La Complessità Assistenziale in Medicina Interna La rilevazione della complessità assistenziale analisi di un’esperienza Barbara Borelli Direzione Infermieristica Tecnica Riabilitativa Assistenziale Azienda USL di Modena Il nuovo sistema di governo della sanità modenese, il Piano Attuativo Locale –PAL- , definisce la “Valorizzazione delle Professioni Infermieristiche e Tecnico-Sanitarie” come… “elemento chiave del futuro è la gestione del SISTEMA DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE E TECNICO-SANITARIE, così come avvenuto in molte altre nazioni, proponendo una qualificazione assistenziale della risposta ai bisogni del cittadino” Le attuali competenze di questi professionisti OFFRONO OPPORTUNITA’ di revisione del ruolo” di queste figure “con riferimento a MODELLI ORGANIZZATIVO-ASSISTENZIALI centrati sull’utenza” valorizzando “l’espressione” delle diverse “specificità professionali” (Infermieri – Ostetriche – Fisioterapisti ecc…) Area Territoriale Nord OSPEDALE di CARPI OSPEDALE di MIRANDOLA Area Territoriale Centro N.O.C.S.A.E. OSPEDALE di CASTELFRANCO Area Territoriale Sud OSPEDALE di VIGNOLA OSPEDALE di PAVULLO Assetto Logistico Presidio Ospedaliero Azienda USL di Modena Ospedali per “Intensità di cura” e “Complessità assistenziale” La riorganizzazione della rete ospedaliera provinciale, con orientamento alla intensità di cura, porta con sé la necessità di rivedere l’accoglienza, e quindi il criterio di costruzione delle Unità Operative di degenza dalla logica della disciplina di riferimento per la diagnosi clinica (es. Chirurgia generale, Ortopedia, ecc.) a quella della “complessità assistenziale” Az ie n da US L Aggregazioni di degenza logica della disciplina di riferimento della diagnosi clinica (es. Medicina, Pneumologia, ecc.) logica della complessità assistenziale Problema: Trasformare i modelli teorici in strumenti operativi utili per la gestione quotidiana diventa un’opportunità Settore ad Elevata Complessità Assistenziale • ingressi da Pronto Soccorso • trasferimenti da TIPO, Rianimazione • monitoraggio funzioni vitali •Terapie infusionali complesse Settore a Media Complessità Assistenziale • ingressi da Pronto Soccorso con funzioni vitali stabili • trasferimenti dal settore ad elevata complessità o da altre UU.OO Settore a Bassa Complessità Assistenziale •ingressi ricoveri programmati •trasferimenti dal settore a media complessità •follow up •pazienti stabili e in attesa di trasferimento in DPA/RSA Complessità clinica Complessità assistenziale Non necessariamente coincidono un concetto sfuggente.... possibili misure: Certezze durata degenza 1. è necessaria una misurazione/valutazione della complessità dal punto di vista infermieristico e non solo clinico 2. il modello che definisce la complessità deve tener conto delle specificità dell’approccio infermieristico, orientato ai bisogni e all’autonomia più che alla patologia DRG Terapie Farmacologiche esami diagnostici prescritti Consulenze Etc. INTENSITA’ di CURE livello di cura richiesto dal caso conseguente ad una valutazione di instabilità clinica (associata a alterazioni dei parametri vitali) e di complessità assistenziale (infermieristica) • E’ necessaria una misurazione/valutazione della complessità anche dal punto di vista infermieristico, non solo clinico Intensita’ Assistenziale Complessità clinica Parametri tra di loro interconnessi ma Non necessariamente coincidono Indice di Complessità Assistenziale Impiego di specifici criteri e modalità riproducibili La complessità assistenziale viene definita sulla