BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ ‘06 COOP ADRIATICA BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2006 Coop Adriatica è tra i soci fondatori di Impronta Etica, associazione per la promozione della responsabilità sociale d’impresa Consiglio di amministrazione Gilberto Coffari, presidente Tiziana Primori, vicepresidente Ermanno Alberghini Roberta Ballotta Giorgio Bassanese Luciano Calanchi Angelo Caselli Stefano Cavalli Lucio Cavazzoni Valter Colonesi Stefano Dall’Agata Tiziano Dal Pont Giorgio Dal Prato Paola Davani Luigi Giampaoletti Luca Lorenzini Massimo Montanari Emma Montesi Morena Morelli Domenico Morozzi Corrado Pirazzini Enrico Quarello Rino Ruggeri Massimo Seri Marcello Strada Alvaro Sebastiano Valmori Remo Veronesi Collegio sindacale Gianfranco Santilli, presidente Pierluigi Brandolini Lorenzo Zambotto Commissione etica Giorgio Riccioni, presidente Nerio Cocchi Franco Petruio Elisabetta Righini Lucio Terrin SOMMARIO Lettera del presidente pagina 5 Metodologia pagina 6 Chi siamo pagina 10 La nostra sostenibilità pagina 20 I nostri risultati pagina 28 Cosa pensano di noi pagina 102 I nostri impegni pagina 110 I documenti pagina 116 Glossario pagina 121 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 1 - premessa 4 5 Lettera del presidente Dalla parte dei soci e dei cittadini I l 2006 è stato un anno impegnativo per buona parte delle famiglie italiane. Mentre l’economia ha ricominciato in parte a crescere, i consumi non hanno avuto la ripresa sperata. Tuttavia, le scelte di risanamento del bilancio dello Stato, le liberalizzazioni e le riforme di alcuni mercati sembrano cominciare a dare buoni frutti, anche a vantaggio dei consumatori. Coop Adriatica, insieme al sistema Coop, si è mossa nel 2006 e in questi primi mesi del 2007 per rafforzare il potere d’acquisto dei consumatori; per continuare a garantire convenienza e qualità; per offrire risposte concrete ai nuovi bisogni delle persone; per sostenere la crescita economica ma anche sociale e civile dei territori dove opera; per assecondare a beneficio dei cittadini le spinte positive e le riforme in corso nel Paese. A partire dalle fasce più deboli della popolazione e per quei consumi - come la salute, la cultura, i libri scolastici - che devono essere accessibili per tutti. Questo sforzo è stato premiato dalla fiducia che i soci e i consumatori ci hanno dimostrato, ed è alla base del bilancio 2006: un bilancio positivo, nonostante che il livello delle vendite sia rimasto sostanzialmente stabile. Ma di questa fiducia ci danno atto anche altri risultati importanti, come la crescita del numero dei soci – ormai quasi un milione - e dei soci prestatori, le vendite a soci, la forte partecipazione alle attività sociali e sul territorio, i buoni esiti delle società controllate. L’impegno per assicurare il contenimento dei prezzi della spesa di tutti i giorni, sostenendo la sfida di un mercato sempre più competitivo, si è coniugato a quello per assicurare la qualità e la sicurezza, la difesa del patrimonio agro-alimentare italiano, l’eticità dei prodotti, l’attenzione alle persone e all’ambiente. Tuttavia, i cambiamenti dell’economia del Paese e degli stili di vita ci impongono di rinnovarci ancora, e di fare di più e meglio per svolgere il nostro compito in maniera efficace. Già nel 2006, Coop Adriatica ha esteso i vantaggi e i valori della mutualità cooperativa a settori nuovi, come ha già fatto con i farmaci senza obbligo di ricetta – dall’anno scorso disponibili negli angoli Coop Salute degli ipercoop – e con la nuova catena di librerie.coop. Nel 2007, puntiamo a estendere i vantaggi e i valori della cooperazione anche ad un altro capitolo importante della spesa delle famiglie: la telefonia mobile. Questo sforzo di innovazione è stato possibile grazie ad una gestione attenta e sobria, realizzata con il sostegno dei soci e il contributo fondamentale di tutti i lavoratori, e restando fedeli al percorso per la sostenibilità avviato da alcuni anni dalla Cooperativa. Cioè per essere un’impresa che, mentre fa quadrare i conti, si impegna concretamente anche a dare buoni risultati di natura sociale e ambientale, e a darne conto ai suoi interlocutori: i soci, i lavoratori, le comunità nelle quali operiamo. Vogliamo continuare in questa direzione, con l’obiettivo di essere una grande organizzazione di cittadini, capace di rappresentarne e promuoverne gli interessi, di difendere i diritti dei consumatori e i valori delle persone, alimentando coesione sociale, benessere, fiducia. Per questo, dovremo saper unire capacità di rappresentanza e quindi di valorizzazione dei soci nella vita della Cooperativa - ed efficienza, impresa e solidarietà, democrazia e agilità delle scelte. È questa, crediamo, la strada per essere una Cooperativa di consumatori capace di tradurre in azione imprenditoriale le energie e le risorse di migliaia di persone, trasformandole in crescita economica, sociale e ambientale a beneficio non solo dei soci Coop, ma di tutti. Il presidente Gilberto Coffari 6 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 1 - premessa Metodologia Coop Adriatica realizza il Bilancio di sostenibilità nell’ambito di un più articolato percorso strategico Verso la sostenibilità intrapreso dalla fine del 2001. Tale strategia si concretizza in un sistema di gestione fondato su tre pilastri: • Bilancio di sostenibilità preventivo • Bilancio di sostenibilità a consuntivo • Progetti Archimede Mentre il “preventivo” ha lo scopo di individuare gli obiettivi di sostenibilità su cui, sia tramite i progetti Archimede sia tramite altri progetti trasversali a tutte le direzioni aziendali, costruire azioni concrete di gestione sostenibile all’interno della Cooperativa, il “consuntivo” si conferma uno strumento di verifica del raggiungimento degli obiettivi e dell’efficacia delle azioni poste in essere. G li elementi di metodologia che hanno caratterizzato il processo di gestione della sostenibilità fino alla redazione del presente bilancio confermano l’impianto impostato nel corso di questi anni, con alcuni elementi di innovazione e miglioramento che hanno riguardato: • La scelta di un confronto ancora più strutturato con i portatori di interesse, coerentemente con l’adozione del modello internazionale Accountability 1000 (AA1000), focalizzato su valutazione, attestazione e miglioramento della qualità e capacità di inclusione del punto di vista degli stakeholder nei processi di rendicontazione. In particolare, il processo di stakeholder engagement (coinvolgimento dei portatori di interesse) ha fatto riferimento alle linee guida della serie AA1000 (AA1000 Stakeholder Engagement Standard) che prevedono modalità strutturate di identificazione dei temi chiave rispetto ai quali realizzare il coinvolgimento e di selezione dei portatori di interesse. • La contestualizzazione rispetto al riposizionamento strategico del sistema Coop (che ha definito gli orientamenti su cui lavorare, nell’ambito dell’identità cooperativa e sul piano commerciale, che affida alla responsabilità sociale un ruolo centrale nelle azioni delle cooperative) e rispetto alle aree d’intervento considerate prioritarie dalla Cooperativa - in particolare quelle individuate per la prossima definizione del Piano strategico 2008-2010 - e dal Distretto Adriatico. • Il miglioramento del processo di raccolta dei dati e la graduale implementazione di alcuni progetti per giungere a un sistema 7 informativo per la raccolta dei dati. Entrambe le scelte sono finalizzate alla produzione di dati più precisi e consentono di allineare gli indicatori di “preventivo” a quelli di “consuntivo”, inoltre rendono più facile il confronto con i principali indicatori dell’andamento aziendale del rapporto sociale distrettuale e di quello nazionale. • La valutazione puntuale del consiglio di amministrazione sulle scelte di sostenibilità intraprese, integrata con la valutazione della gestione aziendale: i principali indicatori di questo Bilancio sono stati evidenziati, monitorati e valutati in più occasioni dalla direzione aziendale e dal consiglio di amministrazione, unitamente ai dati economici. Nello specifico, una selezione di indicatori è stata sottoposta all’attenzione e all’approvazione del consiglio di amministrazione sia in fase di definizione del Bilancio preventivo sia in fase di valutazione dei Bilanci preconsuntivo (a fine anno) e consuntivo (ad aprile-maggio). Tali indicatori sono poi stati proposti e discussi con i soci nelle assemblee di Preventivo di sostenibilità e nelle assemblee separate di Bilancio. • Il rafforzamento della condivisione del processo con i lavoratori grazie all’attività di formazione sul tema della sostenibilità, che ha riguardato tutto il personale della Cooperativa. Particolare attenzione è stata poi riservata alle sezioni relative alle società controllate e collegate, nell’ottica di porre le basi per la redazione di un bilancio consolidato di Gruppo. La struttura del documento fa riferimento alle linee guida della Global Reporting Iniziative (GRI) per quello che riguarda i contenuti, in particolare della sezione sociale ed ambientale; il prospetto di determinazione e riclassificazione del valore aggiunto prodotto si rifà, invece, al modello Gruppo Bilancio Sociale (GBS) ed è contenuto nella sezione economica del Bilancio. Coop Adriatica, già dal 2003, sottopone il Bilancio di sostenibilità alla verifica indipendente dell’ente di certificazione Bureau Veritas. Si tratta di un organismo di ispezione e verifica nato nel 1828, che eroga servizi specialistici ad elevato contenuto tecnico per la gestione della qualità, della salute, della sicurezza, dell’ambiente e della responsabilità sociale di impresa, operando in 140 Paesi, con oltre 24 mila dipendenti. All’interno del bilancio di sostenibilità sono quindi evidenziati gli aspetti verificati e il livello di verifica applicato, attraverso i seguenti simboli: Verifica di processo: il testo e le informazioni sono state verificate per accuratezza e il processo per ottenerle è stato verificato secondo i requisiti dello standard AA1000AS. Verifica del testo: i fatti descritti o richiamati sono stati verificati attraverso interviste o altre tecniche di auditing. Verifica numerica: i dati sono verificati nella loro accuratezza. 8 Nel 2006 la Cooperativa ha recepito i suggerimenti di miglioramento contenuti nella verifica elaborata dall’ente di certificazione Bureau Veritas relativamente al Bilancio di sostenibilità 2005. In particolare, questo ha significato: • Proseguire nell’aggiornamento della lista degli indicatori capaci di rendicontare con completezza e significatività le azioni condotte nell’ambito della gestione aziendale. • Individuare indicatori efficaci anche nelle attività non ancora monitorate puntualmente. Ad esempio, per quanto riguarda gli aspetti sociali, è ora possibile un quadro più completo sulle attività di solidarietà, con l’archiviazione di tutti i dati di Brutti ma buoni (finora in parte stimati) anche con il supporto delle procedure informatiche utilizzate per la registrazione delle vendite. • Procedere con il percorso volto a uniformare e rendere più precise le fonti dei dati prodotti in azienda anche ai fini del Bilancio di sostenibilità e la loro consistenza, anche tramite l’adozione di procedure informatizzate. Alcuni di questi processi richiedono tempi lunghi e non sono quindi giunti ancora a termine, mentre altri sono già operativi. In particolare si è completamente rinnovata la modalità di rilevazione delle presenze alle assemblee di Bilancio, grazie alla rapida realizzazione di un nuovo software realizzato per le assemblee sul Bilancio 2006. • Identificare in modo più specifico e coinvolgere ulteriormente i portatori di interesse (stakeholder), procedendo anche con procedure documentate. Nel corso degli anni Coop Adriatica ha proseguito nello sforzo di giungere ad una maggiore inclusività e rappresentatività dei portatori di interesse coinvolti. Questa politica ha permesso che i Bilanci di sostenibilità (tanto a consuntivo che a preventivo) contenessero indicazioni sempre più adeguate e precise da parte delle persone e delle organizzazioni coinvolte (tanto in termini di contenuto che di processo) a cui sono seguiti impegni precisi per rispondere alle esigenze raccolte, in un’ottica di miglioramento continuo. Pertanto, l’ascolto dei diversi portatori di interesse, vissuto dalla Cooperativa come elemento intrinseco di gestione della propria attività quotidiana, ha visto un ulteriore approfondimento attraverso la conduzione di gruppi di analisi e approfondimento (focus group) specifici, con l’obiettivo di affrontare particolari te- matiche sulle quali la Cooperativa si è spesa in maniera sostanziale. Gli incontri organizzati sono stati tre e hanno riguardato: • Coop e l’attività di educazione al consumo consapevole nelle scuole: confronto con gli insegnati coinvolti. • La formazione sulla sostenibilità: confronto con i lavoratori. • L’ottenimento della registrazione Emas per il sistema di gestione ambientale dell’ipercoop di Ascoli Piceno: confronto con i lavoratori del punto vendita. Per gli approfondimenti si rimanda alla lettura del documento. Infine, si è conferma l’attività di comunicazione sul Bilancio di sostenibilità. Il fascicolo completo è stato distribuito in modo diffuso ai rappresentanti dei portatori di interesse, delle istituzioni, nonché a esperti di responsabilità sociale d’impresa ed esponenti dell’economia e della società civile. È stata realizzata una sintesi, diffusa in modo capillare attraverso gli strumenti di comunicazione interna alla base sociale (la rivista Consumatori), ai dipendenti (l’house organ Noi Coop), presso i consumatori, attraverso i punti vendita e ad altri soggetti del settore distributivo (rivista GDO week). In più, la sintesi è stata veicolata tramite il settimanale Vita dedicato al mondo del noprofit. Oltre a quest’attività, la Cooperativa ha partecipato a diverse manifestazioni sul tema della responsabilità sociale (fiere, dibattiti, incontri nelle Università) talvolta anche in veste di promotore. L’obiettivo di Coop Adriatica è quello di proseguire in questo impegno per la sostenibilità, coinvolgendo sempre più gli stakeholder su questa strada, perché crede che la responsabilità sociale non possa essere limitata alla singola impresa ma debba essere massimamente diffusa, praticata da tutti i soggetti del territorio, per produrre una comunità responsabile e quindi per migliorare la vita delle persone. I riconoscimenti all’impegno profuso nelle politiche di sostenibilità da parte dalla Cooperativa sono stati numerosi e sono citati all’interno di questo Bilancio. Lo stesso Bilancio di sostenibilità del 2005, realizzato e diffuso nel 2006, nelle sue modalità di rendicontazione e comunicazione ai portatori di interesse, è stato valutato come il miglior Bilancio sociale del 2005 dall’Associazione Italiana Revisori Contabili dell’Economia Sociale (Airces) che gli ha quindi assegnato il premio Quadro Fedele. 9 CHI SIAMO 12 Bilancio di sostenibilità 2006 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 2 - chi siamo Missione e valori C oop Adriatica si ispira ai valori fondanti della cooperazione, che risalgono ai “Probi pionieri di Rochdale”, i quali, nell’Inghilterra del 1844, diedero vita alla prima cooperativa di consumatori. Libertà, democrazia, giustizia sociale e solidarietà, costituiscono oggi i moderni valori della cooperazione di consumatori, che li concretizza attraverso l’attività imprenditoriale, impegnandosi per dare risposte alle domande e ai bisogni delle persone, sviluppando la mutualità interna verso i soci e la mutualità esterna nei confronti delle comunità. I 5 punti della missione 1 Fornire ai soci i prodotti e i servizi più CONVENIENTI, SICURI e adatti al loro benessere, favorire L’EDUCAZIONE ai consumi Continuare a garantire il miglior rapporto qualità-prezzo ai consumatori Essere i garanti della sicurezza dei prodotti acquistati a punto vendita Impegnarsi a rendere i consumatori più consapevoli 4 Realizzare lo sviluppo e L’INNOVAZIONE dell’impresa Ispirare ogni rapporto di mercato ai principi di TRASPARENZA ed equità Offrire ai consumatori servizi innovativi e sempre più efficaci Comportarsi in conformità al codice etico aziendale 2 Sviluppare la DEMOCRAZIA COOPERATIVA e incrementare il patrimonio sociale Un posto dove spendere un’idea 3 Valorizzare il LAVORO e l’impegno dei dipendenti Offrire alle proprie risorse un luogo dove crescere 5 Contribuire a migliorare gli AMBIENTI fisici ed umani in cui la Cooperativa opera. Rafforzare il ruolo del movimento cooperativo Operare per la sicurezza dei propri dipendenti, dei consumatori e dei cittadini 13 I portatori di interesse C oop Adriatica considera quali suoi interlocutori privilegiati (stakeholder), cioè portatori di interessi rilevanti ai fini della realizzazione della propria missione, i seguenti soggetti, collettivi e istituzionali: soci, lavoratori, cittadini/consumatori, fornitori, sistema Coop, movimento cooperativo, comunità, sindacati, Pubblica amministrazione. I soci, in quanto titolari della proprietà sociale della cooperativa e principali fruitori dei servizi da essa erogati, costituiscono il principale punto di riferimento. La mappa dei portatori di interesse SINDACATI SOCI LAVORATORI COMUNITA’ MOVIMENTO COOPERATIVO CITTADINI/CONSUMATORI SISTEMA COOP PUBBLICA AMMINISTRAZIONE FORNITORI Bilancio di sostenibilità 2006 14 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 2 - chi siamo Assetto istituzionale C oop Adriatica è una cooperativa di soci consumatori, risultato dell’integrazione tra Coop Emilia-Veneto e Coop Romagna-Marche le quali, a partire dal 1995, hanno unito le loro forze per meglio affrontare la crescente competizione nel settore e realizzare importanti iniziative di sviluppo. Dall’11 marzo 2005, Coop Adriatica è iscritta all’albo delle cooperative (numero A108794) nella sezione cooperative a mutualità prevalente (di cui agli articoli 2512, 2513 e 2514 del Codice Civile) nella categoria cooperative di consumo. Sulla base del principio della porta aperta, il numero dei soci ammissibili è illimitato e comprende sia le persone fisiche che le persone giuridiche. L’ammissione dei soci è disciplinata dallo Statuto della Cooperativa. Per diventare soci è sufficiente essere maggiorenni, recarsi al Punto d’ascolto o all’Ufficio soci di un punto vendita e versare la quota associativa. Essere socio vuol dire rispettare lo Statuto, il Codice etico e il Regolamento interno, ma soprattutto partecipare all’attività sociale e frequentare abitualmente la Cooperativa. A fine 2006 Coop Adriatica contava 934.096 soci, 8.921 dipendenti che lavorano in 138 punti vendita, tra i quali 14 ipermercati. È presente in 77 comuni di quattro regioni: Emilia-Romagna, Veneto, Marche e Abruzzo. Le funzioni dell’Assemblea Approva lo Statuto, il Codice etico e i regolamenti ASSEMBLEA DEI SOCI Approva il Bilancio di esercizio Elegge il consiglio di amministrazione, il collegio sindacale la commissione etica e quella elettorale Chi decide I soci costituiscono la proprietà sociale della Cooperativa e, allo stesso tempo, i fondamentali portatori di interesse, in quanto principali destinatari e fruitori dei servizi erogati dalla Cooperativa stessa. L’esercizio della proprietà sociale viene esercitato dai soci attraverso le regole e gli strumenti della partecipazione democratica in funzione del principio “una testa un voto”. I soci approvano lo Statuto sociale, il Codice etico e il Regolamento interno e, sulla base di quanto ivi previsto, eleggono il consiglio di amministrazione, la commissione etica e quella elettorale, nonché i loro rappresentanti nei 14 consigli di Zona e il collegio sindacale. Il consiglio di amministrazione, che ha compiti di indirizzo strategico e di controllo, elegge il presidente e il vicepresidente; nomina i dirigenti e una direzione operativa che ha la responsabilità della gestione della Cooperativa. Sulla base di quanto previsto da Statuto e Regolamento, tutti i soci in possesso di determinati requisiti si possono candidare alle cariche sociali. La modalità è quella dell’autocandidatura, che viene valutata, per la verifica del possesso dei requisiti, dalla commissione elettorale, a sua volta eletta ogni tre anni dall’Assemblea dei soci. Le Assemblee possono essere ordinarie e straordinarie; generali e separate. Sono disciplinate dallo Statuto agli articoli 21 e seguenti. Il consiglio di amministrazione è composto da 27 soci, con un mandato triennale. Dal 2001, lo Statuto stabilisce che i consiglieri di amministrazione possono essere eletti per un massimo di tre mandati consecutivi. Il consiglio di amministrazione è eletto dai soci secondo due modalità. Una parte (14 consiglieri) è eletta attraverso 15 La struttura di governo Ha la rappresentanza e la firma sociale; ha la facoltà di nominare avvocati e procuratori; può delegare poteri ad amministratori o al vicepresidente I soci partecipano alle assemblee per approvare il Bilancio; eleggono consiglio di amministrazione, collegio sindacale, commissione etica e commissione elettorale. PRESIDENTE E DIRETTORE GENERALE L’ASSEMBLEA DEI SOCI CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Nomina il presidente, il vicepresidente e il comitato consultivo. Esercita i poteri di indirizzo strategico della Cooperativa e il controllo sulla gestione. CONSIGLIO DI ZONA Realizza i principi della Cooperativa; mantiene vivo il vincolo associativo; consolida i rapporti tra Cda e soci; sollecita i soci alla vita della Cooperativa; promuove le attività sociali nel territorio 16 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 2 - chi siamo il voto diretto e segreto su scheda, durante la consultazione indetta ogni tre anni per rinnovare i consigli di Zona soci e i relativi presidenti. Il meccanismo è quello della autocandidatura: ogni socio, purché aderisca alla Cooperativa da almeno tre esercizi sociali e possieda i requisiti previsti dallo Statuto e dal Regolamento, può candidarsi a presidente del consiglio di Zona soci e sottoporsi così al voto. Una volta eletto, egli entra di diritto nella lista dei 27 candidati consiglieri di amministrazione, che un’apposita commissione elettorale (eletta ogni tre anni dall’Assemblea dei soci sulla base dell’art. 28 dello Statuto e secondo i criteri definiti negli artt. 13, 14, 15, 16 del Regolamento interno) ha il compito di stilare e sottoporre al voto dei soci durante le Assemblee separate, che si svolgono in occasione dell’approvazione del Bilancio. Gli altri componenti (13), sono selezionati, anche questi in base ad autocandidature, dalla commissione elettorale che così compone la lista definitiva da sottoporre alle assemblee. Il Cda nomina poi al proprio interno presidente e vicepresidente, nonché un Comitato consultivo, composto da sette consiglieri con il compito di preparare le sedute del Consiglio stesso. Il Cda organizza inoltre alcune commissioni di lavoro (politiche sociali, sviluppo, risorse umane, politiche commerciali), con funzioni di approfondimento di singoli temi. Il presidente è anche direttore generale della Cooperativa. Egli ha la rappresentanza e la firma sociale; ha il potere di riscuotere pagamenti di ogni natura e a qualsiasi titolo; ha la facoltà di nominare avvocati e procuratori nelle liti; può delegare poteri ad amministratori o al vicepresidente. In caso di impedimento tutte le mansioni spettano al vicepresidente. Il collegio sindacale è costituito da tre membri effettivi e due supplenti e controlla la corretta amministrazione della società. I soci eleggono i loro rappresentanti territoriali che siedono nei consigli di Zona, con il compito di sviluppare relazioni e attività nelle comunità nelle quali la Cooperativa è presente. I consigli di Zona hanno lo scopo di perseguire i principi e di realizzare gli obiettivi della Cooperativa; mantenere vivo il vincolo associativo proprio dell’organizzazione cooperativa; instaurare e consolidare i rapporti organici tra il consiglio di amministrazione e la collettività dei soci, raccogliendone e rappresentandone le istanze, esprimendo pareri obbligatori e consultivi da sottoporre al Cda; sollecitare i soci a partecipare alla vita della Cooperativa, contribuire alla divulgazione della mutualità cooperativa e facilitare la convocazione e lo svolgimento delle assemblee separate (Artt. 29-34 Reg.interno). Come si decide In Coop Adriatica la responsabilità di presidente coincide con quella di direttore generale. Ciò consente di integrare compiutamente la struttura di gestione e di rappresentanza, indirizzo strategico e controllo. La direzione operativa assicura una guida sinergica riunendosi a cadenza settimanale, mentre il consiglio d’amministrazione si riunisce a cadenza mensile. Le scelte strategico-imprenditoriali vengono proposte dalla direzione operativa al consiglio di amministrazione, il quale esercita in primo luogo un ruolo di indirizzo e di controllo dell’azienda, essendo peraltro garante della tutela degli interessi dei soci, oltre che dei valori e dell’identità della Cooperativa. Funzioni e modalità del governo della Cooperativa ASSEMBLEA DEI SOCI RENDICONTA DELEGA CONTROLLA DELEGA INDIRIZZA CONTROLLA CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE RENDICONTA DIREZIONE OPERATIVA DELEGA CONTROLLA PRESIDENTE E DIRETTORE GENERALE DELEGA INDIRIZZA CONTROLLA STRUTTURA GESTIONALE 17 Nel corso del 2006 è stata realizzata una modifica dell’assetto direzionale che ha portato alla seguente struttura: • direzione commerciale (alla quale fanno capo le due divisioni commerciali, supermercati e ipermercati, e la direzione marketing); • direzione amministrazione e società controllate; • direzione controllo di gestione e sistemi informativi; • direzione personale e organizzazione; • direzione politiche sociali; • direzione sviluppo e patrimonio; • direzione finanza. Dal 20 ottobre 2006 il presidente è Gilberto Coffari, che succede a Pierluigi Stefanini chiamato alla presidenza di Unipol, il gruppo bancario e assicurativo controllato dal sistema Coop. Il presidente è anche direttore generale e ha la delega dell’area finanza. Alla vicepresidenza, in seguito alla cooptazione nella carica di membro del consiglio di amministrazione, è stata nominata Tiziana Primori, che ha mantenuto anche la carica di direttore commerciale. Sono entrati nella direzione operativa Nicoletta Bencivenni, direttore personale e organizzazione, Marco Gaiba, nuovo direttore delle politiche sociali (che succede a Walter Dondi, anch’egli impegnato in nuovi progetti all’interno del Gruppo Unipol), e Roberto Zamboni, con la carica di direttore sviluppo e patrimonio. Completano il gruppo dirigente Francesca Bruschi, direttore amministrazione e società controllate, e Stefano Dalla Casa, direttore controllo di gestione e sistemi informativi. Codice etico e Commissione etica Il sistema di governo della Cooperativa, oltre a basarsi sullo Statuto e sul Regolamento interno, è contraddistinto dal rispetto del Codice etico aziendale, assunto come documento valoriale e procedurale di riferimento dal 1996 e poi approvato dall’Assemblea generale dei delegati, il 29 maggio 1999. Nel corso del 2005 è stata avviata l’attività di revisione del Codice, che è stata completata nel corso del 2006 con l’approvazione del nuovo testo da parte delle Assemblee separate dei soci. Il percorso ha visto la commissione etica, con il supporto di una società di consulenza specializzata sui temi della responsabilità sociale d’impresa, definire prima di tutto la struttura del Codice. Quindi la commissione etica ha avviato il vero e proprio lavoro di elaborazione dei contenuti, ricercando il confronto con varie istanze della Cooperativa, nonché con le Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie dell’impresa). Si è trattato di una attività intensa, che ha consentito di realizzare un coinvolgimento ampio degli organismi di governo e direzione della Cooperativa. La nuova versione del Codice prevede queste principali novità: • I principi generali e i valori su cui Coop Adriatica deve fondare il proprio modo di operare sono definiti in modo più stringente: mutualità, democrazia e partecipazione, porta aperta, imparzialità, autonomia, onestà, sobrietà, trasparenza, riservatezza, concorrenza leale, integrità, correttezza e completezza nella formulazione dei contratti. • L’attuazione di questi principi è legata a precise norme di comportamento nei confronti dei più importanti portatori di interesse che hanno rapporti con la Cooperativa: soci, lavoratori, cittadini, consumatori, fornitori, sistema Coop, comunità, sindacati, movimento cooperativo, Pubblica amministrazione. • Il Codice etico disciplina le norme di comportamento in maniera dettagliata e puntuale, per assicurare che principi e valori si traducano in prassi quotidiane nella gestione dell’impresa. • Gli organismi chiamati ad assicurare l’attuazione del Codice etico sono la commissione etica e il responsabile etico: Commissione etica - assume un ruolo più incisivo come “strumento” dei soci, con l’obiettivo di garantire la coerenza tra valori, principi etici e gestione quotidiana dell’impresa cooperativa. Responsabile etico - supporta la commissione nell’attività d’attuazione del Codice e realizza il Rapporto etico annuale: la relazione, ai soci e agli altri portatori di interesse, sull’attività della commissione e sulla coerenza tra valori etici e comportamenti dell’impresa. In seguito all’approvazione del Codice, ci si è posti l’obiettivo di diffonderne la massima conoscenza tra i soci, i lavoratori e tutti gli stakeholder. A questo scopo sarà attivato un percorso formativo e informativo per gli anni 2007 e 2008. Per quanto riguarda l’attività di ordinaria amministrazione la commissione ha esaminato le segnalazioni provenienti dal Servizio sicurezza interno relative ai comportamenti di alcuni soci nei punti vendita. E in particolare ha valutato le violazioni a Statuto e Codice per ciò che riguarda i danni al patrimonio della Cooperativa (tentativi di furto, ecc). In relazione alla gravità dei comportamenti dei soci la commissione ha definito i provvedimenti da assumere nei confronti dei soci interessati, che vanno dalla lettera di censura (230 casi nel 2006) fino alla proposta al consiglio di amministrazione di esclusione dalla Cooperativa (cosa avvenuta in un solo caso l’anno scorso). La commissione è stata invitata a tutte le sedute del consiglio di amministrazione, svolgendo quindi il proprio ruolo di verifica del rispetto delle procedure e delle modalità di gestione previste da Codice etico. 18 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 2 - chi siamo Un nuovo Codice a garanzia dell’etica cooperativa L’Italia è uno dei pochi paesi in cui il ruolo della Cooperazione è riconosciuto dalla Carta Costituzionale. Ciò comporta, come conseguenza, l’inserimento nel diritto societario di norme particolari che regolano la vita dell’impresa cooperativa. È su queste norme che si basa la definizione delle responsabilità, dei poteri e più in generale della governance cooperativa. I valori di riferimento, codificati dall’Alleanza Cooperativa Internazionale, sono di norma recepiti dagli statuti e completano il quadro normativo entro cui la Cooperativa opera. Non vi è dubbio che, anche nella cooperazione, la cultura imprenditoriale prevalente sia più condizionata dal diritto societario e dal mercato che da qualsiasi altra normativa, e ciò comporta il rischio di un appannamento dei valori fondanti e della loro capacità di regolare scelte e comportamenti dei gruppi dirigenti e dell’impresa cooperativa nel suo complesso. È per questa ragione che alcune cooperative e, fra queste Coop Adriatica, hanno deciso di dotarsi di uno strumento di autogoverno in grado di tradurre in norme vincolanti i principi su cui si fonda l’essenza cooperativa e la missione che essa esprime nel mercato e nella società. Questo strumento è il Codice etico. La sua nuova elaborazione contiene alcune importanti novità che riguardano in particolare: 1. La definizione di un complesso di norme di comportamento in grado di legare strettamente i principi etici e cooperativi con le prassi gestionali. 2. Un ruolo più incisivo della commissione etica, nominata dall’assemblea dei soci. Alla commissione viene demandato il compito di interpretare le norme, di diffonderle verso tutti i portatori di interessi, di sorvegliarne l’applicazione, di rendicontarne la coerenza alla assemblea dei soci. Il responsabile etico interno alla Cooperativa fornirà il supporto operativo ai lavori della commissione. 3. La pubblicità dei comportamenti e delle coerenze, con riferimento a tutti gli aspetti etico–cooperativi della vita aziendale, ed in particolare del perseguimento degli obiettivi del Preventivo di sostenibilità. Così come è concepito, il Codice etico di Coop Adriatica rappresenta quindi una nuova importante fonte di legittimazione per la governance dell’azienda ed un passo significativo per consolidare una cultura cooperativa più attenta alle aspettative della proprietà sociale dell’impresa. Giorgio Riccioni Presidente commissione etica di Coop Adriatica 19 L’organismo di vigilanza Il sistema Coop Il gruppo Coop Adriatica adotta un modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del decreto legislativo 231/01. Tale modello ha come scopo quello di creare un sistema strutturato ed organico di procedure ed attività di controllo preventivo dei comportamenti non in linea con le prescrizioni di legge. Le attività di controllo sono state attribuite ad un organismo appositamente costituito, l’organismo di vigilanza, che periodicamente riferisce al consiglio di amministrazione. In particolare, l’organismo di vigilanza esamina i modelli organizzativi adottati dalle varie direzioni delle società del gruppo e in base alle attività svolte da ciascuna direzione verifica la coerenza rispetto ai principi e alle regole di comportamento stabiliti per la Cooperativa. Inoltre, per i fatti salienti della gestione, controlla l’effettivo rispetto delle procedure da adottare e, nel caso sia necessario, si rende promotore dell’aggiornamento delle procedure stesse. Rispetto ai reati di “abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato” vengono fatte delle verifiche mirate sulle cosiddette aree sensibili, con particolare riferimento alle società che gestiscono il patrimonio immobiliare e finanziario del Gruppo. A tal proposito giova ricordare che nel 2005 la partecipazione all’Opa Unipol/Bnl e la contestuale nomina del presidente di Coop Adriatica a presidente di Unipol Assicurazioni S.p.A., avevano portato il consiglio di amministrazione, su sollecitazione dell’organismo di vigilanza, a deliberare il “congelamento” dell’operatività sui titoli Unipol. Nel corso del 2006, essendo venute meno tali condizioni, su proposta dell’organismo di vigilanza, il consiglio di amministrazione ha fatto cessare gli effetti di quella delibera. Coop Adriatica è parte integrante del sistema Coop, aderisce cioè all’Ancc, Associazione nazionale cooperative di consumatori, che costituisce la più grande organizzazione di persone in Italia, con oltre 6 milioni di soci, ed è, allo stesso tempo, il principale gruppo nazionale della grande distribuzione. Nel corso degli anni, il sistema Coop si è dotato di strutture, associative e imprenditoriali, con l’obiettivo di realizzare una crescente integrazione, perseguire politiche comuni, sinergie ed economie di scala, allo scopo di garantire maggiore tutela e vantaggi per i soci e i cittadini. In particolare, all’Ancc spettano le funzioni di rappresentanza politico-associativa e di indirizzo strategico del sistema, mentre alle società e ai consorzi nazionali - come Coop Italia, Inres, Scuolacoop - sono affidati compiti di gestione e sviluppo dell’attività commerciale, di progettazione e innovazione tecnologica, di formazione dei dirigenti e quadri. A livello territoriale il sistema Coop si articola poi in diverse strutture associative ed imprenditoriali. In particolare, Coop Adriatica è parte dell’Accda, Associazione cooperative di consumatori del Distretto adriatico, che riunisce le cooperative che operano in sette regioni (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia). Queste cooperative, che già da molti anni avevano in comune le funzioni logistiche, tramite il Cicc (Consorzio interregionale cooperative di consumatori), nel 2003 hanno dato vita a Centrale Adriatica, società alla quale è stata affidata la gestione delle politiche commerciali e di marketing. Coop Adriatica aderisce inoltre a Legacoop, Lega nazionale delle cooperative e mutue, la maggiore centrale cooperativa italiana e, tramite essa, è parte dell’Aci, Alleanza cooperativa internazionale. Articolazione del sistema Coop ANCC-COOP Distretto Tirrenico Distretto Adriatico COOP ADRIATICA COOP ESTENSE COOP CONSUMATORI NORDEST MEDIE E PICCOLE COOP { UNICOOP FIRENZE UNICOOP TIRRENO COOP CENTRO ITALIA MEDIE E PICCOLE COOP Coop Italia, centrale nazionale di acquisto e di marketing delle Cooperative di consumatori Scuola Coop COOP LOMBARDIA NOVACOOP COOP LIGURIA MEDIE E PICCOLE COOP Distretto Nordovest Inres LA NOSTRA SOSTENIBILITÀ 22 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 3 - la nostra sostenibilità Strategie e politiche N egli ultimi anni Coop Adriatica – che ha come missione quella di garantire convenienza, sicurezza e qualità dei prodotti ai soci, e più in generale ai consumatori – ha puntato la propria strategia sullo sviluppo in nuove aree territoriali e sulla risposta ai nuovi bisogni dei cittadini. Tutto questo senza tralasciare la propria identità di impresa sociale e promuovendo iniziative di solidarietà, di impegno civile e culturale, rese possibili anche grazie all’impegno e alla passione di tanti soci volontari. Da un punto di vista imprenditoriale e gestionale, la Cooperativa opera per garantire a soci e consumatori un ampio assortimento di prodotti sicuri e di qualità. E si impegna per diffondere i prodotti dell’agricoltura e dell’agroindustria italiana – anche quelli tipici e locali – allo scopo di sostenere l’economia nazionale e dei territori nei quali essa è presente, sviluppando collaborazioni con produttori e fornitori. Per perseguire la sua missione Coop Adriatica attua politiche che tendono a coinvolgere, motivare e qualificare le lavoratrici e i lavoratori: è questa una leva fondamentale sia per migliorare la performance aziendale sia per garantire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle persone. Queste strategie e politiche si devono naturalmente confrontare con il contesto sociale ed economico di riferimento. Un contesto che condiziona le scelte della Cooperativa e che, allo stesso tempo, ne è influenzato. Il contesto economico e sociale Dopo un primo semestre di bassa crescita – ma comunque migliore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – l’economia italiana ha chiuso il 2006 con un bilancio positivo. Questi risultati non si sono però tradotti in un forte incremento dei consumi, che sono rimasti pressoché stabili per tutti i dodici mesi dell’anno. Anche il cambio del quadro politico, non ha inciso – come era peraltro prevedibile – in modo apprezzabile sui comportamenti dei consumatori. E questo perché sui bilanci familiari ha pesato fortemente l’incremento dei costi e delle tariffe di alcune voci “obbligatorie” di spesa (quali, per esempio, la casa, i trasporti, la salute e i servizi essenziali). Alla crescita dei consumi non ha giovato neppure l’aumento del livello di indebitamento delle famiglie. Questa situazione ha consolidato il mutamento – sempre più strutturale e quindi meno dipendente dalla congiuntura economica – dei comportamenti di consumo e degli stili di vita di una parte rilevante delle famiglie. Questo significa che i consumatori e i cittadini hanno orientato le proprie scelte di acquisto in maniera diversa rispetto al passato, pur continuando a cercare la massima convenienza. Peraltro, queste scelte, oltre che al reddito disponibile, sono sempre più legate al sistema di valori proprio di ciascun individuo. Da questo punto di vista, i modelli di consumo dei cittadini si fanno sempre più articolati e dipendenti da una molteplicità di fattori: non solo economici, ma anche sociali, culturali, relazionali. Il secondo effetto prodotto dal contesto economico-sociale di riferimento è l’accentuarsi della competizione nel settore distributivo, che ha portato a cambiamenti significativi nelle politiche di prezzo e promozionalità. Oltre a questi – che sono gli aspetti più evidenti e percepiti – si deve tenere conto anche del rafforzamento della concentrazione della grande distribuzione, peraltro sempre più dominata dai gruppi stranieri. Il ruolo e le scelte del Sistema Coop Il nuovo contesto economico e sociale, con i mutamenti nei comportamenti e negli stili di vita e di consumo, ha richiesto e richiede alla cooperazione di consumatori cambiamenti rapidi e profondi con l’obiettivo di rispondere in modo efficace ai nuovi bisogni delle famiglie. Coop – pur risentendo della situazione di difficoltà generale – ha mantenuto, ed in alcune realtà aumentato, i volumi delle vendite, in ragione della grande fiducia riposta dai propri soci e da parte di una quota rilevante di consumatori, come testimonia l’incremento di adesione alle cooperative. Il 2006 è stato caratterizzato dall’avvio delle prime azioni previste dal Piano operativo di “riposizionamento” del sistema Coop, che si fonda sull’asse 23 identità–soci–convenienza. Questa strategia punta non solo a creare le condizioni e a realizzare progetti e iniziative in grado di dare ai soci e ai consumatori prodotti più convenienti, sicuri e di qualità, ma anche a riaffermare e rilanciare il ruolo di Coop come grande organizzazione di persone, in grado di impegnarsi da un punto di vista politico, sociale e imprenditoriale per la tutela e la promozione dei diritti dei cittadini/consumatori. Il 2006 ha rappresentato un anno di svolta sul capitolo delle iniziative consumeriste del sistema Coop. Si pensi, ad esempio, alla promozione della proposta di legge di iniziativa popolare per la liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco e senza obbligo di ricetta medica. Questa proposta – sostenuta da circa 800 mila cittadini con una apposita petizione – si proponeva di consentire la vendita dei farmaci da automedicazione in canali diversi da quelli tradizionali, ma sempre con l’assistenza di un farmacista professionista iscritto all’albo. Grazie alle scelte politiche del nuovo Governo in materia di liberalizzazioni, da fine estate sono stati aperti in tutta Italia nei punti di vendita Coop circa 50 punti Coop Salute. Tutto ciò ha consentito ai soci e a tutti i consumatori di ottenere sensibili vantaggi economici: in media una riduzione di prezzo del 20% rispetto agli stessi articoli acquistati nelle farmacie tradizionali. Più in generale, tutto il settore ha avuto un grande sviluppo, con l’apertura di tanti punti vendita e un apprezzabile incremento occupazionale a vantaggio dei giovani farmacisti. Per quello che concerne la cosiddetta “gestione caratteristica” (e cioè la gestione della rete commerciale) i positivi risultati ottenuti sono anche da ricondurre al ruolo – importante per affrontare i cambiamenti necessari e realizzare economie di scala – svolto da Coop Italia e da Centrale Adriatica. Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 3 - la nostra sostenibilità 24 Farmaci più liberi, prezzi più bassi Nell’autunno 2005 Coop ha lanciato una campagna per una legge di iniziativa popolare che tutelasse il potere di acquisto e il diritto di accesso dei cittadini alla salute attraverso la liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco (Otc-Sop) a prezzo libero. La spesa dei farmaci infatti, ha sempre inciso in maniera considerevole sul bilancio delle famiglie e dei singoli cittadini, con prezzi spesso superiori a quelli praticati negli altri Paesi europei. Coop riteneva che in un settore delicato e fondamentale come quello della salute non dovessero sussistere licenze di cartelli e di arbitrio sui prezzi, tanto meno barriere legislative che impedissero il libero mercato. Nel dicembre 2005 è iniziata quindi la campagna nazionale di comunicazione e nel gennaio successivo si è avviata la raccolta delle firme nei supermercati e negli ipermercati Coop. È stata una grande azione di informazione e di invito ai consumatori ad aderire, che ha visto il coinvolgimento attivo dei soci e dei dipendenti: in un mese sono state raccolte 174.722 firme, di cui 19.254 in Coop Adriatica. Tra febbraio e maggio 2006 è poi stata lanciata una petizione a sostegno della campagna: i soci di Coop Adriatica hanno firmato 107 mila cartoline - a livello nazionale le adesioni sono state oltre 800 mila - consegnate simbolicamente al presidente della Camera dei Deputati, On. Fausto Bertinotti, che ha riconosciuto che “dare la parola ai cittadini, raccogliere attraverso centinaia di soci volontari 800 mila firme sul territorio nazionale e consegnarle al Parlamento rappresenta un avvenimento importante per tutto il paese, per le sue istituzioni e per la sua vitalità democratica”. Agli inizi di luglio, con il Decreto Bersani sulle liberalizzazioni, convertito in legge il 4 agosto 2006, è stato dato il via libera alla vendita dei farmaci – se non soggetti a prescrizione medica – nei supermercati e in tutti gli esercizi commerciali, con l’unico vincolo della presenza di un farmacista professionista. La proposta di Coop era volta ad aprire il mercato, garantendo una sana concorrenza, a vantaggio di tutti i cittadini. Peraltro, fin dall’inizio Coop ha pensato a una soluzione che evitasse di incentivare i consumi dei prodotti farmaceutici, tanto che la proposta presentata parlava espressamente della presenza del farmacista iscritto all’albo e di uno spazio specifico per i farmaci e i prodotti parafarmaceutici. Da settembre a fine anno Coop Adriatica ha aperto 10 Coop Salute in altrettanti ipermercati (e nel corso 2007 completerà la rete degli ipermercati, con altre 4 aperture). Inoltre, ha accompagnato le nuove aperture con incontri sul corretto uso dei farmaci, tenuti da farmacisti e medici, e con la diffusione di materiali informativi in tema di salute e farmaci, anche con approfondimenti specifici su terza età, gravidanza, infanzia e mali di stagione. Nei Coop Salute la vendita dei farmaci è integrata con quella dei parafarmaci: vi si trovano così un migliaio di prodotti, di cui 300 farmaci. Inoltre nel 2007 sono state aggiunte 90 specialità omeopatiche e 26 prodotti veterinari. Il gradimento del servizio è confermato dal numero degli scontrini emessi, che sono circa il 5% sul totale degli scontrini dei punti vendita interessati, e dal risparmio conseguito dai clienti: da settembre a dicembre il risparmio complessivo è stato pari a 414 mila euro, che corrispondono a uno sconto del 17,7% su quello che i clienti avrebbero speso con l’applicazione del prezzo di listino. In termini di occupazione, infine, più di 30 giovani farmacisti iscritti all’albo professionale hanno trovato in questa nuova attività un’occupazione corrispondente alle loro aspettative di lavoro. 25 L’impegno di Coop Adriatica Coop Adriatica agisce per realizzare la propria missione, in coerenza con le scelte e le politiche del sistema Coop. Al riguardo si sottolineano: • l’impegno nella raccolta delle firme e delle cartoline per sostenere la presentazione della legge di iniziativa popolare per la liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco senza ricetta. E, successivamente all’entrata in vigore del decreto Bersani, l’apertura di 10 Coop Salute in altrettanti ipermercati; • l’avvio, presso l’ipercoop del Centro d’Abruzzo di San Giovanni Teatino (Chieti) della sperimentazione del Piano di riposizionamento del formato degli ipermercati. Coop Adriatica ha lavorato inoltre nel corso del 2006 per individuare politiche e scelte in grado di anticipare quei cambiamenti richiesti dal contesto e dalle nuove domande dei soci e dei cittadini. Questo è avvenuto con il consolidamento della strategia della sostenibilità avviato nel 2003 per rafforzare l’identità e il profilo sociale della Coop Adriatica e per consolidare e accrescere il rapporto di fiducia tra i soci e la Cooperativa, e più in generale con i consumatori e le comunità di appartenenza. Questo obiettivo è stato in gran parte raggiunto, dal momento che anche nel 2006 è aumentato il numero delle adesioni a Coop Adriatica. Anche la quota degli acquisti effettuati dai soci sul totale delle vendite si è confermata elevata: un risultato quest’ultimo che evidenzia bene il carattere mutualistico della Cooperativa. Sono state fatte delle scelte e messe in campo iniziative che hanno garantito la massima convenienza ai soci e ai consumatori, senza per questo ridurre la sicurezza e la qualità dei prodotti e dei servizi erogati. Ciò è stato possibile anche perché all’interno dell’impresa è stata sviluppata un’azione sistematica per conseguire risparmi nella gestione quotidiana, in tutte le strutture e a tutti i livelli, in un’ottica di maggiore efficienza e sobrietà. Un’azione sostenuta dalla positiva collaborazione e dall’impegno delle persone che lavorano in Cooperativa, ciascuno nell’ambito dei propri ruoli e delle proprie responsabilità. Coop Adriatica ha così potuto, insieme alle azioni prodotte dal sistema – e cioè con Coop Italia e Centrale Adriatica – sviluppare politiche di forte convenienza per i propri soci e per i consumatori. Nel 2006, nonostante il difficilissimo contesto economico e competitivo, Coop Adriatica ha potuto mantenere la propria posizione di leader nella competitività, confermandosi come la catena di distribuzione con i prezzi più bassi, in ciascuna area di presenza e in ciascun canale di vendita. 26 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 3 - la nostra sostenibilità Principali indicatori economici, sociali, ambientali Il Bilancio di sostenibilità 2006 di Coop Adriatica, che contiene anche numerosi riferimenti al Gruppo che ad essa fa riferimento, evidenzia risultati complessivamente positivi rispetto ai fondamentali indicatori economici, sociali e ambientali. In un anno caratterizzato, come peraltro anche quello precedente, dalla stagnazione dei consumi, Coop Adriatica è riuscita a realizzare in buona misura gli obiettivi più importanti di carattere mutualistico, in coerenza con la propria missione, garantendo convenienza ai soci e ai consumatori, confermando politiche di sicurezza e salubrità dei prodotti. L’attenzione posta a tutti fattori di costo, unita a una buona performance della gestione finanziaria, ha consentito al Gruppo di ottenere un utile di bilancio sensibilmente più elevato rispetto all’anno precedente, che ha reso possibile l’erogazione di un ristorno dello 0,50% sul totale degli acquisti effettuati dai soci. Peraltro si è proseguito a investire nello sviluppo e nell’acquisizione di partecipazioni, seppure in misura minore rispetto all’anno scorso, impiegando circa 175 milioni di euro. Le persone che lavorano nel Gruppo sono circa 9 mila: l’occupazione è aumentata di oltre 200 unità. Circa la metà dei nuovi assunti è impiegata nei punti vendita, dove è proseguita l’attività di consolidamento occupazionale con un’ulteriore crescita dei contratti a tempo indeterminato; inoltre tutti i lavoratori hanno partecipato alle numerose giornate di formazione, che hanno affrontato anche i temi della sostenibilità. Già nei principali indicatori si trovano molti dei motivi che hanno portato quasi 44 mila persone ad aderire alla Cooperativa: risultano infatti evidenti i vantaggi per i soci, con 56 milioni di euro garantiti con promozioni esclusive, a cui si aggiungono 80 milioni di risparmio per tutti i clienti, soci compresi. Altrettanto rilevante è l’impegno della Cooperativa volto a favorire la partecipazione democratica e lo sviluppo del volontariato, anche a fronte di un contesto economico e sociale che ha reso più difficile il coinvolgimento economico dei soci. Si sono quindi consolidate ed estese iniziative come Brutti ma buoni, cioè la destinazione dei prodotti alimentari invenduti a persone bisognose, e Ausilio, che aiuta un numero crescente di persone anziane o non autosufficienti, grazie ai soci volontari. Nell’ambito delle politiche sociali è proseguita l’intensa attività di tipo culturale, a cui si è affiancata l’apertura della catena Librerie.coop. Infine, anche l’impegno sul fronte ambientale è stato intenso: la Cooperativa ha messo in atto nuovi progetti che le hanno consentito un contenimento dei consumi di risorse, malgrado l’ampliamento della rete di vendita e l’arricchimento dell’offerta di prodotti preparati all’interno dei punti vendita. A questo impegno ha corrisposto l’ottenimento di un riconoscimento eccezionale nel panorama della grande distribuzione, che è la registrazione Emas per il sistema di gestione ambientale dell’ipercoop di Ascoli Piceno. 27 Principali indicatori economici, sociali, ambientali 2006 Ricavi vendite Margine prima dei costi fissi Utile di gruppo Cash flow di gestione Investimenti Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Partecipazioni Totale investimenti complessivi Risultato finanziario Valore aggiunto globale lordo Punti vendita Socio-consumatore Soci Partecipazione alle assemblee separate Ristorno + Fedeltà premiata Promozioni a soci Promozioni per tutti i consumatori Differenza media dei prezzi sui concorrenti Personale Lavoratori (gruppo) Lavoratori (attività caratteristica) Neoassunti Passaggi da TD a TI Crescita interna (% passaggi di livello) Giornate di formazione Comunità locale Totale soci che hanno devoluto il ristorno ad iniziative di solidarietà Donazioni dal collezionamento ad iniziative di solidarietà Persone aiutate da Ausilio Valore prodotti donati tramite “Brutti ma buoni” Risorse impiegate per le attività sociali e la comunicazione istituzionale L’impatto ambientale Consumi totali di metano Consumi totali di energia elettrica Consumi totali di acqua Punti vendita a norma Green Light euro euro euro euro 2005 Variazione % 1.850.401.205 138.007.519 46.089.161 146.071.678 1.821.808.065 127.298.620 21.687.199 117.931.099 1,57% 8,4% 112,5% 23,9% euro euro euro euro euro euro numero 11.849.443 149.093.455 14.933.983 175.876.881 33.919.980 585.466.088 138 13.883.488 185.977.716 64.077.798 263.939.002 16.209.845 534.832.119 135 -14,7% -19,8% -76,7% -33,4% 109,3% 9,5% 2,2% numero numero euro euro euro % 934.096 19.425 6.782.622 56.979.112 80.038.058 -0,64% 890.112 19.835 6.757.787 53.901.423 78.494.750 -0,39% 4,94% -2,07% 0,37% 5,71% 2,0% -0,25 p.p. numero numero numero numero % numero 9.367 8.921 1.210 264 8,3% 9.661 9.120 8.787 625 276 8,5% 9.326 2,7% 1,5% 93,60% -4,35% -0,20 p.p. 3,6% numero 13.665 19.304 -29,21% numero numero euro 28.355 1.569 1.333.000 48.199 1.444 584.000 -41,17% 8,66% 128,25% euro 4.567.348 4.375.651 4,4% 3.805.608 163.030.932 684.897 23 3.943.836 154.686.108 629.926 16 -3,5% 5,4% 3,0% 43,8% m3 Kwh m3 numero I NOSTRI RISULTATI Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati 30 Gli indicatori economici I dati economici forniti in questa sezione sono relativi al gruppo Coop Adriatica, desunti dal bilancio consolidato per assicurare l’informazione sulla solidità patrimoniale e reddituale del Gruppo. Si è assistito nel corso del 2006 ad un aumento dell’utile netto consolidato, a seguito del buon risultato ottenuto da Coop Adriatica. Per quanto attiene la gestione caratteristica, da segnalare come, nonostante ci sia stata una crescita dei consumi quasi nulla nel corso del 2006, l’accentramento dell’attività di marketing, attraverso la società collegata Centrale Adriatica Scarl, abbia consentito di ottenere dei buoni risultati nella contrattazione con i fornitori. Di seguito si riportano i principali indici economici e finanziari che esprimono, al di là delle singole variazioni, la solidità del Gruppo Coop Adriatica. Rispetto al Bilancio di sostenibilità 2005 alcuni indici, in particolare quelli finanziari, sono stati ricalcolati per renderli confrontabili con quelli del 2006. Il R.O.E. esprime il rapporto tra il risultato netto ed il patrimonio netto del Gruppo ed analizza la redditività del capitale “di rischio” investito nell’azienda (cioè il patrimonio netto) al fine di confrontarla con i redditi attesi o per valutare l’opportunità di investimenti alternativi. In termini generali dovrebbe essere superiore al tasso di interesse su investimenti esenti da rischi. Questo obiettivo è stato di fatto centrato nel 2006: l’indice ha fatto registrare un incremento consistente rispetto all’esercizio precedente determinato dalla crescita del risultato economico. Il R.O.I. esprime il rapporto tra il risultato operativo ed il totale dei mezzi in- vestiti nell’azienda (mezzi propri, cioè patrimonio netto, e mezzi di terzi, cioè indebitamento) ed indica l’efficienza economica di tali mezzi investiti. In generale si può accettare, come soddisfacente, una redditività equivalente al costo medio del denaro. Ancorché la redditività del Gruppo non si attesti su livelli tali da consentire il raggiungimento degli obiettivi ritenuti standard, l’aumento del risultato operativo registrato nel 2006 ha determinato un netto miglioramento di tale indice rispetto al 2005. In aggiunta al R.O.I. è stato inserito il rapporto tra risultato operativo e debiti a medio/lungo termine, che indica l’efficienza con la quale l’impresa impiega nella sua attività tipica i mezzi raccolti da terzi, ad esclusione del Prestito sociale. In generale si può accettare come soddisfacente una redditività equivalente al costo medio ponderato del capitale correlato. Il netto miglioramento del risultato operativo ha determinato l’aumento di tale indice rispetto all’esercizio precedente. Il R.O.S. rapporta il risultato operativo ai ricavi netti per vendite e prestazioni. Nel Gruppo Coop Adriatica il ROS nel 2006 è sensibilmente aumentato in relazione alle buone performance commerciali, ottenute attraverso una migliore contrattazione con i fornitori, ed al ridimensionamento della voce ammortamenti, avvenuto in seguito al cambiamento di stima contabile effettuato nel 2005 sulla categoria terreni. L’indice di copertura immobilizzazioni rapporta il patrimonio netto al totale delle Immobilizzazioni (materiali ed immateriali) e segnala in che misura le immobilizzazioni sono finanziate da capitale proprio e da capitale di terzi. Il valore dell’indice è 1 quando tutte le immobilizzazioni sono finanziate da capitale di rischio proprio senza ricorso a terzi. Nel 2006 l’indice ha avuto una lieve diminuzione in quanto la crescita del patrimonio netto non è stata sufficiente a bilanciare gli investimenti della società controllata Igd – Immobiliare Grande Distribuzione S.p.A. Il grado di ammortamento indica a che punto del processo di ammortamento è giunto il complesso produttivo aziendale e quanto esso ha prodotto in termini di autofinanziamento. La percentuale di ammortamento è pari al 35,22%, in leggero recupero, nonostante le politiche di sviluppo della rete, che negli ultimi anni è cresciuta in modo consistente. L’indice di disponibilità esprime il grado di copertura dei debiti in scadenza entro l’esercizio successivo da parte delle attività realizzabili a breve. Una situazione equilibrata deve segnalare un indice superiore a 1. È evidente che, data la natura a breve termine dei debiti verso soci prestatori, difficilmente l’indice in parola può assumere livelli ritenuti applicabili nelle imprese private. Giova segnalare, comunque, che il risultato di tale indicatore per il Gruppo Coop Adriatica è prossimo a dimostrare una situazione equilibrata. L’indice di liquidità (cosiddetto Acid Test) esprime la capacità di far fronte agli impegni finanziari di breve periodo con l’utilizzo delle liquidità immediate. Deve fornire un valore tendenzialmente pari a 1. Nel corso del 2006 i forti investimenti 31 effettuati dal Gruppo hanno determinato una sostanziale stabilità di tale indice rispetto all’esercizio precedente. L’indice di solvibilità rappresenta un’ulteriore analisi della liquidità aziendale, ponendo a confronto le attività liquidabili a breve termine con il totale delle passività sia a breve che a medio/lungo periodo. Quanto più l’indice è superiore a 0, tanto più la solvibilità aziendale è garantita da parte delle attività correnti. La diminuzione che si registra rispetto all’esercizio precedente è imputabile agli investimenti già commentati in relazione all’indice di liquidità. Il cash-flow indica il flusso di cassa generato nell’anno dalla gestione corrente d’impresa, calcolato secondo il metodo indiretto: risultato dell’esercizio più i costi non monetari (ammortamenti e accantonamenti per oneri e spese future). Migliora il cash-flow a valore rispetto all’esercizio precedente, in conseguenza dell’aumento dell’utile netto, e corrispondentemente migliora l’indice di cash-flow che percentualizza il flusso di cassa rispetto alle vendite lorde, indicando quante risorse monetarie a titolo di autofinanziamento si producono. Indici di redditività ROE ROI R.O./debiti M.L. termine ROS Risultato prima delle imposte Risultato netto 2006 5,5 0,68 5,77 1,32 2005 2,85 0,46 5,44 0,85 2004 1,83 0,16 1,66 0,27 71 46 21 46 24 11 U.M. milioni di euro numero % 2006 2005 2004 837,8 783,9 608,3 0,64 35,22 0,67 35,5 0,61 35,4 2006 2005 2004 1.850 1.822 1.812 0,95 0,91 0,62 0,93 0,90 0,62 0,96 0,92 0,84 146 118 100 7,9 6,5 6 2006 2005 2004 149,00 123,70 83,63 160,00 167,00 100,10 Elaborazione da Bilancio consolidato Indici patrimoniali Patrimonio netto Indice di copertura immobilizzazioni Grado di ammortamento Elaborazione da Bilancio consolidato Indici finanziari Volume di vendite lorde Indice di disponibilità Indice di liquidità Indice di solvibilità Cash flow generato I dati sugli investimenti evidenziano il consistente e costante impegno dell’azienda per lo sviluppo e il rinnovamento della rete di vendita. Negli ultimi tre anni essi hanno superato i 425 milioni di euro. U.M. % % % % milioni di euro milioni di euro Indice di cash flow U.M. milioni di euro numero numero numero milioni di euro % Elaborazione da Bilancio consolidato Investimenti Investimenti sviluppo rete* Investimenti totali* U.M. milioni di euro milioni di euro Fonte: Bilancio consolidato * si considerano gli investimenti di gruppo, esclusi quelli di Igd in aree non di pertinenza di Coop Adriatica 32 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Il Gruppo Coop Adriatica e le partecipazioni strategiche Le rilevanti dimensioni assunte da Coop Adriatica hanno portato l’azienda a dotarsi di una articolazione societaria e di partecipazioni, necessarie a sostenere il proprio sviluppo e il progressivo radicamento nel territorio, nonché a contribuire alla più complessiva crescita del sistema imprenditoriale cooperativo. Delle principali società controllate, una parte rilevante contribuisce all’attività caratteristica di Coop Adriatica. Tra esse si trovano infatti le due società Sara e Sageco, che gestiscono alcuni dei punti vendita presenti sul territorio. Alcune altre società sono state costituite al fine di realizzare una migliore gestione dell’attività finanziaria (liquidità, prestito sociale, ecc.): la tesoreria Tca e la società finanziaria FinAd. Igd ha invece l’obiettivo di valorizzare il patrimonio immobiliare e la gestione dei centri commerciali. Il Gruppo Coop Adriatica, poi, con l’obiettivo di accrescere la capacità di rispondere ai bisogni dei soci e dei consumatori, ha allargato il proprio intervento ad altri ambiti. Opera quindi nel settore del turismo, tramite Robintur, e nella gestione di alcune farmacie comunali, attraverso Pharmacoop Adriatica. Complessivamente, nelle società del Gruppo sono occupate oltre 9 mila persone, di cui 8.921 nell’attività caratteristica, per la maggior parte nella capogruppo. Organici gruppo Coop Adriatica 31/12/2006 Coop Adriatica Sageco Finad T.C.A. Igd Sara Chiocciola Gruppo Robintur Gruppo Pharmacoop Adriatica Totale 8.389 110 5 10 54 407 2 363 27 9.367 Partecipazioni (in euro) Ammontare complessivo Controllate Ammontare complessivo Collegate Ammontare complessivo Altre partecipazioni 2006 190.884.238 2005 196.303.958 2004 198.641.443 28.576.047 28.422.243 26.420.263 164.600.835 151.541.556 94.258.536 Fonte: Bilancio d’esercizio Coop Adriatica Valori di partecipazione nelle principali società controllate direttamente (in euro) 10.335 94.387 64.965 94.387 quota di proprietà 100,00 100,00 4.202.437 4.558.487 51,00 155.570.807 160.737.488 45,47 4.600.876 9.486.529 2.068.814 2.514.359 6.898.850 2.717.604 4.600.876 9.486.529 2.652.157 5.214.359 6.898.850 1.502.777 100,00 100,00 100,00 67,10 69,73 100,00 2006 Chiocciola S.r.l. Tca S.r.l. Faenza sviluppo area Marcucci S.r.l. Immobiliare grande distribuzione S.p.A. Fin.Ad Bologna S.p.A. F.lli Falcone S.r.l. Melograno S.r.l. Pharmacoop Adriatica S.p.A. Robintur S.p.A. Sageco S.p.A. Fonte: Bilancio d’esercizio Coop Adriatica 2005 33 Valori di partecipazione nelle principali società collegate (in euro) Centrale Adriatica società cooperativa Forum S.r.l. G. Massarenti S.p.A. Giotto S.r.l. Ipercoop Sicilia S.p.A. Scs azioninnova S.p.A. Librerie.coop S.p.A. quota di proprietà 2006 2005 1.000.000 1.000.000 28,41% 2.569.429 5.286.606 15.025.503 3.479.717 1.000.400 214.392 2.602.665 5.286.606 15.025.503 3.500.000 1.000.400 472.073 50,00% 20,34% 50,00% 22,88% 40,00% 30,00% Fonte: Bilancio d’esercizio Coop Adriatica Valori altre partecipazioni (in euro) 2006 Coop Reno Corticella S.p.A. Cicc Anzola Scarl Factorcoop S.p.A. Fibo S.r.l. Ariete S.p.A. (Ex Finec Holding) Holmo S.p.A. Pharmacoop S.p.A. Simgest S.p.A. Soped S.p.A. Unipol Merchant S.p.A. Fonte: Bilancio d’esercizio Coop Adriatica 138.546 1.437.763 636.936 841.412 1.872.831 17.420.675 118.273.647 2.685.800 1.662.863 500.000 2.724.934 2005 136.236 1.328.896 636.936 841.412 1.872.831 17.420.675 118.273.647 2.685.800 1.662.863 500.000 2.724.934 quota di proprietà soc. coop. 19,35% 30,85% 10,00% 10,01% 9,29% 16,9% 17,04% 14,45% 8,44% 2,48% Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Immobiliare Grande Distribuzione Robintur Il 2006 è stato un anno particolarmente positivo per Immobiliare Grande Distribuzione (Igd), la società controllata quotata in Borsa che detiene una parte consistente degli immobili di Coop Adriatica e Unicoop Tirreno. I buoni risultati della gestione, l’attuazione del piano di sviluppo e la crescita del valore del patrimonio della società hanno avuto riflessi molto positivi sul rendimento del titolo e riscosso l’apprezzamento del mercato. Tanto che, nelle prime settimane del 2007, Igd è stata promossa nelle Blue Chip, il segmento di Borsa che riunisce le aziende italiane più solide e capitalizzate. Il patrimonio della società a fine 2006 ha raggiunto un valore di mercato di circa 881 milioni di euro. Il Gruppo Igd possiede infatti 8 gallerie commerciali, 14 ipermercati e supermercati, tre terreni, e gestisce anche gallerie commerciali non di proprietà. Durante il 2006, ha continuato a investire: ha acquistato tre nuove gallerie commerciali (a Ferrara, Milano e Rovereto) e messo in cantiere la realizzazione di un’altra galleria a Catania. Dunque, a fine 2006, Igd aveva già realizzato circa l’80% degli investimenti previsti dal piano di sviluppo 2005-2008. Ha inoltre ceduto a Eurocommercial Properties la galleria del Centro Leonardo di Imola. Sempre nell’ottica dello sviluppo, in autunno Igd ha costituito con Beni Stabili “Riqualificazione grande distribuzione”, la nuova società che le consentirà di entrare nel settore del recupero di edifici storici ad alto potenziale commerciale e che oggi possiede due centri commerciali conferiti da Igd (Ferrara) e Beni stabili (Nerviano). Costituita nel 1989, la società di Coop Adriatica e Coop Estense impegnata nel settore turistico oggi conta una rete di oltre 150 agenzie di viaggio distribuite sul territorio italiano e un tour operator (Firmatour). Dopo un 2005 all’insegna della stabilità – dovuta al calo di prenotazioni conseguente agli attentati di Londra e Sharm el Sheikh, ed allo tsunami del Sud-est Asiatico – la società ha chiuso il 2006 superando i 300 milioni di euro di fatturato, 166 dei quali derivanti dalle agenzie di proprietà (+14% sul 2005) e con un utile netto che oltrepassa quota 660 mila euro. I soci Coop, per i quali le agenzie Robintur 34 prevedono pacchetti e offerte particolarmente vantaggiosi, rappresentano il 35% del totale. I buoni risultati di Robintur si spiegano con la notorietà e la fiducia riposta dal mercato nell’azienda, la ripresa delle vendite di viaggi sulle destinazioni a lungo raggio e anche l’ampliamento della rete di vendita. Nel 2006, infatti, sono salite a 53 le agenzie di proprietà – con la nuova apertura di Ancona e le acquisizioni di Ferrara e Cesena – e sono raddoppiate (oggi sono un centinaio) le agenzie in franchising. Uno sviluppo che sta proseguendo con forza nel 2007, anche in territori nuovi, come la Campania. 35 Gruppo Unipol Librerie.coop Pharmacoop Adriatica Librerie.coop è nata nel febbraio 2006 su iniziativa di Coop Adriatica, Coop Liguria, Coop Nord Est, Coop Piemonte e Unicoop Tirreno. Nel 2006 la società ha aperto le prime cinque librerie, a Bologna (Centro Nova, Officine Minganti e Centro Leonardo di Imola) e in Romagna (a Lugo e Ravenna). Lo sviluppo è proseguito nel 2007, con l’apertura a San Donà di Piave e continuerà nei prossimi mesi con le inaugurazioni di Piacenza, Genova, Pescara e Mondovì. Nel primo anno di vita, le librerie hanno offerto un vasto assortimento di titoli e un servizio di qualità: i soci Coop rappresentano il 70% dei clienti. Inoltre, hanno promosso la diffusione del libro e della lettura, dando vita a decine di occasioni di incontro e approfondimento culturale in collaborazione con i soci Coop, con gli enti, gli editori e gli scrittori locali, le scuole, le associazioni del territorio. Da marzo a dicembre 2006, hanno raggiunto un fatturato di 3 milioni di euro e un totale di 40 addetti, in gran parte giovani librai che sono stati formati con un percorso appositamente studiato per consentire loro di avvicinarsi a questa attività con una specifica preparazione che il sistema universitario non offre. La società costituita da Coop Adriatica, Banca Etica e Coopersviluppo insieme a Pharmacoop (holding formata da quattro cooperative di consumatori: Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest, Coop Estense e Coop Lombardia) chiude il 2006 con risultati positivi, attraverso la sua controllata Farmacie Comunali di Padova Spa. Infatti, nonostante la prolungata contrazione della spesa farmaceutica in Italia e il calo generalizzato dei prezzi dei farmaci, nel corso dell’anno, per sostenere il potere d’acquisto e il diritto alla salute dei cittadini, la Farmacie Comunali di Padova ha praticato sconti rilevanti sui medicinali per l’automedicazione e sui prodotti parafarmaceutici, consentendo ai cittadini risparmi per circa 130 mila euro. Il fatturato della Farmacie Comunali di Padova Spa ha raggiunto gli 8,6 milioni (+8,5% sul 2005) e l’utile ha superato i 186 mila euro (+37,5% sul 2005). Farmacie Comunali di Padova ha inoltre investito per offrire farmacie innovative e di qualità: con investimenti per circa 500 mila euro sono state ammodernate quattro delle sei strutture comunali gestite. Nei prossimi due anni il progetto di riqualificazione dell’intera rete sarà terminato. Coop Adriatica detiene una partecipazione di rilievo, circa il 17%, in Holmo, la finanziaria delle cooperative che detiene la maggioranza di Finsoe, la quale ha il controllo di Unipol Assicurazioni. Si tratta di una partecipazione strategica, che ha l’obiettivo di sviluppare politiche attive in un settore, quello assicurativo, sempre più importante per i soci e i cittadini. I primi mesi dell’esercizio 2006 hanno visto l’epilogo della vicenda legata alla partecipazione detenuta in Bnl ed al lancio dell’Opa sull’istituto bancario. Anche Coop Adriatica ha ceduto a Bnp Paribas, mediante transazioni sul mercato dei blocchi, tutte le azioni ordinarie Bnl detenute, (41.098.273 azioni, al prezzo unitario di 2,925 euro, per un controvalore complessivo di 120.152.395 euro), realizzando una plusvalenza di 6.530.149 euro. In tal modo, Coop Adriatica ha visto pienamente salvaguardato il proprio patrimonio e valorizzate le risorse impegnate nell’operazione Bnl. Il 9 gennaio 2006, a seguito delle dimissioni del presidente e amministratore delegato e del vicepresidente, Unipol Assicurazioni ha proceduto alla nomina dei nuovi vertici della Società nelle persone di Pierluigi Stefanini e Vanes Galanti. Successivamente – il 30 giugno - il consiglio di amministrazione di Unipol Assicurazioni ha nominato Carlo Salvatori amministratore delegato di Unipol Assicurazioni. Stefanini e Galanti - che avevano ricoperto nel semestre il ruolo di amministratori delegati - hanno mantenuto, rispettivamente, la carica di presidente e vicepresidente del consiglio di amministrazione. In detto contesto, va rilevato – con riferimento a Coop Adriatica – che la nomina di Pierluigi Stefanini a presidente di Unipol Assicurazioni ha determinato, in data 20 ottobre 2006, le dimissioni di quest’ultimo dalla carica di presidente della Cooperativa. 36 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Il valore aggiunto Il valore aggiunto è l’aggregato contabile dato dalla differenza tra il valore della produzione e i costi per l’acquisizione di beni e servizi. Esso rappresenta l’aumento di ricchezza creato dall’impresa attraverso la propria attività di produzione di beni o di erogazione di servizi. L’analisi della composizione del valore aggiunto consente di ottenere una valutazione “oggettiva” dell’impatto sociale di un’impresa. Nel 2006 il valore aggiunto globale lordo è stato di oltre 585 milioni di euro, 50 milioni in più rispetto all’anno precedente (+9,4%), mentre il valore aggiunto caratteristico lordo è cresciuto di 25 milioni, principalmente in relazione alle ottime prestazioni che Centrale Adriatica, Coop Italia e Cicc hanno saputo esprimere nella contrattazione con i fornitori, oltre che alla politica di contenimento dei costi perseguita. Per quanto riguarda la redistribuzione del valore aggiunto, anche nel 2006 i lavoratori si aggiudicano la quota maggiore (41,6%), con un incremento in valore assoluto di circa 6 milioni di euro, in funzione dell’aumento del numero medio dei lavoratori impiegati nell’anno. Cresce il valore dei vantaggi per i soci, anche se la percentuale sul totale del valore aggiunto è in leggera flessione. In particolare, crescono la remunerazione complessiva del prestito sociale e il risparmio generato dalle politiche promozionali. Peraltro, per la totalità dei consumatori (compresi quindi anche i soci), le promozioni hanno generato un risparmio di oltre 80 milioni di euro, 2 milioni in più del 2005. Si conferma il rilievo dell’impegno in attività a favore della comunità locale; si segnala la forte crescita del valore degli Produzione del valore aggiunto Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni Ricavi e proventi vari Totale valore della produzione Costi della produzione Acquisti materie prime Variazioni rimanenze Costi per servizi Costi per godimento di beni di terzi Totale costi della produzione 2006 2005 2004 1.776.619.791 1.730.153.051 1.721.648.376 124.344.849 128.958.309 148.637.572 1.925.257.363 1.854.497.900 1.850.606.685 1.281.778.958 1.269.352.112 1.279.945.555 -5.600.377 -2.609.061 9.329.122 204.389.761 204.975.554 220.141.779 23.996.230 27.292.167 26.869.552 1.538.119.411 1.492.137.726 1.509.604.215 Valore aggiunto caratteristico lordo Saldo Gestione accessoria Saldo Gestione finanziaria Saldo Gestione partecipazioni Saldo Gestione straordinaria Valore aggiunto globale lordo 387.137.952 128.152.553 53.183.662 4.554.651 12.437.271 585.466.089 362.360.174 118.186.849 36.147.109 3.881.069 14.346.557 534.921.758 341.002.470 129.193.993 34.467.370 2.533.946 1.837.128 509.034.907 Fonte: Bilancio consolidato Redistribuzione del valore aggiunto 21,2% 41,6% 0,5% 0,6% 13,7% 18,3% 4,1% 41,6% 4,1% 18,3% 13,7% 0,6% 0,5% 21,2% Personale Pubblica amministrazione Soci Consumatori Sistema cooperativo Comunità locali Sistema impresa 37 Redistribuzione del valore aggiunto Personale Costo del personale - retribuzioni dirette - retribuzioni indirette Investimenti in formazione Iniziative per i dipendenti Pubblica amministrazione Irap - Ires Imposte anticipate/differite Ici Imposte di bollo e registro Soci Iniziative per i soci - Rivista Consumatori - Collezionamento Promozioni per i soci Ristorno + Fedeltà premiata Aumento gratuito Capitale sociale Remunerazione prestito sociale Consumatori Promozioni per i clienti Comunità locali Iniziative a favore delle comunità locali - Educare ai consumi - Budget delle zone - Ausilio - Brutti ma buoni - Ad Alta voce - Concorsi per le scuole Liberalità esterne - Elargizioni - Sponsorizzazioni Sistema cooperativo Fondo mutualistico (Coopfond) Contributi associativi Fondo nazionale propaganda Ancc Sistema impresa Quota di utile portato a riserva Ammortamenti e svalutazioni Totale 2006 243.794.723 2005 237.410.144 2004 226.976.277 175.468.957 66.168.853 1.814.913 342.000 24.019.593 23.989.358 -3.669.484 3.318.855 380.864 107.344.221 169.406.703 66.085.831 1.672.525 245.085 25.844.330 19.056.143 3.054.658 3.263.424 470.105 100.904.464 162.385.757 62.424.462 1.918.000 248.058 13.618.934 11.580.581 -1.343.501 3.066.383 315.471 99.462.189 1.872.185 12.131.329 56.979.112 6.782.622 756.017 28.822.956 80.038.058 80.038.058 2.837.814 1.861.021 13.974.489 53.901.423 6.757.787 591.410 23.818.333 78.494.750 78.494.750 2.066.024 1.755.201 14.172.063 53.811.704 6.464.668 621.238 22.637.314 66.108.279 66.108.279 1.884.887 212.466 399.242 192.716 1.333.000 104.867 113.219 240.131 456.715 221.061 584.000 89.639 67.000 295.952 511.835 202.075 81.525 270.000 365.507 116.797 3.346.327 1.361.796 1.713.071 271.460 124.085.353 43.275.386 80.809.967 585.466.089 255.194 152.284 2.281.447 364.200 1.643.741 273.506 87.920.600 11.184.375 76.736.225 534.921.758 327.155 196.345 2.576.729 628.273 1.653.569 294.887 98.407.612 19.692.932 78.714.680 509.034.907 Riclassificazione elaborata dal Controllo di gestione alimentari invenduti destinati a fini sociali. Infine, il valore destinato al sistema cooperativo è cresciuto di oltre un milione di euro, grazie ai maggiori contributi al fondo per la promozione cooperativa che variano in proporzione all’utile netto realizzato, mentre cresce sostanzialmente la quota destinata all’impresa, dovuta all’elevato utile realizzato e in particolare alla quota destinata alle riserve ordinarie e straordinarie, che restano a disposizione per la crescita della Cooperativa nei prossimi decenni. 38 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati I soci per età La relazione sociale 18/30 anni 7,2% oltre 60 anni 31,8% 31/40 anni 19,7% I soci I soci costituiscono allo stesso tempo la proprietà sociale della Cooperativa e i principali destinatari dei benefici diretti (vantaggi e sconti commerciali, garanzia e sicurezza dei prodotti) e indiretti (tutela dell’ambiente, miglioramento del territorio e delle comunità, diffusione dei valori di giustizia e solidarietà propri della cooperazione). È in questi elementi che si concretizza lo scambio mutualistico tra la Cooperativa e i propri soci. L’andamento dell’adesione sociale, indica quindi il grado di fiducia che un consumatore - decidendo di passare dallo status di semplice cliente a quello di socio - esprime nei confronti della Cooperativa. L’andamento della base sociale Anche nel 2006 la Cooperativa ha registrato una significativa crescita della base sociale, riconducibile in parte alle adesioni che ci sono state nei punti ven- dita di recente realizzazione. I nuovi soci sono stati infatti quasi 50 mila, mentre i recessi sono stati 5.260: complessivamente gli iscritti al libro soci al 31 dicembre 2006 erano 934.096, con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Anno dopo anno, cresce sempre più la quota di donne sul totale dei soci, che ora è pari al 58,2%. Cresce anche il numero di soci di origine straniera: a fine anno, in Coop Adriatica si contavano 34.290 soci di origine esterna all’Unione Europea. I soci stranieri sono soprattutto in EmiliaRomagna (19.095), ma sono presenti in misura significativa anche in Veneto, Marche e Abruzzo. Da notare che molti di essi (4.955) sono anche soci prestatori. Si tratta di dati significativi, che testimoniano come la cooperativa sia capace di rispondere alle esigenze, anche specifiche, legate a diversi stili di vita e di consumo di questi cittadini. Per gli stranieri, Coop Adriatica può rappresentare un’importante occasione di integrazione nella società. I soci per sesso uomini 41,80% donne 58,20% I nuovi soci per età oltre 60 anni 13,8% Confronto base sociale 2006 vs. 2005 Area Veneto Bologna Romagna Marche Abruzzo Totale soci al 31 dicembre 2005 nuovi soci recessi trasferimenti 13.627 13.059 12.667 7.752 2.139 49.244 -1.085 -2.542 -989 -507 -137 -5.260 -27 -584 824 -168 -45 0 169.747 327.897 202.076 155.167 35.225 890.112 Fonte: Libro dei soci di Coop Adriatica soci al 31 dicembre 2006 182.262 337.830 214.578 162.244 37.182 934.096 41/50 anni 22,3% 51/60 anni 18,9% 18/30 anni 19,9% 51/60 anni 14,0% 41/50 anni 21,8% 31/40 anni 30,5% 39 I soci di Coop Adriatica 900.000 800.000 2004 700.000 2005 600.000 2006 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 0 Soci totali Soci Veneto Soci Bologna Soci Romagna Soci Marche Soci Abruzzo Nota: l’area di Bologna comprende anche Imola, che rientra nella Zona Soci Romagna 1 Fonte: Libro dei soci di Coop Adriatica 40 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati La convenienza Al primo posto nella missione sociale della Cooperativa c’è la convenienza e la tutela del potere d’acquisto dei soci. E nel 2006 la Cooperativa ha nuovamente riservato ai soci vantaggi esclusivi, che hanno loro consentito di risparmiare cifre notevoli sulla spesa. Le politiche adottate in questo ambito sono orientate a premiare la fiducia dei soci verso la Cooperativa: a giugno è stata introdotta una nuova promozione che prevede la possibilità di ottenere uno sconto del 10% sullo scontrino di una spesa, per tutti quei soci che nel corso del mese precedente hanno fatto acquisti in modo preferenziale presso i punti vendita della Cooperativa. Questa iniziativa è stata molto apprezzata dai soci, che hanno aderito in misura notevole (in media sono state oltre 200 mila le spese scontate in ciascuno dei quattro cicli di promozione), con un risparmio di circa 6,5 milioni di euro sul totale delle loro spese. Un’altra iniziativa tesa a supportare i bilanci familiari in un periodo di difficoltà economiche è stata quella relativa agli articoli per la scuola: in primo luogo i testi scolastici, che sono stati posti in vendita a un prezzo ridotto per tutta la clientela, ma con uno sconto maggiore per i soci. Sono stati oltre 31 mila i soci che hanno colto questa opportunità - resa possibile grazie all’allestimento di un apposito spazio in 48 supermercati oltre che in tutti gli ipermercati - che ha garantito un risparmio complessivo di 850 mila euro. Nel complesso, le promozioni riservate ai soci sono passate da 55 (totale 2005) a 101, grazie all’incremento di offerte monoprodotto e pacchetti riservati ai soci. Se si considerano le principali fonti di risparmio per i soci, il vantaggio economico ad essi riconosciuto ammonta complessivamente a 76 milioni di euro, di cui 57 milioni grazie ad offerte e promozioni, 12 milioni con il collezionamento (utilizzato in maggioranza trasferendo i punti in sconti) e quasi 7 milioni con il ristorno. La convenienza spiega, da un lato, il continuo incremento di adesioni alla Cooperativa e, dall’altro, l’elevata incidenza degli acquisti effettuati dai soci sul totale delle vendite, che si conferma anche per il 2006 vicino al 75%. Il che significa che le vendite sviluppate da Coop Adriatica sono realizzate per circa tre quarti con gli acquisti dei soci. Peraltro, tale percentuale è assai superiore alla quota minima, 50,1%, fissata dalla legge ai fini dell’inserimento di Coop Adriatica nell’albo delle cooperative a mutualità prevalente. Da sottolineare come il socio riconosca alla Cooperativa un ruolo speciale, e in molti casi addirittura esclusivo, nella propria attività di spesa. Infatti il valore dello scontrino medio del socio nel 2006 è praticamente il doppio rispetto allo scontrino del cliente non socio. Vendite ai soci Vendite ai soci su rete totale % delle vendite ai soci sul totale % delle vendite ai soci su rete omogenea Differenza % tra scontrino medio del socio e del cliente non socio 2006 2005 variazione milioni di euro 1.372 1.353 + 1,4% % 74,2% 74,2% 0 p.p. % 74,5% 75,5% - 1 p.p. % 96% 99% - 3 p.p. Fonte: Controllo di gestione Promozioni ai soci Promozioni supermercati Promozioni ipermercati Risparmio per i soci U.M. 2006 2005 2004 numero 55 25 45 numero 46 30 50 56.979.112 53.901.423 53.811.704 euro Fonte: direzione Marketing Ristorno U.M. Ammontare ristorno inclusa Fedeltà premiata migliaia di euro 2006 2005 2004 6.782 6.758 6.465 Fonte: Bilancio d’esercizio Fruizione del ristorno % di ristorno 2005 speso o devoluto dai soci nel 2006 U.M. 2006 2005 2004 % 88,4% 78,6% 82,5% Fonte: Amministrazione soci e prestito 41 Il ristorno Oltre alle offerte riservate e al collezionamento, i soci usufruiscono del ristorno. In pratica è la restituzione di una quota di quanto speso in relazione agli acquisti effettuati durante l’anno presso la Cooperativa. L’entità del ristorno viene definita, secondo quanto stabilito della legge sul diritto societario per le cooperative a mutualità prevalente, sulla base della dimensione dello scambio mutualistico tra la cooperativa e i soci. Dal 2005 Coop Adriatica si è dotata di un apposito Regolamento, approvato dall’assemblea dei soci. Per il 2007, a valere sugli acquisti effettuati nel 2006, la quota del ristorno è dello 0,50% del totale delle vendite ai soci, per un ammontare totale di 6,78 milioni di euro (in linea con l’anno precedente), di cui 6,54 milioni maturati dai soci dei punti vendita Coop Adriatica, 90 mila euro dai soci dei punti vendita Sageco e 150 mila euro dai soci dei punti vendita Sara. Coop Adriatica, conferma quindi questo consistente riconoscimento ai soci, anche in un esercizio nel quale la Cooperativa ha investito molte risorse per ridurre i prezzi e mantenere l’obiettivo di catena più conveniente. Coop Adriatica ritiene infatti che i soci meritino un vantaggio esclusivo rispetto ai clienti non soci, ancor di più in un periodo in cui il Paese, e quindi le singole persone e le famiglie, attraversano un periodo di difficoltà economica. Nel 2006 è cambiata la modalità di consegna del ristorno: i soci infatti hanno potuto fruire della propria quota direttamente alla cassa o all’Ufficio soci di qualsiasi punto vendita, senza necessità di ritirare preventivamente il tagliando cartaceo, come avveniva in passato, azzerando così i tempi di attesa per l’effettiva disponibilità del ristorno rispetto alla sua erogazione. Per informare i soci su questa novità, a tutti è stata inviata una lettera con le informazioni sull’entità del proprio ristorno e sulle modalità di fruizione. Rispetto agli anni scorsi, questa procedura ha portato a una percentuale di utilizzo del ristorno molto maggiore, con corrispondente riduzione del numero di soci che non ne hanno fruito (il cui ristorno viene comunque accreditato sulla quota sociale). Anche nel 2006 al ristorno era associata la solidarietà, con la possibilità per i soci di devolvere la quota di propria spettanza a favore di progetti sociali nel territorio, selezionati con il bando C’entro anch’io. Probabilmente, però, la spendibilità immediata degli importi ha penalizzato la solidarietà: il ristorno donato dai soci ammonta infatti a 95 mila euro, contro i 146 mila del 2005. Per compensare questo calo, il consiglio di amministrazione ha stanziato, per i 34 progetti proposti, 50 mila euro in aggiunta ai 140 mila previsti dal bando, lasciando così immutato l’impegno complessivamente sostenuto dalla Cooperativa a favore della solidarietà nel territorio. 