Gussago frazione Bodutto
NUMERO 47
P
otremo chiamarlo così il nuovo insediamento residenziale
previsto dal PGT (Piano di
Governo del Territorio, ex Piano
Regolatore) e voluto fortemente
dall’attuale Amministrazione gussaghese.
Di che cosa si tratta? Si tratta di
un Piano urbanistico che si svilupperà su un’area complessiva di circa 120.000 mq al confine fra
Gussago e Brescia-Badia (il
Bodutto, appunto), fra la nostra zona produttiva e il torrente La
Canale. Quanto si costruirà?
Tenetevi forte: circa 90.000 metri
cubi di edilizia residenziale che,
tradotti in unità immobiliari, corrispondono a 300-350 alloggi. Non è
difficile stimare, ipotizzando 3-4
componenti per ogni nucleo famigliare che vi andrà ad abitare, un
insediamento di 1000-1200 persone. Ecco il perchè del titolo: al
Bodutto sorgerà una vera e propria
nuova frazione di Gussago!
Da dove viene questa strana idea?
Non essendoci una spiegazione logica né urbanistica, né di altro genere, l’unica risposta sta nella politica,
e precisamente nel supino asservimento del Comune di Gussago al
Comune di Brescia, che da sempre
ha osteggiato il nostro sviluppo
produttivo al di qua della Canale,
sul nostro territorio. Ma questa ostilità non ha motivo di essere, essendo pre-esistente la nostra zona produttiva agli ultimi insediamenti residenziali della Badia. Eppure costoro, arrivati dopo, ora pretendono che siamo noi a cambiare assetto
urbanistico sul nostro territorio! E il
Comune di Gussago, obbediente,
accetta, senza neanche chiedere
nulla in cambio (che c’entri la figura del vice-sindaco di Brescia, già
consigliere comunale a Gussago e
originario della Badia?)! La conclu-
MAGGIO 2011
Nell’area “nera”“ il nuovo insediamento residenziale previsto dal PGT
sione è quella spiegata in apertura:
in una vasta porzione del nostro
territorio, chiaramente vocata agli
insediamenti industriali, in spregio
ad ogni logica urbanistica, sorgerà
un mega-insediamento residenziale, una Badia Due gussaghese
che fa sicuramente comodo a
Brescia, ma a noi proprio non serve.
Ma i nostri Amministratori come
spiegano questo Piano? Beh, lo qua-
Navezze, assemblea
sulla nuova strada
pag.2
I giardini
abbandonati
pag. 3
lificano nelle logiche della “collaborazione fra Comuni limitrofi” e in
una “visione aperta”, non gretta e
campanilistica, della programmazione urbanistica. Nobili intenzioni, se non fosse che, fra le due parti
in causa, una ha tutti i benefici e i
vantaggi, e l’altra non porta a casa
nulla. Tanto varrebbe, allora, regalare l’area al Comune di Brescia
perchè se ne faccia quello che vuole!
Un’altra spiegazione dei nostri politici è che lì ci si farà dell’edilizia
economico-popolare, rivolta in particolare ai giovani (27/28.000 metri
cubi dei circa 90.000 complessivi;
gli altri 60.000 sono un grazioso regalo ai privati). Prima di tutto, crediamo che i nostri giovani preferiscano stare a Gussago e non in
segue a pag.2
La raccolta del verde porta a porta non c’e’ piu’ ….e non solo quella
I
n Italia uno dei problemi più di attualità e che necessiterebbe di interventi risolutivi è quello della gestione dei rifiuti (che tutti producono
ma che nessuno vuole a “casa sua”).
Per tentare di risolvere o quantomeno arginare il problema si possono seguire diverse strade, una delle quali
passa attraverso l’educazione delle
nuove generazioni, sensibilizzandole a
consumare meno, a riciclare di più, ad
uscire in qualche modo dal meccanismo dell’ usa e getta.
Siamo consapevoli però che questo
percorso è lungo e la meta ancora lontana.
