CDH1511_Luca Cosi-Booklet 8 14-08-2007 17:15 Pagina 8 1 CDH1511_Luca Cosi-Booklet 2 14-08-2007 Nella musica che compongo e suono, cerco la sobrietà e la sintesi, sia nella ricerca melodica e formale sia soprattutto in quella timbrica. Il suono del gruppo e quello della mia tromba sono in equilibrio tra pienezza e trasparenza, tra forza e tenerezza. In questa suite tento di descrivere i colori della natura, alberi, fiori, paesaggi: un'immagine viva, subliminale, che i colori esprimono e racchiudono dentro di sé e trasmettono al nostro essere. La suite è legata alla tradizione secondo cui ogni colore ha una funzione evocativa, terapeutica e spirituale: Indaco è il colore dell'autocoscienza; il lunghissimo tema si snoda in nove tonalità su quattro pedali ascendenti, per tornare poi su se stesso. Verde, come fosse instabile, vacilla su una melodia realizzata con la scala frigia e armonizzata per quarte su tempi dispari (7/4, 5/4, 3/4) per modulazioni ascendenti; Rosa Tramonto dipinge la dolcezza statica che è nell'aria alla meditazione del tramonto; il tango Rosso Argent(in)o è colorato di virilità, passione e umanità. Sole arancione, di matrice africana, è un felice abbraccio di arrivederci e di buon viaggio assieme. L'unica nota scura è rappresentata dal brano Nero Vuoto, con il quale provo a descrivere il 17:15 Pagina 2 baratro che avverte chi pensa di essere lontano da Dio, ma è collegato alla ninna nanna Il Blu dell'orizzonte, per esprimere la certezza che il Maestro ama e aspetta ai suoi piedi, con pazienza, anche chi si è tolto da solo la vita. È un pensiero non solo rivolto al mio amico Bruno, scomparso due anni fa, ma un abbraccio solidale a chi pensa erroneamente di essere solo. Bianco, puro ed immobile, è una fuga a quattro voci che culmina in un assolo ritmico armonico del pianoforte e del contrabbasso. Nella forma musicale della fuga c'è la coesistenza di più realtà (timbro, suono, estensione, dinamica etc.) che convivono per creare un unico corpo... mistico. Il Funk Grigio Roccia, duro e forte, è lucente e solido. Giallo ocra simboleggia il legame fra caldo e freddo, fra l'umano e il sovrannaturale. Non a caso è un blues nel modo minore dorico, (il modo preferito anche da Socrate per l'introspezione). Melisma Red è basato su un mantra pentatonico (sul modo eolico) di chiara ispirazione coltraniana, che canta appoggiato ad un frammento ritmico di danza pellirossa; il suono domina nell'immensità con le sue circonvoluzioni che si sovrappongono su un modello piramidale. Buon ascolto, un abbraccio a tutti voi. Luca Cosi In the music I compose and play, I always look for simplicity and synthesis, both in my search for melody and form and above all in my quest for timbre. This group’s sound and my trumpet’s sound achieve a balance between fullness and transparency, between force and tenderness. In this suite, I am trying to describe the colours of nature, trees, flowers and landscapes: a living, subliminal image that the colours express, encapsulate within themselves and convey to our essence. The suite has links to the tradition that every colour has its own evocative, therapeutic and spiritual function: Indaco (indigo) is the colour of self-awareness. The long theme meanders in nine tonalities on four ascendant pedals, before going back over itself. Verde (green) totters unstably on a melody created with the Phrygian scale and harmonised by fourths in uneven times (7/4, 5/4, 3/4) in ascending modulations. Rosa Tramonto (sunset pink) paints the static sweetness perceptible in the air as you mediate the sunset. The Rosso Argent(in)o (silvery [Argentine] red) tango is coloured with virility, passion and humanity. Sole arancione (orange sun) has an African matrix, a pleasant blend of goodbye and bon voyage together. The only dark note comes from the track Nero Vuoto (empty black), where I try to describe the void perceived by those who think they are a long way away from God, but it is connected to the lullaby Il Blu dell'orizzonte (horizon blue), to express the certainty that the Master loves even those who have taken their own lives and waits patiently for them to come before his feet. This is not just a thought for my friend Bruno, who died two years ago, but an embrace of understanding for all those who believe – wrongly – that they are alone. Bianco (white), pure and motionless, is a fugue for four voices that culminates in a rhythmic, harmonic piano and double bass solo. The musical form of the fugue contains several features that coexist (timbre, sound, extension, dynamics etc.) to create a single, mystical body. Hard and strong, Funk Grigio Roccia (rock grey funk) glitters in its solidity. Giallo ocra (yellow ochre) symbolises the bond between hot and cold, between human and the supernatural. It is no coincidence that this is a blues in Doric minor (which Socrates preferred for introspection). Melisma Red is based on a five-tone mantra (on the Aeolian mode) clearly inspired by Coltrane, singing with the support of a rhythmic fragment of native American dance; the sound dominates in its immensity, with circumvolutions that overlap on a pyramid model. I hope you enjoy listening to it and embrace you all. Luca Cosi 3 CDH1511_Luca Cosi-Booklet 14-08-2007 17:15 Pagina 4 LUCA COSI - AGOSTINO DA MELE - PAOLA ANGELI - LUIGI BONAFEDE - MAURO AVANZINO - MASSIMILIANO FURIA - TINA OMERO - PIETRO LEVERATTO 4 5 CDH1511_Luca Cosi-Booklet 6 14-08-2007 I COLORI DEL SUONO DI LUCA COSI Figura semantica consistente nell’associare due termini appartenenti a diverse sfere sensoriali: questo ci dice il vocabolario a proposito della sinestesia, grimaldello dei poeti e fatata lente