ANNO 1 - N° 8 - 27 maggio 2013 - € 1,00 19 Ford to future 0 20.3 E L L A I ERD N E V E I D MARTE SKY 0 2 8 U L SU B 2 n° 8 Editoriale Sfracelli d’Italia di Filippo Gherardi [email protected] Considerare, oggi, le ultime due settimane letteralmente in tono minore per la pattuglia italiana nel mondo dei motori sembra quanto di più naturale e prevedibile. Peccato, soltanto, che alla vigilia di queste stesse ultime due settimane previsioni ed auspici apparivano di ben altra natura. E sì, perchè se prendiamo ad esempio quanto successo a Le Mans nella gara di Moto Gp, alzi la mano chi non pensava che il fine settimana di Valentino Rossi sul circuito in cui tanto bene aveva fatto in passato, ed in cui tutto sommato poco male (con ben due podi in altrettante gare disputate) era riuscito a fare nel biennio infernale con la Ducati, potesse avere ben altro finale? Ed invece, il Dottore scivola sul bagnato, letteralmente, quando si trova in quarta posizione e finisce un fine settimana da comprimario nelle retrovie. Sembrava poterci pensare la Ducati, con un Dovizioso finalmente protagonista sin dalle prove, a restituire il sorriso agli appassionati del Belpaese, ed invece la rossa di Borgo Panigale non è riuscita a tenere il passo delle solite giapponese, almeno per il momento imprendibili. Dopo il successo a Barcellona di Alonso, il terzo posto di Massa, un Mondiale riaperto e tornato, prepotentemente, d’attualità, era più che giustificato pensare (e sperare) che tra le curve del circuito cittadino di Montecarlo la Ferrari riuscisse, se non a ripetersi, perlomeno a confermarsi in un ruolo da protagonista assoluta. Ed invece, Massa ha cominciato sin dalla mattina del sabato a fare una gara a parte rispetto a tutto il resto delle monoposto impegnate nel week end monegasco, lasciando anzi tempo corsa, punti e speranze sull’asfalto del Principato. Alonso, in un gran premio in cui superare è difficile quanto vendere ghiacciolo agli eschimesi, è rimasto imbottigliato nelle posizioni di rincalzo chiudendo con un sesto posto che, soprattutto in virtù di quanto hanno fatto gli altri (Vettel e Red Bull ndr), pesa come un macigno sulla Reg.presso il Tribunale dell’Editoria di Roma n.38/2013 Direttore responsabile Filippo Gherardi email: [email protected] Amministrazione via Carlo Emery, 47 - 00188 Roma Tel/Fax 06.5000975 email: [email protected] Direttore Editoriale Massimiliano Giacomini [email protected] classifica iridata. A questo aggiungete pure che in Superbike un Sykes indemoniato, con la sua Kawasaki, ha dominato entrambe le gare del Gran Premio d’Europa a Donington, domando, in Gara 1, un tenace Marco Melandri e riducendo a quattro punti il distacco in classifica da Sylvain Guintoli, uno che proprio italianissimo non è, ma l’Aprilia che guida da inizio stagione sì e come. “Domani è un altro giorno”, recitava un film che ha segnato la storia del cinema. In questo caso ci accontenteremo di capire se il prossimo sarà un altro week end, per rianimare una stagione che per i (tri)colori italiani sta prendendo una piega sbagliata. Lo schianto di Massa a Saint-Devote (Foto Archivio) Redazione Germana Condò Delfina Maria d’Ambrosio email: [email protected] Hanno collaborato Flavio Grisoli Leonardo Frenquelli [email protected] [email protected] Realizzazione Grafica Rocco Lotito - [email protected] High Tech 4 Prego, c’è posto La Rinspeed presenta Micromax Tanto spazio, passeggeri in piedi In auto anche in piedi. Questo il rivoluzionario concetto sviluppato da Rinspeed con Micromax, ultima creazione della casa fondata nel 1979 e specializzata nel recupero di auto antiche e nella preparazione di soluzioni moderne. Al Salone di Ginevra è sempre presente con soluzioni innovative e singolari, e Micromax rientra in piena regola in questa categoria. Già dall’aspetto: 3,73 metri di lunghezza per due metri e due centimetri di altezza. Può adattarsi, ed essere commercializzato, come minibus, taxi o veicolo privato. Indubbiamente questo veicolo può avere un futuro di serie, a differenza di tanti altri sviluppati dalla casa svizzera, rimasti solamente dei curiosi concept. Da auto anfibie in grado di sollevarsi sul pelo dell’acqua, ad un’altra addirittura subacquea, fino ad un’altra che al posto del volante aveva un joystick. Oggi c’è Micromax. Ad alimentazione completamente elettrica, non ha certo una linea che ruba l’occhio, ma lo spazio interno è stato completa- mente rivisitato: la lunghezza del veicolo è quella di una Mini, quindi per intenderci non certo una berlina, ma Micromax ospita comodamente una persona seduta e tre ospiti. Come? Semplice: in piedi! Il guidatore ha la canonica seduta (guidare in piedi è ancora - forse alla Rinspeed sarà la prossima novità, chi può dirlo - impossibile), mentre alle sue spalle i passeggeri sono sistemati con delle speciali sedute rialzate e bloccati con delle particolari cinture di sicurezza. In questo modo, oltre di Flavio Grisoli ai passeggeri, all’interno dell’abitacolo è possibile ospitare anche bagagli di notevoli dimensioni. Introducibili grazie alla grande portiera centrale. Ovviamente grande importanza anche per la tecnologia: a disposizione dei passeggeri c’è la connessione wi-fi, ed è stata studiata anche la App giusta per un possibile futuro per questo veicolo: il car-sharing. Collegandosi tramite smartphone a questa applicazione, viene indicata la Micromax più vicina per poter trovare un passaggio. 6 La Jaguar F-Type (Foto Archivio) BarçaLove Va in archivio l’edizione 2013 del salone automobilistico catalano di Germana Condò Non c’è mese migliore di Maggio per visitare Barcellona, soprattutto per chi ama corse e motori. Infatti, nelle scorse settimane gli appassionati che si sono trovati nella città spagnola hanno avuto la doppia chance sia di poter assistere al Gran Premio di Formula Uno sul circuito di Montmelò che di visitare la biennale “Barcelona International Motor Show”. I due eventi, svoltisi in contemporanea, hanno trasformato la città nella meta più ambita per gli amanti delle quattro ruote. Non è un segreto che il mercato dell’auto spagnolo, come quello italiano, stenti ad uscire dal lungo periodo di crisi economica che, in misura maggiore o minore, ha stretto nella morsa tutta l’Europa. Probabilmente è questa la ragione per cui l’autosalone sia apparso sottotono rispetto ai recenti eventi di New York, Ginevra e Shangai, piazze su cui, risulta evidente, le case produttrici hanno puntato maggiore attenzione e scelto queste occasioni per il debutto delle loro nuove proposte. Per questo l’obiettivo dichiarato dal Salone di Barcellona quest’anno è stato il rilancio dell’auto, con un occhio di riguardo alla fetta alta del mercato. I grandi marchi hanno esposto una vasta offerta di modelli premium. Prima tra tutte l’Italia, presente con Ferrari e Maserati e anche Aston Martin. La novità più recente tra le italiane è stata sicuramente la Delta S, prodotto nato dalla collaborazione tra Lancia e Momo Design. Un esclusivo modello che si distingue per l’aggiunta di dettagli ricercati e cromature che apportano stile e sportività, generalmente apprezzate soprattutto dal pubblico maschile. L’interno sorprende per la scelta dei materiali e dei colori, sedili sportivi con cuciture in rilievo così come su volante, pomello del cambio e leva freno. Tra i brand premium stranieri era presente il Concept del quarto modello di GLA Mercedes, già visto a Shangai, SUV compatto di 4,30 metri, sportivo e dagli elevati contenuti tecnologici, che per categoria si contrapporrà a Range Rover Evoque, ad Audi Q3 e a BMW X1. Allo stand Jaguar ha brillato F-Type la sportiva due posti dalle prestazioni sorprendenti e dalle linee pulite e grintose, mentre Land Rover ha messo in mostra Range Rover Sport, il lussuoso SUV, privo delle linee squadrate che gli conferivano quell’aria caratteristica da robusto fuoristrada, più agile e leggero (420 Kg). Grazie alla nuova struttura in alluminio e ad alcuni accorgimenti tecnologici ottimizza prestazioni e consumi, riducendo le emissioni Concept Mercedes GLA (Foto Archivio) La Renault Twizy (Foto Archivio) di CO2. Casa Audi è comparsa con A3 Sedan, la versione berlina quattro porte già vista anche lei al Salone di Shangai e in un pre-debutto newyorkese. Insieme a questa è stata introdotta la variante ecologica A3 Sportback e-tron che, con una potenza di 204 CV e un’autonomia complessiva di circa mille chilometri, può percorrere quasi 50 chilometri in modalità elettrica. Mai come adesso l’attenzione del mercato è rivolta alle nuove eco- tecnologie, applicate alle vetture elettriche e ibride che sono in continua evoluzione. Grande curiosità ha suscitato la Twizy RS F1, che ha fatto il suo ingresso alla kermesse guidata dal pilota del team Lotus Romain Grosjean. Con un peso di 546 chili e con 81 CV di potenza, che le consentono un’accelerazione da zero a cento Km/h in soli sei secondi, Twizy RS F1 vuole emulare nelle prestazioni e nelle sembianze le monoposto della Formula Uno. L’urban crosser, nato biposto e progettato per muoversi agevolmente nel traffico cittadino, è equipaggiato con un sistema Kers che ha sostituito il sedile posteriore, proprio lo stesso presente nelle monoposto della