Nel frattempo si tratta di limitare il
danno, seguendo la strada della raccolta differenziata. Il sistema è stato avviato diversi anni fa con il meccanismo
di raccolta attraverso cassonetti e campane , ma è ormai provato che con questo metodo non si riesce superare il
40% di differenziazione.
Ecco quindi che molti comuni hanno
imboccato la strada della raccolta differenziata porta a porta, un metodo che
sembra raggiungere risultati notevoli
con una percentuale che in alcuni casi
raggiunge l’80/85 % (i meno giovani ricorderanno che fino a poco più di
vent’anni fa la raccolta porta a porta,
anche se non differenziata, era la norma). Buona cosa direte, perché non la
facciamo anche a Gussago? Ma la
Giunta Lazzari la pensa diversametne
e comunica che “l’ipotizzato studio del
sistema di raccolta porta a porta non
verrà valutato ulteriormente viste le
esperienze di comuni che l’hanno attuato con scarsi risultati e malumori tra
i cittadini”. A noi risulta l’esatto contrario visto che in base ai dati di alcuni comuni vicini, i risultati in termini di
percentuale di differenziata sono eccellenti ( Roncadelle 91% Rezzato 75% castegnato 75% Ospitaletto 80%) e i cittadini, dopo una prima fase di rodaggio,
sono soddisfatti ed apprezzano questo
tipo di servizio utile a loro, all’ambiente e alle future generazioni.
La Giunta Lazzari dice che potenzierà i punti ecologici aggiungendone
di nuovi, inoltre giustifica la scelta anche con una curiosa motivazione che
riguarda l’aspetto estetico, spiegando
che è meglio vedere cassonetti, campane e greenservice (spesso traboccanti,
ricettacolo di ogni tipo di rifiuti, deposito di frigoriferi,divani ecc. e ostacolo
per i pedoni o peggio ancora per i disabili) piuttosto che vedere dei contenitori per la raccolta differenziata ordinatamente fuori dalle abitazioni per alcune
Gussago Frazione Bodutto
(segue da pag. 1)
quella landa desolata-terra di nessuno che è il
Bodutto; e crediamo che lo preferiscano anche le loro
famiglie. Poi, le abitazioni economico-popolari saranno destinate non solo ai gussaghesi, ma anche ai
bresciani, con pari dignità, con ciò ripetendo un errore già commesso per troppi anni a Gussago.
Ma la motivazione dell’edilizia economico-popolare è una presa in giro e vi spiegiamo perchè. Il
Comune di Gussago acquisterà dai privati-proprietari le aree (con un costo previsto di 1.800.000 euro)
e le rivenderà agli operatori (cooperative o altri) per
7.000.000 di euro. Questo sta scritto nel PGT. Ora, essendo previsti 9.300 mq da edificare, risulta che
l’incidenza dell’area su ogni mq costruito è di circa
700 euro; se a questi aggiungiamo altri 140 euro/mq
da versare al Comune, più 1100/1200 euro/mq per
costruire, più i costi per la progettazione/direzione
lavori/spese tecniche, i costi per gli imprevisti e gli
oneri finanziari, un minimo di margine per gli ope-
ore in alcuni giorni della settimana.
Come se non bastasse ecco che a
marzo senza nessun preavviso a
Gussago sparisce anche il servizio di
raccolta del verde porta a porta un servizio utile,efficiente,gradito da tutti.
La giustificazione stavolta è che la
società che gestiva il servizio comunica
di non avere più i requisiti per continuare a svolgere questo tipo di raccolta. Ci viene da pensare che non abbiano
nemmeno provato a cercare un'altra società che sostituisse la precedente.
Dicono che era un servizio costoso e
quindi ora risparmieranno, ma non è
affatto vero, anzi questa modalità costerà qualcosa in più.
La nuova scelta è stata di mettere
una ventina di greenservice che si stanno rivelando troppo pochi (basta vedere come sono traboccanti in questi giorni), sono scomodi per chi abita lontano
rispetto agli stessi e quindi troverà più
comodo mettere il verde nel primo cassonetto che incontra e sono soggetti a
diventare ricettacolo anche di altri rifiuti.