base di: * Stabilità/instabilità clinica; * Capacità dell’assistito di definire le proprie necessità e di scegliere i comportamenti più idonei (dimensione della responsività); * Possibilità dell’assistito di agire autonomamente ed efficacemente (dimensione dell’indipendenza). Logica di riproducibilità, comparabilità e verificabilità Problema: Trasformare i Modelli Teorici in Strumenti operativi utili per la gestione quotidiana 1. strumenti per misurare la complessità assistenziale 2. modalità di utilizzo dei risultati Il problema si trasforma in Opportunità di Crescita Il nostro Essere Professionisti Infermieri all’interno degli Ospedali dell’Azienda USL di Modena Intensità Assistenziale Ma ad oggi abbiamo indicatori / strumenti / unità di misurazione?????????? E se la risposta è SI’, le scale di valutazione ad oggi presenti in Letteratura, sono applicabili nei nostri setting operativi???? 2 Opportunità … BANDO “RICERCA E INNOVAZIONE” PER RICERCHE SPONTANEE DELL’AUSL DI MODENA 1. Finalità e caratteristiche generali 2. Requisiti di ammissione e soggetti ammessi al finanziamento 3. Aree tematiche per le proposte di ricerca 4. Modalità di presentazione dei progetti 5. Selezione delle proposte: modalità e punteggi 6. Erogazione dei fondi 24/01/2012 La Regione Lombardia, attraverso uno studio multicentrico osservazionale prospettico 2009/2011 “Valutazione dell’Intensità assistenziale e della complessità clinica in area medica” (finanziato dalla Direzione Generale Sanità) ha validato uno strumento “Scheda per la Valutazione dell’Indice di intensità assistenziale (IIA)” In considerazione della semplice applicabilità all’interno delle UU.OO. della scheda validata e dell’applicabilità per setting similari tra le due diverse Regioni (campionamento similare in termini di ospedali presi in esame in Lombardia rispetto agli ospedali della nostra Azienda) si individua nello strumento lombardo una buona opportunità di misura per caratterizzate la casistica all’interno delle 3 aree di intensità (alta, media e bassa). Studio prospettico multicentrico per la classificazione dei degenti ricoverati nelle Aree Internistiche del Presidio Ospedaliero Aziendale attraverso l’Indice di Intensità Assistenziale Bando Aziendale “Ricerca e Innovazione” Area tematica: Innovazione organizzativa Proponente Progetto DAVIDE MILANI Direttore D.I.T.R.A. Collaboratori del progetto BARBARA BORELLI Dirigente Prof.Sanitarie NOCSAE IOLANDA PO Dirigente Prof.Sanitarie Area Nord PAOLO SANTORO Dirigente Prof.Sanitarie Area Sud PAOLA ZOMBINI Responsabile UIT H.Carpi ANNA FERRARESI Responsabile UIT H. Mirandola GIUSEPPE MELCHIORRI Responsabile UIT H. Pavullo CLARA BONI Responsabile UIT H. Vignola CHIARA SITA Responsabile UIT H. Castelfranco Secondo il Modello, Il bisogno è tale nei casi in cui la persona: non disponga di informazioni appropriate e/o di abilità per l’autoassistenza, è parzialmente o totalmente dipendente a seguito di una compromissione dell’integrità fisica, cognitiva o relazionale. Per ogni bisogno una prestazione infermieristica 1. assicurare la respirazione 2. assicurare l’alimentazione e l’idratazione 3. bisogno di eliminazione urinaria e 3. assicurare l’eliminazione urinaria e intestinale intestinale 4. bisogno di igiene 4. assicurare l’igiene 5. bisogno di movimento 5. assicurare il movimento 6. bisogno di riposo e sonno 6. assicurare il riposo e sonno 7. bisogno di mantenere la funzione 7. assicurare la funzione cardiocircolatoria cardiocircolatoria 8. bisogno di un ambiente sicuro 8. assicurare un ambiente sicuro 