casa francese, monta pneumatici slick e alettoni in fibra di carbonio. La mini-car è stata realizzata in soli dieci mesi e difficilmente, ammettono anche i tecnici, andrà in produzione. Ciò non toglie che essa rappresenti un fondamentale esercizio per testare e mostrare l’evoluzione delle nuove tecnologie. Sempre all’insegna della eco sostenibilità sono i modelli di Volkswagen e-Up e XL1. La prima è la variante elettrica a cinque porte di Up. Un motore esclusivamente elettrico, con picchi di 82 CV e potenza costante di 55CV, grazie al quale può vantare una velocità di 135 km/h e una discreta accelerazione (14 secondi per arrivare da zero a cento km/h). E-Up garantirà un’autonomia di 150 chilometri e si potrà ricaricare in circa mezzora, potendo recuperare l’80% dell’energia. Dulcis in fundo XL1, l’ibrida sportiva realizzata in fibra di carbonio che consuma meno al mondo. Può percorrere 100 Km con 9 litri di carburante, garantendo prestazioni che fino ad oggi non ci si aspettava da un propulsore elettrico o da un ibrido. Traguardo che la casa tedesca ambisce a perfezionare fino ad arrivare ad una percorrenza di 420 Km di strada con soli 4 litri. Utilizzata nella sola modalità elettrica, può raggiungere la velocità di 50 Km/h e passare da 0 a 100 Km/H in 12,7 secondi. Ciò la rende particolarmente adatta al percorso urbano che non richiede alti picchi di velocità, ma semmai una buona accelerazione. Volkswagen E-Up! (Foto Archivio) 7 8 Tecno auto Alla Fiera di Bologna di scena l’Autopromotec 2013 di Filippo Gherardi Dal 22 al 26 Maggio si è svolto presso i padiglioni della Fiera di Bologna, location ormai consolidata delle grandi manifestazioni motoristiche made in italy (MotorShow in primis), l’Autopromotec 2013, la rassegna biennale che racchiude al suo interno il meglio delle proposte europee, e non solo, in termini di attrezzature, componenti e servizi per tutto ciò che ruota intorno all’universo delle due e quattro ruote. Ancora prima di aprire i suoi cancelli a pubblico ed addetti ai lavori la venticinquesima edizione dell’Autopromtec si era già guadagnata l’appellativo di “edizione dei record”, considerando che rispetto a quelle che l’avevano preceduta quest’ultima ha vantato un numero ancora maggiore di espositori e di metri quadrati (e padiglioni) occu- pati. Nel primo caso stiamo parlando di ben 1512 espositori complessivi provenienti da tutto il mondo, 62 in più rispetto a quanti avevano preso parte all’ultima kermesse datata 2011. Nel secondo caso, invece, giusto ricordare e sottolineare l’apertura al pubblico anche dei padiglioni 14 e 15, per un totale di 20.000 metri quadrati in più dedicati esclusivamente al settore della diagnosi, uno dei piatti caldi dell’ultimo Autopromotec. Noi di Professione Motori abbiamo partecipato, e girato tra i vari stand, proprio in occasione della giornata inaugurale, riportando con l’ausilio delle immagini e all’interno del nostro format televisivo le testimonianze dei vari manager espositori, i veri e grandi protagonisti dell’evento. Abbiamo quindi potuto osservare da vicino le tante novità proposte, dalle nuove batterie per veicoli commerciali della Fiamm, alla gamma prodotto di casa Rhiag che festeggia il suo primo decennio lanciando un’ampia offensiva di accessori del suo marchio esclusivo Starline, oltre all’innovativo sistema WebGarage che permette all’automobilista di conoscere in anticipo costi d’intervento della manutenzione e quindi, di conseguenza, di prenotare il proprio tagliando in officina. In entrambi i casi (Fiamm e Rhiag) ci trovavamo nel blocco di padiglioni 16-18-21, quelli dedicati a Ricambi, Componenti e Car Service. Detto, in apertura, che ai numeri 14 e 15 a farla da padrona sono state le attrezzature per la diagnostica, tra cui spiccavano i prodotti firmati Bosch e il nuovo Axone 4 Mini proposto dalla Texa, erano in totale altri tre i blocchi espositivi. C’era quello riservato a Pneumatici, Attrezzature e Cerchi in lega (19-20-22) e nel quale è impossibile non menzionare i nuovi cerchi della Mak, studiati per vetture di fascia medio-alta come Porsche, BMW, Mini ma anche Audi, Mercedes ed Alfa Romeo, e tra cui spicca il “Fatale”, eletto al Salone di Ginevra dello scorso Marzo come ruota di “miglior design”. Sempre in “zona” pneumatici, Yokohama ha proposto il suo nuovo V105, adatto per auto sportive e dalle alte prestazioni, mentre Continental ha risposto con il suo ContiPremiumContact 5. Padiglioni 25 e 26 dedicati ad Attrezzature e Prodotti per carrozzeria, con esposizioni più tecniche e specializzate il più delle volte accompagnate da vere e