Sempre la Giunta Lazzari dice che
stanno valutando sistemi che mirano a
fare meglio di coloro che già hanno introdotto il sistema porta a porta, noi
crediamo che tra il tutto e il niente ci sia
una buona via di mezzo, la raccolta del
verde era un buon inizio e puntare al
massimo spesso porta a non fare nulla.
E, ultima osservazione, negli ultimi
bilanci comunali non si vede un solo
euro destinato a questi temi.
Giovanni C.
ratori, la somma è presto fatta: quelle case non potranno essere vendute a meno di 2300/2400 euro/mq. Vi sembra un prezzo da edilizia economicopopolare? Ma neanche il mercato libero oggi riesce a
vendere a questi prezzi! Come vedete, quella dell’edilizia economico-popolare è una vera e propria bufala; una presa in giro, appunto!
Altro ancora si potrebbe dire. Sulla viabilità, per
esempio, che sancisce il Piano del Bodutto come una
vera e propria “enclave di Brescia” in terra gussaghese; o sulle aree “rubate” alle nostre future espansioni produttive (e Dio sa se ci sarebbe bisogno di lavoro, oggi!); o sulla “extraterritorialità” dei futuri
abitanti, che saranno giuridicamente residenti a
Gussago ma vivranno e andranno a far le spese alla
Badia; e sempre lì manderanno i figli all’asilo e all’oratorio, andranno al bar e giocheranno a bocce........ma i servizi sarà Gussago a doverli fornire.
Crediamo che basti quanto abbiamo fin qui detto
per capire come quello del Bodutto sia un Piano scellerato, incomprensibile, profondamente sbagliato,
Va combattuto in ogni modo e noi cercheremo di farlo.
Bruno M.
I
Verso i referendum per l’acqua bene comune
l 12 e 13 giugno prossimi saremo chiamati a votare per quattro referendum: uno riguarda la possibilità di installare nuove centrali nucleari, uno è
sul cosiddetto “legittimo” impedimento,
e gli altri due hanno a che fare con le leggi che regolamentano la gestione dei servizi idrici.
Gussago Insieme, per il proprio carattere di aggregazione d’impegno locale,
non ha mai dato suggerimenti in occasione di consultazioni elettorali nazionali, e quindi non si esprime, a livello di
gruppo, a proposito di “nucleare” e di
“legittimo impedimento”, pur riconoscendo l’importanza dei quesiti posti.
Per quanto riguarda invece i referendum sull’acqua il discorso è diverso.
Infatti con l’adesione e la partecipazione
al “Comitato Gussago per l’acqua bene
comune” ci siamo schierati apertamente
a favore dei referendum per
l’abrogazione di alcune norme tendenti
a privatizzare la gestione dell’acqua e a
renderla oggetto di profitto. Siamo infatti profondamente convinti che l’accesso
all’acqua, in quanto diritto umano fondamentale, debba essere gestito in modo
pubblico e non possa essere affidato alle
logiche dell’interesse privato.
Invitiamo quindi tutti ad andare a votare il 12 e 13 giugno, scegliendo SI per i
due quesiti sulla gestione dell’acqua.
Recarsi alle urne è molto importante
perchè negli ultimi anni il “quorum” del
50% più uno degli aventi diritto, necessario per i referendum abbrobativi, non è
stato quasi mai raggiunto.
In genere, le forze politiche contrarie
ad un referendum, non tendono ad organizzare una campagna per il “NO” ma
preferiscono far passare la consultazione
il più possibile in sordina, in modo da
evitare il raggiungimento del quorum,
pertanto il passaparola tra cittadini è
uno strumento fondamentale.
In questo
caso, considerato
l’altissimo numero di firme raccolte in
occasione della presentazione dei referendum, ci sono buoni motivi per sperare in un’affluenza alle urne più alta del
solito.
