CON E SENZA L’INVASORE: RISPOSTA DELLE COMUNITA’ ANIMALI DI FONDO MOBILE ALLA PRESENZA DELL’ALGA ALLOCTONA Caulerpa racemosa var. cylindracea NEL GOLFO DI SALERNO Lorenti M., Gambi M.C., Guglielmo R., Patti F.P., Scipione M.B., Zupo V. e M.C. Buia Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli Linea 4 DIVCOST: Temi: variabilità climatica, biodiversità e sistemi marini costieri Attività 3: Aspetti della biologia e del ruolo ecologico dell’alga invasiva Caulerpa racemosa Sub-attività 3.3: valutazione dell’effetto dell’introduzione di Caulerpa racemosa var. cylindracea sulle comunità macrobentiche associate Caulerpa racemosa modifica gli habitat. Come rispondono le comunità associate? L’introduzione e la successiva proliferazione di Caulerpa racemosa var. cylindracea in aree di fondo mobile ne modificano la struttura fisica e le caratteristiche biogeochimiche. Domande Come rispondono le comunità macrozoobentoniche all’incremento della complessità indotto dalla presenza di Caulerpa racemosa var. cylindracea? In che misura Caulerpa racemosa var. cylindracea può influenzare diversità e composizione del macrozoobenthos in aree originariamente non vegetate o scarsamente vegetate? Caulerpa racemosa var. cylindracea nel golfo di Salerno Caulerpa racemosa var. cylindracea è comparsa nel golfo intorno alla metà degli anni ’90 e vi si è diffusa rapidamente. SALERNO Mercatello Il porto di Salerno è un hot spot in quanto a presenza di specie alloctone Video survey Sept 2006 Campolungo Sele Sele Campolungo 100 4000 80 3000 60 2000 40 1000 20 0 coverage (%) no. erect axes m -2 5000 Mercatello 0 feb-97 nov-97 density Dinamica stagionale lug-00 coverage 5m 15 m 25 m Esplorando il contributo di Caulerpa alla variabilità spaziale delle comunità di macrofauna SALERNO * 22 km Mercatello Mercatello Sito A vegetato 1 2 300-400 m Sito B Sito B Sito A vegetato non vegetato Sele non vegetato 3 Ottobre 2006 e febbraio 2007 fiume Sele benna Van Veen area coperta 0.14 m2 * Biomassa vegetale in ottobre Contenuto in peliti del sedimento 400 % gWW m -2 40 In febbraio la biomassa costituita da C. racemosa è incospicua 200 20 0 0 Merc Sele t=3.369 p= 0. 028 Merc Sele Welch’s t=0.672 p=0.526 La comunità complessiva nelle due stagioni Global test MDS 2D Stress: 0.07 Fattore Mercatello Sele ANOSIM Località Merc unveg Sele veg p 1 0.002 0.217 0.011 Pairwise test gruppo r p Vegetato-Non vegetato 0.317 0.002 Vegetato-Non vegetato 0.146 0.011 Mercatello Sele Ottobre Sele unveg MDS 2D Stress: 0.09 ANOSIM Merc veg Tipo di habitat r Mercatello Sele Febbraio Global test fattore r p Località 0.873 0.001 Tipo di habitat -0.024 0.602 Febbraio Ottobre Global test Global test fattore r p Località 0.987 0.001 Tipo di habitat 0.116 0.110 r p Località 0.617 0.001 Tipo di habitat 0.437 0.001 Policheti fattore r p Località 0.886 0.001 Tipo di habitat -0.065 0.749 Global test fattore Global test fattore Pairwise test Molluschi gruppo r p Mercatello Vegetato-Non vegetato 0.446 0.024 Vegetato-Non vegetato 0.431 0.002 r p Località 0.044 0.244 Tipo di habitat -0.009 0.513 Sele Global test fattore r p Località 0.913 0.001 Tipo di habitat 0.202 0.013 Global test Pairwise test gruppo r p Vegetato-Non vegetato 0.425 0.011 Vegetato-Non vegetato neg 0. 528 Mercatello Sele Crostacei anfipodi fattore r p Località 0.652 0.001 Tipo di habitat 0.042 0.238 Considerazioni Le due località differiscono nettamente. La variabilità spaziale è più intensa nella località settentrionale (Mercatello), in cui domina la frazione sabbiosa. Una maggiore omogeneità si riscontra al Sele, località caratterizzata da un’alta percentuale di peliti e da cospicui apporti fluviali. La presenza di Caulerpa racemosa var. cylindracea ha un ruolo nell’incremento dell’eterogeneità spaziale laddove il sistema è meno dominato fisicamente e nel periodo in cui la sua biomassa è maggiore. Caso non inusuale tra le specie invasive. I maggiori taxoceni mostrano patterns propri. Le specie che maggiormente incidono sulla differenziazione tra habitat, laddove essa è significativa (Mercatello in ottobre), sono specie (come i policheti Prionospio fallax e Paradoneis ilvana) che potrebbero beneficiare di un apporto moderato di materia organica. Ciò indicherebbe nell’alga un agente di “eterogeneità biogeochimica”. Tra gli altri effetti possibili vi è la protezione dai predatori e il ruolo di “larval trap”. Prima e dopo l’invasione: confronto sul lungo termine SALERNO 19 18 ** CAMPOLUNGO Per la riproducibilità dei metodi: Utilizzo