Diritti umani e salute vanno di pari passo: dove i primi
sono negati prospera la malattia
Luoghi di malattia. Esistono in ogni parte del mondo, più o meno visibili: lì è
più facile ammalarsi e lì chi si ammala, con molta probabilità, non avrà i
mezzi per curarsi. Sono spazi fisici in cui il diritto alla salute non è
rispettato.
"Dove cominciano i diritti umani?" si chiedeva Eleonor Roosevelt nel suo
discorso alle Nazioni unite nel 1958, in occasione del decimo anniversario
della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Secondo l'articolo 25
della stessa dichiarazione, la salute delle persone deve essere garantita e
difesa in ogni luogo del mondo: il cibo, i vestiti, la casa e un'assistenza
sanitaria adeguata sono gli strumenti con cui la salute deve essere
mantenuta; e se è difficile stabilire dove questi diritti abbiano inizio,
l'unico fatto di cui essere certi è che dove finiscono hanno inizio il disagio
fisico e psichico, e anche la malattia.
Che il rispetto dei diritti fondamentali (tra cui la salute) non sia assicurato
nella miriade di stati retti da regimi totalitari o in preda a guerre civili,
purtroppo non sorprende. Ci si è abituati, ormai, alle notizie raccapriccianti.
"Il 70 per cento delle donne di Kabul che
abbiamo intervistato hanno visto la loro salute
peggiorare negli ultimi due anni" afferma
Caitriona Palmer, di Physicians for Human
Rights, organizzazione che ha pubblicato i
risultati di uno studio sulla condizione
femminile. Situazioni simili oggi si vivono in
Kosovo, dove l'associazione internazionale dei
pediatri ha denunciato le condizioni di migliaia
di minori che, fuggiti dalle loro case, oggi
vivono nei boschi. O negli stati africani, in cui
guerre e carestie fanno a gara nel decimare la
popolazione. E che dire della Corea, dove la
carestia ha già mietuto due milioni di vittime?
Ma ancora più preoccupante è che il rispetto
dei diritti umani non sia una certezza in grandi
nazioni occidentali.
L’uomo non riconosce nell’altro se stesso ma
solo la minaccia alla propria ricchezza e al
proprio predominio
E
M
E
R
G
E
N
C
Y
Gli Obiettivi di Emergency
♥ Portare assistenza medicochirurgica alle vittime dei conflitti
armati
♥ Dare attuazione ai diritti umani
per chi soffre le conseguenze
sociali di guerre, fame, povertà,
emarginazione.
♥ Promuovere una cultura di pace e
solidarietà
♥Scuola
Emergency promuove una serie di iniziative volte alla
diffusione della cultura della pace, in particolare
prendendo spunto dalla propria esperienza diretta in zone
di guerra ed utilizzando materiali di supporto di propria
realizzazione.
Come si combatte una guerra oggi? Quali sono i suoi
effetti? Perché le vittime sono in larga maggioranza tra la
popolazione civile? Che cosa sono le mine antiuomo e le
cluster bomb?
E’ per dare risposta a domande come queste che
Emergency, accanto all’intervento umanitario nelle zone di
guerra, ha utilizzato, fin dall’inizio della propria attività, la
testimonianza come strumento di formazione e
informazione anche nelle scuole.
Raccontare gli interventi umanitari di Emergency e le
realtà in cui si inseriscono vuole essere un modo per
invitare i ragazzi ad una lettura sempre più completa e
consapevole dei molti conflitti oggi in corso.
Fermiamo la guerra firmiamo la pace,
LE MILLE PACI DI CUI IL MONDO HA BISOGNO
L'ITALIA RIPUDIA LA GUERRA COME STRUMENTO DI OFFESA ALLA
LIBERTÀ DEGLI ALTRI POPOLI E COME MEZZO DI RISOLUZIONE DELLE
CONTROVERSIE INTERNAZIONALI... (Costituzione della Repubblica
Italiana - Articolo 11)
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Materiale formativo/educativo