9. bisogno di interazione nella 9. assicurare l’interazione nella comunicazione comunicazione 10. bisogno di procedure terapeutiche 10. applicare le procedure terapeutiche 11. bisogno di procedure diagnostiche 11. eseguire le procedure diagnostiche Modello delle PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE Marisa Cantarelli Consente di fornire, in modo efficace, una visione della persistenza della dipendenza della persona assistita in quanto, finché tutti i singoli bisogni non sono risolti, l’IIA continua ad indicare la necessità di intervento infermieristico. I bisogni di assistenza infermieristica 1. bisogno di respirare 2. bisogno di alimentarsi e idratarsi Indici compresi tra 1 e 4: - 1: indice di intensità assistenziale bassa - 2: indice di intensità assistenziale medio-bassa - 3: indice di intensità assistenziale medio-alta - 4: indice di intensità assistenziale alta. Esemplificando un bisogno traducendolo … BISOGNI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA MANTENIMENTO FUNZIONE CARDIOCIRCOLATORIA SENZA AIUTO/SORVEGLIANZA 1 FERITA/LESIONE 3 LESIONE DA PRESSIONE sede______________ Stadio 1 -2 LESIONE DA PRESSIONE sede______________ Stadio 3 -4 3 LESIONI DA PRESSIONE IN PIU’ SEDI 4 4 Descrizione degli Elementi 1 Bisogno di Assistenza Infermieristica Mantenere la funzione Cardiocircolatoria SENZA AIUTO/SORVEGLIANZA Riguarda la persona autonoma nel soddisfacimento del bisogno. Viene mantenuta l’attenzione sull’eventuale manifestarsi del bisogno, ma non si tratta di un controllo continuo. FERITA/LESIONE Presenza di ferite e lesioni cutanee di qualsiasi natura (es.:infettiva, ecc.) ad PARAMETRI < 3 rilevazioni nelle 24 ore 2 PARAMETRI > 4 rilevazioni nelle 24 ore 3 ALTRO ________________________________________ eccezione delle lesioni da pressione indicate nelle voci successive. LESIONE DA PRESSIONE sede_______________ STADIO 1 – 2 LESIONE DA PRESSIONE sede_______________ STADIO 3 – 4 LESIONI DA PRESSIONE in più sedi Questi tre elementi sono concentrati sulle lesioni da pressione. Per quanto attiene alla valutazione dello stadio si fa riferimento alla classificazione secondo il NATIONAL PRESSURE ULCER ADVISORY PANEL (N.P.U.A.P.) In questa fase l’enunciato non prende in considerazione i Parametri misurati secondo routine organizzativa Es. la T.C. del mattino PARAMETRI ≤ 3 rilevazioni nelle 24 ore PARAMETRI ≥ 4 rilevazioni nelle 24 ore I parametri relativi a questo bisogno sono: temperatura corporea, polso e frequenza cardiaca, pressione arteriosa, pressione venosa centrale. Background Aggregazioni di degenza Complessità: Alta Media Bassa logica della complessità assistenziale DIMENSIONE come si caratterizza la casistica az.le per complessità assistenziale Bando Aziendale “Ricerca e Innovazione” per Ricerche spontanee dell’AUSL di Modena ? Obiettivi Area Internistica Dimensionare il Fenomeno all’interno delle Aree Internistiche del Presidio Ospedaliero per comprendere un possibile / probabile “campionamento” all’interno delle 3 aree di Intensità Promuovere uno studio sulla Classificazione dei Pazienti per Indice di intensità assistenziale (IIA)” Bando Aziendale “Ricerca e Innovazione” per Ricerche spontanee dell’AUSL di Modena Materiali e metodi (1) Area Internistica Studio multicentrico osservazionale prospettico Lo studio di rivolge al Presidio Ospedaliero, Unità Operative: NOCSAE: Medicina Gastroenterologia – Medicina Cardiovascolare - Medicina Metabolica Neurologia - Geriatria CARPI: MIRANDOLA: VIGNOLA: C.FRANCO E.: PAVULLO: Medicina 1 – Area Medica (Medicina e