ROBERTO TRAINI
BANCA D’ITALIA
SEDE DI TORINO
Alcune riflessioni sull’indebitamento delle famiglie
italiane

In Italia, l’indebitamento delle famiglie è stato teoricamente basso nel confronto internazionale, sia
in termini di percentuale di nuclei indebitati, sia in termini di incidenza del debito sul reddito.
Tuttavia, nello scorso decennio l’indebitamento è cresciuto presso le famiglie italiane (consumatrici e
produttrici) più rapidamente che nella media europea: l’incidenza dei debiti finanziari sul reddito è
salita dal 43 per cento circa del 2003 al 65 del 2011 in Italia.
Un indicatore delle difficoltà
La centrale di allarme interbancaria
 In base ai dati della Centrale di allarme interbancaria il numero complessivo dei soggetti
appartenenti al settore delle famiglie consumatrici con difficoltà nel rimborso delle spese
effettuate con assegni o carte di pagamento è rapidamente cresciuto a partire dal 2007 e
ha raggiunto il punto di massimo nel 2009, in corrispondenza della fase più acuta della
recessione dell’economia italiana
Uno sguardo alla situazione del Piemonte
 In base ai dati Istat 2011 le famiglie piemontesi in
condizione di povertà relativa erano il 5,9% (4,9% il
dato del Nord Ovest
 Anche l’indicatore sintetico di deprivazione mostrava
una situazione peggiore del Piemonte rispetto al Nord
Ovest:
 Piemonte: 17,3%
 Nord Ovest 15,2%
 Italia 22,4%
Uno sguardo alla situazione del Piemonte
 L’indice di povertà relativa è rappresentato dalla spesa
media mensile pro-capite del Paese. Sono considerate
povere in senso relativo le famiglie che vivono con
meno di tale soglia
 L’indicatore sintetico di deprivazione: famiglie che
dichiarano almeno tre delle nove seguenti
deprivazioni:






Non riuscire a sostenere spese impreviste
Avere arretrati nei pagamenti (mutuo, bollette etc)
Non potersi permettere una settimana di ferie lontano da casa
Un pasto adeguato proteico almeno ogni due giorni
Un adeguato riscaldamento dell’abitazione
L’acquisto della lavatrice, o di un televisore a colori, o di un telefono, o di un’automobile
PROVINCIA DI TORINO
numero di soggetto segnalati a sofferenza
persone fisiche e famiglie consumatrici
40,000
35,000
30,000
25,000
TOTALE POSIZIONI A SOFFERENZA
20,000
di cui segnalate da banche
15,000
10,000
5,000
0
2010
2011
2012
2013
 UN CONTRIBUTO
ALL’ANALISI DEL PROBLEMA
 LA FINANZA COMPORTAMENTALE
“Gli esseri umani non sono razionali. Allora perché le
teorie finanziarie assumono che lo siano?”
Science : “Crazy Money” 12.12.2008
IL PARADIGMA DELLA RAZIONALITA’
 Le
persone selezionano tra le alternative di
investimento/finanziamento, quelle che massimizzano
la propria utilità sulla base di preferenze:
 Stabili
 Coerenti
 Obiettive
 Attraverso un meccanismo di scelta ispirato a criteri di
razionalità economica nel quale prendono in esame
tutte le informazioni disponibili sul mercato.
 E in un contesto di “incertezza”?
 ……..gli individui tendono a selezionare, tra le
alternative disponibili sul mercato, quella con più alta
utilità attesa, ponderando l’utilità dell’alternativa con
la probabilità che essa si verifichi”
 Von Neumann e Morgenstern (1944)
DIRETTIVA 2008/48/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL
CONSIGLIO
del 23 aprile 2008
 Art. 5. co. 1
 Il creditore e, se del caso, l'intermediario del credito, sulla base delle condizioni di
credito offerte dal creditore e, se del caso, delle preferenze espresse e delle
informazioni fornite dal consumatore, forniscono al consumatore, in tempo utile
prima che egli sia vincolato da un contratto o da un'offerta di credito, le
informazioni necessarie per raffrontare le varie offerte al fine di prendere una
decisione con cognizione di causa in merito alla conclusione di un contratto di
credito.
 Art. 5. co. 6
 Gli Stati membri provvedono affinché i creditori e, se del caso, gli intermediari del
credito forniscano al consumatore chiarimenti adeguati, in modo che questi possa
valutare se il contratto di credito proposto sia adatto alle sue esigenze e alla sua
situazione finanziaria, eventualmente illustrando le informazioni precontrattuali
che devono essere fornite conformemente al paragrafo 1, le caratteristiche essenziali
dei prodotti proposti e gli effetti specifici che possono avere sul consumatore,
incluse le conseguenze del mancato pagamento.
