l.u.s. c/o Ambulatorio Emostasi padiglione Centrale POLIAMBULATORIO Viale Borri, 57 - 21100 VARESE [email protected] tel. 0332 278831 - fax 0332 278118 C.F.: 9 5 0 6 6 3 6 0 1 2 4 CODICE IBAN: IT95J0335901600100000126465 www.facebook.com/AELLEVarese In collaborazione con www.fratelligiacomel.it