Sulle schede dei due referendum relativi all’acqua troveremo scritto quesiti
quasi incomprensibili: “Volete voi che
sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del
decreto legge 25 giugno 2008 n.112
“Disposizioni urgenti per lo sviluppo
economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni,
in legge 6 agosto 2008, n.133, ecc. ecc. ...”
e, rispettivamente, “Volete voi che sia
abrogato il comma 1, dell’art. 154
(Tariffa del servizio idrico integrato)
del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”,
limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del
capitale investito”?”.
Per capire di quale referendum si tratta dovrebbe comunque venirci in aiuto la
diversa colorazione delle schede.
Certo, chi deciderà di votare “si” a tutti e quattro i referendum avrà meno difficoltà, ma coerentemente con quanto detto all’inizio non possiamo esprimere un
invito in tale senso.
Alfredo
Ciclabili sottozero
Tranquilli cari lettori…. non parlo di un’improvvisa ondata di gelo in questa
primavera un po’ pazza, ma del fatto che Gussago pare che sia l’unico paese
Italiano che fa sparire le nuove piste ciclabili dai propri schemi urbanistici e lascia
le esistenti in totale stato di abbandono, prive della benché minima
manutenzione. Un caso emblematico della poca attenzione a tale argomento da
parte dell’attuale Amministrazione Comunale, è ciò che è successo nel piano di
rifacimento della viabilità di via Mandolossa; sul lato est della via era prevista una
pista ciclabile, separata dalla sede stradale da un cordolo in cemento, sul lato
opposto della strada era stato previsto il marciapiede.
Noi l’avremmo voluta così, così l’abbiamo fatta progettare, l’abbiamo
appaltata e per realizzare un opera così abbiamo recuperato i finanziamenti, dalla
prima Lira all’ultimo Euro; la realizzazione, purtroppo, NON è stata fedele al
piano originario, infatti la pista ciclabile è stata eliminata, sostituita da un
passaggio che non ha le caratteristiche di una pista ciclabile.
Con il sopraggiungere della primavera i primi utenti che hanno cercato di
percorrere la via si sono trovati di fronte a delle situazioni molto pericolose
dovute al fatto che, non essendo “pista ciclabile”, le biciclette non hanno
precedenza sui veicoli che si immettono nella viabilità ordinaria dai passi carrai;
ad aggravare la situazione qualcuno ha pensato di disseminare il “passaggio” di
piloncini in acciaio inox, materiale notoriamente apprezzato per la morbidezza al
tatto sopra i 10 km/h !!!
Ma la cosa non finisce qui, infatti, in un impennata d’ingegno si è pensato di
non illuminare il “passaggio” (mi ostino a non volerlo chiamare pista ciclabile
perché non lo è) e di non porre alcuna segnaletica stradale né orizzontale né
verticale, questo tanto per mimetizzare meglio i paletti in inox che se ben
segnalati sarebbero forse evitabili, la stessa cosa vale per gli attraversamenti delle
immissioni che rimangono puntualmente e volutamente “anonimi”.
Questa situazione di pericolosità è ben nota agli abitanti della via Mandolossa
che armati di catarifrangenti hanno rivestito alcuni paletti in modo da renderli
più visibili; da ciclista ringrazio questi concittadini per il loro senso civico e
attenzione verso il prossimo. La faccenda sarebbe stata ancora più preoccupante
se si fosse realizzato il nuovo polo scolastico, fortunatamente tale progetto si è
rivelato, ma non poteva essere diversamente, irrealizzabile ed utopistico;
comunque la nuova scuola non sarebbe stata servita da una pista ciclabile e forse
nemmeno da marciapiedi adeguati. Di fatto, e quando si parla di
amministrazione i fatti contano più delle idee, rispetto alle previsioni, in questo
momento, abbiamo una pista ciclabile in meno, opera necessaria alla sicurezza
della viabilità e già pagata completamente dal comune di Gussago.
A questo punto non pare ci sia altra soluzione che percorrere la via con molta
cautela, casco ben allacciato, luci accese, amuleti vari in tasca evitare le automobili
e i camion carichi di Salamine che si immettono nella strada.
Paolo G.
