ANNO 1 - N° 8 - 27 maggio 2013 - € 1,00
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Ford
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n° 8
Editoriale
Sfracelli d’Italia
di Filippo Gherardi
[email protected]
Considerare, oggi, le ultime due settimane letteralmente in tono minore
per la pattuglia italiana nel mondo dei
motori sembra quanto di più naturale
e prevedibile. Peccato, soltanto, che
alla vigilia di queste stesse ultime due
settimane previsioni ed auspici apparivano di ben altra natura. E sì, perchè
se prendiamo ad esempio quanto successo a Le Mans nella gara di Moto
Gp, alzi la mano chi non pensava che
il fine settimana di Valentino Rossi sul
circuito in cui tanto bene aveva fatto in
passato, ed in cui tutto sommato poco
male (con ben due podi in altrettante
gare disputate) era riuscito a fare nel
biennio infernale con la Ducati, potesse avere ben altro finale? Ed invece,
il Dottore scivola sul bagnato, letteralmente, quando si trova in quarta
posizione e finisce un fine settimana
da comprimario nelle retrovie. Sembrava poterci pensare la Ducati, con
un Dovizioso finalmente protagonista
sin dalle prove, a restituire il sorriso
agli appassionati del Belpaese, ed invece la rossa di Borgo Panigale non
è riuscita a tenere il passo delle solite
giapponese, almeno per il momento
imprendibili. Dopo il successo a Barcellona di Alonso, il terzo posto di
Massa, un Mondiale riaperto e tornato,
prepotentemente, d’attualità, era più
che giustificato pensare (e sperare)
che tra le curve del circuito cittadino
di Montecarlo la Ferrari riuscisse, se
non a ripetersi, perlomeno a confermarsi in un ruolo da protagonista assoluta. Ed invece, Massa ha cominciato sin dalla mattina del sabato a fare
una gara a parte rispetto a tutto il resto
delle monoposto impegnate nel week
end monegasco, lasciando anzi tempo corsa, punti e speranze sull’asfalto
del Principato. Alonso, in un gran premio in cui superare è difficile quanto
vendere ghiacciolo agli eschimesi, è
rimasto imbottigliato nelle posizioni di
rincalzo chiudendo con un sesto posto che, soprattutto in virtù di quanto
hanno fatto gli altri (Vettel e Red Bull
ndr), pesa come un macigno sulla
Reg.presso il Tribunale dell’Editoria di Roma n.38/2013
Direttore responsabile
Filippo Gherardi
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Direttore Editoriale
Massimiliano Giacomini
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classifica iridata. A questo aggiungete
pure che in Superbike un Sykes indemoniato, con la sua Kawasaki, ha dominato entrambe le gare del Gran Premio d’Europa a Donington, domando,
in Gara 1, un tenace Marco Melandri e
riducendo a quattro punti il distacco
in classifica da Sylvain Guintoli, uno
che proprio italianissimo non è, ma
l’Aprilia che guida da inizio stagione
sì e come. “Domani è un altro giorno”,
recitava un film che ha segnato la storia del cinema. In questo caso ci accontenteremo di capire se il prossimo
sarà un altro week end, per rianimare
una stagione che per i (tri)colori italiani sta prendendo una piega sbagliata.
Lo schianto di Massa a Saint-Devote
(Foto Archivio)
Redazione
Germana Condò
Delfina Maria d’Ambrosio
email: [email protected]
Hanno collaborato
Flavio Grisoli
Leonardo Frenquelli
[email protected]
[email protected]
Realizzazione Grafica
Rocco Lotito - [email protected]
High Tech
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Prego, c’è posto
La Rinspeed presenta Micromax
Tanto spazio, passeggeri in piedi
In auto anche in piedi. Questo il rivoluzionario concetto sviluppato da Rinspeed
con Micromax, ultima creazione della
casa fondata nel 1979 e specializzata nel
recupero di auto antiche e nella preparazione di soluzioni moderne. Al Salone di
Ginevra è sempre presente con soluzioni
innovative e singolari, e Micromax rientra
in piena regola in questa categoria. Già
dall’aspetto: 3,73 metri di lunghezza per
due metri e due centimetri di altezza. Può
adattarsi, ed essere commercializzato,
come minibus, taxi o veicolo privato. Indubbiamente questo veicolo può avere
un futuro di serie, a differenza di tanti altri
sviluppati dalla casa svizzera, rimasti solamente dei curiosi concept. Da auto anfibie in grado di sollevarsi sul pelo dell’acqua, ad un’altra addirittura subacquea,
fino ad un’altra che al posto del volante
aveva un joystick. Oggi c’è Micromax. Ad
alimentazione completamente elettrica,
non ha certo una linea che ruba l’occhio,
ma lo spazio interno è stato completa-
mente rivisitato: la lunghezza del veicolo
è quella di una Mini, quindi per intenderci
non certo una berlina, ma Micromax ospita comodamente una persona seduta e
tre ospiti. Come? Semplice: in piedi! Il guidatore ha la canonica seduta (guidare in
piedi è ancora - forse alla Rinspeed sarà
la prossima novità, chi può dirlo - impossibile), mentre alle sue spalle i passeggeri
sono sistemati con delle speciali sedute
rialzate e bloccati con delle particolari cinture di sicurezza. In questo modo, oltre
di Flavio Grisoli
ai passeggeri, all’interno dell’abitacolo è
possibile ospitare anche bagagli di notevoli dimensioni. Introducibili grazie alla
grande portiera centrale. Ovviamente
grande importanza anche per la tecnologia: a disposizione dei passeggeri c’è
la connessione wi-fi, ed è stata studiata
anche la App giusta per un possibile futuro per questo veicolo: il car-sharing. Collegandosi tramite smartphone a questa
applicazione, viene indicata la Micromax
più vicina per poter trovare un passaggio.
