L’introduzione di specie esotiche nel bacino Mediterraneo Fabio Bulleri Dipartimento di Scienze Botaniche, Ecologiche e Geologiche Università di Sassari Dipartimento di Biologia, Università di Pisa, CoNISMa INVASIONI BIOLOGICHE Espansione nella distribuzione di specie animali o vegetali oltre i limiti naturali, attribuibile a cause antropiche FASI DELL’INVASIONE ¾ Introduzione: trasporto di organismi/propaguli al di fuori del naturale areale geografico di distribuzione ¾ Naturalizzazione: insediamento di una popolazione riproduttiva ¾ Espansione: aumento demografico della popolazione INTRODUZIONE VETTORI BALLAST WATERS HULL FOULING Styela clava ACQUARIOLOGY ACQUACULTURE Caulerpa taxifolia S. commercialis Codium fragile Zebra mussel Transport to a new region DEBRIS barnacles Specie aliene sulla chiglia delle imbarcazioni 30 SPECIE ALIENE PER 7 NAVI Lewis et al. 2005. Antartict Science 17:183-191 NATURALIZZAZIONE Sopravvivenza Riproduzione Condizioni ambientali Competizione Predazione ESPANSIONE ¾ Graduale spostamento dei limiti di distribuzione ¾ Per salti Lymantria dispar (L.) - lepidottero Introduzione in Nord America Effetti sui popolamenti nativi + Naturalizzazione (bassa densità) Moderati cambiamenti nella struttura dei popolamenti Moderati cambiamenti nel funzionamento degli ecosistemi Dominanza (monopolio risorse) Estinzione di specie native Grave alterazione della struttura dei Popolamenti (a vari livelli tax.) Grave alterazione del funzionamento degli ecosistemi Impatto ecologico moderato Effetti su economia e salute dell’uomo IMPATTO SULLE SPECIE NATIVE Mack et al. 2000. Ecol. Appl. 10:689-710 Mnemiopsis leidyi Carcinus maenas Grosholz et al. (2000) Ecology 81: 1206-1224 Shiganova & Bulgakova (2000). J Mar Sci 57: 641-648 Invasioni biologiche ed alterazioni della biodiversità Stachowicz et al. 2007. Annu. Rev. Ecol. Evol. Syst. 2007. 38:739–66 Interazione tra differenti sorgenti di disturbo Perdita di specie chiave Introduzione di nuove specie Alterazione delle condizioni chimico-fisiche CAPACITÁ DI GESTIRE LE INVASIONI BIOLOGICHE ¾ Fattori che determinano la suscettibilità all’invasione delle comunità native Comunità A Comunità B Meccanismi che determinano il successo di specie aliene ¾ Attributi della specie (riproduzione, crescita, resistenza all’inquinamento) ¾ Attributi dei popolamenti nativi (Biotic resistance hypothesis - Enemy-release hypothesis) ¾ Pressione dei propaguli ¾ Condizioni ambientali ¾ Disturbo Meccanismi che determinano il successo di specie aliene La biodiversità rappresenta una barriera contro l’invasione (Biotic Resistance Hypothesis; Elton 1958) Maggiore resistenza all’invasione (complementary or sampling effect) Disturbo legato ad attività antropiche – perdita di specie Minore resistenza all’invasione Le alterazioni degli habitat naturali possono creare possono favorire l’insediamento di specie introdotte Mediterranean seascapes I MPAs Alghe arborescenti Mediterranean seascapes II Aree urbanizzate Feltri algali Meccanismi che determinano il successo di specie aliene Assenza di consumatori/malattie nella regione di introduzione (Enemy Release Hypothesis; Keane & Crawly 1992) Areale nativo Regione di introduzione La popolazione è limitata dai consumatori (predatori-erbivori-parassiti) Esplosione demografica in seguito all’assenza di consumatori/parassiti Cambiamenti ambientali globali Mar Mediterraneo ¾ Aumento delle temperature (effetti su SST e circolazione) ¾ Frequenza ed intensità di eventi estremi (mareggiate, piogge) ¾ Incremento delle attività antropiche che si ripercuotono sull’ambiente marino ESTINZIONI ED INTRODUZIONI IN MEDITERRANEO Nord Adriatico Coll et al. (2010). PLoSONE 5(8): e11842 http://www.ciesm.org/ Lista delle specie aliene in Mediterraneo MACROALGHE 110 FINFISH 116 MOLLUSCS 137 CRUSTACEANS 70 AUMENTO DI SPECIE TERMOFILE - Meridionalizzazione Thalassoma pavo Sparisoma cretense herramientas.educa.madrid.org/animalandia/ima... www.aboveandbelow.net/.../Thalassoma-pavo.jpg Asparagopsis taxiformis Astroydes calycularis upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f4/A... LA TEMPERATURA E LA