Punti critici per il benessere della bovina da latte Fattori strutturali Fattori gestionali Fattori strutturali principali • Tipo di pavimentazione; • Numero e dimensioni delle cuccette; • Materiale di copertura presente nelle cuccette; • Dimensioni e qualità delle movimentazione e alimentazione; • Tipo e modalità di ventilazione; • Numero e dimensioni degli abbeveratoi. corsie di La gerarchia Animale (mole, età) Spazio/capo (n. cuccette; spazi mangiatoia; n. abbeveratoi) Numerosità del gruppo (<25-30 capi) Attività motoria (min) Numero cuccette ed attività motoria n. cuccette/capo Elementi essenziali di una cuccetta • Dimensioni: 2,6 x 1,25 m • Attrezzature di contenimento: battifianchi, tubo allineatore, fermo al piede • Superficie della zona di riposo: naturale (paglia, segatura, trucioli, sabbia), sintetica (tappetini, materassini) Tipi di cuccette 1) Cuccette con suolo in terra battuta: delineate da due cordoli in calcestruzzo uno anteriore ed uno posteriore ricoperta da un sottile strato di paglia. 2) Cuccette a cassonetto: Prefabbricate o in opera, con cordolo in calcestruzzo anteriore, posteriore e laterale. Presentano un cuscino anteriore. Il cassonetto può essere riempito con diversi materiali. 3) Cuccette in calcestruzzo: Rialzate rispetto al piano del pavimento presentano una pendenza del 2-2.5% verso la corsia posteriore. Sono ricoperte con materassini o tappetini sintetici. Criteri di scelta dei materiali da lettiera La scelta del materiale di lettiera dipende da: Comfort dell’animale (lesioni e pulizia); Reperibilità dei materiali; Sistemi di asportazione e stoccaggio delle deiezioni; Costi di acquisto e manutenzione. Materiali più comunemente impiegati per la lettiera delle cuccette 1. Materiali organici quali paglia, segatura, trucioli di legno, carta tagliuzzata, fibra di cocco; 2. Materiali inorganici come la sabbia; 3. Materiali sintetici quali tappetini e materassini. Corretta “utilizzazione” della cuccetta posizione parallela ai battifianchi la vacca si alza e si corica correttamente ed entra rapidamente senza esitare nella cuccetta Cuccette e comportamento Costruzioni che limitano i movimenti per alzarsi e coricarsi Caratteristiche delle cuccette che possono causare dolore, paura o frustrazione ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO Comportamenti anomali in cuccetta: Idle standing L’animale sta in piedi nella cuccetta senza un motivo preciso Spesso si osservano dei tentativi di coricarsi e stereotipi (spingere il musello contro le strutture, leccare o mordere le strutture) CAUSE: Associato a cuccette troppo corte o mal disegnate o problemi agli arti Comportamenti anomali in cuccetta: Perching o appollaiamento la bovina sta con gli arti anteriori nella cuccetta e con i posteriori nella corsia di movimentazione comprende anche bovine che sono in decubito che stanno con la parte posteriore nella corsia contribuisce all’insorgenza di patologie della mammella e del piede, oltre a potenziali lesioni della coda e degli arti posteriori CAUSE: Cuccette troppo corte o superfici di riposo non confortevoli Possibili picchi di acidosi ruminale Relazione tra uso anomalo delle cuccette e prevalenza delle laminiti Prevalenza delle laminiti (%) (indagine condotta in stalle del Wisconsin) Uso anomalo delle cuccette (% di vacche in piedi in cuccetta) Effetto della scivolosità della pavimentazione sull’attività di locomozione Webb e Nilsson, 1983 Motivazione degli animali a muoversi Traumi da scivolamento Alta Bassa Scivolosità del pavimento Locomotion score Basato sulla postura della schiena 1 3 Accorgimenti strutturali e gestionali che riducono i fattori di rischio • attenzione alla qualità e ai tipi di pavimentazione • riduzione dei tempi di attesa per la mungitura • periodico pareggiamento e cura dei piedi, applicazione di suolette • vasca per il bagno dei piedi all’uscita dalla sala di mungitura (anche per vacche asciutte e manze) • supplemento vitaminico/minerale alle vacche in lattazione • dieta equilibrata per le diverse fasi di produzione Spazio in mangiatoia Monitoraggio dell’attività d’ingestione in bovine da latte frisone 40 35 Minuti 30 25 