“Filo diretto con Gussago insieme”, numero 47 - Maggio 2011, esce come supplemento al numero di “Informati e partecipa”, del Centro per la non violenza di Brescia, direttore responsabile Massimo Valpiana, autorizzazione del Tribunale di Brescia numero 1 dell’11 gennaio 1989. Impianti, fotocomposizione e stampa: Eurocolor - Rovato (Bs). Hanno collaborato a questo numero:Alfredo Fiume, Bruno Marchina, Giovanni Coccoli, Mariella Risuscitazione, Alessia, Paolo Gilberti . Sono graditi contributi al lavoro di redazione.
Marcia della Pace
Il 3 aprile Gussago ha ospitato la Marcia per la Pace
della Franciacorta. Il Tavolo della Pace
del
Monteorfano ha invitato le associazioni di Ome e
Rodengo e la Consulta per la Pace e la Solidarietà di
Gussago, insieme all'Anpi provinciale a collaborare
per quest'evento. Siamo stati circa un migliaio, stretti
attorno ai colori della Pace per parlare della nostra
Carta Costituzionale. La giornata è stata ricca di momenti intensi: dalla lettura del messaggio che accompagnava la bandiera della pace consegnata ai soldati
della polveriera vicino Ome, agli spunti di riflessione
al 'Maglio' di Ome sul lavoro o presso Villa Fenaroli
ricordando I giovani partigiani trucidati nell'aprile
del '45, alla lettura degli 'Indifferenti' di Gramsci a
Ronco, al commento sugli articoli 33 e 34 dei ragazzi
del Calini, alle riflessioni sulla Costituzione del noto
costituzionalista Prof. D'andrea. Così passo dopo
passo, con in testa al corteo lo striscione dell'articolo
11 dove si sancisce che il nostro Stato ripudia la guerra abbiamo riscoperto che mai come adesso la nostra
Costituzione è attuale, è VIVA!
Mariella
PROSSIME INIZIATIVE
Stiamo preparando alcune
iniziative pe rl’estate
OCCHIO ALLE BACHECHE!
Gussago Insieme ha installato delle
bacheche nelle varie frazioni di gussago, per riuscire a comunicare più capillarmente con i cittadini, tenetele
d’occhio.
La nostra sede si trova in via roma 79 ed è aperta
ogni lunedì a partire dalle ore 21,00
chi volesse passare sarà sempre il benvenuto.
www.gussagoinsieme.blogspot.com
Brüsom la écia!
Il giorno 31 marzo al “polivalente”,
Gussago Insieme ha rinnovato la tradizione di “Bruciamo la vecchia”. È da
quando avevo tre anno che non mi
perdo un’edizione, e ora che ne ho dieci scopro che Gussago Insieme ha fatto
in totale diciotto edizioni. La serata
era animata dall’accademia musicale
“musicalmente” e le canzoni potevano essere lette su un telone improvvisato ma simpatico, così come era simpatica la distribuzione di frittelle e vin brulè.
Circondata da un recinto sorvegliato dal gruppo della
Protezione Civile, si ergeva su un cumulo di sabbia la “vecchia”
edizione 2011. Era raffigurata l’Italia, rappresentata da un transatlantico che stava affondando di poppa e da una vecchia che
assisteva sconsolata e impotente all’avvenimento. La musica e i
canti hanno accompagnato la serata, così come le frittelle e il …
brulè hanno addolcito il palato dei presenti: Improvvisamete,
nel rispetto della tradizione e con il pensiero di tutti noi rivolto a
cacciar lontano le cattiverie, le malattie invernali e le cose negative, la vecchia ha preso fuoco. Le fiamme purificatrici l’hanno
completamente avvolta. Lo spettacolo è stato emozionante e caldo e tutti ci siamo sentiti molto partecipi. Lentamente e sotto
controlo le braci hanno allietato la conclusione della serata. Io mi
sentivo, e noi tutti bambini ci sentivamo un pochino meglio: un
nuovo anno si apriva alle nostre speranze e aspettative.
Alessia.
CONFEZIONE E
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alessia paolo