L’UMILTA’ DI UN GRANDE UOMO L’umiltà è il primo passo che l’uomo deve compiere, un passo di apertura verso la vita e verso ciò che Dio ci dà. La grandezza di quest’uomo, sempre pronto ad imparare, non è consistita in altro che in questa umiltà , nei confronti di tutte le cose e di Dio. Giobbe “Non esisterei, dunque dio mio non esisterei affatto se tu non fossi in me . O piuttosto non esisterei se non fossi In te”. La frase di Agostino si può facilmente capire se immaginiamo di tornare nel ventre materno e di nascere in questo Istante, vedendo le cose come per la prima volta La prima reazione sarebbe lo stupore e subito dopo ci renderemmo conto di esistere ovvero di dipendere da qualcuno che ci ha creato, cioè da Dio. Nel discorso tra Dio e Giobbe è evidente come l’uomo dipende da qualcosa di più grande. Dio, interrogando Giobbe, gli chiese:”Dov’eri tu quando ponevo le fondamenta della terra?Dillo se hai tanta intelligenza … il censore vorrà ancora contendere con l’onnipotente?” “Grande, o Signore, degno di somma lode, grande la tua potenza senza limiti la tua sapienza(…) L’uomo, piccola particella del tuo creato, vuole lodarti.” Sandro Botticelli- la conversione di Sant’Agostino. Spesso l’uomo però cade nella tentazione e questo quadro di Dalì rappresenta benissimo questa condizione: il piccolo uomo che eleva la sua croce al cielo (quindi a Dio) ha ancora un aspetto umano, mentre tutte le cose per le quali l’uomo può cadere in tentazione si “assottigliano”. Questo assottigliamento non è niente altro che un affinamento dell’anima. In effetti, tutti i beni inferiori al bene supremo che si elevano verso il cielo sono l’esaltazione sbagliata di beni superflui e quindi la tentazione . Un giorno sono andata a Milano e il tentativo nobile di costruzione dell’uomo mi è sembrato qualcosa di simile a questo quadro. Io mi sono sentita come l’uomo a terra che afferma la sua semplicità e umanità. Salvator Dalì “Non esisterei dunque mio Dio, non esisterei affatto, se tu non fossi in me. O piuttosto io non esisterei se tu non fossi in me” L’uomo senza la presenza di Dio è come se non ci fosse. L’uomo ritratto di spalle, senza volto e senza colori, è come se non appartenesse a questa vita perché non ha rivolto il suo sguardo verso Dio. Una luce lo dovrebbe illuminare. In realtà rimane scuro: Dio può indicarci la via migliore, ma dall’ altra parte deve essere l’uomo a volerlo seguire. Salvador Dalì L’uomo deve vivere guardando verso colui che gli ha dato la vita. Questa mano indica come l’uomo deve protendere tutto se stesso verso il Signore. Egli è la luce che avvolge la mano. Accorsi Friedrich Anche di fronte alla distruzione più totale l’uomo può continuare a lodare Dio. In questo paesaggio dove non c’è più nulla, è rimasto in piedi solo un pezzo di una Chiesa alla quale si stanno avvicinando alcuni uomini. Sarebbe bello che l’uomo lodasse Dio anche di fronte alla più grande ingiustizia. Angusta è la casa della mia anima perché Tu possa entrarvi: allargala dunque; è in rovina: restaurala …. Me chi potrà purificarla, a chi griderò, Se non a te :” Purificami, Signore, dalle mie brutture ignote a me stesso, Risparmia al tuo servo le brutture degli Altri”? Dalì Se una persona non riesce a vedere la bellezza della creazione e non si avvicina a Dio, diventa distaccata e finisce con l’essere oppressa dalla realtà stessa. In questo dipinto si vede chiaramente come l’uomo, che sta cercando di uscire dal mondo, viene da esso soffocato. La realtà che circonda il mondo è oppressiva ( i colori rosso e nero ne danno l’idea), e le persone fuori sono nude e spoglie, quasi surreali, simili al luogo dove vivono. In questa scultura si vede l’amore della Madonna nei confronti del figlio. Allo stesso modo Agostino percepisce la tenerezza che Dio ha nei suoi confronti . Una tenerezza che solo la madre nei confronto del figlio può avere. Allo stesso modo Dio h accolto tra le sue braccia Agostino e lo ha amato . Michelangelo- La Pietà Blake – Satana punisce Giobbe La domanda verso Dio non può essere una pretesa. In questo quadro la fedeltà di Giobbe è messa alla prova , ma alla fine Giobbe, che pure ha perso tutto, continua a lodare il Signore. Anche di fronte alle difficoltà estreme , l’uomo può capire che anche attraverso di esse può crescere. L’uomo ha dentro di sé l’infinito e tutta la creazione di Dio. Questo occhio rappresenta chiaramente come nello sguardo dell’uomo è presente il segno della magnificenza del Signore. Magritte “Dio mio, a te grazie dei tuoi doni. Tu però conservameli, così conserverai me pure, e tutto ciò che mi hai donato crescerà e si perfezionerà e io medesimo sussisterò con te, poiché tu mi hai dato di sussistere.” S. Agostino