La responsabilità sociale di Coop Adriatica Intervento di Marco Gaiba Direttore Politiche sociali di Coop Adriatica Casalecchio, 10 giugno 2011 1 Coop Adriatica Una Cooperativa fortemente radicata nel territorio, i cui soci sono persone che hanno scelto di unirsi per tutelare il proprio potere di acquisto e la propria salute, acquistando prodotti di qualità a prezzi convenienti. A Bologna e provincia ci sono: • 991.995 Residenti (di cui 743.746 nei Comuni di presenza della Cooperativa) • 369.092 Soci di Coop Adriatica. In media, un socio Coop per famiglia. Per questo, le azioni della Cooperativa vogliono e devono tenere conto non solo delle esigenze dei soci in quanto consumatori, ma anche dei bisogni dei soci in quanto cittadini: quindi Coop Adriatica vuole 2 essere parte attiva e integrante delle La Responsabilità sociale La nostra Responsabilità sociale la definiamo giorno per giorno insieme ai nostri portatori di interesse, a cui presentiamo ogni anno i nostri obiettivi in campo economico, sociale e ambientale con il Preventivo di sostenibilità, rispetto ai quali rendicontiamo a fine anno con il Bilancio di sostenibilità. Infatti, le nostre azioni nascono dal confronto continuo con gli stakeholder, con un coinvolgimento che trova la sua massima espressione nel volontariato sociale: i Consiglieri di zona e i soci volontari della Cooperativa promuovono nel territorio numerose iniziative negli ambiti della solidarietà, del consumo3 consapevole, dell’ambiente e della cultura. Ausilio per la spesa Nel 1992, a San Lazzaro, un gruppo di soci chiede a Coop Adriatica di poter organizzare la consegna della spesa a casa delle persone anziane, con particolare riferimento a quelle che vivono sole e sono impossibilitate a uscire di casa per ragioni di salute. Nasce così un’attività a favore di tutti i cittadini, con la creazione di una rete solidale a cui partecipano: - La Cooperativa e i lavoratori del punto vendita; - I soci volontari; - Le istituzioni (in particolare i Servizi sociali, che segnalano i potenziali utenti e contemporaneamente ricevono segnalazioni dai soci volontari); - Le associazioni del territorio (Auser e altri enti). 4 Ausilio per la spesa Oggi Ausilio per la spesa conta 1.360 persone aiutate e 935 volontari, organizzati in 35 gruppi di volontariato. Inoltre Ausilio si propone come opportunità di socializzazione e di educazione alla cooperazione, coinvolgendo tra i volontari anche gli anziani, gli studenti, gli scout e i ragazzi disabili della Coopas di Sasso Marconi. E da Ausilio sono nate altre iniziative, tra le quali: - Ausilio per la cultura, la consegna dei libri delle biblioteche alle persone anziane e disabili e ai detenuti; - C.i.a.o., un servizio informativo per ipovedenti, istituito insieme alla Provincia. 5 Brutti ma buoni Nell’attività commerciale, ogni giorno si originano delle rimanenze di merce, una buona parte delle quali è costituita da generi alimentari prossimi alla scadenza. A questa eccedenza, si contrappone una domanda da parte di persone indigenti. Perciò, con il supporto della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, nel 2003 Coop Adriatica ha avviato un progetto che aveva come obiettivo l’introduzione di un processo, ripetibile, di recupero dei prodotti alimentari invenduti, per dare alle rimanenze una nuova utilità. Oggi “Brutti ma buoni” è attivo in 68 negozi della Cooperativa e nel 2010 sono state recuperate circa 830 tonnellate di alimenti, che hanno consentito a più di 100 associazioni e coop sociali coinvolte di servire ogni giorno 4.500 pasti alle persone da loro accolte, nonché di sfamare alcune centinaia6 di animali ospiti di canili e rifugi. Brutti ma buoni Le organizzazioni destinatarie dei prodotti possono offrire alle persone in difficoltà un’alimentazione di qualità, e grazie al risparmio generato (nel 2010 pari a 3,5 milioni di euro) possono dedicare le proprie risorse economiche allo sviluppo e alla manutenzione delle strutture di accoglienza. La Pubblica Amministrazione ha sempre favorito l’attività di “Brutti ma buoni” che ovunque ha dato luogo a relazioni collaborative che vanno anche oltre il progetto stesso. “Brutti ma buoni” ha una valenza notevole anche per il ruolo attribuito ai soci volontari - che si confermano un punto di riferimento nel rapporto con la comunità locale - e ai lavoratori dei punti vendita, che si sentono coinvolti vedendo la propria 7 azienda impegnata nella diminuzione degli sprechi. C’entro anch’io Al fine di agire sulle reali necessità delle comunità locali, Coop Adriatica ha istituito un bando di selezione rivolto ad associazioni di volontariato e cooperative sociali, con il quale individua, e poi sostiene, progetti di solidarietà nel territorio a favore delle persone svantaggiate. Il processo di selezione è mirato a garantire equità e trasparenza: una prima valutazione dei progetti è affidata ai Consigli di Zona soci e, sulla base di questa pre-selezione, la scelta dei progetti da sostenere viene effettuata da una commissione costituita da esperti – docenti universitari, rappresentanti dell’associazionismo e delle istituzioni - da alcuni dirigenti della Cooperativa e presieduta da don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele e di Libera. 8 C’entro anch’io Nel 2010 hanno partecipato 407 organizzazioni sociali, insieme a quasi mille partner pubblici e privati; i 25 progetti selezionati affrontano in maniera innovativa e partecipata le difficoltà quotidiane di chi vive ai margini della società o è a rischio di emarginazione: le iniziative scelte, infatti, si pongono come obiettivi l’inclusione sociale delle persone disabili, anziane o immigrate, il sostegno alle famiglie, percorsi di reinserimento sociale per chi è stato detenuto, tutela delle donne vittime di violenza, progetti culturali e di incontro multiculturale. Per la realizzazione dei progetti scelti, la Cooperativa ha destinato alle organizzazioni selezionate un importo complessivo di 214 mila euro, di cui 74 mila provenienti dalle donazioni di quasi 12 mila soci. 9 Il rapporto con le istituzioni Coop Adriatica cerca di praticare i valori della solidarietà e della mutualità che sono alla base della Cooperazione, mettendosi a disposizione delle comunità locali compatibilmente con le risorse a disposizione. Coop Adriatica ha scelto di non intervenire mai in modo autonomo o indipendente dai piani di lavoro delle amministrazioni locali, e preferisce sviluppare interventi che si integrino con le politiche pubbliche, andando tuttavia a coprire gli ambiti più corrispondenti alle proprie peculiarità. In questa logica, alle istituzioni pubbliche è richiesto di individuare le priorità di intervento e facilitare la nascita di reti di solidarietà, favorendo l’interazione tra gli enti, le associazioni e le imprese, così da dare vita a un welfare fondato su una logica di collaborazione e sussidiarietà, a beneficio dell’intera comunità, della quale fanno parte anche 10i nostri soci, i clienti, i fornitori, i lavoratori…