ANALISI FUNZIONE DOCENTE INTERVISTA ALLA MAESTRA MODELLO Branca Valentina Grassi Paola Parodi Alice Il nostro gruppo ha incontrato Giovanna, insegnante informatica nella scuola primaria, per rivolgerle alcune domande su come utilizza il computer a scuola e sul tipo di approccio che ha sperimentato efficace per trattare l’informatica in classe con i bambini. Successivamente gli scambi comunicativi sono avvenuti per motivi logistici attraverso email e telefonate sul cellulare. Buongiorno Giovanna, ci potresti dedicare un po’ del tuo tempo? Dovremmo sottoporti una breve intervista. Certo, sono lusingata ed a vostra disposizione! E’ difficile insegnare la materia informatica? Hai dovuto seguire qualche corso in particolare? Il mio interesse per questa materia si è manifestato da sempre grazie a mio marito. Sono laureata in Veterinaria e mentre lavoravo ho seguito il corso per il sostegno. Dopo aver lavorato per anni con i bambini diversamente abili, insegno presso una scuola primaria statale. Le mie classi sono sempre molto particolari!!! Non ho frequentato corsi particolari in quanto la mia laurea mi garantiva già una buona preparazione e mio marito, insegnante d’informatica, mi ha seguito nel mio percorso di acquisizione delle competenze informatiche. Quali sono i “fattori di successo” di una buona formazione informatica? È importante che la scuola proponga agli insegnanti itinerari didattici che integrino aspetti teorici e pratici per una buona Formazione Educativa Informatica che si adatti agli alunni della scuola primaria. Come si potrebbe svolgere una lezione di Informatica con i bambini? Le lezioni possono essere svolte nell’aula di informatica (situazione certamente più adeguata e rispondente alle esigenze operative dei ragazzini) dividendo la classe in due gruppi in modo da lavorare più efficacemente con gruppi ristretti. A causa delle poche compresenze con la collega, io porto tutta la classe in aula d’informatica. I bambini lavorano in coppia. E’ difficile gestire una lezione nell’aula di informatica? La lezione nell’aula di informatica non deve essere fonte di ansia da parte degli insegnanti che temono l’inesperienza degli alunni. E’ importante tenere sempre presente le conoscenze dei nostri allievi, la maggior parte dei quali gestisce in maniera ottimale l'utilizzo del computer e dei videogame. Non dimentichiamo, inoltre, che l'uso del PC è legato nel bambino, e non solo.., ad una forte componente ludica, per cui tutto ciò che viene proposto o che si attua nell’aula di informatica assume l'aspetto gratificante di un gioco. Spesso utilizziamo questo supporto per arricchire o abbellire lavori fatti in aula e legati ad altre materie. Dunque è importante abituare subito i bambini all’utilizzo del computer? L’obiettivo è organizzare e indirizzare i metodi educativi tipici della scuola primaria nella direzione di un primo rapporto formativo con i modi di lettura, produzione e diffusione della conoscenza nella Società dell’Informazione. Il computer e i giochi “informatici” ben si prestano alla buona riuscita dell'attività, proponendo inizialmente ai nostri alunni anche semplici attività ludiche o software facilmente gestibili,che in seguito conducono a conoscenze ed abilità sempre più stimolanti, ricche e complesse. Come è strutturato l’insegnamento informatico nella scuola primaria? Come si è evoluto nel tempo? Già nei “Programmi didattici per la scuola primaria” del 1985, l’Informatica, con la Logica, la Statistica e la Probabilità, erano parte integrante del curricolo di Matematica. Venivano suggerite attività in collegamento con le altre discipline e con l’esperienza reale, ma nessun obiettivo era previsto per il primo ciclo. Per il secondo ciclo gli obiettivi erano riferiti ad algoritmi e diagrammi di flusso, mentre l’itinerario didattico proponeva la costruzione di procedimenti ed algoritmi e l’uso di strumenti di calcolo e di elaborazione delle informazioni. In quel contesto, l’elaboratore era visto come “strumento di esplorazione, di elaborazione e di interazione”. Come veniva utilizzato il computer? Negli anni, il computer è sempre stato più presente nelle scuole, favorendo molteplici tipi di utilizzo: videoscrittura, software didattico, fondamenti di programmazione, ipertestualità, multimedialità, Internet. E sempre più l’Informatica si è confusa con le