.
Le fibbre tessili
animali e vegetali!!
Fibbre tessili
La fibra tessile è l'insieme dei prodotti fibrosi
che, per la loro struttura, lunghezza, resistenza ed
elasticità, hanno la proprietà di unirsi, attraverso la
filatura, in fili sottili, tenaci e flessibili che vengono
utilizzati nell'industria tessile per la fabbricazione
di filati, i quali, a loro volta, mediante lavorazioni
vengono trasformati in tessuti (tramite tessitura) o
magline (jersey). Si definisce filo l'insieme di
filamenti o di bave continue, cioè di lunghezza
illimitata, sia ritorte che non ritorte, mentre per
filato si intende un insieme di fibre discontinue
unite tramite torsione.
Le fibre tessili naturali sono quelle esistenti in
natura, le tecnofibre - più comunemente
conosciute come fibre chimiche - invece sono
quelle prodotte dall'uomo attraverso l'uso della
chimica. Le tecnofibre si dividono in artificiali se
prodotte a partire da polimeri organici di origine
naturale (cellulosa ecc.), sintetiche se prodotte da
polimeri di sintesi (cioè a differenza delle fibre
artificiali il polimero di partenza non esiste già in
natura ma viene sintetizzato dall'uomo),
inorganiche se prodotte da minerali o sostanze
inorganiche, cioè senza carbonio.
Fibbre tessili animali
Le fibre animali, costituite dai peli ricavati dal vello di
alcuni mammiferi (pecora, cammello, capra, ecc.) o
da lunghi filamenti prodotti dalla secrezione
ghiandolare di particolari insetti (es. baco da seta),
sono composte da proteine. Le proteine sono delle
sostanze organiche complesse che risultano dalla
combinazione di quattro elementi chimici semplici:
carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto.
La loro struttura, tipicamente macromolecolare, è
caratterizzata dalla unione di unità più piccole o
monomeri (molecole di amminoacidi) collegali tra
loro a formare lunghe catene o macromolecole.
L'aspetto microscopico filamentoso delle fibre
animali, come del resto di tutte le fibre, è appunto
la conseguenza di questo tipo di struttura
microscopica. Le principali fibre animali sono: la
lana e la seta.
Lana: costituita dai peli dei velli di pecora, capra,
alpaca, vigogna, lama, cammello, coniglio.
E' composta essenzialmente dalla proteina detta
cheratina.
Seta: formata dai filamenti prodotti da alcuni
animali serigeni, come alcuni tipi di insetti, da cui
si ricava la seta o la tussah, e di molluschi, con cui
si ottiene il bisso. Essa e' composta
prevalentemente dalla proteina detta fibroina e, in
misura minore, dalla proteina detta sericina.
Fibbre vegetali
Le fibre naturali vegetali si ricavano da alcuni tipi di
piante, perciò sono composte essenzialmente dalla
cellulosa.
A seconda della parte della pianta stessa dalla quale
vengono ricavate, si dividono in:
fibre da semi: cotone, kapok.
fibre da libro o stelo: canapa, ginestra, lino, ortica,
iuta, ramie'.
fibre da foglie: sisal.
La cellulosa è il principale componente della così
detta "parete cellulare", la quale riveste le cellule
vegetali e le distingue da quelle animali che ne
sono prive. Questa parete conferisce al tessuto
vegetale la rigidità necessaria per il sostegno delle
piante; nelle parti legnose di queste ultime, poi,
insieme alla cellulosa, e presente un'altra
sostanza organica denominata lignina, che ne
aumenta rigidità e resistenza.
Il componente fondamentale di tutte le fibre
vegetali è la cellulosa, sostanza organica
contenente i tre elementi chimici semplici:
carbonio, idrogeno e ossigeno. La sua struttura
(analogamente a quella delle proteine) è
tipicamente macromolecolare, con monomeri
costituiti da molecole di glucosio collegate tra loro
a formare lunghe catene.
La più antica tra le fibre vegetali è certamente il
lino. Il Linum Usitatissimum, pianta dalla quale, a
seguito della macerazione delle fibre, è ricavato il
tessuto, conosciuto nella regione dell’antico Egitto
fin dal V millennio avanti Cristo, fu coltivato da
Egizi, Fenici, Babilonesi e altri popoli del Medio
Oriente che ne diffusero l’uso a Greci e Romani.
Il cotone, il cui termine deriva dall’arabo katun
ovvero "terra di conquista", già presente prima del
secondo millennio avanti Cristo in India ed anche
in Perù, fu introdotto dai Saraceni prima in Sicilia
nel IX Secolo e poi in tutta Europa attorno al 1300.
Considerato un prodotto d’importazione, e per di
più difficile da filare e tessere, rimase per lungo
tempo un tessuto di lusso al pari della seta.
In passato la canapa è stata tra le fibre tessili più
importanti, ma negli ultimi decenni la concorrenza
di fibre meno costose, come iuta e sisal, ne ha
ridotto la domanda
Scarica

Moda-fibre- Balan Roxana