Terapia del dolore nel paziente oncologico: linee guida Carla Ripamonti Unita’ Cure Palliative Fondazione IRCCS Istituto Tumori Milano DOLORE sensazione soggettiva che puo’ essere descritta mediante attributi diversi: -qualita’, sede, intensita’, impatto emozionale, frequenza INTENSITA’= una delle piu’ rilevanti dimensioni cliniche dell’esperienza dolorosa DOLORE essendo una esperienza soggettiva, non vi e’ un metodo oggettivo per misurarlo l’intensita’ puo’ essere misurata in modo valido e affidabile riportando l’auto-valutazione della sensazione dolorosa su differenti tipi di Scale di valutazione Concezione multidimensionale del dolore Il dolore non è sempre collegabile alla quantità di tessuto danneggiato: • Fattori psicologici • affettivi (ansia, paura, rabbia, depressione) • Cognitivi (relativi alla personalità, convinzioni, immaginazione, attenzione) • Comportamentali (interazioni con la famiglia) Stimoli Fisici Depressione DOLORE GLOBALE Ansia Rabbia Scale UNIDIMENSIONALI VALIDATE Scale descrittive verbali nessuno, molto lieve, lieve, moderato, forte, molto forte Scale numeriche (NRS) da 0 a 10 cm oppure da 0 a 100 mm Scale visive analogiche una linea di 10 cm, ad una estremità c‘è scritto "assenza di dolore" e all'altra "il peggior dolore immaginabile" Principali scale di valutazione della intensita’ del dolore Scala visiva analogica Il peggior dolore da fermo/ al movimento No dolore 10 cm Scala Verbale • Nessuno • Molto lieve • Lieve • Moderato • Forte • Molto forte 0 1 2 3 4 5 Scala numerica No dolore 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Il peggior dolore da fermo/ al movimento VG1 ESAS (validata in italiano) Diapositiva 8 VG1 Validato in italiano vedi bozze!!! Vincenzo; 07/06/2005 Le raccomandazioni clinico pratiche dell’Associazione Europea di Cure Palliative (EAPC) 1. L’oppiaceo di prima scelta per il dolore oncologico moderato-forte è la morfina (C) 2. La via di somministrazione ottimale della morfina è quella orale. *Teoricamente sono richiesti due tipi di formulazione: quella a rilascio normale (per l’induzione della dose corretta) e quella a rilascio modificato (per il trattamento di mantenimento) (C) 3. Il metodo più semplice per calcolare il dosaggio prevede una dose di morfina a rilascio normale ogni 4 ore e la somministrazione della stessa dose per le riacutizzazioni dolorose improvvise. Questa dose di “soccorso” può essere data secondo necessità (anche ogni ora) e il dosaggio totale quotidiano di morfina deve essere valutato attentamente ogni giorno. In seguito, la dose regolare può essere aggiustata sommando la quantità totale di morfina “soccorso” (C) TITRATION -titolazione -adattamento farmacologico -adattamento posologico -periodo di definizione della dose TITRATION: quando? • All’inizio di un nuovo trattamento antalgico farmacologico • Giornalmente, riadattando la posologia in base all’intensita’ del dolore ed al numero di dosi “rescue” (extra) utilizzate oltre alla terapia analgesica di base TITRATION: dove? • • • • Al domicilio In day-hospital In ambulatorio In regime di ricovero TITRATION: come? • Dipende dall’intensita’ del dolore • Dal luogo di cura • Dalle condizioni cliniche del paziente: - presenza di nausea, vomito, disfagia, CVC, malassorbimento • Dai presidi a disposizione (pompe PCA) TITRATION • Durante la titration e’ preferibile usare una formulazione di morfina che ha una rapida insorgenza ed una breve durata d’azione per