Tecnologie. Contemporaneamente, abbiamo assistito e assistiamo ogni giorno ad una sempre più rapida evoluzione tecnologica, che trasforma velocemente le modalità con cui conosciamo il mondo e comunichiamo con esso. Come è avvenuto questo cambiamento? Con lo sviluppo delle reti telematiche a partire dal ‘95, il concetto di Informatica è mutato. Al centro dello studio viene posta l’Informazione: un bene alla portata di tutti e prezioso se siamo in grado di recuperarla, comprenderla, elaborarla, e comunicarla. Nasce così, per la scuola, la necessità di affrontare un nodo cruciale della propria riorganizzazione curricolare e didattica, con la finalità di garantire a tutti i futuri cittadini competenze per accedere alle informazioni e gestirle a partire dalle stesse attività scolastiche. Oggi come possiamo affrontare l’educazione informatica fin dalla scuola elementare? Il Ministero suggerisce questa sequenza: Ricerca:definizione dell’oggetto da cercare, individuazione delle fonti, verifica della corrispondenza fra l’esito e l’intenzione della ricerca. Analisi:scoperta-presentazione del concetto di linguaggio, allo scopo di ricavare il significato dell’informazione. Strutturazione:rappresentazione dell’ informazione attraverso dati, tabelle, grafici, nodi e connessioni. Elaborazione:progettazione,programmazione, acquisizione del concetto di algoritmo, presentazione del linguaggio di programmazione Presentazione: progettazione di come deve essere presentata l’informazione, l’interfaccia comunicativa e relazionale Comunicazione: le tematiche inerenti la condivisione delle informazioni. Come riesci a concretizzare tutto questo nelle tue lezioni? Credo che la parola chiave sia “programmazione” e sviluppo delle competenze. E’ impensabile lavorare senza avere le idee ben chiare su quello che si deve fare, l’insegnamento non può essere improvvisazione e bisogna pensare al futuro degli alunni. Confrontandomi coi colleghi pianifico il lavoro e lo valuto in itinere prima di passare alla fase successiva. L’Informatica nella scuola dovrebbe essere vista come disciplina, ma anche come strumento tecnologico al servizio di altre discipline. Quindi ti capita di fare anche lezioni spaziando in altre discipline? Posso dire che è quello che faccio più spesso! Sicuramente la materia informatica si presta ad essere utilizzata in tutte le discipline scolastiche: riscrivere una poesia fatta in classe, fare tabelle o grafici legati a calcoli matematici e percentuali, fare delle mappe concettuali e scrivere libri, ad esempio, una delle mie più grandi passioni che propongo ai bambini ormai ad anni. Quante ore a settimana prevede l’insegnamento dell’Informatica nella scuola primaria? Il calendario prevede un’ora alla settimana nella quale sulla base della programmazione avviciniamo i bambini al computer, prima tramite giochi logici e poi, un po’ alla volta verso i primi programmi. All’inizio può sembrare un gioco ma l’Informatica riveste un ruolo importantissimo e soprattutto aiuta i bambini a sviluppare le competenze logiche. L’unica nota “stonata” nell’ora di informatica è spesso il numero limitato di computer disponibili nel laboratorio informatico: se la classe è numerosa non è sufficiente 1 computer per 3 bambini! E’ per questo motivo che ritengo più efficace suddividere la classe in due gruppi e lavorare separatamente, in numero più ristretto e con maggiore possibilità di fruire dei computer, se ci fossero le ore di compresenza farei sicuramente in questo modo. La realtà non garantisce questa possibilità, così io porto tutta la classe nel laboratorio e i bambini lavorano sullo stesso computer a coppie. I bambini se interessati, stimolati utilizzano l’esperienza nel laboratorio di informatica in modo piacevole, divertente e non un momento di caos, come possono pensare alcuni colleghi. Credo che le domande siano state diverse, e ti ringraziamo per la tua disponibilità. E’ stato un piacere condividere un po’ delle mie esperienze con voi e poter raccontare come organizzo il mio lavoro a scuola. I tuoi alunni sono davvero fortunati, perché si capisce che sei un’insegnante appassionata, competente, che sa trasmettere la passione e l’amore in tutto quello che progetta e decide di realizzare creando un clima piacevole e rilassato in classe. Grazie ancora . Grazie a voi e tornate a trovarmi quando volete!!!