proprie dimostrazioni, da parte di marchi che variavano da realtà più locali ad altre di livello internazionale. In chiusura il padiglione 29, e parzialmente il 30, invaso di attrezzature per il sollevamento e per l’officina, con la gamma di ponti a forbice prodotti da OMCN, già sviluppati con la nuova tecnologia 3D, in prima linea ma anche in buona compagnia, come dimostrano non ultimo le nuove tecnologie lanciate dal marchio tedesco Herrmann. Tredici padiglioni espositivi, in cui va sommato anche il 36 dove (insieme a parte del 25) erano protagonisti utensili e compressori, ma anche quattro differenti aree dimostrative che inevitabilmente hanno catturato l’attenzione dei più curiosi. Nella 42 spazio ai pneumatici: cambio, sostituzioni e tanto altro. Nella 44 invece ecco il mondo dei robusti Truck, enormi bestioni tirati a lucido per l’occasione ed in cui la parte del leone è senza dubbio per il marchio Iveco che nel suo stand fa bella mostra dello Stralis, eletto Truck of the Year 2013. Area 45 con ancora mezzi Iveco protagonisti, ma in questo caso per quel che concerne le attrezzature per il soccorso stradale, mentre nell’Area 48 era davvero difficile pensare di non bagnarsi visto che esposizioni e dimostrazioni riguardavano il mondo e le aziende del Car Wash. 9 10 Speed Trap Sul web spopolano stratagemmi per “evitare” i Tutor di Germana Condò Le statistiche sulle sanzioni elevate per eccesso di velocità, attraverso l’utilizzo di apparecchiature elettroniche come Tutor o Autovelox, segnalano che negli ultimi due anni c’è stato un calo di circa il 29% delle infrazioni. Segnale evidente del miglioramento del comportamento stradale degli automobilisti italiani. Ma ad incidere sui valori statistici rilevati contribuirebbero ulteriori fattori. Primo tra tutti l’inganno. Meglio dire l’elusione della postazione di controllo a fotocellule, telelaser o tutor che sia, attraverso alcuni semplici accorgimenti reperibili direttamente sul web. Pur non sottovalutando l’intelligenza dei nostri lettori, è d’obbligo precisare che questo articolo non intende in alcun modo pubblicizzare i sistemi, purtroppo già da tempo ideati e collaudati, per violare il Codice della Strada né, tantomeno, inneggiare alla guida da autodromo in autostrada, senza neanche considerare il rischio per sé e per gli altri. L’argomento, semmai, suggerisce un breve momento di riflessione. Che cosa non saremmo capaci di fare per sfuggire ad una bella multa? Lo strumento più immediato che viene in soccorso dell’automobilista indisciplinato è il suo smartphone. Esistono delle applicazioni in grado di individuare e conseguentemente di segnalare in anticipo l’eventuale presenza del dispositivo rilevatore di velocità sia a postazione fissa che mobile (il caso del telelaser utilizzato attraverso l’operatore). Inutile a dirsi, ciò consentirà al conducente di rallentare in tempo per rientrare nel limite di velocità obbligata. Di queste applicazioni non daremo i nomi per non facilitarvi il compito di ricerca, ma spiegheremo la loro funzione. Alcune di esse servono a verificare la velocità media di percorrenza nelle tratte vigilate dai Tutor, altre individuano attraverso la connessione ad Internet la presenza di autovelox mobili, attendibile solo se è presen- te la copertura 3G. Ultimo ritrovato per segnalare autovelox fissi e mobili, ZTL e nelle tratte Tutor, dove un’interfaccia diversa interviene ad indicare la distanza tra i portali, calcolando la velocità reale e quella media dell’auto fino all’ultimo portale. Anche molti navigatori satellitari in commercio dispongono di una funzione in grado di segnalare, attraverso mappe, le postazioni fisse degli autovelox lungo strade e autostrade. Esistono molti altri metodi palesemente illegali per gabbare i rilevatori di velocità. Nel mondo di “intercettatori”, blinder, dispositivi meccanici per targhe a scomparsa e rimedi “fai da te”, entreremo prossimamente, per pura curiosità di approfondimento. Ci occuperemo, inoltre della questione spinosa di vetture dalle targhe straniere, in circolazione nelle nostre strade alla guida ed in possesso di connazionali. Escamotage tutto italiano per sfuggire al fisco oltre che agli autovelox. Bonus Malus 12 Qualcosa di diverso dai classici voti. Si tratta di semplici e personali opinioni che rimettiamo all’attenzione di chi legge Un punto di vista soggettivo sull’universo dei motori (nuovi modelli, risultati gare, numeri di mercato) dai quali ripartiamo per scegliere i nostri “Bonus” e i nostri “Malus” dalla Redazione Impossibile non rimanere a bocca aperta davanti alla nuova Classe