permettere che sia raggiunto lo steady state in piu’ velocemente possibile • La morfina a breve o immediato rilascio e l’ossicodone a breve rilascio hanno questi requisiti TITRATION • Il metodo piu’ semplice e’ quello di usare ogni 4 ore una dose di morfina a breve o immediato rilascio e usare la stessa dose per il breakthrough pain • La dose extra puo’ essere somministrata anche ogni ora, se necessario • La dose totale di morfina deve essere riadattata ogni giorno TITRATION • Se il dolore si ripresenta prima della dose regolare successiva e’ necessario aumentare il dosaggio della dose successiva • La morfina a breve o immediato rilascio va somministrata ogni 4 ore • Una dose doppia serale e’ un semplice ed efficace metodo per evitare al paziente di svegliarsi con dolore TITRATION • La dose iniziale di morfina orale dipende dal trattamento antalgico precedente • I pazienti che stanno assumendo un farmaco del 2° scalino possono iniziare con 10 mg ogni 4 ore di morfina a breve o immediato rilascio • I pazienti che “saltano” il 2°scalino possono inizi are con 5 mg ogni 4 ore di morfina a breve o immediato rilascio The MERITO Study: A multicenter trial of the analgesic efficacy and tolerability of immediate-release oral morphine during ‘titration phase’ in patients with cancer pain Franco De Conno M.D., Carla Ripamonti M.D., Elena Fagnoni M.D., Cinzia Brunelli ScD, Massimo Luzzani M.D.°, Marco Maltoni M.D.§, Edoardo Arcuri M.D.^; Oscar Bertetto M.D.* on behalf of MERITO Study Group Palliative Medicine 2008 Flow chart describing patients’ progress through the trial. Study population Did not receive at least one dose of study drug (N = 159) (N = 3) • died (1) • did not reach prespecified pain score (2) Safety population (N = 156) Did not complete diary (N = 5) Failed to complete the trial (N = 21) • underwent baseline assessment only (4) ITT population (N = 151) Completed less than 20% of diary • underwent assessments at baseline and visit 1 only (17) • failed to cooperate (6) • violated protocol (3) • discontinued due to adverse events (2) PP population (N = 147) Completed the trial (N = 135) (N = 4) 30 20 10 0 PERCENTAGE OF PATIENTS 40 50 Distribution of the primary endpoint among trial participants. 0 40 20 PERCENTAGE OF TIME WITH PAIN CONTROLLED 75 60 100 80 0.00 0.25 0.50 0.75 1.00 Kaplan-Meier failure function indicating the cumulative percentage of patients who achieved pain control at each of the failure time-points. 0 8 4 18 12 48 24 72 H o urs 8 10 Mean pain scores observed at baseline and on days 3 and 5. 4 6 ============== 2 ============== 0 ============== BASELINE DAY 3 DAY 5 6. Per i pazienti che ricevono morfina a rilascio normale ogni 4 ore l’assunzione di una dose doppia al momento di coricarsi è un sistema semplice ed efficace per evitare di essere svegliati dal dolore. (C) 7. Sono disponibili numerose formulazioni a rilascio modificato. Non esiste alcuna prova che permetta di affermare che le formulazioni da assumere ogni 12 ore (compresse, capsule o liquidi) siano sostanzialmente diverse in termini di potenza analgesica relativa e durata d’azione. Lo stesso vale per le formulazioni da somministrare ogni 24 ore, nonostante vi siano meno prove di riferimento. (A) 8. Se il paziente non è in grado di assumere la morfina per os, la via di somministrazione alternativa più valida è quella sottocutanea. Di norma, la somministrazione di morfina per via intramuscolare non è