Arte Paleocristiana Liceo Artistico “Mario Delitala” Lanusei Classe 2°B Prof.sse C. Gaviano, M.E. Piroddi Clicca per musica LA STRUTTURA Unità di apprendimento ‘ L’arte paleocristiana’ Classe di riferimento: 2° liceo artistico COMPETENZE D’ASSE Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico riferita all’arte Paleocristiana. Saper analizzare le principali forme di comunicazione iconografica del periodo paleocristiano. ABILITA’ Posto di fronte a un’opera / Posto in un contesto artistico/ambientale nuovo o diverso lo studente, in forma adeguata alla classe: è consapevole dello sviluppo storico dei fenomeni artistici esaminati; riesce ad analizzare e comprendere le opere più significative della civiltà Paleocristina; è consapevole delle diverse forme di comunicazione visiva; rispetta il patrimonio artistico in considerazione del suo valore estetico, storico, culturale. CONOSCENZE Conoscenza e comprensione del ruolo della basilica, del battistero e delle catacombe Conoscenza delle principali forme di comunicazione iconografica del paleocristiano Conoscenza delle principali opere architettoniche del paleocristiano e dell’Alto Medioevoe e la figurazione in Italia CONTENUTI - i primi ambienti cristiani, battisteri, catacombe - l’architettura cristiana; - lettura dell’opera “la Basilica di Massenzio” - formazione e primi sviluppi dell’iconografia cristiana; i principali simboli dell’iconografia cristiana; COMPETENZE Saper riconoscere gli elementi architettonici della basilica, sia in pianta che in prospetto; saper riconoscere i principali luoghi di culto dei primi cristiani. TEMPI Fine Aprile inizio Maggio METODOLOGIA E STRUMENTI (Da privilegiare la didattica laboratoriale) Le lezioni si svolgono frontalmente o con attività di gruppo. La didattica è improntata a sviluppare negli studenti la capacità di analisi e sintesi, di operare collegamenti logicodeduttivo e analitico-induttivo. Oltre all’uso del libro di testo, è previsto anche l’uso di editoria artistica (cataloghi, guide, ecc.) e di supporti multimediali (DVD, Rete Internet, ecc.) nonché l’utilizzo dell’ aula multimediale. Si ritiene fondamentale la visita a musei, mostre, rassegne. VERIFICA Le verifiche previste sono orali e scritte e si propongono le seguenti prove: Le verifiche orali saranno svolte in itinere e fanno parte delle lezioni interattive e dialogate. Le verifiche scritte, somministrate alla conclusione del modulo, possono differenziarsi tra le seguenti tipologie: - scheda di lettura di opere studiate, analisi di opere prese in esame la prima volta all'interno di tematica storico-culturale affrontata; -saggi brevi; -prove a risposta sintetica e a risposta multipla; relazioni. “ I cristiani non si distinguono dagli altri uomini né per territorio né per lingua né per vestiti. Essi non abitano in città loro proprie, non usano un linguaggio particolare, né conducono uno speciale genere di vita. La loro dottrina non è conquista di genio irrequieto di uomini indagatori; né professano, come fanno alcuni, un sistema filosofico umano. Abitano in città greche o barbare, come a ciascuno è toccato in sorte, e adattandosi agli usi del paese, nel vestito, nel cibo in tutto il resto del vivere, danno esempio di una loro forma di vita sociale meravigliosa che, a confessione di tutti, ha dell’incredibile… …Abitano la loro rispettiva patria, ma come gente straniera; partecipano a tutti i doveri come cittadini e sopportano tutti gli oneri come stranieri. Ogni terra straniera è patria per loro e ogni patria è terra straniera. Si sposano come tutti gli altri e generano figli, ma non espongono i nati. Hanno comune la mensa ma non il letto. Passano la loro vita sulla terra, ma sono cittadini del cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, ma con il loro tenore di vita superano le leggi. Per dirla in una parola, i cristiani sono nel mondo ciò che l’anima è nel corpo”. Lettera a Diogneto, V,1-10. VI,1. iconologia [i-co-no-lo-gì-a] s.f. • Interpretazione delle immagini, delle allegorie e dei simboli presenti nelle opere d'arte • sec. XVI …La storia dell’iconologia paleocristiana… Arte paleocristiana è il termine che designa la produzione artistica dei primi secoli dell'era cristiana, compresa entro limiti di spazio e di tempo convenzionali: le testimonianze più importanti risalgono in genere al IIIIV secolo. L'arte paleocristiana comunque si situa nell'orbita