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La Jaguar F-Type
(Foto Archivio)
BarçaLove
Va in archivio l’edizione 2013
del salone automobilistico catalano
di Germana Condò
Non c’è mese migliore di Maggio per
visitare Barcellona, soprattutto per chi
ama corse e motori. Infatti, nelle scorse
settimane gli appassionati che si sono
trovati nella città spagnola hanno avuto
la doppia chance sia di poter assistere al
Gran Premio di Formula Uno sul circuito di Montmelò che di visitare la biennale
“Barcelona International Motor Show”.
I due eventi, svoltisi in contemporanea,
hanno trasformato la città nella meta più
ambita per gli amanti delle quattro ruote.
Non è un segreto che il mercato dell’auto
spagnolo, come quello italiano, stenti ad
uscire dal lungo periodo di crisi economica che, in misura maggiore o minore, ha
stretto nella morsa tutta l’Europa. Probabilmente è questa la ragione per cui l’autosalone sia apparso sottotono rispetto
ai recenti eventi di New York, Ginevra e
Shangai, piazze su cui, risulta evidente, le
case produttrici hanno puntato maggiore
attenzione e scelto queste occasioni per
il debutto delle loro nuove proposte. Per
questo l’obiettivo dichiarato dal Salone di
Barcellona quest’anno è stato il rilancio
dell’auto, con un occhio di riguardo alla fetta alta del mercato. I grandi marchi hanno
esposto una vasta offerta di modelli premium. Prima tra tutte l’Italia, presente con
Ferrari e Maserati e anche Aston Martin.
La novità più recente tra le italiane è stata sicuramente la Delta S, prodotto nato
dalla collaborazione tra Lancia e Momo
Design. Un esclusivo modello che si distingue per l’aggiunta di dettagli ricercati e
cromature che apportano stile e sportività, generalmente apprezzate soprattutto
dal pubblico maschile. L’interno sorprende per la scelta dei materiali e dei colori,
sedili sportivi con cuciture in rilievo così
come su volante, pomello del cambio e
leva freno. Tra i brand premium stranieri
era presente il Concept del quarto modello di GLA Mercedes, già visto a Shangai,
SUV compatto di 4,30 metri, sportivo e
dagli elevati contenuti tecnologici, che per
categoria si contrapporrà a Range Rover
Evoque, ad Audi Q3 e a BMW X1. Allo
stand Jaguar ha brillato F-Type la sportiva
due posti dalle prestazioni sorprendenti e
dalle linee pulite e grintose, mentre Land
Rover ha messo in mostra Range Rover
Sport, il lussuoso SUV, privo delle linee
squadrate che gli conferivano quell’aria caratteristica da robusto fuoristrada,
più agile e leggero (420 Kg). Grazie alla
nuova struttura in alluminio e ad alcuni
accorgimenti tecnologici ottimizza prestazioni e consumi, riducendo le emissioni
Concept Mercedes GLA
(Foto Archivio)
La Renault Twizy
(Foto Archivio)
di CO2. Casa Audi è comparsa con A3
Sedan, la versione berlina quattro porte
già vista anche lei al Salone di Shangai
e in un pre-debutto newyorkese. Insieme a questa è stata introdotta la variante
ecologica A3 Sportback e-tron che, con
una potenza di 204 CV e un’autonomia
complessiva di circa mille chilometri, può
percorrere quasi 50 chilometri in modalità
elettrica. Mai come adesso l’attenzione
del mercato è rivolta alle nuove eco- tecnologie, applicate alle vetture elettriche e
ibride che sono in continua evoluzione.
Grande curiosità ha suscitato la Twizy
RS F1, che ha fatto il suo ingresso alla
kermesse guidata dal pilota del team
Lotus Romain Grosjean. Con un peso
di 546 chili e con 81 CV di potenza, che
le consentono un’accelerazione da zero
a cento Km/h in soli sei secondi, Twizy
RS F1 vuole emulare nelle prestazioni e
nelle sembianze le monoposto della Formula Uno. L’urban crosser, nato biposto
e progettato per muoversi agevolmente
nel traffico cittadino, è equipaggiato con
un sistema Kers che ha sostituito il sedile
posteriore, proprio lo stesso presente nelle monoposto della casa francese, monta
pneumatici slick e alettoni in fibra di carbonio. La mini-car è stata realizzata in
soli dieci mesi e difficilmente, ammettono
anche i tecnici, andrà in produzione. Ciò
non toglie che essa rappresenti un fondamentale esercizio per testare e mostrare l’evoluzione delle nuove tecnologie.
