Live concert
di Maurizio Biancani
Lucio Dalla - Il Contrario di Me Tour
La data bolognese de
“Il contrario di me tour
2007” mi è sembrata
l’occasione migliore
per vedere il nuovo
show teatrale di uno dei
personaggi più importanti
della musica italiana.
Lucio gioca in casa e ha scelto
la sua Bologna anche per
la registrazione del DVD live.
Un solerte Luca Gnudi, stage
manager nonché vero factotum
del cantautore bolognese, mi
apre le porte del Palacongressi.
Mi spiega come per l’ennesima
volta Dalla abbia voluto stupire
il proprio pubblico proponendo
uno spettacolo insolito, a metà tra la musica e la
rappresentazione teatrale. Lo spettacolo, infatti, assume un
gusto particolarmente profondo grazie al coinvolgimento
di Marco Alemanno, attore e cantante che, interagendo
con le canzoni, riesce a proporre una drammaturgia dello
spettacolo molto rara nei concerti di musica pop che siamo
abituati a vedere.
Una cosa sospesa, a metà strada tra la terra e la luna, come
direbbe Lucio.
Poi Luca mi fa da cicerone e mi presenta uno per uno i
protagonisti tecnici di questo tour, anche se, a dir la verità,
lavorando con Lucio da moltissimi anni praticamente
conosco tutti e quindi gioco in casa anch’io; ma in questo
momento il mio ruolo è quello di rigoroso cronista...
La produzione
Ph.D. è l’agenzia che segue l’artista da moltissimi anni, ed
Enzo Milani è il direttore di produzione per Ph.D.
“Lucio Dalla è sicuramente l’artista più poliedrico col quale
abbia mai lavorato e, nonostante l’ultimo tour ufficiale sia
stato ‘Luna Matana’ nel 2001, in questi 7 anni non è mai stato
assente dalla scena live, con diversi progetti, come ‘Tosca’.
Così nel 2007 è tornato a suo modo al tour teatrale, con uno
spettacolo ‘diverso’, giocato sull’integrazione tra musica
e teatro. E non solo dal punto di vista rappresentativo,
ma anche per quel che riguarda l’aspetto scenografico
e tecnico. Le tecnologie utilizzate per portare in scena lo
spettacolo sono infatti un connubio tra quelle utilizzate
oggigiorno sui palchi musicali di tutta Italia e quelle più
tradizionali, artigianali, usate da sempre nel mondo del
teatro. Quindi fari motorizzati e tecnologie video ma anche
cose dal sapore romantico come tulle, quinte armate,
fondali ed elementi scenografici tradizionali. Per questo
motivo ci portiamo a seguito un macchinista che in prima
persona, con corde, legno e martello, esegue movimenti di
scena nel rispetto della più antica tradizione teatrale.
Dal punto di vista tecnico ed organizzativo abbiamo scelto
di avere un fornitore unico per luci, audio, video e trasporti:
Alibi Music Service di Guidocarlo Quattrocolo”.
La scena
Emanuele Broccardo è il macchinista in tour.
“Tutto il progetto scenico è opera dello scenografo Italo
Grassi.
In realtà non si può pensare puramente all’aspetto scenico
senza considerare la tecnologia video impiegata che è
parte integrante del progetto stesso. Ho 4 quinte armate,
non verniciate ma rivestite in lamine dorate per aumentare
il potere cangiante sotto l’effetto delle luci. Utilizziamo un
tulle che sale e scende e che fa da sipario sottolineando
le parti recitate: è l’assoluto protagonista dell’inizio dello
spettacolo perché permette un efficace mascheramento
del palcoscenico con un sottile gioco di trasparenze. Altri
movimenti riguardano un sipario di piccole dimensioni,
anch’esso rivestito in lamina dorata, che va a coprire parte
96
maggio/giugno 2008 - n.71
del pedinamento dei musicisti durante la performance
acustica.
Molto emotivo risulta anche l’allestimento, sul brano
‘Malinconia di ottobre’, di uno scarno salotto dove Lucio
siede e fuma cantando e giocando con una lampada da
tavolo”.
Cristiano Blandin Savoia è l’operatore video.
“L’allestimento video è piuttosto minimalista: si tratta
di 12 pannelli LED a bassa risoluzione, Martin serie LS,
che assemblati formano uno screen di 12 x 2 metri con
300 x 50 pixel. La risoluzione è così bassa perché il display
non deve riprodurre filmati, bensì grafiche animate con un
puro scopo emozionale. Piloto tutto con il Martin Maxedia,
che sostanzialmente è un media server unito ad un sistema
di mixing ed editing video in tempo reale. La possibilità di
mixare immagini in tempo reale mi permette una certa
libertà interpretativa e riesco così ad apportare un’impronta
personale allo spettacolo, non necessariamente identico di
volta in volta”.
Ivo Iacovelli è lighting designer ed operatore luci.
“Il progetto luci, che ho curato personalmente, prevede
l’integrazione tra fari a incandescenza tradizionali e fari
motorizzati con lampade a scarica.
