POP 02 - PROCEDURA DI CAMPIONAMENTO
DI SUOLI E ACQUE SOTTERRANEE
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POP 02
PROCEDURA DI CAMPIONAMENTO DI SUOLI E
ACQUE SOTTERRANEE
Rev
Data emissione
00
20/06/2011
Motivo/Modifica
Prima emissione
01
28/12/2012
Aggiornamento.
Per impedire l’uso involontario di documenti obsoleti, la versione ufficiale e controllata del presente documento è reperibile nella rete
informatica aziendale. L’utilizzo del documento cartaceo, non esplicitamente dichiarato come “controllato” è permesso, previa verifica
dello stato di revisione con:
comune su ‘0.39.12.4’ (G):\Qualita\DOCUMENTI DI SISTEMA\03ProcedureOperativeProva\POP02 rev1 CAMPIONAMENTO SUOLI E
ACQUE DI FALDA.doc
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SOMMARIO
1
RIFERIMENTI
3
2
DEFINIZIONI
3
3
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
3
4
RESPONSABILITA’
4
5
CAMPIONAMENTO DI SUOLO
5
5.1
OPERAZIONI DI PRELIEVO
5
5.2
FORMAZIONE DELLE ALIQUOTE
5.2.1 CAMPIONE DA PRELIEVO SUPERFICIALE
5.2.2 CAMPIONE DA PARETI E FONFO SCAVO
5.2.3 CAMPIONE DA CAROTA
5.2.4 CAMPIONI DI BIANCO DI RIFERIMENTO
6
6
6
6
7
5.3
ETICHETTATURA
7
6
CAMPIONAMENTO DI ACQUE SOTTERRANEE
7
6.1
OPERAZIONI PRELIMINARI
8
6.2
OPERAZIONI DI SPURGO E PRELIEVO
8
6.3
FORMAZIONE CONSERVAZIONE E DELLE ALIQUOTE
8
6.4
ETICHETTATURA
9
7
VERBALE DI CAMPIONAMENTO
9
Per impedire l’uso involontario di documenti obsoleti, la versione ufficiale e controllata del presente documento è reperibile nella rete
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1 RIFERIMENTI
Le fonti per la stesura di questa procedura sono:
• D.M. n°.471/99, Bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati di interesse
nazionale.
• DGR n°2922/2003, Definizione delle linee guida per il campionamento e l’analisi dei
campioni dei siti inquinati. Protocollo operativo.
• D.Lgs. 152/2006, Testo unico ambientale
• ISS-APAT-ARPAV, Linee guida per la validazione dei dati analitici da parte degli
enti di controllo
• Norma UNI 10802:2004
• Low Flow Purcing EPA/540/S-95/504 1996
• Mod-POP 02.01 Verbale di campionamento di suoli e acque sotterranee
2 DEFINIZIONI
Campionamento: operazione di prelevamento della parte di una sostanza di dimensione
tale che la proprietà misurata nel campione prelevato rappresenti, entro un limite
accettabile noto, la stessa proprietà nella massa di origine.
Incremento: porzione di materiale raccolta da un campionatore in una singola operazione.
Campione: porzione di materiale selezionata da una più grande quantità dello stesso,
secondo modalità definite dal piano di campionamento.
Campione primario: insieme di uno o più incrementi prelevati da un lotto.
Campione secondario: campione ottenuto dal campione primario a seguito di una
appropriata riduzione.
Campione di laboratorio: quantità di materiale ottenuta dal campione primario o
secondario destinata al laboratorio.
Aliquota: ciascuna della frazioni di campione come quello di laboratorio, destinate a vari
interessati che effettueranno l’analisi (enti di controllo, magistratura, controparte…)
Lotto: quantità di materiale che viene assunta essere una singola popolazione ai fini del
campionamento.
Acque sotterranee: sono le acque che si trovano al di sotto della superficie del terreno,
nella zona di saturazione e in diretto contatto con il suolo e il sottosuolo.
3 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
I criteri descritti nella seguente procedura si applicano ad ogni fase di indagine,
campionamento ed analisi da svolgere per la caratterizzazione di siti inquinati.