Sempre all’insegna della eco sostenibilità
sono i modelli di Volkswagen e-Up e XL1.
La prima è la variante elettrica a cinque
porte di Up. Un motore esclusivamente
elettrico, con picchi di 82 CV e potenza
costante di 55CV, grazie al quale può
vantare una velocità di 135 km/h e una
discreta accelerazione (14 secondi per
arrivare da zero a cento km/h). E-Up garantirà un’autonomia di 150 chilometri e si
potrà ricaricare in circa mezzora, potendo recuperare l’80% dell’energia. Dulcis
in fundo XL1, l’ibrida sportiva realizzata
in fibra di carbonio che consuma meno
al mondo. Può percorrere 100 Km con 9
litri di carburante, garantendo prestazioni
che fino ad oggi non ci si aspettava da
un propulsore elettrico o da un ibrido. Traguardo che la casa tedesca ambisce a
perfezionare fino ad arrivare ad una percorrenza di 420 Km di strada con soli 4
litri. Utilizzata nella sola modalità elettrica,
può raggiungere la velocità di 50 Km/h e
passare da 0 a 100 Km/H in 12,7 secondi. Ciò la rende particolarmente adatta
al percorso urbano che non richiede alti
picchi di velocità, ma semmai una buona
accelerazione.
Volkswagen E-Up!
(Foto Archivio)
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Tecno auto
Alla Fiera di Bologna di scena
l’Autopromotec 2013
di Filippo Gherardi
Dal 22 al 26 Maggio si è svolto presso
i padiglioni della Fiera di Bologna, location ormai consolidata delle grandi
manifestazioni motoristiche made in
italy (MotorShow in primis), l’Autopromotec 2013, la rassegna biennale
che racchiude al suo interno il meglio
delle proposte europee, e non solo, in
termini di attrezzature, componenti e
servizi per tutto ciò che ruota intorno
all’universo delle due e quattro ruote.
Ancora prima di aprire i suoi cancelli
a pubblico ed addetti ai lavori la venticinquesima edizione dell’Autopromtec
si era già guadagnata l’appellativo di
“edizione dei record”, considerando
che rispetto a quelle che l’avevano
preceduta quest’ultima ha vantato un
numero ancora maggiore di espositori
e di metri quadrati (e padiglioni) occu-
pati. Nel primo caso stiamo parlando
di ben 1512 espositori complessivi
provenienti da tutto il mondo, 62 in più
rispetto a quanti avevano preso parte
all’ultima kermesse datata 2011. Nel
secondo caso, invece, giusto ricordare e sottolineare l’apertura al pubblico anche dei padiglioni 14 e 15, per
un totale di 20.000 metri quadrati in
più dedicati esclusivamente al settore della diagnosi, uno dei piatti caldi
dell’ultimo Autopromotec. Noi di Professione Motori abbiamo partecipato,
e girato tra i vari stand, proprio in occasione della giornata inaugurale, riportando con l’ausilio delle immagini
e all’interno del nostro format televisivo le testimonianze dei vari manager
espositori, i veri e grandi protagonisti
dell’evento. Abbiamo quindi potuto
osservare da vicino le tante novità
proposte, dalle nuove batterie per
veicoli commerciali della Fiamm, alla
gamma prodotto di casa Rhiag che festeggia il suo primo decennio lanciando un’ampia offensiva di accessori del
suo marchio esclusivo Starline, oltre
all’innovativo sistema WebGarage
che permette all’automobilista di conoscere in anticipo costi d’intervento
della manutenzione e quindi, di conseguenza, di prenotare il proprio tagliando in officina. In entrambi i casi
(Fiamm e Rhiag) ci trovavamo nel
blocco di padiglioni 16-18-21, quelli
dedicati a Ricambi, Componenti e Car
Service. Detto, in apertura, che ai numeri 14 e 15 a farla da padrona sono
state le attrezzature per la diagnostica, tra cui spiccavano i prodotti firmati
Bosch e il nuovo Axone 4 Mini proposto dalla Texa, erano in totale altri
tre i blocchi espositivi. C’era quello
riservato a Pneumatici, Attrezzature e
Cerchi in lega (19-20-22) e nel quale
è impossibile non menzionare i nuovi
cerchi della Mak, studiati per vetture
di fascia medio-alta come Porsche,
BMW, Mini ma anche Audi, Mercedes ed Alfa Romeo, e tra cui spicca
il “Fatale”, eletto al Salone di Ginevra
dello scorso Marzo come ruota di “miglior design”. Sempre in “zona” pneumatici, Yokohama ha proposto il suo
nuovo V105, adatto per auto sportive
e dalle alte prestazioni, mentre Continental ha risposto con il suo ContiPremiumContact 5. Padiglioni 25 e
26 dedicati ad Attrezzature e Prodotti
per carrozzeria, con esposizioni più
tecniche e specializzate il più delle
volte accompagnate da vere e proprie
dimostrazioni, da parte di marchi che
variavano da realtà più locali ad altre
di livello internazionale. In chiusura il
padiglione 29, e parzialmente il 30,
invaso di attrezzature per il sollevamento e per l’officina, con la gamma
di ponti a forbice prodotti da OMCN,
già sviluppati con la nuova tecnologia 3D, in prima linea ma anche in
buona compagnia, come dimostrano
non ultimo le nuove tecnologie lanciate dal marchio tedesco Herrmann.