di Roma imperiale, e ha il suo momento di massimo splendore fra i primi decenni del IV secolo e gli inizi del VI secolo, fino al 604, anno della morte di Gregorio Magno, tanto che l'ideale cristiano assunse, ai suoi inizi, le forme offerte dall'arte della tarda antichità. Una specifica iconografia cristiana si sviluppò solo gradualmente e in accordo col progredire della riflessione teologica. Il Cristianesimo giunse a Roma probabilmente attraverso la minoranza giudaica: quando san Paolo visitò Roma nel 61 trovò una comunità cristiana già organizzata. I seguaci del cristianesimo furono in primo tempo appartenenti ai ceti più poveri e gli schiavi, ma soprattutto al ceto medio romano, anche se progressivamente iniziarono a convertirsi anche famiglie di classi superiori più agiate, le quali mettevano spesso a disposizione le loro abitazioni per le riunioni. Dal greco ecclesia, assemblea, nacquero le domus ecclesiae (case dell'assemblea), antesignane delle chiese. Di questi edifici di riunioni domestiche restano pochi resti archeologici, anche perché spesso, in seguito alla libertà di culto sancita dall'Editto di Costantino (313) vi furono costruite sopra basiliche. Una conseguenza della credenza nella resurrezione dei corpi, predicata da Cristo, fu l'usanza di inumare i corpi dei defunti, in luoghi sotterranei chiamati in seguito catacombe. Fu emanato a Milano nel 313 d.C. da Costantino e Licinio: riconosceva alle comunità cristiane piena libertà di culto e parità di diritti nei confronti di tutte le altre comunità dell'Impero; abrogava le restrizioni in vigore, relative alla libertà di propaganda e proselitismo fra i pagani, e ordinava la restituzione ai cristiani di tutti i beni confiscati. I cristiani potevano acquistare proprietà, frequentare e aprire la pubblico i luoghi di culto, avere propri cimiteri. Successivamente, Costantino concesse alla Chiesa altri privilegi, come l'immunità dei sacerdoti; la possibilità di ricevere donazioni ed eredità, che permetterà alla Chiesa di accumulare ricchezze e di avviare perciò attività di carattere caritativo, sociale e assistenziale; la proclamazione della domenica come giorno festivo; il diritto di asilo alle chiese. Attribuì ai vescovi la giurisdizione sul clero e anche sui civili che ne avessero chiesto il giudizio. “…si che vostr’arte a Dio quasi è nepote”. Inferno 11,105. L’iconografia paleocristiana ha il compito di rintracciare nei prodotti dell’arte cristiana antica tutte le informazioni che possono far luce sulla cultura cristiana dei primi tempi. Esclusi i motivi puramente decorativi, presi in considerazione solo per quanto possano offrire criteri di datazione o di provenienza, il repertorio iconografico comprende le rappresentazioni di Dio e delle Persone della S.ma Trinità, degli angeli buoni e cattivi, della Beata Vergine e dei santi, dei fatti del Vecchio e del Nuovo Testamento, della Chiesa e della sua missione, degli avvenimenti escatologici, dei riti liturgici, e tutti i segni simbolici o tutte le composizioni allegoriche di carattere dogmatico o morale, o che siano in qualche maniera espressione di fede, di devozione o di culto. I primi motivi cristiani, furono il pesce in greco Ittios, le cui lettere formano le iniziali della frase “Gesù Cristo figlio di Dio” e si riferiscono alla frase del vangelo di Luca "Io vi faro' pescatori di anime". A volte si trovano alcune sigle come IHS Jesus Hominum Salvator, spesso sovrastato da una croce, o l'agnello simbolo del sacrificio. Sono tutti motivi leggibili solo da iniziati alla fede , occultati per fuggire alle persecuzioni. L’arte paleocristiana esprimendosi attraverso dei simboli, conciliava due tendenze, ovvero a non rappresentare il sacro ( come nella cultura ebraica) e ad illustrare la natura con verosimiglianza ( come nella cultura ellenistica. Solo dopo l'editto di Costantino l'arte cristiana esce allo scoperto e inizia a rappresentare la figura di Cristo sempre in modi molto codificati , iconografici appunto. Non si cerca la naturalità della rappresentazione ma di trasmettere il messaggio cristiano: l'arte e' rappresentazione spirituale e catechesi, gli occhi assumono una predominanza in quanto specchi dell' anima le dimensioni delle figure dipendono dalla gerarchia. L'oro predomina in quanto luce di Dio. La colomba nell’arte paleocristiana rappresenta lo Spirito Santo. Il pavone è il simbolo della vita