dei fanciulli. Perché entrambi sanno forzare le porte dell’ovvio per scoprire nuovi incanti e contemplare invisibili splendori celati alla vista comune. Poi si cresce, si diventa “seri” e, incalzati dagli imperativi della quotidianità, ci si sbarazza in fretta di siffatte facezie, ché il mondo degli adulti non può tollerare simili improduttivi trastulli. Dubito che Luca Cosi sia veramente cresciuto, se per crescita si intenda necessariamente un conformistico sentire. Ne dubito fortemente, perché Luca Cosi conserva ancora la capacità dello stupore, risorsa sempre più rara in un mondo bulimico di cifre, fatti, diagrammi, equazioni, oggettuali evidenze. Un mondo dove anche le emozioni finiscono sovente con l’essere notomizzate e scomposte alla luce di asettiche dinamiche. Alla faccia dei “grandi” Luca Cosi sa lasciarsi andare e, proprio come un bambino, abbandonarsi a quei moti del cuore che, all’improvviso nel mezzo della tua giornata, ti fanno palpitare per una nuvola solitaria lassù nel cielo, una sottile lama di luce che sciabola sul pavimento della stanza, una foglia ebbra di colori sul selciato, un infuocato tramonto. Cose di tutti i giorni, si dirà. Magiche epifanie, invece, per chi abbia occhi per vederle e cuore per sentirle. Dare un suono ai colori, condensare in vibrazioni 17:15 Pagina 6 l’incanto cromatico dell’esistenza, ricordi compresi: questa l’avventura – e la sfida – intrapresa dal musicista spezzino nel suo nuovo lavoro, una suite in undici episodi ciascuno dei quali dedicato a un colore, indice di un particolare stato d’animo. Dall’indaco all’arancione, dai colori freddi a quelli caldi, la tromba di Luca Cosi, mai declamatoria o compiaciuta e men che meno avvezza a tecnicismi e ostentazioni, passa attraverso gli spettri della malinconia e della solarità, del lirismo e della gioia di vivere, in un gioco di evocazioni e allusioni, sottrazioni e sfumature timbriche. Toccanti, nella loro struggente mestizia e asciuttezza melodica, i brani Bianco Bianco e Il Blu dell’Orizzonte (ninna nanna per Bruno), delicati acquerelli in cui il male di vivere e le nebbie del rimpianto trovano requie in un tenero abbraccio sonoro. Un plauso ai musicisti al fianco del leader – Tina Omerzo al piano, Mauro Avanzini al flauto e sax contralto, Paola Angeli al clarinetto basso, Agostino Da Mele al clarinetto, Pietro Leveratto al contrabbasso, Luigi Bonafede e Massimiliano Furia alla batteria –, poco accompagnatori e molto compagni di viaggio in questa immersione nei colori dell’esistenza. Paolo Battifora, direttore del SecoloXIX, 20.12.2006 Genova LUCA COSI’S COLOURS OF SOUND A semantic figure consisting in the association of two terms belonging to different sensorial spheres: that is what the dictionary tells us about the word synaesthesia, grist to the mill of poets and the natural lens through which children see the world… because both are capable of breaking through the door of obviousness to discover new enchantments and contemplate invisible splendours that are hidden from the view of most. Then we grow up, become “serious” and, driven by the imperatives of everyday life, think nothing of shaking off such silly childish notions: the world of grown-ups has no time to waste on these unproductive ponderings. I doubt that Luca Cosi ever really grew up, if by growing up we necessarily mean conforming to a given way of feeling. I doubt it very much, as Luca Cosi still has the childish ability to be amazed, an increasingly scarce resource in a world bloated with a surfeit of facts, figures, diagrams, equations and objective evidence. A world where even our emotions often end up being systematically analysed and dissected in the light of abstract dynamics. Throwing down the gauntlet at the “grown-ups”, Luca Cosi knows how to let his hair down and let himself go, just like a child, to those impulses of the heart that strike you suddenly, slap in the middle of your everyday life, making you palpitate for a solitary cloud up there in the sky, a thin beam of light that slices its way across the floor in your room, a colour-drenched leaf against a rocky path or a fiery sunset. Everyday things, you may say. But they are magical epiphanies for those who have the eyes to see them and the heart to feel them. Giving a sound to colours, condensing the chromatic spell of existence – memories included – into vibrations: that is the adventure embarked on – and the challenge taken up – by this musician from La Spezia in his latest album, a suite in eleven episodes, each one dedicated to a colour, indicating a particular state of mind. From indigo to orange, from cold tones to warm hues, Luca Cosi’s trumpet never declaims and never sounds complaisant, nor less still makes a show of technicism and ostentation, but passes through the spectres of melancholy and solitude, of lyricism and joie de vivre, in a sequence of evocations and allusions, subtractions and timbric nuances. I found the heartrending sadness and melodic crispness to be touching in the tracks Bianco Bianco and Il Blu dell’Orizzonte (ninna nanna per Bruno), delicate watercolours where the pain of living and the mists of regret find requiems in a tender embrace of sound. Applause are due to the musicians who flank the leader: Tina Omerzo on the piano, Mauro Avanzini on the flute and the contralto sax, Paola Angeli on the bass clarinet, Agostino Da Mele on the clarinet, Pietro Leveratto on the double bass, Luigi Bonafede and Massimiliano Furia on the drums: they are not so much an accompaniment, but very much fellow travellers in this plunge into the colours of existence. Paolo Battifora, Editor, Il Secolo XIX, Genoa 20.12.2006 7