Tredici padiglioni espositivi, in cui va
sommato anche il 36 dove (insieme a
parte del 25) erano protagonisti utensili e compressori, ma anche quattro
differenti aree dimostrative che inevitabilmente hanno catturato l’attenzione dei più curiosi. Nella 42 spazio
ai pneumatici: cambio, sostituzioni
e tanto altro. Nella 44 invece ecco il
mondo dei robusti Truck, enormi bestioni tirati a lucido per l’occasione ed
in cui la parte del leone è senza dubbio per il marchio Iveco che nel suo
stand fa bella mostra dello Stralis,
eletto Truck of the Year 2013. Area 45
con ancora mezzi Iveco protagonisti,
ma in questo caso per quel che concerne le attrezzature per il soccorso
stradale, mentre nell’Area 48 era davvero difficile pensare di non bagnarsi
visto che esposizioni e dimostrazioni
riguardavano il mondo e le aziende
del Car Wash.
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Speed Trap
Sul web spopolano stratagemmi
per “evitare” i Tutor
di Germana Condò
Le statistiche sulle sanzioni elevate
per eccesso di velocità, attraverso
l’utilizzo di apparecchiature elettroniche come Tutor o Autovelox, segnalano che negli ultimi due anni
c’è stato un calo di circa il 29% delle infrazioni. Segnale evidente del
miglioramento del comportamento
stradale degli automobilisti italiani.
Ma ad incidere sui valori statistici
rilevati contribuirebbero ulteriori fattori. Primo tra tutti l’inganno. Meglio
dire l’elusione della postazione di
controllo a fotocellule, telelaser o tutor che sia, attraverso alcuni semplici accorgimenti reperibili direttamente sul web. Pur non sottovalutando
l’intelligenza dei nostri lettori, è d’obbligo precisare che questo articolo
non intende in alcun modo pubblicizzare i sistemi, purtroppo già da tempo ideati e collaudati, per violare il
Codice della Strada né, tantomeno,
inneggiare alla guida da autodromo
in autostrada, senza neanche considerare il rischio per sé e per gli altri.
L’argomento, semmai, suggerisce
un breve momento di riflessione.
Che cosa non saremmo capaci di
fare per sfuggire ad una bella multa? Lo strumento più immediato che
viene in soccorso dell’automobilista
indisciplinato è il suo smartphone.
Esistono delle applicazioni in grado
di individuare e conseguentemente
di segnalare in anticipo l’eventuale
presenza del dispositivo rilevatore
di velocità sia a postazione fissa che
mobile (il caso del telelaser utilizzato
attraverso l’operatore). Inutile a dirsi, ciò consentirà al conducente di
rallentare in tempo per rientrare nel
limite di velocità obbligata. Di queste
applicazioni non daremo i nomi per
non facilitarvi il compito di ricerca,
ma spiegheremo la loro funzione.
Alcune di esse servono a verificare
la velocità media di percorrenza nelle tratte vigilate dai Tutor, altre individuano attraverso la connessione
ad Internet la presenza di autovelox
mobili, attendibile solo se è presen-
te la copertura 3G. Ultimo ritrovato
per segnalare autovelox fissi e mobili, ZTL e nelle tratte Tutor, dove
un’interfaccia diversa interviene ad
indicare la distanza tra i portali, calcolando la velocità reale e quella
media dell’auto fino all’ultimo portale. Anche molti navigatori satellitari
in commercio dispongono di una funzione in grado di segnalare, attraverso mappe, le postazioni fisse degli
autovelox lungo strade e autostrade.
Esistono molti altri metodi palesemente illegali per gabbare i rilevatori
di velocità. Nel mondo di “intercettatori”, blinder, dispositivi meccanici
per targhe a scomparsa e rimedi “fai
da te”, entreremo prossimamente,
per pura curiosità di approfondimento. Ci occuperemo, inoltre della questione spinosa di vetture dalle targhe
straniere, in circolazione nelle nostre
strade alla guida ed in possesso di
connazionali. Escamotage tutto italiano per sfuggire al fisco oltre che
agli autovelox.