eterna. Il pesce eucaristico rappresenta Cristo ( acrostico da ICHTUS). L’ancora sta a rappresentare la croce. L’uva e la vite rappresentano l’eucaristia e il sangue di Cristo. I tralci rappresentano la chiesa universale. XP è il monogramma di Cristo. E’ il primo esempio di croce paleocristiana. Quando proviamo delle emozioni a volte ci viene il famoso “nodo alla gola”, di Salomone ci perviene, attraverso l’arte monumentale ed pittorica, il famoso simbolo noto come il “Nodo di Salomone”. Tra i frammenti e i resti delle basiliche romane più antiche è possibile trovare diversi esempi di questo simbolo. Si tratta di un simbolo molto antico ed è frequente nell’arte paleocristiana (per esempio sui mosaici delle chiese) dove è simbolo di unione fra l’Uomo e la dimensione del divino. La basilica di Massenzio • Con il numero crescente dei fedeli venne resa necessaria la creazione di spazi idonei alla celebrazione del culto. Si adottò un edificio già presente nell’edilizia romana, che rispondeva appieno alle nuove esigenze : la Basilica. Gli interni • La basilica romana era un luogo deputato alle riunioni per trattare affari, prendere accordi, celebrare processi. Le ampie dimensioni dell’edificio e la pianta longitudinale, di cui si apprezzò lo sviluppo spostando l’ingresso dal lato lungo al lato breve, in modo che chi entrava fosse immediatamente in asse con l’altare e vi si dirigesse, rendevano la struttura pienamente idonea alle nuove funzioni. • Interni della basilica di Massezio Il prospetto La Pianta • La pianta delle basiliche presenta alcune caratteristiche costanti. L’edificio sacro, orientato secondo l’asse ovest-est (la zona presbiteriale e l’altare dovevano essere nella direzione del sole nascente), è preceduto da un atrio o quadriportico: il portico addossato alla facciata (nartece) era riservato ai catecumeni e ai penitenti, che non potevano entrare nella chiesa. All’interno, l’aula è suddivisa in tre o cinque navate, delle quali quella centrale è di larghezza notevolmente maggiore di quella delle laterali (spesso doppia). Lo sviluppo longitudinale termina nel transetto, trasversale alle navate: al centro di esso, davanti all’abside sulla parete di fondo, si trova l’altare. Gli edifici a pianta centrale La forma basilicale non era l’unica struttura adibita a luogo di culto cristiano. Ad essa si affiancò la pianta centrale che fu prevalentemente utilizzata per i mausolei (tombe monumentali) e i battisteri, più raramente per i martyria e gli oratori. La pianta centrale nei mausolei era legata alla tradizione micenea e aveva un’ampia funzione nella classe dominante: lo stesso Costantino innalzò alla figlia un mausoleo a pianta centrale ornato. Il battistero di san Giovanni Il Battistero Inizialmente il battistero era un ambiente all’interno della basilica, ma divenne poi un edificio autonomo, a pianta circolare o ottagonale. Il Battistero di Alberga La forma ottagonale alludeva alla resurrezione di Cristo, che avvenne all’alba dell’ottavo giorno dalla sua morte, ed è il simbolo della salvezza del battezzando. L’ambiente dove avveniva la cerimonia era coperto da una volta e i ricchi mosaici che la ornavano erano la prima visione per il neofita purificato. Particolare del mosaico di Santa costanza (RM) Le catacombe I più antichi cimiteri cristiani seguendo l’uso funerario pagano, vennero posti fuori dalle mura delle città dove i defunti venivano inumati secondo le modalità imposte dalla religione. Alla fine del II secolo prevalse la consuetudine di creare aree appositamente destinate alle sepolture cristiane. Catacomba S. Agnese Ben presto il gran numero dei defunti e il prezzo vertiginoso dei terreni rese appetibili le cave di tufo nei pressi di Roma dove la natura dei territori, consentisse di realizzare grandi tombe collettive sotterranee. Non corrisponde dunque a verità la legenda che i cristiani ricavassero nel sottosuolo le catacombe per sfuggire alle persecuzioni. Catacomba di Domitilla Roma Le catacombe erano costituite da numerose gallerie sotterranee oggi definite ambulacri, e anticamente chiamate criptae (nascoste) dagli operai che eseguivano gli scavi. Le catacombe scoperte a Roma sono oggi 60, divise in sette regioni, tutte collocate fuori dalla cinta muraria della città, che presero il nome del proprietario del terreno o del martire sepolto. Catacomba S. Callisto LA MAPPA DELLE CATACOMBE A ROMA Guardami