42 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Informazione e partecipazione dei soci Copie stampate rivista Consumatori Costi rivista Consumatori (euro) Assemblee separate sul Bilancio Soci partecipanti alle assemblee separate Assemblee sul Preventivo Soci partecipanti alle assemblee sul Preventivo 2006 6.669.042 1.810.367 90 16.579 36 2005 7.193.555 1.861.021 90 16.642 40 2004 6.372.280 1.806.480 84 17.193 27 2.700 4.654 2.727 Fonte: direzione Politiche sociali L’informazione La partecipazione Coop Adriatica sollecita i soci a prendere parte alla definizione, alla gestione e alla valutazione delle politiche economiche, sociali e ambientali della Cooperativa, con modalità di coinvolgimento orientate alla massima trasparenza e democrazia. Per la presentazione del Preventivo di sostenibilità 2006, in gennaio, si sono tenute 36 assemblee, alle quali hanno partecipato 2.700 persone. Nel mese di maggio, invece, si sono tenute 90 assemblee, distribuite su tutto il territorio di presenza della Cooperativa, che hanno portato all’approvazione del Bilancio consuntivo 2005. I partecipanti sono stati 19.425, di cui 16.579 soci, che hanno nominato 251 delegati all’Assemblea generale che si è tenuta a Pesaro il 10 giugno. I 14 consigli di Zona soci si sono riuniti in media 7 volte ciascuno, per un totale di 103 incontri, e sono stati impegnati in diversi appuntamenti formativi, volti a dare ai consiglieri gli strumenti per svolgere al meglio il proprio ruolo di relazione nel territorio. I temi affrontati nella formazione hanno spaziato dal commercio equo-solidale alla progettazione degli interventi in ambito sociale e hanno incluso visite a fornitori e al Salone del Gusto di Torino. I soci impegnati in attività di volontariato all’interno della Cooperativa sono oltre mille: ai 387 consiglieri di Zona si aggiungono, infatti, quasi 700 soci impegnati in Ausilio o in altre forme di volontariato. Anch’essi sono stati coinvolti negli appuntamenti istituzionali, in particolare nella Consulta sociale svoltasi a Cervia a inizio dicembre, che ha delineato gli interventi della Cooperativa in questo ambito per il 2007. In una cooperativa a così vasta base sociale, l’informazione costituisce un elemento fondamentale per garantire il diritto alla conoscenza e quindi alla reale partecipazione alle scelte di indirizzo dell’impresa. Coop Adriatica si è dotata di vari strumenti di comunicazione con i propri soci Il principale strumento è la rivista Consumatori che viene recapitata periodicamente (10 numeri l’anno) al domicilio dei soci di Coop Adriatica e altre sei cooperative, del distretto Adriatico e del distretto Nord-ovest, con una tiratura annuale che supera i 27 milioni di copie. La rivista, interamente stampata su carta riciclata con marchio Ecolabel, è composta da una parte comune di 40 pagine, cui fa seguito una parte che varia, dedicata alle singole cooperative ed ai diversi territori, che è mediamente di 24 pagine. Coop Adriatica produce 4 edizioni distinte di Consumatori (Bologna, Romagna, Marche-Abruzzo e Veneto). L’impegno economico per la realizzazione della rivista è assai rilevante, sia per l’elevato numero di copie stampate (per Coop Adriatica, complessivamente quasi 7 milioni nel 2006), che per l’alta incidenza delle spese postali. Dopo le modifiche introdotte nel 2004, che hanno riguardato la rivista in tutti i suoi aspetti - dal formato alla grafica, dalla testata ai contenuti - sono anche state svolte indagini (con un significativo coinvolgimento di soci di Coop Adriatica) per verificare il gradimento della nuova impostazione del mensile, che hanno fatto fin qui emergere risultati positivi. Una nuova indagine sarà ultimata entro l’estate 2007 e sarà la base per aggiornare la riflessione sulla rivista. Dall’inizio del 2006, il mensile è consultabile anche nella sua versione on line, all’indirizzo www.consumatori.e-coop.it . Oltre a Consumatori, non mancano però altri mezzi per tenere informati i soci (e la generalità dei consumatori) sulle iniziative e le attività della Cooperativa, come i depliant distribuiti a punto vendita e a domicilio, il portale internet www.e-coop.it, la radio interna ai negozi (Radiocoop) e il servizio Filo diretto. In ogni negozio è attivo un Punto soci al quale ci si può rivolgere per chiedere informazioni e presentare richieste. 43 La Consulta sociale. Costruire insieme la nuova Coop dei cittadini La partecipazione democratica è un percorso in continuo miglioramento; per questo per la Consulta sociale 2006 si è avviato un nuovo iter per il coinvolgimento dei Consigli di Zona. Gli “Stati generali” di Coop Adriatica si sono tenuti a Cervia il 2 e 3 dicembre. In quell’occasione, circa 200 tra consiglieri di Zona e volontari, in rappresentanza degli oltre 900 mila soci della Cooperativa, si sono confrontati sulle attività sociali da mettere in campo nel 2007 e sul tema della responsabilità sociale, con il consiglio di amministrazione e i dirigenti. Per accrescere il coinvolgimento di tutta la Cooperativa, è stato pensato un percorso che ha rinnovato lo svolgimento della Consulta: un’esigenza peraltro posta all’attenzione dai soci l’anno scorso. A settembre, i 14 presidenti delle Zone soci hanno collaborato ad individuare le modalità di svolgimento della Consulta e quattro principali tematiche da sviluppare e su cui confrontarsi: “Partecipazione democratica dei soci alla vita e alle scelte della Cooperativa”, “Nuova Coop dei cittadini e il ruolo dei rappresentanti sociali e dei soci volontari”, “Rapporto con il territorio, in particolare con le organizzazioni sociali e le associazioni di volontariato” e, infine, “I giovani e la Coop, le attività culturali”. Su ognuna di queste tematiche è stato impegnato un gruppo di lavoro tecnico composto da alcuni responsabili di diversi settori della Cooperativa e dai presidenti di Zona. I gruppi si sono incontrati in autunno per predisporre una prima serie di proposte. Questi spunti, dapprima, sono stati discussi e arricchiti da tutti i Consigli di Zona; quindi sono approdati alla Consulta di Cervia. In questa sede, sono stati costituiti i quattro gruppi allargati ai soci presenti per discutere degli spunti emersi e per individuare le priorità tra tutte le proposte presentate durante il confronto preliminare. Le conclusioni dei lavori di ciascun gruppo, infine, sono state presentate all’assemblea plenaria per la loro approvazione. Tra le priorità indicate dai soci, l’innovazione delle modalità di convocazione e di svolgimento delle assemblee, così da aumentare la partecipazione e il coinvolgimento di tutte le componenti della Cooperativa. Oltre a ciò, i soci hanno sottolineato l’importanza di trasmettere ai giovani i valori della cooperazione e di intensificare le iniziative culturali e i progetti a tutela dell’ambiente. Alcuni di questi risultati sono allo studio dei dirigenti della Cooperativa, come possibili proposte in sede di elaborazione del nuovo Piano strategico. Altri piccoli suggerimenti sono già stati concretizzati: per esempio, una sintesi del Bilancio 2006, posto all’approvazione dei soci alle assemblee separate di maggio 2007, è stata pubblicata su Consumatori all’inizio di maggio, in modo da dare ai soci la possibilità di valutare più attentamente i risultati della Cooperativa prima di esprimere il proprio voto. 44 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Soci prestatori 2005 4.025 3.762 3.708 11.035 50.000 10.242 Il Prestito sociale è un elemento che contraddistingue da sempre la relazione tra il socio e la Cooperativa. Il socio, infatti, con una parte delle proprie disponibilità finanziarie può sostenere la Cooperativa e il suo sviluppo, tutelando al tempo stesso il proprio risparmio. Coop Adriatica gestisce queste risorse in modo da garantire la liquidazione del prestito in ogni momento, investendole prevalentemente in titoli a breve e a tassi variabili, quindi a basso rischio e facilmente liquidabili. Il prestito sociale viene remunerato con un tasso di interesse che è in linea con il mercato dei titoli di Stato a breve. Nel corso del 2006 i tassi sul prestito sono stati rivisti tre volte, sempre in aumento, al variare delle condizioni di mercato; ai soci prestatori la cooperativa ha riconosciuto una remunerazione lorda complessiva di quasi 29 milioni di euro. Il socio non sostiene alcun costo di tenuta del libretto né per le operazioni di versamento o prelievo, inoltre il prestito è sottoposto a un’imposta del 12,5%, contro il 27% di altri investimenti con caratteristiche analoghe (depositi a vista e certificati di investimento). Al contrario di un conto corrente, infatti, il libretto di prestito sociale non prevede nessuna spesa. A fine 2006, l’ammontare complessivo del prestito da soci era di 1.757 milioni di euro, con un incremento di 16 milioni sull’anno precedente; i nuovi prestatori sono stati oltre 11 mila, che portano il totale, al netto dei recessi, a 208.715 soci. 2004 10.830 Il Prestito sociale 201.700 100.000 195.220 150.000 208.715 200.000 2006 0 Soci prestatori Nuovi soci prestatori Recessi tra i soci prestatori Ammontare prestito sociale U.M. Ammontare prestito sociale al 31/12 Incremento del prestito sull’anno precedente 2006 2005 2004 euro 1.757.590.336 1.741.768.259 1.697.723.185 euro 15.822.077 44.045.074 55.845.679 Fonte: Report direzione Finanza Tassi lordi del prestito sociale al 31/12/2006 da 0 a 2.500 euro 1,25% da 2.501 a 15.000 euro oltre 15.000 euro 1,60% 2,60% Fonte: Report direzione Finanza Servizi finanziari U.M. Punti vendita coperti Promotori Prodotti raccolta Ammontare prodotti raccolta Mutui erogati Ammontare mutui erogati Fonte: Report direzione Finanza numero numero numero milioni di euro numero milioni di euro 2006 27 8 461 5,6 121 12,5 2005 20 8 387 4,4 209 16,4 2004 30 11 259 3,1 224 22,2 45 I servizi finanziari Ai soci prestatori, la Cooperativa mette a disposizione una serie di altri servizi e vantaggi. Ad esempio, la Carta socioCoop, di cui tutti i soci sono in possesso, può essere abilitata per il pagamento della spesa (previa riconoscimento tramite codice Pin), con addebito direttamente sul prestito, e per il prelievo di contante direttamente alle casse dei punti vendita, durante tutto l’orario di apertura e per un massimo di 250 euro al giorno. A fine 2006 le carte attivate per pagamento e prelievo erano 75.626, con un aumento di 4.255 sul 2005, Circa il 4,5% del totale degli acquisti effettuati nell’arco dell’anno è stato pagato attraverso la Carta socioCoop. Da tre anni, inoltre, il socio prestatore può farsi trasferire denaro sul proprio conto corrente bancario tramite bonifico dal libretto di prestito. Anche questo è un servizio gratuito, sempre più apprezzato dai soci: nel corso del 2006 sono stato effettuati circa 3.077 bonifici, per un importo complessivo di 16 milioni di euro. Inoltre, tramite la società Simgest (controllata dalle cooperative di consumatori del sistema Coop), Coop Adriatica offre ai soci la possibilità di accedere a prodotti di gestione del risparmio, assicurativi e mutui a condizioni particolarmente vantaggiose. L’attività di Simgest in Coop Adriatica si svolge grazie all’impegno di 8 promotori finanziari che hanno un proprio ufficio all’interno di 27 punti vendita. Nel corso del 2006 i contratti sottoscritti sono stati 582, di cui 461 per prodotti di raccolta quali fondi comuni, obbligazioni, polizze previdenziali, con un ammontare totale di 5,5 milioni di euro, e 121 per mutui per l’acquisto di abitazioni, per complessivi 12,5 milioni di euro. Questi risultati testimoniano la crescente fiducia dei soci nelle proposte di Coop in campo finanziario, considerata particolarmente affidabile all’interno di un contesto generale del mondo finanziario nel quale si registra una forte crisi di credibilità. Gli impieghi finanziari di Coop Adriatica rispondono a criteri di massima trasparenza ed escludono quei soggetti che operano in contrasto con i valori di fondo della cooperativa. Nel 2006 peraltro Coop Adriatica ha investito, come da impegno assunto nel preventivo di sostenibilità, una parte della propria liquidità in fondi ad alto contenuto etico, che sostengono l’imprenditoria sociale tramite la formula del microcredito e che favoriscono lo sviluppo del commercio equo solidale: a fine anno l’investimento complessivo ammontava a 4 milioni di euro. È poi proseguita la collaborazione con Banca Popolare Etica, della quale Coop Adriatica è socia, con la promozione dei suoi prodotti finanziari e con iniziative di carattere sociale, in particolare nei progetti di solidarietà nel territorio C’entro anch’io. Rigore e trasparenza: la gestione del Prestito sociale Il prestito sociale alle cooperative è regolamentato dalla legge 59 del ’92 e dalle disposizioni attuative di Banca d’Italia e Cicr (Comitato interministeriale per il credito e risparmio), che lo collocano nell’ambito più generale della disciplina della raccolta del risparmio ad opera di soggetti diversi dalle banche. Coop Adriatica offre le migliori garanzie relativamente alla corretta e trasparente gestione delle somme che le vengono affidate dai soci. La Cooperativa dispone infatti di un Regolamento sul prestito e di un Regolamento finanziario interno che fissano i criteri e le modalità di utilizzo delle risorse generate dall’attività economica, nonché del prestito sociale. Nel 2006 inoltre ha recepito, tramite l’approvazione nelle assemblee di Bilancio, il Regolamento nazionale proposto dall’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumo, che codifica alcune regole fondamentali per la raccolta e la gestione del Prestito sociale, alle quali tutte le cooperative di consumatori dovranno attenersi. Il testo vuole contribuire ad assicurare ai soci la massima tutela, trasparenza e informazione sulle attività svolte. Molte delle novità del Regolamento nazionale sono già da tempo garantite in Coop Adriatica: ad esempio, per assicurare ai soci il rimborso del prestito entro 48 ore dalla richiesta, le cooperative sono tenute a mantenere liquido, o in attività prontamente liquidabili, almeno il 30% dei fondi derivati dalla raccolta del prestito da soci (articolo 13); in effetti Coop Adriatica abitualmente investe oltre il 70% del prestito in titoli di questo tipo. Inoltre, il prestito deve essere utilizzato per raggiungere gli scopi sociali delle cooperative e l’articolo 20 prevede il divieto di immobilizzare - con investimenti in immobili, attrezzature, impianti, partecipazioni in società non quotate - più del 30% del prestito raccolto dai soci (articolo 20). Anche in questo caso, Coop Adriatica si è data da tempo un tetto, più restrittivo, massimo del 10%, in investimenti immobiliari e mobiliari. Il Regolamento prevede anche che il collegio sindacale, almeno una volta ogni tre mesi, effettui verifiche sugli impieghi, cioè sul corretto utilizzo dei depositi dei soci risparmiatori, e ogni sei mesi riferisca al consiglio di amministrazione sui risultati dei controlli effettuati (articolo 21). A sua volta, il socio prestatore, almeno una volta all’anno dovrà ricevere comunicazione sull’attività di vigilanza, oltre che di gestione del libretto (articolo 22). In caso di eventuale non ottemperanza al Regolamento da parte della Cooperativa, è previsto che possa essere perfino revocata l’autorizzazione all’utilizzo del marchio Coop. 46 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Altri servizi per i soci Il Salvatempo I soci di alcuni punti vendita possono effettuare la propria spesa con l’aiuto del Salvatempo, un lettore portatile di codici a barre che consente di fare da sé il conto della spesa man mano che si riempie il carrello, per poi pagare in apposite casse riservate. Ciò porta a una riduzione significativa dei tempi di attesa alle casse. Attualmente il servizio è disponibile nell’area di Bologna (nei supermercati San Ruffillo, Andrea Costa, San Vitale e negli ipercoop Centro Lame e Centro Nova), a San Giovanni in Persiceto, Cento, Montebelluna, Castelfranco Veneto, Ravenna (via Faentina), Forlì (supermercato I Portici), Fabriano e all’ipercoop di Rimini. Il servizio è molto apprezzato dai soci, che lo utilizzano in misura assai elevata. Infatti, i risultati ottenuti nei quattordici punti vendita in cui è stato installato sono molto positivi: i soci che si sono registrati per utilizzare il Salvatempo sono sempre più numerosi, più di 100 mila, e il numero delle spese effettuate cresce di anno in anno. In media, nei punti vendita in cui è attivo, il 12,5% delle spese del 2006 è stato effettuato utilizzando il Salvatempo, con un’incidenza pari al 20% sul valore totale delle vendite di quei punti vendita. Il turismo Attraverso Robintur, società controllata da Coop Adriatica, i soci possono viaggiare in Italia e nel mondo in sicurezza e a prezzi particolarmente vantaggiosi. Nel corso del 2006 le proposte di viaggio formulate per i soci sono state 1.470, pubblicizzate attraverso i cataloghi Viaggiare da soci e sulla rivista Consumatori oppure promosse insieme ai tour operator in occasioni particolari (Natale e Capodanno). I soci che hanno aderito a queste promozioni sono stati numerosi: i pacchetti venduti sono stati 7.292. Oltre a questa importante possibilità, ai soci sono riconosciuti anche altri vantaggi, tra cui la possibilità di accumulare i punti del collezionamento Coop tramite l’acquisto di pacchetti di viaggio. Le convenzioni Nel corso dell’anno è proseguita la proposta di convenzioni per i soci. Si tratta di accordi con diversi soggetti, pubblici, privati, associativi, che consentono ai soci della cooperativa di accedere e partecipare ad attività e iniziative a condizioni particolarmente vantaggiose, in forza, appunto, dell’appartenen- 47 za a Coop Adriatica. Tra le 262 convenzioni attive a fine 2006, ben 94 erano quelle di tipo culturale (teatri, cinema, rassegne musicali, musei e mostre d’arte...), 57 relative a sport e benessere (dagli abbonamenti per piscine e palestre, alle cure termali), 55 per corsi (di lingue e informatica, ma anche di cucina, musica e artigianato artistico), 34 per servizi (dall’adesione all’Aci ai servizi di spiaggia degli stabilimenti balneari) e 22 per l’accesso a parchi naturalistici e parchi divertimento. Anche se non è possibile disporre di un numero preciso dei soci che hanno usufruito dei vantaggi previsti dalle convenzioni, secondo una stima attendibile, basata su una rilevazione campionaria, la quantità complessiva si avvicina alle 500 mila unità. Di conseguenza il risparmio conseguito dai soci consiste in diverse centinaia di migliaia di euro. I soci vengono informati delle opportunità di cui possono usufruire, tramite una guida tascabile che raccoglie l’elenco delle convenzioni, distribuita a punto vendita in decine di migliaia di copie. Delle nuove convenzioni viene inoltre data notizia attraverso il giornale “Consumatori” e i depliant con le offerte promozionali, consegnati a domicilio, tramite manifesti, locandine e con gli annunci di “Radiocoop”, nei punti vendita. Alla Coop il teatro a portata di tutti Da diversi anni, gli accordi con i principali enti teatrali consentono ai soci di Coop Adriatica di usufruire di sconti e condizioni di acquisto favorevoli presso i principali teatri della loro città. Dal 2004, inoltre, a Bologna è possibile acquistare i biglietti per le rappresentazioni non solo presso le biglietterie dei teatri, ma anche presso i Punti d’ascolto degli ipercoop Centro Borgo, Lame e Nova. Il servizio è realizzato grazie al Consorzio Bologna Multimediale e sostenuto da Coop Adriatica e Charta, con l’obiettivo di calmierare i prezzi dei biglietti, ottenendo un risultato importante per i soci Coop. Il biglietto dei teatri in convenzione comprato in prevendita nei Punti d’ascolto costa al massimo come quello a prezzo intero, comprato alla biglietteria del teatro: in altri termini, i costi del servizio e delle commissioni di prevendita sono di fatto “assorbiti” e contenuti nella quota sconto prevista per i soci. L’iniziativa - che semplifica la prenotazione e l’acquisto dei biglietti per rappresentazioni e concerti - è stata molto apprezzata: nel 2006 i biglietti venduti nei tre ipercoop sono stati 9.307; pertanto si è esteso questo servizio anche presso le Librerie.coop dei centri commerciali Officine Minganti, Esp e Leonardo. Convenzioni 13% 19% 8% 11% 8% 13% 5% 11% 10% 2% 48 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati I Consumatori La convenienza Coop Adriatica, a fronte di un mutamento del mercato dei consumi e di una contrazione che ha riguardato soprattutto il settore alimentare, ha intensificato le proprie azioni al fine di garantire la massima convenienza. Questa missione fondamentale, la Cooperativa la sviluppa certamente nei confronti dei propri soci, ma anche nei confronti di tutti i consumatori che frequentano i suoi punti vendita. Peraltro, l’obiettivo di Coop Adriatica è costantemente quello di essere l’impresa di distribuzione più conveniente, nella media, rispetto ai “concorrenti orizzontali” (cioè per area territoriale omogenea e per tipologia di punto vendita). Questo obiettivo viene perseguito con diverse modalità, senza mai rinunciare a sicurezza, qualità e servizio, che restano elementi fondamentali dell’offerta di Coop, e senza compromettere un costante equilibrio economico. Anzitutto proponendo i prezzi più vantaggiosi sui prodotti di prima necessità, ampliando l’assortimento dei prodotti a marchio - che hanno un differenziale di prezzo tra il 15 e il 25% rispetto a quelli della marca leader immediatamente confrontabile - e inserendo nell’assortimento un crescente numero di prodotti di cosiddetto primo prezzo. È stato inoltre proseguito il percorso di interventi di ribasso permanente dei prezzi, con la formulazione di un “carrello tipo” di prodotti scontati grazie al quale la cooperativa è in grado di garantire al consumatore “convenienza sicura tutti i giorni”. Inoltre, si è offerta una convenienza ulteriore sui prodotti base per la vita delle persone: la diffusione nei punti vendita del pane comune ad 1 euro al Kg, l’estensione della linea convenienza ortofrutta e della linea convenienza carne. E tutti i giorni dell’anno sono state presenti ini- ziative promozionali per tutti i consumatori, soci e non, che hanno generato un risparmio complessivo pari a 80 milioni di euro. Come si è illustrato nel paragrafo relativo ai soci, ha registrato un notevole gradimento la promozione relativa ai testi e materiali scolastici, che prevedeva uno sconto del 10% per tutti i clienti, che saliva al 15% per i soci. Con l’avvio dei punti Coop Salute si è venuta a determinare una grande opportunità di risparmio per i soci e per tutti i cittadini, che grazie allo sconto hanno risparmiato in media il 17,75% sui loro acquisti effettuati in questi reparti interni a 10 ipercoop, per un totale di 414 mila euro. La politica della convenienza ha sposato anche la scelta della sostenibilità ambientale e sociale, promuovendo, con iniziative dedicate, la vendita dei prodotti a marchio Coop, biologici, certificati ambientalmente, equosolidali (Solidal Coop) e dei prodotti Libera Terra. Anche per questo motivo Coop Adriatica risulta la Cooperativa con i più alti fatturati di tut- to il sistema Coop sia dei prodotti Solidal che di Libera Terra. Una costante rilevazione dei prezzi presso i concorrenti presenti sul territorio, sulla base di un “paniere” di prodotti confrontabili, permette a Coop Adriatica di stabilire in modo attendibile il grado di convenienza dei propri punti vendita. Nel 2006, a fronte di una sostanziale stagnazione dei consumi, soprattutto alimentari, e di un accentuarsi della concorrenza, con una forte pressione delle politiche promozionali, Coop Adriatica ha mantenuto fermo l’obiettivo di essere la catena più conveniente nei territori in cui è presente, con una convenienza dello 0,50% rispetto ai concorrenti, garantendo comunque la qualità dei prodotti, il livello del servizio offerto e un continuo equilibrio economico. Addirittura il risultato medio ponderato è stato dello 0,64%. Come si rileva dagli indicatori che seguono si è registrata un’area di sofferenza solo nel Veneto, in particolare nei supermercati, dove alcuni operatori concorrenti hanno basato la propria proposta commerciale esclusivamente sul piano dei prezzi. La competitività di prezzo per area geografica AREA EMILIA -0,62% AREA VENETO +0,37% COOP ADRIATICA - 0,64% AREA ROMAGNA -1,09% AREA MARCHE ABRUZZO -1,19% 49 Inoltre Coop, attraverso il suo Osservatorio nazionale prezzi, calcola un indice sintetico di inflazione alla vendita in Coop, direttamente raffrontabile all’indice Istat alimentare per prodotti alimentari e bevande analcoliche. Esso indica quanta convenienza si trova in Coop, confrontando l’andamento dei suoi prezzi rispetto all’andamento medio nazionale. Nel 2006, l’inflazione in Coop calcolata secondo il paniere Istat è stata pari allo 0,7%, a fronte di un dato Istat pari all’1,7%. Coop ha quindi limitato notevolmente gli aumenti di prezzo, con un incremento nettamente inferiore all’inflazione nazionale, a tutto vantaggio dei consumatori. In Coop Adriatica, peraltro, le politiche orientate alla convenienza hanno determinato un risultato ancora migliore, con un’inflazione negativa: dalle analisi svol- te internamente, infatti, emerge che nel 2006 i prezzi dei prodotti in vendita presso la Cooperativa sono diminuiti mediamente dello 0,17% rispetto al 2005. Confronto omogeneo inflazione alla vendita Coop vs. Istat 4,00% 3,00% 2,00% 1,00% 0,00% -1,00% -2,00% Coop Alimentare -3,00% Pane a 1 euro al chilo dic ‘05 gen ‘06 feb mar ‘06 ‘06 Alla Coop, con appena 1 euro si porta a casa un chilo di ottimo pane comune, semplice impasto di farina, sale, acqua e lievito. Insomma, il classico buon pane “di una volta”. Il cibo più presente sulle tavole degli italiani, il più denso anche di significati simbolici, viene proposto su tutta la rete di vendita di Coop Adriatica a un prezzo estremamente contenuto, compreso tra la metà e un terzo rispetto alla media. Formulata a fine 2005 insieme a Centrale Adriatica, l’iniziativa è stata dapprima sperimentata in alcuni supermercati e poi estesa a tutta la rete di vendita. La Cooperativa vuole infatti che sui prodotti di prima necessità, e in particolare tra le numerosissime offerte di pane, il consumatore abbia la possibilità di sceglierne anche di qualità ma a prezzo molto vantaggioso. Il risparmio complessivo che si riesce a realizzare sul suo costo (60%) è ottenuto agendo su tre fronti: produzione e trasporti, grazie ad accordi con i fornitori tutti selezionati tra le aziende maggiori e di più sicura affidabilità, e infine sulla decisione di Coop di rinunciare a una quota dei propri margini di guadagno. Il pane “a buon mercato” si affianca ora negli scaffali alle consuete, infinite varietà di quelli addizionati. Per rispecchiare tradizioni e abitudini locali si presenta in forme diverse a seconda delle regioni e dei territori. Così in Emilia è un classico filone allungato, in Veneto una pagnotta rotonda, mentre nelle Marche e in Abruzzo è il tipico toscano salato. Oltre che confezionato, viene offerto anche sfuso in modo da permettere, a chi lo desideri, di acquistarne anche solo mezzo chilo per volta; proprio perché composto da ingredienti semplicissimi, si può conservare a lungo, almeno tre giorni. Nel 2006, le pagnotte venute sono state 538.287, per un fatturato di identico importo. apr mag giu ‘06 ‘06 ‘06 lug ‘06 Istat Alimentare ago ‘06 set ‘06 ott ‘06 nov ‘06 dic ‘06 50 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Qualità e sicurezza La convenienza è senza dubbio uno degli elementi caratterizzanti la missione di Coop e di Coop Adriatica. Essa però non può prescindere dalla qualità e dalla sicurezza dei prodotti posti in vendita e, più in generale, dal servizio reso a soci e consumatori, che rappresentano obiettivi di primaria importanza. Fondamentale, in questa direzione è il ruolo svolto da Coop Italia, la centrale acquisti e marketing del sistema Coop, che presidia anche la strategia e la gestione del prodotto a marchio Coop. È opportuno, quindi, dare conto dell’attività che in questi campi viene svolta da Coop Italia e che Coop Adriatica trasferisce nella gestione della propria rete di vendita. Tutte le attività svolte da Coop Italia relativamente ai controlli di qualità e sicurezza sono certificate. In particolare, fin dall’agosto 2000, Coop utilizza un sistema di qualità certificato ISO 9001; tale sistema è certificato secondo la norma più recente ISO 9001:2000 (detta anche Vision 2000) per quanto riguarda la progettazione, il controllo e il miglioramento dei prodotti a marchio, nonché la valutazione, la validazione e i controlli dei fornitori. Nel 2006 questo sistema di certificazione è stato rinnovato e in tale occasione si è anche provveduto ad aggiungere agli scopi della certificazione la definizione e il controllo delle regole a presidio dei valori del prodotto Coop, che devono quindi essere l’elemento cardine attorno a cui si sviluppa l’offerta commerciale. Inoltre, per razionalizzare l’insieme delle certificazioni ottenute in vari ambiti sul prodotto a marchio, si è proceduto alla certificazione di servizio di controllo: in pratica, due enti di controllo accreditati - Bvqi e Csqa – hanno attestato, dopo attente verifiche, che l’intero sistema di controllo Coop è serio ed affidabile su tutti i propri prodotti. Ispezioni e analisi sul prodotto Coop confezionato Totale ispezioni Totale analisi 2006 2005 2004 318 267 248 3.715.000 2.900.000 2.800.000 Fonte: Bilancio sociale Coop Italia Il laboratorio di Coop Italia Coop Italia svolge un attento lavoro di ricerca e analisi attraverso un proprio laboratorio - sottoposto periodicamente alle verifiche dell’ente di certificazione Sinal - che opera in tre aree: biologia molecolare, sensoriale e chimica. Nel 2006 numerose attività di ricerca si sono affiancate alle tradizionali attività di analisi di routine. Nell’ambito dell’area di biologia molecolare sono state effettuate oltre 3 mila analisi di Ogm su mangimi; sono inoltre state eseguite anche 50 analisi per la ricerca di riso Ogm non autorizzato in Europa. Le determinazioni di glutine per il monitoraggio dei prodotti “senza glutine” compresi nel prontuario per i celiaci, sono state oltre 300. Intensa è stata l’attività finalizzata a verificare l’autenticità alimentare: tecniche analitiche avanzate permettono oggi di risalire all’origine degli alimenti per determinarne l’autenticità. Ad esempio possono confermare, o meno, che le mozzarelle di bufala siano state effettivamente prodotte a partire da latte interamente di bufala (più costoso) e non da una miscela contenente anche latte vaccino. Su questo versante, l’impegno del laboratorio si è concretizzato nell’identificazione di specie ittiche attraverso tecniche di sequenziamento del Dna, per verificare se le specie dichiarate sono effettivamente quelle presenti nella confezione o nel banco. Nell’area chimica, il laboratorio ha garantito un costante presidio sulle analisi di micotossine. Le micotossine sono sostanze tossiche prodotte da muffe che si sviluppano in particolari condizioni ambientali su derrate alimentari di origine vegetale (mais, grano, cacao, etc.). Per tutta la filiera agro-alimentare rappresentano attualmente uno dei problemi più critici, con pericolosi effetti sulla salute umana ed animale. L’impegno di Coop, in fatto di prevenzione, è stato avviato nel 1989 con una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei fornitori di materie prime critiche, sollecitando la messa a punto di sistemi di autocontrollo atti ad evitare immissioni sul mercato di prodotti potenzialmente non conformi. Nel 2004, Coop, con il contributo di un comitato tecnico-scientifico, ha individuato le buone pratiche relative alle diverse colture; quindi ha definito le linee guida da seguire e le ha diffuse a tutti i fornitori di prodotti a marchio, con l’obiettivo di migliorare la gestione di questa tematica a livello di approvvigionamento delle materie prime e raggiungere quindi la produzione primaria, dove più efficacemente si può contrastare il rischio. Nel 2006 sono proseguiti i controlli, sia sui prodotti finiti sia sulle filiere maggiormente coinvolte dal fenomeno, verificando inoltre come i fornitori abbiano applicato al proprio interno l’applicazione delle linee guida. Il laboratorio chimico ha inoltre rafforzato l’attenzione sui rischi chimici emergenti: da più fonti, ed in quantità sempre più elevata, sono infatti confluiti allarmi e segnalazioni che hanno dato luogo all’elaborazione di pareri o report specifici. Molte di queste analisi hanno indagato sulla possibilità di trasferimento 51 di sostanze tossiche dalle confezioni agli alimenti. L’area sensoriale del laboratorio ha invece svolto oltre 100 test; il numero degli assaggiatori coinvolti nei test è aumentato grazie all’accresciuto coinvolgimento delle associate nel progetto Il prodotto Coop si prova nelle Coop, con il quale i lavoratori di diverse cooperative (Novacoop, Coop Unione Trezzo, Unicoop Firenze, Coop Adriatica) sono stati coinvolti nell’esecuzione dei test. Inoltre il laboratorio è stato fortemente coinvolto nelle attività legate all’apertura dei Coop Salute, con studi su alimenti funzionali, farmaci, parafarmaci, cosmetici e altro, che ha portato a un corposo documento suddiviso nei capitoli Nutrizione, Medicina e prevenzione, Igiene e cura corpo e Linee Guida per le buone pratiche di produzione. Per ogni “categoria”, sono state descritte le posizioni scientifiche e gli aspetti legislativi, nazionali e comunitari, e si è arrivati alla formulazione di una prima bozza dei valori che quella tipologia di prodotto dovrebbe contenere per essere Coop. Oltre a queste attività gestite direttamente, il laboratorio di Coop Italia ha coordinato le analisi eseguite da laboratori esterni, su diverse tipologie di prodotti alimentari. Ispezioni e analisi sul prodotto Coop Prodotto Coop Alimentare Ispezioni Analisi 2006 2005 2004 147 217 141 1.070.000 1.050.000 1.500.000 Carni avicole Carni bovine 2006 892 70.035 Pesce fresco 2005 2.123 76.456 Carni suino leggero 2004 1.867 68.700 Ortofrutta produzione integrata 2006 51 2.606 2005 52 1.592 2004 56 1.867 Ortofrutta biologica Carni suino per salumi 2006 88 3.904 2005 66 2.502 2004 61 1.500 Verdure pronte produzione integrata o biologica 2006 2005 2004 2006 2005 2004 2006 2005 2004 2006 2005 2004 2006 2005 2004 Ispezioni 15 19 50 39 191 223 62 72 35 24 15 44 217 63 44 Analisi 28.965 21.501 5.700 2.492 1.146 1.242 61.305 88.443 110.881 23.997 25.734 22.177 90.328 100.472 111.918 Fonte: Bilancio sociale Coop Italia 52 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Dopo gli accordi con gli allevatori italiani, da agosto 2006 si realizza il controllo dell’alimentazione anche per la parte francese dell’allevamento di vitellone e scottona. Nel 2006 è proseguito poi l’impegno sul fronte razze tipiche: in particolare, il fornitore di razza marchigiana si è dotato di un disciplinare che lo autorizza a dichiarare l’alimentazione non-Ogm. Inoltre è stata ottenuta la certificazione per l’alimentazione non-Ogm della filiera del latte microfiltrato e della filiera dei suini destinati alla produzione di alcuni salumi Coop, mentre per il settore industriale è proseguito il costante monitoraggio sia sulle materie prime sia sul prodotto finito. I prodotti certificati sono ad oggi 294; il piano della qualità è formulato tenendo conto che, individuata la materia prima a rischio, la rintracciabilità deve essere dimostrata fino al punto in cui è rilevabile il Dna della specie oggetto di ricerca. Prevenzione del rischio allergeni Il prodotto Ogm free Coop, di fronte alla divisione del mondo scientifico in merito ai rischi potenziali per l’uomo e per l’ambiente, ha deciso per una posizione di prudenza nei confronti delle applicazioni dell’ingegneria genetica in campo agro-alimentare. Da ciò la richiesta ai fornitori del prodotto a marchio Coop di offrire garanzie e autocertificazioni relativamente al non utilizzo di materie prime derivanti da manipolazioni genetiche. Coop provvede a verificare il rispetto di queste indicazioni attraverso rigorosi controlli analitici. Inoltre ha definito con propri i fornitori accordi di filiera, al fine di garantire la rintracciabilità e i controlli fin dalla fonte. In particolare, sulle filiere animali si sta concretizzando il progetto volto a garantire un’alimentazione sempre più naturale. Il percorso realizzato da Coop nasce nel 2000 con le certificazioni ottenute sui prodotti Coop alimentari e sull’alimentazione del pollo a marchio ed è proseguito con la certificazione relativa ad altre specie di pollame, pesce, suino leggero, bovino piemontese, vitello, vitellone, scottona, fino alla produzione di uova biologiche a marchio. Il tema delle allergie e delle intolleranze alimentari è diventato di interesse diffuso in questi ultimi anni. Da tempo Coop sta lavorando su questo problema, sia sul fronte tecnicoscientifico sia verso una corretta informazione ai consumatori. Ciò anche in anticipo rispetto all’entrata in vigore della direttiva europea n° 89 del 2003 che obbliga tutte le aziende ad una maggiore chiarezza in etichetta per quanto riguarda la presenza di ingredienti allergenici nei prodotti. Un numero importante di consumatori ha infatti la necessità di informazioni sempre più precise in merito ai prodotti, al fine di evitare tutti i cibi contenenti una o più sostanze allergeniche. Tuttavia esiste un problema complesso, rappresentato dal rischio delle contaminazioni incrociate, che possono comportare nel prodotto l’occasionale presenza di tracce di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta. Coop ritiene doveroso applicare un sistema di gestione del rischio che riduca il più possibile le contaminazioni. A questo scopo nel 2005 ha predisposto, in collaborazione con autorevoli esperti, una linea guida per i fornitori da applicare all’interno degli stabilimenti dove si realizzano i prodotti Coop; in questo documento sono considerati tutti gli aspetti da tenere in considerazione per la prevenzione del rischio allergeni, in particolare viene chiesta attenzione per prevenire le contaminazioni fra una produzione contenente allergeni ed un’altra che non li prevede nella ricetta. Nel 2006 è continuato l’aggiornamento sui temi scientifici e sugli aspetti legislativi ed è proseguita l’attività di valutazione dei dossier scientifici trasmessi dai fornitori del prodotto a marchio Coop, presso alcuni dei quali sono state anche realizzate verifiche ispettive. 53 Il Progetto Qualità per i prodotti non a marchio Coop I controlli di Coop Adriatica L’attività più rilevante di controllo viene realizzata verso il prodotto a marchio, tuttavia è stato significativamente esteso il numero delle analisi nell’ambito del Progetto Qualità, per innalzare il livello di garanzie igieniche, sanitarie e legislative sui prodotti non a marchio, sia alimentari che non. Nel 2006, oltre ai controlli sui prodotti acquistati e alle ispezioni presso i fornitori, Coop Italia ha proseguito le iniziative di controllo relative alle marcature CE dei prodotti non alimentari, ha provveduto alla manutenzione e allo sviluppo dei controlli sulle nuove merceologie, ha lavorato sulla qualità dei fornitori locali, ha analizzato i problemi qualitativi segnalati dal servizio Assistenza clienti. Prosegue l’attività di gestione dei rischi emergenti, prestando particolare attenzione alle segnalazioni inviate dagli organi di controllo nazionali e dell’Unione Europea, relative a problemi sui prodotti alimentari, e alle notifiche sulle non conformità delle merci d’importazione respinte alle frontiere. Coop Adriatica, insieme a Centrale Adriatica, svolge ulteriori verifiche sui propri fornitori: nel 2006 sono stati effettuati numerosi controlli di qualità sui fornitori diretti e 44 visite ispettive. A ciò si aggiunge la quotidiana attenzione alla sicurezza e all’igiene all’interno dei punti vendita. Peraltro, grazie alla definizione e all’attuazione di specifici piani di autocontrollo, tutti i supermercati e ipermercati di Coop Adriatica si attengono scrupolosamente alle normative vigenti in ambito igienico-sanitario, tanto che per 10 ipermercati è stata richiesta, e ottenuta, la certificazione della procedura Haccp: Csqa, primario ente di certificazione del settore agroalimentare, ha attestato che in questi punti vendita si utilizza un metodo di autocontrollo (identificato con la sigla Haccp) che assicura la sicurezza e l’igienicità di tutti gli alimenti, sia freschi che conservati, lungo l’intero processo che va dal ricevimento della merce nel negozio fino alla vendita. I piani di autocontrollo di Coop Adriatica definiscono le procedure nel trattamento della merce e nella gestione degli impianti (per esempio, indicano le modalità di rilevazione della temperatura delle celle e dei banchi frigo), ma attribuiscono anche un ruolo fondamentale alla formazione specifica per i lavoratori che entrano in contatto con i prodotti alimentari. Nel 2006 sono stati 3.390 gli addetti coinvolti in attività formative legate ai temi della qualità e delle procedure di tipo igienico-sanitario. A questi si sono aggiunti, con una formazione ancor più mirata, 109 lavoratori dell’ipercoop di Rimini che ha conseguito la certificazione Haccp nel 2007. Gli standard di qualità e sicurezza alimentare, sia quelli richiesti dalla legge, sia quelli voluti da Coop Adriatica, vengono verificati periodicamente in ogni punto vendita da laboratori appositamente incaricati, con controlli non programmati: nel 2006 sono stati eseguiti oltre 8 mila “tamponi” sulle superfici di lavoro. Inoltre ciascun punto vendita è stato sottoposto a controlli più completi, in media 6 per gli ipermercati e 3 per supermercati, per un totale di 450 visite che hanno verificato la tenuta del punto vendita, le condizioni strutturali dei reparti, il rispetto delle normative e delle procedure igienico-sanitarie e l’attuazione dei piani di autocontrollo. Per i controlli sanitari effettuati presso i punti vendita, nel 2006 la Cooperativa ha sostenuto un costo diretto di 128 mila euro, a conferma dell’importanza che essa riconosce agli aspetti della qualità e della sicurezza. Progetto Qualità Totale ispezioni Totale analisi Fornitori controllati Referenze analizzate 2006 122 36.623 935 3.024 2005 79 34.150 845 2.748 2004 55 35.649 1.008 2.579 2005 2004 26 21 Fonte: Bilancio sociale Coop Italia Controlli sui fornitori di Coop Adriatica 2006 Visite ispettive 44 sui fornitori locali Coop Adriatica Fonte: Centrale Adriatica Sicurezza e igiene presso i punti vendita 2006 2005 Tamponi su superfici lavoro 8.300 8.252 Punti vendita con certificazione 10 10 del processo Haccp Fonte: Report servizio Qualità 2004 9.516 9 54 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Il prodotto a marchio Coop Nel 2006 l’offerta del prodotto a marchio Coop è stata aggiornata e integrata da nuovi prodotti, al fine di soddisfare i diversi bisogni del consumatore ed i diversi modi di effettuare gli acquisti. I prodotti a marchio sono la testimonianza dei valori che contraddistinguono Coop, che ha infatti deciso di impegnarsi per un prodotto a proprio marchio che sia sicuro, economico, rispettoso dell’ambiente, etico, buono e approvato dai soci. Da sempre Coop Adriatica valorizza il prodotto a marchio e ne promuove la conoscenza presso i soci e i consumatori: una APPROVATO DAI SOCI I prodotti a marchio Coop sono testati da consumatori scelti tra i soci delle maggiori cooperative ETICO Il marchio Coop è certificato SA8000 ed i suoi fornitori hanno sottoscritto un codice di condotta etico scelta pienamente coerente con l’obiettivo di diffondere una cultura del consumo sostenibile. I risultati conseguiti nel corso del 2006 premiano l’impegno della Cooperativa: la quota del prodotto a marchio Coop è cresciuta ulteriormente, raggiungendo il 18,2% del totale delle vendite di confezionato industriale. Se si calcola la quota includendo i prodotti di ortofrutta, carne, pane e pasticceria a peso fisso, il dato raggiunge il 20%. Come evidenziato nei paragrafi seguenti, sono poi fortemente cresciute le vendite dei prodotti ad alto contenuto etico, sia a marchio Coop che Libera Terra. SICURO Ogni anno vengono condotte migliaia di analisi ed ispezioni, nei laboratori Coop e presso i fornitori, per garantire elevati standard qualitativi OGM FREE Coop ha scelto la cautela e i suoi prodotti a marchio non contengono organismi geneticamente modificati ECONOMICO I grandi volumi all’acquisto garantiscono il mantenimento di un elevatissimo rapporto qualità/prezzo a tutela dei consumatori ECOLOGICO La confezione dei prodotti Coop cerca di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente e, quando possibile, è costituito da materiale riciclato 55 Quota prodotto Coop quota prodotto Coop su totale largo consumo confezionato 200.000.000 20,0% 19,4% 18,1% 15,0% 19,4% 20,0% 17,2% 199.960.767 100.000.000 183.071.347 168.717.484 150.000.000 quota prodotto Coop su totale largo consumo confezionato e freschi 18,2% Vendite prodotti a marchio Coop confezionato industriale (euro) 10,0% 50.000.000 5,0% 0 2004 2005 2006 0,0% 2004 2005 2006 L’assortimento Al fine di aiutare il consumatore a scegliere i prodotti che maggiormente rispondono alle sue esigenze e alle sue attese, i prodotti a marchio Coop sono raggruppati in differenti “mondi”, ognuno connotato da una confezione di diverso colore. Le linee vanno al di là delle caratteristiche merceologiche e sono trasversali a tutto l’assortimento. Le scelte di fondo distintive della politica Coop (bontà, sicurezza, convenienza, eticità, rispetto dell’ambiente) sono naturalmente presenti in tutte le linee. Tutto ciò che si riferisce ai consumi consueti e costituisce il “corpo centrale” dell’offerta è raggruppato nella linea Tutela, che è l’espressione del più elevato rapporto tra qualità e prezzo ed è rivolta a tutti i nuclei familiari per i loro consumi quotidiani. Questa gamma rappresenta Le referenze del prodotto a marchio Coop Freschi Generi vari industriali Bio-logici 54 15 Crescendo 43 0 Eco-logici 13 0 Essere 58 0 Fior fiore 62 17 Solidal 15 0 Soluzioni 36 69 Tutela 553 180 Totale 834 281 Fonte: Bilancio sociale Coop Italia Extra alimentare 55 103 1 86 0 8 0 400 653 circa il 74% del fatturato totale del prodotto Coop ed è costituita da carni, frutta e verdura non lavorate, prodotti di base e bevande per i pasti principali, prodotti per la cura della casa, il tessile ed i prodotti semidurevoli di uso quotidiano. I prodotti della linea Tutela sono 1.662; in totale i prodotti a marchio Coop sono 2.633, di cui circa un terzo nei comparti dei freschissimi (carne, pesce e ortofrutta). Carni Ortofrutta 8 0 0 0 94 0 19 80 201 173 0 0 0 15 5 19 427 639 Pesce 0 0 0 0 0 0 1 24 25 Totale 305 146 14 144 188 28 144 1.664 2.633 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Le carni Il pesce Per le carni bovine a marchio Coop, nel 2006 sono stati coinvolti 908 allevamenti, con 370 mila capi di bestiame macellati e 33 macelli fornitori o di servizio. Sono stati inoltre coinvolti 680 piccoli allevamenti per le razze locali (chianina, piemontese, marchigiana, romagnola). Il fatturato di vendita è stimato in 600 milioni di euro. Nel corso dell’anno, accanto alla storica attività di verifica sul non utilizzo di farmaci ed anabolizzanti, un impegno significativo ha riguardato l’analisi istologica su organi e ghiandole bersaglio di 3.297 bovini, inoltre sono state effettuate 703 verifiche ispettive sulla corretta etichettatura delle carni e sull’identificazione degli animali fin dagli allevamenti. Inoltre è stato dato impulso alla certificazione, ottenuta nel 2004, del servizio di controllo per tutte la filiere del bovino. L’attività si svolge mediante verifiche ispettive su tutti i soggetti della filiera (allevamenti, macelli, mangimifici, punti vendita), controlli analitici per verificare l’assenza di trattamenti nocivi per il consumatore su sangue, urina, alimenti ed organi bersaglio, controlli analitici sugli alimenti per verificare l’assenza di farine e grassi animali, mais e soia Ogm, il tutto utilizzando ispettori e laboratori qualificati. Le filiere avicole hanno visto il coinvolgimento di 12 macelli fornitori, 9 mangimifici e circa 788 allevamenti. Dopo la crisi legata all’influenza aviaria, i prodotti avicoli raggiungono un fatturato di vendita di circa 94 milioni di euro e, a conferma della fiducia dei soci e dei consumatori nella qualità garantita da Coop, si osserva che l’incidenza dei prodotti a marchio in questo comparto è pari al 46%. Nel 2006, per il mantenimento delle garanzie sui prodotti avicoli, si è intervenuto con verifiche sull’alimentazione vegetale e non-Ogm, controllo della filiera e rintracciabilità della carne dalle vaschette in punto vendita agli incubatoi di provenienza dei pulcini. A tal proposito si segnala che da fine 2006 tutte le carni avicole a marchio Coop hanno origine italiana. Infine, il fatturato di vendita del comparto delle carni di “suino leggero” è di 16 milioni di euro circa. 