20 15 10 5 0 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 1 2 3 4 5 6 Ora Distribuzione unifeed Mungitura Mungitura 7 8 Fattori che influenzano il comportamento alimentare Fotoperiodo Condizioni climatiche (THI) Numero di distribuzioni di unifeed La capacità di percezione nei bovini Fotoperiodo T Buio Luce artificiale Luce naturale Buio Frequenza % C Luce naturale C= controllo-linea continua T= extraluce-linea tratteggiata Ore Stress da caldo come combinazione di temperatura e umidità Temperature - Humidity Index (THI) THI=T° – (0.55-0.55 x RH/100) x (T° – 58) (NOAA, 1976) Umidità relativa (RH %) T °C 40 50 60 70 80 24 69 70 71 72 73 26 71 73 74 75 76 28 74 75 77 78 79 30 77 78 79 80 82 32 79 81 82 83 85 Effetti dello stress da caldo • • • • • • • riduzione dell’ingestione di sostanza secca incremento del consumo idrico aumento della frequenza respiratoria aumento della frequenza cardiaca cambiamento nel metabolismo basale alterazione di alcuni parametri ematici modificazione del comportamento riduzione della produzione AUMENTO DELLA FREQUENZA RESPIRATORIA È il primo parametro che varia in corso di stress da caldo: rappresenta un importante meccanismo di termoregolazione (tuttavia inefficace se UR è elevata) Valore normale (a 22°C) : 25-30 atti/minuto In stress da caldo: respiro frequente (50-60 atti/minuto a 25°C, ma anche 100 con temperature superiori), superficiale, spesso a bocca aperta Un’azienda è in una situazione di stress da caldo intenso quando almeno 70% degli animali ha una frequenza respiratoria superiore a 80 atti/minuto (80 % secondo Jacobsen, 1999) (Pennington e VanDevender, 1999) AUMENTO DELLA TEMPERATURA CORPOREA La temperatura normale per una bovina da latte è 38.5°C. Un aumento di anche solo 1°C porta a sensibili limitazioni produttive Un’azienda è in una situazione di stress da caldo intenso quando almeno 70% degli animali ha una temperatura corporea superiore a 39.4°C (o se l’80% supera i 39°C secondo Jacobsen, 1999) Problemi di rilevazione Nelle razze adattate posso avere una differenza di temperatura tra giorno e notte anche di 5°C (da 36 di notte a 41°C di giorno) AUMENTO DELLA FREQUENZA CARDIACA Questo parametro non ha un andamento preciso in relazione alla temperatura corporea e/o ambientale Se lo stress termico sopraggiunge in modo rapido la frequenza cardiaca aumenta (per effetto del cambiamento e della vasodilatazione), mentre se lo stress è prolungato essa diminuisce (adattamento) Problemi di rilevazione SUDORAZIONE 2 tipi di sudorazione ↓ Traspirazione impercettibile Sempre presente (se UR < 100%) ↓ Sudorazione vera e propria (ghiandole sudoripare sono localizzate nell’area toracica: la sudorazione viene stimolata per via diretta dall’ipotalamo e per via indiretta tramite la vasodilatazione) La sudorazione è un meccanismo estremamente importante per la termoregolazione: l’evaporazione di 1 ml di acqua richiede 2.43 J di energia dispersa sottoforma di calore ALTERAZIONE DEL BILANCIO ELETTROLITICO Con la sudorazione e la polipnea vengono persi degli elettroliti, soprattutto Na e K Inoltre la tachipnea porta alla eliminazione di CO2, con conseguente riduzione dell’acido carbonico nel sangue e aumento del pH ematico (alcalosi respiratoria) In risposta, il rene aumenta il riassorbimento di H+ e Na+ …inoltre l’animale deve anche produrre latte… ALTERAZIONE DEI PARAMETRI EMATICI Calo del GH, degli ormoni tiroidei, della prolattina Incremento adrenalina e glucocorticoidi (però poi diminuiscono) Aumento urea ematica Riduzione della calcemia (per l’alcalosi) Ipoglicemia e ipercolesterolemia (lipomobilizzazione) Variazioni attese di ingestione di SS, assunzione di acqua e produzione di latte con l’aumentare della temperatura ambientale Temperatura Ingestione di SS Ingestione attesa Produzione di latte Assunzione di (°C) necessaria (kg/die) di SS (kg/die) attesa (kg/die) acqua (l/die) - 20 21.3 20.4 20 51.1 -10 19.8 19.8 25 57.9 0 18.8 18.8 27 63.9 + 10 18.2 18.2 27 63.9 + 20 18.2 18.2 27 68.1 + 25 18.4 17.7 25 73.8 + 30 18.9 16.9 23 79.1 + 35 19.4 16.7 18 120 + 40 20.2 10.2 12NRC (1981), modif. 