FUTURO FINANZIARIO A RISCHIO:
GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI ITALIANI VERSO
NUOVI APPROCCI
Secondo un’indagine di Natixis Global Asset Management l’85% degli investitori
istituzionali italiani ritiene che la popolazione non abbia abbastanza risorse finanziarie
per mantenere un livello di vita adeguato in età pensionabile
Milano, 10 giugno 2013 – I portafogli degli italiani sembrano non essere adeguati per affrontare
l’età pensionabile e per raggiungere obiettivi di lungo periodo. È questa la preoccupante sintesi di
una ricerca condotta da Natixis Global Asset Management (NGAM) a livello internazionale che
ha coinvolto oltre 500 investitori istituzionali, prevalentemente del mondo previdenziale pubblico e
privato, di cui 40 nel nostro paese.
A rischio il futuro previdenziale
L’85% degli investitori ritiene che gli italiani non abbiano sufficienti risorse per affrontare il proprio
futuro e per garantirsi un buon tenore di vita durante l’età pensionabile.
Causa la crisi finanziaria degli ultimi anni, quindi, lo stato del welfare nazionale e la tenuta delle
tradizionali metodologie di investimento, i portafogli degli italiani non sembrano costruiti per far
fronte adeguatamente alle necessità future.
La maggioranza degli investitori intervistati a livello globale ha sottolineato l’inadeguatezza dei
modelli tradizionali di investimento nel rispondere alle mutate condizioni di mercato e si sta
orientando verso approcci non tradizionali che permettano la crescita del capitale nel lungo periodo
e verso metodologie per incorporare in modo più efficiente la gestione del rischio di portafoglio.
Questo campanello d’allarme ha portato il 60% degli intervistati a introdurre tecniche di gestione
di attività e passività all’interno dei propri portafogli, un dato ben al di sopra del 46% registrato a
livello internazionale. “Se guardiamo alla situazione esistente solo pochi anni fa, la percentuale di
investitori istituzionali che utilizzavano all’interno del portafoglio strategie di gestione degli attivi e
passivi era vicina allo zero”- commenta Antonio Bottillo, Amministratore Delegato per l’Italia di
Natixis Global Asset Management -. “È significativo che oggi si sia arrivati al 60%, segno che c’è
sempre più bisogno di tecniche che permettano di aiutare i propri clienti a raggiungere obiettivi di
lungo periodo”.
Addio “vecchi” schemi
In un contesto caratterizzato da bassi tassi di interesse e da una situazione che si profila ancora
incerta per il futuro, la ricerca di rendimenti sostenibili e una migliore protezione contro la volatilità
dei mercati sono le necessità principali per gli investitori italiani.
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NGAM S.A., Succursale Italiana
Via San Clemente, 1
20122 Milan
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L’85% ritiene che i modelli di costruzione del portafoglio che adottano un’asset allocation strategica
così come tradizionalmente concepita saranno messi a dura prova e quasi la totalità svela
un’assoluta difficoltà di protezione del portafoglio da movimenti estremi dei mercati. Da qui
l’esigenza del 72% degli istituzionali italiani di rivedere i tradizionali approcci alla costruzione del
portafoglio. “Ci troviamo in una situazione in cui i vecchi schemi si sono rivelati inadeguati a gestire
l’andamento dei mercati e in cui circa la metà degli investitori (49%) è ancora alla ricerca di una
nuova metodologia per costruire i propri portafogli”, sottolinea Bottillo.
Spazio a strategie “non tradizionali”
Con il decadere dei vecchi schemi, si fanno strada tra gli istituzionali metodologie meno correlate
con l’andamento dei principali mercati che permettano di contenere e diversificare il rischio di
portafoglio. Ben il 70% degli intervistati ritiene, infatti, necessario adottare tipologie di
investimento “non tradizionali”, come strategie di gestione della volatilità, smart beta, investimenti
in infrastrutture e quasi l’80% dichiara di esser pronto a includere/aumentare la propria
esposizione a questo tipo di prodotti. Percentuali queste più alte della media registrata negli altri
Paesi europei, nei quali l’esposizione cosiddetta ”alternativa” è sempre stata presente.
