LA STIPSI. COSA È, QUALI SONO I SINTOMI E COME POSSIAMO CURARLA. Collana “piùinforma” CHE COS’È La stitichezza o stipsi è un disturbo caratterizzato dalla scarsa frequenza e/o difficoltosa evacuazione delle feci. Interessa circa il 25% della popolazione, anche se probabilmente l’incidenza del fenomeno è sottostimata: molti Pazienti affetti da stipsi non ricorrono alle cure del Medico ma tendono ad automedicarsi utilizzando lassativi da banco. Questo disturbo colpisce prevalentemente il sesso femminile Dott.ssa FRANCESCA MANDOLFINO Medico chirurgo Dott. GIANLUIGI PESCE Dott. PAOLO MASSA Medico chirurgo Medico chirurgo Nato a Genova il 06/12/1951. Nato a Genova il 30/01/1956. Nata a Genova il 14/07/1980. Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Genova nel 1976. Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Genova nel 1984. Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Genova nel 2004. Abilitazione all’esercizio della professione medico chirurgica nel 1977. Abilitazione all’esercizio della professione medico chirurgica nel 1985. Abilitazione all’esercizio della professione medico chirurgica nel 2005. segnalata al proprio Medico. Specializzazione in Chirurgia generale nel 1981 e in Chirurgia dell’apparato digerente ed Endoscopia digestiva chirurgica nel 1987. Specializzazione in Specializzazione in FISIOPATOLOGIA Gastroenterologia ed Chirurgia dell’apparato La stipsi può essere primaria (idiopatica) o secondaria ad altre cause. Membro della Società Italiana di Idrocolonterapia. Endoscopia digestiva nel 1988. con un rapporto di circa 3:1. La frequenza delle evacuazioni è variabile da soggetto a soggetto: l’intervallo normale varia da una volta ogni due giorni fino a tre volte in un solo giorno. È fondamentale prestare attenzione a cambiamenti improvvisi delle proprie abitudini: la comparsa recente o il peggioramento della stitichezza, soprattutto se accompagnata da altri sintomi - dolori addominali, perdite di sangue, dimagramento, febbre, diarrea - va sempre digerente ed Endoscopia digestiva chirurgica nel 2009. La stipsi primaria viene suddivisa in 3 sottotipi. La stipsi con normale transito è caratterizzata da un normale tem- Dirigente Medico presso Dottore di Ricerca presso po di transito intestinale, nonostante il Paziente avverta difficoltà a l’E.O. Ospedali Galliera l’Università degli Studi dal 1987. di Genova nel 2012. evacuare, meteorismo, dolore o fastidio (“discomfort”) addominale e feci dure. La stipsi da rallentato transito consiste in un‘alterazione della mo- Gianluigi Pesce, Paolo Massa e Francesca Mandolfino garantiscono di essere gli autori e unici titolari di ogni e qualsiasi diritto esclusivo relativo all’opera oggetto della pubblicazione “La stipsi. Cosa è, quali sono i sintomi e come possiamo curarla”. Essi si impegnano pertanto a garantire e manlevare l’Editore da eventuali pretese e/o azioni di terzi che rivendicassero diritti sull’opera oggetto della presente pubblicazione, impegnandosi a tenerlo indenne da ogni conseguenza pregiudizievole derivante dall’accertamento dell’altrui paternità dell’opera e/o di parti di essa. tilità del colon. Le cause possono essere varie: anomalie del plesso mioenterico (cioè dei nervi che regolano la contrazione della muscolatura intestinale) oppure deficit di stimolazione serotoninergica (cioè di serotonina, quella sostanza che trasmette l’impulso nominato sistema nervoso enterico (SNE), le cui principali fun- alla muscolatura). Si tratta del tipo di stitichezza più comune: zioni sono: i meccanismi che la determinano verranno approfonditi di > produzione di serotonina, sostanza che stimola la contrazio- seguito. ne della muscolatura del colon: è dimostrato che esistono I disordini della defecazione sono caratterizzati da una man- correlazioni tra il SNE e il cervello (sistema nervoso centrale - cata