In questa situazione la difficoltà maggiore è stata
l’integrazione di un disegno luci convenzionale con la
presenza scenica del ledwall. C’è infatti da considerare
che ho a che fare con 24 metri quadrati di LED che a piena
luminosità sono in grado di annullare qualsiasi disegno luci,
soprattutto in un ambiente intimo come il palcoscenico
teatrale. Fortunatamente c’è stata una forte collaborazione
tra me e Italo Grassi, sia in fase di pre-produzione che di
allestimento, in modo da ottenere un risultato fortemente
sinergico”.
Il suono
Valerio Quaresima è P.A. manager e system engineer.
“Tutto il sistema audio, a parte il monitoraggio di palco, è
un progetto di Arturo Pacini, che è anche direttore tecnico
del tour. Il sistema si basa su tecnologie relativamente nuove
ma con un approccio assolutamente innovativo. Utilizziamo
due consolle Yamaha PM5D, per la sala ed il palco, e tutto
il routing audio ruota attorno al sistema di trasporto digitale
su fibra ottica Optocore. Possiamo parlare quindi di un ‘Full
Digital System’ che per di più sposa in pieno il concetto più
stretto di network, nel senso inteso dalle reti informatiche
basate su server. Una batteria di 7 Yamaha AD8HR –
preamplificatori da 8 canali ciascuno e convertitori a 48 kHz /
24 bit – converte il segnale, poi messo a disposizione delle
due console senza splitter o sistemi di distribuzione digitale
grazie ad un’interfaccia Optocore DD32 che preleva il
segnale convertito in AES‑EBU e, attraverso un trasporto in
fibra ottica, lo porta a disposizione di qualsiasi utilizzatore.
Quindi, allestendo la registrazione audio e video per il DVD
del tour, è bastato aggiungere in rete una singola unità
Optocore DD32 per entrare direttamente nelle interfacce
digitali del sistema di hard‑disk recording Pro Tools.
La gestione del guadagno sui preamplificatori microfonici
è volutamente svincolata dalle due console: gestiti
indipendentemente, i preamplificatori hanno un livello di
guadagno in funzione dello sfruttamento del massimo bit-
rate con un conseguente ed
udibile innalzamento della qualità
audio. La gestione dei livelli sulle
consolle viene poi effettuata con
gli attenuatori digitali presenti su
ogni PM5D. Anche i pochi insert
sulla consolle di sala sono cablati
in digitale.
Tutta la catena audio è quindi in
un unico formato, dalla sorgente
fino al P.A.
Il PA è composto da sistemi
d&b Audiotechnik serie Q in
configurazione LR: sulla prima
americana sono appesi sia
gli speaker medio-alti, nella
fattispecie Q1, sia i Q‑SUB.
Appendere i sub dà molti
vantaggi sia sulla coerenza della
fase rispetto ai medio-alti, sia per
la riduzione della pressione sonora
ed il conseguente innalzamento
dell’omogeneità sull’intera area di
ascolto”.
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97
Live concert
Da sx:
Cristiano Blandin,
operatore video.
Marco Dallago,
fonico FoH.
In basso:
il tulle utilizzato
durante la scena.
Marco Dallago è il fonico FoH di
fiducia dell’artista.
“Pur avvezzo al digitale, ero
perplesso soprattutto per il fatto
di non avere sotto controllo
la gestione dei guadagni
microfonici: sono infatti abituato
a lavorare con i fader di canale a
0 dB e l’idea che i gain sarebbero
stati gestiti da una terza persona
mi lasciava dubbioso. In realtà,
grazie agli attenuatori digitali
sul banco, nella gestione del
mixaggio non c’è una reale
differenza; in compenso mi rendo
conto di avere a disposizione
una qualità audio superiore. Il
segnale convertito sul palco al
massimo numero di bit possibili
risulta di una silenziosità totale
e di una dinamica a dir poco
sorprendente.
Utilizzo pochissime macchine
outboard, semplicemente un
TC System 6000 e 4 canali di
equalizzazione dinamica XTA D2 in
insert sulle voci di Lucio e di Marco
Alemanno, macchine che meglio
di un qualsiasi equalizzatore
riescono a plasmare l’equilibrio
timbrico e dinamico senza mai
snaturare la voce anche in
condizione di controllo estremo.
Il microfonaggio è abbastanza standard: Beyer Opus 65
sulla cassa, di cui apprezzo la profondità ed il punch, dati
dall’effetto prossimità molto pronunciato, Neumann KMS10
sulla voce di Lucio, ed una capsula cardioide DPA montata
su archetto per il recitato di Marco Alemanno”.
Andrea “Otto” Salvato è il fonico di palco.
“Il monitoraggio è per tutti intrauricolare. La postazione del
percussionista, quella del batterista e quella del tastierista
sono cablate via cavo ed il segnale per le cuffie è distribuito
con tre appositi ampli. I due chitarristi, il bassista, la corista,
Lucio e Marco invece si sono affidati a dei sistemi IEM radio
Shure PSM700, che io stesso uso come riferimento.