consigliata per il dolore oncologico cronico perché la via sottocutanea è più semplice e meno dolorosa. (C) 9. Il rapporto della potenza relativa media della morfina orale rispetto a quella sottocutanea è di 1:2 e 1:3 (cioè 2030 mg di morfina per os sono equianalgesici a 10 mg di morfina sottocutanea). (C) 10. Nei pazienti che necessitano di morfina parenterale continua, il metodo di somministrazione preferito è l’infusione sottocutanea continua. (C) 11. L’infusione endovenosa di morfina potrebbe essere preferibile nei seguenti soggetti: a) con sistemi endovenosi a permanenza, b) con edema generalizzato, c) che sviluppano eritema, irritazioni o ascessi sterili con la somministrazione sottocutanea, d) con disturbi della coagulazione, e) con circolazione periferica compromessa. (C) 12. Il rapporto della potenza relativa media della morfina orale rispetto a quella endovenosa è di 1:2 e 1:3. (A) 13. Non è consigliabile somministrare la morfina per via boccale, sublinguale e aerosol perché allo stato attuale delle ricerche non esiste la prova di un vantaggio clinico rispetto alle vie di somministrazione tradizionali. (B) 14. Il citrato di fentanil transmucoso orale (OTFC) è un trattamento efficace per le riacutizzazioni dolorose in pazienti stabilizzati con morfina orale regolare o con un oppiaceo alternativo del “III step”. (A) 15. Gestire con successo il dolore utilizzando gli oppiacei significa realizzare un’analgesia adeguata senza eccessivi effetti indesiderati. In base a questi criteri, l’applicazione delle linee-guida dell’OMS e della EAPC (utilizzando la morfina come oppiaceo di prima scelta del “III step”) permette un efficace controllo del dolore oncologico cronico nella maggior parte dei malati. In una piccola minoranza di soggetti l’analgesia senza eccessivi effetti collaterali si può ottenere con l’uso di oppiacei alternativi, con la somministrazione spinale di analgesici o con metodi non farmacologici di controllo del dolore. (B) 16. Una piccola percentuale di pazienti sviluppa effetti collaterali intollerabili con la morfina orale (in associazione ad un analgesico non oppiaceo e adiuvante secondo necessità) prima di ottenere un’analgesia adeguata. In questi casi è consigliabile passare ad un oppiaceo alternativo o cambiare la via di somministrazione.(B) 17. L’idromorfone o l’ossicodone, se disponibili, sono alternative efficaci alla morfina per os in entrambe le formulazioni a rilascio normale o modificato per la somministrazione orale. (A) 18. Il metadone è un’alternativa efficace, ma può essere più complicato da usare rispetto ad altri oppiacei a causa di marcate differenze interindividuali in termini di emivita plasmatica, di potenza analgesica relativa e di durata d’azione. Se ne sconsiglia l’uso da parte di medici non specialisti. (C) Idromorfone OROS® Push-Pull™ Sezione della compressa Membrana semipermeabile esterna Foro eseguito con laser (punto di rilascio del farmaco) Involucro rigido Compartimento superiore: Idromorfone HCl (rivestimento chiaro, rivestimento colorato) Compartimento inferiore: strato di spinta • Caratteristiche della tecnologia Push-Pull™. Il nucleo del sistema è composto da due compartimenti, avvolti da uno speciale rivestimento rigido semipermeabile. • Su tale rivestimento, al vertice del compartimento di estrazione è presente un micro-foro, inciso con tecnologia laser. • Quando la compressa raggiunge il tratto gastrointestinale, il polimero