coordinazione dei muscoli coinvolti nella defecazione. SNC); stimoli esterni percepiti dal SNC (esempi: stress, ansia La terapia con biofeedback (educare il Paziente a riconoscere o paura) possono provocare aumento o diminuzione della e facilitare lo stimolo) può risolvere questo problema. produzione di serotonina e di conseguenza un transito intestinale accelerato (diarrea) o rallentato (stipsi): il cosiddetto La stipsi secondaria può essere legata a cause di tipo orga- “brain-gut axis” (letteralmente, “asse cervello-intestino” o nico (neoplasie, stenosi infiammatorie), endocrine (diabete teoria dei due cervelli); mellito, ipotiroidismo), neurologiche (lesioni spinali, morbo > regolazione della permeabilità dei vasi sanguigni e linfatici, di Parkinson), miogeniche (sclerodermia, distrofia muscola- situati immediatamente al di sotto della mucosa (la superfi- re), anorettali (proctite, ragadi), uso di farmaci (oppiacei, an- cie interna che riveste il colon), deputati al riassorbimento tipertensivi), dietetiche e abitudini di vita (dieta povera di della parte liquida del contenuto intestinale; fibre, sedentarietà). > regolazione immunitaria: capacità di riconoscere le sostanze nocive che introduciamo con gli alimenti (come tracce di Stipsi da rallentato transito pesticidi, virus, parassiti, ecc.), e di attivare il meccanismo di I meccanismi etiopatogenetici (cioè legati allo studio delle protezione dell’organismo con la rapida espulsione di que- cause e dei meccanismi di insorgenza e di sviluppo) della ste sostanze. stipsi da rallentato transito non sono ancora completamente chiariti. Recenti studi hanno evidenziato che è presente una Nei Pazienti con un ritardo lieve del transito colico, sono so- riduzione dell’attività propulsiva intestinale che favorisce la prattutto le abitudini alimentari a determinare la sintomatologia: progressione del bolo fecale. essi infatti seguono un regime dietetico povero di scorie e con Per capire questo concetto è fondamentale spiegare come poca assunzione di liquidi nel corso della giornata. funziona il nostro intestino. Oltre allo squilibrio dietetico, la stipsi è sovente dovuta a cattive Il contenuto intestinale arriva nel colon in forma liquida: abitudini igieniche. Si tratta di individui che non hanno regolari la funzione principale di quest’organo è il riassorbimento defecazioni, sia perché “non hanno il tempo”, sia perché “non dell’acqua e l’espulsione del prodotto finale della digestione è mai il momento adatto”. In altri casi la stipsi è dovuta a fattori (le feci). Il colon è dotato di un proprio sistema nervoso, de- psicologici. Prevalentemente colpisce le donne di età compresa tra i 30 e i 40 anni. . sforzo nella defecazione Talvolta la stipsi può associarsi a disturbi della defecazione, dando . feci dure luogo a quadri clinici misti. . sensazione di evacuazione incompleta o addirittura di occlusione o blocco ano-rettale . meno di 3 scariche alla settimana SINTOMATOLOGIA La sintomatologia consiste nella incapacità all’espulsione quotidiana . necessità di manovre manuali per poter evacuare. (Criteri diagnostici di Roma per stipsi funzionale - versione III, 2006) delle feci che provoca il mancato svuotamento dell’ampolla rettale. Si parla di stipsi ostinata quando l’evacuazione avviene con una fre- Un singolare ausilio per la valutazione dei Pazienti affetti da stipsi è quenza minore di una volta alla settimana. rappresentato dalla Bristol Stool Form Scale che consente di classificare Il quadro clinico è completato da: digestione lenta, sensazione di la forma e la consistenza delle feci in sette categorie ed è facilmente ingombro e gonfiore addominale, affaticamento, malessere generale comprensibile dai Pazienti. e alterazioni dell’umore. Nei casi di stipsi ostinata, l’evacuazione, spesso è possibile solo uti- La forma delle feci