Neurologia) Medicina – Pneumologia Medicina Medicina Medicina - Geriatria Acuti Studio pilota prima metà di maggio 2012 Criteri d’Esclusione: Chirurgia, Cardiologia, Terapie Intensive, Terapie Semintensive, Medicina d’Urgenza, Medicina Riabilitativa, Lungodegenza. Bando Aziendale “Ricerca e Innovazione” per Ricerche spontanee dell’AUSL di Modena Materiali e metodi (2) Area Internistica Compilazione Scheda Informatizzata dell’IIA • al momento dell’ingresso di ogni paziente • e al 4° giorno di ricovero presso le UU.OO. incluse nello studio Campione di Rilevazione: tutti i pazienti che effettuano un ricovero in modalità di degenza presso le UU.OO. coinvolte nello studio nel medesimo periodo: * urgente da Pronto Soccorso, • urgente non da Pronto Soccorso, • programmato. Tempi di Rilevazione: Dal 05/11/2012 al 05/12/2012 simultaneamente in tutte le UU.OO. del Presidio coinvolte nello studio. Dimensione del Campione: circa 1650 pazienti arruolabili nello studio (con un totale di 3330 rilevazioni). Analisi del campione eseguita sui dati di ricovero effettuati nel mese di ottobre 2011. Bando Aziendale “Ricerca e Innovazione” per Ricerche spontanee dell’AUSL di Modena Formazione ai Compilatori 29 Professionisti (Coordinatori ed Infermieri) Metodologia: lezioni frontali, esercitazioni di gruppo, laboratori operativi, studio di casi con simulazione di realtà, compilazioni guidate all’interno delle UU.OO. 2 incontri di 4 ore ciascuno per gruppi di 8/10 Professionisti FORTE MOTIVAZIONE DEI COMPILATORI Supporto sul Campo durante il mese di Studio da parte dei Formatori Risultati attesi Conoscere il livello di intensità assistenziale richiesto dai pazienti ricoverati nelle Aree Internistiche individuando le percentuali dei pazienti che necessitano di accoglienza ad alta, media e bassa intensità; Validare in ambito locale una scala di Valutazione snella che, attraverso l’informatizzazione, possa diventare strumento di lettura dinamica di pesatura del singolo degente ricoverato presso le Aree Internistiche del presidio Ospedaliero dell’Azienda USL di Modena. Valutare le possibili congruità tra la valutazione infermieristica dell’intensità assistenziale e la valutazione clinica attraverso la diagnosi di ammissione al ricovero e il DRG finale; Raccogliere elementi utili per eventuali riorganizzazioni aggregative della degenza internistiche; Pianificare modelli organizzativo-assistenziali con valorizzazione delle figure assistenziali dedicate agli ambiti ad alta, media e bassa complessità. Bando Aziendale “Ricerca e Innovazione” 13 aprile 2012 Conclusioni Il superamento del modello organizzativo centrato sulle “Divisioni e Servizi” e sulla loro “Proprietà” delle risorse porta con sé l’opportunità di gestire in maniera flessibile il patrimonio professionale infermieristico individuando modelli a direzione o a conduzione infermieristica (nursing manager / midwifery management di origine anglosassone) dove queste figure garantiscono l’operatività giornaliera delle risorse assistenziali e delle risorse tecnologiche o comunque necessarie per i processi curativoassistenziali e di tipo strutturale. “A nessuno piace stare in ospedale” “Ogni paziente ha tutto l’interesse ad essere trattato il più velocemente possibile” “Il tempo del paziente non è tempo libero/gratis” “Occorre costruire il servizio reso in funzione dei bisogni di assistenza del paziente” (The Mount Sinai Medical Center of NY 1995) Davanti a noi stanno cose migliori di quelle che ci siamo lasciati alle spalle Clive Staples Lewis Grazie dell’Attenzione