Il Piano di Miglioramento nel Regolamento di Valutazione delle scuole:
come attivarlo, come attivarci
Due sono i focus di attenzione che il Regolamento pone nella valutazione delle scuole:
-
l’obiettivo che è il miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti
il processo che è inteso come procedimento articolato e continuo che impegna le scuole (e in
primis i loro Dirigenti dato che comprende anche la loro valutazione) e soggetti esterni
L’obiettivo mette in evidenza la specificità della scuola, ne orienta tutto il processo di autovalutazione e
dunque anche i criteri di buon funzionamento ed efficace organizzazione. Nella valutazione della scuola non
si può più prescindere dai risultati di apprendimento e dagli esiti formativi.
Il regolamento prevede i seguenti snodi del processo:
1. Autovalutazione che comprende
- l’ analisi di dati e di rilevazioni che provengono dal sistema informativo del Miur, dall’Invalsi sugli
esiti delle prove e il valore aggiunto e dalla scuola stessa circa aspetti che ritiene significativi; ,
- elaborazione di un rapporto di autovalutazione secondo un quadro di riferimento predisposto
dall’Invalsi e la formulazione di un piano di miglioramento
2. Valutazione Esterna
Nuclei di valutatori esterni visitano le scuole, individuate sulla base di indicatori di efficienza ed efficacia
definiti dall’Invalsi, e operano secondo un programma e protocolli di valutazione predefiniti; in riferimento
agli esiti dell’analisi effettuata dai nuclei di valutazione esterna viene ridefinito il piano di miglioramento
3. Azioni di Miglioramento
Le scuole definiscono e attuano gli interventi per il miglioramento con possibilità di supporto di Indire o con
la collaborazione di altri soggetti
4. Rendicontazione Sociale
Consiste nella pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti attraverso indicatori e dati comparabili sia in
una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione del miglioramento del
servizio con la comunità di appartenenza.
5. Valutazione dei Dirigenti Scolastici
Nel processo di valutazione sono evidenziare le aree di miglioramento organizzativo e gestionale
direttamente riconducibili al dirigente scolastico ai fini della valutazione dei risultati della sua azione
dirigenziale: nel Piano di Miglioramento sono individuati gli obiettivi da assegnare al dirigente scolastico da
parte del Direttore USR.
Il Regolamento è molto sintetico e rinvia ad altri spazi e tavoli per la declinazione dei ruoli, dei protocolli e
delle strutture. Vi sono infatti aspetti non ancora chiari o così complessi che richiedono approfondimenti e
che rappresentano comunque le sfide culturali e politiche che abbiamo di fronte per garantire efficacia al
Sistema di Valutazione. Ne citiamo alcuni:
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La considerazione delle diverse variabili che costituiscono e condizionano l’apprendimento e la
rilevazione del valore aggiunto della scuola
-
Gli interventi possibili per migliorare l’insegnamento e gli ambienti di apprendimento
La connessione tra valutazione della scuola e valutazione del Dirigente scolastico
L’impatto della valutazione della scuola sulla comunità
Vi sono però dei punti fondamentali che non sono messi in discussione e che non possono essere ignorati o
sottovalutati dalle scuole
-
la centralità degli apprendimenti
la definizione di obiettivi per il miglioramento
la rendicontazione sociale
la rilevanza di un sistema di raccolta dati affidabile come base per l’autovalutazione e la
rendicontazione che connette la valutazione della singola scuola alla valutazione dell’insieme del
servizio scolastico territoriale e nazionale.
Vogliamo per ora dare spunti di riflessione su come accostarsi al sistema di valutazione.
Quale cultura della valutazione emerge dal DPR 80?
