L’inverno appena passato, con temperature al di sopra della media stagionale, ha anticipato di parecchie settimane la fioritura delle piante e di conseguenza anche una diffusione del polline con la precoce comparsa di fenomeni allergici soprattutto nei confronti di questo tipo di allergeni. E così alcuni milioni di Italiani hanno già cominciato a soffrire di una qualche forma di allergia. Aiuto! Già l’allergia Che cosa è una reazione allergica? Quando pensiamo alle allergie, ci vengono in mente gli starnuti, un naso intasato e gocciolante, arrossamento e secrezione dagli occhi. Questi sono soltanto i sintomi di una qualche forma allergica, ma in realtà si tratta del risultato o il prodotto di parecchi eventi che accadono all'interno del nostro organismo ed in particolare nel sistema immunitario o di difesa e che possono colpire anche, e con ben maggiore gravità, quasi tutti gli organi del corpo umano. Il sistema immune nelle allergie Il sistema immune serve da meccanismo di difesa del corpo contro le differenti ed innumerevoli sostanze presenti nell'aria che respiriamo, negli alimenti che mangiamo e nelle cose che tocchiamo. All'interno di questo gruppo immenso dei materiali che ci circondano, il termine “allergene„ si riferisce ad una delle varie e peculiari sostanze che possono innescare una risposta allergica. Tra gli allergeni comuni troviamo soprattutto il polline, la muffa, la forfora/i peli degli animali ed il rivestimento degli acari che si depositano nella polvere di casa. Gli anticorpi invece che sono sostanze che si trovano nella circolazione sanguigna e sono presenti in quasi tutti i liquidi corporei, contribuiscono a bloccare questi”invasori” indesiderabili, ma questo non giova sempre all’organismo. Il principale anticorpo contro le allergie è denominato Immunoglobulina E o IgE. Quando gli allergeni vengono a contatto in una persona predisposta con il suo sistema immunitario si registrano in primo luogo, una serie di reazioni nel suo organismo che comporta la produzione di anticorpi allergene-specifici delle IgE., questi anticorpi si collocano su particolari cellule (chiamate mastociti), che sono particolarmente abbondanti nel naso, negli occhi, nei polmoni e nel tratto gastrointestinale. Una volta entrati nell’organismo gli allergeni vengono captati dagli anticorpi di IgE che li fissano alla superficie di tali cellule ed aspettano il loro allergene particolare. Ogni tipo di IgE ha nella sua superficie un “radar„ specifico per un tipo di allergene soltanto. Ecco perché esistono diverse forme di allergie ad esempio alcuni hanno solo un’allergia al polline, altri alla forfora dei gatti (hanno soltanto gli anticorpi di IgE specifici ai peli del gatto), mentre altri ancora sembrano essere allergici a tutto (hanno molti altri tipi di anticorpi di IgE.).Una volta che si è innescato questo processo di sensibilizzazione, quando un individuo allergico entrerà in contatto con gli allergeni verso cui è sensibile, gli stessi sono bloccati dalle IgE. Questo blocco o interrazione provoca però la liberazione da parte dei mastociti di alcune sostanze chimiche dette mediatori dei processi infiammatori di cui la principale è l’istamina . Questi mediatori producono i sintomi propri di una reazione allergica, quale la vasodilatazione, l’edema o rigonfiamento dei tessuti e quindi secrezioni. starnuti, reazioni pruriginose con tosse e Se la reazione allergica si arresta la reazione può facilmente spegnersi ma se continua i mediatori recentemente liberati aumentano il richiamo di altre cellule infiammatorie, come gli eosinofili, nel luogo della reazione, con conseguente infiammazione supplementare. Molti sintomi del malato allergico cronico che perdurano, quali il gonfiore, l’arrossamento dei tessuti, il muco eccessivo e una ipersensibilità all'irritazione stimolo, sono il risultato di un’infiammazione cronica del tessuto dovuto ad una esposizione continua agli allergeni. Non si sa ancora completamente perchè alcune sostanze innescano le allergie ed altre no, né perchè non tutte le persone sviluppano una reazione allergica dopo esposizione agli allergeni. Esiste in realtà una predisposizione familiare: se un genitore ha una malattia allergica, il rischio valutato del bambino per sviluppare le allergie è 48%; il rischio del bambino diventa 70% se entrambi i genitori hanno allergie. Quali sono i sintomi delle allergie? I sintomi di allergia possono essere suddivisi in lievi, moderati o gravi (di tipo anafilattico). Le reazioni lievi includono i sintomi locali (che interessano una zona specifica del corpo) quali: un'eruzione edematosa ed arrossata a carico della pelle(rash cutaneo) o i ponfi orticariodi; a carico degli occhi con prurito, congestione e secrezione acquosa. Le reazioni