106 Perché diminuisce l’ingestione di SS? Fermentazioni ruminali Movimento per andare ad alimentarsi FONTI DI CALORE Masticazione Attività della muscolatura liscia Il calo di ingestione è maggiore nelle razze/genotipi non adattate ai climi caldi ALTERAZIONE DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Mangia con minor frequenza, concentrando i pasti di sera, di notte o alla mattina presto Preferisce i concentrati rispetto ai foraggi (passando da 18° a 30°C il calo dell’ingestione di fieno è del 22%, quella del concentrato è del 5%) Acidosi!!! Sceglie alimenti ricchi di acqua Calo della produzione di latte Si mantiene costante entro il range di temperatura adeguata, poi subisce una diminuzione che è tanto più rapida quanto maggiore è l’aumento della temperatura Perché diminuisce? - l’animale mangia meno - minor flusso di sangue alla mammella - metabolismo dell’acqua è deviato verso la termoregolazione Il recupero post stress da caldo è più lento nelle grandi produttrici e non è quasi mai completo La sensibilità è maggiore nei primi 60 giorni ASCIUTTA Non è stato molto studiato l’effetto dello stress da caldo in asciutta Determina sicuramente un calo di produzione nella lattazione seguente Vitelli più piccoli e poco vitali È più o meno sensibile della vacca in lattazione? MANZE Se cresciute in stress da caldo pesano il 16% in meno (mangiano di meno e aumentano i fabbisogni) Calo efficienza riproduttiva Lo stress da caldo influenza notevolmente la fertilità della vacca da latte inseminata durante i mesi estivi Il calo del concepimento in estate va dal 20 al 30% - SI RIDUCONO LA DURATA E L’INTENSITA’ DELL’ESTRO (% di estri non rilevati va da 44-65% tra Ottobre e Maggio a 76-82% tra Giugno e Settembre) - SQUILIBRI ORMONALI - PERDITE EMBRIONALI PRECOCI - PROBLEMI DEL MASCHIO Accorgimenti strutturali e gestionali che riducono i fattori di rischio • protezione degli animali dal calore in entrata (tetto, pareti, pensiline, tende) • attenzione alla localizzazione e orientamento della stalla • ombra per gli animali al pascolo (almeno 4.5 m2/capo) • in prossimità della stalla evitare stoccaggio fieno • impianti di raffrescamento (ventilatori, foggersnebulizzatori, misters, sprinklers) • aumentare la disponibilità di acqua • formulazione della dieta • somministrazione della dieta L’UNICO ORIENTAMENTO POSSIBILE E’ NORD-SUD? Devo dotare le pareti laterali con tende abbassate dalle 13 alle 20 oppure con degli sporti del tetto lunghi almeno 1 m POSSO SFRUTTARE LA DIREZIONE DEI VENTI? Sì, facendo in modo che l’asse longitudinale della stalla sia perpendicolare alla direzione del vento. FOGGERSNEBULIZZATORI Nebulizzano l’acqua raffreddano l’aria ad alta pressione e Gocce piccole che evaporano in fretta AUMENTO UR (vanno spenti di notte) Posizionate vicino al ventilatore (in funzione 24 h su 24) Solo in stalle alte aperte ai lati No in clima umido MISTERS Gocce più grandi Raffrescamento tramite inspirazione di aria più fresca→problemi respiratori NO associato a ventilatori NO in clima umido Bagnano solo il pelo in superficie SPRINKLERSDOCCETTE Gocce d’acqua grandi e a bassa pressione; spruzzo a 180° Mantello bagnato fino alla cute (parte posteriore dell’animale) Evaporazione tramite (sempre in funzione!) ventilatori Accumulo di acqua sul pavimento Posizionate sulla corsia alimentazione e sala d’attesa di Funzionamento manuale termostato (24-25°C) o CICLI (doccette attive per 2-3 min ogni 15 minuti) OK in zone umide Attenzione ai liquami Wiersma e Armstrong (1983): uso di doccette riduce T° corporea di 1.7°C e aumenta la produzione di latte di 0.8 kg/die Chan e coll (1997): uso di doccette aumenta la produzione di latte di 2 kg/die, con 0.1 % in più di grasso e proteina Ripartizione dell’ingestione giornaliera di sostanza secca in relazione alla stagione 80 57.9 % d'ingestione 60 46.5 41.8 40 32.1 20 11.7 10.0 0 8-13 14-18 ore autunno estate 19-7 Effetto del momento e del numero di somministazioni dell’unifeed Momento di distribuzione Mattino Tardo Entrambe pomeriggio RMSE Ingestione (kg ss) 20.6 21.6 23.0 1.6 Produzione latte (kg) 27.8 27.3 31.6 2.4 Grasso latte (%) 3.61 3.66 3.61 0.15 Proteina latte (%) 3.25 3.19 3.29 0.09 