S, ammirata in anteprima nazionale al giro di boa romano dell’ultima Mille Miglia. In casa Mercedes l’hanno identificata come “la vettura che più si avvicina ad un mondo senza incidenti”, e in effetti la nuova Classe S è una combinazione quasi perfetta di numerosi ed innovativi sistemi di sicurezza ad il solito, assodato, lusso delle vetture prodotte dal marchio tedesco. Due schermi da 12,3 pollici, uno per la strumentazione del cruscotto l’altro per l’infotainment, e la funzione di massaggio Energizing prevista anche per i passeggeri posteriori sono solo alcune caratteristiche di questa vettura Dani Pedrosa è tornato favorito, oltre che leader, della Moto Gp 2013. Il pilota di Sabadell veniva indicato alla vigilia della stagione, anche e soprattutto dalle quote dei bookmakers, come il vero e proprio “uomo da battere” della classe regina delle due ruote, poi però, con l’inizio del campionato, sembrava aver un po’ perso strada facendo smalto, serenità e favori degli stessi addetti ai lavori. Colpa, o merito, del solito Jorge Lorenzo e di quel fenomeno di Marquez. Ora però la musica sembra cambiata, e Dani dopo Jerez anche a Le Mans ha messo tutti in riga, connazionali in primis, alle spalle della sua Honda numero 26 Ne avevamo già parlato, ed espresso il nostro parere poco positivo, in occasione della notizia che la nuova 500e sarebbe stata commercializzata solo negli USA. Oggi, pertanto, ci sembra doveroso rincarare la dose una volta appreso che la Fiat Industrial, la controllata che produce veicoli pesanti per il settore militare e dell’agricoltura, è ormai pronta a trasferirsi, in blocco, all’estero. Stati Uniti come epicentro, ma anche sedi in Regno Unito ed Olanda. Insomma, ci saranno pure naturali vantaggi sotto forma di ottimizzazione fiscale per Marchionne e co., anche dal Lingotto sembrano smentire, ma a noi questo processo di sempre più incalzante internazionalizzazione di Fiat non piace proprio In un periodo in cui soldi e problemi (economici) sembrano essere inversamente proporzionali tra loro, con i primi che diminuiscono mentre i secondi aumentano, presentare tanti nuovi prodotti in un lasso di tempo ridotto sembra davvero un’azione in controtendenza. Un esempio? La Opel. Vada per il Mokka, risposta di marca al segmento dei SUV compatti, per la Cascada, eleganza e sportività in una cabrio, o per la city car Adam e le sue varianti (prototipi) presentate al Salone di Ginevra. Vada anche per l’offensiva, massiccia, che prevede 13 nuove motorizzazioni da introdurre entro il 2016, ma aggiungere anche un tutto sommato evitabile restyling dell’Insignia ci sembra voler aumentare sia la gamma prodotti che la confusione dal punto di vista del pubblico Bandiera a scacchi 14 La felicità di Nico Rosberg, primo figlio d’arte a trionfare nello stesso GP del padre (Foto Archivio) Crash test A Montecarlo Rosberg trova la vittoria Bene la Red Bull, disastro Ferrari di Flavio Grisoli Meglio di così, per la Mercedes, non poteva andare. Anche se la polemica per i test “privati” della Pirelli con la scuderia tedesca infurierà ancora per molto, con Red Bull e Ferrari in prima linea. Rosberg chiude il weekend perfetto con il primo posto nel Gran Premio “di casa” (il tedesco è residente nel Principato) e bissa il successo di papà Keke di trent’anni fa. Alle sue spalle le due Red Bull di Vettel e Webber, che hanno sicuramente massimizzato il profitto, visto e considerato che la vettura che li ha preceduti era imprendibile. Come da molti anni a questa parte, invece, Montecarlo si è confermata un tabù per la Ferrari. Male, malissimo in qualifica (e meno male che Alonso aveva spronato sé stesso e tutti quanti a fare meglio per partire davanti in griglia) e disastrosa in gara, con lo spagnolo che addirittura ha subito più di un sorpasso, per poi chiudere settimo. Incommentabile Massa: dopo aver rovinato il weekend per un errore alla SaintDevote nelle libere del sabato, ha fatto lo stesso sbaglio in gara, causando l’ingresso della safety-car. Questo episodio dovrebbe far riflettere parecchio i vertici del Cavallino. Domenicali parla di “bagno d’umiltà” Per Felipe Massa un wekk-end da dimenticare (Foto Archivio) Bandiera a scacchi Il podio di Montecarlo: Rosberg, Vettel e Webber (Foto Archivio) : certo, ma oltre a quello anche tanto lavoro, perché la prossima gara in Canada comincia già ad essere un’ultima prova d’appello. Se anche lì si dovessero perdere punti da Vettel, allora le possibilità di veder tornare il Mondiale in Italia comincerebbero ad affievolirsi notevolmente. Hamilton chiude quarto, scavalcato CLASSIFICA PILOTI 1 - S. Vettel 107 2 - K. Raikkonen 86 3 - F. Alonso 78 4 - L. Hamilton 62 5 - M. Webber 57 6 - N. Rosberg 47 dalla tattica Red Bull in regime di safety car. Gara sospesa per un incidente al tabaccaio e ripartita dalla griglia di partenza. Un intero fine settmana caratterizzato da incidenti, come non se ne vedeva da diversi anni qui a Montecarlo. Chiudiamo come avevamo cominciato, con la Mercedes: Hamilton era arrivato in pompa magna dopo aver lasciato la McLaren per tornare a vincere il Mondiale. Adesso, nonostante abbia più punti di Rosberg, il rampante compagno di squadra gli è davanti in griglia da tre gare (tre pole) e ha vinto la gara più affascinante dell’intera stagione. Quando si dice che la prima guida si conquista. CLASSIFICA MARCHE 1 - Red Bull Renault 164 2 - Ferrari 123 3 - Lotus Renault 112 4 - Mercedes 109 5 - Force India Mercedes 44 6 - McLaren 37 7 - Toro Rosso Renault 12 8 - Sauber Ferrari 5 7 - F. Massa 45 8 - P. Di Resta 28 9 - R. Grosjean 26 10 - J. Button 25 11 - A. Sutil 16 12 - S. Perez 12 13 - D. Ricciardo 7 14 - N. Hulkenberg 5 15 - J.E. Vergne 5 15 Ritorno al passato Honda e McLaren tornano insieme dopo i successi con Senna e Prost Tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta chiunque pensasse alla Formula 1 non poteva non immaginarla con i colori, e i risultati, della McLaren-Honda. L’accoppiata team-motorizzazione che ha rivoluzionato la storia moderna di questo sport, guidata in cabina di regia dalla sapienza di quello stratega che rispondeva al nome di Ron Dennis, capace di esaltare milioni di appassionati in ogni angolo del pianeta con i successi, oltre che allo spettacolare dualismo, di due purosangue delle quattro ruote del carisma e del talento di Alain Prost ed Ayrton Senna. Alla fine, complessivamente, furono in tutto 39 le vittorie ottenute su 65 gran premi disputati dal 1988 al 1992, con un corrispettivo in termini di allori di quattro titoli piloti (tre Senna ed uno di Filippo Gherardi Prost) ed altrettanti titoli costruttori. Adesso, a distanza di oltre vent’anni e dopo un’ultima esperienza (dal 2000 al 2008) conclusa con più ombre che luci e a causa di importanti difficoltà economiche, la Honda annuncia il suo ritorno in pista in coppia proprio con la scuderia che più di ogni altra ha saputo esaltare i suoi propulsori: la McLaren. Accordo a partire dalla stagione 2015, con la casa giapponese che tornerà ad equipaggiare le vetture della scuderia di Woking. Al tempo stesso, quindi, è ormai da considerarsi al capolinea il rapporto tra la stessa McLaren e la Mercedes, anche se la copertura per la prossima stagione dovrebbe essere comunque garantita e malgrado questa si preannunci, come d’altronde sembrerebbe per quella attualmente in corso, quanto mai transitoria ed, almeno sulla carta, arida di soddisfazioni. Si conclude quindi un matrimonio, quello tra McLaren e Mercedes, che dura ormai dal 1995. Nato due stagioni esatte dopo il divorzio con la Honda, e dopo due anni tra alti e bassi con motori Ford e Peugeot, il legame tra la casa tedesca ed il team britannico non ha lesinato successi: con ben tre titoli mondiali tra i piloti (due con Mika Hakkinen nel 1998 e nel 1999, ed uno con Lewis Hamilton nel 2008) oltre ad uno tra i costruttori (nel 1998) messi complessivamente in bacheca. Numeri che appartengono ormai al passato, lo stesso da cui ha deciso di tornare direttamente la Honda per riportare il suo marchio e la McLaren sul tetto del mondo della Formula 1. 0 3 . 0 2 E DI ALL R E N E V IE D E T R A M KY S 0 2 8 SU BLU 17 Ford SYNC I nuovi sistemi di controllo ed assistenza sviluppati con Microsoft e Sony di Leonardo Frenquelli La Ford è sempre stata una delle case produttrici che maggiormente guardano al progresso tecnologico in funzione del comfort e della sicurezza. L’ultimo sistema prodotto per la nuova gamma di veicoli rappresenta una piattaforma di connessione attraverso il sistema Bluetooth. Si chiama SYNC, è già stato installato su circa cinque milioni di veicoli nel mondo ed è semplicissimo da utilizzare: basta associare il proprio smartphone con il Bluetooth al sistema della macchina per avere a disposizione innumerevoli funzionalità. Si parte, prima di tutto, dalla sicurezza di chi è a bordo, essendo stata integrata la “emergency assistance” che fa sì che, in caso di incidente, il sistema faccia partire una chiamata ai servizi di emergenza attraverso il telefono associato, comu- nicando la posizione grazie all’ormai comune sistema di localizzazione GPS. Chi guida una Ford sa di poter contare su una serie di comfort, garantiti anche dal sistema SYNC: attraverso l’utilizzo di comandi vocali o dei pulsanti sulle razze del volante sarà possibile scegliere la musica da ascoltare, ovviamente per mezzo di un dispositivo collegato al sistema via Bluetooth oppure con connessione USB. Per evitare che il pilota si distragga dalla guida e tolga le mani dal volante, SYNC permette sia di leggere gli sms ricevuti dal telefono associato, o addirittura di ascoltarli, ed è inoltre possibile effettuare delle telefonate, ovviamente utilizzando il comando vocale, dopo aver registrato i contatti della rubrica su quella del sistema. Con questa evoluzione della sinergia tra il cliente e l’auto stessa, si ottiene una totale connessione tra il proprio dispositivo ed il computer interno alla vettura. Il sistema è frutto del lavoro di partner eccellenti quali Microsoft e Sony, ed è caratterizzato da un display di 4,2” non “touch”, viste le funzionalità di Bluetooth e comandi vocali, ed una qualità nella riproduzione audio molto buona. Sul mercato americano il sistema è disponibile già dal 2007, mentre in Europa la prima gamma fornita di tale tecnologia è quella del 2012 con i modelli Focus, B-Max e C-Max. Per quanto riguarda le vetture di quest’anno, saranno la Fiesta e la Kuga a disporre di questa nuovissima interfaccia, della quale è già previsto l’aggiornamento, quando sarà disponibile il sistema SYNC 2015. 19 Bandiera a scacchi 20 Daniel Pedrosa sul traguardo di Le Mans (Foto Archivio) Dani Le Roi Pedrosa concede il bis dopo Jerez Ora è in testa alla classifica mondiale di Leonardo Frenquelli Il motomondiale ha fatto tappa in Francia, nello storico circuito di Le Mans, reso leggendario per essere la casa di una delle corse più belle ed affascinanti del panorama motoristico mondiale: la 24 ore di Le Mans appunto. Il primo appuntamento era, come al solito, quello con la Moto3 e già prima della partenza si temeva che la pioggia che aveva in precedenza formato delle chiazze sul circuito potesse tornare a dar fastidio ai piloti. Per la prima gara così non è stato e Maverick Vinales ha potuto trionfare asciutto sul tracciato francese. Lo spagnolo occupava la prima casella in griglia dopo aver ottenuto la prima pole stagionale ed ha raggiunto la bandiera a scacchi davanti a tutti, con una gara dominata che gli vale anche la leadership nel mondiale. Ad occupare gli altri due gradini del podio sono Rins e Salom, entrambi partiti dalla seconda fila, davanti al tedesco Jonas Folger. Inizialmente si era subito formato il gruppo dei primi quattro, poi il primo a mollare il passo era stato proprio Folger, giunto al traguardo con ben 14 secondi di ritardo da Vinales. Buona la prestazione di Romano Fenati che si piazza in settima posizione, in volata su Binder. Una gara caratterizzata da tante cadute tra cui quella di Miguel Olivera che partiva, a sorpresa, dalla seconda casella e quella di Antonelli che prosegue sulla linea delle gare precedenti terminate anch’esse con una caduta. In Moto2 le nuvole diventavano sempre più scure e la minaccia di pioggia sembrava sempre più concreta. Per i primi 22 giri è stata una corsa spettacolare, piena di sorpassi e scivolate (tra gli altri Nakagami mentre era in prima posizione, Rabat ed Espargaro). A quattro tornate dal termine le prime gocce d’acqua hanno toccato le visiere dei piloti e dopo altri due giri, al ventiquattresimo dei 26 previsti, la bandiera rossa ha interrotto la gara, regalando a Scott Redding un importante successo, il primo nella classe ed il secondo personale in assoluto, davanti al compagno di squadra Mika Kallio che partito dalla decima posi- zione fa una gran rimonta ed occupa il secondo gradino del podio. L’ultimo dei premiati è Xavier Simeon che è riuscito a sopravanzare Zarco, idolo di casa, dopo che quest’ultimo aveva lottato anche con Redding per la prima posizione a metà gara. Finalmente ha saputo offrire una buona prestazione anche Mattia Pasini che, nonostante non sia ancora in grado di tenere il passo dei primi, può essere soddisfatto del sesto posto ottenuto. La vittoria di Redding e la caduta di Rabat combinate fanno sì che il britannico ora guidi la classifica con 76 punti, venti in più dell’inseguitore spagnolo. Quando la “classe di mezzo” lascia la pista e si scaldano i motori delle “grandi” la pioggia è ormai battente, quindi si montano le gomme rain e si prende posto in griglia per l’ultima delle tre gare di questo appuntamento. Davanti a tutti in griglia c’è ancora Marc Marquez, il “fenomenino” di casa Repsol, ed a chiudere la prima fila ci sono Jorge Lorenzo ed Andrea Dovizioso, che sembra pronto a fare un colpaccio