37 mila i capi provenienti da 6 allevamenti nazionali e 3 macelli fornitori; rimane sempre prevalente l’attività di macellazione effettuata direttamente da Coop Italia. Le attività di controllo sulle carni Coop si sono concretizzate in oltre mille ispezioni e 100 mila determinazioni analitiche effettuate da Coop e dai macelli fornitori. Il pesce a marchio Coop ha raggiunto un fatturato di vendita di circa 24 milioni di euro. Un buon risultato che premia le scelte orientate alla sicurezza e la selezione di specie di qualità, come testimonia il recente ingresso, nella gamma dei pesci a marchio Coop, della mazzancolla tropicale allevata in Ecuador. Attualmente si contano 12 impianti di acquacoltura, tutti italiani tranne l’impianto scozzese per l’allevamento del salmone, l’impianto spagnolo per il rombo e quello ecuadoriano per i gamberi. L’ortofrutta La gamma generale di ortofrutta a marchio Coop (ortofrutta fresca da lotta integrata, ortofrutta biologica, verdure pronte per l’uso, frutta e legumi secchi) è composta da 640 tipologie di prodotto ed è realizzata con la collaborazione di 116 fornitori. Nell’arco del 2006 il suo fatturato di vendita è stato pari a 375 milioni di euro, che incide per il 35% circa sul totale del comparto. Anche per il 2006 Csqa, organismo terzo indipendente, ha certificato che l’ortofrutta fresca, la frutta secca e la verdura pronta a marchio Coop sono controllate dal campo alla vendita attraverso verifiche ispettive e controlli analitici lungo tutta la filiera. Tale tipo di certificazione viene comunicata, sulle confezioni, attraverso il quadrifoglio Qualità sicura Coop. Nel 2006, le vendite di prodotti ortofrutticoli freschi del programma Qualità sicura Coop (da produzione integrata) sono state pari a 2 milioni di quintali, con un fatturato di vendita stimato di 294 milioni di euro. L’assortimento è composto da 35 prodotti, 93 varietà e 431 referenze, per la cui produzione sono coinvolti 100 fornitori con 182 stabilimenti di confezionamento e con 13.849 aziende agricole aderenti all’iniziativa. Coop propone anche una gamma di frutta e verdura da agricoltura biologica, con 34 prodotti, 64 varietà e 156 referenze, alla cui produzione partecipano 17 fornitori e 2.390 aziende agricole. Nel 2006 le vendite di questi prodotti hanno sviluppato un fatturato pari a 21 milioni di euro. 56 57 58 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Etica e ambiente Coop Italia è stata la prima impresa italiana ad ottenere, nel 1998 (rinnovata nel 2002) la certificazione etica SA8000, che testimonia il rispetto dei diritti umani e del lavoro, soprattutto nei confronti dei minori, lungo tutta la filiera del prodotto a marchio. Coop promuove l’impegno etico e di responsabilità sociale anche nei confronti di tutti gli altri fornitori e di tutti i suoi portatori di interesse. Quest’attenzione ha avuto un forte impulso con la realizzazione di una linea di prodotti equosolidali, Solidal Coop, che ha visto una notevole affermazione a partire dal 2003. Peraltro, già dal 2003, con l’approfondimento di un gruppo di progetto Archimede, Coop Adriatica ha scelto di dare maggior risalto al prodotto sostenibile, e in particolare a quelli biologici, equosolidali e con certificazioni ambientali, e ai prodotti Libera Terra, provenienti cioè da cooperative di giovani che coltivano i terreni sequestrati alla mafia. È stato elaborato un piano di attività specifica per la promozione, con iniziative mirate soprattutto all’informazione, che prevedono l’impegno di soci e lavoratori, anche con la visita alle imprese di produzione. Per quanto riguarda i prodotti Libera Terra, nel 2006 Coop Adriatica ha proposto nei suoi punti vendita 16 referenze tra pasta, olio, passata di pomodoro, farina, vino e legumi, le cui vendite hanno raggiunto un fatturato di 422 mila euro, più del triplo rispetto al 2005 (erano pari a 125 mila euro). I prodotti del commercio equosolidale Fin dagli anni Novanta, Coop ha scelto di impegnarsi attivamente nella promozione del commercio equo e solidale, attraverso un rapporto diretto con le cooperative dei produttori del Sud del mondo, in collaborazione con Transfair, associazione senza scopo di lucro che assicura la piena aderenza alle norme del commercio equosolidale. Nel 2003 ha creato la linea Solidal Coop, che comprende solo prodotti provenienti dal commercio equosolidale, e la gamma di questi prodotti va crescendo di anno in anno. L’offerta include merceologie provenienti da tutto il mondo: dal tè indiano, al cacao del Centro America e ai prodotti derivati (tavolette di cioccolata, cioccolatini, crema spalmabile e uovo di Pasqua con sorpresa proveniente da Indonesia e Sri-Lanka). Senza dimenticare il riso Thai, lo zucchero di canna peruviano, le banane dell’Ecuador, l’ananas fresco del Ghana e del Costarica, le noci dell’Amazzonia, il succo d’arancia del Brasile, a cui si aggiungono alcuni prodotti non alimentari, come i palloni del Pakistan, le magliette polo e le camicie in cotone biologico prodotte in India. Coerentemente con le regole del commercio equosolidale, Coop paga un prezzo maggiore di quello riconosciuto dal mercato: il prezzo equo copre sia i costi di produzione che un margine per gli investimenti, a cui si aggiunge una quota - Fair trade premium - destinata a investimenti sociali, per il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita delle comunità dei produttori. Il valore economico che Coop ha trasferito ai piccoli produttori e alle loro comunità, nel 2006, è superiore di 1,4 milioni di dollari rispetto a quanto i produttori avrebbero realizzato se avessero venduto ai prezzi correnti di mercato. Nel 2006, in tutta la rete Coop sono stati venduti prodotti Solidal per 15,2 milioni di euro, con un incremento circa del 40% sul 2005. Una crescita che riguarda anche Coop Adriatica, che ha contribuito a questo risultato con vendite per 2,8 milioni di euro e un incremento di quasi 800 mila euro rispetto al 2005. Coop ha anche preso parte a rilevanti iniziative di promozione del commercio equo e solidale, a partire da Fai la spesa giusta, in collaborazione con Fairtrade, che si è tenuta a ottobre in una cinquantina di punti vendita: una promozione dei prodotti Solidal accompagnata dalla distribuzione di materiale informativo da parte dei soci volontari. Inoltre Coop ha partecipato a fiere e manifestazioni quali Civitas a Padova e il Salone del gusto di Torino, proponendo la degustazione dei prodotti e distribuendo depliant informativi. La sostenibilità del prodotto a marchio Coop Referenze prodotti equosolidali Referenze biologiche Referenze produzione integrata Referenze Fsc Referenze eco-label Fonte: Bilancio sociale Coop Italia 2006 28 305 431 6 11 2005 24 304 426 5 12 2004 23 307 425 5 12 59 C’è una nuova linea che unisce il mondo Oltre ai prodotti alimentari, tutti certificati da Fairtrade Transfair Italia, alla linea Solidal appartengono anche prodotti provenienti da specifici progetti di solidarietà e auto-sviluppo promossi da Coop, con il supporto di organizzazioni esterne che verificano la correttezza del processo. In tale ambito, la novità più significativa del 2006 è stata la camicia da uomo Solidal, secondo prodotto di abbigliamento esterno dopo le polo lanciate nel 2005. All’origine c’è una storia di donne e di riscatto: in India infatti uno dei problemi sociali più drammatici riguarda la condizione della donna. Le ragazze, per unirsi in matrimonio, devono portare una propria dote, consistente in un’elevata cifra in denaro. Le famiglie più povere incontrano numerose difficoltà per mettere insieme questa somma, costringendo perciò le figlie a lavori molto pesanti. Grazie al progetto di Coop, realizzato in collaborazione con le suore Francescane di Santa Elisabetta di Firenze (presenti da tempo in India e impegnate in azioni di aiuto verso le famiglie più povere, le donne e i bambini di strada), nella fabbrica di Madaplathuruth 125 donne indiane sono ora impegnate nella produzione delle camicie. Tutte le dipendenti della fabbrica dispongono di un contratto di lavoro regola- re che prevede numerose tutele, tra cui un salario sicuro e sensibilmente superiore a quelli erogati nella regione per attività analoghe, l’assistenza sanitaria gratuita e il diritto al congedo per maternità, il diritto a ferie e al riposo settimanale, la formazione professionale, la libertà di associazione. Parte degli utili serve per garantire alla loro cooperativa un’attività stabile e duratura, condotta secondo i principi del commercio equo solidale e nel rispetto dei diritti dei lavoratori, garantiti peraltro dall’applicazione dello standard SA8000. Un’altra parte degli utili, costituita da un contributo aggiuntivo inserito nel contratto, equivalente a 0,50 euro per ogni camicia prodotta, va ad alimentare un fondo di solidarietà per le donne e per le loro famiglie. Inoltre, per non creare scompensi tra la comunità coinvolta nell’attività della fabbrica e l’intero territorio, alcuni servizi alimentati dal fondo di solidarietà (dispensario medico), sono fruibili e a condizioni di favore da tutti i componenti la comunità circostante. Questo progetto è stato premiato con l’Ethic Award, assegnato dalla rivista Gdo Week per la capacità di produrre dignità e vantaggi per le donne e la loro comunità. 60 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati I prodotti per celiaci Coop collabora con l’Aic (Associazione italiana celiachia), che fornisce informazioni sui prodotti alimentari a coloro che devono seguire una rigorosa dieta senza glutine. Dal 2005 inoltre Coop propone una propria linea di prodotti senza glutine, caratterizzata da un packaging che la rende immediatamente riconoscibile ed individuabile dai consumatori celiaci grazie anche alla presenza del simbolo della spiga barrata. Si tratta di una linea che copre i più importanti segmenti del mercato dei senza glutine (pasta, biscotti, pizza surgelata, preparati vari, ecc) e conta complessivamente 11 prodotti, di cui 3 di surgelati. Nel corso del 2006, oltre ad aggiornare la gamma dei prodotti disponibili (sono ormai oltre 200 i prodotti Coop presenti nel prontuario dei prodotti consentiti ai celiaci), sono state avviate trattative presso i fornitori per verificare la possibilità di ulteriori estensioni in segmenti di mercato ancora non coperti. Da ricordare infine che Coop ha sponsorizzato nel maggio 2006 la Giornata Mondiale della Celiachia. Questo progetto costituisce una rinnovata testimonianza della sensibilità di Coop sui temi di più alta valenza sociale e del costante impegno nel proporsi ai cittadini come alternativa credibile ed economicamente accessibile anche in mercati storicamente presidiati dalle farmacie tradizionali. Certificazioni ambientali Coop è l’unica catena in Italia ad aver ottenuto la certificazione per i propri prodotti a base cellulosa nella linea Tutela: fazzoletti, tovaglioli mono e doppio velo, tuttocasa e carta igienica. Il progetto, sollecitato da Greenpeace e realizzato da Coop, è la naturale conseguenza dell’operazione per la salvaguardia della Great Bear Rainforest in Canada e, più in generale, delle foreste primarie ad alto valore di conservazione. La certificazione attesta che per i prodotti Coop interessati sono stati definiti e risultano applicati i criteri definiti dal Fsc per la gestione forestale sostenibile: tutela dei diritti delle popolazioni indigene e miglioramento del benessere dei lavoratori e delle comunità locali, efficienza economica, ambientale e sociale, attenzione alle bio-diversità, alle risorse idriche e naturali, incluso il paesaggio. Un altro aspetto importante della certificazione Fsc è la Catena di custodia (Chain of custody) per cui devono essere certificati tutti i passaggi dalla foresta al prodotto finito in modo da rendere sempre rintracciabile la fonte del legname certificato. Sulla base delle verifiche effettuate dagli enti preposti è stato poi adottato il marchio europeo Ecolabel, concesso ai prodotti che rispettano severi criteri ecologici previsti da apposite direttive comunitarie. Tale riconoscimento riguarda i prodotti in carta (carta igienica, carta casa, fazzoletti, tovaglioli, carta per fotocopie, tutti derivanti da carta ottenuta al 100% da fibre di cellulosa recuperata da carta da macero, selezionata rispettando i requisiti ambientali) e alcuni prodotti per la detergenza (pastiglie per lavastoviglie, polvere per lavatrice, detersivo per pavimenti e piastrelle, per piatti). Dalla parte degli animali Il benessere animale rappresenta un tema attuale e di grande importanza nel settore agro-alimentare, di interesse prioritario per i consumatori, per il legislatore e per tutti gli attori della filiera produttiva. Negli anni è cresciuto nell’opinione pubblica l’interesse non solo verso temi quali la sicurezza e la qualità degli alimenti, ma anche verso l’impatto ambientale e le condizioni di allevamento degli animali. Coop, sensibile all’argomento, da tempo ha sviluppato, insieme alle principali università ed enti di ricerca, parametri e requisiti specifici in tema di qualità e tipologia di allevamento: i capitolati Coop prevedono requisiti specifici in tema di ambienti di allevamento, densità, trasporto degli animali. 61 Le politiche sugli animali da pelliccia Si stanno moltiplicando le testimonianze che mettono in evidenza le condizioni inaccettabili di allevamento degli animali da pelliccia, prevalentemente concentrati in Estremo Oriente, area in cui la Cina è divenuta in pochi anni la più grande produttrice ed esportatrice al mondo del settore. In questo paese non esistono regole o norme che tutelino gli animali allevati o che regolino i sistemi di uccisione e di scuoiatura. Una ricerca condotta dalla Swiss Animal Protection e dall’East International ha reso ufficiali i metodi impiegati dalle aziende cinesi per la produzione di pellicce, evidenziando le inutili sofferenze inflitte agli animali: gabbie con spazi del tutto insufficienti, completamente spoglie e prive di qualsiasi accessorio, in molti casi prive di tetto. La prigionia in queste anguste gabbie provoca gravi effetti sul comportamento degli animali: sono state documentate patologie comportamentali e completa passività acquisita, come pure automutilazioni. Infine le operazioni di uccisione e scuoiamento sono ancora più crudeli: gli animali vengono storditi con colpi alla testa e, spesso, scuoiati quando sono ancora in vita. Coop da tempo richiedeva ai propri fornitori prodotti rispettosi della convenzione di Washington, che protegge tutti gli animali in via di estinzione, estendendo tale impegno anche agli animali domestici. Oggi, a fronte della situazione produttiva documentata dalla Lav, Lega Anti-Vivisezione, e da altre organizzazioni internazionali, Coop vuole mandare un segnale forte di non accettazione di queste realtà. Il Consiglio d’Amministrazione di Coop Italia del 23 febbraio 2006 ha pertanto deciso: • la completa esclusione delle pellicce naturali e il passaggio al sintetico, già con la collezione autunno-inverno 2006/2007; • l’inserimento di severe regole nei contratti commerciali, con richiesta di dichiarazioni specifiche di conformità e di provenienza delle pelli; • l’impostazione di rigorosi piani di controllo del rispetto di questa esclusione. Ancora una volta Coop - per prima fra le catene distributive – ha risposto con fatti concreti alle richieste dei propri consumatori, facendosi parte attiva anche verso le istituzioni ed il mondo della produzione. La certificazione Non testato su animali Da dicembre 2005 i prodotti cosmetici Coop sono certificati secondo lo standard internazionale Non testato su animali, l’unico disciplinare riconosciuto a livello internazionale in grado di indicare ai consumatori le aziende produttrici di cosmetici che hanno deciso di non partecipare alla sperimentazione animale. Anche in questo caso Coop è la prima catena distributiva in Italia a ottenere questa certificazione. Coop - che da sempre non testa i propri cosmetici su animali - aderendo a questo standard si impegna ad utilizzare solo le materie prime già in commercio e ad impiegare nuove molecole solo se verificate con test alternativi; in questo modo Coop contribuisce attivamente alla riduzione della sperimentazione animale sulle nuove molecole. Lo standard internazionale è un’iniziativa unitaria delle cinquanta più importanti associazioni antivivisezioniste ed animaliste nel mondo; in Italia è gestito dalla Lav Lega Anti-Vivisezione e gli impegni sono controllati da una società indipendente di auditing. Proprio in seguito all’esito positivo della visita ispettiva, la Lav ha inserito Coop Italia nell’elenco ufficiale delle aziende conformi allo standard, con le i cosmetici a marchio Coop, giunti nel 2006 a 39 unità e comprendenti deodoranti, dentifrici, shampoo, detergenti per l’igiene personale, creme solari e prodotti destinati all’igiene del bambino. I progetti Dolphin-Safe e Friend of the sea Dal 2001 le confezioni di tonno a marchio Coop riportano il logo dalla parte dei delfini. Il progetto Dolphin-Safe è nato a seguito delle proteste degli ambientalisti in merito al sistema di pesca del tonno. Nell’Oceano Pacifico Orientale, infatti, i tonni di grossa pezzatura nuotano insieme ai delfini a pinna gialla, ben visibili anche in lontananza: per questo motivo le flotte di pesca iniziarono a lanciare le reti sui branchi di delfini, sicuri di trovare mescolati ad essi anche i tonni, causando però la morte della maggior parte dei delfini catturati. Fin da quando l’Earth Island Institute, organizzazione no-profit con sede a San Francisco e filiali in tutto il mondo, ha portato il problema all’attenzione di produttori e governanti, Coop si è impegnata nella salvaguardia dei delfini: è stato infatti messo a punto un controllo della filiera che permette una verifica puntuale sull’origine dei tonni e la correttezza di tutto il sistema, mediante osservatori sulle barche e ispezioni negli stabilimenti produttivi. Coop è stata la prima catena distributiva italiana ad essere inserita nell’elenco ufficiale delle aziende Dolphin-Safe. Inoltre è la prima azienda europea, distributiva e non, ad aver ottenuto la validazione da parte dell’Earth Island Institute a partecipare al progetto Friend of the sea, che intende promuovere politiche di pesca ecologicamente e socialmente sostenibili: i prodotti ittici devono essere pescati in aree dove la risorsa è gestita in maniera sostenibile, con metodi selettivi e non dannosi per l’ecosistema, nel rispetto del Codice di condotta per la pesca responsabile della Fao. Coop ha aderito richiedendo alle aziende fornitrici di sottoscrivere una dichiarazione nella quale si afferma il rispetto degli obiettivi del progetto e la disponibilità a sottoporsi alle necessarie verifiche. Nel 2006 sono state effettuate, tramite personale dell’Earth Island Institute, verifiche ispettive su tutti gli impianti di acquacoltura dove si allevano prodotti Coop, in Italia ed all’estero, nonché verifiche sulla maggior parte degli stabilimenti di trasformazione dei prodotti della pesca. 62 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Innovazione sugli imballaggi Anche nel 2006 Coop ha innovato il packaging dei prodotti attraverso soluzioni tali da ridurre l’impatto generato sull’ambiente; in particolare, ha rivolto la sua attenzione alle plastiche che, come noto, sono persistenti nell’ambiente, poiché impiegano centinaia di anni a decomporsi. Nel 2005 Coop ha lanciato sul mercato la linea monouso di piatti e di bicchieri in Pla, imballati con film dello stesso materiale (acido polilattico derivante da una fonte rinnovabile quale l’amido di mais, completamente biodegradabile). Nel 2006 si è sviluppata l’applicazione del Pla sia nei prodotti a marchio monouso che nel confezionamento delle insalate pronte da mangiare. I volumi di impiego del Pla, dal 2004 al 2006, registrano un fortissimo incremento (circa 10 volte) nel settore dei freschissimi (gastronomia, formaggi, salumi ecc.) oltre che, progressivamente, sui prodotti a marchio Coop. Inoltre, già dal 2005, Coop, prima catena distributiva in Italia, propone ai clienti uno shopper in plastica degradabile. Si tratta di un sacco prodotto a partire da polimeri plastici convenzionali, con l’aggiunta di uno speciale composto che ne accelera in modo controllato la degradazione completa senza alcun rilascio nell’ambiente di sostanze nocive per l’uomo e l’ecosistema. Il processo di degradazione, che ha inizio ad un anno e mezzo dalla produzione del manufatto e che si completa nell’arco di tre anni, garantisce l’eliminazione sistematica dall’ambiente di diverse migliaia di quintali di plastica all’anno, a parità di resistenza, di prezzo, di capacità di contenimento della spesa. In seguito a una serie di reazioni contrastanti, nel corso dell’anno 2006 Coop e Legambiente si sono confrontate su questo tema e hanno concordato che la realizzazione di questo shopper è un fatto positivo in quanto diminuisce la persistenza ambientale del manufatto, che si degrada senza rilasciare nell’ambiente sostanze pericolose. Tuttavia si è convenuto che il prodotto deve essere definito degradabile e che deve presentare l’esplicita indicazione che lo shopper va smaltito nei rifiuti indifferenziati e non nei rifiuti organici. Dal 1996 Coop applica al prodotto a marchio interventi sul packaging finalizzati alla riduzione di consumo di materiale, riassumibili nella formula delle “3R”: • Risparmio, per interventi che vanno dalla sostituzione di involucri multiprodotto con nastro adesivo o strisce di carta, fino all’eliminazione di sovra-imballi (ad esempio i dentifrici privi di astuccio in cartone). • Riutilizzo, per uso di ricariche. • Riciclo, per impiego di materiale plastico e cellulosico proveniente dal riciclo fisico, in sostituzione di quello vergine. Di seguito viene riportata una tabella che illustra i benefici relativi ad interventi specifici sul prodotto a marchio Coop, con i risultati del 2006 e del periodo 2000-2006. Risparmio INTERVENTO INTERVENTO ALLA FONTE RISPARMIO NO OVERPACKAGING RIUTILIZZO RICICLO USO DI RICARICHE PLASTICA RICICLATA in % variabile da 50 a 100 in funzione della tecnologia di produzione del flacone e del tipo di polimero (pe, pet) CELLULOSA RICICLATA 100% Fonte: Bilancio sociale Coop Italia PRODOTTO Caffè in multipack Sacchi nettezza Petfood gatto monodose Pellicola casa Maionese in tubo Dentifricio Ammorbidenti Vetri e superfici Detergenza persona Detersivi liquidi per bucato Lana e delicati Ammorbidenti Candeggine Detersivi pulizia casa Detersivi pulizia bagno Vetri e superfici Detersivi piatti Uova biologiche Collezione letto 2006 (tonn) 2000-2006 (tonn) 118 670 48 311 225 1.445 802 5.160 115 514 63 Approvato dai soci Totale prodotti approvati Soci di Coop Adriatica coinvolti in Approvato dai soci Test autogestiti da Coop Adriatica 2006 176 2005 121 2004 160 2.700 3.200 3.300 27 32 33 Fonte: direzione Politiche sociali Approvato dai soci Coop Italia ha deciso di far testare i prodotti a marchio ai soci delle cooperative e, sulla base dei risultati, di procedere alla loro produzione e vendita oppure di sottoporli a interventi di miglioramento. I test Approvato dai soci certificano il valore “Buono” del prodotto Coop e rappresentano un momento di coinvolgimento senza precedenti del sistema Coop, sia agendo dal basso, attraverso la partecipazione diretta dei soci, sia dall’alto con l’approvazione dei risultati da parte del consiglio di amministrazione di Coop Italia. Tale istituto si basa su una grande innovazione metodologica, che ha consentito di misurare e quindi migliorare la qualità reale dei prodotti a marchio Coop. Buona parte dei test viene effettuato su nuovi prodotti; contestualmente si svolge un monitoraggio sui prodotti già testati precedentemente, anche se hanno avuto già esito positivo: tale attività ha interessato trasversalmente tutti i “mondi” e tutte le merceologie. Il numero totale dei soci coinvolti nel 2006 è di circa 33 mila, mentre dall’inizio dell’attività, nel 2000, ha superato i 200 mila. Nel corso dell’anno sono stati sottoposti al giudizio dei soci 223 prodotti, la gran parte dei quali ha ottenuto una valutazione positiva. Per i prodotti non approvati, invece, si è provveduto alla sospensione dalla vendita e all’attuazione di modifiche che ne hanno migliorato le caratteristiche, secondo le indicazioni rilevate nei test. In totale, i prodotti sottoposti all’approvazione dei soci a partire dal lancio del progetto sono stati 1.026 e nell’84% dei casi il test ha dato esito favorevole. Per quanto riguarda Coop Adriatica, essa partecipa attivamente al programma dell’Approvato dai soci. Nel 2006 sono stati effettuati 27 test in 17 punti vendita distribuiti su 10 Zone soci: vi hanno preso parte 2.700 soci, a conferma del grandissimo interesse per l’iniziativa, la più originale in assoluto nel mondo della distribuzione. Nella realizzazione dei test, l’apporto dei soci volontari è fondamentale sia in fase di preparazione che di somministrazione dei prodotti a confronto; pertanto, nel corso dell’anno il progetto è stato arricchito da una formazione specifica ai volontari. In collaborazione con Coop Italia, sono state realizzate cinque giornate di aggiornamento e di formazione sul prodotto a marchio Coop a Mestre, Bologna, Ravenna, Senigallia e Pescara, a cui hanno partecipato 200 consiglieri di Zona e soci volontari. A ottobre, nel piano di aggiornamento dei soci, una delegazione è andata in visita al Salone del Gusto a Torino e alla cooperativa Pausa Caffè nel carcere delle Vallette di Torino. Coop Adriatica ha inoltre aderito al progetto nazionale di ascolto da socio a socio che coinvolge ulteriormente i soci attivi nella gestione delle segnalazioni sui prodotti a marchio. Il progetto, che ha il nome di Voce ai soci, consiste in un’attività strutturata di ascolto dei soci presso i punti vendita, con un rapporto più stretto tra il servizio assistenza clienti di Coop Italia e le Zone soci delle singole cooperative. Tra giugno e agosto, in preparazione della campagna consumerista Alimenta il tuo benessere, i soci volontari hanno intervistato 150 soci a punto vendita sui temi dell’alimentazione e degli stili di vita. 64 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati L’ascolto dei consumatori Garantire un servizio efficiente ed efficace alle centinaia di migliaia di soci e di consumatori che quotidianamente frequentano i propri punti vendita è una delle priorità della Cooperativa. L’azienda ha così deciso di sviluppare un’attività strutturata di ascolto, anche attraverso la creazione di un apposito servizio che gestisce l’insieme di queste attività, al fine di dare ai soci e ai clienti la possibilità di manifestare le proprie richieste e di ricevere una risposta esaustiva, e inoltre per analizzare e valutare in modo approfondito i bisogni emersi da questi contatti. Da molti anni Coop Adriatica ha un “canale aperto” di ascolto dei soci e consumatori: si tratta del servizio Filo Diretto, al quale ci si può rivolgere per avere informazioni, effettuare segnalazioni e presentare reclami. Al servizio si accede telefonicamente, attraverso un numero verde gratuito (800 857084), oppure via internet, tramite un apposito indirizzo di posta elettronica o attraverso le pagine dedicate alla Cooperativa nell’ambito del portale nazionale www.e-coop.it. A ricorrere al Filo Diretto sono prevalentemente i soci, che effettuano l’85% delle chiamate, a conferma del fatto che è uno strumento che rinsalda il legame e il rapporto di fiducia verso Coop. Analizzando il motivo delle chiamate, emerge che il numero verde è utilizzato prevalentemente per richiedere informazioni (74,1% delle chiamate), mentre solo nel 21,7% dei casi per una richiesta o un reclamo. Nel 2006 si nota un leggero calo di chiamate, a cui si contrappone un leggero incremento di richieste via e-mail. A partire dal 2004 è stata inoltre attivata una nuova modalità di ascolto permanente di soci e consumatori. Si tratta del progetto Antenna, che viene realizzato con il contributo di tutti i lavoratori della Cooperativa che operano nella rete commerciale. È un progetto di ascolto quotidiano, nell’ambito del quale gli addetti di punto vendita compilano apposite schede, nelle quali riportano commenti, richieste e reclami della clientela dei quali sono venuti a conoscenza nel corso del proprio lavoro. Agli addetti viene fornita una risposta, o direttamente dai responsabili di punto vendita oppure da parte di varie funzioni di Coop Adriatica, di Centrale Adriatica o di Coop Italia, che rimane esposta nella bacheca dedicata al progetto Antenna per circa un mese. In questo modo, tutti i lavoratori sono messi in condizione di acquisire l’informazione relativa al quesito o al Motivi chiamate al Filo Diretto 0,8% 0,2% 3,2% 21,7% 74,1% 74,1% 21,7% 3,2% 0,8% 0,2% Informazioni Richieste e reclami Comunicazioni operative Suggerimenti Complimenti Filo Diretto: contatti Chiamate E-mail Totale contatti 2006 7.910 1.699 9.609 2005 8.110 1.318 9.428 Variazione % -2,5% 28,9% 1.9% Fonte: direzione Marketing - ufficio Ricerche e ascolto Reclami e segnalazioni pervenuti a Coop Italia 2006 2005 Variazione % Numero verde 8.990 -11,0% 8.001 Altre fonti 3.861 5,8% 4.085 Totale 12.086 12.851 -6,0% Fonte: Bilancio sociale Coop Italia 65 tema proposto e possono così rispondere in modo preciso alle richieste dei consumatori. Attivo ormai su tutta la rete di vendita (a fine 2006 erano ancora esclusi due punti vendita acquisiti dalla catena Mar-Vip), Antenna ha raccolto nel corso dell’anno 2.294 schede, per circa due terzi provenienti dai supermercati. Tra gli argomenti maggiormente trattati, le domande relative all’assortimento sono in maggioranza; frequenti anche le richieste relative ai servizi per l’acquisto e ad elementi di struttura o di tenuta del punto vendita. Le risposte sono fornite mediamente in poco più di un mese: quando provengono dal punto vendita sono sufficienti alcuni giorni, mentre se si devono interpellare funzioni di sede o di centrale i tempi possono essere più lunghi, ma con interventi anche concreti. Ad esempio, in seguito alle segnalazioni di Antenna, a Cento si è provveduto al potenziamento dell’illuminazione dell’area vendita, a Faenza all’inserimento di alcune referenze di legumi sfusi, il supermercato di Fano S. Orso è stato dotato di nuovi carrelli, mentre al Coop & Coop Teodora di Ravenna sono state rimesse in assortimento le caramelle Coop allo yogurt. Si è poi consolidata l’attività di gestione di segnalazioni e reclami da parte del servizio assistenza clienti di Coop Italia, che vuole essere un riferimento diretto per i consumatori, sui temi legati al prodotto a marchio. Il numero totale dei contatti è leggermente diminuito rispetto al 2006, ma si conferma comunque elevato il ricorso a questo strumento da parte di soci e consumatori anche indirettamente, tramite i punti vendita a cui essi si rivolgono per questioni inerenti il prodotto a marchio Coop. Le richieste, i suggerimenti e le osservazioni più frequenti riguardano: biologico, grassi vegetali, imballaggi ecocompatibili, celiachia, additivi, ma anche i temi affrontati di recente da Coop, quali i farmaci, le farmacie, il benessere animale. In significativa crescita gli accessi al portale www.e-coop.it che nell’anno ha superato abbondantemente il milione di visitatori totali: in media sono circa 127 mila al mese gli utenti che consultano il portale della Coop per avere informazioni sulle varie iniziative delle cooperative, sui servizi per i soci e anche su temi di attualità. La struttura del sito permette di acquisire informazioni di interesse nazionale e a livello di singola cooperativa, anche tramite Neon, un notiziario prodotto in tre edizioni al giorno che può essere ascoltato in streaming. 66 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Mistery shopper e Customer satisfaction La verifica dei livelli di servizio offerto ai soci e ai consumatori, viene effettuata utilizzando il Mistery shopper, cioè un “cliente misterioso” che visita in incognito i punti vendita e rileva due volte all’anno la situazione dei negozi in relazione a igiene e pulizia, nonché alla cortesia e competenza con cui gli addetti si rapportano ai consumatori. Questo tipo di attività di verifica e controllo viene effettuata in tutti gli ipermercati e supermercati. I dati del 2006 confermano sostanzialmente i risultati del 2005 sia come media che relativamente ai singoli parametri “igiene e pulizia” e “cortesia e competenza”. Si tratta di risultati molto positivi, che testimoniano l’impegno quotidiano dei lavoratori di tutti i punti vendita nel garantire un adeguato livello di servizio a soci e consumatori. Naturalmente, esistono situazioni diverse tra i punti vendita e ci sono spazi di ulteriore miglioramento: per valorizzare il ruolo dei lavoratori nella tenuta del punto vendita e l’attenzione al cliente, la Cooperativa ha anche legato i risultati dell’indagine a un premio per i lavoratori dei reparti che conseguono i migliori risultati. Coop Adriatica prende parte anche a un’indagine di Customer Satisfaction nell’ambito di una rilevazione di Coop a livello nazionale. Essa viene svolta su un campione rappresentativo di 14 punti vendita della Cooperativa, di cui 7 ipermercati e 7 supermercati. Risultati Mistery shopper Risultati media 2006 2005 2004 Mistery shopper - iper 8,46 8,51 8,50 Mistery shopper - super 8,38 8,36 8,29 Igiene e pulizia - iper 6,85 6,87 6,87 Igiene e pulizia - super 6,75 6,74 6,60 Cortesia e competenza - iper 6,71 6,70 6,71 Cortesia e competenza - super 6,68 6,66 6,65 Fonte: direzione Commerciale I risultati dell’indagine del 2006 confermano il giudizio positivo ottenuto nelle indagini svolte con il Mistery shopper e mettono in evidenza come, in un contesto generale di bassa propensione al consumo e di forte attenzione alla convenienza, entrambe le tipologie di punto vendita esprimano, nella valutazione dei consumatori, un livello di “buona soddisfazione”, con un punteggio di 75/100 per gli ipermercati e di 77,6/100 per il canale supermercati, in crescita di 1,7 punti rispetto al 2006, quando già aveva ottenuto un punto in più rispetto all’anno precedente. 67 Il punto vendita Le nuove aperture La rete di vendita di Coop Adriatica è molto estesa, sia per numero di negozi, peraltro di diversa tipologia e dimensione, che per la vastità del territorio di riferimento. Coop Adriatica è presente in 77 comuni delle quattro regioni in cui opera. La scelta della multicanalità (superettes, supermercati, ipermercati) intende rispondere alle diverse esigenze del consumatore: spesa quotidiana nei negozi di vicinato, spesa di rifornimento nei supermercati di grandi dimensioni e negli ipermercati. Anno dopo anno, Coop Adriatica persegue la propria linea di sviluppo e di ammodernamento della rete di vendita esistente, con l’obiettivo di aumentare qualità, assortimento e servizio per i soci e i consumatori. Nel 2006 Coop Adriatica ha investito 65 milioni di euro per ampliare e riqualificare la propria rete di vendita, a cui si aggiungono 58 milioni investiti da Igd nei centri commerciali. Da segnalare, inoltre, la partecipazione di Coop Adriatica alla società Ipercoop Sicilia (partecipata in modo paritario da altre tre cooperative, Coop Lombardia, Coop Consumatori Nordest e Coop Liguria). La nuova società sta lavorando per la realizzazione di grandi e moderne strutture di vendita in una regione nella quale la cooperazione di consumatori ha una presenza limitata. Nel 2007 si prevede l’apertura del primo ipercoop nella città di Ragusa. A fine 2006 la rete di vendita si estendeva su 235.273 metri quadrati (+2,2% rispetto al 2005). Complessivamente, la rete del Gruppo Coop Adriatica era composta da 138 punti vendita, di cui 14 ipermercati e 124 supermercati e superettes, tutti a insegna Coop. Sviluppo MQ rete di vendita 240.000 220.000 200.000 180.000 160.000 140.000 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Sviluppo rete Nuove aperture e rilocalizzazioni Punti vendita ristrutturati Variazione di area vendita Totale area vendita Fonte: direzione Sviluppo U.M. numero numero metri quadrati metri quadrati 2006 6 7 5.116 235.273 2005 5 10 12.413 230.157 2004 1 12 15.489 217.743 Nel 2006 sono stati aperti tre nuovi supermercati: presso il nuovo centro commerciale Officine Minganti di Bologna e a Selvazzano e Venezia Castello. A Selvazzano Dentro, in provincia di Padova, Coop Adriatica ha aperto un supermercato di 1.225 metri quadrati che impiega una cinquantina di lavoratori, tutti nuovi assunti. Per la Cooperativa si tratta di una novità importante, perché in provincia di Padova era presente solo a Cadoneghe e Montagnana. Il supermercato, dunque, rappresenta anche un nuovo punto di riferimento per le attività sociali e culturali della Cooperativa. Sul mare, di fronte l’isola di Murano, ha aperto i battenti il 4 maggio l’inCoop di Venezia Castello. Una festa per i tanti residenti della zona, che trovano qui un fornitissimo punto di riferimento per la spesa di tutti i giorni, caratterizzato dalla convenienza e dalla qualità Coop. Il supermercato recupera e valorizza un vecchio deposito abbandonato, di cui ha mantenuto alcuni piacevoli elementi architettonici, come le travature in legno sul soffitto. Su una superficie di 250 metri quadrati (è tra i più spaziosi della Laguna), il supermercato offre a residenti e turisti tanti prodotti alimentari, a partire da quelli freschi e freschissimi. Tra l’altro, per chi si muove in barca, è consentito l’attracco proprio davanti al supermercato, che comunque è facilmente raggiungibile con il battello che si ferma a un centinaio di metri di distanza. Tre sono invece le nuove strutture realizzate in sostituzione di punti vendita più piccoli o difficilmente adattabili agli standard di funzionalità e di servizio propri della Cooperativa e attesi dai soci: sono quindi stati rilocalizzati i supermercati di Crespellano e Bazzano, nel bolognese, e di Cesenatico. La nuova struttura di Cesenatico, di 1.000 mq, raddoppia la superficie di ven- Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati dita rispetto al vecchio negozio ed è dotata di un ampio parcheggio distribuito su tre piani. Tra le novità, l’introduzione del banco della pescheria con friggitoria e della gastronomia con cucina interna. Inoltre nel supermercato si trova un vasto assortimento di salumi e formaggi take away, una piccola cantinetta di vini ed anche uno spazio dedicato a piante e fiori. Grazie all’ampliamento, i servizi ai soci sono erogati da due uffici separa- ti e facilmente accessibili anche per le persone disabili; inoltre i lavoratori sono una quindicina in più rispetto a coloro che erano impiegati nel vecchio punto vendita. I supermercati di Crespellano e Bazzano si sviluppano su una superficie di vendita di circa 800 metri quadrati, contro i 200/300 metri delle vecchie strutture, e puntano anch’essi sull’offerta di prodotti freschi e preparati al momento 68 e sul maggior servizio ai soci, con l’orario di apertura continuato e un comodo parcheggio. È in corso, invece, la realizzazione di un nuovo supermercato ad Ancona, la cui inaugurazione era inizialmente prevista per fine 2006 ma è poi slittata al secondo semestre 2007, in attesa di tutte le autorizzazioni necessarie. 69 Officine Minganti, una nuova fabbrica dove vive la città Le Officine Metalmeccaniche Minganti, per mezzo secolo uno dei simboli dello sviluppo industriale di Bologna, ma chiuse da oltre vent’anni, sono ora rinate a nuova vita. Il complesso di 18 mila metri quadrati che dagli anni ‘50 accoglieva la fabbrica bolognese è infatti stato restaurato per ospitare non un centro commerciale tradizionale, bensì un polo di aggregazione e incontro che punta ad esaltare la memoria di cui è impregnato il luogo, mettendo in campo un intervento di archeologia industriale per il recupero di una zona che, dopo la chiusura delle Officine all’inizio degli anni ‘80, è stata oggetto di degrado. Dal 26 marzo 2006, quel glorioso edificio è tornato ad essere un luogo produttivo: una fabbrica di incanti, come recita il lancio del progetto, che punta a diventare il centro commerciale più innovativo della città, con un bacino d’utenza di 142 mila persone che possono raggiungerlo in non più di 10 minuti. Coop Adriatica è presente con un supermercato di 1.500 metri quadrati incentrato sui prodotti freschi e con la prima libreria a insegna Coop sotto le Due Torri. Situato alla Bolognina, vicino alla Fiera e alla confluenza di snodi nevralgici quali la stazione centrale, l’Università e il centro storico, nel cuore di una vasta zona in forte sviluppo residenziale e direzionale, il Centro commerciale Officine Minganti è un brillante esempio di riqualificazione e valorizzazione di un’area industriale urbana. Realizzato da Coop Costruzioni e Cogei, il progetto di recupero è stato gestito su incarico di Coop Adriatica dalla società bolognese Open Project, che per questo lavoro ha vinto al Mapic di Cannes (la maggiore fiera internazionale del settore) il Plaza Retail Future Project Award 2005, battendo la concorrenza di un progetto analogo nella centralissima Oxford Street a Londra. L’edificio, di impianto razionalista, fu costruito alla fine degli anni ‘50 su un progetto dell’architetto bolognese Francesco Santini. Della vecchia fabbrica rimangono la sagoma esterna, il recupero di molti dei materiali, dei particolari e delle strutture originarie, i grandi finestroni da cui la luce piove esaltata dalle grandi altezze. Si è quindi riportato in vita un contenitore stori- co lasciandovi molti segni del passato, conservando cementi levigati e pigmentati, dal rosato al verde, come pure tanti particolari di arredo: pensiline di metallo, carri ponte appesi al soffitto, vecchie foto della fabbrica e macchine utensili in esposizione, e quindi anche la memoria di chi ha lavorato in questo luogo e della tecnologia che qui si produceva. Per sottolineare il valore dell’opera e della “rinascita” delle Officine Minganti, il progetto è stato presentato alla città il 16 febbraio 2006 con un incontro pubblico a cui hanno partecipato esponenti delle amministrazioni locali, architetti, urbanisti, storici e dove si sono radunate tante delle persone la cui vita è stata legata alle Officine, a partire dagli ex lavoratori – operai, impiegati, tecnici, dirigenti – da sempre considerati l’aristocrazia operaia e industriale di Bologna. Dal punto di vista commerciale, Igd, che gestisce il centro, ha voluto mantenere un equilibrio perfetto tra le grandi catene e le realtà produttive del territorio. La nuova struttura, che si snoda attorno a una grande piazza coperta di 2.500 metri quadrati, si dipana su tre piani dove sono collocati in tutto 40 punti vendita, sette tra ristoranti e bar, un supermercato di 1.500 mq, una libreria di 360 mq e un villaggio del benessere e del fitness di oltre 4.000 mq gestito da uno dei colossi del settore, la Virgin Active, che qui ha trovato spazio anche per una piscina semiolimpionica. Le Officine Minganti sono dunque un complesso integrato che risponde a diverse esigenze: da quelle dei più giovani a quelle della famiglia, delle donne che lavorano e, magari, vogliono approfittare della pausa in palestra per fare la spesa, o di chi cerca un’occasione di approfondimento e di incontro culturale. Un luogo, insomma, da vivere in ogni momento della giornata. 