osmotico spinge il compartimento del farmaco e fa rilasciare l’idromorfone con la stessa costanza con cui l’acqua entra nel nucleo della compressa. Angst MS et al. Anesthesiology 2001 Jan;94:63–73. Bass DM et al.. Drug Saf 2002;25(14):1021-33. Idromorfone Push-PullTM Diametri della compressa Diametri: 0.7 cm 0.9 cm 0.9 cm 0.95 cm Il sistema OROS® Push-PullTM concentra il rilascio del farmaco nel colon I prodotti a rilascio immediato vengono rilasciati nel tratto GI superiore La formulazione OROS® Push-Pull™ garantisce un rilascio del farmaco principalmente (~80%) nel colon Gupta K, Sathyan G. J Clin Pharmacol 1999; 39: 289–296 Ossicodone Agonista dei recettori µ e κ circa 2 volte più potente della morfina* Emivita 2-3 h e durata dell’effetto 4-5 h Alta biodisponibilità orale (87%) A rapido e lento rilascio Possibilità di dosaggi diversi * Bruera et al. JCO 1998 I.N.T OSSICODONE -biodisponibilita’ orale 87% (morfina 37%) -formulazioni: a breve o lento rilascio disponibile in Italia a breve rilascio 5-10-20 mg associato a 325 mg di paracetamolo a lento rilascio 10-20-40-80 mg senza paracetamolo Combinazione di ossicodone cloridrato a rilascio rapido e paracetamolo a dosi fisse I BENEFICI DELL’ASSOCIAZIONE PER IL CONTROLLO DEL DOLORE DA MODERATO A GRAVE Riduzione dell’incidenza di effetti avversi dei due principi attivi, somministrati a dosi equianalgesiche in monoterapia TRATTAMENTO ANALGESICO DI COMBINAZIONE O ANALGESIA IN MONOTERAPIA? Le evidenze della letteratura: analgesia almeno additiva o più spesso sinergica “…Numerose evidenze confermano l’opportunità di combinare gli oppioidi, in particolare l’ossicodone, con dosi accuratamente selezionate di paracetamolo. La combinazione ha un effetto analgesico additivo più elevato di quello ottenibile raddoppiando la dose di ciascuno dei due costituenti e somministrandoli in monoterapia…” Beaver WT, 1981 TRATTAMENTO ANALGESICO DI COMBINAZIONE O ANALGESIA IN MONOTERAPIA? Le evidenze della letteratura: il meccanismo dell’additività o del sinergismo analgesico “…La combinazione di ossicodone e paracetamolo induce l’analgesia con meccanismi diversi per i due costituenti. L’effetto additivo dei due analgesici è spesso nettamente più elevato di quello che potrebbe essere ottenuto somministrando ciascuno dei due in monoterapia e raddoppiandone la dose…” Beaver WT, 1981 Ossicodone a rilascio controllato (RC) La dissoluzione della superficie permette la liberazione iniziale (38% della dose) La diffusione e la dissoluzione permettono una liberazione prolungata (62% della dose) Mandema et al. 1996 Metadone Agonista dei recettori µ e δ e antagonista dei recettori NMDA Alta biodisponibilità orale (90%) Rapido effetto antalgico (picco d’azione dopo 4h) Lunga emivita plasmatica Non interferisce con la funzionalità renale od epatica, ha una eliminazione prevalentemente fecale Attento monitoraggio A randomized study on oral administration of morphine and methadone in the treatment of cancer pain V.Ventafridda, C.Ripamonti, M.Bianchi, A.Sbanotto, F.De Conno JPSM. vol.1: 203-207, 1986 I.N.T MO R P H IN E ME TH A D O N E 70 60 50 40 30 20 10 0 T0 1 2 3 4 5 6 7 8 Score of pain in 27 patients treated with Methadone and Morphine for 14 days I.N.T 9 10 11 12 13 14 12 0 MORP HIN E ME THADON E 10 0 80 60 40 20 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Variation of Morphine and Methadone doses during 14 days (mean ±S.D.) linear regression analysis: morphine p<0.001 (F= 21.3), methadone p< 0.60 (NS.) (F= 0.15). I.N.T 12 13 14 MO R P H IN E ME TH A D O N E 60 50 40 30 20 10 0 ITCH DRY MO UT H TREM ORS RE STL ESS DROWS INESS NAUSE A Percentage of days in wich side effects were present I.N.T VO MIT ING HEADACHE CO NSTIPATIO N Clinical experience with oral methadone administration in the treatment of pain in 196 advanced cancer patients F. De Conno, L. Groff, C. Brunelli, E. Zecca, V. Ventafridda, and C. Ripamonti Journal of Clinical Oncology, Vol 14, N° 10 (October), 1996: pp 2836-2842 Pain Score in Relation to the Dose of Oral Methadone Administered During the Study Daily Pain Score* Time of Evaluation (days) No. of Patients Median Ql-Q3 Daily dose, mg (mean ± SD) Baseline 196 40 24.1 -65.6 ------ 7 174 19 10.0-30.8 13.49 ± 6.68 15 143 16 6.2-28.8 14.59 ± 8.86 30 115 17 6.3-29.5 15.97 ± 12.17 45 84 14 5.2-25.2 17.15 ± 13.55 60 62 16.5 7.3-24.7 20.16 ± 18.77 90 43 15.4 6.0-26.7 23.65 ± 25.19 *Palliation index: median, 100%, Q1-Q3, 50 to 100 Conversione Morfina orale cessione controllata 24 ore Rapporto di conversione per: EFFETTI COLLATERALI DOLORE CONTROLLATO Rapporto di conversione per: DOLORE NON CONTROLLATO TOLLERANZA Rapporto di conversione per: DOLORE NON CONTROLLATO EFFETTI COLLATERALI 30-90 mg 4:1 4:1 + 33% 4:1 + 20% ≥ 90-300 mg 8:1 8:1 + 33% 8:1 + 20% ≥ 300-600 mg 12:1 12:1 + 33% 12:1 + 20% ≥ 600 mg 14:1 14:1 + 33% 14:1 + 20% 19. Il fentanil transdermico è un’efficace alternativa alla morfina orale, ma andrebbe riservato ai pazienti con esigenze oppiacee stabili. E’ particolarmente utile in soggetti che non riescono ad assumere morfina orale, in alternativa alla morfina sottocutanea. (B) 20. La somministrazione spinale (epidurale o intratecale) di analgesici oppiacei associati ad anestetici locali o a clonidina dovrebbe essere presa in considerazione in pazienti che manifestano un’analgesia inadeguata o sviluppano effetti indesiderati intollerabili, nonostante l’uso ottimale di oppiacei sistemici e di non oppiacei. (B) Fentanyl Agonista µ 75-100 volte più potente della morfina liposolubile somministrabile per via transdermica o transmucosa induce minore stipsi Con la formulazione transdermica associare sempre un farmaco per il Breakthrough pain Da usare in pazienti tolleranti agli oppioidi I.N.T FENTANYL -75 volte piu’ potente della morfina -buona compatibilita’ cutanea -basso peso molecolare -buona solubilita’ -indicato per somministrazione transdermica I.N.T Fentanyl Transdermico - Lag time: 8-24 ore -steady state plasmatico dopo 12-20 ore -lento declino dei livelli plasmatici dopo rimozione del cerotto con permanenza del farmaco nell’epidermide e prolungato assorbimento per la sua solubilita’ lipidica I.N.T Fentanyl Transdermico -produce concentrazioni plasmatiche simili a quelle di una infusione endovenosa costante tra le 8-24 ore e piu’ basse nelle prime 8 ore -non esistono correlazioni tra la concentrazione plasmatica di fentanyl e gli effetti clinici I.N.T Fentanyl transdermico -dosi cerotto: 25-50-75-100 mcg/ora FINO a 72 ore ??????? -il sistema transdermico di distribuzione e’ costituito da una pellicola di superficie definita che rilascia il farmaco attraverso la cute intatta a dose/tempi preprogrammati I.N.T Fentanyl transdermico -procura meno stipsi rispetto ad altri oppioidi Megens et al. 1998; 15: 253-8 Ahmedzai et al. JPSM 1997; 13: 254-61 I.N.T FENTANYL TRANSDERMICO -puo’ dare sovradosaggio nei pazienti