“I dati della ricerca dimostrano ancora una volta come gli investitori istituzionali italiani siano alla
ricerca di strumenti più adeguati che riescano a combinare crescita del capitale nel lungo periodo e
difesa dagli shock di mercato”, aggiunge Antonio Bottillo. “Proprio per far fronte a queste esigenze,
crediamo che un approccio orientato al rischio, prima ancora che al rendimento, sia in grado di
navigare attraverso diverse fasi di mercato in modo da assicurarsi le risorse finanziarie adeguate
per il proprio futuro”, conclude Bottillo.
Altre risultanze della ricerca relativamente all’Italia:
 il 78% degli investitori vede l’inflazione come elemento di preoccupazione nei prossimi tre
anni;
 “solo” il 28% reputa che le manovre di politica monetaria delle banche centrali abbiano
effetti significativi sulle scelte di investimento;
 il 60% degli intervistati ritiene che le decisioni di politica economica hanno un significativo
effetto sugli investimenti;
 secondo l’81% dei partecipanti, quest’anno le strategie alternative daranno risultati migliori
che nel 2012;
 il 33% ritiene che le azioni globali performeranno meglio che lo scorso anno;
 il 48% prevede di aumentare l’esposizione all’azionario, il 43% quella ai mercati emergenti e
il 40% quella sul real estate;
 il 45% dichiara di voler ridurre l’esposizione al reddito fisso;
 il 38% degli intervistati ritiene i criteri di investimento socialmente responsabile rilevanti ai
fini delle decisioni di investimento.
Metodologia
Il sondaggio è stato commissionato dal Centro di ricerca Durable Portfolio Construction di Natixis
Global Asset Management (NGAM) all’interno di uno studio internazionale volto ad analizzare le
attitudini degli investitori istituzionali. NGAM ha intervistato oltre 500 investitori istituzionali che
gestiscono complessivamente un ammontare di 11.500 miliardi di dollari di asset per fondi
pensione pubblici e privati, fondi sovrani, compagnie assicurative, fondazioni, fondi di fondi e
consulenti patrimoniali. Lo studio, condotto da CoreData, si basa su una ricerca effettuata tra
gennaio e marzo di quest’anno in 19 Paesi tra Stati Uniti, Europa, Asia e Medio Oriente.
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È possibile visualizzare i risultati della ricerca al link:
http://www.ngam.natixis.com/2013_Global_Survey_of_Institutional_Investors
Maggiori informazioni sono disponibili anche sul sito: http://durableportfolios.com
Natixis Global Asset Management
Natixis Global Asset Management è rappresentata in Italia da NGAM S.A., Succursale Italiana.
Natixis Global Asset Management è una delle prime 15 società di gestione a livello mondiale in
termini di patrimonio in gestione1. Le case di gestione all’interno di Natixis Global Asset
Management forniscono soluzioni di investimento con l’obiettivo di incrementare e proteggere la
ricchezza e il patrimonio previdenziale di soggetti istituzionali e di clienti retail. La struttura
proprietaria di distribuzione supporta il collocamento degli specifici prodotti a livello mondiale.
Natixis Global Asset Management combina le competenze di differenti società di gestione in Europa,
Stati Uniti e Asia per offrire strategie di investimento diversificate sull’azionario, obbligazionario e
alternative.
Con due quartieri generali a Parigi e Boston, il patrimonio in gestione complessivo di Natixis Global
Asset Management è pari a 612.9 miliardi di euro (al 31 marzo 2013).
Natixis Global Asset Management fa parte di Natixis, quotata alla Borsa di Parigi e controllata da
BCPE, il secondo più importante gruppo bancario in Francia. Le società di gestione parte di Natixis
Global Asset Management sono: Absolute Asia Asset Management; AEW Capital Management; AEW
Europe; AlphaSimplex Group; Aurora Investment Management; Capital Growth Management;
Caspian Capital Management; Darius Capital Partners; Gateway Investment Advisers; H2O Asset
Management; Hansberger Global Investors; Harris Associates; Loomis, Sayles & Company; Natixis
Asset Management; Natixis Multimanager; Ossiam; Reich & Tang Asset Management; Snyder
Capital Management; Vaughan Nelson Investment Management.
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Cerulli Quantitative Update: Global Markets 2012
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Contatti per i media
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Lob Media Relations - Tel. 02 92870280
Giangiuseppe Bianchi, [email protected], 335/6765624
Emanuela Scerna, [email protected], 335/1396020
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