lievi non si diffondono ad altre parti del corpo. Le reazioni moderate includono i sintomi che possono colpire tutte le altre parti del corpo. I sintomi oltre i già citati possono includere il prurito diffuso, l’orticaria o la difficoltà nella respirazione anche di tipo asmatico o broncospastico. Una reazione allergica grave, che va anche sotto il nome di anafilassi, è un'emergenza rara e con pericolo di vita in cui la risposta dell’organismo all'allergene è improvvisa ed interessa il corpo intero (interessamento sistemico). L’anafilassi può cominciare con grave prurito degli occhi e gonfiore, gonfiore che se interessa le prime vie respiratorie e digestive (angioedema o orticaria nella gola)provoca difficoltà nella deglutizione e di respiro (edema di Quincke). I sintomi in pochi minuti possono diventare più seri, associandosi anche a dolore addominale spastico, vomito, diarrea, ed orticaria. Ad essi può succedere confusione mentale, svenimento e, se non si provvede, la morte con caduta grave della pressione arteriosa. Tipi di malattie allergiche Pur essendo l'esistenza degli anticorpi di IgE comune a tutte le forme della malattia allergica, i sintomi fisici differiscono da secondo il tipo di mediatore liberato ed in quale parte del corpo si localizzano. Per questo quando una persona allergica comincia ad avvertire i sintomi ci si deve porre la domanda: quali allergeni stanno interreagendo? Quando e quanto, ha avuto luogo l’esposizione a queste sostanze? Le malattie allergiche più importanti includono: • • • • • La rinite allergica o “febbre del fieno„ La congiuntivite allergica. La dermatite atopica o reazioni allergiche della pelle compresa l’orticaria. L’intolleranza o allergia alimentare. L’ Asma bronchiale Per determinare se si ha un'allergia, innanzi tutto si deve una accurata storia sul tipo e sulla comparsa dei sintomi e naturalmente una visita completa per valutare meglio le localizzazioni. Si passa quindi ad esaminare più profondamente la sua reale consistenza facendo gli esami di sangue semplici per valutare la presenza e quantità di IgE nel sangue e di un tipo particolare di globuli bianchi chiamati eosinofili. Se indicato,si passerà ad esami più approfondite come i test di reazione cutanea con un serie di allergeni o Prick test, a questi se non sono soddisfacenti o vi sono difficoltà (trattandosi di piccole allergie scatenate localmente ma che possono dffondersi) si possono sostituire i vari test ematici come il Rast test. Una volta che gli allergeni sono identificati, si stabilisce un programma di trattamento. Il primo punto è minimizzare l’esposizione alle sostanze verso cui si è allergici. I farmaci che invece possono alleviare i sintomi sono chiamati antistaminici, per la loro specifica azione di blocco sulla formazione di istamina che è alla base delle reazioni degli organi interessati all’allergene. Nei casi estremi o non migliorabili con queste terapie si ricorre ai cortisonici o alla immunoterapia con vaccini che desensibilizzano l’organismo. L'immunoterapia, anche conosciuta come piccola allergizzazione serve a modificare la singola risposta immunitaria, diminuendone le loro reazioni agli allergeni. Nelle forme con reazione anafilattica (che è speso un’emmergenza clinica per spiccata nell’angioedema dei tessuti interni delle vie respiratorie/digestive) si usano i derivati dell’adrenalina per provocare vasocostrizione, meglio ricorrendo al medico curante immediatamente o al Pronto soccorso. In breve, una reazione allergica è una catena degli eventi complessa che coinvolge molti cellule, prodotti chimici e tessuti in tutto il corpo. Ma mentre non vi è ancora una cura definitiva per la malattia in sè, ci sono molti trattamenti disponibili atti a diminuire i sintomi. Fra l’altro sarebbe opportuno che chi ha avuto una reazione anafilattica si tenesse sempre con sé l’adrenalina/l’epinefrina ed il cortisone, quando è previsto l’allontanamento da zone protette dal P.S.. Allergia Malattia allergica, reazione allergica Nel 1906, circa 100 anni, fa il Pediatra viennese Clemens von Piquet creo il termine allergia dal greco allos che si intende per cambiamento di stato fisico + ergon che vuol dire reazione o reattività. Von Pirquet coniò questo termine osservando pazienti che avevano una reazione alterata o eccessiva del loro sistema immunitario, se posti a contatto che particolari fattori , sostanze esterne o allergeni. Le allergie sono pertanto una reazione d’ipersensibilità del sistema immunitario a determinate e ben individuate sostanze come: il polline, le punture d’insetti, i tessuti di rivestimento di animali, i farmaci ed i cibi, che nella maggior parte degli individui non provocano sintomi. La più grave forma è lo shock Anafilattico, che una emergenza medica.