Le allergie alimentari A cura del Dott. Renato Caviglia, MD, PhD Specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Dottore di Ricerca in Scienze Epato-Gastroenterologiche Introduzione L'allergia alimentare è un importante problema di sanità pubblica che può coinvolgere sia pazienti in età pediatrica che in età adulta; l’incidenza di tale condizione è progressivamente in aumento. Nonostante il rischio di gravi reazioni allergiche e perfino di morte, in alcuni rarissimi casi, attualmente non esiste alcun farmaco specifico: la malattia può essere gestita soltanto eliminando l’allergene dalla dieta o trattando farmacologicamente i sintomi causati. Inoltre, la diagnosi di allergia alimentare può essere, a volte, problematica, dato che le reazioni non allergiche ad alcuni alimenti, cioè l'intolleranza alimentare, sono spesso confuse con le allergie alimentari. Infatti, i bambini o gli adolescenti presentano spesso sintomi quali dolori addominali, difficoltà a deglutire, diarrea che possono rappresentare tanto una intolleranza alimentare quanto i primi segni di una allergia alimentare. Definizioni L'allergia alimentare è definita come una risposta, abnorme e nociva per l’organismo, da parte del sistema immunitario a seguito dell’esposizione ad un dato alimento. Gli allergeni alimentari sono quelle componenti specifiche dei prodotti alimentari o ingredienti all'interno del cibo (in genere le proteine, ma a volte anche sostanze chimiche) che sono riconosciuti da cellule del sistema immunitario “allergene-specifiche” in grado di sviluppare reazioni immunologiche specifiche, con conseguente sintomi caratteristici. Alcuni allergeni (più spesso da frutta e verdura) causano reazioni allergiche soprattutto se consumati crudi. Tuttavia, gli allergeni alimentari possono provocare reazioni allergiche anche dopo che essere stati cotti. Poiché gli individui possono sviluppare una sensibilizzazione allergica (come dimostrato dalla presenza di IgE allergene-specifiche) nei confronti di allergeni alimentari senza presentare sintomi clinici dopo esposizione a tali alimenti, una corretta definizione di allergia alimentare necessita sia della presenza di una sensibilizzazione ma anche di segni e sintomi specifici. La sensibilizzazione da sola non è sufficiente a definire un’allergia alimentare. Generalmente viene usato il termine tolleranza per indicare una condizione in cui un individuo ha superato sia naturalmente che ha seguito di un trattamento desensibilizzante un’allergia alimentare e non sviluppa più sintomi clinici dopo l'ingestione dell’alimento in questione. In alcuni casi gli individui possono tollerare l’alimento solo per un breve periodo, in altri casi possono sviluppare la tolleranza a lungo termine. Pertanto il termine tolleranza è utilizzato per indicare che una persona è senza sintomi dopo il consumo del prodotto alimentare sia momentaneamente che dopo settimane, mesi o anche anni dopo la cessazione del trattamento. I meccanismi immunologici che stanno alla base della tolleranza negli esseri umani sono poco conosciuti. Anche se molti alimenti e componenti alimentari sono stati riconosciuti come allergeni alimentari, queste linee guida si concentrano solo su quegli alimenti che sono responsabili della maggior parte delle reazioni allergiche o immunologiche. Inoltre, come già detto, i prodotti alimentari o componenti alimentari che provocano reazioni avverse riproducibili, ma non hanno alla loro base meccanismi immunologici non sono considerati allergeni alimentari. Infatti, queste reazioni avverse non immunologiche sono chiamate intolleranze alimentari. Per esempio, un individuo può essere allergico al latte vaccino a causa di un risposta immunologica alle proteine del latte, o, in alternativa, può essere intollerante al latte a causa di una incapacità di digerire il lattosio, lo zucchero. In questo caso, le proteine del latte sono considerate un allergene in quanto innescano una reazione avversa immunologica. L'incapacità di digerire il lattosio porta alla sviluppo di una anomala fermentazione batterica intestinale, con conseguente dolore addominale e diarrea. Questa condizione si chiama intolleranza al lattosio; in questo caso il lattosio non è un allergene poiché è causa di una reazione non immune (reazione non allergica). Prevalenza ed epidemiologia delle allergie alimentari La reale prevalenza delle allergie alimentari è difficile da stabilire per diversi motivi. Anche se più di 170 cibi sono stati segnalati come causa di reazioni IgE-mediate (allergia), la maggior parte degli studi si sono concentrati solo sui cibi più comuni. L'incidenza e la prevalenza delle allergie alimentari possono modificarsi nel tempo e molti studi hanno infatti suggerito un aumento reale della prevalenza negli ultimi 10-20 anni. Questi sono gli alimenti che più facilmente possono indurre reazioni allergicheo anafilattiche anafilattiche: Arachidi, Noci, Crostacei, Latte, Uova, Molluschi Storia naturale delle allergie alimentari Per molti pazienti, gli anticorpi (IgE) contro specifici costituenti alimentari, compaiono entro i primi 2 anni di vita. I livelli possono aumentare o diminuire, la diminuzione è spesso associato con lo sviluppo della tolleranza verso l’alimento specifico. Quando l’allergia alimentare è presente nell’adulto, generalmente rappresenta persistenza di fenomeni allergici presenti in età pediatrica (ad esempio, latte, arachidi, e frutta a guscio) o sensibilizzazione “de