la tua
Periodico d’informazione della
Federazione nticoagulati Lombardi
UNITI CON ELLE
Numero 09 - Luglio 2015
Nuovi anticoagulanti orali:
diffusione sul territorio
Dott. Carlo Cicardi
Aria di cambiamento
Dott. Mario Grifone
NOA: la nuova speranza
Dott. Luca Perego
L’errore in medicina
e la sua prevenzione
Dott. Paolo Galeazzi
Odontoiatria e nuovi
anticoagulanti orali
Dott.ssa Fernanda Negretto
la tua
UNITI CON ELLE
Sommario
Nuovi anticoagulanti orali
diffusione sul territorio
Dott. Carlo Cicardi
la scelta giusta
4
Una giornata “particolare”
5
la “PENDENTE“
6
NOA: la nuova speranza 7
Dott. Mario Grifone
Dott. Maurizio Bajoni
Registrazione al Tribunale di Milano
N° 106 del 17 Febbraio 2011
C.so P.ta Nuova 23 - 20121 Milano
Tel. 02 6363 2966
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Massimo Alessandro Vercelloni
Coordinatore editoriale
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Comitato di redazione
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Stefano Toso, Salvatore Virgilio
Sara Caimi
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ARTICROM S.r.l.
Hanno collaborato
Dott. Maurizio Bajoni
Dott. Carlo Cicardi
Dott. Paolo Galeazzi
Dott. Mario Grifone
Dott.ssa Candida Livatino
Dott.ssa Fernanda Negretto
Dott. Luca Perego
2
Dott.ssa Candida Livatino
Dott. Luca Perego
L’errore in medicina e la sua prevenzione
8
Dott. Paolo Galeazzi
ODONTOIATRIA E NUOVI anticoagulanti Orali
3
Dott.ssa Fernanda Negretto
10
Editoriale
Prof. Massimo Alessandro Vercelloni
Presidente della Federazione Anticoagulati Lombardi - Federal onlus
il sole...
dietro le nuvole
C
ari Associati e care Associate,
si stanno avvicinando le
vacanze estive anche se il
tempo risente di una certa instabilità.
Per analogia anche le nostre
aspettative sull’allargamento delle
indicazioni terapeutiche dei nuovi
antitrombotici, sono in attesa dei
cambiamenti promessi.
L’utilizzo di questi farmaci nella
fibrillazione atriale,è iniziato ma
con grande lentezza. Le attese di
tanti pazienti, aspettano risposte al
proposito, con percorsi attuativi più
leggeri e di conseguenza con piani
terapeutici più veloci.
Il carico di lavoro delle strutture
ospedaliere, non risente di tali
procedure, visti gli esigui numeri dei
pazienti posti in terapia.
In molti paesi Europei ed a livello
mondiale, le indicazioni terapeutiche
già prevedono su larga scala
l’impiego di tali farmaci, più sicuri
ed affidabili, in campo neurologico,
ortopedico e chirurgico.
Non dobbiamo scoraggiarci ma
raddoppiare gli sforzi per far sentire
le nostre richieste ed esaudire le
nostre attese.
Stiamo faticosamente organizzando
un convegno per promuovere tali
iniziative grazie alla collaborazione di
esperti luminari ed alla sensibilità del
Comune di Milano e della Regione
Lombardia.
Sarebbe bello poter presentare
questo evento all’interno di Expo in
svolgimento in questi mesi a Milano,
aprendo una finestra sul ruolo delle
associazioni di volontariato, nel tessuto
sociale.
Speriamo che le nostre aspettative non
rimangano un sogno, e nell’augurarVi
buone vacanze, Vi rammento che
in autunno ci saranno due eventi
molto importanti, la partita del
cuore ”Memorial Carlogiuseppe
Poletti”,presso il centro sportivo
M.Casadei a Cimiano via Don
Calabria,16 a Milano e la mostra
del pittore contemporaneo Maestro
Marcello Pavesi, in uno spazio messo
a disposizione dal Comune di Milano.