Disponibilità di acqua (stalle a stabulazione libera) 1.5-2 L DI ACQUA / kg DI LATTE PRODOTTO CORRELAZIONE acqua – prod. di latte r = 0.94 acqua – ingestione SS r = 0.96 Sufficiente 46% Punti di abb. > 2 Vacche per abb. < 30 Disponibilità > 6 cm/vacca (Perkins, 2001) Disponibilità di acqua La quantità di acqua che l’animale ingerisce aumenta se la dieta è ricca di sale, proteina e SS Con l’aumento della temperatura ambientale aumenta l’assunzione d’acqua: da 64 l a + 10°C a 106 quando vengono superati i 40°C (NRC, 1981) Quando la T°aumenta eccessivamente l’animale beve meno (l’ingestione di SS è inferiore e vengono ridotti i movimenti) Presenza e dimensione dell’abbeveratoio in uscita dalla sala di mungitura n. & dimensione dell’abbeveratoio RMSE Non c’è < 100 cm > 100 cm Ingestione (kg ss) 20.1β 21.0αβ 21.6α 1.6 Produzione latte (kg) 27.2b 27.4b 29.5° 2.3 Grasso latte (%) 3.56 3.67 3.63 0.14 Proteina latte (%) 3.32 3.24 3.25 0.10 Come stimolo la vacca a bere? Numero sufficiente: almeno 10-12 (7) cm di fronte di abbeverata/capo Puliti (NO ALGHE, INCROSTAZIONI,…) Profondità Posizionati all’ombra e in posti non lontani o difficili da raggiungere Portata idrica adeguata: almeno 10 l/min (7 per quelli a tazza, 13 per quelli a vasca) Evitare di far percorrere agli animali distanze eccessive (pascolo) soprattutto nelle ore critiche Punti critici per il benessere della bovina da latte Fattori strutturali Fattori gestionali Valutazione delle condizioni della pulizia in bovine da latte Cook N. B., University of Wisconsin – Madison Scheda di valutazione della pulizia in vacche da latte (parte alta del posteriore e groppa) 1 = Pulita 2 = Poco sporca 3 = Sporco 4 = Molto sporco Si osservano placche di feci ma sono ancora visibili i peli Prevalenza di placche solide e croste di sporcizia che si estendono anche alla parte alta dell’arto Scheda di valutazione della pulizia in vacche da latte (mammella) 1= Pulita 2= Poco sporca 3= Sporco 4= Molto sporco Si osservano placche di sporco nella parte bassa della mammella Placche estese di sporcizia che si estendono anche al capezzolo Relazione tra punteggio di pulizia e tasso di nuove mastiti nell’arco di 6 mesi Prevalenza di mastiti (%) (indagine condotta in stalle del Wisconsin) % si mammelle con punteggio 3 e 4 Igiene degli animali (Percentuale di animali con mammella molto sporca) Insufficiente 20% (SCC 523K) Sufficiente 48% (SCC 314K) Buona 32% (SCC 265K) Condizioni di benessere delle bovine durante la fase di mungitura Per ottenere le migliori prestazioni dagli animali bisogna: • evitare aree affollate durante la fase di attesa • evitare di esporre gli animali ad un’attesa al sole durante l’estate o ai venti freddi durante l’inverno • pavimenti scivolosi, gradini, percorsi lunghi e tortuosi • rumori molesti • fare in modo che all’uscita dalla stalla gli animali possano disporre di acqua e alimento Sistemi utilizzati per la movimentazione degli animali Indagine condotta in 30 allevamenti della Lombardia (Tosi e coll., 2003) 40 30 20 10 0 Cancelli Voce Contatto fisico Bastone Altro Comportamento e produzione di latte di bovine in risposta all’atteggiamento assunto da mungitore Breuer et al. (2000) Applied Animal Behaviour Science Correlazione tra comportamento del mungitore e la produzione di latte Produzione Quantità Proteina Grasso Spinte e colpi lievi con le mani o con oggetti 0.11 0.10 0.02 Spinte e colpi pesanti con le mani o con oggetti + torsione della coda -0.32 -0.38* -0.38* % di interazioni tattili molto negative -0.39* -0.45* -0.40* Vocalizzazioni di forte intensità -0.40* -0.45* -0.56** Velocità media di avanzamento delle bovine in prossimità della stalla (50 m) -0.38* -0.33 -0.32 Punteggio sull’attitudine del mungitore Punteggio elevato=attitudine positiva 0.48** 0.47** 0.36 * : P<0.05 ; **: P<0.01 Conclusioni Fornire alle bovine un ambiente completamente privo di stimoli stressori è impossibile !! E’ possibile invece aumentare la capacità di adattamento all’ambiente da parte dell’animale adottando semplici accorgimenti anche sulle strutture esistenti. Ma soprattutto un bravo ed attento allevatore può sopperire a molte carenze!!