Nel caso in cui la caratterizzazione richieda di eseguire indagini per mezzo di carotaggi e
piezometri, tale fase del campionamento viene affidata a ditta esterna che si occupa
anche dell’analisi stratigrafica.
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Il campionamento, le indagini e le analisi da condurre su un sito potenzialmente inquinato
e sull’ambiente circostante da esso influenzato devono garantire di:
• Individuare tra tutte le possibili fonti presenti nel sito quelle che hanno effettivamente
determinato la situazione di inquinamento. Inoltre deve essere mirato a controllare il
funzionamento presente e pregresso di impianti, apparecchiature, accessori o altre
strutture contenenti prodotti pericolosi.
• Verificare l’esistenza di inquinamento di suolo, sottosuolo, materiali di riporto, acque
sotterranee.
A tal fine devono essere definiti:
• Ubicazione e tipologia delle indagini da svolgere (perforazioni)
• Piano di campionamento
• Profondità da raggiungere con le perforazioni, assicurando la protezione degli acquiferi
profondi ed evitando il rischio di contaminazione indotta dal campionamento.
• Piano di analisi e metodiche analitiche.
In questo documento viene descritta la procedura di campionamento di suoli e acque
sotterranee che il laboratorio effettua normalmente in autonomia, con i criteri di prelievo
dei campioni e di formazione delle aliquote per le due diverse matrici.
Nel caso di siti contaminati di interesse nazionale il laboratorio deve attenersi in primis al
“Protocollo Operativo del piano di caratterizzazione” che gli viene fornito dagli Enti
autorizzati
Esso è elaborato da parte di ARPA, in base alla specificità del sito di studio e al
documento “Linee giuda per la validazione dei dati analitici da parte degli enti di controllo”
fornito dal ISS.
E’sempre necessario il confronto tra le metodiche analitiche adottate dal laboratorio
dell’Ente di controllo e quelle del laboratorio utilizzato dal soggetto che ha l’onere della
bonifica.
4 RESPONSABILITA’
La responsabilità dell’applicazione della presente procedura è del Responsabile delle
prove interne RPI, coadiuvato dai responsabili di reparto del laboratorio.
L’esecuzione delle operazioni di campionamento è affidata a tecnici di laboratorio,
preventivamente formati e qualificati. Le modalità di qualifica sono descritte nella PRG 04
– Gestione delle Risorse Umane.
Il tecnico che esegue il campionamento è in possesso della presente procedura.
Nel caso in cui tale fase di prova venga effettuata da parte del committente, la procedura
viene preventivamente consegnata o inviata al cliente, il quale ha la responsabilità di
attenersi alle indicazioni in essa contenute.
Se il cliente esegue le attività di campionamento seguendo proprie procedure e/o
protocolli, questo deve essere specificato nel verbale di campionamento.
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5 CAMPIONAMENTO DI SUOLO
5.1 OPERAZIONI DI PRELIEVO
Si possono adottare due diverse strategie:
1. CAMPIONAMENTO SISTEMATICO/RAGIONATO: i punti di sondaggio e prelievo
sono scelti in base alla caratterizzazione del sito che è mirata a verificare le ipotesi
formulate riguardo il suo inquinamento, (scelta dei punti di sondaggio in base a
conoscenze pregresse) oppure per mezzo di una griglia con prelievo ai nodi.
2. CAMPIONAMENTO CASUALE: i punti di sondaggio e prelievo sono scelti con un
criterio casuale.
Questa scelta è da preferirsi ogni volta che le dimensioni dell’area o la scarsità di
informazioni storiche e impiantistiche sul sito non permettono di ottenere una
caratterizzazione soddisfacente e di prevedere la localizzazione delle più probabili
fonti di contaminazione.
In entrambi i casi il responsabile del campionamento dovrà già essere in possesso di una
mappa con i punti da campionare, oppure dovrà lui stesso fornire la mappa del sito con i
punti di sondaggio segnalati.