novo” agli allergeni alimentari riscontrati dopo l'infanzia. Le allergie alimentari possono coesistere con l'asma, la dermatite atopica, l’esofagite eosinofila etc. L’eliminazione degli allergeni alimentari in soggetti sensibilizzati può migliorare i sintomi di alcune comorbidità presenti. La diagnosi di allergia alimentare Quando si dovrebbe sospettare una allergia alimentare? Le allergie alimentari dovrebbero essere considerate nei seguenti casi: In soggetti con anafilassi o qualsiasi combinazione di sintomi specifici (Eritema, Prurito, Orticaria, Morbilliforme eruzione, Angioedema, Congestione nasale, Prurito, Rinorrea, Starnuti, Edema laringeo, Raucedine, Tosse secca) che si verificano da pochi minuti ad ore dall'ingestione di cibo, soprattutto nei bambini e/o se i sintomi hanno fatto seguito all'ingestione di un alimento specifico in più di una occasione. Negli adulti con diagnosi di Esofagite Eosinofila Un’accurata anamnesi e l’esame obiettivo sono di estremo aiuto al medico per porre la diagnosi di allergia alimentare. Alcuni test di laboratorio posso no essere di aiuto nel formulare la diagnosi di allergia alimentare: Prick Test cutaneo contribuisce sicuramente all'identificazione dei prodotti alimentari che possono provocare una reazione allergica IgE-mediata, ma da solo non può essere considerato conclusivo. Dosaggio delle IgE allergene-specifiche: Questo test permette di evidenziare la anomala presenza nel sangue di eccessivi livelli di anticorpi IgE contro specifici alimenti. Dieta ad eliminazione progressiva: è stato evidenziato come la dieta ad eliminazione può essere utile nella diagnosi di allergia alimentare, soprattutto per individuare gli alimenti responsabile di alcuni disturbi allergici non-IgE-mediati La dieta “challenge”: è importante sottolineare che la reintroduzione di un alimento sospettato di essere responsabile dell’allergia alimentare rappresenti un momento fondamentale della diagnosi di allergia alimentare. La reintroduzione dei singoli alimenti rappresenta il test fondamentale. Infatti, tale procedura può essere considerata diagnostica in determinate circostanze: se una di queste sfide non provoca alcun sintomo specifico allora l’allergia alimentare può essere esclusa, ma nel caso la reintroduzione dell’alimento provoca sintomi oggettivi questi sintomi correlati con la storia clinica e supportati da test di laboratorio, allora la diagnosi di allergia alimentare è certa. Esistono anche delle allergie alimentari non-IgE-mediate: 1. 2. 3. 4. Esofagite eosinofila Enterocolite allergica Dematite allergica da contatto Dermatite sistemica da contatto Trattamento di soggetti con allergia alimentare IgE-mediata Appare ovvio sottolineare che tutti i soggetti con allergia alimentare IgE-mediata debbano evitare gli alimentare che contengono gli allergeni specifici. Nei bambini con allergia alimentare è molto importante monitorare frequentemente ed accuratamente lo stato nutrizionale, in quanto si tende a non somministrare al paziente una quantità eccessiva di alimenti per il timore di sviluppare una reazione allergica. E’ importante sottolineare che i test cutanei ed i dosaggi delle IgE plasmatiche devono essere ripetuti annualmente od ogni 2 anni poiché, in alcuni casi, accade che la reattività immunologica tenda a diminuire progressivamente fino a sparire del tutto. A tutt’oggi non esistono strategie terapeutiche farmacologico per la prevenzione dell’allergia alimentare IgE-mediata. Evitare gli allergeni alimentari è la prima linea di trattamento per le allergie alimentari associato all'uso di antistaminici, quando necessario. Tuttavia, la terapia farmacologica è stata utilizzata per trattare le allergie alimentari nei casi in cui l'eliminazione dell’allergene è estremamente difficile o vi siano carenze nutrizionali che impediscano una corretta dieta ad eliminazione. Farmaci che alterano la risposta immunitaria agli allergeni sono considerati i candidati più probabili per la terapia in futuro, ma questi trattamenti non sono attualmente raccomandati. La Celiachia è una allergia alimentare? La malattia celiaca è una condizione clinica associata alle relazioni allergiche alimentari La malattia celiaca è mediata dal sistema immunitario, ma non è un'allergia, nel vero senso della parola. E' una intolleranza al glutine, un componente del grano. Anche se il trattamento è lo stesso delle allergie alimentari (eliminazione del glutine), non essendo una reazione IgE-mediata non può essere considerata una allergia alimentare. In realtà è una risposta tossica piuttosto che una reazione allergica. Il ruolo dell’endoscopia In quali circostanze l'endoscopia è indicata per diagnosticare allergie alimentari o altre condizioni cliniche? L’endoscopia ha un ruolo nella diagnosi di segni e sintomi che possono essere il risultato di una allergia alimentare. I sintomi di allergia alimentare sono spesso confusi con i sintomi della celiachia, della malattia di Crohn, della gastrite etc. Un endoscopia diagnostica con prelievo bioptico a volte è molto utile per stabilire una diagnosi. Infatti, se all’esame istologico si evidenzia un gran numero di eosinofili ad esempio a livello esofageo, può trattarsi di esofagite eosinofila. Allo stesso modo, nella malattia celiaca si vedrebbe appiattimento dei villi a carico dell’intestino tenue. Quindi gli esami endoscopici, associati al prelievo bioptico, sono parte integrante della strategia diagnostica delle allergie alimentari.