Nuovi anticoagulanti orali
diffusione sul territorio
A
quasi due anni dalla
commercializzazione dei nuovi
anticoagulanti orali, bisogna
prendere atto che la loro diffusione sul
territorio è limitatissima. La redazione
del piano terapeutico da parte dello
specialista cardiologo od ortopedico
ne limita quasi totalmente l’utilizzo.
Nella mia esperienza di medico
di base, su 15 pazienti inviati al
cardiologo ( e quindi soddisfacenti le
caratteristiche richieste dal ministero)
per una valutazione sul passaggio dal
cumarinico ai nuovi farmaci, solo uno
ne ha potuto far uso; mentre non ho
mai visto una prescrizione ortopedica
(si continuano ad usare le eparine a
basso peso molecolare). Immagino
siano tre le cause di questo stato di
cose: su tutte il costo del prodotto,
visto i tempi che corrono; la ridotta
dimestichezza all’uso dello stesso
da parte dei colleghi, ed infine la
mancanza di dati circa la possibilità
di contrastare gli effetti del farmaco,
cosa che la vitamina K consente con
Coumadin e Sintrom.
Poiché andiamo sempre più verso
la gestione dei pazienti coagulati
da parte del medico di base, com’è
giusto che sia vista l’imminente
chiusura di molti centri di controllo
della coagulazione, e considerando
primaria la compliance e il benessere
del paziente, mi auguro un “maggiore
coraggio” da parte dei colleghi
specialisti nel metterci a disposizione
uno strumento che faciliterebbe di
molto la vita dei pazienti, e perché
no, anche quella del medico di base.
Dott. Carlo Cicardi
Medico Chirurgo
Specialista
in Chirurgia Toracica
Medicina di Base
Asl n.3 Monza-Brianza
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la tua
UNITI CON ELLE
la scelta giusta
Ogni anno all’avvicinarsi della scadenza per la
dichiarazione dei redditi, siamo bombardati da
volantini di richiesta di sostegno attraverso il 5 per
mille, da parte di enti e associazioni varie
O
biettivamente è difficile districarsi
nel mare magnum di tali richieste
e spesso succedono due cose:
si devolve il proprio 5 per mille alla
prima che ci capita o, non sapendo cosa
fare, non si fa niente. In questo articolo
vogliamo spiegare a chi ci legge perché
è importante sostenere le e quali sono le
possibilità per farlo.
Le ONLUS (Organizzazioni Non
Lucrative di Utilità Sociale) sono divenute
una parte importante del tessuto
economico mondiale, in quanto si
affiancano ai governi per offrire servizi e
aiuti di varia natura in particolari settori
dove gli apparati statali non riescono
a svolgere una funzione di sostegno
efficace. È quello che si chiama “terzo
settore” che si inserisce tra Stato e
mercato.
Lo Stato spesso non è in grado di
fornire servizi che tengano conto di
tutte le necessità, mentre il mercato
non si interessa di quelle attività che
non hanno un ritorno economico. Ecco
quindi che le ONLUS si inseriscono in
questo spazio, colmando, con l’aiuto di
personale prevalentemente volontario,
queste inevitabili lacune. Lo Stato Italiano
non potendo per ovvie ragioni sostenere
finanziariamente tutte le organizzazioni
4
e associazioni che hanno nel corso degli
anni affollato il Terzo settore, ha ribaltato
questo onere sui cittadini. Il cittadino
che vuole sostenere una ONLUS ha in
sostanza due possibilità: indicare nella
propria dichiarazione dei redditi di
devolvere il 5 per mille del suo reddito
in favore di una organizzazione, ente o
associazione, o contribuire direttamente
con un donativo in denaro.