70 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Le ristrutturazioni Anche nel 2006 l’attività di ristrutturazione della rete di vendita è proseguita intensamente con interventi di tipo strutturale, finalizzati a una proposta commerciale più completa e vicina alle esigenze dei consumatori e che consentono l’introduzione di nuovi servizi (pane e pasticceria, reparti carni e pesce serviti, ecc). Inoltre, i punti vendita ristrutturati, così come quelli di nuova apertura, sono caratterizzati da una migliore accessibilità e fruibilità da parte delle persone anziane o con difficoltà motorie. I risultati del progetto per un punto di vendita socialmente sostenibile, messo a punto nel 2003 da uno dei Gruppi Archimede costituto all’interno della Cooperativa nell’ambito del Percorso strategico verso la sostenibilità, sono ormai parte integrante delle modalità di progettazione e gestione dei punti vendita: alla fine del 2006 erano ben 58 i negozi della Cooperativa realizzati o ristrutturati secondo tali accorgimenti. Le ristrutturazioni hanno riguardato i supermercati di Bellaria (via Ravenna), Rimini Celle, Spinea, Fermo e l’ipercoop di Villanova di Castenaso (con la galleria di Igd in cui è inserito), a cui si aggiungono i punti vendita da Viserba e Miramare, interessati da lavori di manutenzione straordinaria. Gli interventi più ricorrenti riguardano le attrezzature, con la sostituzione di vecchie scaffalature, frigoriferi, banchi delle carni o della gastronomia, e anche l’illuminazione, con l’adozione di soluzioni più efficienti e che rendano i punti vendita più accoglienti e gradevoli. Inoltre sono stati installati nuovi impianti di climatizzazione per rendere più piacevole fare la spesa nei mesi estivi. A fianco di questi rinnovamenti, si è provveduto anche all’inserimento di nuovi servizi e produzioni interne. Al Centro Nova, in particolare, l’intervento finalizzato all’ampliamento della galleria commerciale, che prosegue nel 2007, ha già portato alla realizzazione di un parcheggio multipiano con circa 700 posti auto e al completamento delle opere relative all’ipermercato. Ampliato di 540 metri, questo è organizzato secondo una tipologia espositiva innovativa, definita a livello nazionale dal sistema Coop, e integrato dal Coop Caffè: un vero e proprio bar dove rilassarsi e stare in compagnia, gustando delizie dolci e salate preparate nel reparto pane e pasticceria e nella gastronomia dell’ipercoop. Il Caffè è grande e luminoso, offre 80 posti a sedere in un ambiente colorato e persino un angolo con divano e poltroncine che all’occorrenza può essere trasformato anche in una accogliente saletta, dove i soci Coop possono svolgere iniziative, incontri, dibattiti. Un gruppo di dieci ragazze, tutte provenienti da altri Investimenti (in migliaia di euro) 13.242 17.855 8.512 17.409 13.217 52.557 Nuove aperture Rilocalizzazioni Ristrutturazioni Altri investimenti Manutenzioni cespitate e sistemi informativi Acquisizioni/Progetto Sicilia Totale investimenti 122,8 milioni di euro 71 A Ravenna i parcheggi rosa per le future mamme Una città cortese e gentile, accogliente e ospitale, generosa ed educata. È forse questo il luogo in cui ogni cittadina e ogni cittadino vorrebbero vivere, in cui crescere i propri bambini. Infatti a volte bastano piccoli gesti, piccoli accorgimenti per rendere più armoniosa la vita quotidiana. Con questo obiettivo nascono i parcheggi rosa al centro commerciale Esp di Ravenna: dodici posti auto (sei davanti a ciascuna entrata) delimitati da strisce rosa e riservati alle donne in dolce attesa che vanno a far compere. I posti contrassegnati invitano, senza obbligo, i cittadini ad essere gentili ed educati, riducendo per le donne in gravidanza il percorso con il carrello carico e la fatica. L’idea, finanziata dal Centro commerciale e realizzata in occasione dell’8 Marzo, è dei soci Coop e dell’associazione Letizia, che nella città romagnola assicura servizi utili alla città impiegando e valorizzando la creatività e il lavoro dei disabili. Naturalmente non c’è alcun obbligo per gli automobilisti, ma quegli insoliti spazi d’asfalto così vivacemente ridisegnati suggeriscono a tutti un gesto gentile ed educato. A rafforzare la scelta di cedere il passo, ogni “box” è corredato da un cartello sul quale campeggia un profilo di donna incinta con un cuoricino rosa in pancia che invita in modo garbato: Per una città cortese puoi scegliere di lasciare il posto a chi sta aspettando. Anche l’Assessorato alle Pari opportunità del Comune di Ravenna ha voluto dare il patrocinio al progetto Una città cortese, che si inserisce perfettamente nel progetto di legislatura Tempi e orari, che ha come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita, rimuovendo il più possibile gli elementi di affaticamento del vivere quotidiano, aumentando gli spazi di autogoverno del tempo di vita personale e sociale. reparti, assicura un servizio di eccellente qualità accompagnato da prezzi convenienti: su paste e brioches di produzione interna si risparmiano 10-20 centesimi, il caffè (anch’esso a marchio Coop) costa 80 centesimi e ai soci solo 72 centesimi. Tra i nuovi servizi inseriti nell’ipercoop, oltre al Salvatempo è stato introdotto, sempre per ridurre i tempi di attesa alle casse, il self check-out ovvero un’area di “casse fai da te”, che consente, ai clienti con una spesa limitata a 15 articoli, di effettuare in autonomia le operazioni di pagamento, in contanti o con carta SocioCoop o Bancomat, grazie a un sistema informatico che guida l’acquirente in ogni passaggio e con la possibilità, comunque, di richiedere assistenza al personale presente. Questa innovativa soluzione è molto apprezzata dalla clientela con spese di volume ridotto, tanto che il 6,2% degli scontrini dell’ipercoop Centro Nova viene ora battuto in queste casse. Completano questo quadro gli altri interventi effettuati da Igd per la riqualificazione dei centri commerciali, in particolare l’ampliamento del Centro Leonardo di Imola e la realizzazione del parcheggio e del sottopasso dell’Esp di Ravenna. Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati 72 I lavoratori C oop Adriatica, per la particolarità del settore in cui opera, deve provvedere all’erogazione di un servizio di qualità tutti i giorni, in ogni momento e in tutti i punti vendita della rete, rapportandosi con migliaia di clienti e soci dalle esigenze e abitudini di spesa anche molto diverse. Per garantire la continuità e la qualità del servizio offerto, un elemento fondamentale è rappresentato dalle persone impegnate in tale attività. La loro competenza e professionalità, unitamente alla loro motivazione, sono infatti condizione essenziale per il raggiungimento della missione sociale: corrispondere in modo adeguato alle domande e ai bisogni di servizi qualificati da parte dei soci e dei consumatori. Alle persone che lavorano in Cooperativa viene dedicata un’attenzione particolare per quanto riguarda la crescita professionale, ma anche il riconoscimento in termini retributivi e di condizione di lavoro. Peraltro, attraverso lo sviluppo realizzato in questi anni, Coop Adriatica ha offerto, anche in aree nelle quali la disoccupazione è a livelli mediamente elevati, nuove occasioni di lavoro per centinaia di persone, giovani e donne in particolare. La composizione e la consistenza A fine 2006, le persone occupate nell’intero Gruppo Coop Adriatica erano 9.367, ovvero 247 in più rispetto all’anno precedente. Tra loro, 8.921 erano impegnate in Coop Adriatica e nelle società che operano nell’attività caratteristica, 54 nella società Igd, le rimanenti 392 nel Gruppo Robintur, nel Gruppo Pharmacoop Adriatica e in Chiocciola. Le analisi di dettaglio che riportiamo di seguito sono riferite agli 8.921 occupati di Coop Adriatica, delle due società di gestione di alcuni punti vendita, Sageco e Sara, e delle due società funzionali all’attività caratteristica (Tca e Finad). Sono quindi escluse Robintur, Igd, Pharmacoop Adriatica e Chiocciola. Circa i tre quarti del totale dei lavoratori sono donne; la fascia di età di gran lunga prevalente del personale è quella compresa tra 36 e 55 anni. Ciò si spiega in particolare con un ridotto turn over e una elevata fedeltà all’azienda: l’anzianità media di lavoro è di circa 10 anni. Non è certamente improprio ritenere che una delle ragioni di questa elevata fedeltà risieda nelle più favorevoli condizioni di lavoro esistenti nell’azienda cooperativa, rispetto alle altre imprese del settore distributivo. Negli ultimi anni hanno trovato lavoro in Coop Adriatica parec- chie persone straniere. A fine 2006 i lavoratori di nazionalità extracomunitaria erano 75 e rappresentavano lo 0,83% dell’organico totale, leggermente in crescita rispetto all’anno precedente. Oltre a testimoniare l’assoluta assenza di discriminazioni, la presenza di persone provenienti da altri paesi pone l’esigenza di azioni che rendano più facile l’integrazione di questi lavoratori nella vita aziendale. Anche nel 2006 Coop Adriatica ha proseguito nel percorso orientato alla stabilizzazione dell’occupazione, al fine di offrire alle persone che si impegnano nelle diverse attività, sia di punto vendita sia di sede amministrativa, delle prospettive di sicurezza. Peraltro, Coop Adriatica, in coerenza con una scelta politica assunta a livello del sistema nazionale Coop, non utilizza alcune modalità di assunzione previste dalla Legge 30, sulla flessibilità del lavoro, in quanto considerate di eccessiva precarietà e troppo penalizzanti per il lavoratore. Questa scelta è stata codificata anche al momento della sottoscrizione del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle aziende cooperative della distribuzione. Il numero di contratti interinali e di collaborazione si mantiene infatti limitato (solo 81 casi). Relativamente alla condizione contrattuale degli occupati, si evidenzia come, a fronte di un totale di 8.921 lavoratori, coloro che sono assunti a tempo indeterminato siano 7.675, pari all’86%, mentre i contratti a tempo determinato sono 1.246, pari al 14%. Rispetto al 2005 si registra quindi un ulteriore incremento dei lavoratori occupati in modo stabile: la quota degli assunti a tempo indeterminato è infatti salita di oltre un punto (nel 2005 era pari all’84,6%), con un incremento complessivo di di più di 5 punti rispetto al 2004. Si tratta in effetti di un valore elevatissimo, a cui corrisponde una quota di contratti a tempo determinato funzionale a conseguire quel grado di flessibilità necessario ad affrontare la sostituzione temporanea di lavoratori (malattie, maternità, ecc.) e le esigenze di quei periodi particolari in cui l’attività di vendita registra picchi eccezionali: avvio di nuovi negozi, ferie estive, festività pasquali e natalizie. La crescita della quota dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato è dovuta soprattutto ai consolidamenti occupazionali realizzati nei punti vendita di più recente apertura, con il passaggio a questo tipo di rapporto di lavoro per 264 lavoratori già occupati nella cooperativa con un contratto a termine. Resta invece sostanzialmente stabile il rapporto tra lavoratori part-time e lavoratori a tempo pieno: questi ultimi rappresentano il 52,2% del totale. 73 Lavoratori per età 1,8% 6,8% 32,7% 18-25 anni 26-35 anni 36-55 anni oltre 55 anni 58,7% 74 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati L’inquadramento e le retribuzioni Oltre a offrire stabilità dell’occupazione, la Cooperativa promuove lo sviluppo e la crescita professionale delle persone che lavorano in azienda, tramite una politica di avanzamento di carriera e promozioni interne che nel 2006 si è concretizzata in 739 passaggi di livello e 201 percorsi di carriera attivati. La Cooperativa da anni ha scelto la valutazione del potenziale interno con autocandidatura come metodo per l’individuazione delle risorse da destinare a percorsi di crescita. Tale scelta risponde ai principi di trasparenza, pari opportunità e valorizzazione delle persone cui si ispira la Cooperativa. Per quanto riguarda i livelli retributivi, essi si confermano i più elevati del settore distributivo, nelle aree in cui opera Coop Adriatica. In particolare, il differenziale tra il livello salariale minimo previsto dal Ccnl e il livello minimo del Contratto integrativo aziendale, è vicino all’8%. Nel 2006 il costo del lavoro in Coop Adriatica è stato pari a 237 milioni di euro. È escluso da questa cifra l’importo complessivo della parte variabile delle retribuzioni. Tale salario variabile viene erogato agli addetti sulla base di parametri definiti in base ai contratti integrativi, mentre per quanto riguarda impiegati direttivi, quadri e dirigenti, esso viene determinato sulla base degli obiettivi collettivi e individuali assegnati a ciascuno e calcolato in funzione dei risultati conseguiti ed in relazione al Rog (Risultato operativo gestionale), cioè alla redditività derivante dall’attività commerciale. Il totale del salario variabile previsto per il 2006 è pari a 7.539.250 euro. Si tratta dell’importo più rilevante da quando, una quindicina di anni, fa si diede vita a questo strumento. Ciò è dovuto, in larga misura, all’importante risultato fatto segnare dalla redditività aziendale nel 2006. Inquadramento contrattuale 8.000 full time 7.000 part time 6.000 tempo determinato 5.000 4.000 tempo indeterminato 3.000 2.000 lavoratori interinali e collaboratori 1.000 0 2004 2005 2006 Composizione per qualifica Dirigenti Quadri e Impiegati Direttivi Addetti e impiegati Totale 2006 25 475 8.421 8.921 2005 29 505 8.253 8.787 variazione % -13,8% -5,9% +2,0% +1,5% Fonte: direzione del Personale Politiche retributive U.M. Differenza % min % CCNL/ min CIA Rapporto stipendio numero max/min TFR euro Oneri sociali euro Costo del lavoro medio euro/addetto 2006 7,84% 2005 8,02% 2004 8,87% 8,94 8,27 7,78 11.870.000 49.747.325 26.613 10.863.448 50.055.557 27.105 9.673.637 48.269.973 26.998 Fonte: direzione del Personale Relazioni sindacali Totale ore per permessi sindacali Totale ore per assemblee Fonte: direzione del Personale 2006 24.083 10.265 2005 14.895 7.532 Variazione % +61,7% +36,2% 75 Le relazioni sindacali In Coop Adriatica il livello di sindacalizzazione è elevato. Basti pensare che quasi la metà dei lavoratori, ben 4.112 persone, risulta iscritto alle organizzazioni sindacali. La piena agibilità sindacale è considerata dalla Cooperativa non solo come un diritto, ma come fattore di confronto e sviluppo delle persone e del clima aziendale. Ciò si traduce non solo nell’applicazione integrale dei diritti contrattuali e di legge ma nella previsione di istituti aggiuntivi (per esempio, ore di permesso retribuito per le rappresentanze dei lavoratori) e in una articolata normativa che prevede più livelli di informazione e confronto (nazionale, di area territoriale, di singola unità produttiva). A ciò si aggiunge una prassi consolidata che fa del confronto su aspetti contrattuali e organizzativi una normale e costante modalità di rapporto. Coop Adriatica applica il contratto nazionale di lavoro della categorie del commercio, sottoscritto dalle associazioni rappresentative delle cooperative che operano nel settore distributivo e dalle organizzazioni sindacali di categoria. A livello di Gruppo, esistono tre contratti integrativi aziendali che fanno riferimento Informazione, partecipazione e coinvolgimento alle diverse aree territoriali di presenza della cooperativa: area Emilia; area Romagna- Marche-Abruzzo; area Veneto. Questi contratti tengono conto della storia che ha contrassegnato la nascita della Cooperativa (le diverse e successive fusioni e integrazioni), ma anche degli specifici mercati di riferimento territoriali. A fine 2005 è stato siglato l’accordo per lo sviluppo che definisce i criteri generali in base ai quali ai lavoratori assunti per nuove aperture o entrati in società del gruppo a seguito di acquisizioni vengono applicate progressivamente le condizioni contrattuali dell’area di riferimento. Nel 2006 si sono svolte le trattative con le organizzazioni sindacali territoriali per il rinnovo del contratto integrativo dell’area Romagna – Marche – Abruzzo. L’accordo, firmato a febbraio 2007 ed approvato dai lavoratori ad amplissima maggioranza, prevede le modalità con le quali i lavoratori degli ipermercati di Rimini, Cesano, San Benedetto del Tronto, Ascoli e Chieti e dei Supermercati ex Marr potranno ottenere gli stessi trattamenti degli altri loro colleghi dell’area. Nel corso dell’anno si sono aperte le trattative anche per il rinnovo dei contratti dell’area Emilia e dei quadri e impiegati direttivi. La scelta di rendere protagonisti i lavoratori all’interno dell’azienda e nel rapporto con i soci e i consumatori, esige di percorrere senza esitazione la strada dell’informazione verso i dipendenti, così come quella della loro formazione attraverso un’azione permanente e mirata. L’informazione costante ai collaboratori è uno degli obiettivi assegnati ai responsabili di reparto, capi negozio, manager ai vari livelli dell’azienda, che devono impegnarsi a motivare le indicazioni di lavoro e ad esprimere in modo trasparente le loro valutazioni. In tutti i reparti i responsabili devono prevedere 8/10 incontri l’anno da svolgere in modo strutturato con gli addetti. Per quanto quanti riguarda quadri e impiegati direttivi, sono previsti incontri individuali con i diretti responsabili per l’assegnazione degli obiettivi individuali e una loro valutazione. La Cooperativa ha istituzionalizzato ormai da tempo due incontri nell’anno con tutti i lavoratori nei punti vendita per informarli e coinvolgerli nelle scelte strategiche dell’impresa. Gli incontri vengono svolti fuori dell’orario di lavoro, la partecipazione quindi è volontaria. Un primo incontro si svolge all’indomani delle assemblee di bilancio, generalmente nel mese di giugno, per discutere il consuntivo della Cooperativa dell’anno precedente e l’andamento del punto vendita; un secondo a novembre, in cui vengono delineati gli obiettivi per l’anno successivo, oltre a valutare i primi dati di preconsuntivo dell’esercizio in corso. Nel corso del 2006 gli incontri sono stati 263 e la media di partecipazione è stata del 55% dell’organico, quindi un po’ più elevata dell’anno precedente. Tra le modalità di coinvolgimento dei lavoratori, da alcuni anni viene effettuato un 76 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati concorso legato al Mistery shopper. Sulla base delle rilevazioni condotte in tutti i punti vendita, ai lavoratori dei reparti che realizzano i migliori risultati in termini di igiene e pulizia e di competenza e cortesia verso la clientela, viene assegnato un premio in buoni spesa: nel 2006 sono stati erogati 2.140 buoni, circa 450 in più dell’anno scorso, del valore di 52 euro ciascuno. Per quanto riguarda gli strumenti di informazione diretta, dal 2003 è attivo un portale interno che utilizza la tecnologia web, denominato Sesamo. Esso offre, insieme agli strumenti di posta elettronica per la comunicazione interna, anche la possibilità di accedere ad informazioni di servizio e di interesse comune, nonché ad archivi contenenti regolamenti, documenti, database aziendali, la rassegna stampa, ecc. Si tratta di una vera e propria rete di comunicazione interna, a disposizione di circa millecinquecento persone che lavorano in Cooperativa. A Sesamo accedono infatti gli impiegati delle sedi amministrative, i responsabili dei supermercati, i direttori e i manager degli ipermercati e il personale degli uffici di tutti i punti vendita. La Cooperativa realizza poi un periodico mensile, Noi Coop dedicato a tutti i dipendenti ed inviato anche ai soci volontari. La rivista, che conta 10 numeri all’anno, in 16 pagine propone informazioni sull’attività e i progetti dell’azienda o su temi di carattere generale che possono interessare le persone che vi lavorano o che svolgono attività volontaria. Dà spazio alle voci e alle storie dei lavoratori, sia rispetto alla loro attività professionale che agli interessi individuali. Su Noicoop non mancano poi le ricette, le fotografie, le poesie e le lettere inviate spontaneamente dai lavoratori. In questo contesto trova spazio anche l’impegno dell’azienda a sostenere momenti di socializzazione tra le persone che ogni giorno svolgono la propria attività nei tanti reparti e uffici dei 138 punti vendita o nelle sedi amministrative. Ogni anno la Cooperativa riunisce tutti i lavoratori e le loro famiglie in una vera e propria festa aziendale, con l’obiettivo di offrire loro un’occasione per conoscere i propri colleghi al di fuori dell’ambito lavorativo, in un contesto ludico e ricreativo, nonché per vivere insieme ad amici e familiari una giornata in allegria e spensieratezza. Anche nel 2006 questo grande evento si è tenuto al parco naturalistico e di divertimenti Oltremare-Aquafan, a Riccione, con la partecipazione di circa 10 mila persone. È inoltre divenuta un appuntamento fisso la Festa della mamma che lavora, ideata dall’inserto specializzato di un quotidiano nazionale con il patrocinio del Ministero delle Pari opportunità. In maggio, nella giornata prescelta, so- litamente il pomeriggio, i bambini da 0 a 12 anni vengono accolti nei luoghi dove le loro mamme lavorano, sedi, supermercati e ipermercati. Sono accompagnati in visite guidate nei reparti e negli uffici per conoscere da vicino i luoghi dove le loro mamme trascorrono parte della giornata. Inoltre vengono organizzati momenti di gioco e animazioni. Nel 2006, l’iniziativa si è svolta il 26 maggio e ha riguardato 46 punti vendita e la sede amministrativa; vi hanno preso parte oltre 800 bambini e più di 500 mamme. Da ricordare infine l’attività del circolo dei dipendenti Cir.Ca che sviluppa attività di carattere sportivo, culturale, di promozione del tempo libero e coinvolge un numero rilevante di lavoratori: gli iscritti nel 2006 erano 504. Informazione sulle scelte strategiche al personale di punto vendita 2006 2005 Ipermercati Supermercati Totale Ipermercati Supermercati Totale Incontri 26 228 254 28 235 263 Partecipanti 52,0% 56,5% 54,0% 57,0% 54,3% 55,5% Fonte: Report Relazioni interne 77 La formazione La Formazione U.M. 2006 2005 Var. % La competenza e la professionalità del personale Totale giornate di formazione numero 9.661 9.326 +3,6% sono la base per offrire ai soci e ai clienti un servizio formazione professionale numero 6.678 +11,2% 7.424 di qualità, capace di andare al di là delle aspettative - formazione ordinaria sulla sicurezza numero dei clienti. Inoltre sono un importante mezzo per fare 2.577 -13,1% 2.237 e sulle procedure igienico sanitarie crescere le persone come individui e parte di un sogGiornate di formazione per dipendente numero 1 invariato 1 getto collettivo quale è la Cooperativa. Anche nel 2006 quindi Coop Adriatica ha confermaCosto formazione diretto euro 530.000 520.000 +1,9% to la propria scelta di formare i propri lavoratori anCosto formazione indiretto euro 1.284.913 1.152.525 +11,5% dando ben oltre alle nozioni che la legge le richiede Fonte: direzione del Personale di diffondere. Seppur in un contesto generale di attenzione ai costi, la Cooperativa ha deciso di investire in modo crescente sulla formazione, realizzando molte giornate sintesi del focus group dedicato a questo tema, allegata a queformative e coinvolgendo tutti i ruoli aziendali. sto Bilancio), nel 2007 è in programma un nuovo intervento forPer quanto riguarda la formazione generale, cioè quella volta mativo rivolto a tutti i lavoratori, dal titolo Valori e vantaggi, che ad arricchire le competenze professionali dei lavoratori e a quali- illustrerà i tratti distintivi della Cooperativa e le opportunità rificare la loro attività, le giornate sono state 7.424. A queste vanno servate ai soci. aggiunte altre 1.027 giornate dedicate alla formazione mirata alla Tra le tante attività di formazione, poi, si è avviato un progetto sicurezza (legge 626) e 1.210 sul trattamento dei prodotti alimen- di formazione manageriale rivolta ai quadri e impiegati direttivi, tari nel rispetto dell’igiene e della qualità, realizzate in collabora- che ha coinvolto più di 200 persone, mentre per 15 nuovi capi zione con i servizi che si occupano di tali temi. Complessivamen- negozio e 20 capi reparto dei supermercati sono stati organizzati te, quindi si sono tenute 9.661 giornate di formazione; in media, corsi specifici che li hanno supportati nell’assunzione del nuovo più di una per ogni dipendente. Peraltro, si deve considerare che ruolo. Molti dirigenti e responsabili hanno invece partecipato ai molti degli incontri del 2006 avevano una durata di mezza gior- corsi della Scuola Coop di Montelupo Fiorentino, per complessinata: le effettive occasioni formative sono state quindi un numero ve 273 giornate di formazione: in particolare al corso Identità di molto più elevato. sistema hanno partecipato 43 quadri di Coop Adriatica. Tra i progetti più innovativi realizzati nel corso dell’anno si diInoltre, al di là dell’ormai consueto periodo di formazione per stingue la formazione dedicata al tema della sostenibilità, volta a il personale assunto nei punti vendita di nuova realizzazione, è illustrare, e quindi far conoscere e diffondere tra tutti i lavoratori, da segnalare anche l’importante impegno legato alla formazione le buone pratiche messe in atto dalla cooperativa in tema di re- per i nuovi assunti nei 10 punti Coop Salute aperti nel seconsponsabilità sociale, in modo da orientare tutto il personale ad do semestre 2006, i cui contenuti erano la politica di Coop verso essere protagonista nel conseguimento degli obiettivi. Come è questo nuovo servizio, il ruolo del farmacista, le procedure. Ai noto, infatti, Coop Adriatica pone sempre più attenzione al coin- corsi hanno partecipato 30 farmacisti. volgimento diffuso e responsabile di tutte le funzioni dell’impreInfine, nel 2006 si è anche sperimentata una nuova formazione: sa sul tema della sostenibilità. Nel biennio 2005/2006 ha quindi in alcuni ipermercati e supermercati si sono tenuti degli inconprovveduto a un’attività formativa specifica che ha coinvolto tutti tri dal titolo Comunicare i servizi Coop rivolta agli operatori del i lavoratori della Cooperativa, a partire dai dirigenti: con l’ausilio Punto d’ascolto e Ufficio soci, con l’obiettivo di promuovere i serdi due filmati (dal titolo Valori sostenibili e Piccoli gesti, grandi vizi offerti ai clienti e soci. L’attività è stata individuata insieme azioni) e con la formula del “gioco dell’oca della sostenibilità” a alle direzioni finanza e marketing per dare maggiori opportunità squadre, i 9 mila dipendenti della Cooperativa hanno potuto co- ai clienti e ai soci attraverso la professionalità sempre più qualinoscere/riconoscere i progressi fatti negli ultimi cinque anni e al ficata degli operatori. tempo stesso sono stati sollecitati a individuare comportamenAnche i positivi risultati di questa formazione hanno contribuito ti sostenibili nello svolgimento della propria attività quotidiana, a definire il nuovo progetto formativo Valori e vantaggi. in particolare per un uso responsabile delle risorse, diventando Per ridurre il distacco tra mondo scolastico/universitario e così maggiormente partecipi di questo percorso. Il tema trattato, realtà lavorativa, nel corso dell’anno la Cooperativa ha dato a una i contenuti e le innovative modalità di presentazione sono stati ventina di ragazzi delle scuole medie superiori la possibilità di molto apprezzati dai lavoratori, che abitualmente compilano una effettuare una prima esperienza di lavoro all’interno di un’azienscheda di valutazione per ogni incontro di formazione a cui pren- da (con borse studio/lavoro che fanno maturare crediti formativi) e ha accolto, tramite accordi con diverse Università e Centri di dono parte. Dopo questo positivo riscontro (si veda in proposito anche la formazione, un centinaio di giovani come stagisti e tirocinanti. 78 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati La salute e la sicurezza La sicurezza e il benessere dei lavoratori sul luogo di lavoro rappresentano uno degli obiettivi più rilevanti per la Cooperativa. In questi anni sono stati dedicati sforzi e risorse importanti in questa direzione e sono stati conseguiti significativi risultati in termini di riduzione dell’incidenza degli infortuni. L’impegno della Cooperativa è rivolto a garantire, anche attraverso adeguamenti strutturali ove fosse necessario, che gli ambienti di lavoro siano in ogni momento in condizioni di massima sicurezza, oltre che confortevoli. A ciò si aggiunge un’attività permanente di informazione e formazione sulla sicurezza e sulla prevenzione, con interventi mirati. Negli anni passati si è diffusa in modo notevole la cultura della prevenzione, al fine di ridurre gli infortuni e le malattie professionali, anche tramite il progetto Archimede denominato Lavorare in sicurezza. Il progetto ha messo in luce le principali criticità che caratterizzano le attività legate al tema della sicurezza sul lavoro nei punti vendita di Coop Adriatica, e ha formulato una serie di proposte migliorative, molte delle quali sono legate alla diffusione della sensibilità verso la prevenzione degli infortuni, specialmente nei lavoratori più giovani, per la quale si continuerà a operare con sempre maggior intensità. Tra le azioni conseguenti a questo progetto, rientrano la rilevazione delle corrette procedure in tema di sicurezza (in particolare l’adozione dei dispositivi di protezione individuale) attraverso la formula del Mistery shopper - da tempo utilizzata per valutare il livello di servizio dei punti vendita - e la diffusione di una guida a supporto dell’attività dei lavoratori “preposti alla sicurezza”. Il gruppo di lavoro dedicato ha, infatti, individuato le buone prassi attuate dai preposti alla sicurezza più esperti, facendo particolare attenzione a quelle modalità operative non formalizzate che ciascuno di essi aveva imparato con il proprio agire quotidiano. Successivamente, le informazioni sono state raccolte in una guida, sotto forma di consigli pratici per il preposto alla sicurezza, che è poi stata presentata e distribuita ai lavoratori interessati, che hanno così a disposizione delle indicazioni semplici, e talvolta fondamentali, per lo svolgimento delle corrette procedure di prevenzione e riduzione degli infortuni. Nel 2006, un migliaio di lavoratori ha partecipato ad un complesso di 1.027 giornate di formazione sulla sicurezza del lavoro. Nel corso dell’anno, la Cooperativa ha sostenuto costi per la sicurezza e la prevenzione (visite mediche, consulenze mediche, acquisto di dispositivi individuali di protezione, ecc.) per circa 445 mila euro. Sia le ore di formazione, sia i costi complessivamente sostenuti sono in calo rispetto al 2005 in virtù dell’elevata sensibilità verso la sicurezza raggiunta ormai in tutti i punti vendita, anche quelli di più recente acquisizione, che ha comportato un generale miglioramento degli indici di infortunio. Il numero di infortuni avvenuti nell’anno è stata inferiore al 2005, passando da 529 a 460 (con un calo del 13%), e si riducono del 21% gli infortuni gravi, di durata superiore a 40 giorni, che sono stati 26 in tutto. Le giornate di infortunio sono anch’esse in calo, passando da 7.569 a 6.817: il 10% in meno. Si tratta quindi di dati confortanti, che premiano le scelte e gli investimenti svolti negli ultimi anni. In più, se si rapportano questi dati al numero complessivo delle giornate lavorate in Coop Adriatica, che sono crescenti, si osserva una riduzione dell’incidenza delle giornate di infortunio anche rispetto al totale giornate lavorate. L’indice di gravità (calcolato come giorni di infortunio sul totale delle ore lavorate, per mille), nel 2006 è sceso a 0,66: un risultato eccezionale, se si pensa che nel 2002 era pari a 0,89. Anche l’indice di frequenza (dato dal numero degli infortuni rispetto alle ore lavorate, moltiplicato per 1 milione) è sceso notevolmente, mentre l’assenza media, calcolata come rapporto tra giorni di infortunio e numero infortuni, si è leggermente allungata. Investimenti in formazione sulla sicurezza Giornate di formazione sulla sicurezza (626) Partecipanti 2006 1.027 2005 2.105 Variazione -51,2% 996 3.458 -71,2% Fonte: Relazione sugli infortuni, anno 2006 Indici di infortunio Costi per la prevenzione Indice di gravità (gg. infortunio /ore lavorate, x 1.000) Indice di frequenza (n. infortuni /ore lavorate, x 1.000.000) Assenza media (giorni /n. infortuni) 2006 444.939 2005 Variazione 470.870 -5,5% 0,66 0,75 -12,0% 44,60 52,47 -15,0% 14,82 14,31 +3,6% Fonte: Relazione sugli infortuni, anno 2006 79 Interventi per le Pari opportunità Coop Adriatica ha, tradizionalmente, una maggioranza di personale femminile, che anche per il 2006 si attesta al 75% del totale. Questa composizione dell’organico, peraltro, è sostenuta da politiche attive in termini di conciliazione fra tempi di vita a e di lavoro. Ad esempio, in Coop Adriatica oltre 500 lavoratori dei reparti casse di 9 ipermercati regolano i propri turni secondo le modalità previste dal Progetto Isole, che consente alle lavoratrici e ai lavoratori di autogestirsi gli orari in funzione delle esigenze personali e familiari, pur garantendo la qualità e l’efficienza del servizio. Fin dal suo inizio il progetto è stato positivamente apprezzato dal Ministero del Lavoro, che lo ha ammesso ad un contributo ed ha consentito, tra l’altro, la realizzazione di un videofilmato che illustra le modalità di svolgimento delle Isole. Nel 2005 il progetto ha ricevuto anche l’Ethic Award assegnato dalla rivista GdoWeek. Nel 2007, altri due ipermercati adotteranno la modalità di gestione degli orari secondo le Isole. Anche il Protocollo per le azioni positive, che è ora stato diffuso in tutte le aree contrattuali, prevede diverse iniziative per il sostegno alle persone, ai loro diritti e alle loro esigenze, anche al di fuori dell’ambito lavorativo. Le tre commissioni paritetiche per la gestione degli interventi a favore dei lavoratori, una per ogni area contrattuale, si sono riunite circa una volta al mese (35 volte in tutto), per valutare le richieste presentate dai lavoratori in merito alle varie opportunità comprese nel Protocollo: dal fondo di solidarietà per le situazioni di particolare disagio, al monte ore straordinario per visite specialistiche e trattamenti legati a patologie particolari, alle ore di permesso per lo svolgimento di attività di volontariato. Complessivamente ha concesso ai lavoratori di fruire di 11.693 ore di permesso per situazioni di grave difficoltà o per l’assistenza di familiari in gravi condizioni di salute, ma anche 294 ore per svolgere attività di volontariato. In 15 casi i lavoratori hanno anche potuto accedere a un contributo economico, per un totale di 33.200 euro; altri 8 mila euro che erano a disposizione, e non sono stati utilizzati, sono stati poi devoluti per iniziative di solidarietà. Relativamente alla maternità, Coop Adriatica offre il proprio sostegno alle lavoratrici, anche invitandole ad astenersi dal lavoro all’interno dei punti vendita per tutto il periodo della gestazione (nel 2006 le circa 300 neo-mamme hanno infatti fruito mediamente di quasi 10 mesi di aspettativa) e concedendo turni in orari particolari e permessi aggiuntivi nei primi anni di vita del bambino; inoltre la Cooperativa ha donato premi di maternità per complessivi 45 mila euro. Per quanto riguarda l’inserimento lavorativo di persone diversamente abili, Coop Adriatica è impegnata da tempo ad offrire il massimo di opportunità in questo senso: alla fine del 2006 risultavano al lavoro 323 persone appartenenti alle cosiddette categorie protette. Pur essendo questo numero ancora inferiore di alcune unità rispetto a quanto previsto sulla base dell’applicazione della quota del sette per cento come da legislazione in materia, la Cooperativa ha stipulato convenzioni di durata triennale con gli Uffici per l’impiego delle diverse province nelle quali l’azienda si impegna ad accogliere le richieste di inserimento lavorativo delle persone con diversa abilità, fino alla copertura della quota complessiva ad essa assegnata. Peraltro le organizzazioni sindacali riconoscono all’azienda la “positività delle politiche in essere”, sia relativamente all’inserimento al lavoro delle persone diversamente abili, alla loro collocazione in mansioni compatibili e in grado di valorizzare il loro contributo, nonché sul fronte della sensibilizzazione dei colleghi interessati all’inserimento. L’azienda inoltre offre la possibilità di accedere al mondo del lavoro a persone in condizione di disagio sociale, pur senza obbligo di assunzione: nel 2006 sono state 26 le persone accolte nei punti vendita o nelle sedi di Coop Adriatica tramite borse lavoro riabilitative. Pari opportunità di genere 2006 2005 differenza Percentuale donne sul totale della 75,0% 74,5% + 0,5 p.p. base occupata Percentuale donne nel management 35% 28,8% +6,2 p.p. (dirigenti, quadri, impiegati direttivi) Fonte: direzione del Personale Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati 80 I fornitori C oop Adriatica considera i fornitori dei partner commerciali con i quali collaborare per realizzare il miglior soddisfacimento delle domande e dei bisogni di soci e consumatori, sia per quel che riguarda la convenienza che la qualità e la sicurezza. Al di là, quindi, della diversità dei ruoli e dei diversi interessi specifici, l’obiettivo è quello di definire e realizzare rapporti positivi e di maggiore coinvolgimento reciproco. Peraltro, il sistema Coop, del quale Coop Adriatica è parte attiva e integrante, è articolato in modo da concentrare la maggior parte delle relazione con i fornitori in Coop Italia, la centrale acquisti e marketing, e, dal 2003, in Centrale Adriatica Scarl, la società costituita tra le cooperativa del Distretto adriatico. Coop Adriatica continuerà comunque a mantenere i rapporti con i fornitori locali, con i quali anzi è impegnata a definire progetti e iniziative di collaborazione, con l’obiettivo di valorizzare le produzioni tipiche e locali e contribuire allo sviluppo dell’economia nei territori nei quali è presente. La salvaguardia e la crescita della produzione agricola e agroalimentare italiana è infatti tra gli scopi della cooperazione di consumatori. Da un lato, i profondi mutamenti in atto nella politica agricola comunitaria nell’ambito del più generale cambiamenti dei mercati mondiali e, dall’altro, il massiccio ingresso della grande distribuzione straniera nel nostro paese stanno condizionando pesantemente il settore agroalimentare (ma anche quello industriale) italiano. Coop, che ha profonde radici nel territorio nazionale e che vuole fornire ai propri soci e ai consumatori prodotti sicuri, di qualità e di gusto buono e piacevole, ha scelto perciò di lavorare con i produttori italiani per tutelare le produzioni tipiche e nazionali. Dei circa 1.500 fornitori della Cooperativa, sono oltre 400 quelli che operano a livello locale (regionale o provinciale) e sviluppano un valore all’acquisto pari all’11% del totale. Tra questi, sono numerose le piccole aziende che riforniscono i punti vendita con prodotti freschi, come il pane e i latticini, ma anche quelle che operano nei comparti del confezionato industriale e del tessile. Nel 2003, nell’ambito dei progetti Archimede per la strategia della sostenibilità, è stato realizzato un progetto per l’inserimento dei prodotti tipici e locali nei due ipercoop aperti in provincia di Ascoli Piceno. I risultati sono stati molto positivi e l’attività si è ulteriormente sviluppata, portando il totale dei prodotti tipici e locali a circa 700. Nel 2005 questo progetto è stato assunto da Centrale Adriatica che lo ha riproposto in altre tre aree del Distretto (Bari, Pordenone e Rimini), mentre nel 2007 il progetto sarà esteso a tutta la rete di vendita della Cooperativa, anche se con modalità differenti. Coop Adriatica ha rapporti con fornitori non solo di prodotti, ma anche di servizi. Una serie di attività, infatti, vengono esternalizzate: la gestione della logistica fa capo all’organizzazione distrettuale, in particolare al Cicc, che gestisce i centri di distribuzione. L’impiego del personale in queste attività avviene attraverso il rispetto dei contratti nazionali di categoria. Per quanto riguarda i rapporti economici con i fornitori, i contratti vengono rispettati e i pagamenti effettuati regolarmente e nei tempi concordati. 81 La Centrale Adriatica Le cooperative aderenti all’Accda (Associazione cooperativa di consumatori del distretto adriatico) e in particolare Coop Adriatica, Coop Estense, Coop Consumatori Nordest, Coop Reno e Coop Eridana, hanno dato vita, nel corso del 2003, a Centrale Adriatica. Alla società sono stati affidati compiti relativi agli acquisti, alle attività di gestione delle merci, delle linee prezzi e del marketing, che prima venivano svolte in maniera autonoma dalle singole cooperative. In particolare per quanto riguarda i rapporti con i fornitori, con Centrale Adriatica è stato ridotto il numero degli interlocutori ed essi possono, potenzialmente, estendere la loro offerta a tutti i punti vendita Coop delle regioni di presenza delle cooperative che fanno parte della società: Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Bassa Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Puglia. In tal modo, il rapporto dei fornitori con il sistema Coop viene notevolmente semplificato. Infatti, fino alla costituzione di Centrale Adriatica, essi dovevano gestire sia gli ordinativi che le strategie di promozione con i competenti uffici di ogni singola cooperativa o del Cicc (Consorzio interregionale cooperative di consumatori). Obiettivo della Centrale è anche quello di continuare a valorizzare le tradizioni e le culture dei diversi territori, favorendo la diffusione di prodotti tipicamente locali, anche al di fuori delle regioni di produzione. Nel corso del 2005 era stato avviato a livello di Centrale un progetto per l’inserimento, in modo strutturato e permanente, dei prodotti tipici e locali nei punti vendita. In Coop Adriatica, il progetto ha riguardato l’area di Rimini, dove ha portato all’inserimento di oltre 400 prodotti caratterizzati dal logo Cose di qui presso l’ipercoop I Malatesta e in 12 supermercati. Le vendite di questi prodotti sono state pari a 2,5 milioni di euro, con un’incidenza del 3% nel comparto alimentare e con punte superiori al 10% nei reparti dei freschi (dove l’offerta di queste tipologie di prodotto presenta una quota maggiore): un risultato che la Cooperativa giudica in modo positivo. Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati 82 Rimini: un premio al coinvolgimento dei portatori di interesse Coerentemente con le politiche di sostenibilità attuate negli ultimi anni, Coop Adriatica ha rafforzato la propria rete di vendita nell’area riminese coinvolgendo tutti i portatori di interesse e accompagnando il proprio rapido sviluppo con azioni di ascolto e valorizzazione del territorio. Questo intenso percorso di stakeholder engagement a Rimini è iniziato a fine 2004, è proseguito dopo l’apertura del centro commerciale I Malatesta ed è tuttora in corso. Fino al 2004, peraltro, era già forte il legame con i soci, anche grazie all’attività del locale consiglio di Zona soci, mentre, per gli altri interlocutori, non si era ancora posta attenzione in modo specifico alle peculiarità del territorio. Gli strumenti utilizzati sono stati molteplici (incontri, conferenze, assemblee, interviste, questionari, focus group) e hanno riguardato sostanzialmente tutti gli interlocutori locali: istituzioni, soci, consumatori, consiglieri di Zona, lavoratori, Centrale Adriatica, fornitori di prodotti locali, associazioni di volontariato, cooperative sociali, commercianti locali, associazioni di categoria, Camera di commercio, Legacoop. In particolare, per quanto riguarda la valorizzazione dei prodotti del territorio, Coop Adriatica ha realizzato un nuovo progetto, coordinato da Centrale Adriatica. L’obiettivo era quello di far nascere dal territorio l’assortimento dei punti vendita. Sono stati coinvolti 13 negozi dell’area di Rimini (il nuovo ipermercato e 12 supermercati). Il progetto si è sviluppato in tre azioni: • Ricerca sui prodotti tipici e locali, sulla base di interviste individuali e di gruppo a soci e lavoratori dei supermercati di Rimini, in collaborazione con l’Università di Parma. Per identificare la domanda di prodotti tipici e locali da parte dei consumatori, è stata svolta una capillare azione di ascolto del territorio fino a definire un vero e proprio ritratto della Romagna a tavola, con le specialità che rappresentano al meglio la cucina tipica nel vissuto dei consumatori; • Inserimento dei prodotti tipici e locali nell’assortimento, partendo dai deati emersi dall’indagine: sono stati inseriti circa 400 prodotti tipici e locali che comprendono anche prodotti freschi (con particolare attenzione alla stagionalità), ingredienti per cuicnare i piatti della tradizione e preparare prodotti legati alle ricorrenze, provenienti da un centinaio di fornitori. In seguito, sono state condivise con i fornitori politiche di prezzo, di esposizione, di promozione e di comunicazione; • Conferenza sulla valorizzazione delle produzioni locali, mirata a coinvolgere i produttori, le istituzioni e le forze sociali riminesi sul tema della tipicità dei prodotti agro-alimentari del territorio, che rappresentano un patrimonio culturale collettivo e, insieme, un elemento importante per i consumatori, sempre più attenti ai temi della qualità. A maggio 2006, Coop ha chiesto alla società Scs Consulting di raccogliere, presso un campione di portatori d’interesse già coinvolti nelle azioni precedenti, spunti e riflessioni relativamente allo sviluppo di Coop sul territorio riminese e al processo che ha portato all’apertura del centro commerciale. Il sondaggio ha coinvolto: amministrazione pubblica, commercianti, soci volontari, capi negozio, associazioni, rappresentanti di categoria, insegnanti. Nel complesso, la crescita della presenza di Coop è stata valutata come un beneficio per il territorio di Rimini, così come il percorso di coinvolgimento degli stakeholder locali impostato nel corso del 2005. In molti hanno evidenziato come il rapporto con Coop è stato sempre paritetico. Una valutazione positiva viene data anche alla struttura e i criteri costruttivi impostati su principi di sostenibilità ambientale. Il rapporto attivato con i principali portatori di interesse può essere ormai considerato come continuativo: il 5 ottobre 2006 Coop Adriatica ha organizzato il convegno Rimini responsabile: imprese e persone insieme a Camera di commercio e Legacoop e con il coinvolgimento di Comune e Provincia. L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sulla responsabilità sociale d’impresa nel territorio riminese, con l’apporto del prof. Pierluigi Sacco dell’Università di Venezia e di Stefano Trasatti, direttore di Redattore Sociale. All’incontro, in cui sono state proposte alcune testimonianze dei portatori d’interesse e presentate alcune esperienze di responsabilità sociale d’impresa oltre a quella di Coop Adriatica, hanno partecipato oltre un centinaio di persone. L’obiettivo del convegno era quello di far crescere la cultura della responsabilità sociale d’impresa, per produrre una comunità responsabile e quindi per migliorare la vita delle persone. All’articolato processo di coinvolgimento dei portatori d’interesse, la rivista Gdo Week ha assegnato l’Ethic Award 2006 “per la capacità di mettere insieme esigenze e realtà diverse in forte logica di responsabilità sociale nella gestione del proprio business”. 83 Il progetto etico SA8000 La nuova frontiera della qualità è rappresentata dalla responsabilità sociale dell’impresa verso i lavoratori impegnati nelle produzioni delle merci, come dimostrano le recenti prese di posizione in materia dell’Ocse, del Wto, del Wef. Coop ha deciso di prendere a riferimento la norma SA8000 emessa da un organismo internazionale: il Sai (Social Accountability International), che si basa sulle convenzioni dell’Ilo, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, e si rifà alla Dichiarazione dei diritti umani ed alla Carta dei diritti del fanciullo per garantire i diritti attraverso un sistema di gestione certificato da terzi. Lo standard prevede requisiti relativi al lavoro minorile, alla sicurezza e alla salubrità dell’ambiente di lavoro, alle discriminazioni di qualsiasi tipo (razziali, sessuali, di religione) e alle pratiche coercitive. Inoltre richiede che sia fissato un orario di lavoro massimo settimanale e che stipendi e salari siano sufficienti a garantire una vita dignitosa. Coop è certificata dal 1998 e ha coinvolto nei processi di controllo i fornitori del prodotto a marchio e, da alcuni anni, ha avviato il processo anche sui fornitori di prodotti non a marchio, partendo da quelli che hanno un rapporto più stretto con Coop o dalle filiere più critiche, come i prodotti non alimentari importati dall’Estremo Oriente, dalla Cina in particolare. Nel 2006 è stata intensificata l’attività di sensibilizzazione e responsabilizzazione dei fornitori di ortofrutta e di trasformazione, con particolare riferimento al trattamento della mano d’opera destinata alla raccolta ed alla manutenzione delle colture. A partire dalla filiera di trasformazione del pomodoro, si è intensificata l’attività di selezione delle aziende agricole, basata sulla capacità delle aziende stesse di effettuare prevalentemente raccolta meccanizzata. Sono stati inoltri inseriti nei contratti e nei disciplinari di produzione precisi riferimenti alle normative sul lavoro. Nel corso dell’anno, Coop ha svolto delle verifiche di conformità rispetto agli standard SA8000 presso numerosi fornitori. Generalmente le non conformità fanno riferimento alla mancata sicurezza degli impianti, soprattutto nel territorio nazionale. In tal caso possono riguardare l’aggiornamento dei piani di valutazione dei rischi, la formazione sulla sicurezza, l’aggiornamento degli elenchi delle squadre anti-incendio e sicurezza, le prove di evacuazione, la segnaletica interna e le vie di fuga. Sono però in aumento le non conformità rilevate su orario di lavoro e retribuzione, emerse grazie a un’attività di controllo più intensa in area extra-UE. Nei casi di non conformità, al fornitore viene richiesto di attivare un piano di miglioramento, che viene attentamente valutato e monitorato nella sua attuazione; in questo modo, generalmente, le criticità vengono superate. L’attività di controllo ha coinvolto 62 fornitori, 58 sub-fornitori, un’azienda associata e 5 stabilimenti, per un totale di 122 audit di cui 87 in Italia e 35 all’estero. Un numero rilevante, dovuto anche a un’attività straordinaria legata alla riattivazione documentale del parco fornitori già coinvolti nel periodo 1998/2002. Inoltre, per il controllo dei fornitori dell’Estremo Oriente, Coop ha lavorato in modo integrato con la Centrale d’acquisto Intercoop Far East, che opera nella regione, e che nell’anno ha qualificato come SA8000 58 nuovi fornitori. 84 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Le comunità Educazione al consumo consapevole La cooperazione di consumatori nasce sul territorio e stabiL’attenzione all’alimentazione e lo sviluppo di una coscienza lisce quindi un rapporto stretto con le comunità locali. Questo critica a partire dall’infanzia sono per Coop Adriatica un tema rapporto è forte anche ora che le piccole cooperative di paese fondamentale. Per questo la Cooperativa realizza un ricco proe di quartiere si sono unite e hanno dato vita a imprese di gramma di laboratori didattici nelle scuole, finalizzati all’ascolgrandi dimensioni, come nel caso di Coop Adriatica. La Coo- to e alla partecipazione degli studenti. Parte di questi percorsi perativa è infatti presente sul territorio con le proprie strut- prevede anche visite ai negozi, dove vengono simulate espeture di vendita e con i soci, che individualmente e attraverso i rienze di spesa che sono poi analizzate e discusse in modo inloro rappresentanti nei consigli di Zona sviluppano una serie terattivo, per sviluppare nei bambini e nei ragazzi un approccio di iniziative culturali, sociali, solidaristiche, di educazione al critico all’acquisto e al consumo dei prodotti. consumo e alla tutela dell’ambiente. Coop Adriatica esprime Nell’anno scolastico 2005-2006 sono stati coinvolti oltre 26 anche in questo modo, attraverso un impegno economica- mila studenti, di 1.259 classi, in 2.733 incontri. Si tratta di cifre mente rilevante, la sua natura mutualistica. Una mutualità importanti, che corrispondono a un notevole impegno da parte che, se è certamente rivolta in primo luogo ai soci, non tra- della Cooperativa. D’altronde, la scelta di fornire, in modo strutscura l’interesse generale della società. Anzi, si impegna a turato e con un coordinamento a livello nazionale, strumenti di coniugare mutualità interna ed esterna, unendo sempre più scelta ai consumatori – e ancor di più a quelli futuri – risale a strettamente la propria attività commerciale con quella più oltre 25 anni fa: si tratta di un’attività nata nella cooperazione squisitamente sociale, orientata ad accrescere il benessere di consumo e sottoposta a un continuo aggiornamento e una delle comunità nelle quali è inserita. ricerca sempre all’avanguardia. Nel 2006 si è scelto di rinnoNel 2006 si sono sviluppate oltre 500 iniziative nell’ambi- vare fortemente questa attività, formulando e proponendo alle to dei temi individuati come prioritari rispetto alla missione scuole un nuovo approccio educativo: prendendo in esame aldella Cooperativa: solidarietà, consumi, ambiente, cultura e cuni degli oggetti più cari ai ragazzi, come i telefoni cellulari o tempo libero. Molte di queste attività sono state organizzate le scarpe sportive, se ne raccontano “le storie”, partendo dalle in collaborazione con le istituzioni, gli enti e le associazioni materie prime con cui sono fatti e dal lavoro necessario per espressione della società civile, rispetto ai quali la Cooperati- produrli, per arrivare alle diverse possibilità di utilizzo e di sucva si rapporta abitualmente per costruire progetti e relazioni cessivo recupero. Tutto ciò mettendo in evidenza sia gli aspetti continuative con chi condivide le scelte di responsabilità so- positivi che quelli negativi legati al loro uso e consumo. ciale da essa intraprese. Tra le tante occasioni di incontro, si distinguono le oltre 100 conferenze sui temi dell’alimentazione, del Attività Zone soci consumo critico, della storia dell’arte, e alcuni inconU.M. 2006 2005 variazione tri informativi sul corretto uso dei farmaci, che hanno % registrato un interesse elevato da parte dei cittadini. Totale iniziative numero 579 -5,0% 550 Gli stessi punti vendita della cooperativa sono semSoci attivi coinvolti numero 1015 8,4% 1100 pre più luoghi di aggregazione sociale e culturale: per esempio, nello spazio Eureka!, all’interno dell’ipercoop Risorse destinate Centro Lame di Bologna, si sono svolte 117 iniziative, alle attività delle zone euro 399.242 456.715 -12,6% tra cui conferenze, presentazioni di libri e spettacoli Fonte: direzione Politiche sociali teatrali. Ulteriore impulso è poi stato dato a Seminar libri alla Coop: l’iniziativa di promozione della lettura Attività di educazione nelle scuole tramite lo scambio volontario di libri è ormai presente in sette punti vendita della Romagna e del Veneto. Le 2006 2005 2004 Zone soci hanno inoltre contribuito a realizzare il ricIncontri svolti 3.421 3.200 2.733 co programma di eventi culturali promossi della nuova Studenti partecipanti 41.541 26.633 33.249 catena Librerie.coop. Costi per attività di educazione 212.466 240.132 295.953 ai consumi (euro) Fonte: direzione Politiche sociali 85 Sempre rivolto agli studenti, nel 2006 si è svolto anche il concorso I Ri-belli organizzato dai Comuni del territorio in collaborazione con dieci centri commerciali gestiti da Igd. L’iniziativa ha avuto per tema il riciclo e l’attenzione alle risorse e come obiettivo quello di promuovere comportamenti sostenibili nei bambini e nei ragazzi delle scuole primarie. L’interesse delle scuole è stato elevatissimo con una partecipazione di 5.500 studenti. La scelta di realizzare questo progetto, sostenendone i relativi oneri pari a circa 113 mila euro, evidenzia come anche le altre società del Gruppo Coop Adriatica, in questo caso Igd, siano pienamente in sintonia con la Cooperativa nel percorso Verso la sostenibilità. Numerose sono poi state le iniziative sul “consumo critico” rivolte agli adulti, tra cui conferenze, convegni e momenti informativi organizzati nell’ambito delle attività delle Zone soci. In particolare, nel 2006 ha preso il via, in forma sperimentale, Sai quello che mangi?, un progetto di educazione al consumo per gli adulti, condiviso con Coop Estense e Coop Nordest, che promuove il consumo di frutta e verdura di stagione, con animazioni e incontri presso il reparto ortofrutta di alcuni punti vendita. All’iniziativa hanno collaborato gli addetti all’ortofrutta e i soci volontari dei punti vendita interessati. L’attività è stata inoltre arricchita da alcuni seminari gratuiti, tenuti da un esperto di fitness e alimentazione, che per un centinaio di persone hanno rappresentato un’occasione per avvicinarsi a uno stile di vita migliore, basato su alimentazione equilibrata e movimento. Coop for words un premio per la scrittura giovane È una fucina per la creatività dei giovani, aperta a tutti i linguaggi: dai più tradizionali, come poesia e racconti brevi, fino a sms e blog, figli dell’era digitale. Coop for words – il concorso di Coop Adriatica che premia la vena letteraria dei ragazzi – nel 2006 ha avuto numeri da record, con la partecipazione di 392 scrittori di Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Veneto e la presentazione di 560 elaborati, tutti di ottima qualità. La finalità del concorso è quella di dare ai giovani autori la possibilità di essere letti (tutte le opere sono infatti pubblicate sul sito internet www.coopforwords.it) e, per i migliori, di essere pubblicati. Le opere vincitrici (10 per ogni categoria) sono infatti state raccolte in un’antologia, dal titolo Bio-scritture, distribuita nei punti vendita di Coop Adriatica e nelle Librerie.coop. I primi cinque classificati di ogni categoria, inoltre, hanno potuto presentare i propri lavori alla maratona di lettura Ad alta voce, che anche lo scorso ottobre ha portato grandi poeti, scrittori ed attori a leggere in luoghi insoliti di Bologna, Venezia e Cesena. Il concorso si avvale ogni anno di una giuria composta da critici letterari, docenti universitari, scrittori e operatori culturali, suddivisi in un Comitato d’onore e un Comitato scientifico. Nel 2006 del Comitato d’onore facevano parte Roberto Grandi, prorettore dell’Università di Bologna, Gianmario Anselmi, direttore del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna e direttore dell’Istituto Gramsci dell’Emilia-Romagna, Romano Montroni, ex direttore delle librerie Feltrinelli e oggi consulente per le Librerie.coop, e Carlo Lucarelli, scrittore e autore televisivo. Il Comitato scientifico era, invece, composto da Stefano Semeraro, critico letterario, Niva Lorenzini, docente di letteratura all’Università di Bologna, e gli scrittori Grazia Verasani ed Emidio Clementi. Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati 86 87 La solidarietà nel territorio Ausilio per la spesa e Ausilio per la cultura La consegna gratuita della spesa a persone anziane e di- eventi culturali e provvedono al reperimento di materiali dal sabili, effettuata dai volontari della Cooperativa è nata nel Centro nazionale del libro parlato e abbonamenti gratuiti ad 1992 grazie all’impegno di un gruppo di soci di San Lazzaro alcune delle maggiori riviste in formato audio. di Savena. Nel corso degli anni si è estesa notevolmente sul Per promuovere Ausilio per la cultura ed affermare la senterritorio, assumendo dimensione di grande rilievo, sia per il sibilità sul tema del rapporto tra cultura e solidarietà, anche numero di soci coinvolti sia per il numero di persone che ven- nell’ottobre del 2006 è stata svolta la manifestazione Ad alta gono aiutate. Nel 2006 si è sviluppata ulteriormente: a fine voce, libri da condividere: a Bologna, Venezia e Cesena ciranno le persone aiutate erano 1.335, mentre i volontari erano ca ottanta scrittori, a titolo volontario, hanno letto i loro brani 872, organizzati in 37 gruppi su tutto il territorio, di cui 6 costi- preferiti in alcuni luoghi insoliti delle tre città, con l’obiettivo tuiti nel corso dell’anno (a Ozzano Emilia e Castel Maggiore in di portare occasioni e opportunità culturali a persone che in provincia di Bologna, a Mestre, a Faenza, a Pesaro e ad Ascoli gran parte ne sarebbero private. Complessivamente, si stima Piceno). Ai volontari di questi nuovi gruppi è stato fornito un che oltre 10 mila persone abbiano seguito l’iniziativa. supporto organizzativo iniziale per affrontare l’avvio dell’atInoltre, sempre sotto il nome di Ausilio si sono sviluppatività, mentre per i 140 volontari dei gruppi già consolidati è te differenti modalità di aiuto alle persone in difficoltà: per proseguita l’attività formativa sul welfare e sulla salute nella esempio, a Jesi la consegna a domicilio dei farmaci, oppure terza età. l’accompagnamento alla spesa in alcuni punti vendita o, più In ogni città in cui è presente, Ausilio presenta delle caratte- semplicemente, attività ricreative. Infatti, con Ausilio divertiristiche leggermente differenti, frutto della capacità dei volon- mento, una trentina di soci di varie località delle Marche si tari di far proprio il progetto di base e adattarlo alle esigenze reca una volta al mese in alcune case di riposo per intrattedel territorio. Per esempio, la sensibilità dei soci di Imola ver- nerne gli ospiti. so l’ambiente, coniugata alla particolarità dell’area urbana in Ausilio si appresta quindi a celebrare il quindicesimo anno cui operano, ha portato nel 2006 a una importante sperimen- di età con un numero di persone coinvolte elevatissimo, a tetazione, che rende più sostenibile la loro attività: il furgone stimonianza di come in Coop i soci abbiano la possibilità sviutilizzato per la consegna delle spese è stato sostituito con un luppare progetti sociali utili per le comunità di cui fanno parmezzo elettrico, altrettanto pratico, che può circolare per le te, e di cui anche la Cooperativa vuole essere parte attiva. È strade del centro storico senza inquinare. Nel 2007 si valuterà da sottolineare come le molteplici formule di Ausilio, seppure se estendere questa esperienza ad altre città. sorte in modo spontaneo per rispondere ai bisogni e alle peDa alcuni anni, una cinquantina di soci volontari di Bolo- culiarità dei diversi territori, sono sempre svolte in collaboragna, Venezia e Cesena realizza anche l’attività di Ausilio per zione con associazioni di volontariato già impegnate in azioni la cultura, cioè la consegna di libri e materiale multimediale di solidarietà a livello locale e con le istituzioni. al domicilio di anziani e persone non Ausilio autosufficienti. L’iniziativa si avvale della collaborazione delle biblioteche 2006 2005 Variazione % pubbliche e di quelle universitarie delGruppi Ausilio Spesa 31 19,4% 37 le tre città, dei Centri del libro parlato Volontari Ausilio Spesa 793 10,0% 872 di Modena e Feltre e di organizzazioni Persone aiutate da Ausilio Spesa 1.276 4,6% 1.335 di aiuto alle persone non vedenti e ipoGruppi Ausilio Cultura 3 0,0% 3 vedenti, per la consegna di audiolibri. I volontari del gruppo di Bologna sono Volontari Ausilio Cultura 55 -1,8% 54 impegnati anche nel servizio informaPersone aiutate da Ausilio Cultura* 168 39,3% 234 tivo Ciao per disabili visivi, che ha sede * per il 2006 sono comprese anche le persone che hanno ricevuto un aiuto tramite il servizio Ciao, presso l’Urp della Provincia di Bologna, che fino al 2005 non venivano rilevate. con il quale forniscono informazioni su Fonte: direzione Politiche sociali 88 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati C’entro anch’io Anche nel 2006 Coop Adriatica ha proceduto alla selezione e al sostegno di progetti sociali locali, tramite il bando C’entro anch’io rivolto alle associazioni di volontariato e cooperative sociali. Rispetto agli anni precedenti, il bando è stato parzialmente rinnovato: il tema scelto per questa edizione è stato quello dell’esclusione sociale. Sono stati affrontati, cioè, i problemi delle persone che vivono ai margini della società, che necessitano di integrazione o anche solo di un aiuto a uscire da realtà difficili. La commissione, presieduta da don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele e di Libera, ha selezionato 34 progetti, tra i 376 che erano stati presentati da oltre mille associazioni, cooperative sociali, enti e istituzioni. Ai progetti così selezionati, il consiglio di amministrazione di Coop Adriatica ha destinato 190 mila euro, a cui si sono aggiunti quelli del ristorno che quasi 14 mila soci hanno liberamente devoluto: in totale 94.970 euro. Complessivamente, quindi, alle iniziative di solidarietà sono stati consegnati 285 mila euro, un importo in linea con quello del 2006. Si è tuttavia registrato un calo di donazioni, e del relativo valore complessivo. Le cause sono attribuibili a due fattori: da un lato la situazione economica non florida, che ha indotto più soci a spendere il proprio ristorno per gli acquisti, dall’altro la nuova modalità di fruizione del ristorno (erogato direttamente alla cassa e non più legato a un supporto cartaceo), che ha reso molto immediata la possibilità di spesa dell’importo spettante al socio. La Cooperativa peraltro ha provveduto ad incrementare lo stanziamento da destinare ai progetti selezionati, che pertanto è salito complessivamente a 190 mila euro rispetto ai 140 mila previsti dal bando e dichiarati nel Preventivo di sostenibilità 2006. C’entro anch’io Progetti selezionati per “C’entro anch’io” Progetti presentati per “C’entro anch’io” Fondi stanziati dalla Cooperativa per “C’entro anch’io” Soci che destinano il ristorno ai progetti Ammontare devoluto col ristorno sociale (euro) Fonte: direzione Politiche sociali 2006 2005 Variazione % 34 35 -2,9% 376 283 32,9% 190.000 140.000 35,7% 13.665 19.304 -29,2% 94.970 146.200 -35,0% 89 Un premio a C’entro anch’io e alla solidarietà dei soci Coop Coop Adriatica ha ricevuto il Premio Consumabile alla distribuzione responsabile per il miglior progetto di solidarietà del 2006 tra quelli presentati dalle aziende della grande distribuzione. Il Premio è promosso da Pentapolis, organizzazione impegnata nella promozione della responsabilità sociale d’impresa, dalla Scuola di direzione aziendale dell’Università Bocconi, dall’Università di Catania e da Impronta Etica, ed è stato consegnato nel mese di marzo 2007. Quella che segue è una descrizione del progetto, al quale ha dedicato un ampio approfondimento anche la rivista de Il Mulino “Autonomie locali e servizi sociali” curata dall’Iress (Istituto regionale emiliano-romagnolo per i servizi sociali e sanitari), nel numero 2/2006. Dal 2002 Coop Adriatica propone ogni anno un bando di selezione rivolto ad associazioni di volontariato e cooperative sociali, al fine di individuare e sostenere, progetti di solidarietà nel territorio a favore delle persone svantaggiate. In cinque anni l’iniziativa ha consentito l’erogazione di contributi per circa 1,5 milioni di euro, a sostegno di 148 progetti. A gennaio 2007 ha preso il via la sesta edizione, che si concluderà a gennaio 2008. C’entro anch’io è una delle molteplici iniziative di mutualità esterna (nel senso che va oltre la mutualità interna rivolta ai soci della Cooperativa) che Coop Adriatica svolge nei confronti delle comunità in cui è inserita. Proprio dall’interazione con le organizzazioni del territorio, ma anche dal desiderio di alcuni consiglieri di Zona già impegnati come volontari in altre organizzazioni, alla fine degli anni ‘90 la Cooperativa ha colto la necessità di un intervento strutturato a favore del Terzo settore. Si pensò quindi di proporre ai soci la possibilità di sostenere, tramite gli importi assegnati in qualità di ristorno sociale, alcune associazioni di volontariato. La novità rispetto alle consuete raccolte fondi era duplice. Da un lato, si chiedeva non tanto di “aprire il portafoglio”, bensì di cedere a chi ne aveva bisogno quel “di più” che i soci avrebbero avuto in virtù del loro legame con la Cooperativa; dall’altro, la destinazione dei fondi era “garantita” da Coop Adriatica, che avrebbe scelto le organizzazioni e seguito fino in fondo l’utilizzo delle risorse. I soci aderirono in modo consistente, ma fu subito chiaro che si poteva fare di più: lo si percepiva dall’entusiasmo con cui i consiglieri di Zona e i volontari si erano fatti promotori di questa novità presso gli altri soci. Si scelse quindi di far emergere quelle realtà dell’associazionismo e della cooperazione sociale meno note, che operano ogni giorno nelle comunità di presenza della Cooperativa. Coop Adriatica ritiene, infatti, che il sostegno al Terzo settore non possa limitarsi a un contributo economico: è importante dare una maggior visibilità alle piccole organizzazioni e coinvolgere un alto numero di persone sui temi del volontariato e del sociale. L’obiettivo si è quindi allargato alla creazione di una cultura della solidarietà, attraverso la costruzione di relazioni collaborative in cui associazioni, cooperative sociali e soci della Cooperativa possano essere parti attive di uno stesso progetto: da qui il nome C’entro anch’io. Al fine di agire sulle reali necessità delle comunità locali, e quindi di non disperdere risorse, C’entro anch’io si propone di individuare sul territorio in cui è presente alcuni progetti specifici e contribuisce alla loro realizzazione sostenendo le organizzazioni che li propongono. La formula adottata è quella del bando di selezione: ogni anno viene scelto un ambito d’intervento e di conseguenza si sollecitano associazioni e cooperative sociali a presentare i propri progetti in linea con quel tema, nel rispetto di una serie di requisiti, alcuni vincolanti (relativi alla natura giuridica dell’organizzazione, all’iscrizione agli albi di riferimento, nonché ai contenuti del progetto), altri preferenziali (per esempio, il coinvolgimento delle istituzioni e di altre organizzazioni). Tra gli elementi di valutazione, uno dei più importanti è certamente la capacità di rispondere agli effettivi bisogni del territorio con delle proposte innovative: sono infatti i progetti e le metodologie meno tradizionali quelli che hanno più difficoltà a crescere e ad accedere ai contributi pubblici. Coop Adriatica, in sostan- Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati za, vuol sostenere il coraggio di innovare in un settore in cui le risorse pubbliche sono limitate e gli investimenti privati sono scarsi in quanto non viene generato un sufficiente ritorno di immagine e di reputazione. Il bando prevede un processo di selezione che garantisce equità e trasparenza: una prima valutazione dei progetti è affidata alle 14 Zone soci e, sulla base di questa pre-selezione, la scelta dei progetti da sostenere viene effettuata da una commissione costituita in maggioranza da esperti, docenti universitari, rappresentanti dell’associazionismo e delle istituzioni, poi da alcuni dirigenti della Cooperativa, e presieduta da don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele e di Libera. Ogni anno, ai progetti selezionati viene assegnato un contributo economico, in parte stanziato da Coop Adriatica, in parte costituito dalle donazioni effettuate dai soci attraverso il ristorno sociale. Per incentivare la donazione del ristorno, viene effettuata una campagna di comunicazione, che affida un ruolo chiave ai soci volontari della Cooperativa e ai responsabili dei progetti selezionati, impegnati presso i supermercati e gli ipermercati per illustrare di persona i contenuti dei progetti stessi. L’erogazione del contributo avviene per fasi di avanzamento. Tramite incontri, verifiche e confronti tra i responsabili dei progetti e i rappresentanti sociali di Coop Adriatica, si dà vita a una collaborazione che va di là dell’aspetto economico e che il più delle volte prosegue anche oltre il compimento dei progetti, con un vero e proprio coinvolgimento reciproco nello svolgimento delle proprie attività. C’entro anch’io ha già portato alla realizzazione di 148 progetti su tutto il territorio di presenza della Cooperativa, alcuni dei quali anche consistenti. Ad esempio, a Bologna ha sostenuto la nascita della Casa dei Risvegli Luca de Nigris per la riabilitazione dei giovani in coma e la realizzazione di una ludoteca all’interno del carcere della Dozza per i bambini in visita ai detenuti. Ha inoltre consentito lo svolgimento di giochi e animazioni per i bambini ricoverati nei reparti di pediatria di diversi ospedali (Gozzadini di Bologna, S. Maria delle Croci di Ravenna, Infermi di Rimini). Ma molto numerosi sono stati gli interventi a favore di piccole realtà, tra cui laboratori teatrali e animazioni di strada per la prevenzione del disagio giovanile, laboratori creativi e corsi di italiano per l’integrazione delle persone straniere, azioni di supporto alle famiglie con figli disabili, attivazione di servizi informativi e assistenziali per donne e minori maltrattati, incontri per favorire il dialogo tra anziani e bambini. Al di là del concreto aiuto offerto alle associazioni e alle cooperative sociali (mediamente, sono stati consegnati circa 10 mila euro a ciascuna), vi sono altri risultati, di tipo qualitativo, che la Cooperativa tiene in considerazione: 90 • Ogni anno circa 20 mila soci di Coop Adriatica sostengono i progetti di C’entro anch’io: è un numero elevato di persone che hanno la possibilità di conoscere e dare un aiuto alle iniziative sociali del territorio in cui vivono; • Il bando consente la nascita di relazioni stabili tra la Cooperativa e le organizzazioni del territorio: contatti che possono essere utilizzati nel tempo per costruire progetti e attività con una partecipazione ampia e qualificata di partner; • Con C’entro anch’io la Cooperativa costruisce una mappa sempre aggiornata dei bisogni delle singole comunità, anche se riferita ad ambiti specifici. Questo le consente di poter “avere il polso” delle esigenze e delle emergenze sociali dei territori, e di disporre azioni coerenti con quei bisogni; • Dal 2002 al 2006, sono stati 1.576 i progetti presentati: in media, più di 300 progetti all’anno, proposti da altrettante organizzazioni con una quantità notevole di partner pubblici e privati. Questo, da un lato, testimonia la vivacità del mondo associativo, dall’altro, però, è sintomo dei crescenti bisogni sociali, in particolare a livello locale, per i quali le risorse pubbliche non sono più sufficienti. Ecco che C’entro anch’io può essere visto come integrazione rispetto all’intervento pubblico, in un’ottica di sussidiarietà che può valorizzare l’azione delle istituzioni, la cui presenza e il cui intervento restano comunque insostituibili; • La valenza del progetto è anche nella capacità di far dialogare tra loro varie parti della società: la struttura della Cooperativa, le associazioni e le cooperative sociali che partecipano al bando, i soci volontari che selezionano, promuovono e seguono fino alla fine i progetti, i soci che effettuano le donazioni e i cittadini: tutti parte di uno stesso sistema, in cui ciascuno ha un ruolo collaborativo nei confronti degli altri. In questo modo, non solo si contribuisce allo sviluppo di una cultura della solidarietà, ma si va a stimolare la costruzione di vere e proprie reti di solidarietà; • Da segnalare come C’entro anch’io, presentato annualmente a Civitas, il salone della solidarietà, abbia ricevuto molta attenzione e consensi per l’innovativa modalità di collaborazione con le associazioni e le cooperative sociali che operano sul territorio. Tra l’altro, Banca Popolare Etica è partner dell’iniziativa e mette a disposizione dei progetti selezionati dei finanziamenti agevolati, sottolineandone così la forte valenza sociale. Sulla base dei risultati ottenuti in questi anni, Coop Adriatica intende proseguire e far crescere ulteriormente il progetto C’entro anch’io, apportando graduali modifiche al fine di conservarne l’effettiva utilità per le comunità di riferimento e cogliendo gli spunti di miglioramento che emergono dal rapporto di stretta collaborazione con le varie realtà con cui entra in contatto. 91 Brutti ma buoni Da alcuni anni Coop Adriatica ha avviato in alcuni punti venditail progetto Brutti ma buoni: l’attività di recupero a fini sociali dei prodotti alimentari vicini alla data di scadenza o con la confezione danneggiata. Si tratta di prodotti non più vendibili, ma ancora buoni e sicuri, che la Cooperativa raccoglie in modo strutturato dai vari reparti per poi consegnarli ad associazioni che offrono accoglienza e sostegno alle persone bisognose. Queste organizzazioni sono selezionate con la collaborazione dei soci volontari che conoscono meglio il territorio e in base a specifici requisiti, tra cui la disponibilità a ritirare la merce in giorni e orari predefiniti e a utilizzarla entro i termini della scadenza. Il tutto avviene nel rigoroso rispetto delle normative igienico-sanitarie e fiscali, in modo da offrire piena garanzia alle persone destinatarie degli alimenti. Una parte dei prodotti, sempre sani ma di qualità non idonea all’alimentazione umana, viene invece donata ad associazioni che si occupano di animali. Nel 2006 l’attività si è estesa notevolmente: a fine anno erano coinvolti 24 punti vendita (ben 13 in più rispetto al 2005) e 63 organizzazioni non lucrative. In tutto si sono recuperate 416 tonnellate di alimenti, che hanno consentito alle associazioni coinvolte di servire ogni giorno i pasti alle oltre 3.700 persone da loro assistite (si stima che con la merce donata nel mese di dicembre si siano realizzati 2.500 pasti completi al giorno), nonché di sfamare alcune centinaia di animali ospiti di canili e rifugi diversi. Per queste organizzazioni il beneficio economico complessivo è stato pari a 1.333 mila euro (calcolato in base al valore di vendita delle merci donate). Si tratta di un importo rilevante, che la Cooperativa è riuscita a trasformare in risorsa grazie all’impegno dei soci volontari e dei lavoratori dei punti vendita interessati. A novembre 2006 Brutti ma buoni è stato presentato dalle cooperative del Distretto Adriatico a Rimini, nell’ambito di Ecomondo, fiera di rilievo internazionale dedicata alle tematiche ambientali. In questa occasione Coop era invitata dalla Regione Emilia-Romagna, che ha inserito l’inizia- tiva tra le “buone pratiche” di responsabilità sociale effettuate sul territorio regionale (peraltro Coop Adriatica è stata una delle prime aziende iscritte alla “Vetrina della sostenibilità” della Regione stessa). L’attività, infatti, produce anche un notevole beneficio ambientale, incidendo in modo apprezzabile sulla produzione di rifiuti (grandi quantitativi di prodotti vengono consumati anziché essere inviati al macero) e riducendo le emissioni in aria provocate dalla combustione dei rifiuti o dai mezzi di trasporto, nel caso in cui i prodotti tornassero al produttore o andassero in discarica. Inoltre con Brutti ma buoni, attraverso il recupero di alimentari che altrimenti andrebbero buttati, si evita di intaccare le risorse naturali per produrne di nuovi, e di dover poi smaltire ulteriori confezioni e imballaggi. Brutti ma buoni Punti vendita coinvolti Tonnellate di merce recuperata Valore merce recuperata (euro) Pasti giornalieri realizzati per persone in difficoltà Fonte: direzione Politiche sociali 2006 24 416,4 1.333.000 2.500 2005 11 218,6 584.000 1.100 variazione % 118,2% 90,5% 128,3% 127,3% 92 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Banco alimentare Da molti anni, Coop Adriatica collabora con la Fondazione del Banco alimentare che nell’ultimo sabato del mese di novembre effettua la raccolta di prodotti alimentari dai consumatori, da destinare a organizzazioni che assistono persone bisognose. Oltre ad allestire uno spazio adeguato in cui accogliere i volontari della Fondazione e di altre associazioni che collaborano all’iniziativa, i responsabili dei punti vendita provvedono a preparare un’apposita area in cui si propongono ai clienti alcuni prodotti rispondenti alle necessità del Banco alimentare (che fornisce una lista dei prodotti desiderati). Per tale motivo le donazioni dei clienti di Coop Adriatica sono risultate tra le più in linea con le esigenze della Fondazione. Nel 2006 la “Colletta alimentare” è stata effettuata in 110 punti vendita di Coop Adriatica (13 in più rispetto al 2005), e ha raccolto 207 mila chili di alimenti per un valore stimato di 687.847 euro, cioè 31 mila euro in più rispetto all’anno precedente. La solidarietà internazionale Anche nel 2006 la raccolta punti della Cooperativa dava ai soci la possibilità di convertire i punti accumulati in azioni di solidarietà, oltre che di ottenere premi materiali o sconti sulla spesa. Quasi 16 mila soci hanno quindi scelto di rinunciare al proprio premio per dare un contributo ai progetti presentati nel catalogo di collezionamento Più valore al socio Coop. Grazie alle loro donazioni, 375 mila euro sono stati devoluti a tredici progetti di solidarietà internazionale. Le proposte presentate dalle diverse organizzazioni umanitarie riguardavano: lo sviluppo dell’assistenza sanitaria essenziale a Monrovia (Liberia), tramite Medici senza frontiere; il sostegno a distanza dei bambini delle comunità indigene di Nicaragua e Honduras, realizzato da Gvc; le adozioni a distanza in Africa, Asia e America Latina, grazie alla Caritas; lo sviluppo dei servizi educativi per i bambini e i ragazzi del Mozambico, tramite l’Arci; il supporto all’avvio di una produzione agricola svolta da donne, in Madagascar, con la Caritas; lo sviluppo della cooperativa di consumatori Nicacoop, in Nicaragua; l’aiuto alle popolazioni dello Sri Lanka colpite dallo Tsunami nel 2004. Quest’ultimo progetto è stato seguito direttamente da Ancc-Coop in collaborazione con le organizzazioni non governative che operano sul territorio. Nel catalogo erano inoltre presenti i progetti di cinque organizzazioni di volontariato internazionale meno note, con sede nelle regioni dove è presente la Cooperativa e scelte dai consiglieri di Zona. Per il Veneto l’associazione Cuamm – Medici con l’Africa, con un intervento sanitario in Mozambico; per l’area di Bologna le organizzazioni Iscos, Nexus e Gvc, che insieme realizzano una casa famiglia per adolescenti incinte della periferia di Rio de Janeiro; per la Romagna il Cospe, che supporta la popolazione senegalese nello sviluppo dell’attività di coltivazione, trasformazione e vendita di prodotti ortofrutticoli; per le Marche l’Associazione Italiana Carlo Urbani, che prosegue l’opera iniziata dal medico italiano nel centro sanitario a lui intitolato, in Vietnam; per l’Abruzzo, infine, l’Opera don Orione, con un progetto di tipo socio-sanitario a favore dei ragazzi disabili di Elbasan, in Albania. Confrontando i dati rispetto al 2005, si nota che le donazioni effettuate nel 2006 hanno un valore complessivo sempre rilevante, ma inferiore rispetto a quello precedente: la causa è attribuibile alla maggior propensione da parte dei soci alla conversione dei punti in sconti sulla spesa, dovuta alle difficoltà economiche che hanno caratterizzato l’ultimo anno. Coop Adriatica ha inoltre sostenuto altri importanti progetti di solidarietà internazionale attraverso un contributo economico diretto: 5 mila euro sono stati devoluti all’Aicu (Associazione Italiana Carlo Urbani) per il completamento di un progetto sanitario illustrato a una delegazione della Cooperativa durante un sopralluogo in Vietnam; inoltre, in occasione della Festa della donna, invece della consegna delle mimose alle lavoratrici, si è sostenuto, con una donazione di 20 mila euro, il progetto dell’associazione Aidos per le donne del Nepal. In questo paese ogni donna ha in media 4,5 figli e solo l’8% dei parti è adeguatamente assistito: la mortalità materna, dunque, è tra le più alte del mondo. Per questo, per l’8 marzo, Coop Adriatica ha deciso di aderire alla campagna promossa dall’Aidos, “adottando” circa 100 madri del Nepal. Infine, anche nel corso del 2005 sono state realizzate due raccolte di prodotti alimentari dai consumatori, effettuate in 55 punti vendita da parte dei volontari dell’Associazione don Bosco, a favore di missioni italiane in Centro America. In particolare, i soci e clienti che frequentano i negozi di Coop Adriatica hanno donato per il Mato Grosso circa 165 mila chilogrammi di alimenti, per un valore stimato di 250 mila euro, in linea con il 2005. Considerando i vari interventi direttamente e indirettamente sostenuti dalla cooperativa, il contributo di Coop Adriatica allo sviluppo dei paesi più poveri ha un valore di 650 mila euro, a cui va aggiunto il contributo derivante altre attività come la vendita dei prodotti Solidal e le azioni per lo sviluppo dell’economia cooperativa. 93 Contributi ad iniziative di solidarietà internazionale Donazioni tramite il collezionamento Soci che donano tramite il collezionamento Ammontare devoluto tramite il collezionamento 2006 2005 28.355 48.199 -41,17% 15.899 27.962 -43,14% 374.625 627.383 -40,29% Fonte: direzione Marketing - ufficio Collezionamento variazione % 94 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Università e ricerca Coop Adriatica negli ultimi anni ha intensificato i propri rapporti di collaborazione con Università e centri di ricerca, con l’obiettivo di sviluppare iniziative innovative in diversi settori e campi di attività. Coop Adriatica ha sostenuto per il quinto anno consecutivo, il Master per Tecnici di politiche territoriali, ospitando anche alcuni giovani in stage. Il Master è realizzato dalla Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino, in particolare da LaPolis (Laboratorio di politica sociale), con il quale Coop, a livello nazionale, collabora all’Osservatorio sul Capitale sociale, realizzato trimestralmente sotto la guida scientifica del professor Ilvo Diamanti. Attraverso Inres (la società di progettazione e ricerca del sistema Coop) Coop Adriatica collabora inoltre con l’Università di Pisa nel progetto relativo alla registrazione ambientale Emas e dal 2004 è partner nel Master in Storia e cultura dell’alimentazione promosso dal Dipartimento di medievistica dell’Università di Bologna, che ha assunto una dimensione internazionale essendo realizzato con le Università di Tours e Barcellona. Più in generale, con l’Ateneo bolognese esiste un protocollo di collaborazione sottoscritto da Legacoop Bologna, che vede anche Coop Adriatica attivamente impegnata. Particolarmente importanti sono poi le relazioni sviluppate da Coop Italia con Università e istituti di ricerca accademici, in tema di attività innovative in campo alimentare, sicurezza dei prodotti, riduzione degli imballaggi e utilizzo di nuovi materiali. Coop Adriatica è socia e sostiene l’attività del Centro italiano di documentazione per la cooperazione e l’economia sociale, che sviluppa attività di ricerca storica sul movimento cooperativo. Movimento cooperativo Coop Adriatica è parte integrante del sistema Coop ed è impegnata a contribuire alla sua maggiore integrazione, nella consapevolezza che la sfida della competizione si vince se aumentano la collaborazione e le sinergie tra le cooperative. Tale impegno si sviluppa sia a livello della cooperazione di consumatori sia nel sostegno alla diffusione della cooperazione come modello imprenditoriale e sociale. Per questa ragione Coop Adriatica aderisce a Legacoop nazionale e alle leghe territoriali. Oltre a ciò, Coop Adriatica è uno dei maggiori contribuenti di Coopfond, il fondo per la promozione cooperativa, al quale viene destinato il 3% degli utili d’impresa (importo che nel 2006 è stato pari a 1.361.796 euro) La Cooperativa aderisce inoltre all’Ancc – l’associazione nazionale cui spettano le funzioni di indirizzo strategico generale, oltre a quelle di rappresentanza politico-sindacale – e all’Accda, che riunisce le cooperative del Distretto adriatico. Con queste associazioni, Coop Adriatica si è impegnata a determinare crescenti sinergie e una maggiore integrazione delle politiche sociali e commerciali, anche grazie al consorzio Coop Italia e a Centrale Adriatica scarl. In questo contesto, la Cooperativa ha indirizzato la sua politica verso un aumento della coesione operativa e della condivisione strategica nell’ambito di Ancc e Accda, anche al fine di sviluppare iniziative per promuovere alleanze, acquisizioni, crescita della mutualità interna ed esterna. Un panorama sulle iniziative sviluppate da Coop a livello nazionale e distrettuale è offerto dai rispettivi Rapporti Sociali che, oltre a rendicontare sulle attività svolti con alcuni indicatori economici, sociali e ambientali, riferiscono in modo approfondito sulle principali azioni di Responsabilità Sociale condotte dalle singole cooperative o dalla loro interazione. Nel 2006 Coop Adriatica ha versato 1.713.071 euro di contributi associativi a Legacoop e ai diversi livelli dell’Associazione di rappresentanza settoriale (Ancc e Accda). Pubblica amministrazione Il rapporto di Coop Adriatica con la Pubblica amministrazione si sviluppa su più livelli. Da un lato ci sono gli adempimenti legislativi, normativi e fiscali. In particolare i contratti e la legislazione del personale, la sicurezza, sia dei prodotti che dei punti vendita che dei dipendenti. Ancora, i rapporti con Regioni ed Enti locali competenti in materia urbanistica e di disciplina del commercio. In generale si può dire che questi rapporti sono positivi e improntati a rispetto e disponibilità reciproca. Dall’altro lato, Coop Adriatica collabora con un numero assai elevato di enti e istituzioni pubbli- che in relazione alle svariate iniziative di tipo sociale che realizza. In particolare, i protocolli di intesa con Amministrazioni comunali e Quartieri per la realizzazione dell’attività di Ausilio; le partnership per i progetti del C’entro anch’io, per le attività di educazione al consumo consapevole, per Seminar libri e per altre iniziative di solidarietà o di sostegno che la Cooperativa assegna a manifestazioni culturali, ricreative e sportive. Per quanto riguarda gli aspetti fiscali, nel corso del 2006 l’intero gruppo Coop Adriatica ha versato imposte e tasse per un totale di 24.019.593 euro. 95 L’impatto ambientale C oop Adriatica si impegna sempre più per ridurre l’impatto della propria attività sull’ambiente, con iniziative in diversi ambiti: risparmio delle risorse energetiche e idriche, riduzione delle emissioni e attenta gestione dei rifiuti, progettazione di strutture che valorizzino il contesto urbanistico e paesaggistico. In questi campi, negli ultimi anni ha adottato nuove soluzioni tecniche, anche all’avanguardia. Basti pensare al primo ipercoop a emissioni di anidride carbonica pari a zero e con autoproduzione di energia elettrica (I Malatesta di Rimini, realizzato nel 2005), o al primo ipermercato italiano che ha ottenuto la registrazione europea Emas per il proprio sistema di gestione ambientale (l’ipercoop Città delle stelle di Ascoli Piceno). La Cooperativa si sta quindi dedicando alla questione ambientale con azioni strutturate, cercando anche di associare le innovazioni tecniche alla diffusione di una specifica cultura all’interno dell’azienda. Nel 2006 il tema dell’uso consapevole delle risorse è stato elemento centrale della formazione sulla sostenibilità, che ha coinvolto tutti i lavoratori. Impieghi Coop Adriatica impiega le seguenti risorse per lo svolgimento delle sue attività: • Energia elettrica: principalmente per illuminazione, climatizzazione, funzionamento delle attrezzature; • Gas metano: per riscaldamento ambientale; • Acqua: per utilizzo igienico-sanitario e pulizia dei punti vendita. Sulla base delle fatture, è possibile ricavare le informazioni sui consumi di queste tre risorse, ma poiché la rilevazione da parte delle aziende fornitrici non è effettuata in modo uniforme e con le stesse cadenze temporali per tutti i punti vendita, la loro sintesi non è ancora puntuale. Peraltro la Cooperativa ritiene importante un monitoraggio continuo di queste informazioni, perciò si sta dotando di procedure più precise per la rilevazione dei consumi. Confrontando i dati disponibili con quelli del 2005, si osserva una forte crescita della spesa legata a queste risorse, che in totale passa da 18,3 a 22,9 milioni di euro. Una parte consistente di questi incrementi è da ricondurre all’aumento dei prezzi dell’energia elettrica, che dal punto di vista economico rappresenta il costo più significativo, con un valore di quasi 20 milioni di euro. La crescita dei consumi è del 5,4% , mentre la spesa è cresciuta del 26,6%. Un altro fattore da considerare nella lettura dei dati è poi lo sviluppo della rete di vendita; ecco perché per ciascuna risorsa vengono calcolati anche il consumo e la spesa relativamente alla superficie di vendita di ogni anno. La Cooperativa, come si illustra anche qui di seguito, sta affrontando la questione energetica con interventi concreti e strutturali, che hanno un orizzonte di lungo periodo. Traducendo i consumi di metano ed energia elettrica in TEP (tonnellate equivalenti di petrolio, la fonte primaria utilizzata come unità di misura a livello scientifico per valutare il livello di inquinamento riconducibile al consumo delle risorse energetiche), risulta che Coop Adriatica nel 2006 ha consumato circa 40 mila tep.La Cooperativa ha nominato - già dal 2005 - un energy manager, inserendo questo ruolo all’interno dell’organizzazione anziché affidarlo a consulenti esterni. Si tratta di una scelta motivata dall’obiettivo di monitorare attentamente i costi energetici, ma soprattutto di realizzare politiche e interventi finalizzati al contenimento e alla riduzione degli impatti ambientali. Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati L’energia elettrica Coop Adriatica, con il supporto di Inres, la società di progettazione e ricerca del sistema Coop, sta adottando sistemi e procedure che consentano di razionalizzare il consumo di energia elettrica. Nel 2005 ha dato il via a un percorso che ha portato alla definizione di un più strutturato Progetto energia, che punta alla riduzione dei consumi energetici della Cooperativa. Inizialmente si sono monitorati i consumi delle principali fonti di consumo (illuminazione, catena del freddo, condizionamento, forni, ecc) di alcuni negozi rappresentativi di tutta la rete di vendita. Questo ha consentito di conoscere meglio gli aspetti pratici che caratterizzano l’utilizzo quotidiano delle attrezzature e degli impianti di cui sono dotati i punti vendita, nonché di definire i principali ambiti su cui concentrare l’attenzione. Gli interventi messi in atto in seguito a tale attività sono stati di due tipi: di supporto alla gestione e conoscitivi. Relativamente al primo aspetto, per tutti i negozi dotati di sistema automatizzato di gestione degli impianti, sono state ripristinate, condivise con il personale di punto vendita e trascritte su una specifica scheda, le condizioni ottimali di funzionamento per quanto riguarda: orari di accensione (per illuminazione, ventilazione, riscaldamento e condizionamento), copertura dei banchi, regolazione delle temperature dell’impianto di condizionamento. Ai negozi non dotati di sistemi di gestione, sono state fornite indicazioni e regole comportamentali in termini di illuminazione e impianti meccanici. 96 Si è poi valutata la possibilità di attuare modifiche all’attuale gestione del punto vendita. Sul piano conoscitivo sono stati invece attivati interventi di audit energetico che hanno riguardato le caratteristiche degli impianti presenti, la presenza di anomalie o malfunzionamenti, il corretto funzionamento del sistema di gestione (ove presente), i sistemi di spegnimento luci, la possibilità di modifiche agli impianti per migliorarne l’efficienza energetica, così come la presenza di impianti non necessari. L’audit energetico è stato effettuato con un sopralluogo in ciascun punto vendita da parte di tecnici, che contestualmente hanno svolto una verifica della rispondenza normativa degli impianti elettrici o meccanici, anche di quelli non direttamente connessi allo scopo dell’audit. Sulla base dei risultati sono poi state redatte le relazioni tecnico-descrittive, con una valutazione dei costi dei possibili interventi per migliorare l’efficienza energetica ed una stima dei risparmi ottenibili, sia in termini economici che energetici. Questi due tipi di intervento, quindi, hanno consentito di trovare alcune soluzioni tecniche volte alla riduzione dei consumi, agendo in particolare su condizionamento, banchi frigo, illuminazione e attrezzature dei reparti (forni, friggitrici, tritacarne, celle di lievitazione etc.). Alcune iniziative sono state già messe in atto (per esempio, il personale è stato sensibilizzato al risparmio energetico nell’utilizzo delle singole attrezzature), mentre altre saranno attuate gradualmente solo con opere straordinarie, nelle prossime occasioni di ristrutturazione e rinnovamento dei punti vendita. Già in questo primo anno, comunque, si è assistito a una riduzione dei consumi dell’1,3% rispetto all’anno precedente, a parità di punti vendita e impianti attivi: l’obiettivo era una riduzione del 2% ma non è stato raggiunto a causa del prolungamento della stagione mite e un conseguente utilizzo dei condizionatori per più giornate rispetto al 2005. 97 Consumi U.M Energia elettrica Consumi totali Consumi /sup. area vendita Costo Costo /sup. area vendita Acqua Consumi totali di acqua Consumi /sup. area vendita Costo Costo /sup. area vendita Metano Consumi Consumi /sup. area vendita Costo Costo /sup. area vendita 2006 2005 variazione % Kw 163.030.932 154.686.108 Kw 672,1 692,9 euro 19.543.774 15.441.760 67,10 euro/m2 83,06 5,4% 3,1% 26,6% 23,8% m3 m3 euro euro/m2 648.897 2,8 1.131.976 4,81 629.926 2,7 900.974 3,91 3,0% 0,8% 25,6% 23,0% m3 m3 euro euro/m2 3.805.608 16,2 2.228.351 9,47 3.943.836 17,1 1.971.918 8,57 -3,5% -5,6% 13,0% 10,5% L’acqua Fonte: direzione Sviluppo Oltre a questo importante progetto, già da tempo la Cooperativa ha posto in essere azioni e interventi con l’obiettivo di contenere i consumi elettrici. Infatti, già dal 2001, Coop è stata la prima catena della grande distribuzione europea ad aderire volontariamente al programma comunitario Green Light in qualità di partner. A livello nazionale Coop ha investito fino ad ora oltre 5 milioni di euro per l’adozione di sistemi illuminanti a norma con tale programma. La scelta fatta attraverso il consorzio Inres – Istituto Nazionale Consulenza Progettazione Ingegneria - ha riguardato tecnologie innovative quali l’utilizzo di reattori elettronici e l’installazione di lampade fluorescenti compatte e a diametro ridotto (che consentono livelli di illuminazione superiori e riducono del 20-30% l’assorbimento di potenza), e la preferenza per sistemi di controllo automatico di accensione e spegnimento delle luci. Nel 2006 Coop ha ottenuto il riconoscimento europeo “Green Light Partner Award”, per l’adozione di tecnologie di illuminazione più efficienti dal punto di vista energetico. Questo grazie ai 135 interventi attuati nei cinque anni di adesione al programma comunitario, che hanno generato un risparmio di circa 20.400 megawattora all’anno. In Coop Adriatica gli impianti a norma Green Light a fine 2006 erano ben 23, di cui 6 relativi ai supermercati inaugurati nel corso dell’anno. La Cooperativa ha inoltre scelto di alimentare alcuni dei propri punti vendita esclusivamente con energie rinnovabili. Nel 2006 i negozi interessati erano l’ipercoop di Ascoli Piceno e quello Rimini. In particolare entrambi ricevono energia idroelettrica, ma il secondo può contare anche su un proprio impianto fotovoltaico e una pala eolica. Nel 2007 la fornitura di energia pulita è raddoppiata, coinvolgendo altri due ipermercati. Infine, Coop Adriatica ha celebrato l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto per il risparmio delle risorse energetiche e la riduzione dell’effetto serra, attraverso un’iniziativa commerciale nata in collaborazione con il progetto “Agenda 21” della Provincia di Bologna: per due settimane ha applicato in tutti i punti vendita uno sconto del 30% sulle lampade a basso consumo energetico, dando anche informazione sulle loro caratteristiche e sul Protocollo di Kyoto. I consumi di acqua sono stimati in base alle fatture. Tali stime, così come la loro precisione, sono legate alla molteplicità delle aziende fornitrici, cui corrispondono, a seconda dei regolamenti comunali e delle disponibilità, tariffe anche molto diverse tra loro. Per quanto approssimative, tali stime denotano un leggero incremento dei consumi, dovuto all’ampliamento della rete di vendita e all’installazione di pescherie e nuovi servizi, che arricchiscono l’offerta per la clientela ma comportano un maggior uso di questa risorsa. La Cooperativa sensibilizza poi i soci e i cittadini al risparmio idrico, in più modalità: prima di tutto con l’attività di educazione al consumo consapevole rivolta ai ragazzi, che a questo tema dedica un’animazione che è stata molto richiesta dalle scuole e apprezzata anche nell’ambito di Ecomondo a novembre; inoltre con le attività delle Zone soci, che spesso sostengono le campagne sviluppate a livello locale dalle associazioni ambientaliste, dagli Enti locali e dalle aziende di servizio e che nel 2006 hanno provveduto anche alla distribuzione gratuita di riduttori di flusso per le utenze domestiche. Il metano Dalla lettura dei dati emerge che il consumo di questa risorsa è diminuito rispetto all’anno 2005. Le cause individuate sono due: da un lato una maggior oculatezza nella gestione degli impianti di riscaldamento, dall’altro le temperature miti dell’autunno scorso che hanno consentito di ridurne le giornate di accensione e il calore prodotto. 98 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Impiantistica In Coop Adriatica i punti vendita che sviluppano i consumi maggiori sono dotati di un sistema di supervisione, ovvero un sistema di gestione e regolazione degli impianti che associa controlli precisi e flessibili sulle regolazioni alla funzione di ottimizzazione dei consumi energetici. Le tre funzioni principali attraverso cui si esplica la funzione del sistema sono: • T.O.D. (Time of day) - Consente di programmare gli orari giornalieri di funzionamento delle principali utenze (ventilazione meccanica, caldaie, pompe di circolazione acqua calda, gruppi frigoriferi, pompe di circolazione acqua refrigerata, ventilatori di estrazione aria, circuiti impianto di illuminazione, ecc); • O.S.S. (Optimum start stop) - Gestisce accensioni e spegnimenti degli impianti di climatizzazione. In particolare il sistema, basandosi sulle condizioni climatiche rilevate negli ambienti e sulle climatiche esterne, determina il più idoneo tempo di preaccensione degli impianti e di prespegnimento degli stessi cercando di ridurre il più possibile il tempo di funzionamento. In ogni fase di preaccensione o prespegnimento il programma calcola, sulla base di un archivio statistico ad autoapprendimento, il tempo minimo necessario per portare gli ambienti al livello di comfort richiesto; • D.L.C. - È la funzione che consente di tenere sotto controllo il prelievo di potenza fissandone il tetto massimo non Emissioni superabile. In pratica, il programma calcola il valore di energia prelevata e, sulla base del set-point di potenza prestabilito, interviene sganciando le utenze meno importanti, che rimangono così disattivate fino a quando la potenza non rientra nei limiti prestabiliti. I punti vendita in cui è installato il sistema sono 32: tutti i 14 ipermercati e 18 supermercati. Nel 2006, peraltro, si è scelto di non utilizzare più alcuni impianti obsoleti, puntando invece a informare meglio il personale sulle possibilità di risparmio nell’utilizzo delle attrezzature. Alcuni punti vendita sono poi dotati di un sistema di recupero calore dal frigoalimentare per il riscaldamento delle acque; nel 2006 si sono aggiunti anche i nuovi supermercati di Bologna Officine Minganti e Selvazzano che dispongono di un impianto di riutilizzo del calore prodotto dalle attrezzature interne ai negozi. La gestione dei rifiuti A seconda delle attività specifiche di ogni punto vendita, dei regolamenti comunali e degli accordi con i consorzi e le organizzazioni che provvedono allo smaltimento dei rifiuti, la raccolta differenziata viene svolta in modalità diverse. Cartone e oli alimentari esausti sono smaltiti in modo differenziato per il 100% dei punti vendita con reparto gastronomia, mentre si provvede alla separazione degli imballaggi misti in circa il 75% dei negozi. Inoltre, in alcuni supermercati viene effettuata una raccolta degli oli alimentari esausti conferiti dai consumatori, grazie all’attività volontaria di alcuni soci. Tale attività è però limitata a un numero ridotto di negozi in quanto le attuali normative richiedono adempimenti troppo onerosi dal punto di vista organizzativo e amministrativo. Dal 2005, la Cooperativa ha un quadro puntuale dei rifiuti smaltiti in modo differenziato. I dati sono riferiti a 109 punti vendita e non alla totalità, in quanto negli altri negozi la raccolta di questi materiali è effettuata da aziende municipalizzate, che per legge non sono tenute a rilasciare una dichiarazione relativa al peso degli stessi. Questi dati consentono di quantificare l’impegno della Cooperativa per ridurre al minimo l’impatto dell’attività commerciale sull’ambiente e, monitorati negli anni, saranno in grado di definire la capacità di miglioramento in tal senso. La raccolta differenziata va a sommarsi agli impegni di Coop per la riduzione degli Impiantistica ed ecoefficienza 2006 2005 2004 Ipermercati Supermercati Ipermercati Supermercati Ipermercati Supermercati Punti vendita dotati di sistema di supervisione Punti vendita con sistemi di recupero calore dal frigoalimentare per riscaldamento acque Fonte: direzione Sviluppo 14 18 14 22 13 19 5 8 5 6 4 3 99 Riduzione dei rifiuti: raccolta differenziata % punti vendita cartone* % punti vendita oli vegetali e animali* % punti vendita imballaggi misti e/o metallo* Imballaggi in plastica Imballaggi in cartone Imballaggi in legno Metallo U.M. 2006 2005 variazione % % 100,0% inv. 100,0% % 100,0% inv. 100,0% % 74,0% inv. 74,0% kg 851.175 -14,5% 727.806 kg 10.403.274 10.738.885 -3,1% kg kg 766.655 64.120 598.040 241.410 28,2% -73,4% * Dati parziali relativi a 108 punti vendita: per 30 punti vendita che fanno riferimento alle aziende municipalizzate non sono disponibili i dati Fonte: direzione Sviluppo imballaggi e del packaging dei prodotti e per la riduzione dei rifiuti tramite la destinazione a fini sociali degli alimentari invenduti (Brutti ma buoni, vedi sezione dedicata alle Comunità). Sempre in tema di gestione dei rifiuti, Coop Adriatica già da diversi anni provvede al trattamento differenziato delle apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse. Nel 2006 ha sostituito un numero abbastanza rilevante di computer, monitor, stampanti, telefoni e altre attrezzature. A fine anno ha quindi affidato oltre 10 mila kg di apparecchiature dismesse ad una cooperativa sociale specializzata nel recupero e nella rigenerazione delle stesse, che provvederà al loro trattamento nel pieno rispetto dell’ambiente, oltre che delle norme europee e nazionali. Per il funzionamento delle stampanti, invece, nelle sedi amministrative e negli ipermercati si utilizzano toner rigenerati, che, una volta esauriti, vengono ricaricati con nuovo inchiostro anziché essere gettati. La riduzione dell’inquinamento atmosferico Coop ha inserito in diversi punti vendita delle caldaie “a condensazione”, che rispetto a quelle tradizionali riducono il consumo di gas del 20% circa e produco- no minori emissioni in atmosfera. Infatti la caldaia tradizionale raggiunge un rendimento di circa il 90% riferito al potere calorifico inferiore del gas bruciato con una temperatura dei gas di scarico di circa 140°. Nei generatori di calore a condensazione i gas di combustione vengono invece raffreddati consentendo di recuperare, attraverso la condensazione del vapore acqueo contenuto nei fumi, quel calore che altrimenti sarebbe disperso in atmosfera. In questo modo si può raggiungere un rendimento anche del 105% riferito al potere calorifico inferiore di cui sopra. Questo significa, a parità di energia resa disponibile, minor consumo di combustibile e, di conseguenza, minori emissioni inquinanti in atmosfera. Nel 2006 si è proseguito con l’adozione di questo tipo di caldaia, installandola in cinque nuovi punti vendita: Selvazzano, Bazzano, Crespellano, Bologna Officine Minganti e Cesenatico. Attualmente quindi sono 20 i punti vendita dotati di caldaie a ridotte emissioni: 15 supermercati e 5 ipermercati. Va inoltre segnalato che dal 2003 in tre punti vendita viene utilizzato il sistema del teleriscaldamento ovvero dell’impiego del fluido caldo prodotto in maniera centralizzata dall’azienda municipalizzata e suc- cessivamente distribuito agli utilizzatori che quindi non hanno bisogno di installare una propria centrale termica. Questo tipo di utilizzo energetico comporta una consistente riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera. I punti vendita che attualmente utilizzano tale sistema per il riscaldamento dei locali sono gli ipercoop di Imola e Cesena e il supermercato di viale Carnacini, a Bologna. Per quanto riguarda gli impianti per la refrigerazione alimentare, l’uso dei cosiddetti fluidi secondari (anidride carbonica e/o acqua glicolata) in sostituzione dei gas tipo freon o similari la situazione attuale è la seguente: • Impiego di Anidride Carbonica limitato alla sezione refrigerante a bassa temperatura in 3 ipermercati: Imola, San Benedetto, Pescara; • Impiego dell’Acqua Glicolata limitato alla sezione refrigerante a temperatura normale in 3 ipermercati: Imola, San Benedetto, Pescara; • Impiego dell’Acqua Glicolata sia per la temperatura normale che per la bassa temperatura in 6 ipermercati: Borgo, Lame, Esp, San Donà, Cesena, Ascoli. L’organizzazione dei flussi logistici Coop Adriatica, insieme alle altre cooperative del Distretto Adriatico, ha affidato la gran parte delle funzioni logistiche al Cicc (Consorzio interregionale cooperative di consumatori), che gestisce centri di distribuzione e piattaforme di rifornimento per i supermercati. Per un più efficiente rifornimento, i supermercati ricevono la merce da: • magazzino di Anzola Emilia per il rifornimento di generi vari e surgelati; • magazzino di Forlì per il rifornimento di ortofrutta, salumi, latticini, ittico e carni 100 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati Impatto paesaggistico bianche per l’area di Bologna e Romagna–Marche; • magazzino di San Vito al Tagliamento per il rifornimento di ortofrutta, salumi, latticini, ittico e carni bianche per il Veneto. Gli ipermercati ricevono la merce direttamente dai fornitori, dal magazzino di Cesena per i generi vari e dagli stessi magazzini dei supermercati per i deperibili, ad eccezione dei tre iper di Bologna che ricevono i deperibili dal Centro di distribuzione di Reggio Emilia. Rimangono escluse dalle consegne tramite Cicc poche categorie di prodotto, tra cui le carni bianche per l’area di Bologna, il cui approvvigionamento avviene per tramite del fornitore Castelcarni di Modena, e le carni rosse, consegnate direttamente dai fornitori. Dal 2004, la Cooperativa Trasporti Alimentari (Cta), che con i suoi mezzi rifornisce supermercati e ipermercati della grande distribuzione cooperativa del Centro-Nord Italia, grazie a un accordo con Agip, fa viaggiare i suoi automezzi con advance fuel, il gasolio senza zolfo, le cui caratteristiche anticipano le normative europee sulle emissioni che saranno in vigore dal 2009. Questo carburante assicura infatti una riduzione del 97% dell’anidride solforosa e dell’acido solforico immessi nell’ambiente, del 15% delle polveri sottili, e, grazie a una composizione chimica che consente una migliore combustione, comporta anche una minor emissione di anidride carbonica. Coop Adriatica è attenta a preservare l’aspetto paesaggistico e urbanistico dei siti in cui costruisce i nuovi punti vendita e cerca, anzi, di valorizzarne le qualità. Il centro commerciale Officine Minganti di Bologna costituisce un esempio eccellente in fatto di integrazione nel tessuto urbano: un intervento di recupero industriale con il quale un’ex fabbrica è stata trasformata in un polo di attrazione che ha riqualificato un’intera area in stato di degrado, ma conservando e valorizzando gli elementi architettonici originali (si legga in proposito la scheda specifica, nel capitolo dedicato al punto vendita). A Ravenna, in prossimità del centro commerciale Esp, sono invece stati realizzati, a carico di Igd, un sottopasso per l’attraversamento della statale Adriatica, alcuni tratti di viabilità comunale in prossimità di viale Alberti e uno svincolo, che permetteranno di alleggerire i volumi di traffico intorno al centro commerciale. Massima attenzione è stata riservata anche alla viabilità ciclabile e alla realizzazione di barriere verdi; parallelamente al percorso stradale è stata, infatti, realizzata una pista ciclabile che assicurerà una fruizione da parte dei ciclisti all’insegna della sicurezza. Anche per le altre strutture, comunque, la Cooperativa ha investito per ridurre l’impatto ambientale, andando ben oltre gli aspetti esteriori o pratici: in particolare, nell’area dove è sorto il nuovo supermercato di Selvazzano, ha effettuato, con tutte le cautele necessarie, una bonifica da amianto. 101 Ad Ascoli Piceno l’ipermercato con il bollino verde Emas L’ipercoop Città delle stelle di Ascoli Piceno è il primo ipermercato in Italia ad avere ottenuto la registrazione europea Emas, che attesta il raggiungimento di risultati di eccellenza sotto il profilo ambientale. Grazie all’adozione di interventi e tecnologie “verdi” ed ad una politica ambientale mirata, l’ipercoop è infatti riuscito ad abbattere di 140 tonnellate l’anno le sue emissioni di anidride carbonica in atmosfera, assicurando inoltre una gestione efficiente dell’acqua, dell’energia, dei rifiuti, dell’inquinamento acustico e luminoso. L’iter per la registrazione Emas dell’ipercoop ascolano ha preso il via nel 2004, ed è terminato nel dicembre scorso con l’ottenimento di tale riconoscimento, successivamente alla definizione ed adozione del sistema di gestione ambientale previsto dal regolamento Emas e al compimento di alcuni interventi migliorativi proposti dalla società di certificazione. La struttura, aperta nel 2002, aveva già adottato in fase di progettazione soluzioni a basso impatto ambientale, con investimenti complessivi per 2 milioni di euro. Ad esempio l’interramento di una linea elettrica esistente e l’impiego di barriere acustiche, nell’area di carico e scarico merci, e luminose, con appositi pannelli nei parcheggi. Grazie all’analisi ambientale richiesta dalla certificazione, sono inoltre stati individuati tutti i fattori che hanno un impatto diretto da tenere sotto controllo (dai consumi di energia, all’acqua, ai rifiuti, alle emissioni in atmosfera, al rumore, all’elettrosmog, all’inquinamento luminoso, del suolo e del sottosuolo), ed anche quelli indiretti (legati ad esempio alla qualità e alla eticità dei prodotti venduti, o al comportamento dei consumatori nelle scelte di acquisto). Di conseguenza, l’ipermercato ha elaborato una politica ambientale che è intervenuta su numerosi versanti. Per quanto riguarda i consumi di gas, ad esempio, si è datato di caldaie a condensazione ad altissimo rendimento, di sistemi di recupero del calore prodotto dalle lavorazioni e dai frigoriferi e di un sistema di controllo della qualità dell’aria che permettono di risparmiare 33.700 metri cubi di metano all’anno. La bolletta energetica, invece, è stata tagliata di 148 mila kWh all’anno grazie a un sistema di gestione computerizzata degli impianti ed altri accorgimenti come l’uso di frigoriferi condensati. In questo modo, si stima che complessivamente l’ipercoop abbia ridotto le proprie emissioni di anidride carbonica di 140 tonnellate l’anno. Inoltre, dal primo gennaio 2006 il negozio è alimentato al 100% da energia rinnovabile, e dunque ha ridotto le proprie emissioni annue in atmosfera di oltre 3 milioni di chili di anidride carbonica. Nel programma di miglioramento ambientale, infine, sono stati coinvolti anche i 150 lavoratori della struttura, che dall’inizio del progetto hanno partecipato a 1.500 ore di corsi specifici per 16056.?.G6<;2.:/62;A.92#¹& .;;<16?632?6:2;A<# N. Registro IT-000570 migliorare la conoscenza degli aspetti ambientali dell’ipercoop e per l’adozione delle contromisure più opportune. Come una raccolta differenziata efficace: nel 2004 al Città delle stelle venivano raccolti in modo differenziato 11 kg di rifiuti ogni mille euro di fatturato, nel 2005 il rapporto è salito a 21 chili. L’Emas prevede un processo di miglioramento continuo, descritto insieme all’intero processo nella prima Dichiarazione ambientale che ora è pubblica. Nel processo saranno coinvolti anche i cittadini ascolani chiamati, con offerte, promozioni e iniziative di informazione dedicate, a conoscere i prodotti etici ed ambientalmente sostenibili come quelli a marchio Coop, ed in particolare delle linee eco-logici e bio-logici. Per valutare l’impatto della registrazione Emas sulle attività del punto vendita e il grado coinvolgimento dei lavoratori, a maggio 2007 è stato condotto un focus group, la cui sintesi è allegata a questo Bilancio. COSA PENSANO DI NOI DI NOI 104 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 5 - cosa pensano di noi Il coinvolgimento dei portatori di interesse Inclusione e partecipazione come modalità di gestione I l dialogo con i portatori di interesse (stakeholder), sia interni che esterni all’azienda, è per Coop Adriatica una pratica abituale, integrata nella gestione dei processi. La Cooperativa vuole infatti condividere le politiche di sostenibilità con tutti coloro che concorrono al successo della Cooperativa, includendo il loro punto di vista nella loro pianificazione. Questa modalità di gestione, peraltro, è pienamente coerente con la scelta di Coop Adriatica di adottare lo standard di processo AA1000, centrato appunto sul coinvolgimento dei portatori di interesse nei processi di pianificazione, monitoraggio e rendicontazione delle attività. Inoltre, rispondendo alle osservazioni della società Bureau Veritas in seguito alla verifica di Bilancio svolta lo scorso anno, la Cooperativa sta implementando delle modalità di inclusione più strutturate, prevedendo un’analisi più approfondita relativamente alla scelta dei temi su cui sollecitare la partecipazione dei portatori di interesse e all’individuazione degli stakeholder stessi. In questo Bilancio si è dato rilievo ad alcune azioni di coinvolgimento degli stakeholder svolte in modo strutturato durante tutto l’anno, tra cui incontri al punto vendita per i lavoratori, le assemblee pubbliche sul Preventivo di sostenibilità, la consulta sociale, i test sul prodotto Coop Approvato dai soci, le indagini di customer satisfaction. Da alcuni anni, poi, la Cooperativa conduce alcuni focus group specifici sui principali temi affrontati nel Bilancio di sostenibilità, ricevendo una serie di valutazioni e un contributo di idee per organizzare meglio le proprie attività. Nel 2006, come riportato nel Bilancio di sostenibilità 2005, furono condotti quattro focus group, nel corso dei quali emersero osservazioni che sono state utili alla Cooperativa nella formulazione delle proprie azioni nel corso dei mesi successivi. In sintesi: • Relativamente all’impegno dei consiglieri di Zona e al loro ruolo nelle attività della Cooperativa, si è deciso di affrontare il tema con uno dei gruppi di lavoro della consulta sociale, che ha messo in evidenza le criticità contingenti e ha elaborato alcune proposte per rinnovare tale ruolo. La stessa revisione delle modalità di svolgimento della Consulta rappresenta un elemento di innovazione finalizzato a coinvolgere in modo più efficace i consiglieri di Zona nella pianificazione delle attività; • Sul progetto Antenna, pur confermando l’interesse per questa modalità di circolazione delle informazioni all’interno dell’azienda, si sono condivise le critiche relative ai tempi di attesa e alla possibile mancanza di riscontri concreti e pertanto si è aperta una riflessione per individuare strumenti di miglioramento del progetto; • Per quanto riguarda Brutti ma buoni, il desiderio delle associazioni partecipanti al focus group era quello di poter ricevere anche prodotti non alimentari, come l’abbigliamento, mentre i lavoratori dei punti vendita e i soci volontari facevano notare una scarsa conoscenza del progetto. In risposta a tali osservazioni, nel 2007 la Cooperativa ha coinvolto i centri commerciali di Igd e i relativi negozi, con un progetto molto simile a quello svolto negli ipermercati, ma che comprende anche i prodotti non alimentari. Inoltre nel corso del 2006 su Consumatori e Noicoop sono stati pubblicati i risultati dell’attività di recupero, informando e sensibilizzando maggiormente soci e lavoratori; • Relativamente agli stakeholder nel territorio riminese, si sono confermate le politiche di coinvolgimento come nelle altre aree e inoltre si è dato seguito al dialogo aperto sul tema della responsabilità sociale d’impresa, tramite l’organizzazione del convegno “Rimini Responsabile” insieme a Camera di commercio e Legacoop, coinvolgendo tutti gli operatori economici della provincia. Nel 2007 sono state rinnovate le esperienze di ascolto, tramite focus group, centrate su alcuni progetti di particolare rilievo nell’ultimo anno: • la formazione sulla sostenibilità per tutti i lavoratori, • l’educazione al consumo consapevole nelle scuole, • la registrazione Emas del sistema di gestione dell’ipercoop di Ascoli Piceno. Nelle pagine seguenti se ne riporta una sintesi. 105 L’attività di educazione al consumo consapevole nelle scuole Coerentemente con la propria missione, Coop Adriatica svolge da sempre l’attività di educazione al consumo nelle scuole, coinvolgendo ogni anno migliaia di alunni e centinaia di insegnanti e sostenendo anche investimenti economici consistenti. Ha quindi necessità di conoscere in modo più approfondito il giudizio dei docenti su questo progetto e su Coop più in generale. D’altra parte, ad oggi, il rapporto con questo gruppo di stakeholder è sempre stato mediato dagli animatori professionisti che svolgono in prima persona l’attività. Il 16 Maggio 2007 a Santa Maria di Sala (Venezia) si è quindi tenuto un focus group con ventidue insegnanti provenienti dall’Istituto comprensivo locale, che unisce sette diverse scuole fra materne, elementari e medie inferiori. Obiettivo dell’incontro era quello di raccogliere spunti e riflessioni sui progetti di educazione al consumo consapevole che vengono svolti nelle scuole. Il focus si poneva inoltre l’obiettivo di valutare la percezione degli insegnanti in merito ai comportamenti di Coop anche al di fuori dell’educazione al consumo. Punti di forza e punti di debolezza Il giudizio unanime dato dalle insegnanti è che le animazioni Coop sono sempre state coinvolgenti, interessanti e divertenti per gli alunni, che intraprendono percorsi di conoscenza su tematiche collegate allo sviluppo sostenibile. In particolare, il fatto che i laboratori siano condotti da animatori professionisti, bravi e competenti, li rende più attraenti e divertenti per i bambini, che non li percepiscono come lezioni ma come momenti di gioco. Sono molto apprezzate le simulazioni e le drammatizzazioni che coinvolgono i ragazzi in un percorso didattico, sebbene con un’impostazione ludica. Il parere delle insegnanti è che i ragazzi, grazie a questi laboratori, dimostrano di aver fatto propri alcuni pilastri del consumo consapevole, quali, per esempio, l’attenzione agli ingredienti dei prodotti o l’uso moderato dell’acqua o la consapevolezza del lungo percorso che i prodotti, non solo alimentari, fanno prima di arrivare nei punti vendita. Per quel che concerne il comportamento di Coop, le insegnanti affermano che questo intervento sui consumi poteva essere frainteso come un’operazione di marketing, legata esclusivamente all’immagine; proseguendo questi interventi, però, si sono resi conto che, in realtà, Coop crede nei valori che gli animatori insegnano. Alcune criticità emergono nella concreta attuazione del progetto, prevalentemente in relazione alla gestione logistica degli incontri. In particolare, le insegnanti hanno fatto presente che in alcuni casi non è stato possibile organizzare un secondo e conclusivo incontro oppure che il tempo trascorso tra due incontri era troppo lungo: fatto che andava a discapito della continuità e quindi dell’efficacia del laboratorio. In secondo luogo, le insegnanti hanno fatto presente che sarebbe opportuno che il punto vendita che accoglie i bambini in questi percorsi avesse uno spazio dedicato. Il rischio, altrimenti, è che l’attività in loco sia caotica e dispersiva. Per quanto riguardo il risultato di questi interventi, invece, per le insegnanti è difficile capire quale sia il reale impatto di questo tipo di progetto sulle scelte d’acquisto perché “alla fine sono i genitori che fanno la spesa e non i figli”. Spunti di miglioramento Per quel che concerne il percorso di educazione al consumo in aula, le insegnanti identificano possibili temi da sviluppare in laboratori futuri, quali la costruzione dei giocattoli per comprendere che anche un gioco realizzato con materiali di riciclo e collaborando con i compagni può essere divertente e avvincente. Oppure la sana alimentazione, con una particolare attenzione all’obesità infantile. Per quanto, a lungo termine, il corpo docente sia convinto che questi interventi aiutino il bambino a diventare un adulto consapevole ed attento, nel breve periodo sarebbe opportuno un coinvolgimento anche dei genitori: ciò consentirebbe di intervenire, in modo più incisivo, anche nei confronti di coloro che effettivamente compiono le scelte d’acquisto. Al fine di rafforzare la coerenza fra ciò che viene insegnato in classe ed i comportamenti tenuti all’interno del punto vendita da Coop, secondo le insegnanti ritengono opportuno che l’esposizione dei prodotti sia in linea con l’attenzione all’educazione al consumo consapevole: sarebbe quindi positivo evitare, almeno alle casse, espositori che richiamano l’attenzione del bambino verso prodotti non corrispondenti con quanto appreso a scuola. In sintesi Da un punto di vista formativo e didattico, la valutazione del progetto da parte delle insegnanti è stata positiva. I ragazzi hanno dimostrato di aver assorbito alcuni importanti concetti del consumo consapevole, quali il risparmio energetico e idrico o l’attenzione agli ingredienti dei prodotti. In futuro si potrebbe pensare a possibili modalità di coinvolgimento dei genitori, oltre che dei bambini e degli insegnanti, così da favorire una continuità tra quanto appreso a scuola ed i comportamenti effettivi d’acquisto. 106 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 5 - cosa pensano di noi La formazione sulla sostenibilità per i lavoratori della Cooperativa Nel 2006 tutti i lavoratori della Cooperativa hanno preso parte a un incontro formativo di mezza giornata sui temi della sostenibilità e dell’uso consapevole delle risorse. Sebbene i partecipanti abbiano compilato un questionario di valutazione al termine del corso, la Cooperativa ha ritenuto importante incontrare un campione di lavoratori al fine di: • Valutare le modalità formative al fine di organizzare al meglio i prossimi progetti formativi; • Valutare l’efficacia della formazione stessa per quel che riguarda i comportamenti individuali e collettivi; • Analizzare la necessità di approfondire alcuni aspetti del percorso formativo. Il 17 Maggio 2007 nell’Ipercoop del Centro Leonardo di Imola si è quindi tenuto un focus group con 16 lavoratori provenienti da alcuni punti vendita della Romagna e dalla sede di Bologna. La scelta dei partecipanti a livello di punto vendita ha coinvolto tutti i formati di negozio, dalla superette fino all’ipermercato. Obiettivo dell’incontro era quello di raccogliere spunti e riflessioni sul corso di formazione sulla sostenibilità. La percezione e i risultati della formazione I lavoratori della Cooperativa hanno innanzi tutto confermato ciò che era già emerso dai questionari, ovvero che la formazione è stata molto “scorrevole”, interessante oltre che divertente, grazie anche a un gioco di squadra e video stimolanti. Tuttavia non a tutti i lavoratori sono stati proposti tutti e tre i supporti (due filmati e un gioco). L’elemento di rilievo emerso in modo unanime è stato che, a seguito della formazione, ognuno ha riflettuto sugli effetti che i comportamenti del singolo hanno sulla comunità, con particolare enfasi sugli impatti ambientali delle azioni quotidiane. È stato infatti rilevato come alcuni aspetti di questa formazione abbiano in realtà colpito la sensibilità personale, invitando a riflettere sui possibili comportamenti da seguire anche nella vita extralavorativa (“al di là del lavoro, ha lasciato qualcosa anche a noi”) e rendendo evidente come a volte bastano piccoli accorgimenti per non sprecare le risorse (spegnere fotocopiatrici e stampanti, luci non necessarie etc.). Per quel che riguarda l’efficacia dell’intervento formativo, per quanto alcuni avessero già adottato da tempo pratiche di riciclo e risparmio energetico, altri hanno iniziato a farlo a seguito degli incontri formativi. Viene inoltre sottolineato come i risultati e gli effetti di questa formazione siano stati comunque piuttosto diversificati a seconda della dimensione del punto vendita: in alcune superette, dove il numero di lavoratori talvolta non supera le dieci persone, i cambiamenti sono stati assai più visibili che negli ipermercati. Per quanto riguarda gli aspetti che contraddistinguono l’impegno sociale di Coop non legati all’ambiente è stato espresso il desiderio di essere maggiormente informati sia sui singoli progetti sociali, quali Brutti ma buoni, che sulle linee di prodotto quali Solidal oppure Libera terra, anche per poter fornire più accurate informazioni alla clientela. È stato sottolineato che la Cooperativa dimostra coerenza: “mi sono sentita orgogliosa di ciò che ho imparato durante la formazione riguardo alle politiche sociali e ambientali di Coop” e mantiene gli impegni dando sia ai lavoratori che ai soci-consumatori gli strumenti per diminuire l’impatto negativo delle proprie scelte o delle proprie azioni: “è la cosa che ci contraddistingue dagli altri”. È stato inoltre rilevato che, nel vissuto quotidiano, la piena soddisfazione del consumatore (che ad esempio vuole il prodotto appena sfornato) non sempre si concilia con un comportamento sostenibile: il raggiungimento di un punto di equilibrio fra queste (talvolta) diverse esigenze dovrebbe rappresentare un forte impegno da parte di Coop. Idee e spunti di miglioramento Il giudizio generale dei lavoratori è che sia assolutamente fondamentale continuare con il percorso formativo intrapreso, per quanto, in una seconda fase, potrebbe essere importante suddividere le ore di formazione, creando una parte comune a tutti i punti vendita ed una più focalizzata sulle tematiche più specifiche per le diverse metrature (“le esigenze di una superette non possono essere uguali a quelle di un ipermercato”). A seguito della visione dei filmati, poi, i lavoratori hanno la possibilità di valutare le possibili implicazioni positive di alcuni interventi da realizzare a livello di punto vendita. A tal proposito una proposta potrebbe essere quella di estendere Brutti ma buoni alle realtà più piccole, anche creando dei punti di raccolta nei punti vendita più grandi: così facendo verrebbero garantiti tanto la riduzione degli sprechi quanto il perseguimento di finalità sociali. Risulterebbe inoltre importante comunicare maggiormente i risultati positivi raggiunti grazie agli sforzi di tutti i lavoratori, aumentando così il livello di partecipazione del singolo. A tal proposito potrebbe diventare una consuetudine quanto riferito da alcuni lavoratori presenti al focus: il loro capo negozio 107 che, dati alla mano, dimostra come una modifica nei comportamenti quotidiani porta ad un risparmio sia energetico che economico. Inoltre i comportamenti e le azioni di Coop presentate durante la formazione devono essere conosciuti anche dai lavoratori, che rappresentano il primo interfaccia della Cooperativa a livello di punto vendita. Viene percepita la necessità di avere una maggiore formazione in merito ai prodotti con impatto sociale che sono esposti negli scaffali dei punti vendita, in modo da fornire informazioni più dettagliate ai consumatori che le richiedono. Ulteriore modalità per rendere operativo quanto raccontato nella formazione potrebbe essere una promozione della linea Solidal a livello di punto vendita attraverso due tipi di iniziative: • far indossare per un giorno ad un gruppo di lavoratori abbigliamento a marchio Solidal così da poter essere portatori in prima persona dei valori che questa linea di abbigliamento porta con sé; • ridisegnare le divise Coop e farle produrre con tessuti della linea Solidal. In sintesi È stato confermato che la formazione sulla sostenibilità è stata apprezzata e che tutti i lavoratori credono che sia fondamentale continuare questo percorso. Tutti i lavoratori hanno registrato un cambiamento nei comportamenti, in particolare quelli volti a diminuire l’impatto ambientale. È stato espresso il desiderio di aumentare la diffusione dei progetti ad impatto sociale e di strutturarne l’informazione in modo capillare. 