Avete bisogno di un prestito di 10.000 euro.
Vi propongono tre alternative di rimborso
Alt. 1
Pagate
€
1.172,31 ogni sei mesi per i prossimi cinque anni
Alt 2
Pagate
€
192,99 ogni mese per i prossimi cinque anni
Alt.3
Pagate
€
13.439,16 solo alla fine dei cinque anni
Quale alternativa scegliete?
Non sarebbe meglio pagare
€
173,97 ogni mese per i prossimi 6 anni?
Avete bisogno di un prestito di 10.000 euro.
Vi propongono tre alternative di rimborso
TAEG
Esborso totale
Alt. 1
Pagate
€
1.172,31 ogni sei mesi per i prossimi cinque anni
6%
€ 11.723,05
Alt 2
Pagate
€
192,99 ogni mese per i prossimi cinque anni
6%
€ 11.579,14
Alt.3
Pagate
€
6%
€ 13.439,16
8%
€ 12.526,02
13.439,16 solo alla fine dei cinque anni
Quale alternativa scegliete?
Non sarebbe meglio pagare
€
173,97 ogni mese per i prossimi 6 anni?
Alcune domande fondamentali
(indipendentemente dalla scelta fatta)
 Possiamo pagare le rate che ci vengono chieste?
 La nostra situazione finanziaria cambierà nei prossimi cinque o sei
anni?
 Nei prossimi 5/6 anni un tasso del 6 o 8% sarà ragionevole?
 Abbiamo veramente bisogno di 10.000 euro?
 Saremo ancora in vita tra 4 anni?
 Ed infine…………ABBIAMO UNA RISPOSTA GIUSTA PER TUTTO?
La behavioral finance
(finanza comportamentale)
 Le scelte economiche sono sistematicamente da errori
di ragionamento e preferenze
 il concetto di “mappa di razionalità limitata “
(Kaheneman 2002)
• Le “euristiche”
• Regole per semplificare decisioni o problemi complessi
oppure in presenza di informazioni incomplete
• Bias
• Pre-giudizi che influenzano le scelte individuali
Gli errori di ragionamento
 Effetto contesto (framing)
 La decisione dipende dal contesto o dal modo in cui le
singole opzioni vengono comunicate (rappresentazione
estetica); si possono determinare condizionamenti
distorsivi (es. una bella immagine è più accattivante di
una formula astrusa; p. $ 39,99, %); si sfrutta l’istintiva
avversione per le perdite.
 Avversione al rischio (euristica di ancoraggio)
 Scelte fondate unicamente sulla considerazione dei dati
attuali, senza voler formulare ipotesi sulle aspettative
future.
Gli errori di ragionamento
 Euristica della disponibilità
 Gli individui stimano la probabilità di un evento solo
sulla base di quanto è vivido, della vicinanza temporale e
dell’impianto emotivo di un ricordo (es. è stata una bella
estate…solo perché non è piovuto il giorno della cresima
dei nostri figli)
 Euristica della rappresentatività
 Si mettono in relazione eventi apparentemente simili
ma in realtà diversi tra di loro o che non hanno nessuna
relazione
(es. il lancio della moneta; i numeri
ritardatari);
Gli errori di ragionamento
 Dissonanza cognitiva (bias di conferma)
 Tendiamo a valorizzare i dati che confermano i nostri preconcetti e ad ignorare le informazioni che, invece, non vi
corrispondono.
 Bias dell’istinto gregario
 “Così fan tutti”….
 Overconfidence
 Tendenza degli individui ad essere eccessivamente ottimisti
sulla affidabilità dei loro giudizi o delle loro capacità

(Tali Sharot: The optimism bias)
Gli errori di ragionamento
 Euristica di ancoraggio
 Tendiamo ad effettuare le nostre scelte sulla base di un
termine di paragone, che non è detto che sia quello giusto (ad
esempio la volatilità di un titolo o di un parametro
finanziario; scegliamo se indebitarci sulla base della
convenienza del tasso e non sulla nostra sostenibilità)
 Effetto dotazione (endowment effect)
 Il valore di un bene dipende dal fatto se lo possediamo o
meno (non consideriamo il costo opportunità della moneta a
cui rinunciamo per tenerlo o acquisirlo)
Gli errori di ragionamento
 Pregiudizio dello status quo
 Abbiamo una preferenza sproporzionata per la situazione
esistente (ad es., quanti non cambiano banca di fronte ad un
peggioramento delle condizioni?)