Il palco è totalmente silenzioso, non ci sono monitor di nessun
genere, batteria e percussioni sono schermati con plexiglass
da 1,5 cm, gli ampli da chitarra sono rinchiusi in appositi silent
case posizionati fuori dal palcoscenico. Anche il basso è
in linea. L’unica cosa che suona sul palco è il subwoofer di
rinforzo al batterista. Utilizzo pochissimo outboard: un Lexicon
480 per i riverberi e due Avalon 737 sulle 2 voci principali”.
Arturo Pacini è il direttore tecnico.
“Ho scelto di puntare sul networking perché questa
tecnologia consente la condivisione della stessa informazione
ad un numero infinito di utenti. In qualsiasi momento, in
qualsiasi modalità e in qualsiasi ordine. Questo significa:
nessuna compressione audio, campionamento a 24 bit /
48 kHz, nessun ground loop, facile collegamento grazie a
cavi normalmente reperibili sul mercato, numero virtualmente
illimitato di dispositivi utilizzabili in rete, lunghe distanze tra i
dispositivi del sistema, illimitato splittaggio del segnale audio,
normogramma del sistema audio a guadagno unitario”.
(“Normogramma del sistema a guadagno unitario” significa
che il segnale audio, una volta digitalizzato, è disponibile
ad ogni utilizzatore a pari livello. Qualsiasi sia il numero degli
utilizzatori, qualsiasi sia il loro grado all’interno del network,
qualsiasi sia la macchina interfacciata. Quindi mai più “a
me arriva basso”... “a te come arriva?”. Mai più errori di
interfacciamento, catene di guadagni da impostare con
tutti gli errori che ne possono derivare. Il segnale è quello e
unico per tutti. ndr.)”
Lo show
Ringraziati tutti gli amici per la loro disponibilità, non mi
rimane che parlare dello spettacolo.
Premesso che il Palacongressi di Bologna non ha proprio
un’impostazione teatrale classica, devo riconoscere a
Lucio Dalla l’originalità della proposta. Raramente in uno
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Live concert
Da sx: pannello
Optocore per la
distribuzione del
segnale audio
digitale.
Particolare dello
snodo del rig a
trapezio utilizzato
sul palco.
i
n
c
e
T
a
d
e
h
c
S
100
molto bene, era riprodotta con una fedeltà da studio di
registrazione. Molto belle anche le profondità dei singoli
strumenti, risultato sicuramente da attribuire all’idea iniziale
di avere un palco completamente silenziato. Sicuramente
apprezzato dal pubblico teatrale, notoriamente diverso
da quello di un concerto rock, il fatto di poter ascoltare
il concerto senza i tappi nelle orecchie...! (Anche se so
che Dallago avrebbe preferito usare un differente volume
dell’impianto). Sulle luci ho fatto i miei personali complimenti
a Ivo Iacovelli per le ottime scelte di colore e per aver saputo
realizzare un connubio veramente emozionale tra LED e luci
a incandescenza, che davano allo show un’atmosfera da
vero spettacolo teatrale. Che dire quindi? ancora una volta
Lucio Dalla, nonostante sia sulle scene da ormai 40 anni,
ha dimostrato come l’arte, e in particolare la musica, non
hanno età e come si possa tentare di fare uno spettacolo
“diverso” anche nel 2008, senza usare solamente i famosi
“effetti speciali” ma semplicemente delle idee...
[ SchedaTecnica] Il Contrario di Me Tour
c
a
show musicale ho riscontrato
una tale sinergia tra musica e
rappresentazione: le canzoni,
spiegate a suo modo dall’artista
prima di ogni esecuzione, risultano
quasi vissute e il risultato è, a mio
modesto parere, assolutamente
coinvolgente. Lucio, coadiuvato
dalla band che lo segue ormai da
molti anni, riesce ad incantare la
platea con la sua voce ancora
intatta e con arrangiamenti che
vestono perfettamente le sue
bellissime canzoni. Dal punto
di vista squisitamente tecnico,
devo ammettere che il suono è
risultato di una nitidezza notevole;
specialmente la timbrica della
voce di Dalla, che conosco
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personale in tour
Italo Grassi
Scenografie
Ivo Iacovelli
Light design
Arturo Pacini
Progetto audio
Personale in tour per Ph.D
direttore di produzione Enzo Milani
tour manager
Luca Gnudi
lighting designer
& operatore luci
Ivo Iacovelli
fonico FoH
Marco Dallago
fonico di palco
Andrea Salvato
Personale in tour per Alibi Music Service
direttore tecnico
system engineer
assistente di palco
backliner
backliner
dimmerista
elettricista
elettricista
operatore video
macchinista
Arturo Pacini
Valerio Quaresima
Guido Lachelli
Loris Dose
Alessandro Fabri
Filippo Rispoli
Francesco Rispoli
Flavio Garino
Cristiano Blandin Savoia
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02
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Avalon 737
Lexicon 480
Behringer Power Play
Shure PSM700
materiale luci
10
10
10
36
06
06
01
01
Martin 500
Martin 700
Martin 250
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Lucio Dalla - Il Contrario di Me Tour