della draga Charcot-Picard Setacciatura di 50 litri su di una maglia di 1 mm Identificazione esperta FIUME SELE * *26 27 Campolongo st 18 st 19 Sele st 26 st 27 Prof. media % peliti 2006 mediana 2006 Tipo di sedimento 1981 Presenza di Caulerpa Nov 1981 Ott 2006 Feb 2007 16 m 22 m 14.2% 9.5% 3.76 3.73 sabbia infangata sabbia infangata - x xx - 16 m 30 m 27.8% 54.8% 3.81 4.34 Cymodocea fango a Turritella - x - - Le variabili riassuntive del popolamento Numero di individui Numero di specie 4000 Diversità (Shannon-Wiener) 150 3000 4 3 100 2000 2 50 1000 0 1 0 0 St.18 St.19 St.26 St.27 ANOVA, p: Anno 0.654, Staz 0.002 St.18 St.19 St.26 St.18 St.27 ANOVA, p: Anno 0.176, Staz 0.037 2006 1981 St.19 St.26 St.27 ANOVA, p: Anno 0.565, Staz 0.505 2007 Non si evidenzia una differenza significativa nella diversità locale tra gli anni di campionamento. Le differenze tra stazioni sono dovute alle minori abbondanze e al minor numero di specie nella stazione di fango I gruppi tassonomici che dominano il popolamento 1981 Echinodermata 21% Decapoda 8% Others 2% Polychaeta 13% Echinodermata Decapoda 5% 2006 9% Others Amphipoda 4% 25% 2007 Decapoda Echinodermata 2% Others 1% 4% Amphipoda 37% Polychaeta 44% Polychaeta 37% Amphipoda 25% Mollusca 31% Mollusca 20% Mollusca 12% L’immagine multivariata della composizione in specie 19s 18s A MDS 26s 26f 26f 26o 19f B 27o 18o B (2006-2007) 19s 19o 27f 27o C 27f 20 40 60 80 26s 26o 18f 27s 2D Stress: 0.07 19o 19f 18f 18o 100 18s 27s C (st. 27) A (1981) Cluster analysis ANOSIM Global R-statistic = 0.620, p = 0.01 St.27 (tutti gli anni) Altre stazioni 1981 Altre stazioni 2006 R p R p R p St.27 (tutti gli anni) Altre stazioni 1981 1 0.10 Altre stazioni 2006 0.741 0.10 0.704 0.10 Altre stazioni 2007 0.741 0.10 0.741 0.10 -0.037 0.50 La stazione caratterizzata da un’alta percentuale di peliti e dalla costante assenza di C. racemosa si differenzia dalle altre. Queste ultime si separano in relazione al periodo di campionamento (1981 e 2006-2007) Le specie discriminanti Nassarius pygmaeus SIMPER Nassarius pygmaeus Ophiura albida Ampelisca typica Sternaspis scutata Lumbrineris latreillii Nephtys hombergi Urothoe elegans Laonice cirrata Eunice vittata Spisula subtruncata Philocheras bispinosus Ophiura ophiura Turritella communis taxon Mol Ech Anf Pol Pol Pol Anf Pol Pol Mol Dec Ech Mol Ophiura albida 1981 2006-07 Similarità nei clusters A B C 6.0 22.7 17.4 9.5 5.0 3.3 7.9 5.9 4.7 6.5 6.9 Dissimilarità tra i clusters A-B A-C B-C 6.5 11.7 8.3 12.9 2.9 3.1 4.3 5.1 8.7 15.1 3.4 4.4 7.3 2.4 3.1 3.1 4.7 2.7 3.7 2.2 3.8 5.7 9.4 3.0 4.7 3.3 5.3 32.9 2.1 1981 Sternaspis scutata 1981 Spisula subtruncata 1981 2006-07 2006-07 Ampelisca sp. 1981 2006-07 2006-07 Considerazioni Nell’area di studio, un cambiamento sul lungo termine temporale è percepibile nella composizione del popolamento tranne che nella stazione caratterizzata da una dominanza di sedimenti pelitici, in cui C. racemosa non è mai stata presente. C. racemosa non sembra esercitare un engineering autogeno forte che, in termini di indicatori, si traduca in un’alterazione della diversità locale in senso positivo o negativo, nel traino della presenza di altre specie alloctone, nell’instaurazione di una comunità di specie caratterizzanti proprie delle macrofite bed-forming I cambiamenti più evidenti si riscontrano nel novero delle specie numericamente dominanti; d’altronde essi possono essere legati a fattori diversi che generalmente incidono sulle comunità di fondo mobile tra i quali le fluttuazioni interannuali di popolazione e l’effetto degli apporti fluviali. C. racemosa può però esercitare un ruolo significativo di tipo, almeno in parte, “allogeno”, favorendo modificazioni nella S.O.M. delle aree di impianto. Questo effetto può essere rispecchiato nella maggior abbondanza di specie opportuniste capaci di rapide colonizzazioni. Il ruolo del cambiamento climatico è in teoria mediato dalla presenza dell’alga. Le determinanti dell’introduzione e della diffusione di C. racemosa sono però precipuamente antropogeniche tramite il veicolamento e la dispersione dei frammenti di tallo I nostri ringraziamenti vanno … … agli altri collaboratori all’attività 3 (Vincenzo Rando, Bruno Iacono, Maria Monia Flagella, Gabriele Procaccini) e all’equipaggio della M/N Vettoria per il supporto alle attività di campo … alla Dr. Mariachiara Chiantore dell’Università di Genova per l’identificazione degli echinodermi … agli studenti che hanno contribuito al sorting iniziale dei campioni.