dipende dal tempo di transito lungo il colon, per cui lizzando lassativi, emollienti assunti per via transrettale (glicerina in la scala risulta un indicatore indiretto del tempo di transito intestinale. supposte, mini clip evacuativi) oppure praticando manovre di svuota- TIPI DI FECI DESCRIZIONE mento manuale dell’ampolla rettale. TIPO 1 grumi duri e separati (difficoltà al passaggio) TIPO 2 a forma di salsiccia, ma grumose TIPO 3 a forma di salsiccia ma con delle crepe sulla superficie esame obiettivo) e, talvolta, indagini strumentali e di laboratorio. TIPO 4 a forma di salsiccia o di serpente, lisce e morbide I criteri necessari per fare diagnosi di stipsi sono: TIPO 5 piccole masse informi e morbide, con superfici definite (facile passaggio) TIPO 6 parti morbide e molto morbide, con bordi indefiniti TIPO 7 acquose, nessuna parte solida (interamente liquide) DIAGNOSI Per consentire di distinguere una stipsi transitoria - solitamente dovuta a cambiamenti delle abitudini alimentari e dello stile di vita - da una forma cronica, occorre eseguire un’accurata visita (anamnesi e > i disturbi devono durare almeno per 3 mesi nell’arco di un semestre; > il problema interessa almeno un quarto delle evacuazioni; > presenza contemporanea di 2 o più dei seguenti sintomi: Nella stipsi cronica è raccomandata l’esecuzione di una colonscopia Consiste nell’assunzione di capsule radiopache di solfato di dopo i 50 anni di età, o più precocemente in presenza di sintomi come bario (cilindretti di 2-3 mm ciascuno) che vengono monitorate calo di peso, sangue nelle feci, anemia, febbre, familiarità per cancro durante il passaggio nell’intestino con radiogrammi eseguiti in del colon retto o malattia infiammatoria cronica intestinale. Quando si sequenza. Solitamente viene eseguito un radiogramma ogni 24 diagnostica la stipsi cronica, in accordo con i criteri di Roma III, occorre ore fino a eliminazione dei marker. iniziare un trattamento dietetico-comportamentale e farmacologico. Fisiologicamente i marker devono essere completamente NB: La colonscopia, deve sempre essere effettuata in caso di stipsi di re- espulsi entro un tempo massimo di 48 ore dall’ingestione. cente insorgenza, soprattutto se associata ad altri segni (come il sangui- Un deficit di propulsione del colon comporta la mancata espul- namento) per escludere patologie ostruttive (polipi voluminosi o tumori sione dei marker che si disperdono nei segmenti intestinali. del colon, presenza di ragadi anali). In caso di stipsi resistente alla terapia è opportuno effettuare ulteriori indagini strumentali. Defecografia: è l’esame più specifico per identificare i disordini morfo-funzionali dell’ampolla rettale e del canale anale. Va eseguita per sospetto clinico di stipsi ostinata da defecazione ostruita. Transito intestinale con markers radiopachi: rappresenta la metodica L’esame documenta la morfologia dell’ultimo tratto del retto, i “gold standard” per la valutazione e l’inquadramento diagnostico dei rapporti con osso sacro, coccige e pube e le modificazioni che vari tipi di stipsi cronica. si verificano (statiche e dinamiche) durante l’evacuazione. Manometria ano-rettale: è un esame specialistico che valuta la TRATTAMENTO FARMACOLOGICO pressione e il funzionamento dello sfintere anale e la sensibilità I lassativi aiutano a migliorare la frequenza delle eva- dell’ampolla rettale. Viene eseguito inserendo nel retto una pic- cuazioni. Vengono suddivisi in base al loro meccanismo cola sonda (del diametro di 5 mm), con un palloncino all’estremità. d’azione. La sonda misura la pressione e i movimenti dello sfintere anale sia a riposo sia durante la contrazione volontaria. Gonfiando con LASSATIVI DI MASSA piccole quantità di aria il palloncino, è possibile valutare la sen- Contengono prodotti solubili (psillio, guar) o insolubili sibilità