Bonus Malus
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Qualcosa di diverso dai classici voti. Si tratta di semplici
e personali opinioni che rimettiamo all’attenzione di chi legge
Un punto di vista soggettivo sull’universo dei motori
(nuovi modelli, risultati gare, numeri di mercato)
dai quali ripartiamo per scegliere i nostri “Bonus” e i nostri “Malus”
dalla Redazione
Impossibile non rimanere a bocca aperta davanti alla nuova
Classe S, ammirata in anteprima nazionale al giro di boa romano dell’ultima Mille Miglia. In casa Mercedes l’hanno identificata come “la vettura che più si avvicina ad un mondo senza
incidenti”, e in effetti la nuova Classe S è una combinazione
quasi perfetta di numerosi ed innovativi sistemi di sicurezza
ad il solito, assodato, lusso delle vetture prodotte dal marchio
tedesco. Due schermi da 12,3 pollici, uno per la strumentazione del cruscotto l’altro per l’infotainment, e la funzione di massaggio Energizing prevista anche per i passeggeri posteriori
sono solo alcune caratteristiche di questa vettura
Dani Pedrosa è tornato favorito, oltre che leader, della Moto
Gp 2013. Il pilota di Sabadell veniva indicato alla vigilia della
stagione, anche e soprattutto dalle quote dei bookmakers,
come il vero e proprio “uomo da battere” della classe regina
delle due ruote, poi però, con l’inizio del campionato, sembrava aver un po’ perso strada facendo smalto, serenità e favori
degli stessi addetti ai lavori. Colpa, o merito, del solito Jorge
Lorenzo e di quel fenomeno di Marquez. Ora però la musica
sembra cambiata, e Dani dopo Jerez anche a Le Mans ha
messo tutti in riga, connazionali in primis, alle spalle della sua
Honda numero 26
Ne avevamo già parlato, ed espresso il nostro parere poco
positivo, in occasione della notizia che la nuova 500e sarebbe stata commercializzata solo negli USA. Oggi, pertanto, ci
sembra doveroso rincarare la dose una volta appreso che la
Fiat Industrial, la controllata che produce veicoli pesanti per il
settore militare e dell’agricoltura, è ormai pronta a trasferirsi,
in blocco, all’estero. Stati Uniti come epicentro, ma anche sedi
in Regno Unito ed Olanda. Insomma, ci saranno pure naturali
vantaggi sotto forma di ottimizzazione fiscale per Marchionne
e co., anche dal Lingotto sembrano smentire, ma a noi questo
processo di sempre più incalzante internazionalizzazione di
Fiat non piace proprio
In un periodo in cui soldi e problemi (economici) sembrano
essere inversamente proporzionali tra loro, con i primi che
diminuiscono mentre i secondi aumentano, presentare tanti
nuovi prodotti in un lasso di tempo ridotto sembra davvero
un’azione in controtendenza. Un esempio? La Opel. Vada
per il Mokka, risposta di marca al segmento dei SUV compatti, per la Cascada, eleganza e sportività in una cabrio, o
per la city car Adam e le sue varianti (prototipi) presentate
al Salone di Ginevra. Vada anche per l’offensiva, massiccia,
che prevede 13 nuove motorizzazioni da introdurre entro il
2016, ma aggiungere anche un tutto sommato evitabile restyling dell’Insignia ci sembra voler aumentare sia la gamma
prodotti che la confusione dal punto di vista del pubblico
Bandiera a scacchi
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La felicità di Nico Rosberg, primo figlio d’arte
a trionfare nello stesso GP del padre
(Foto Archivio)
Crash test
A Montecarlo Rosberg trova la vittoria
Bene la Red Bull, disastro Ferrari
di Flavio Grisoli
Meglio di così, per la Mercedes, non
poteva andare. Anche se la polemica per i test “privati” della Pirelli con
la scuderia tedesca infurierà ancora per molto, con Red Bull e Ferrari in prima linea. Rosberg chiude il
weekend perfetto con il primo posto
nel Gran Premio “di casa” (il tedesco
è residente nel Principato) e bissa il
successo di papà Keke di trent’anni
fa. Alle sue spalle le due Red Bull
di Vettel e Webber, che hanno sicuramente massimizzato il profitto,
visto e considerato che la vettura
che li ha preceduti era imprendibile.
Come da molti anni a questa parte,
invece, Montecarlo si è confermata
un tabù per la Ferrari. Male, malissimo in qualifica (e meno male che
Alonso aveva spronato sé stesso e
tutti quanti a fare meglio per partire davanti in griglia) e disastrosa in
gara, con lo spagnolo che addirittura ha subito più di un sorpasso, per
poi chiudere settimo. Incommentabile Massa: dopo aver rovinato il
weekend per un errore alla SaintDevote nelle libere del sabato, ha
fatto lo stesso sbaglio in gara, causando l’ingresso della safety-car.
Questo episodio dovrebbe far riflettere parecchio i vertici del Cavallino.
Domenicali parla di “bagno d’umiltà”
Per Felipe Massa un wekk-end da dimenticare
(Foto Archivio)
Bandiera a scacchi
Il podio di Montecarlo: Rosberg, Vettel e Webber
(Foto Archivio)
: certo, ma oltre a quello anche tanto lavoro, perché la prossima gara
in Canada comincia già ad essere
un’ultima prova d’appello. Se anche lì si dovessero perdere punti da
Vettel, allora le possibilità di veder
tornare il Mondiale in Italia comincerebbero ad affievolirsi notevolmente.
Hamilton chiude quarto, scavalcato
CLASSIFICA PILOTI
1 - S. Vettel 107
2 - K. Raikkonen 86
3 - F. Alonso 78
4 - L. Hamilton 62
5 - M. Webber 57
6 - N. Rosberg 47
dalla tattica Red Bull in regime di
safety car. Gara sospesa per un incidente al tabaccaio e ripartita dalla griglia di partenza. Un intero fine
settmana caratterizzato da incidenti,
come non se ne vedeva da diversi
anni qui a Montecarlo. Chiudiamo
come avevamo cominciato, con la
Mercedes: Hamilton era arrivato in
pompa magna dopo aver lasciato
la McLaren per tornare a vincere il
Mondiale. Adesso, nonostante abbia più punti di Rosberg, il rampante
compagno di squadra gli è davanti
in griglia da tre gare (tre pole) e ha
vinto la gara più affascinante dell’intera stagione. Quando si dice che la
prima guida si conquista.