Nel caso si proceda con una griglia, il lato di ogni maglia potrà variare da 25 a 100m a
seconda del tipo e delle dimensioni del sito oggetto d’indagine. I punti d’indagine possono
essere localizzati in corrispondenza dei nodi della griglia oppure all’interno di ogni maglia
in posizione opportuna.
Sulla base delle dimensioni del sito da investigare si possono fornire le seguenti
indicazioni:
2
• <10000m : almeno 5 punti
2
• 10000-50000 m : da 5 a 15 punti
2
• 50000-250000 m : da 15 a 60 punti
2
• 250000-500000 m : da 60 a 120 punti
•
>500000m2: almeno 2 punti ogni 10000m2
La profondità del prelievi del suolo varia con la necessità di caratterizzare l’area e deve
essere definita nel piano di caratterizzazione (prelievo superficiale o prelievo mediante
sondaggio).
La scelta del tipo di perforazione deve tener conto del tipo di terreno da perforare, nonché
della necessità di conoscere con esattezza o meno la litologia del sottosuolo e la
necessità o meno di installare piezometri. In questo caso è strettamente necessario fare i
sondaggi mediante carotatore ed attrezzatura apposita.
Nell’esecuzione dei campionamenti di terreno occorre adottare cautele al fine di non
provocare la diffusione di inquinanti, a seguito di eventi accidentali quali la rottura di fusti
interrati o di diaframmi impermeabili.
Nel caso di presenza di materiali di riporto (es: scorie di fonderia, ceneri, materiali di
demolizione, materiali terrosi), l’ubicazione dei campionamenti dovrà permettere di
caratterizzare ogni porzione di territorio occupata da tali materiali.
Particolare attenzione e cura andrà posta nelle operazioni di decontaminazione delle
attrezzature utilizzate per il prelievo dei suoli contaminati.
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5.2
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FORMAZIONE DELLE ALIQUOTE
5.2.1 CAMPIONE DA PRELIEVO SUPERFICIALE
Si preleva una porzione di terreno con una pala o una paletta decontaminata in acciaio
inox, si omogeneizza manualmente, con metodo della quartatura (IRSA –CNR Q64,1985)
o prelievo semplice si forma il campione primario. Il campione in campo deve essere
vagliato e si conserva solo la frazione <2cm.
Con un mini carotatore si effettua un prelievo puntuale sul terreno, con scarico della carota
così subcampionata in vials prepesate contenenti 10ml di metanolo, con tappo e setto
teflonato.
5.2.2 CAMPIONE DA PARETI E FONFO SCAVO
In seguito all’asporto di materiale contaminato/rifiuto si rende necessario verificare che gli
strati di terreno non siano stati interessati dall’inquinamento. Si dovrà quindi procedere ad
un campionamento del fondo scavo e delle pareti.
1. Prelievo da fondo scavo.
Si ritiene di realizzare un campione significativo di un’area non superiore ai 100m2: in
tale caso il campione sarà ottenuto dalla miscelazione di 10 aliquote prelevate sulla
base di una griglia regolare dell’area. E’ possibile prelevare campioni puntuali se
necessario.
2. Prelievo da pareti di scavo.
Si ritiene di eseguire un campione composito ottenuto dalla miscelazione di più
aliquote prelevate su superfici non superiori ai 50m2: in tal caso il campione sarà
ottenuto dalla miscelazione di 5 aliquote prelevate sulla base di una griglia regolare
sull’area. E’ possibile prelevare campioni puntuali se necessario.
5.2.3 CAMPIONE DA CAROTA
a. Aliquota per composti volatili.
Per limitare la volatilizzazione, le operazioni di formazione del campione devono essere
condotte immediatamente dopo la deposizione della carota nell’apposita cassetta
catalogatrice. Con un mini carotatore si effettua un prelievo ortogonale alla carota, con
scarico della carota (2cm circa) così subcampionata in vials da 40ml prepesate
contenenti 10ml di metanolo, con tappo e setto teflonato. Tali vials vanno così all’analisi
(Purge & Trup) senza manipolazioni ulteriori del campione, senza venire più aperte.
