IL MODELLO DI BILANCIO
SECONDO I PRINCIPI IAS/IFRS:
STATO PATRIMONIALE E
CONTO ECONOMICO
Dott. Massimo CANE
Torino, 2 marzo 2006
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BILANCIO IAS/IFRS
Regolamenti comunitari
Reg. 1606/2002
• Soggetti obbligati
• Regole per omologazione
Integrato, in Italia,
dal D.Lgs. 38/2005
Reg. 1725/2003
Reg. 707/2004
Reg. 2086/2004
Reg. 2236/2004
Reg. 2237/2004
Reg. 2238/2004
Reg. 211/2005
Reg. 1751/2005
Reg. 1864/2005
Reg. 1910/2005
Reg. 2106/2005
Reg. 108/2006
Contengono
i principi
tradotti che
le società
europee
devono
adottare
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D. Lgs. n. 38/2005
TIPOLOGIE DI SOCIETÀ
BILANCIO CONSOLIDATO IAS
BILANCIO D’ESERCIZIO
IAS
a) società quotate
OBBLIGO DA 2005
FACOLTÀ DA 2005
OBBLIGO DA 2006
b) società con strumenti finanziari diffusi tra il pubblico
OBBLIGO DA 2005
FACOLTÀ DA 2005
OBBLIGO DA 2006
c) banche italiane, capogruppo di gruppi bancari, SIM, SGR,
finanziarie, istituti di moneta elettronica
OBBLIGO DA 2005
FACOLTÀ DA 2005
OBBLIGO DA 2006
d) società assicurative
OBBLIGO DA 2005
OBBLIGO DA 2006
Se quotate e no bilancio consolidato
e) società incluse nel bilancio consolidato di società sub a), b), c) e
d)
FACOLTÀ DA 2005
FACOLTÀ DA 2005
f) società che redigono il bilancio consolidato diverse dalle società
sub a), b), c) e d)
FACOLTÀ DA 2005
FACOLTÀ DA 2005,
se opzione per il consolidato
g/1) società diverse da precedenti incluse nel bilancio consolidato
di società sub f)
……
FACOLTÀ DA 2005
g/2) società diverse da precedenti non incluse in un bilancio
consolidato
……
FACOLTÀ dall’esercizio individuato con
apposito decreto
h) società che possono redigere il bilancio abbreviato
……
NO
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1. Lo Stato Patrimoniale
Lo IAS 1 prevede:
un contenuto MINIMO e non un contenuto rigido;
schemi che differiscono per la modalità di classificazione
delle attività e delle passività
Ciclo operativo
Liquidità
Attività e passività distinte in:
- Correnti
- Non correnti
Utilizzabile solo se informazioni più
attendibili e significative rispetto al
ciclo operativo
Indicazione scadenza attività e passività (monetarie e non)
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1. Lo Stato Patrimoniale:
classificazione in base al ciclo operativo
Ciclo operativo: il tempo intercorrente tra
l’acquisizione dei materiali che entrano nel
processo produttivo e la loro realizzazione
in denaro o in altro strumento prontamente
convertibile in denaro.
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1. Lo Stato Patrimoniale:
classificazione in base al ciclo operativo
In base a tale criterio, le attività e le passività
sono classificate in:
correnti;
non correnti.
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1. Lo Stato Patrimoniale:
classificazione in base al ciclo operativo
Le attività e le passività correnti sono infatti
principalmente quelle che si suppone siano
realizzate o estinte nel normale svolgimento
del ciclo operativo dell’impresa.
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1. Lo Stato Patrimoniale:
classificazione in base al ciclo operativo
Le attività correnti/non correnti
Lo IAS 1 stabilisce che un’attività debba essere considerata attività
corrente quando rientra in una delle seguenti categorie:
a) attività possedute per la vendita ed il consumo che si suppone
vengano realizzate nel normale svolgimento del ciclo operativo;
b) attività possedute principalmente per essere negoziate o per breve
termine e si suppone che debbano essere realizzate entro
dodici mesi dalla data del bilancio;
c) attività sotto forma di denaro o di altro mezzo equivalente non
vincolate per quanto riguarda il loro utilizzo.
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1. Lo Stato Patrimoniale:
classificazione in base al ciclo operativo
Le attività correnti comprendono:
le rimanenze;
i crediti commerciali;
le attività finanziarie realizzabili entro dodici mesi;
le disponibilità liquide ed i mezzi equivalenti.
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1. Lo Stato Patrimoniale:
classificazione in base al ciclo operativo
Le attività non correnti comprendono:
le attività materiali (definite dai principi
contabili internazionali immobili, impianti e
macchinari);
gli investimenti immobiliari;
le attività immateriali;
le altre attività operative e finanziarie
realizzabili oltre i dodici mesi.
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1. Lo Stato Patrimoniale:
classificazione in base al ciclo operativo
Le passività correnti/non correnti
Lo IAS 1 stabilisce che una passività debba essere
considerata passività corrente quando rientra in
una delle seguenti categorie:
a) passività che si suppone vengano estinte nel
normale svolgimento del ciclo operativo;
b) passività per le quali l’estinzione è dovuta entro i
dodici mesi dalla data del bilancio.