108 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 5 - cosa pensano di noi La registrazione Emas per l’ipercoop Città delle Stelle L’ipercoop di Ascoli Piceno ha ottenuto nel dicembre 2006 primo in Italia, la registrazione Emas per il sistema di gestione ambientale. Nel percorso, durato alcuni anni, che ha portato alla registrazione, i lavoratori dell’ipercoop hanno ricevuto un’adeguata formazione e si sono dovuti allineare alle regole e ai processi previsti dal sistema di gestione adottato. Il 21 Maggio 2007 ad Ascoli Piceno si è quindi tenuto un focus group per un confronto con i lavoratori del punto vendita Città delle Stelle. Obiettivo dell’incontro era quello di verificare com’è stata recepita la scelta di dotare l’ipermercato di un sistema di gestione ambientale che prevede un’attenzione elevata all’ambiente, quindi un elevato valore aggiunto per la collettività, ma anche un forte impatto sulle attività quotidiane, soprattutto in termini di maggiori oneri richiesti ai lavoratori. In secondo luogo si è voluto verificare se effettivamente esiste un coinvolgimento e un’adesione dei lavoratori sul piano dei valori e in termini più ampi una condivisione della politica adottata. Erano presenti all’incontro nove lavoratori del punto vendita, con diverse funzioni e livelli di responsabilità: manager merci, addetti alle casse, alla manutenzione, alla decorazione, coordinatori dei reparti hobby e media, pescheria, pasticceria, gastronomia, macelleria. La percezione della registrazione Emas all’interno del punto vendita I lavoratori della Cooperativa si sono dimostrati entusiasti di aver raggiunto la registrazione ed hanno espresso in modo unanime il loro supporto al progetto nonostante il notevole dispendio di energie individuali che questo ha comportato. Non solo è stata chiaramente percepita la rilevanza del progetto rispetto alla tutela dell’ambiente, ma i presenti hanno anche sottolineato che l’obiettivo della registrazione ha avuto una valenza di crescita professionale, sia a livello personale che collettivo, come azienda: “siamo diventati grandi con l’Emas”; “abbiamo spezzato la monotonia del lavoro quotidiano”. Tutti hanno quindi accettato di buon grado gli oneri aggiuntivi; un po’ meno coloro che sono stati direttamente responsabili della raccolta dei dati e che hanno lamentato processi troppo burocratici. Per quanto riguarda i risultati raggiunti, ogni lavoratore ha confermato di aver acquisito una maggior consapevolezza dell’impatto ambientale di ogni singola azione e di aver con- seguentemente cambiato molti comportamenti anche a livello individuale, ad esempio “non lasciare più scorrere l’acqua inutilmente nel reparto pescheria”. Anche per quanto riguarda la formazione sulla registrazione Emas, i lavoratori si sono dimostrati soddisfatti, anche se è importante sottolineare che il processo ha avuto impatti più o meno rilevanti a seconda del reparto e che, per questo motivo, sarebbe stato importante suddividere i gruppi di formazione con questo criterio. La principale criticità emersa è la difficoltà nel trasferire i valori legati alla scelta della registrazione Emas alla clientela che comunque non vede e non percepisce nessun cambiamento a livello di punto vendita. Se, per esempio, Coop oggi utilizza la pellicola senza PVC per impacchettare i prodotti freschi, il cliente non nota la differenza. Il cliente medio di questo punto vendita appartiene ad una fascia di età piuttosto alta ed è più interessato alla convenienza, praticità e qualità dei prodotti, rispetto alla loro eticità o sostenibilità. E comunque non sembra aver ancora maturato una sensibilità, una 109 cultura e una consapevolezza sufficienti sulle tematiche legate allo sviluppo sostenibile. Un secondo aspetto critico espresso dai lavoratori è la difficoltà nel percepire un reale vantaggio competitivo sul territorio nell’adottare queste politiche. Esiste anche la consapevolezza che si tratta di un progetto “a lungo termine”, che porterà risultati maggiormente visibili in un prossimo futuro, ma i lavoratori pensano che le politiche adottate siano “eccessive” rispetto a ciò che effettivamente può essere percepito dai diversi gruppi di stakeholder: “siamo troppo avanti”, “il nostro negozio è d’élite”. Spunti di miglioramento e suggerimenti Poiché la criticità più rilevante è la comunicazione ai clienti - sia sulle motivazioni che sul processo che ha portato alla registrazione – potrebbe essere importante condividere con tali stakeholder i valori che hanno portato a questa scelta e fornire loro una maggiore comunicazione sui risultati anche economici che alcune nuove politiche hanno apportato. Per migliorare la comunicazione rispetto agli impegni presi con la registrazione Emas, è stato proposto di istituire un open day in cui viene presentato il punto vendita ad un gruppo di soci e di clienti che, con una visita guidata in tutti i diversi reparti, avranno modo di vedere quali sono le pratiche che vengono adottate in questo contesto, ma anche sulla qualità e sul processo di trattamento degli alimenti. Un’altra iniziativa nell’ambito dell’educazione al consumo consapevole potrebbe essere quella di coinvolgere direttamente gli allievi delle scuole attraverso un open day che dia loro la possibilità di diventare attori in prima persona delle nuove pratiche di gestione ambientale. Un’ulteriore idea suggerita è quella di un Mistery Emas che, così come il Mistery shopper controlla la cordialità e l’efficienza dei lavoratori nel punto vendita, potrebbe verificare le pratiche ambientali, assegnando poi un premio ai reparti che rispettano maggiormente gli standard previsti. È stato inoltre proposto di rendicontare in modo chiaro all’interno dell’ipermercato quali sono stati i risparmi energetici legati alle politiche adottate. Altri suggerimenti emersi per la sensibilizzazione dei clienti ai temi ambientali sono: • Organizzare la raccolta differenziata dell’olio esausto (che però risulta molto difficile da realizzare); • Incentivare l’uso della “scatola comoda” al posto dei sacchetti di plastica che, per quanto degradabili, sono comunque di maggior impatto ambientale rispetto alle scatole di cartone. In sintesi La registrazione Emas è vissuta dai lavoratori come un progetto, il cui significato è stato non solo compreso, ma anche condiviso. Esiste un maggior numero di regole che devono essere rispettate ma ogni lavoratore sembra aver fatto proprie le ragioni di questa scelta, che assumerà, nella percezione generale, un sempre maggior valore e significato nel lungo periodo. È stato però sottolineato più volte come la comunicazione a clienti e soci dell’impegno preso e del percorso fatto per ottenere la registrazione sia un aspetto su cui è ancora necessario lavorare. Le proposte in questo senso, quali l’open day, il Mistery Emas e la comunicazione a punto vendita, sono state tutte rivolte alla direzione dell’ipermercato, che le ha ritenute tutte interessanti e ne valuterà quindi la fattibilità. I NOSTRI IMPEGNI 112 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 6 - i nostri impegni Gli assi portanti del 2007 Nel 2007 Coop Adriatica vuole continuare a valorizzare l’identità cooperativa, il ruolo dei soci e i vantaggi ad essi destinati, la politica della convenienza, l’impegno per la propria sostenibilità ambientale e sociale. Il 2007, inoltre, conclude il Piano strategico 2005-2007 e sarà l’anno di elaborazione del nuovo Piano 2008-2010: si tratterà quindi di muoversi sia nel solco del consolidamento, sia dell’innovazione. Anche per questo, assumerà grande importanza il pieno coinvolgimento dei diversi interlocutori della Cooperativa, a partire dai soci e dai lavoratori. L’identità Coop e uno sviluppo sostenibile Nel 2006 Coop Adriatica ha aggiornato il proprio Codice etico. Nel nuovo anno, uno degli impegni più importanti sarà l’attività di formazione e informazione, rivolta ai soci e ai lavoratori, sul Codice, che sintetizza i valori della Cooperativa e indica le norme di comportamento conseguenti. Si completerà anche la ricerca storica sulla cooperazione dei consumatori nei territori in cui è presente Coop Adriatica e si promuoverà la diffusione della cultura della sostenibilità, anche tramite la partecipazione a ricerche, progetti e manifestazioni pubbliche. Tutela del potere d’acquisto Anche nel 2007 sarà prioritario l’impegno per la convenienza. L’obiettivo è mantenere, in media, prezzi più bassi almeno dello 0,5% rispetto ai concorrenti in tutti i territori di presenza della Cooperativa. Verranno dunque confermati il carrello composto dai principali prodotti della spesa quotidiana offerti a prezzi particolarmente vantaggiosi; lo sconto del 10% a favore dei soci che frequentano più assiduamente la Cooperativa; la promozione dei prodotti a marchio Coop, che coniugano qualità, eticità e risparmio. La massima convenienza andrà garantita anche in ambiti rilevanti per la spesa delle famiglie, come i libri e gli accessori scolastici, e innovativi, come i medicinali senza obbligo di ricetta e la telefonia. Coesione, solidarietà, educazione ai consumi Coesione e solidarietà restano gli assi portanti delle politiche sociali. Si estenderanno ulteriormente il progetto Brutti ma buoni e l’attività di Ausilio. Inoltre, nel 2007 Coop Adriatica sosterrà la nuova campagna nazionale Alimenta il tuo benessere, che promuove tra soci e cittadini la corretta alimentazione e l’attività fisica, e l’iniziativa Sai quello che mangi?, per l’educazione al consumo degli adulti. I prodotti Solidal Coop e Libera Terra saranno al centro di iniziative di informazione e promozione. Le Librerie.coop e l’impegno nella cultura Ausilio per la cultura e Ad alta voce ad esso collegata, lo spazio Eureka! all’interno dell’ipercoop Lame e l’attività di scambio librario Seminar libri testimoniano il crescente impegno della Cooperativa in campo culturale, che suscita forte interesse. Per questo è nata la catena di Librerie. coop che, dopo l’avvio lo scorso anno in cinque gallerie commerciali, si estenderà sia a livello nazionale sia nel territorio di Coop Adriatica. La Cooperativa inoltre si proporrà nuovamente come punto di riferimento per i giovani, attraverso progetti in grado di valorizzare la loro creatività. Un ambiente più pulito Il 2007 sarà un anno di forti investimenti per la riduzione dell’impatto ambientale della Cooperativa. Raddoppieranno, da due a quattro, i punti vendita alimentati da energia rinnovabile. Continueranno, poi, le azioni per rendere più efficienti dal punto di vi sta ambientale gli impianti dei negozi. 113 Coop Adriatica e la sostenibilità I soci La crescita della base sociale e la partecipazione attiva dei soci restano un obiettivo fondamentale per la Cooperativa. Si lavorerà quindi affinché i soci, a partire da quelli più giovani, conoscano i valori e l’identità di Coop, le sue attività sociali e istituzionali. Essi, inoltre, saranno i principali destinatari della politica della convenienza, con vantaggi e offerte dedicate. Si manterrà la politica di massima trasparenza e sicurezza sul Prestito sociale, che genera rendimenti allineati a quelli offerti dal mercato monetario. Coop Adriatica rafforzerà ed estenderà la mutualità in altri ambiti di interesse per i soci: dal turismo ai servizi finanziari, dalla cultura alla telefonia mobile; integrerà l’attività dei punti Coop Salute con iniziative di informazione sui farmaci da banco; valorizzerà le oltre 250 convenzioni con terzi per offrire servizi e prestazioni di qualità a costi vantaggiosi per i soci. Indicatori Soci Soci prestatori Incidenza delle vendite ai soci Carte socio Coop abilitate al pagamento Indicatori Vendite Vendite a rete omogenea Investimenti Prestito sociale Margine operativo omogeneo Andamento rispetto al 2006 V V Obiettivi 2007 (in euro) 975.000 214.800 74% V Andamento rispetto al 2006 V W V V V 81.000 Obiettivi 2007 (in euro) 1.858.611.000 1.833.592.000 128.895.000 1.798.000.000 128.503.000 Alla fine del 2001 Coop Adriatica ha intrapreso un percorso strategico Verso la sostenibilità, che si è articolato in varie tappe e ha definito una serie di strumenti, tra cui il Bilancio preventivo di sostenibilità. In un processo di miglioramento continuo, la Cooperativa ha rinnovato, anno dopo anno, i propri strumenti per la definizione delle strategie di responsabilità sociale e la successiva rendicontazione, riservando particolare attenzione alle indicazioni scaturite dal confronto con i suoi diversi interlocutori. Un contributo importante è peraltro scaturito dalla decisione di sottoporre il Bilancio di sostenibilità alla verifica di una terza parte indipendente, affidata a Bureau Veritas Quality International, sulla base dello standard internazionale AA1000 che valuta anche la capacità delle organizzazioni di coinvolgere i portatori d’interesse nei processi aziendali. 114 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 6 - i nostri impegni I lavoratori La comunità Coop Adriatica aumenterà ulteriormente l’occupazione, favorendone la stabilità e armonizzando i diritti dei lavoratori nelle diverse aree contrattuali. Anche l’ingresso della Cooperativa in settori innovativi genererà posti di lavoro: nel 2007 saranno oltre 40 i farmacisti occupati nei punti Coop Salute, mentre la società Librerie.coop giungerà a un organico di circa 60 persone. La formazione sull’identità cooperativa, i vantaggi per i soci e il Codice etico coinvolgerà tutti i lavoratori. Due importanti progetti saranno finalizzati all’ascolto: un processo strutturato di rilevazione e valorizzazione dei suggerimenti e delle idee dei singoli lavoratori e la nuova indagine di clima, volta a conoscere il grado di soddisfazione dei dipendenti. In Coop Adriatica, la mutualità verso il territorio si concretizza in numerose attività, articolate a livello locale grazie all’impegno dei soci volontari. Tra le più rilevanti: Indicatori Lavoratori Giornate di formazione Costi totali per formazione (in euro) Margine operativo omogeneo Obiettivi 2007 V 9.050 V 8.640 V 1.718.000 V 11 C’entro anch’io Con la sesta edizione del bando, la Cooperativa individuerà fino a 34 progetti per ridurre o prevenire l’esclusione sociale e li sosterrà con un contributo diretto. Alle iniziative prescelte andranno inoltre le donazioni liberamente effettuate dai soci tramite l’eventuale ristorno sociale. La selezione sarà effettuata da una commissione presieduta da don Luigi Ciotti, che sarà supportata dalle valutazioni effettuate nel territorio dai consiglieri di Zona. Ausilio per la spesa e per la cultura L’attività di consegna della spesa al domicilio di persone anziane o disabili, svolta da soci volontari, sarà estesa a nuovi territori. Per consolidare le esperienze in atto si attiveranno collaborazioni con associazioni e istituzioni, in una logica di rete. Si conferma l’impegno per facilitare l’accesso alla cultura alle persone disabili, anche con iniziative di lettura a domicilio o in strutture di accoglienza, sviluppando così un rapporto più stretto tra cultura e solidarietà. Brutti ma buoni Si attiverà in altri 18 punti vendita il progetto di recupero e destinazione a fini sociali degli alimentari invenduti: i prodotti vicini alla scadenza o dalla confezione danneggiata, ma integri e sicuri, saranno distribuiti ad associazioni che si occupano di persone bisognose o di animali. Si stima che nel 2007 saranno donate 700 tonnellate di prodotti a 130 organizzazioni. Altri impegni La Cooperativa proseguirà a innovare anche in ambiti consolidati, come l’educazione al consumo consapevole, che verrà estesa agli adulti; la solidarietà internazionale, con il nuovo collezionamento e con l’adesione alla campagna triennale “Stop alla povertà Cooperazione e solidarietà”; la finanza etica, tramite la sottoscrizione di prodotti finanziari che sostengano l’imprenditoria sociale e favoriscano lo sviluppo del commercio equosolidale. Indicatori Progetti sostenuti da C’entro anch’io Fondi stanziati da C’entro anch’io (in euro) Gruppi di Ausilio spesa e cultura Negozi coinvolti in Brutti ma buoni Educazione ai consumi: ragazzi coinvolti Progetti di solidarietà internazionale Costi per attività sociali e comunicazione (in euro) Obiettivi 2007 tra 28 e 34 140.000 V 43 V 43 V 28.000 tra 11 e 14 V 4.959.000 115 Il prodotto Il punto vendita Coop continuerà a perseguire l’obiettivo di praticare i prezzi più bassi del mercato, indipendentemente da offerte e promozioni, mantenendo elevati la qualità dei prodotti e il livello di servizio offerto. Prezzi particolarmente convenienti saranno poi applicati sui farmaci in vendita nei punti Coop Salute, che genereranno un risparmio complessivo di quasi 2 milioni di euro, per i soci e per tutti i cittadini. Una buona rete di vendita, con i migliori servizi, è la condizione per garantire la crescita della Cooperativa e la qualificazione del territorio in cui opera. Eticità e prodotto Coop Coop propone prodotti sani e sicuri, realizzati nel rispetto dei diritti umani, dei lavoratori e dell’ambiente: biologici, tipici e locali, del commercio equosolidale, certificati ambientalmente. Per il 2007 è previsto un rinnovamento della gamma dei prodotti a marchio, per soddisfare bisogni diversificati. Particolare rilievo sarà dato alla linea Solidal, con l’introduzione di nuovi capi di abbigliamento, dai jeans alle felpe di cotone. Inoltre, in collaborazione con l’organizzazione non governativa italiana Cospe, torneranno in commercio i manghi del Senegal certificati da TransFair. Infine, il progetto di valorizzazione delle produzioni del territorio Cose di qui, già realizzato nel riminese, sarà replicato in tutte le aree geografiche, con un ampio coinvolgimento dei portatori d’interesse. Indicatori Grado di convenienza Obiettivi 2007 0,5% (rispetto ai concorrenti) Incidenza sulle vendite del prodotto Coop Soci coinvolti nell’Approvato dai soci Indicatori Punti vendita Punti vendita in ristrutturazione Punti vendita alimentati da energie rinnovabili Punti vendita a norma Green Light Punti vendita dotati di Salvatempo Punti vendita certificati Haccp Punti vendita con spazio “Coop Salute” Punti vendita con “Seminar libri” V 18,6% 2.700 Obiettivi 2007 V 140 W 6 V 4 V 23 13 V 11 V 14 V 16 Lo sviluppo e il rinnovamento della rete Coop Adriatica proseguirà a investire in modo rilevante nello sviluppo e nel rinnovamento della rete di vendita. Tre i supermercati di nuova realizzazione: uno ad Ancona, uno nell’isola di Pellestrina (Venezia) e uno a Mezzano (Ravenna), in sostituzione di quello esistente. Resta alta l’attenzione al trattamento dei prodotti: saranno eseguiti oltre 8 mila controlli sanitari sulle superfici di lavoro e negli ambienti in cui vengono preparati o confezionati gli alimenti. La certificazione Haccp dell’ipercoop di Rimini porterà a 11 i punti vendita con un piano di autocontrollo certificato sulla sicurezza dei cibi. Coop Adriatica negli ultimi anni si è impegnata in modo innovativo sul terreno della cultura, avvicinandola anche ai tanti cittadini che non frequentano i luoghi ad essa tradizionalmente deputati. Nel 2007, Seminar libri, l’attività di prestito librario all’interno dei centri commerciali con la formula del book crossing, sarà esteso ad altri 9 punti vendita, in collaborazione con le Amministrazioni locali. Eureka!, lo spazio culturale dell’ipercoop Lame di Bologna, proporrà circa 150 appuntamenti, quali presentazioni di libri, corsi, mostre d’arte e incontri con associazioni, confermandosi come una piccola piazza in cui tutti i cittadini possono incontrarsi e arricchire le proprie conoscenze in vari ambiti. Riduzione dell’impatto ambientale Le strutture della Cooperativa sono sempre più orientate alla riduzione dell’impatto ambientale e, per alcune, si sono raggiunti livelli di eccellenza. È di dicembre 2006 la registrazione Emas dell’ipercoop Città delle Stelle di Ascoli Piceno, avvenuta in seguito all’adozione e all’adeguamento del sistema di gestione ambientale: si tratta del primo punto vendita in Italia ad aver ottenuto questo riconoscimento europeo, che ne attesta la sostenibilità ambientale. Nel 2007 la Cooperativa incrementerà la quota di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili: oltre agli ipermercati di Ascoli Piceno e Rimini, anche quelli di Pesaro e Pescara, saranno alimentati con energia pulita. Per quanto riguarda i rifiuti, si continuerà a prediligere la raccolta differenziata e a diffondere questa buona pratica anche tra i clienti, informandoli sulle modalità di smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, degli oli per auto e di altri rifiuti speciali. Particolare attenzione sarà posta al tema dell’eco-efficienza, con interventi nei punti vendita tra i quali l’aggiornamento di tutti i sistemi di supervisione, che razionalizzano il consumo di energia e la zonizzazione degli impianti di illuminazione in base alle effettive necessità dei reparti. DOCUMENTI 118 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 7 - documenti Bureau Veritas - Verifica indipendente del Bilancio di sostenibilità di Coop Adriatica Rapporto di verifica di Bureau Veritas Indirizzato alla Direzione di Coop Adriatica a) Introduzione Bureau Veritas Italia S.p.A., ha ricevuto, per il quarto anno l’incarico da parte di Coop Adriatica di verificare il processo di redazione del Bilancio di Sostenibilità e delle informazioni/dati ivi contenuti. Il rapporto di verifica indipendente è relativo al Bilancio di Sostenibilità del 2006 (Periodo di riferimento : gennaio 2006-dicembre 2006). La verifica da parte di Bureau Veritas ha avuto luogo nel periodo di Aprile – Maggio 2007. b) Scopo della verifica La verifica del Bilancio di Sostenibilità è stata condotta allo scopo di: • Attestare la credibilità delle informazioni sociali, ambientali, economiche e delle relative prestazioni associate; • Verificare la conformità ai principi dello standard di processo AA1000AS , in termini di: • Rilevanza • Completezza • Rispondenza • Verificare le azioni intraprese a fronte delle aree di miglioramento evidenziate nel rapporto di verifica allegato al bilancio di sostenibilità 2005. L’attività è stata effettuato presso la sede di Coop Adriatica e presso un campione rappresentativo di punti vendita. • Interviste al personale; • Verifica di registrazioni e di documenti; • Osservazione diretta degli ambienti di lavoro; • Raccolta delle informazioni da parti interessate esterne; • Partecipazione a focus group organizzati con gli stakeholder, al fine di verificare la qualità del processo di dialogo, secondo le linee guida di AA1000SES; • Analisi degli aspetti emersi dal dialogo e conseguente correlazione con le risposte e gli impegni descritti nel Bilancio di sostenibilità; • Verifica dei contenuti del Bilancio di sostenibilità. L’attività di verifica è stata supportata dall’utilizzo dello strumento metodologico quantitativo e qualitativo VeriSEAAR©1 , che risulta modellato su una completa e letterale interpretazione dei requisiti di AA1000 e che consente di valutare la conformità del bilancio allo standard AA1000AS . Pur riconoscendo che il processo di consultazione degli stakeholder deve essere, continuativo, per fornire un’immediata correlazione ai principi di rilevanza, completezza e rispondenza dello standard AA1000AS, i requisiti sono stati raggruppati nelle tre fasi che caratterizzano il processo di redazione del bilancio di sostenibilità: All’interno del bilancio di sostenibilità abbiamo inoltre evidenziato gli aspetti da noi verificati e il livello di verifica applicato attraverso l’utilizzo della seguente simbologia: Limitazioni La nostra attività non ha comportato la verifica delle informazioni finanziarie poiché già verificate da altre terze parti indipendenti e la verifica delle aspirazioni e delle opinioni di Coop Adriatica riportate nel bilancio di sostenibilità. c) Metodologia Il bilancio si sostenibilità di Coop Adriatica copre tutte le sue operazioni e attività. La verifica del bilancio di sostenibilità e del processo è avvenuta attraverso l’applicazione delle seguenti tecniche di auditing: • Analisi delle politiche, procedure, prassi e processi aziendali; 1 Verifica di processo: il testo e le informazioni sono state verificate per accuratezza e il processo per ottenerle è stato verificato secondo i requisiti dello standard AA1000AS. Verifica del testo: i fatti descritti o richiamati sono stati verificati attraverso interviste o altre tecniche di auditing. Verifica numerica: i dati sono verificati nella loro accuratezza. Le metodologie sopra descritte ci hanno fornito le ragionevoli evidenze su cui abbiamo fondato le nostre conclusioni. VeriSEAAR© - Social and ethical accounting, auditing and reporting- particolare strumento di verifica, sviluppato da Bureau Veritas. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito: www.bureauveritas.com 119 d) Conclusioni d) Conclusioni d (I) Commenti sul bilancio di sostenibilità • risponde in maniera trasparente, agli argomenti portati all’attenzione dagli stakeholder. Si confermano, le seguenti osservazioni. Il Bilancio di Sostenibilità del 2006 di Coop Adriatica: • fornisce una rappresentazione credibile dell’“approccio strategico verso la sostenibilità” adottato dall’Organizzazione; • fornisce le informazioni in maniera chiara e comprensibile; • fornisce una buona infrastruttura su cui consolidare l’integrazione con gli altri processi aziendali; 85% 88,0% 84,5% 81,5% Il punteggio assegnato attraverso la metodologia VeriSEAAR©1 nel corso delle tre fasi del processo è di seguito illustrato. Avanzato 90% 88% d (II) Commenti sull’adeguamento ai requisiti e principi dello standard AA1000AS Buono 68% 56% 50% Medio 40% 28% 23% Scarso Fase 2 Consultazione Completezza Fase 1 Pre-Consultazione Rilevanza Fase 3 Post-Consultazione Rispondenza 90% P2 69% P3 90% P4 90% P5 87% P6 77% P7 78% P8 90% P9 85% P10 86% P11 83% P12 80% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% FASE 2 - consultazione: consiste nella verifica della qualità dei processi attraverso cui l’organizzazione consulta gli stakeholder, identifica gli indicatori correlati, con riferimento agli aspetti rilevanti e alle performance associate. Fase che ci consente di verificare il principio di completezza. FASE 3 - post-consultazione: consiste nella verifica dell’attività di analisi delle informazioni raccolte e del processo di comunicazione delle risposte, attraverso la stesura del bilancio. Fase che ci consente di verificare il principio di rispondenza. P1 10% FASE 1 - pre-consultazione: consiste nella verifica della pianificazione e implementazione di politiche, procedure e sistemi a supporto dei requisiti dello standard di processo, inclusa l’identificazione degli stakeholder e delle loro aspettative; Fase che ci consente di verificare il principio di rilevanza. 100% P1 P2 Definizione di impegni e procedure di governance Identificazione degli stakeholder, delle loro aspettative e percezioni P3 Definizione e riesame dei valori P4 Identificazione dei temi rilevanti P5 Determinazione degli ambiti del processo P6 Identificazione di indicatori P7 Raccolta delle informazioni P8 Analisi delle informazioni, definizione degli obiettivi e sviluppo di piani di miglioramento P9 Preparazione del rapporto P10 Audit Interno P11 Comunicazione del rapporto, raccolta e analisi delle informazioni di ritorno P12 Definizione e implementazione di sistemi di gestione dei processi 120 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 7 - documenti La valutazione complessiva del processo di rendicontazione e redazione in conformità ai requisiti dello standard AA1000AS ha evidenziato anche quest’anno un processo che coinvolge, ascolta e fornisce risposte agli stakeholder dell’Organizzazione, in termini di rilevanza degli argomenti trattati, completezza e rispondenza. Nel corso del 2006, Coop Adriatica ha messo in atto efficaci azioni in risposta alle richieste di miglioramento, agli impegni presi nel Bilancio di Sostenibilità 2005, in linea con il piano strategico 2005-2007 e ha “gettato” inoltre le basi per il nuovo piano strategico del 2008-2010, che vede la sostenibilità entrare a far parte in maniera ancora più incisiva e inclusiva nelle strategie di Coop Adriatica. In particolare si valutano positivamente i seguenti aspetti: • L’impegno profuso da Coop Adriatica nell’attività formativa, in particolare per l’area della sostenibilità; • Il buon livello di consapevolezza e condivisione raggiunta da tutte le direzioni in tale ambito; • La pubblicazione del Codice etico; • il miglioramento di alcuni indicatori, in particolare nelL’area Politiche sociali; • L’avvio di un percorso che ha rinnovato lo svolgimento della consulta; • L’avvio dello studio di un nuovo modello di controllo strategico; • Le attività svolte e le buone performance raggiunte nell’ambito salute e sicurezza. Global Reporting Initiative Coop Adriatica ha utilizzato nel proprio bilancio di sostenibilità gli indicatori della Linea Guida del GRI per la misurazione e valutazione delle proprie prestazioni. La Cooperativa è consapevole della necessità di perseguire il miglioramento di alcuni indicatori e della possibilità di introdurne di nuovi. d(III) Aree di miglioramento • Consolidare la fase di predisposizione di procedure documentate per meglio descrivere: • i processi messi in atto nell’ambito della raccolta, elaborazione, condivisione delle informazioni e dei dati relativi al Bilancio di Sostenibilità; • i processi di inclusione degli stakeholder, per la comprensione delle loro aspettative, bisogni e percezioni, al fine di garantire l’adeguata rispondenza agli impegni presi; • Implementare efficaci procedure di monitoraggio (audit interno) per verificare l’adeguatezza, l’efficienza ed efficacia dei processi interni e la coerenza con i valori della cooperativa; • Monitorare con maggiore efficacia le azioni messe in atto dalla cooperativa per rispondere alle richieste dei propri stakeholder; • Proseguire nel rendere il processo di rendicontazione del bilancio di sostenibilità integrato con gli altri strumenti di rendicontazione e i processi esistenti. Bureau Veritas Italia S.p.A. 28 Maggio 2007 121 Glossario Accountability AA1000 Isitituto internazionale non profit, con una rappresentanza multistakeholder. Pubblica standard per la rendicontazione - serie AA1000 - progettati allo scopo di migliorare le prestazioni di rendicontazione delle organizzazioni attraverso un processo di consultazione e coinvolgimento degli stakeholder. Tra questi: > AA1000 AS (Assurance Standard): standard per la valutazione, la verifica ed il rafforzamento della credibilità e della qualità dei processi di rendicontazione delle organizzazioni. Emesso da Accountability nel 2003, si fonda sui seguenti principi: o Inclusività: l’organizzazione ha attivato nelle diverse fasi del processo un coinvolgimento reale degli stakeholder, delle loro aspirazioni e dei loro bisogni. o Rilevanza: richiede che il report di una organizzazione includa informazioni sulla performance di sostenibilità richiesta dai suoi stakeholder, che mettono questi ultimi nella condizione di formulare giudizi e prendere decisioni e intraprendere azioni. o Completezza: richiede che il report di una organizzazione comprenda gli aspetti rilevanti delle sue performance, gli impatti che ne derivano e i punti di vista degli stakeholder sulle tematiche rilevanti. o Rispondenza: richiede che il valutatore valuti se l’organizzazione ha risposto a specifiche preoccupazioni ed interessi degli stakeholder e ha adeguatamente comunicato queste risposte nel suo report. > AA 1000 SES: emesso nel 2006 dopo che oltre 35 organizzazioni sono state coinvolte nel processo di consultazione, fornisce un quadro di riferimento generalmente applicabile, per la progetta- zione, l’implementazione, la verifica di qualità e la comunicazione del processo di stakeholder engagement. È coerente con la serie AA1000, in particolare con lo standard AA1000AS, in quanto si fonda sui e si fonda sui seguenti principi: o Rilevanza: richiede la conoscenza degli stakeholder e delle loro concrete aspettative; o Completezza: prevede la comprensione delle aspettative degli stakeholder, dei loro punti di vista, bisogni e percezioni associate a tematiche concrete; o Rispondenza: Richiede che si risponda coerentemente alle aspettative e preoccupazioni concrete espresse dagli stakeholder. Per maggiori informazioni: www.accountability.org Certificazione Ecolabel Il marchio europeo Ecolabel attesta che un prodotto ha un ridotto impatto ambientale lungo tutto il suo ciclo di vita: dalle materie prime utilizzate alle modalità di distribuzione e di eliminazione dopo l’uso. Ecolabel assicura che in ogni stadio del processo di produzione e consumo vengano presi in esame aspetti fondamentali come l’inquinamento e il degrado del terreno, la contaminazione idrica e atmosferica, il rumore, i consumi di energia e di altre risorse naturali, tramite certificazione da parte di soggetto terzo. Il prodotto è riconoscibile grazie ad una margherita presente sulla confezione. Certificazione FSC Il programma internazionale sviluppato dal Forest Stewardship Council garantisce che tutti i prodotti recanti il marchio FSC provengano da una foresta gestita con criteri sostenibili. Il logo FSC su un prodotto indica che il legno usato per fabbricarlo proviene da foreste gestite in modo ecologicamente compatibile, socialmente utile ed economicamente valido. La certificazione FSC non è l’unica certificazione nel mondo forestale, ma è l’unica che prende in considerazione aspetti economici e sociali oltre che ambientali e per questo ha ottenuto il pieno sostegno delle associazioni ambientaliste (WWF e Greenpeace) e sociali (Amnesty International). Certificazione Green Light Green Light è un progetto promosso e sostenuto dalla Commissione Europea, a cui aderiscono 14 paesi della Comunità. Si chiama così, “luce verde”, perché è questo il colore che richiama il principio di armonia con l’ambiente e con la natura. Si rivolge principalmente ai grandi utilizzatori di energia elettrica (uffici, banche, aeroporti, centri commerciali e Pubblica amministrazione) per promuovere l’uso di sistemi di illuminazione più efficienti di quelli tradizionali, volti a contenere il consumo energetico a parità di livello di illuminazione, riconoscendo a tali soggetti l’impegno per il risparmio energetico e l’impiego di tecnologie a basso consumo. Certificazione HACCP HACCP è un metodo di analisi che consente di identificare i pericoli per la salute del consumatore e di individuare le più idonee attività di controllo. La certificazione attesta la conformità del sistema di autocontrollo igienico aziendale, basato sul metodo HACCP, alla norma UNI 10854: 1999. Il “bollino blu” di sicurezza che si ottiene (in un punto vendita) assicura il rispetto della severa normativa per il trattamento degli alimenti della FAO e dell’Organizzazione mondiale della Sanità in tutti i passaggi di ricevimento, stoccaggio, lavorazione, trasformazione e vendita di prodotti alimentari destinati al consumatore finale, comprese le lavorazioni interne dei reparti gastronomia, cucina, pasticceria, carni, pesce, ortofrutta. La 122 Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 7 - documenti certificazione è ottenuta in seguito a visita ispettiva da parte di società di certificazione allo scopo accreditata dal SINCERT (Sistema Nazionale per l’Accreditamento dei Laboratori di prova). Certificazione SA8000 La norma SA8000 è uno standard internazionale elaborato nel 1997 dall’ente americano SAI-Social Accountability International, che specifica i requisiti minimi e i sistemi di gestione da adottare per rispettare alcuni diritti fondamentali dei lavoratori. I requisiti della normativa devono essere applicati universalmente in relazione alla collocazione geografica, al settore industriale e alla dimensioni dell’azienda. I principi che ispirano la normativa - e che rappresentano presupposto necessario al concetto di responsabilità sociale di impresa - si rifanno alle Convenzioni ILOInternational Labour Organisation (http:// www.ilo.org) sui diritti dei lavoratori, alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Bambino. Le disposizioni principali riguardano il divieto ad utilizzare lavoro infantile o lavoro obbligato, la garanzia di un luogo di lavoro sicuro e salubre e la relativa adozione di misure adeguate per prevenire incidenti e danni alla salute che possono verificarsi durante lo svolgimento del lavoro, il rispetto dei diritti sindacali ed il divieto ad effettuare o sostenere qualsiasi tipo di discriminazione. Commercio Equo e Solidale Il Commercio Equo e Solidale (Fair Trade) è una partnership commerciale, basata sul dialogo, la trasparenza ed il rispetto, che cerca una maggiore equità nel commercio internazionale. Contribuisce ad uno sviluppo sostenibile offrendo migliori condizioni di scambio ed assicurando i diritti dei produttori e dei lavoratori svantaggiati, specialmente nel Sud del Mondo. Le organizzazioni di Fair Trade (in collaborazione con i consumatori) sono impegnate attivamente nel sostegno ai produttori, nelle campagne di sensibilizzazione per il cambiamento nelle regole e nelle pratiche del commercio internazionale convenzionale. In particolare, il Commercio Equo e Solidale: − Lavora con i produttori ed i lavoratori messi ai margini dal mercato tradizionale allo scopo di aiutarli a passare da una posizione di vulnerabilità alla sicurezza ed all’autosufficienza economica. − Permette ai produttori ed ai lavoratori di contare nelle loro stesse organizzazioni. − Gioca attivamente un ruolo più ampio nell’arena globale per raggiungere una maggiore equità nel commercio internazionale. EMAS e ISO 14001 Esistono due standard di certificazione riconosciuti per i sistemi di gestione ambientale: il regolamento EMAS (European Eco-management and Audit Scheme) ed ISO 14001 dell’International Organisation for Standardisation). Il sistema comunitario di eco-gestione ed audit (EMAS), introdotto dal Regolamento CE n° 761 del 2001, si propone l’obiettivo di favorire, su base volontaria, una razionalizzazione delle capacità gestionali dal punto di vista ambientale delle organizzazioni, basata non solo sul rispetto dei limiti imposti dalle leggi - che rimane comunque un obbligo dovuto - ma sul miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali, sulla creazione di un rapporto nuovo e di fiducia con le istituzioni e con il pubblico e sulla partecipazione attiva dei dipendenti. La logica dell’EMAS è infatti quella dell’attivazione delle imprese verso il miglioramento delle loro prestazioni ambientali secondo tempi e criteri adeguati alle loro esigenze e disponibilità. L’azienda ha, quindi, la possibilità di dimostrare che presso un determinato sito produttivo (nel caso della grande distribuzione si intende come sito il singolo punto vendita) ha instaurato un sistema di gestione ambientale per tenere sotto controllo tutte quelle attività che hanno un impatto sull’ambiente esterno (emissioni in atmosfera, gestioni rifiuti, rumori, ecc.) e successivamente ciò le permetterà di essere iscritta in un apposito Registro Europeo; alle parti interessate l’azienda comunica e rende pubbliche le proprie prestazioni ambientali del sito produttivo tramite la Dichiarazione Ambientale. L’ISO 14001 si distingue dal regolamento EMAS per alcuni elementi formali (non richiede un’analisi ambientale iniziale né la pubblicazione della dichiarazione ambientale; si applica alle organizzazioni e non ai siti; non ha limitazioni geografiche all’area europea). La differenza fondamentale consiste nella maggior enfasi che EMAS attribuisce alla valutazione della performance ambientale per la registrazione. In generale, quindi, lo standard europeo richiede un impegno maggiore per l’ottenimento e il mantenimento della certificazione. FairTrade-TransFair TransFair è il marchio di garanzia del mercato Equo e Solidale in Italia. È un’associazione senza scopo di lucro costituita da organismi che operano nella cooperazione internazionale, nella solidarietà e nel Commercio Equo e Solidale, nata nel 1996 per diffondere nella grande distribuzione i prodotti del mercato equo. TransFair fa parte di FLO (Fair Trade Labelling Organistions), il coordinamento internazionale dei marchi di garanzia, insieme ad altri 16 marchi che operano in Europa, Stati Uniti, Canada e Giappone. In pratica, TransFair garantisce che i prodotti con il suo simbolo siano stati lavorati senza causare sfruttamento e povertà nel Sud 123 del mondo e siano stati acquistati secondo i criteri del Commercio Equo e Solidale. Global Reporting Iniziative (GRI) Le Linee Guida della Global Reporting Initiative (GRI), organizzazione multistakeholder fondata nel 1997, sono riconosciute come lo standard di riferimento per i contenuti della rendicontazione etico-sociale. Il loro obiettivo è promuovere a livello internazionale l’armonizzazione delle diverse modalità di rendicontazione ambientale, sociale ed economica delle organizzazioni (imprese, ma non solo) così da rendere i bilanci confrontabili e verificabili al pari dei rendiconti economico-finanziari. Il cuore delle Sustainability Reporting Guidelines (nella versione del giugno 2002) si trova nella sezione dedicata ai contenuti della rendicontazione, suddivisi in cinque sezioni: visione (la strategia dell’organizzazione sui temi della sostenibilità, inclusa la dichiarazione dell’Amministratore Delegato o del senior management), profilo (una descrizione dell’organizzazione che comprenda l’elenco degli stakeholder), struttura di governance e management systems (missione e valori, politiche e sistemi di governance della sostenibilità, dialogo con gli stakeholder), indice dei contenuti, indicatori di performance qualitativi/quantitativi per la misurazione. Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS) Il Gruppo di Studio per la statuizione dei principi di redazione del Bilancio Sociale (GBS), composto da studiosi e professionisti, ha pubblicato nel 2001 le linee guida italiane per la stesura del bilancio sociale, che fanno riferimento ai più autorevoli standard internazionali. La struttura e i contenuti del Bilancio Sociale si dividono in 3 sezioni: 1. l’identità aziendale, in cui l’organizzazione enuncia la missione, i valori, l’assetto istituzionale, in modo da rendere possibile e favorire il confronto tra i valori enunciati e le performance realizzate; 2. la produzione e distribuzione del valore aggiunto, in cui i dati rilevati nel conto economico vengono riorganizzati in modo da evidenziare il processo di formazione del valore aggiunto e la sua distribuzione tra gli stakeholder. Il valore aggiunto serve ad ancorare il bilancio sociale ai dati contabili - i quali hanno una loro autonoma valenza sociale che non traspare direttamente dal bilancio d’esercizio - ma che va comunque esplicitata; 3. la relazione sociale, che contiene la descrizione qualitativa e quantitativa dei risultati conseguiti dall’azienda rispetto agli impegni assunti, le attività realizzate e gli impatti prodotti su tutti gli stakeholder. Al fine di valorizzare il Bilancio Sociale come strumento di dialogo e coinvolgimento dei diversi portatori d’interesse, le linee guida prevedono sezioni integrative, in cui trovano spazio i giudizi e le opinioni degli stakeholder, in un’ottica di miglioramento continuo. ISO 9001/Vision 2000 ISO 9001 è un sistema di gestione della qualità, recentemente rivisto e migliorato attraverso la Vision 2000, che contiene una specifica sezione sull’impatto sociale delle organizzazioni. Il termine Vision 2000 è il nome utilizzato da UNI per identificare il filone delle proprie attività (formazione, prodotti editoriali, servizi, ecc.) che riguardano la nuova famiglia di norme sulla qualità. Prodotto Biologico Si definisce prodotto biologico quello che è prodotto senza l’uso di sostanze chimiche e le cui tecniche di produzione includono la valorizzazione della bio-diversità, il be- nessere animale, la sicurezza alimentare, la tutela ambientale. Tali prodotti vengono certificati mediante visite ispettive da Enti terzi indipendenti, allo scopo accreditati secondo regolamento CEE 2092/91. Tra questi i principali sono AIAB e CCCB. Progetto Friend of the Sea Il progetto “Friend of the Sea” ha l’obiettivo di promuovere politiche di pesca ecologicamente e socialmente sostenibili, per cui i prodotti ittici devono essere pescati secondo certi criteri: in aree dove la risorsa è gestita in maniera sostenibile; con metodi selettivi e non dannosi per l’ecosistema; nel rispetto del codice di condotta per la pesca responsabile della FAO. Progetto Dolphin Safe Il progetto “Dolphin Safe” (salvare i delfini) nacque a seguito delle proteste degli ambientalisti in merito al sistema di pesca del tonno utilizzato dalle flotte operanti nell’Oceano Pacifico Orientale e contro l’elevato tasso di mortalità di delfini che ne derivava. Alcune delle maggiori organizzazioni ambientaliste internazionali portarono il problema all’attenzione di produttori e governanti, mettendo a punto un controllo di filiera che permettesse di verificare il cammino dalla fase di pesca sino al prodotto finito. La correttezza del sistema viene garantita dalla presenza di osservatori sulle barche e da ispezioni negli stabilimenti produttivi. Stakeholder engagement È l’impegno a far proprio il principio di inclusività. Ciò significa riconoscere agli stakeholder (tutti coloro che sono influenzano e/o sono influenzati dalle attività di un’organizzazione, dai suoi prodotti o servizi e dai relativi risultati di performance) il diritto di essere ascoltati ed accettare l’impegno a dare loro conto della propria attività e scelte. Valutazioni, suggerimenti e proposte relative al Bilancio di sostenibilità di Coop Adriatica sono gradite e possono essere inviate a: [email protected] oppure a: Progetto Sostenibilità Coop Adriatica, via Villanova 29/7 - 40055 Villanova di Castenaso (BO) Redazione a cura della direzione Politiche Sociali e del servizio comunicazione con la collaborazione di tutte le direzioni di Coop Adriatica con la consulenza di Progetto grafico: Pablo comunicazione/Fabio Bolognini Impaginazione: Pablo comunicazione Questa pubblicazione è stata stampata su carta ecologica Cyclus Offset Finito di stampare nel mese di giugno 2007 via Villanova 29/7, 40055 Villanova di Castenaso (Bo) www.e-coop.it