Mentre sul 5 per mille c’è poco da dire
essendo un’operazione automatica
che non impatta la dichiarazione
dei redditi, spendiamo qualche
parola sulla donazione in denaro. Le
donazioni in denaro, tecnicamente
dette erogazioni liberali danno diritto
a due agevolazioni in alternativa fra
loro, possono cioè essere detraibili o
deducibili dal reddito. La detraibilità
significa che in sede di dichiarazione
dei redditi, dopo la determinazione delle
imposte, il contribuente può dedurre
la sua erogazione liberale solo nella
misura 26%, ma con il limite di € 2065,
dell’importo versato, mentre deducibilità
significa, che una volta determinato
il reddito da portare a tassazione, si
sottrae l’intero importo della donazione,
ovviamente con dei limiti che attualmente
per le ONLUS, sono fissati nella misura
del 10% del reddito imponibile con un
limite di € 70.000. L’attuale normativa
tributaria ha indicato quali erogazioni
liberali sono da considerarsi detraibili e
quali deducibili, nel caso delle ONLUS
sono date entrambe le possibilità. È
evidente che in caso di redditi molto
elevati si avrà una maggior convenienza
a portare in deduzione la donazione
(per esempio su un reddito imponibile
di € 50.000 un contributo di € 5000 è
interamente deducibile). Attenzione: la
donazione va fatta esclusivamente tramite
bonifico bancario o bollettino postale.
Detto questo, perché è importante dare
un contributo in denaro a una ONLUS? A
mio avviso ci sono 3 motivi:
1. Aiutiamo un ente che svolge un lavoro
prezioso e quasi sempre insostituibile;
2. Proviamo la soddisfazione personale
di aver contribuito a far continuare tale
servizio;
3. Siamo consapevoli che abbiamo
deciso noi a chi destinare una parte
di imposte che avremmo comunque
pagato.
Ritengo che il motivo numero tre sia
da solo in grado di convincere chi ci
sta leggendo. Se poi la somma che si
decide di devolvere alla ONLUS deriva
pure da una o più rinunce personali, ad
esempio tre o quattro cene piuttosto che
un caffè al giorno, alla soddisfazione
materiale si aggiunge anche quella
morale.
Dott. Mario Grifone
Una giornata “particolare”
Sotto un sole africano ho intrapreso, con molta curiosità, il ruolo di intervistatore.
Non ho intervistato stelle del cinema o personaggi di rilevanza internazionale,
ma un gruppo di pazienti che utilizzano la Terapia Anticoagulante Orale e che
usufruiscono della nostra assistenza.
M
i sono pertanto recato di
buona mattina presso la
nostra struttura TAO situata
all’ospedale Fatebenefratelli di
Milano e, previa mia presentazione,
ho cominciato a porre alcune
domande riguardanti la disabilità di
coloro che utilizzano questa terapia.
Dopo un’iniziale parte formale,
l’intervista ai pazienti si è trasformata
in una vera e propria chiacchierata,
come fossimo vecchi amici.
Da questo simpatico dibattito
sono emersi vari suggerimenti
ed osservazioni che potrebbero
senz’altro venire utilizzati per
migliorare sia la nostra struttura
ricettiva, sia il nostro rapporto con
i pazienti, allo scopo ultimo di
assisterli al meglio nella loro disabilità
quotidiana.
Dalle poche domande che ho posto
loro si evince quanto segue:
• L’età media dei pazienti à di circa
80 anni;
• Il numero di femmine e maschi e
praticamente uguale;
• La maggior parte di loro utilizza
come terapia il farmaco Cumadin,
in media da 5/6 anni;
• Si sottopongono tutti al controllo
per la coagulazione una volta al
mese;
• Per raggiungere la struttura TAO
utilizzano tutti i mezzi di trasporto
pubblici, taxi compreso;
• La maggior parte non ha
“l’accompagnamento”, tranne
alcuni con gravi difficoltà di
deambulazione o seri problemi
cardiaci.
Passiamo ora alle parte riguardante
richieste e suggerimenti da parte degli
intervistati.
Alcuni pazienti fanno notare che la
“Zona Attesa” esterna della nostra
struttura potrebbe essere resa più
confortevole .
Tutti ritengono la nostra struttura molto
valida sotto tutti i punti di vista, anche
se alcune volte le attese per la visita
sono piuttosto lunghe.