Questo prelievo puntuale (segnare l’altezza) deve avvenire nel punto dove il rivelatore
di VOC (sensor PID) segna il valore più alto; in mancanza del PID si preleva al centro
della carota.
Bisogna fare attenzione ad allontanare comunque manualmente corpi grossolani o corpi
estranei.
Le vials vanno immediatamente etichettate e trasferite in un contenitore mantenuto a
4°C .
b. Aliquota per composti non volatili.
Omogeneizzazione e quartatura del suolo prelevato dalla carota secondo stratigrafia
omogenea non superiore a 1m. Nel caso siano presenti livelli stratigrafici significativi dal
punto di vista dell’inquinamento, si richiede inoltre per ognuno di essi un campione
puntuale (cioè non mediato). Il campione in campo deve essere vagliato e si conserva
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solo la frazione <2cm. Nella formazione del campione da inviare alle analisi si devono
identificare e scartare i materiali estranei che possono alterare i risultati delle analisi
(pezzi di vetro, ciotoli, rami, foglie…), indicandoli opportunamente nel rapporto di
campionamento.
L’aliquota cosi formata viene raccolta in un vaso di vetro etichettato e conservato in
contenitori mantenuti a 4°C.
5.2.4 CAMPIONI DI BIANCO DI RIFERIMENTO
I campioni utilizzati per definire il livello di fondo naturale sono quelli prelevati in
prossimità, ma al di fuori, dell’area contaminata e servono per verificare se la
concentrazione di un contaminante differisce rispetto a quelle naturali presenti nel sito.
5.3 ETICHETTATURA
Nelle etichette applicate ai vari contenitori delle aliquote, deve essere segnato:
- denominazione del campione o codice identificativo del punto di prelievo
- intervallo di profondità
- data del sondaggio
- eventuale identificazione del committente o del nome della campagna
Le aliquote di contro-campioni vanno opportunamente sigillate.
6 CAMPIONAMENTO DI ACQUE SOTTERRANEE
Nel corso della perforazione verrà rilevata la stratigrafia dei terreni attraversati a cura di un
geologo. Il campionamento delle acque sotterranee deve fornire informazioni sullo stato di
contaminazione delle falde acquifere in relazione alla qualità delle stesse immediatamente
a monte e al valle e all’interno delle sito in esame. Ove necessario si procede anche al
campionamento delle acque profonde.
I tubi piezometrici dovranno avere diametro interno di almeno 4” ed essere costituiti in
HDPE
Si possono adottare due strategie di campionamento:
1. CAMPIONAMENTO STATICO: il campione viene prelevato con pozzo non in
emungimento, mediante metodo manuale (bailer), previo spurgo e ripristino delle
condizioni originali.
Questo campionamento viene utilizzato in corrispondenza di pozzi di monitoraggio
poco produttivi, o per verificare la presenza di fasi non miscibili, o per prelevare
campioni a diverse profondità.
Fare attenzione ad evitare fenomeni di turbolenza e di aerazione sia durante la
discesa del campionatore, sia durante il travaso del campione d’acqua nel
contenitore specifico.
2. CAMPIONAMNETO DINAMICO: il campione viene prelevato per mezzo di pompa
sommersa, previo spurgo. La pompa deve essere posizionata a profondità
intermedia tra il livello di falda ed il fondo del pozzo di monitoraggio.
Questo campionamento è approssimativamente rappresentativo della composizione
media dell’acquifero indagato.
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4.
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6.1 OPERAZIONI PRELIMINARI
Misurare il livello statico della falda tramite freatimetro (da bocca di pozzo o piano
campagna)
Misurare la profondità del pozzo tramite cordella metrica con piombo sul fondo (da
bocca di pozzo o piano campagna)
Rilevare la presenza di sostanze non miscibili con l’acqua e le relative superfici di
interfaccia
Rilevare il volume d’acqua nel pozzo e il volume d’acqua da spurgare (4-6 volumi di
acqua contenuta nel pozzo)
Annotare la profondità del prelievo.