A nostro avviso dal Regolamento emergono forme di alleanze che costituiscono il senso
dell’autovalutazione stessa, ne sono la condizione perché rappresentano la cultura di autovalutazione su
cui ci si basa e che si intende realizzare.
a) Stabilisce un sistema di alleanze tra Ministero - Invalsi - Indire da un lato e la singola istituzione
scolastica per uno scopo comune, il miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli
apprendimenti:
- un servizio di informazione per consentire alla singola istituzione scolastica di svolgere autovalutazione
sulla base di dati comparati
- un impianto prefigurato di redazione del report che la guida nell’analisi
- un servizio di supporto per il piano di miglioramento
b) Implica e incrementa un sistema di alleanza nella scuola e specialmente tra i docenti e il Dirigente
scolastico per
- il processo di analisi e interpretazione dei dati, l’individuazione degli obiettivi di miglioramento e la
messa in campo delle relative azioni
- la pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti previste dalla rendicontazione sociale con lo scopo
di implementare il rapporto di fiducia e partecipazione con l’esterno
c) La comunicazione dei piani di miglioramento e degli esiti al Direttore dell’USR per la definizione degli
obiettivi da assegnare al Dirigente scolastico comporta un clima di collaborazione per la convergenza
delle analisi e delle priorità tra Direttore dell’USR e Dirigenti scolastici
Ma esistono le condizioni per queste alleanze o il dialogo all’interno delle scuole è condizionato da altri
fattori che ostacolano la costruzione di convergenze sull’interpretazione degli esiti formativi e quindi sulle
iniziative per il loro miglioramento? Il progetto di autovalutazione dovrebbe proprio comprendere l’analisi
all’interno delle scuole di queste condizioni e porle eventualmente come obiettivo per il miglioramento.
In ogni caso le singole scuole che hanno sviluppato attività di autovalutazione autonomamente o
partecipando a progetti in rete, sono ora di fronte a un modello nazionale molto flessibile ma che va
“adottato” non semplicemente “adattato”. E’ perciò utile conoscere le sperimentazioni nazionali di
valutazione che sono state alla base della definizione del Regolamento e nelle quali sono stati elaborati
protocolli e strumenti, definiti ruoli, attivate specifiche formazioni e analizzate le attuazioni nei contesti
concreti delle scuole. In questi progetti si trovano infatti già gli esempi di informazioni alle scuole sulla
base di indicatori, di protocolli di valutazione, di report per l’autovalutazione, di impianti per la
formulazione del piano di miglioramento, di modelli di supporto alle scuole.
Il sistema di valutazione descritto nel Regolamento si è configurato in riferimento a diversi progetti
- “Valutazione e Miglioramento” delle scuole del Pon condotte dall’Invalsi
- VSQ seguito in particolare dall’Indire
- Vales
- formazione dei Dirigenti scolastici messi in ruolo nell’anno 2012 – 13 a seguito del recente concorso
Sono dunque già stati messi a fuoco
- Modelli di autovalutazione e valutazione esterna
- Modelli di miglioramento
Il compito dell’Invalsi è in sintesi di gestire l’impianto per rendere confrontabili i dati di analisi e gli esiti,
dell’Indire di dare supporto nel miglioramento che è la questione centrale della valutazione.
E’ ovviamente data libertà alle scuole di gestione dei processi interni: ma come si inseriscono i modelli e i
protocolli nelle strutture organizzative delle scuole e nelle culture presenti, quali processi decisionali
implicano?
Considerando che si sta attuando un sistema nazionale di valutazione, che sostanzialmente consiste in
forme di accompagnamento alle scuole per il loro miglioramento dentro una cornice e una struttura di
riferimenti nazionale, è importante che le scuole e in particolare i Dirigenti Scolastici conoscano e
comprendano a fondo i modelli che sono di riferimento e i ruoli che sono affidati in particolare a Invalsi e
Indire. Questo consentirà infatti di considerare come integrare il processo di valutazione nazionale nella
struttura organizzativa della scuola facendone il perno e non una aggiunta burocratica.