CLASSIFICA MARCHE
1 - Red Bull Renault 164
2 - Ferrari 123
3 - Lotus Renault 112
4 - Mercedes 109
5 - Force India Mercedes 44
6 - McLaren 37
7 - Toro Rosso Renault 12
8 - Sauber Ferrari 5
7 - F. Massa 45
8 - P. Di Resta 28
9 - R. Grosjean 26
10 - J. Button 25
11 - A. Sutil 16
12 - S. Perez 12
13 - D. Ricciardo 7
14 - N. Hulkenberg 5
15 - J.E. Vergne 5
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Ritorno al passato
Honda e McLaren tornano insieme
dopo i successi con Senna e Prost
Tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta chiunque pensasse alla Formula 1 non poteva non
immaginarla con i colori, e i risultati,
della McLaren-Honda. L’accoppiata
team-motorizzazione che ha rivoluzionato la storia moderna di questo
sport, guidata in cabina di regia dalla sapienza di quello stratega che
rispondeva al nome di Ron Dennis,
capace di esaltare milioni di appassionati in ogni angolo del pianeta con
i successi, oltre che allo spettacolare
dualismo, di due purosangue delle
quattro ruote del carisma e del talento di Alain Prost ed Ayrton Senna. Alla
fine, complessivamente, furono in
tutto 39 le vittorie ottenute su 65 gran
premi disputati dal 1988 al 1992, con
un corrispettivo in termini di allori di
quattro titoli piloti (tre Senna ed uno
di Filippo Gherardi
Prost) ed altrettanti titoli costruttori.
Adesso, a distanza di oltre vent’anni e
dopo un’ultima esperienza (dal 2000
al 2008) conclusa con più ombre che
luci e a causa di importanti difficoltà economiche, la Honda annuncia il
suo ritorno in pista in coppia proprio
con la scuderia che più di ogni altra
ha saputo esaltare i suoi propulsori:
la McLaren. Accordo a partire dalla
stagione 2015, con la casa giapponese che tornerà ad equipaggiare
le vetture della scuderia di Woking.
Al tempo stesso, quindi, è ormai da
considerarsi al capolinea il rapporto tra la stessa McLaren e la Mercedes, anche se la copertura per la
prossima stagione dovrebbe essere
comunque garantita e malgrado questa si preannunci, come d’altronde
sembrerebbe per quella attualmente
in corso, quanto mai transitoria ed,
almeno sulla carta, arida di soddisfazioni. Si conclude quindi un matrimonio, quello tra McLaren e Mercedes,
che dura ormai dal 1995. Nato due
stagioni esatte dopo il divorzio con
la Honda, e dopo due anni tra alti e
bassi con motori Ford e Peugeot, il
legame tra la casa tedesca ed il team
britannico non ha lesinato successi:
con ben tre titoli mondiali tra i piloti
(due con Mika Hakkinen nel 1998 e
nel 1999, ed uno con Lewis Hamilton
nel 2008) oltre ad uno tra i costruttori
(nel 1998) messi complessivamente
in bacheca. Numeri che appartengono ormai al passato, lo stesso da cui
ha deciso di tornare direttamente la
Honda per riportare il suo marchio e
la McLaren sul tetto del mondo della
Formula 1.
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Ford SYNC
I nuovi sistemi di controllo ed assistenza
sviluppati con Microsoft e Sony
di Leonardo Frenquelli
La Ford è sempre stata una delle
case produttrici che maggiormente
guardano al progresso tecnologico in
funzione del comfort e della sicurezza. L’ultimo sistema prodotto per la
nuova gamma di veicoli rappresenta
una piattaforma di connessione attraverso il sistema Bluetooth. Si chiama
SYNC, è già stato installato su circa
cinque milioni di veicoli nel mondo ed
è semplicissimo da utilizzare: basta
associare il proprio smartphone con il
Bluetooth al sistema della macchina
per avere a disposizione innumerevoli funzionalità. Si parte, prima di tutto,
dalla sicurezza di chi è a bordo, essendo stata integrata la “emergency
assistance” che fa sì che, in caso di
incidente, il sistema faccia partire una
chiamata ai servizi di emergenza attraverso il telefono associato, comu-
nicando la posizione grazie all’ormai
comune sistema di localizzazione
GPS. Chi guida una Ford sa di poter contare su una serie di comfort,
garantiti anche dal sistema SYNC:
attraverso l’utilizzo di comandi vocali
o dei pulsanti sulle razze del volante sarà possibile scegliere la musica
da ascoltare, ovviamente per mezzo
di un dispositivo collegato al sistema
via Bluetooth oppure con connessione USB. Per evitare che il pilota si
distragga dalla guida e tolga le mani
dal volante, SYNC permette sia di
leggere gli sms ricevuti dal telefono
associato, o addirittura di ascoltarli,
ed è inoltre possibile effettuare delle
telefonate, ovviamente utilizzando il
comando vocale, dopo aver registrato i contatti della rubrica su quella del
sistema. Con questa evoluzione della
sinergia tra il cliente e l’auto stessa,
si ottiene una totale connessione tra
il proprio dispositivo ed il computer interno alla vettura. Il sistema è frutto
del lavoro di partner eccellenti quali
Microsoft e Sony, ed è caratterizzato
da un display di 4,2” non “touch”, viste
le funzionalità di Bluetooth e comandi
vocali, ed una qualità nella riproduzione audio molto buona. Sul mercato
americano il sistema è disponibile già
dal 2007, mentre in Europa la prima
gamma fornita di tale tecnologia è
quella del 2012 con i modelli Focus,
B-Max e C-Max. Per quanto riguarda
le vetture di quest’anno, saranno la
Fiesta e la Kuga a disporre di questa
nuovissima interfaccia, della quale è
già previsto l’aggiornamento, quando sarà disponibile il sistema SYNC
2015.