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1. Lo Stato Patrimoniale:
classificazione in base al ciclo operativo
Le passività correnti comprendono:
i debiti commerciali;
i
fondi
operativi
(ad
esempio
per
garanzia
prodotti);
tutti i debiti di qualunque natura (finanziaria,
fiscale, ecc.) il cui rimborso è previsto entro
l’esercizio successivo.
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1. Lo Stato Patrimoniale:
classificazione in base al ciclo operativo
Le passività non correnti comprendono:
i debiti non commerciali (finanziari, fiscali, ecc.) il
cui rimborso è previsto oltre i dodici mesi;
le
altre
passività
non
operative
(fondi
non
operativi) il cui regolamento è previsto oltre i
dodici mesi.
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1. Stato Patrimoniale:
classificazione «ciclo operativo»
ATTIVO
PASSIVO
ATTIVITÀ NON CORRENTI
PATRIMONIO NETTO
 Attività materiali
 Attività immateriali
PASSIVITÀ NON CORRENTI
 Altre attività operative e finanziarie realizzabili
oltre i dodici mesi
 Debiti non commerciali il cui rimborso è
previsto oltre i dodici mesi
ATTIVITÀ CORRENTI
 Rimanenze
 Altre passività non operative (fondi non
operativi) il cui regolamento è previsto oltre i
dodici mesi
 Crediti commerciali
 Attività finanziarie realizzabili entro dodici
mesi
PASSIVITÀ CORRENTI
 Debiti commerciali
 Disponibilità liquide ed i mezzi equivalenti
Attività non correnti destinate alla vendita
(IFRS 5)
 Fondi operativi
 Debiti di qualunque natura (finanziaria, fiscale,
ecc.) il cui rimborso è previsto entro
l’esercizio successivo
Passività non correnti destinate alla vendita
(IFRS 5)
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1. Lo Stato Patrimoniale:
classificazione secondo la liquidità
Le attività e le passività devono essere presentate
nell’ordine
della
loro
liquidità
(crescente
o
decrescente); quindi:
le attività devono essere presentate sulla base della
loro realizzabilità, ovvero della loro attitudine a
trasformarsi in denaro o in altro strumento
prontamente convertibile in denaro;
le passività devono essere presentate sulla base della
loro esigibilità, ovvero della loro attitudine a dar luogo
ad esborsi di denaro.
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1. Lo Stato Patrimoniale – contenuto minimo
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
j)
k)
l)
m)
n)
o)
p)
immobili, impianti e macchinari;
investimenti immobiliari;
immobilizzazioni immateriali;
attività finanziarie;
partecipazioni contabilizzate con il metodo del patrimonio netto;
attività biologiche;
rimanenze;
crediti commerciali e altri crediti;
disponibilità liquide e mezzi equivalenti;
debiti commerciali e altri debiti;
accantonamenti;
passività finanziarie;
passività e attività fiscali per imposte correnti;
passività e attività fiscali per imposte differite;
quote di pertinenza di terzi, presentato all’interno del patrimonio
netto;
capitale emesso e riserve.
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2. Il Conto Economico
Lo IAS 1 prevede:
un contenuto MINIMO e non un contenuto
rigido;
due schemi che differiscono per la modalità di
classificazione dei costi
Per natura
Per destinazione
(acquisti, personale,
ammortamenti, ecc.)
(costo del venduto, costi
commerciali, amministrativi, ecc.)
Se l’impresa usa la classificazione per destinazione, DEVE presentare
un’analisi dei costi per natura nelle note al bilancio.
Lo IAS 1 incoraggia l’analisi per destinazione
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2. Il Conto Economico – contenuto minimo
a)
b)
c)
d)
e)
f)
ricavi
oneri finanziari
quota dei proventi e degli oneri derivanti
dalla valutazione secondo il metodo
del patrimonio netto delle partecipazioni in
società collegate e joint-venture
utili o perdite (al lordo delle imposte) rilevate
in seguito alla alienazione di attività ed al
regolamento di passività attribuite ad attività
destinate a cessare
oneri fiscali
utile netto o perdita netta dell’esercizio
attribuibile a:
 utile o perdita di competenza delle minoranze
 utile o perdita di competenza degli azionisti di maggioranza
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2. Il Conto Economico:
classificazione dei costi per natura
La classificazione dei costi in base alla natura si
fonda sulla distinzione dei componenti negativi di
reddito realizzata in relazione alla funzione
economica (o origine) degli stessi. In tale analisi i
costi sono distinti a seconda che riguardino:
acquisti di materie prime;
costi di trasporto;
salari e stipendi;
costi di pubblicità;
ammortamenti;
ecc.
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2. Il Conto Economico:
classificazione dei costi per destinazione
Attraverso la classificazione dei costi con il criterio della
destinazione è possibile individuare il contributo dei
differenti settori dell’azienda alla formazione dei costi. Tale
rappresentazione fornisce, infatti, la classificazione dei
costi secondo la loro destinazione o utilizzo. I costi sono
distinti a seconda che riguardino:
costo del venduto;
costi di distribuzione;
costi per attività amministrative;
altri costi operativi.
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