DISTRIBUZIONE DI SPECIE IN MEDITERRANEO Sparisoma cretense 1994 - Sightings Bianchi (2007) Hydrobiologia 580:7-21 Established since 2000 LA TEMPERATURA E LA DISTRIBUZIONE DI SPECIE IN MEDITERRANEO Distibuzione nota precedente al 1980s Record successivi all’interno del range di distribuzione Record storici (1899 e 1904) Record attuali all’esterno del range di distribuzione Record fossili Bianchi (2007) Hydrobiologia 580:7-21 Astroydes calycularis Espansione di specie Eritree verso settori settentrionali Fistularia commersonii 2008 2000 http://www.ciesm.org/ Espansione di specie eritree verso settori settentrionali Halophila stipulacea lh6.ggpht.com/.../IpsEoR0bYp0/DSC05211.JPG 2006 1995 http://www.ciesm.org/ 1927 1894 2000 UN NUMERO RIDOTTO DI SPECIE INTRODOTTE RIESCE AD INSEDIARSI Occhipinti-Ambrogi et al. (2010). Biological Invasions 13:217-237 EVOLUZIONE TEMPORALE DEGLI AVVISTAMENTI DI SPECIE ALIENE LUNGO LE COSTE ITALIANE PICCO NEGLI ANNI ‘90 MACROALGHE & ANELLIDI Occhipinti-Ambrogi et al. (2010). Biological Invasions 13:217-237 LE COSTE ITALIANE Ma = Macroalgae An = Anellida Mo = Mollusca Cr = Crustacea OI = Other Inverts Pi = Pisces Occhipinti-Ambrogi et al. (2010). Biological Invasions 13:217-237 Provenienza delle specie introdotte rilevate lungo le coste italiane MARI “FREDDI” MARI “CALDI” Le specie aliene non insediatesi non sono incluse in questa analisi Occhipinti-Ambrogi et al. (2010). Biological Invasions 13:217-237 HOTSPOTS DI INTRODUZIONE Occhipinti-Ambrogi et al. (2010). Biological Invasions 13:217-237 Caulerpa racemosa var. cylindracea Erect Fronds Prostrate Stolons Caulerpa racemosa var. cylindracea ¾ Semi-perenne ¾ Riproduzione vegetativa ¾ Presente da 0 a 70 m di profondità ¾ Crescita su substrati primari rocciosi o sedimentari substrati secondari ¾ Produzione di tossine (Caulerpenine) L’ Arcipelago Toscano C. racemosa è presente sia sulla costa che sulle isole ma con differenti valori di abbondanza Il differente livello di degrado ambientale influisce sulla distribuzione ed abbondanza di Caulerpa racemosa? Protected Extra-urban/Partial protection Urban Off-shore Livorno Asinara Island Capraia Island Stintino Rosignano Solvay Porto Torres 4 transects x area – 10 quadrats x transect Bulleri et al. submitted. Marine Ecology Progress Series Studio descrittivo Scala di campionamento Covariate T Topographic complexity Q Fractal dimension (D) Q Depth T T T T Relative Contagion Index Axes 1 of PCA Attributi biologici dell’habitat Axes 2 of PCA Axes 3 of PCA T Urchin density T Fish diversity Q Q Macroalgal diversity Macroalgal cover Q Invertebrate diversity Attributi fisici dell’habitat Struttura dei popolamenti di consumatori Struttura dei popolamenti bentonici EFFETTO DELLE COVARIATE Covariate Attributi biologici dell’habitat Axes 1 of PCA Axes 2 of PCA Axes 3 of PCA Non-degradato vs Degradato P. Oceanica – Alghe arborescenti (Cystoseira spp.) < matte – feltri algali Benthic assemblage structure Diversità Macroalgale Copertura Macroalgale Diversità degli Invertebrati + + - Distribuzione di Caulerpa racemosa MPAs –aree extra-urbane Aree urbanizzate < Feltri algali Posidonia ocenica Alghe arborescenti - < Matte morta + Nessuna dimostrazione di causa-effetto Consumo di Caulerpa racemosa da parte di erbivori A. = Arbacia lixula P. = Paracentrotus lividus Bulleri et al. (2009). Oikos 118: 269-279 Consumo di Caulerpa racemosa da parte di erbivori Sarpa salpa Composizione materiale ingerito www.ecoblog.it/tag/sarpa+salpa Cr = Caulerpa racemosa Tomas et al. in press. Estuarine Coastal and Shelf Science Caulerpa racemosa: agente o passeggero di cambiamenti ambientali? Model I - Driver C. racemosa Model II Passenger Perturbazioni di origine umana • Aumento dei nutrienti • Aumento della sedimentazione Alghe arborescenti Transizione Feltri algali • Minore ricchezza specifica • Maggiore dominanza C. racemosa Previsioni del Modello I – Agente di cambiamento 1. La rimozione di C. racemosa genera profondi cambiamenti nella struttura dei popolamenti bentonici Ç Species and functional richness Ç Evenness Gli effetti di C. racemosa potrebbero persistere anche dopo la sua rimozione? 