con febbre -puo’ dare sovradosaggio ad alte temperature esterne -puo’ essere inefficace nei pazienti con ipersudorazione per mancata adesione del cerotto -sembra non essere efficace nei pazienti morenti probabilmente in seguito a perdita della termoregolazione CONVERSIONE FENTANYL / MORFINA morfina orale cessione controllata 24 h morfina parenterale (Ev o SC) 24 h Fentanyl TTS* 60 mg 20 mg 25 mcg/h 90 mg 30 mg 50 mcg/h 120 mg 40 mg 75 mcg/h 180 mg 60 mg 100 mcg/h (Burza et al. Clin Ter 1998; 149: 277-80) * TTS Therapeutical Transdermal System Fentanyl • FDA MedWatch program http://www.fda.gov/medwatch/report/hcp.htm www.fda.gov/medwatch/SAFETY/2005/durage sic_ddl.pdf Janssen Important Drug Warning • Fentanyl patch: use only in patients who are already receiving opioid therapy, who have demonstrated opioid tolerance, Who require a total daily dose at least equivalent to Duragesic 25 mcg/h Who are opioid-tolerant patients? • Those who have been taking, for a week or longer, at least: -60 mg of morphine daily -or 30 mg of oral oxycodone daily -or 8 mg of oral hydromorphone daily -or an equivalent dose of another opioid Buprenorfina Agonista parziale sui recettori µ e antagonista sui recettori κ 25-30 più potente della morfina La durata dell’analgesia è di 6-9 ore per via sublinguale Somministrabile per via transdermica La depressione respiratoria causata dalla buprenorfina non risponde al naloxone ma necessita di farmaci stimolanti il respiro (Doxapram: non in commercio in Italia) BUPRENORFINA TTS Oppioide forte agonista parziale o agonista/antagonista Ha effetto tetto ad alte dosi Il sovradosaggio non è antagonizzato dal Naloxone Lunga durata d’azione 6-9 ore Sistema a Matrice Il farmaco è inglobato nella matrice polimerica Rilascio controllato del principio attivo concentrazione plasmatica stabile indipendente dall’assorbimento gastro-intestinale Buprenorfina cerotto : i dosaggi Buprenorfina cerotto 35 µg/ora 52.5 µg/ora 70 µg/ora Dose di carico (mg) 20 30 40 Area contenente il principio attivo (cm2) 25 37 50 Velocità di rilascio del principio attivo 35 52.5 70 Dose giornaliera di Buprenorfina (mg) 0.8 1.2 1.6 Buprenorfina cerotto : farmacocinetica Concentrazione Minima efficace (MEC) di buprenorfina (dolore da moderato a grave): ~100 pg/ml • Tempo necessario per raggiungere la MEC: 24 h con bupre 35 µg/ora 12 h con bupre 70 µg/ora Emivita: ~30 ore (25-36) Eliminazione: 1/3 renale – 2/3 epatica Buprenorfina transdermica: indicazioni terapeutiche Bupre transdermica è indicata nel dolore da cancro di intensità da moderata a grave e nel dolore severo non da cancro che non risponde agli analgesici non oppiacei (FANS, inibitori della COx2 e paracetamolo), per esempio dolore muscoloscheletrico (artrosi, lombalgie croniche) e dolore neuropatico. Bupre transdermica e’ indicata nel dolore cronico ma non nel dolore acuto. Il Dolore Episodico Intenso - DEI Dolore da cancro DOLORE DI BASE o CRONICO o PERSISTENTE durata ≥ 12 hr / die terapia analgesica ATC (dosi fisse a orari fissi) DOLORE EPISODICO INTENSO o BREAKTHROUGH PAIN-BTP episodi transitori di esacerbazione del dolore terapia analgesica “rescue” al bisogno Che cosa è il BTP? Il breakthrough pain consiste in un aumento transitorio dell’intensità del dolore, in un paziente con un dolore di base ben controllato da una terapia analgesica somministrata in modo continuativo (mediante farmaci oppioidi) R.K. Portenoy, 1990 Dolore Episodico