 Euristica dei “conti mentali”
 Operiamo scelte economiche sulla base di una arbitraria
suddivisione del denaro in poste contabili (ad es., spendiamo
più volentieri una somma vinta che una guadagnata con il
duro lavoro)

Le scelte possono diventare “irrazionali” a seconda del momento in
cui chiudiamo il conto mentale (se ad esempio siamo in deficit
aumenta la propensione al rischio, nel tentativo di recuperare).
Gli errori di ragionamento
 L’effetto costi sommersi (sunk cost)
 Le scelte successive sono irrazionalmente influenzate da costi
sostenuti da scelte precedenti ed irreversibili, i quali per
definizione dovrebbero essere irrilevanti; si tende così ad non
abbandonare un progetto anche se fallimentare.
 Utilità transazionale
 Valutiamo lo scostamento tra il prezzo attuale di un bene e
quello che consideriamo “di riferimento” senza tener conto
dell’effettiva utilità del bene (la sensazione del “buon affare”).
UN CASO CONCRETO: I MUTUI IN ECU
 Verso la fine degli anni ’80 ci fu il boom dei mutui in ECU,
offrivano un tasso più basso (circa l’11% dei mutui stipulati
in ECU contro il 14-15 di quelli stipulati in Lire), e siccome
per un breve periodo l’ECU si era anche svalutato confronto
alla Lira, veniva proposto come molto conveniente. Nel
1987 si toccò il picco 1.050 miliardi di lire erogati in ECU.
 Nei primi anni 90 il corso dei cambi mutò rapidamente: chi
aveva stipulato nel 1988 a 1536,76 (cambio ECU/lira) si è
trovato a pagare nel 1995 la rata con un cambio di 2136.75, il
33% in più; dopo il 1999 il cambio è rimasto fissato a
1936,27
RIASSUMENDO
 Strategie decisionali semplificate (euristiche), usate in
modo automatico ed intuitivo, sono comunemente
usate per decisioni finanziarie, talvolta in maniera
utile perché consentono di contenere i costi
cognitivi….
 ….ma contengono una serie di distorsioni sistematiche
e prevedibili (bias)….
 Che talvolta vengono utilizzate dai produttori per
comportamenti scorretti
Alcune applicazioni pratiche di euristiche e bias
 Una volta che si è deciso di spendere una cifra
considerevole per acquisire il bene principale,
diminuisce la sensibilità ai prezzi dei beni accessori
(es., costo finanziamento + costo assicurazione);
 Rate infrannuali di modesta entità sono più molto più
«accattivanti» (es., …solo € 1,2 al giorno!)
 Separazione tra momento dell’acquisto e momento del
pagamento (es. iniziate a pagare solo………)
 Conservazione dello status quo: si modificano le
condizioni confidando che l’utente non recederà dal
contratto.
ALCUNI RIMEDI
 INFORMAZIONE
 Aumentare il livello di informazione, in maniera
efficiente ed efficace al fine di ridurre le asimmetria
informative (es. Trasparenza bancaria: Tit. VI del D.Lgs.
385/93 e normativa Bankitalia).
 CONSAPEVOLEZZA
 Aumentare la capacità di assumere decisioni razionali e
ponderate, grazie anche alla corretta valutazione delle
variabili (Financial Education)
IL RUOLO CHE PUO’ ASSUMERE
LA REGOLAMENTAZIONE
 Comando – controllo con obiettivi paternalistici che
vieti certe attività per evitare gli errori
 L’adozione
di strumenti di empowerment dei
destinatari in modo da educarli ad evitare gli errori
 Le nudge strategies volte a evitare gli errori dirigendo
in modo soft le scelte dei destinatari verso direzioni
che il regolatore ritiene più vantaggiose
ALCUNI PUNTI DI ATTENZIONE DELLE
NUDGE STRATEGIES
 Potrebbe
compromettere l’effettiva libertà dei
destinatari (soprattutto se sono troppo alti i costi di
scelte non conformi alla spinta gentile);
 Il decisore pubblico individua il benessere collettivo
(paternalismo libertario)
 Le misure di paternalismo libertario sono talvolta
meno trasparenti o riconoscibili
Strumenti per comporre le liti o rimediare
a situazioni di grave difficoltà
 L’ARBITRO BANCARIO FINANZIARIO
 L'Arbitro Bancario Finanziario (ABF) è stato istituito nel 2009 in attuazione
dell'articolo 128-bis del Testo unico bancario (TUB), introdotto dalla legge
sul risparmio (legge n. 262/2005)
 Composizione delle crisi da sovraindebitamento
 Legge n. 3 del 27 gennaio 2012
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Le scelte finanziarie del consumatore. Strumenti di interpretazione