A causa dell’età avanzata e della
disabilità, la maggioranza dei
pazienti esprime inoltre il desiderio di
poter ritirare i risultati degli esami non
nella sede TAO del Fatebenefratelli,
ma preferibilmente, tramite E-mail,
presso il proprio medico di base o a
un indirizzo di posta elettronico da
loro segnalato.
Nessuno di loro era a conoscenza
dell’esistenza della nostra rivista; si
sono tutti dichiarati molto interessati
e gradirebbero pertanto poterla
consultare; sarebbero anche disposti
ad acquistarla, tramite libera
donazione.
Tutte queste osservazioni sono state di
grande utilità e mi hanno permesso di
conoscere, più da vicino, i loro reali
problemi e di apprezzarne i consigli.
La nostra Associazione ne terrà
sicuramente conto per fornire un
servizio migliore e risolvere eventuali
problemi nell’assistenza quotidiana.
Un grazie quindi per la loro gentile
collaborazione a Cipriano, Emma,
Teresina, Katia, Antonio, Cristiano,
Gianfranco, Maria, Giovanni e alla
nostra volontaria Pia, che mia ha
assistito durante l’intervista.
Dott. Maurizio Bajoni
5
la tua
UNITI CON ELLE
LA “PENDENTE“
Se di parla di destra e sinistra a quasi tutti viene
naturale pensare alla competizione politica.
I
l grafologo invece pensa alla pendenza della scrittura,
che costituisce uno dei segni più evidenti che balza subito
all’occhio.
Oggi parleremo della scrittura inclinata verso destra, quella che in
grafologia viene denominata “pendente”.
L’inclinazione verso destra è indice di disponibilità ed apertura
verso gli altri, di ricerca di qualcuno con cui stabilire un feeling.
Indica anche una forte attenzione al sociale, mossa da una spinta
idealistica, a volte utopistica.
Spesso però queste caratteristiche hanno una matrice egoriferita
ed interessata: nascono più che dal piacere di donare agli altri,
dalla gratificazione di sentirsi corrisposti.
Tanto che chi scrive “pendente” prova disappunto se non c’è
corrispondenza alla sua disponibilità fino al punto di farsi
prendere da un senso di frustrazione, che lo getta in uno stato di
malinconia.
Malinconia che si può tramutare in tristezza, condizionando il suo
modo di essere verso gli altri.
Chi ha questo segno esercita una forte dominanza sui sentimenti,
ma in lui c’è una componente emotiva che può sfociare in una
“dipendenza affettiva”.
È in genere possessivo e geloso, molto suscettibile, ma diventa
accondiscendente ed è disposto a fare sacrifici pur di non perdere
l’affetto della persona amata. Misura le persone in base ai suoi
sentimenti ed alla corrispondenza che ottiene.
Pertanto per lui esistono solo i simpatici e gli antipatici, non ci
sono vie di mezzo.
È dotato di un’intelligenza assimilativa, di notevoli capacità
percettive, sa far proprie le idee degli altri, interpretandole
in chiave personale. Una volta assimilate, difficilmente le
abbandonerà o cambierà.
Dott.ssa Candida Livatino
www.livatinocandida.it
6
NOA: la nuova speranza
D
a circa un anno e mezzo è
prescrivibile, anche in Italia, con
apposito piano terapeutico, una
nuova classe di farmaci anticoagulanti
(NOA), che si caratterizzano
per una maggiore efficacia nella
prevenzione dell’ictus cerebri nel
paziente affetto da fibrillazione
atriale non valvolare, e un ridotto
sanguinamento. A tale indicazione,
più recentemente si è affiancata quella
per il tromboembolismo venoso. Tali
farmaci rappresentano una svolta
epocale nella gestione dei pazienti
che necessitano di un trattamento
anticoagulante protratto nel tempo.
Ulteriore vantaggio di questi nuovi
farmaci è il non utilizzo di parametri
laboratoristici per il monitoraggio
dell’andamento clinico della terapia
anticoagulante.