19
Bandiera a scacchi
20
Daniel Pedrosa sul traguardo di Le Mans
(Foto Archivio)
Dani Le Roi
Pedrosa concede il bis dopo Jerez
Ora è in testa alla classifica mondiale
di Leonardo Frenquelli
Il motomondiale ha fatto tappa in
Francia, nello storico circuito di Le
Mans, reso leggendario per essere
la casa di una delle corse più belle
ed affascinanti del panorama motoristico mondiale: la 24 ore di Le Mans
appunto. Il primo appuntamento era,
come al solito, quello con la Moto3
e già prima della partenza si temeva che la pioggia che aveva in precedenza formato delle chiazze sul
circuito potesse tornare a dar fastidio
ai piloti. Per la prima gara così non
è stato e Maverick Vinales ha potuto
trionfare asciutto sul tracciato francese. Lo spagnolo occupava la prima
casella in griglia dopo aver ottenuto
la prima pole stagionale ed ha raggiunto la bandiera a scacchi davanti
a tutti, con una gara dominata che gli
vale anche la leadership nel mondiale. Ad occupare gli altri due gradini
del podio sono Rins e Salom, entrambi partiti dalla seconda fila, davanti al tedesco Jonas Folger. Inizialmente si era subito formato il gruppo
dei primi quattro, poi il primo a mollare il passo era stato proprio Folger,
giunto al traguardo con ben 14 secondi di ritardo da Vinales. Buona la
prestazione di Romano Fenati che si
piazza in settima posizione, in volata
su Binder. Una gara caratterizzata
da tante cadute tra cui quella di Miguel Olivera che partiva, a sorpresa,
dalla seconda casella e quella di Antonelli che prosegue sulla linea delle
gare precedenti terminate anch’esse con una caduta. In Moto2 le nuvole diventavano sempre più scure
e la minaccia di pioggia sembrava
sempre più concreta. Per i primi 22
giri è stata una corsa spettacolare,
piena di sorpassi e scivolate (tra gli
altri Nakagami mentre era in prima
posizione, Rabat ed Espargaro). A
quattro tornate dal termine le prime
gocce d’acqua hanno toccato le visiere dei piloti e dopo altri due giri,
al ventiquattresimo dei 26 previsti, la
bandiera rossa ha interrotto la gara,
regalando a Scott Redding un importante successo, il primo nella classe
ed il secondo personale in assoluto,
davanti al compagno di squadra Mika
Kallio che partito dalla decima posi-
zione fa una gran rimonta ed occupa
il secondo gradino del podio. L’ultimo
dei premiati è Xavier Simeon che è
riuscito a sopravanzare Zarco, idolo
di casa, dopo che quest’ultimo aveva lottato anche con Redding per la
prima posizione a metà gara. Finalmente ha saputo offrire una buona
prestazione anche Mattia Pasini che,
nonostante non sia ancora in grado di tenere il passo dei primi, può
essere soddisfatto del sesto posto
ottenuto. La vittoria di Redding e la
caduta di Rabat combinate fanno sì
che il britannico ora guidi la classifica
con 76 punti, venti in più dell’inseguitore spagnolo. Quando la “classe di
mezzo” lascia la pista e si scaldano i motori delle “grandi” la pioggia
è ormai battente, quindi si montano
le gomme rain e si prende posto in
griglia per l’ultima delle tre gare di
questo appuntamento. Davanti a tutti
in griglia c’è ancora Marc Marquez,
il “fenomenino” di casa Repsol, ed a
chiudere la prima fila ci sono Jorge
Lorenzo ed Andrea Dovizioso, che
sembra pronto a fare un colpaccio
Bandiera a scacchi
Cal Crutchlow in sella alla Yamaha clienti
In Francia ha chiuso al secondo posto
(Foto Archivio)
in questo week-end francese. È
proprio l’azzurro in sella alla Ducati,
protagonista di una partenza straordinaria, a portarsi davanti a tutti per
le prime curve e a duellare con Dani
Pedrosa, portando avanti un testa a
testa che dura per buona parte della
corsa. Poi però la Honda alza il ritmo
e la Ducati non tiene, e così Pedrosa va a vincere la sua seconda gara
consecutiva. Un’altra prova di forza è
stata quella di Cal Crutchlow: il pilota
sulla Yamaha Tech3 nel corso delle
qualifiche aveva subito un brutto infortunio che gli era costato la frattura del piatto tibiale ma, nonostante