dell’ampolla rettale a percepire il contenuto fecale. (cellulosa). Sono idrofili e assorbono acqua dal lume intestinale, aumentando pertanto la massa fecale. I Pazienti affetti da stipsi da rallentato transito o disfunzione TRATTAMENTO NON FARMACOLOGICO ano-rettale possono non trarre beneficio da questi medi- È utile adottare norme comportamentali che facilitino il buon camenti. funzionamento dell’intestino: > non reprimere lo stimolo ad andare in bagno; LASSATIVI EMOLLIENTI > stabilire, quando possibile, un’ora prestabilita per la defeca- Olio di paraffina e olio di ricino diminuiscono la tensione zione; > consumare un’abbondante colazione per favorire il riflesso naturale mattutino di svuotamento; di superficie permettendo all’acqua di entrare più rapidamente nell’intestino; generalmente sono ben tollerati, ma meno efficaci dei lassativi di massa. > assumere almeno due litri di liquidi al giorno (il ridotto apporto di acqua può facilitare lo sviluppo di fecalomi, vale a dire LASSATIVI OSMOTICI masse fecali dure e disidratate); Sono agenti iperosmolari (ad alta concentrazione) che ri- > aumentare l’apporto alimentare di fibre vegetali (crusca, fru- chiamano acqua nel lume intestinale. Tra questi Idrossi- mento, carote, broccoli, mela, arance, succo di prugna, ecc.), do di magnesio, citrato di magnesio e bifosfato di sodio la cui quantità ottimale è di 30 grammi al giorno (contro i possono avere effetti collaterali legati a squilibri elettro- 12-15 normalmente assunti); va sottolineato che i benefici litici quali ipokaliemia (carenza di potassio nel sangue), della dieta ricca di fibre si manifestano molto lentamente e ipernatriemia (aumento del sodio nel sangue) e diarrea. possono comparire fenomeni sgradevoli come la distensione Per questo motivo devono essere utilizzati con cautela addominale e la flatulenza; nell’anziano e nei Pazienti affetti da scompenso cardiaco > praticare regolarmente attività fisica che favorisce una riduzione del tempo di transito intestinale. e insufficienza renale cronica. Anche il sorbitolo e il lattulosio sono lassativi iperosmoti- ci: si tratta di zuccheri complessi che non vengono digeriti e nei casi in cui sia presente difficoltà all’evacuazione e come la flora batterica intestinale trasforma in acidi grassi. Hanno terapia on demand. Il loro meccanismo d’azione è basato sul- una buona efficacia anche se spesso provocano flatulenza e la stimolazione della mucosa rettale e la successiva induzione borborigmi particolarmente fastidiosi per il Paziente. di contrazioni. Il macrogol (polietilenglicole, PEG) 3350 è un lassativo osmotico che presenta buona efficacia clinica, induce meno NUOVI FARMACI flatulenza rispetto al lattulosio e risulta efficace e sicuro nel- Una serie di farmaci con nuovi meccanismi d’azione sono in la cura della stipsi anche per il trattamento a lungo termine. fase di sviluppo: appartengono alla famiglia dei farmaci sero- È una miscela di polimeri ad alto peso molecolare non as- toninergici, che hanno azione simile alla serotonina, mediato- sorbibili e non metabolizzati dalla flora batterica intestina- re fondamentale per la regolazione della sensibilità e motilità le che agisce come un agente osmotico puro trattenendo intestinale. La molecola più recente studiata è la prucalopride. acqua a livello colico con effetto ammorbidente sulla massa fecale. La presenza di elettroliti nel preparato, assicura che non vi siano significative perdite di sodio e potassio, ridu- IDROCOLONTERAPIA cendo notevolmente il rischio degli effetti collaterali evidenziati per gli altri farmaci di questa categoria. LASSATIVI STIMOLANTI Senna e bisacodile determinano contrazioni ritmiche della muscolatura intestinale, aumentando la motilità e la secrezione di acqua nell’intestino. La task force dell’American College of Gastroenterology (ACG) ha concluso