Queste particolarità imporrano a tutti i
centri TAO un cambiamento strutturale
e organizzativo notevole per affrontare
al meglio le necessità dei pazienti e
per pensare percorsi diagnostici e
assistenziali che possano rispondere
meglio alle loro esigenze.
Anche il nostro Centro TAO si sta
attrezzando per introdurre, nei
prossimi mesi, i NAO (Dabigatran,
Rivaroxaban, Apixaban).
Il presente
Attualmente il nostro Centro gestisce
circa 1.500 pazienti ai quali è
assicurato un percorso diagnostico
e terapeutico completo (dal prelievo
alla visita medica ad ogni accesso)
che si caratterizza per la possibilità di
interloquire con i medici del centro ad
ogni appuntamento.
Tale peculiarità, permette di affrontare
immediatamente le eventuali
problematiche e urgenze che il
paziente presenta e consente al
personale medico e infermieristico, di
intervenire prontamente per risolverle
(ad esempio la somministrazione di
vitamina K per via orale qualora il
valore di INR si presentasse al di
sopra del range terapeutico oppure
quando le condizioni del paziente
necessitano di un intervento in urgenza
del Pronto soccorso dell’Ospedale).
Inoltre, il colloquio con il medico
del Centro permette di affrontare
tutte le problamtiche sanitarie che il
paziente presenta, permettendo così
di conoscere la situazione clinica del
paziente.
Un ulteriore e comunque rilevante
aspetto del nostro ambulatorio, è la
possibilità di eseguire uno screening
trombofilico completo prima della
sospensione della TAO, in modo da
valutare in maniera adeguata il rischio
tromboembolico.
Il futuro con i NOA
Il nostro Centro sta predisponendo
delle linee guida per pianificare al
meglio il percorso che i pazienti
arruolati con i NOA saranno tenuti
a mantenere per monitorare la loro
situazione clinica.
Come è risaputo, i NOA non
necessitano di un monitoraggio
laboratoristico come i vecchi farmaci
anticoagulanti.
è comunque importante fornire al
Il paziente con i NOA sarà insomma seguito in
maniera più “ globale” e il suo quadro di salute sarà
comunque monitorato con visite periodiche ed
esami ematochimici...
paziente un percorso assitenziale che
garantisca continuità terpaeutica.
Per questo motivo, sarà importante
valutare alcuni aspetti dello stato di
salute del paziente che coinvolgono
comunque diverse altre figure
specialistiche.
In particolar modo dovrà essere
potenziata la collaboraione con
gli specialisti nefrologi, cardologi,
internisti.
Il paziente con i NOA sarà insomma
seguito in maniera più “ globale” e il
suo quadro di salute sarà comunque
monitorato con visite periodiche ed
esami ematochimici.
Ai pazienti arruolati con i NOA ( a cui
andrà riscervato uno spazio dedicato ),
continueranno comunque ad affiancarsi
i pazienti che proseguiranno l’utilizzo
dei vecchi farmaci anticoagulanti.
Tale quadro richiederà ai medici del
centro TAO un maggiore impegno
nella gestine dei pazienti anticoagulati
e questo anche perchè, con l’ingresso
dei NOA, sarà possibile somministrare
il farmaco più appropiato per il
paziente scegliendo tra una gamma di
molecole più ampia rispetto a quella
precedentemente usata.
Sarà quindi possibile, seguire i pazienti
con una modalità ancora più efficace
e fornire loro un approccio terpaeutico
sempre più puntuale e specifico.
Dott. Luca Perego
7
la tua
UNITI CON ELLE
L’errore in medicina
e la sua prevenzione
Il “Complesso Sanità” rappresenta, indiscutibilmente, il più
imprevedibile, mutabile e rischioso “sistema produttivo”
Q
uesto perché la variabilità
delle patologie associata a
quella dell’individuo “uomo”
racchiude, nel suo insieme, un
enorme numero di fattori che rendono
pressoché impossibile la completa
ed infallibile gestione degli stessi. Per
tale complessità ed imprevedibilità si
assume che circa il 30% delle attività
sanitarie può andare “naturalmente”
incontro ad eventi avversi; occorre
però anche sottolineare che meno
del 10% di questi eventi è dovuto
all’incompetenza dei singoli
operatori, mentre il 90% deve essere
8
attribuito all’incompetenza del sistema
organizzativo.