il dolore, riesce a chiudere con una
gloriosa seconda posizione. Si tratta del risultato più alto mai ottenuto
in MotoGp dal pilota britannico, che
prima d’ora aveva ottenuto soltanto
altri due podi. Il terzo a passare sotto
alla bandiera a scacchi è Marquez,
inizialmente in difficoltà per l’inadattabilità del suo stile di guida aggressivo alle condizioni proibitive del
Scott Redding, vincitore della Moto2
(Foto Archivio)
tracciato, capace comunque di trovare il passo gara verso la fine e di arrivare, in rimonta, al terzo posto superando proprio Dovizioso che chiude
in quarta posizione, miglior risultato
stagionale Ducati. Pessima tappa
invece per le Yamaha, in particolare per Rossi che dopo essere stato
a ridosso dei primi perde l’anteriore
e si ritrova in dodicesima posizione
alla conclusione della gara, mentre
Lorenzo chiude settimo. È stata una
gara molto emozionante e piena di
colpi di scena, ora è Pedrosa il nuovo leader della classifica mondiale
con 83 punti totali e subito dopo di lui
c’è il compagno di squadra Marquez
a quota 77, che sorprende ancora
per costanza di risultati ed adattabilità dello stile di guida. La prossima
gara è forse l’ultima chiamata per il
Dottore: si corre in quello che molti
definiscono “l’università della moto”,
il circuito del Mugello, ma di certo le
Honda e le Ducati in crescita non staranno a guardare.
CLASSIFICA PILOTI MOTOGP
1 - D. Pedrosa 83
2 - M. Marquez 77
3 - J. Lorenzo 66
4 - C. Crutchlow 55
5 - V. Rossi 47
6 - A. Dovizioso 39
7 - A. Bautista 38
8 - N. Hayden 35
9 - A. Espargaro 20
10 - A. Iannone 18
11 - S. Bradl 17
12 - B. Smith 17
13 - M. Pirro 13
14 - B. Spies 9
15 - H. Barbera 7
16 - R. De Puniet 6
17 - D. Petrucci 4
18 - M. Laverty 3
Maverick Vinales, trionfatore in Moto3
(Foto Archivio)
19 - Y. Hernandez 3
20 - H. Aoyama 1
21 - C. Edwards 1
22 - K. Abraham 1
21
Bandiera a scacchi
Umberto Scandola e la sua Skoda Fabia
(Foto Archivio)
SkodAdriatica
Umberto Scandola trionfa
al 20° Rally dell’Adriatico
dalla Redazione
La Skoda Fabia di Umberto Scandola e Guido d’Amore ha vinto la ventesima edizione del Rally dell’Adriatico,
terza tappa stagionale del Campionato Italiano Rally 2013. Alle loro
spalle, al secondo posto, la Peugeot
207 Super 2000 del bresciano Stefano Albertini che ha preceduto, nella
classifica assoluta, la Citroen DS3
di Simone Campedelli e la Peugeot
208 del campione in carica Paolo Andreucci. Una tappa selettiva, in cui
non sono mancati anche ritiri illustri
come quelli di Giandomenico Basso
ed Alessandro Perico, entrambi su
Peugeot 207 Super 2000 e vincitori, rispettivamente, delle prime due
uscite stagionali: Basso al Rally del
Ciocco e Perico al Rally 1000Miglia.
Rivolgendo uno sguardo alle classifiche, in quella assoluta dei piloti viene premiata la costanza di risultati di
Umberto Scandola, sempre a punti e
sempre sul podio finora, con il pilota
veronese che balza in testa al campionato con 37 punti complessivi e
davanti ad Alessandro Perico, pilota
Peugeot e come detto uscito fuori
strada all’Adriatico, fermo a quota
27. Terzo posto per un ottimo, e a
tratti sorprendente, Paolo Andreucci a quota 20, quarta posizione per
Alessandro Bosca con la Renault
Clio R3 e con 18 punti, ma anche lui
ritiratosi e quindi a corto di risultati
nel Rally dell’Adriatico. Quinto posto,
con 15 punti ciascuno, per Giandomenico Basso ed Andrea Nucita con
la sua Citroen DS3, con quest’ultimo
che guida la classifica piloti del Campionato Produzione. Spostandoci al
Campionato Italiano Rally Junior, il
successo è andato alla Peugeot 208
quella del pilota piacentino Andrea
Carella. Alle sue spalle la Twingo di
Andrea Crugnola e la Fiesta di Giuseppe Testa. Prossima tappa del CIR
in programma il prossimo 23 giugno
in Sardegna, e più esattamente ad
Arzachena, con la 32esima edizione
del Rally della Costa Smeralda.
Paolo Andreucci alla guida della Peugeot 208 R2
(Foto Archivio)
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