23.04.2010
CUORE E PSICHE:
battiti ed emozioni.
Verso l’integrazione tra aspetti biomedici e psicologici
nei percorsi di cura delle patologie cardiovascolari
Dott.ssa Daniela Rossi
OSPEDALI RIUNITI DI BERGAMO
AZIENDA OSPEDALIERA
di rilievo nazionale e di alta specializzazione
L’Orizzonte di Lorenzo
Associazione bambini cardiopatici ONLUS
Luca e i suoi genitori
I genitori di Luca, primo figlio, vengono informati
durante l’ecografia morfologica del quinto mese di
gravidanza, della presenza di una problematica cardiaca,
che richiederà dopo la nascita un intervento …
Subentrano le prime preoccupazioni
“cosa succede? sembrava andare tutto bene …
non capisco … tutto così all’improvviso …”
Panico … Terrore … Angoscia … Incertezza
caratterizzano l’attesa …
Dopo la nascita Luca rimane due settimana in patologia
neonatale poi viene dimesso con una terapia
farmacologica. Dal punto di vista clinico viene definito
stabile pur restando in attesa d’intervento
cadiochirurgico.
I genitori sono felici di essere a casa con Luca anche
se costante è il timore di non saper interpretare i sintomi,
di “sbagliare qualcosa”, che la situazione “precipiti”…
Per seguire scrupolosamente le indicazioni degli specialisti
assumono un atteggiamento volto a proteggere il più
possibile il bambino da eventuali infezioni.
Nell’attesa dell’intervento vengono fatti controlli
periodici;
tante sono le domande che i genitori vorrebbero fare al
medico, a volte riescono, altre no, altre volte le risposte
sono difficili da comprendere e accettare …
spesso il percorso clinico è da costruire giorno per
giorno … non ci sono certezze …
Angoscia, impotenza, colpa risuonano …
A tre mesi Luca fatica a crescere, rigurgita spesso, dorme
poco e appare poco reattivo …
Portato d’urgenza al pronto soccorso i cardiologi lo
trattengono …
“Ma come, poche settimane fa era stabile”
Due giorni dopo viene programmato l’intervento …
dopo il quale Luca viene ricoverato in Terapia Intensiva.
Come fare a stargli vicino?
Dopo quattro giornate in T.I. viene trasferito nel reparto
di cardiochirurgia pediatrica ….
Ai genitori si chiede più collaborazione ed autonomia …
inizialmente però è difficile,
come avvicinarsi al proprio bambino senza timore,
come codificare tutti i suoni delle diverse “pompe” …
conoscere i medici, gli infermieri, i loro tempi ...
I genitori di Luca non si aspettavano un ricovero così
lungo (8 settimane) ne le complicazioni (arresto
cardiaco in Terapia intensiva con un possibile danno
cerebrale)… come fidarsi ? Cosa succederà?
Chiedono spiegazioni e cercano di capire.
Solo vedendo Luca stare meglio, sorridere, mangiare,
interagire diminuisce la paura …
anche se, gli interrogativi sono tanti e
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Dott.ssa Daniela Rossi