che i dati oggi disponibili non sono sufficienti per raccomandare l’utilizzo di questa categoria di lassativi. Non è chiaro, infatti, se possano provocare danni del plesso mioenterico, ma certamente il loro impiego prolungato provoca melanosi colica (colorazione nerastra della superficie intestinale, di significato funzionale ancora sconosciuto). Consiste nel lavaggio intestinale completo dal retto al cieco. Supposte e clismi (glicerina, bisacodile) sono lassativi sti- L’effetto della pulizia meccanica determinato dall’acqua con- molanti che hanno indicazione nel trattamento della stipsi, sente di rimuovere materiale fecale, muco, batteri, funghi e parassiti dalle pareti intestinali e riportare in equilibrio l’ecosi- i muscoli che controllano il transito delle feci nell’ultimo stema del tubo digerente. tratto dell’intestino. Attraverso un sensore che controlla Come si esegue? Al Paziente in posizione supina si introduce l’attività dei muscoli del pavimento pelvico coinvolti nella nel canale anale una sonda per consentire la penetrazione nel defecazione, viene visualizzata a computer la contrazione lume intestinale dell’acqua alla temperatura di 38 gradi, che della muscolatura. Lo specialista usa questi dati per inse- successivamente viene aspirata (con un sistema chiuso) unita- gnare al Paziente come controllare l’azione dei muscoli mente al contenuto intestinale. perianali, in modo che sviluppino un movimento coordi- L’operatore può eseguire un massaggio sulla superficie nato ed efficace. dell’addome per favorire il rilassamento della muscolatura e il flusso dell’acqua. L’idrocolonterapia non provoca né dolori né spasmi e può essere utilizzata anche come preparazione per la colonscopia. BIOFEEDBACK La stipsi cronica da disfunzioni ano-rettali può essere curata con il biofeedback, trattamento che consente di “allenare” Pubblicazione What’s new in Collana piùinforma Titolo La stipsi. Cosa è, quali sono i sintomi e come possiamo curarla. Autore Dott. Gianluigi Pesce, Dott. Paolo Massa e Dott.ssa Francesca Mandolfino Edizione Casa di Cura Villa Montallegro Direttore Responsabile Francesco Berti Riboli Ha collaborato Mario Bottaro (Redazione) Stampato nel mese di luglio 2013 800 - 417398 Collana “piùinforma” Guida alla prevenzione delle malattie dei tempi moderni. Nell’ultimo secolo l’aspettativa di vita media della popolazione italiana ha fatto un balzo avanti di oltre 20 anni. Se ai primi del ‘900 un neonato poteva sperare di raggiungere i 50 anni, oggi sa che molto probabilmente supererà gli 80. Questo ha comportato un cambiamento radicale nella percezione della salute (e della malattia). Sono aumentate le forme croniche, dovute all’usura del corpo e alle abitudini di vita e alimentari tipiche del benessere e del mondo occidentale; oggi non si muore più (o quasi più) di polmonite, ma ci si ammala di artrosi, diabete o ipertensione arteriosa. “piùinforma” vuole offrire ai nostri Pazienti un aiuto nella prevenzione, nella diagnosi e nella terapia delle malattie croniche che non ci consentono di sentirci “in forma”. Altre pubblicazioni della stessa collana: La cataratta. Cosa è, quali sono i sintomi e come possiamo curarla. Il russamento. Cosa è e come possiamo curarlo. Le allergie respiratorie. Cosa sono, quali sono i sintomi e come possiamo curarle. L’ipertrofia prostatica benigna. Cosa è, quali sono i sintomi e come possiamo curarla. L’ernia inguinale. Cosa è, quali sono i sintomi e come possiamo curarla. L’incontinenza urinaria maschile. Cosa è, quali sono i sintomi e come possiamo curarla. CASA DI CURA VILLA MONTALLEGRO Via Monte Zovetto, 27 - 16145 Genova - Tel. +39 010 35311 - Fax +39 010 3531 397 Call center +39 010 3531.283 (lunedì - venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 13.30 alle ore 18) [email protected] - [email protected] - www.montallegro.it