Bandiera a scacchi Cal Crutchlow in sella alla Yamaha clienti In Francia ha chiuso al secondo posto (Foto Archivio) in questo week-end francese. È proprio l’azzurro in sella alla Ducati, protagonista di una partenza straordinaria, a portarsi davanti a tutti per le prime curve e a duellare con Dani Pedrosa, portando avanti un testa a testa che dura per buona parte della corsa. Poi però la Honda alza il ritmo e la Ducati non tiene, e così Pedrosa va a vincere la sua seconda gara consecutiva. Un’altra prova di forza è stata quella di Cal Crutchlow: il pilota sulla Yamaha Tech3 nel corso delle qualifiche aveva subito un brutto infortunio che gli era costato la frattura del piatto tibiale ma, nonostante il dolore, riesce a chiudere con una gloriosa seconda posizione. Si tratta del risultato più alto mai ottenuto in MotoGp dal pilota britannico, che prima d’ora aveva ottenuto soltanto altri due podi. Il terzo a passare sotto alla bandiera a scacchi è Marquez, inizialmente in difficoltà per l’inadattabilità del suo stile di guida aggressivo alle condizioni proibitive del Scott Redding, vincitore della Moto2 (Foto Archivio) tracciato, capace comunque di trovare il passo gara verso la fine e di arrivare, in rimonta, al terzo posto superando proprio Dovizioso che chiude in quarta posizione, miglior risultato stagionale Ducati. Pessima tappa invece per le Yamaha, in particolare per Rossi che dopo essere stato a ridosso dei primi perde l’anteriore e si ritrova in dodicesima posizione alla conclusione della gara, mentre Lorenzo chiude settimo. È stata una gara molto emozionante e piena di colpi di scena, ora è Pedrosa il nuovo leader della classifica mondiale con 83 punti totali e subito dopo di lui c’è il compagno di squadra Marquez a quota 77, che sorprende ancora per costanza di risultati ed adattabilità dello stile di guida. La prossima gara è forse l’ultima chiamata per il Dottore: si corre in quello che molti definiscono “l’università della moto”, il circuito del Mugello, ma di certo le Honda e le Ducati in crescita non staranno a guardare. CLASSIFICA PILOTI MOTOGP 1 - D. Pedrosa 83 2 - M. Marquez 77 3 - J. Lorenzo 66 4 - C. Crutchlow 55 5 - V. Rossi 47 6 - A. Dovizioso 39 7 - A. Bautista 38 8 - N. Hayden 35 9 - A. Espargaro 20 10 - A. Iannone 18 11 - S. Bradl 17 12 - B. Smith 17 13 - M. Pirro 13 14 - B. Spies 9 15 - H. Barbera 7 16 - R. De Puniet 6 17 - D. Petrucci 4 18 - M. Laverty 3 Maverick Vinales, trionfatore in Moto3 (Foto Archivio) 19 - Y. Hernandez 3 20 - H. Aoyama 1 21 - C. Edwards 1 22 - K. Abraham 1 21 Bandiera a scacchi Umberto Scandola e la sua Skoda Fabia (Foto Archivio) SkodAdriatica Umberto Scandola trionfa al 20° Rally dell’Adriatico dalla Redazione La Skoda Fabia di Umberto Scandola e Guido d’Amore ha vinto la ventesima edizione del Rally dell’Adriatico, terza tappa stagionale del Campionato Italiano Rally 2013. Alle loro spalle, al secondo posto, la Peugeot 207 Super 2000 del bresciano Stefano Albertini che ha preceduto, nella classifica assoluta, la Citroen DS3 di Simone Campedelli e la Peugeot 208 del campione in carica Paolo Andreucci. Una tappa selettiva, in cui non sono mancati anche ritiri illustri come quelli di Giandomenico Basso ed Alessandro Perico, entrambi su Peugeot 207 Super 2000 e vincitori, rispettivamente, delle prime due uscite stagionali: Basso al Rally del Ciocco e Perico al Rally 1000Miglia. Rivolgendo uno sguardo alle classifiche, in quella assoluta dei piloti viene premiata la costanza di risultati di Umberto Scandola, sempre a punti e sempre sul podio finora, con il pilota veronese che balza in testa al campionato con 37 punti complessivi e davanti ad Alessandro Perico, pilota Peugeot e come detto uscito fuori strada all’Adriatico, fermo a quota 27. Terzo posto per un ottimo, e a tratti sorprendente, Paolo Andreucci a quota 20, quarta posizione per Alessandro Bosca con la Renault Clio R3 e con 18 punti, ma anche lui ritiratosi e quindi a corto di risultati nel Rally dell’Adriatico. Quinto posto, con 15 punti ciascuno, per Giandomenico Basso ed Andrea Nucita con la sua Citroen DS3, con quest’ultimo che guida la classifica piloti del Campionato Produzione. Spostandoci al Campionato Italiano Rally Junior, il successo è andato alla Peugeot 208 quella del pilota piacentino Andrea Carella. Alle sue spalle la Twingo di Andrea Crugnola e la Fiesta di Giuseppe Testa. Prossima tappa del CIR in programma il prossimo 23 giugno in Sardegna, e più esattamente ad Arzachena, con la 32esima edizione del Rally della Costa Smeralda. Paolo Andreucci alla guida della Peugeot 208 R2 (Foto Archivio) 23