Ecco che allora diventa
indispensabile un approccio al
problema non solo d’indagine e
sanzione ex-post, bensì di studio del
rischio di sviluppo delle successive
strategie atte a minimizzarlo; è questo
di cui si occupa il “Risk Management”
che viene definito, infatti, come
“gestione dell’accadimento di un
evento avverso che può comportare
perdite o danni per l’azienda o per le
persone coinvolte”.
La storia dello studio del rischio in
ambito sanitario nasce attorno agli
anni 70, negli Stati Uniti d’America,
vale a dire all’interno di un sistema
sanitario che si basava (e, in parte, si
basa tuttora) sulla “logica del profitto”;
si assiste in quegli anni, infatti, a un
notevolissimo incremento di richieste
risarcitorie che provocano la crisi
dell’intero comparto sanitario, con
il progressivo rifiuto di copertura da
parte delle compagnie assicurative,
soprattutto verso quelle strutture poco
orientate al controllo della qualità.
Nasce così la necessità da parte di
tutte le strutture sanitarie, di arginare
il problema attraverso una corretta
gestione del rischio clinico, e questo
con il duplice scopo: da un lato
di trovare compagnie assicurative
disposte ad assumere la copertura
della struttura sanitaria stessa,
dall’altro di ottenere l’accreditamento
da parte della commissione sanitaria
nazionale.
E di questi anni l’insediamento di una
Commissione Governativa Americana
che inizia a studiare i danni attribuibili
a “Malpractice” e, soprattutto, la
strategia per diminuire gli stessi.
Negli anni 80 la maggioranza
degli ospedali nordamericani si
dota di una struttura per lo studio
del rischio clinico impostando in
modo sistematico il problema ma la
svolta avviene nel 1999, quando
l’Istituto di Medicina degli Stati Uniti
pubblica un notissimo rapporto
intitolato “l’errore è umano”; questo
studio mostra che i decessi per errori
clinici negli ospedali americani sono
stimabili in 44-98.000/anno mentre
i decessi per incidenti automobilistici
ammontano a circa 43.000 e quelli
per neoplasia mammaria (la più
diffusa) a circa 42.000.
Da allora sono stati studiati e messi
in atto un organismo federale
che ha coinvolto, a vari livelli, i
vari Stati, professionisti, utenti,
associazioni di agenzie di controllo
al fine di proporre una serie di
raccomandazioni ed indicazioni
volte allo studio, alla ricerca ed alla
prevenzione di tutti i rischi in ambito
sanitario.
In Europa (ad eccezione del Regno
Unito) ci si è mossi con ritardo, e
in Italia il primo studio pubblicato è
del marzo 2004, ad opera della
commissione tecnica sul rischio
clinico del Ministero della Salute, e si
intitola: “Risk Management in sanità.
Il problema degli errori”.
Oggi esistono numerosissimi
studi e numerosi testi orientati
all’identificazione dei rischi,
all’analisi dei rischi, al controllo
delle possibili perdite e dalla
copertura finanziaria per far fronte
alla prevenzione degli stessi; è
importante sottolineare quindi, che
due concetti sono fondamentali
nella gestione del rischio: il primo
è che il rischio non è eliminabile in
misura assoluta, ed il secondo è che
l’intervento sanzionatorio a posteriori
non diminuisce il rischio stesso ma,
certamente, aumenta enormemente
i costi rispetto ad una corretta e
preventiva organizzazione atta a
ridurre (si badi bene, non eliminare) il
rischio.