Il modello di autovalutazione e la valutazione esterna
L’Invalsi sta conducendo il progetto Vales e il progetto Valutazione e Miglioramento che coinvolgono oltre
700 scuole in tutta Italia. Sarà perciò molto interessante e utile vederne l’impianto e gli esiti perché sono il
riferimento del processo che si attuerà a regime dal 2014. I progetti sono così strutturati:
- un quadro di riferimento teorico che rappresenta un insieme di aspetti ritenuti rilevanti per delineare
la qualità delle scuole e che sono dunque gli ambiti della valutazione delle scuole; il quadro di
riferimento è articolato su tre dimensioni che hanno una loro articolazione interna di aree e indicatori:
contesto e risorse, processi, risultati.
- Formazione di valutatori esterni che affiancano la scuola per la definizione degli obiettivi di
miglioramento; i valutatori sono due con profili diversi (uno di provenienza dalla scuola e uno dal
mondo della ricerca) e svolgono ruoli diversi ma integrati
- Strumenti e protocolli per il processo di autovalutazione, di valutazione esterna e di sintesi delle due
dimensioni.
Il modello di conduzione del miglioramento
L’Indire nella definizione di modelli di miglioramento e accompagnamento delle scuole ha messo a fuoco la
domanda centrale: quali forme di dialogo con le scuole?
Sono stati dunque
- studiati e utilizzati modelli di riferimento (CAF e DASI)
- definite le figure e i ruoli di accompagnamento dei processi di miglioramento
- delineati percorsi e strumenti per il dialogo tra le diverse figure in gioco
-
introdotte forme di supervisione “a distanza” che monitorano l’utilizzo dei protocolli e forniscono
indicazioni alle scuole (università Bicocca)
(Si rinvia ai materiali del convegno del prof. Faggioli in cui sono descritte le attività svolte in VSQ e gli esiti)
Quali modelli sperimentati per la rendicontazione sociale?
Non ci sono al momento indicazioni o sperimentazioni nazionali che diano riferimenti per la
rendicontazione sociale. In Lombardia un gruppo di lavoro condotto dal prof. Angelo Paletta ha da qualche
anno delineato un modello che è stato messo a disposizione delle scuole come ”linee guida per il bilancio
sociale” e che ha ora rivisto alla luce del nuovo regolamento. I lavori del gruppo, che attendono
l’autorizzazione alla diffusione dell’USR, rappresentano un modello di rendicontazione che può essere
proposto alle scuole perché coerente con l’impianto del Regolamento.
Va tenuto in conto che la rendicontazione è sì la fase finale del procedimento, ma non può essere pensata e
gestita quando vi si arriva; deve essere prefigurata l’interazione tra autovalutazione, miglioramento e
rendicontazione sociale, e sapere dall’inizio nella raccolta e nell’analisi di dati
- di cosa si andrà a rendicontare,
- quali indicatori saranno impiegati e con quali comparabilità
- come si effettua e a chi è rivolta
- quali effetti produrrà all’interno e all’esterno
Prefigurare la rendicontazione orienta il processo di valutazione e struttura il sistema di gestione delle
informazioni e della comunicazione in particolare degli esiti di apprendimento, consente di mantenere il
focus sulla responsabilità collettiva della scuola e la prospettiva di costruzione di relazioni fiduciarie con gli
stakeholder.