2. La rimozione sia di C. racemosa che dei popolamenti che si sono sviluppati in sua presenza genera profondi cambiamenti nella struttura dei popolamenti bentonici Ç Species and functional richness Ç Evenness Esperimento sul campo I • 3 Trattamenti • 2 Taglie (Grandi vs Piccoli) • 2 Siti • 5 Repliche Degraded area - Caulerpa Clearings + Caulerpa Risultati Esperimento I Nessun effetto della rimozione di C. racemosa Bulleri et al. 2010. Ecology 91:2205-2212 Risultati Esperimento I Halopithys incurva Stypocaulon scoparium Algal turf Bulleri et al. 2010. Ecology 91:2205-2212 Previsioni del Modello II – Passegero di cambiamenti Disturbo (scenario realistico) Degradazione dei popolamenti bentonici ÈSpecies and functional richness È Evenness Ç Invasione da parte di C. racemosa Esperimento sul campo II ¾ Alghe arborescenti presenti vs alghe arborescenti eliminate ¾ Sedimentazione incrementata vs Sedimentazione naturale ¾ 5 Repliche (per ciascuna combinazione) Area non degradata + Canopy Q Sediment + Canopy Ç Sediment - Canopy Q Sediment - Canopy Ç Sediment - Canopy QSediment - Caulerpa - Canopy ÇSediment - Caulerpa Risultati Esperimento II ¾ Effetto positivo della rimozione delle alghe arborescenti su C. racemosa ¾ Nessun effetto dell’incremento della sedimentazione ¾ Nessun effetto di C. racemosa sul recupero delle alghe arborescenti Bulleri et al. 2010. Ecology 91:2205-2212 Caulerpa racemosa ¾ Non è capace di monopolizzare lo spazio in ambienti rocciosi intatti ¾ Specie opportunista che trae vantaggio dal degrado dell’ambiente ¾ Impedisce il recupero di forme macroalgali complesse, favorendo la dominanza da parte dei feltri algali Passeggero di cambiamento che diviene agente di ulteriore degradazione Caulerpa taxifolia Caulerpa taxifolia Riproduzione per frammenti Ceccherelli & Cinelli F (1999) Marine Ecology Progress Series 182:299-303 Consumatori di Caulerpa taxifolia Oxynoe olivacea Thiebaut & Meinesz (2000) Life Sciences 323 (2000) 477–488 Lobiger serradifalci Caulerpa taxifolia Le previsioni di una diffusione esponenziale sembrano essersi rivelate errate Compact airborne spectral imaging Bay of Agay (Fr) Jaubert et al. (2003). Marine Ecology Progress Series 263:75-82 Codium fragile spp. tomentosoides ¾ Semi-perenne ¾ Riproduzione vegetativa e tramite gameti anisogami ¾ Colonizza substrati primari e secondari Codium fragile: colonizzazione di substrati artificiali Seaward Landward Bulleri F. & Airoldi L. (2005) Journal of Applied Ecology 42:1063-1072 Codium fragile spp. tomentosoides Marina di Pisa Vaselli et al. (2008) Marine Environmental Research 66:395-403 EFFETTO STEPPING-STONE Gli habitat artificiali, in particolar modo quelli protetti dal moto ondoso, possono permettere l’espansione di specie introdotte costa rocciosa costa rocciosa costa sabbiosa …non solo macroalghe Rapana venosa www.msn.ve.it/.../uploaded/rapana%20web.jpg Savini & Ambrogi-Occhipinti 2006. Helgoland Marine Research 60:153-159 Asparagopsis taxiformis Falckenbergia rufolanosa gametofito Flagella et al. (2005) Proceedings of the Seventh International Conference on the Mediterranean Coastal Environment sporofito Invasional meltdown La presenza di specie esotiche favorisce l’insediamento di altre specie introdotte Simberloff and Von Holle (1999) Biological Invasions 1: 21-32 CONCLUSIONI ¾ Cambiamenti climatici globali ed alterazioni a carico di habitat naturali (degradazione, distruzione o introduzione) possono creare opportunità per specie esotiche ¾ Gli effetti di specie esotiche sulle comunità native possono persistere anche dopo la loro eradicazione ¾ Le specie esotiche possono essere simultaneamente agenti e passeggere di cambiamento ¾ Stabilire se una specie introdotta è un agente od un passeggero di cambiamenti ecologico è fondamentale per l’attuazione di strategie di controllo e prevenzione RINGRAZIAMENTI Per la collaborazione sul campo e l’apporto intellettuale L. Benedetti-Cecchi, E. Maggi, G. Ceccherelli, L. Tamburello, T. Alestra, D. Balata Per il supporto economico e logistico: Università di Sassari – Università di Pisa, EU (progetti EMPAFISH e MaRBEF)