Intenso Prevalenza in pazienti oncologici (studi pubblicati, pazienti sia ricoverati che ambulatoriali) AUTORE ANNO PREVALENZA Portenoy 1990 65% Banning 1991 Bruera AUTORE ANNO PREVALENZA Caraceni 1999 65% 93% Portenoy 1999 51% 1992 20% Zeppetella 2000 89% Mercadante 1992 31% Swanwick 2001 93% Ashby 1992 95% Nabal 2001 60% Grond 1996 59% Fortner 2002 63% Fine 1998 86% Gomez-Batiste 2002 41% Petzke 1999 40% Hwang 2003 70% Dolore Episodico Intenso Frequenza all’ammissione in hospice (malati in stadio avanzato) 90 22% 80 Numero di pazienti 70 18% 17% 60 50 11% 40 9% 30 7% 6% 6% 20 10 0 1% <1 0.3% 1 2 3 4 2% 0.3% 0.3% 0.3% 5 6 7 8 9 Numero di episodi al giorno 10 11 12 13 14 Zeppetella, JPSM, 2000 Dolore Episodico Intenso N°di episodi giornalieri 28,2% % pazienti 21,5% 13,0% 9,6% 8,5% 7,9% 6,2% 1,7% uno due tre quattro cinque sei sette 1,7% otto 1,7% nove dieci O. Corli, M. Pizzuto, 2004 Dolore Episodico Intenso Durata degli episodi (pz in stadio avanzato) 100 90 24% Numero di pazienti 80 70 60 18% 18% 16% 50 40 8% 30 5% 20 4% 5% 10 0 1% 1-5 6-10 11-15 16-20 0.6% 21-30 31-45 46-60 61-90 91-120 <120 Tempo (min.) Il 73% degli episodi dura al massimo 30 minuti Zeppetella, JPSM, 2000 Dolore Episodico Intenso - DEI Elementi clinici caratterizzanti Rapida insorgenza Intensità severa del dolore Durata limitata Ripetitività nel corso del tempo Correlazione - con il tumore (localizzazioni ossee e viscerali) - con i trattamenti antineoplastici (neuropatie) - con quadri patologici concomitanti (ulcere cutanee,..) Elevato impatto sulla qualità della vita Necessità di un trattamento specifico Dolore Cronico - Trattamento Dose fissa a orari fissi ATC - Around The Clock Medication Controllo costante del dolore tente s i s r e P Dolore Tempo ATC - 1°somministrazione Coluzzi PH. American Journal Hospice Palliative Care.1998 Jan-Feb:15(1) Dolore Episodico Intenso - Trattamento Dose fissa a orari fissi DEI – non controllato nte e t s i s r Pe Dolore Tempo ATC - 1°somministrazione Coluzzi PH. American Journal Hospice Palliative Care.1998 Jan-Feb:15(1) Over Medication: trattamento inadeguato Controllo del dolore con effetti iatrogeni e tossici Over Medication Terapia analgesica di base - ATC DEI tente s i s r e P Dolore Tempo Coluzzi PH. American Journal Hospice Palliative Care.1998 Jan-Feb:15(1) DEI - Trattamento corretto Terapia di base e terapia al bisogno Trattamento “al bisogno” Terapia analgesica di base - ATC nte e t s i s r Pe Dolore Tempo Coluzzi PH. American Journal Hospice Palliative Care.1998 Jan-Feb:15(1) Fentanil citrato orale transmucosale OTFC ABSORPTION AND BIOAVAILABILITY 25% absorbed transmucosally (no first pass) 75% swallowed 50% first pass or not absorbed 25% absorbed total availability 50% OTFC –morfina orale • • • • OTFC 200 µ ~ 60 mg morfina orale OTFC 400 µ ~ 120 mg morfina orale OTFC 600 µ ~ 180 mg morfina orale OTFC 800 µ ~ 240 mg morfina orale Mercadante S. et al. Br J Cancer 2007; 96; 1828-33 DOSE RESCUE per BTP dal 5 al 20% della dose giornaliera. Si puo’ proporre circa il 20% come dose rescue poiche’, con la morfina ad immediato rilascio, e’ possibile modificare la dose velocemente e nell’arco della stessa giornata. 60 mg 20% = 12 mg 1 fialoide da 10 mg 90 mg 20% = 18 mg 2 fialoidi o 1.5 da 10 mg 120 mg 20% = 24 mg 2 fialoidi da 10 mg 180 mg 20% = 36 mg 1 fialoide da 30 Come separare il corpo dalla mente e dallo spirito? E’ sempre indissolubile la conoscenza di questa triade?