A comprova di quanto asserito si
ricorda che negli ultimi 15 anni le
richieste risarcitoria alle compagnie
assicurative sono aumentate del
250% e, anche se il 95% dei
procedimenti penali non ha dato
luogo a sentenza di condanna,
le compagnie assicurative hanno
dovuto fronteggiare ingenti esborsi
per il risarcimento dei danni e ciò,
ovviamente, a carico della società.
Dott. Paolo Galeazzi M.D.
9
la tua
UNITI CON ELLE
ODONTOIATRIA E NUOVI
anticoagulanti orali
Federazione Anticoagulati Lombardi
Federal - o.n.l.u.s.
Sede legale Viale Premuda 10 - 20129 Milano
(c/o Avv. Salvatore Virgilio)
Sede operativa c/o A.O. Fatebenefratelli e Oftalmico
C.so P.ta Nuova, 23 - 20121 Milano
www.federal.lombardia.it - [email protected]
[email protected]
tel/fax 02 6363 2977
C.F.: 9 7 5 4 3 6 5 0 1 5 0
Monte dei Paschi di Siena
Codice IBAN: IT66G0103032460000001467915
Cassa Rurale ed Artigiana
Codice IBAN: IT28Z0838632650000000450529
I
nuovi anticoagulanti
orali sono in commercio
da circa due anni, ma
ho avuto finora una sola
occasione di intervento su
un paziente che ne facesse
uso; il che dimostra il loro
scarso uso nella pratica
clinica di tutti i giorni –
Ho provveduto ad una
avulsione dentaria multipla
mascellare e mandibolare
(paziente femmina, 75
aa) per carie diffusa in
portatrice di fibrillazione
atriale cronica, all’anamnesi
un difficoltoso controllo
della scoagulazione coi
dicumarolici. Non ho notato
una sostanziale differenza
nell’entità del sanguinamento
locale post-estrattivo rispetto
la terapia anticoagulante
classica, ho comunque
provveduto a fornirmi
preventivamente di tutti i
supporti che normalmente
uso nei pazienti scoagulati
(spugnette di spongostan,
fili per suture per punti ad
intervalli più stretti); ma mi
è sembrato piacevolmente
strano non dover controllare
preoperatoriamente il valore
di INR, senza contare la
soddisfazione del paziente
che raccontava “ la fine
dell’incubo del prelievo”
. In conclusione, sebbene
10
dalla documentazione
da me consultata non
ho avuto indicazione di
come poter contrastare
farmacologicamente l’effetto
di questi nuovi farmaci
(la buona vitamina k per i
dicumarolici); procedendo
con le stesse cautele
osservate nel caso della
terapia anticoagulante
classica non ho evidenziato
differenze nell’entità del
sanguinamento intra e postoperatorio: in compenso
ho avuto sulla poltrona
un paziente sollevato
dall’onere del prelievo e
dallo stress dell’attesa del
risultato, e decisamente
meno preoccupato di
ciò cui sarebbe andato
incontro nel post-intervento
(questo forse per un po’
di incoscienza o per una
mancata comprensione del
meccanismo di azione del
farmaco). Di sicuro c’è che
questi farmaci sembrano
assolutamente sottoutilizzati,
immagino anche per
problemi di spesa sanitaria
che frena la redazione dei
piani terapeutici da parte dei
colleghi specialisti…
Dott.ssa Fernanda Negretto
Medico Chirurgo – Odontoiatra
Cesano Maderno M.B.
Anticoagulati Lombardi
A.L. Milano Fatebenefratelli - o.n.l.u.s.
c/o A.O. Fatebenefratelli e Oftalmico
C.so P.ta Nuova 23 - 20121 Milano
[email protected]
[email protected]
tel/fax 02 6363 2966
C.F.: 9 7 5 1 4 0 0 0 1 5 3
Monte Paschi di Siena
Codice IBAN: IT65D0103032460000001468008
Cassa Rurale ed Artigiana
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Anticoagulati Lombardi
A.L. Milano Centro - o.n.l.u.s.
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Anticoagulati Lombardi
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