6.2 OPERAZIONI DI SPURGO E PRELIEVO
Se possibile, identificare i pozzi secondo un ordine di contaminazione e procedere
seguendo un ordine crescente.
Nel caso di campionamento dinamico lo spurgo e il prelievo deve avvenire con portate
ridotte, mai superiori a 1l/min ( Low Flow Purcing EPA/540/S-95/504 1996), al fine di
ridurre i fenomeni di modificazione chimico-fisica delle acque sotterranee, quali
trascinamento di colloidi presenti nell’acquifero, reazioni di ossidoriduzione, eccessivo
intorbidimento delle acque. La portata tipica è 0.1-0.5ml/min. Nel caso di pozzi poco
produttivi utilizzare portate ridotte per evitare di prosciugare il pozzo.
Contestualmente allo spurgo mediante sonda multiparametrica dovranno essere
monitorati i valori di pH, conducibilità, temperatura, ossigeno disciolto.
Se non è possibile spurgare 4-6 volumi d’acqua dal pozzo, interrompere le operazioni di
spurgo quando l’acqua sarà chiarificata e/o i valori di pH, conducibilità, temperatura,
ossigeno disciolto misurati in continuo saranno stabili entro un ±10%.
Al termine dello spurgo effettuare il prelievo dell’acqua annotando pH, conducibilità,
temperatura, ossigeno disciolto e torbidità; comporre le diverse aliquote.
Le acque di emungimento di piezometri devono essere gestite come rifiuto liquido ai sensi
della normativa vigente.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
6.3 FORMAZIONE CONSERVAZIONE E DELLE ALIQUOTE
Aliquota per metalli pesanti: filtrata in campo a 0.45µm e acidificata al 0.5% in volume
con acido nitrico al 65%, in bottiglia di plastica (per 200ml di campione filtrato
aggiungere 1ml di acido nitrico al 65%).
Aliquota per cromoVI: 100ml di campione tal quale senza aggiunta di acido, in bottiglia
di plastica.
Aliquota per cianuri: stabilizzata con NaOH al 50% aggiunta nel campione tal quale al
0.15%, in bottiglia di plastica (per 1000ml di campione tal quale aggiungere 1.5ml di
NaOH al 50%)
Aliquota per parametri inorganici: campione tal quale, circa 250ml
Aliquota per VOC e BTEX (Purge & Trap): campione tal quale in 2 vials da 40 ml, una
con tappo e una con setto teflonato. Attenzione a riempire le vials senza intrappolare
bolle d’aria.
Aliquota per idrocarburi: 1l di campione tal quale in bottiglia di vetro scuro.
Aliquota per PCB, IPA, pesticidi, semi-volatili: 2.5l di campione tal quale in bottiglia di
vetro scuro.
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Solo se richieste in modo specifico:
8. Aliquota per fitofarmaci: 1l di campione tal quale in bottiglia di vetro scuro.
9. Aliquota per composti organici e azotati, ammine: 1l di campione tal quale in bottiglia di
vetro scuro.
10. Aliquota per diossine: 1l di campione tal quale in bottiglia di vetro scuro.
Le aliquote vanno mantenute a temperatura controllata secondo le indicazioni degli
specifici metodi di prova e recapitate in laboratorio entro le 24 ore dal prelievo in
contenitori refrigerati a 4°C.
6.4 ETICHETTATURA
Nelle etichette applicate ai vari contenitori delle aliquote, deve essere segnato:
- denominazione del pozzo di monitoraggio
- data e ora
- eventuale identificazione del committente o del nome della campagna
Le aliquote di contro-campioni vanno opportunamente sigillate.
7 VERBALE DI CAMPIONAMENTO
Al termine delle attività d’indagine di campo deve essere redatto un verbale di
campionamento (cfr. Mod-POP 02.01 Verbale di campionamento di suoli e acque
sotterranee).
Anche nel caso in cui il prelievo venga effettuato dal cliente, questo ha il compito di
compilare, in tutte la sue parti, il verbale precedentemente consegnato e sottoscriverlo, a
meno che non venga fatto uso di un verbale proprio.
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