(Si rinvia ai materiali del convegno del prof. Paletta in cui sono descritte le concezioni e le ragioni del
Bilancio sociale, la struttura e le connessioni all’impianto di valutazione)
Riportiamo qui infine alcune domande che possano essere utili alla comprensione del regolamento e al
processo di integrazione delle culture di autovalutazione presenti nelle scuole con il quadro di riferimento
nazionale:
 quale “cultura della valutazione” è presente a scuola:
• quali forme di autovalutazione sono in atto, quale incidenza di miglioramento hanno prodotto e
come si possono integrare nel nuovo sistema nazionale
• quali livelli di analisi e utilizzo delle prove e degli esiti Invalsi sono praticati e come vengono utilizzati
per il miglioramento dell’insegnamento
• quali supporti o modelli vengono utilizzati per l’autovalutazione e chi ne viene coinvolto
• quali forme organizzative sono adottate per l’autovalutazione e il miglioramento e come sono
inserite nell’organigramma, nel piano di attività del collegio docenti, nel quadro dei lavori e temi del
consiglio di istituto
• c’e’ disponibilità alla presa in carico delle criticità per evolvere nella cultura organizzativa e
migliorare la formazione
• quali informazioni vengono date all’esterno, e in che modalità, sul funzionamento della scuola e gli
apprendimenti, con quale ricaduta sulle relazioni
 Snodi dell’attuazione del Regolamento
• centralità degli apprendimenti e degli esiti formativi: come connettere la loro analisi con il loro
miglioramento e la loro rendicontazione
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il processo autonomo della scuola entro un sistema di comparabilità territoriale e nazionale: quali
competenze sono necessarie e quali ruoli interni alla scuola
nessi tra autovalutazione e valutazione esterna: utilizzo di dati che provengono dall’esterno e
eventuali incontri con valutatori esterni
connessione tra valutazione e miglioramento: come vengono individuati gli obiettivi di
miglioramento e come sono presi in carico
come pianificare il miglioramento: quali percezioni e fondamenti realistici di spazi di miglioramento
come attivare e far incontrare domanda e offerta di supporti esterni al processo di miglioramento
che le scuole devono attivare
quale impianto di rendicontazione e quale ricaduta nelle relazioni esterne
Dalle esperienze condotte nelle scuole si evidenziano alcune questioni che sarà bene considerare in
prospettiva di messa a regime del sistema di valutazione
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centralità del dirigente scolastico in tutte le fasi e dimensioni della valutazione e dunque
valorizzazione del suo ruolo
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necessità e al contempo difficoltà nel coinvolgimento di tutto il personale della scuola e dunque
incarichi a figure competenti e al contempo sistema di organizzazione di tempi e spazi per la
partecipazione di tutti (ambiti di responsabilizzazione)
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necessità di attivare un sistema permanente di raccolta dati interni e di loro elaborazione per dare
evidenze agli aspetti ritenuti importanti
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necessità di avere chiarezza sull’identità della scuola e nella formulazione degli obiettivi e dunque
supporti esterni in questi passaggi cruciali
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necessità di supporto esterno alle scuole nella conduzione del processo di miglioramento
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configurare la comunicazione con l’esterno e il coinvolgimento degli stakeholder
Siamo consapevoli della rilevanza che il Regolamento ha
- nel consentire alla scuola italiana di affrontare le sfide che le vengono dai cambiamenti culturali e
dalla internazionalizzazione dei rapporti economici e politici,
- nel far evolvere la capacità di migliorare gli esiti formativi
- nell’incrementare la consapevolezza delle responsabilità nei confronti delle nuove generazioni
Intendiamo proseguire nei prossimi mesi il percorso avviato con il seminario del 21 novembre 2013 con
momenti di approfondimenti dedicati a
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Il quadro di riferimento dell’Invalsi per la valutazione delle istituzioni e gli strumenti per la descrizione
della scuola e per la definizione degli obiettivi di miglioramento
 coinvolgimento di Invalsi e testimonianze di scuole coinvolte nei progetti Vales e VeM
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Il percorso di miglioramento delle scuole e le forme di accompagnamento
coinvolgimento di Indire e testimonianze di scuole coinvolte nel progetto VSQ
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La concezione, impostazione e gestione della rendicontazione sociale
coinvolgimento del prof. Angelo Paletta e del gruppo di lavoro dell’USR che con lui ha elaborato il
modello di Bilancio sociale per le scuole della Lombardia
Invitiamo intanto a prendere visione dei materiali del convegno e a considerare le risorse e i vincoli presenti
nelle proprie scuole per l’introduzione responsabile ed efficace sul piano del miglioramento del sistema
nazionale di valutazione.
Lorena Peccolo
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