Anno scolastico 2010 -2011 Istituto Comprensivo “G.Spano- E.De Amicis” Via Falzarego - Via Piceno - Cagliari Classi 3° G, 3°F e 3°E, legge n. 211 del 20 luglio 2000 La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. La scelta della data 27 Gennaio ricorda appunto il 27 Gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono presso la città polacca conosciuta con il nome tedesco di Auschwitz trovando il suo famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. Le testimonianze dei superstiti rivelarono completamente l’orrore del genocidio nazista. Il 27 gennaio il ricordo della Shoah, cioè lo sterminio del popolo ebreo, è celebrato anche da molte altre nazioni così come stabilito dall'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7 del 1º novembre 2005. Ecco una cartina con tutti i campi di concentramento nazisti in Europa: Anno scolastico 2010 -2011 Istituto Comprensivo “G.Spano- E.De Amicis” Via Falzarego - Via Piceno - Cagliari Classi 3° G, 3°F e 3°E, Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un si o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi. • Per campo di concentramento ( o campo di internamento ) si intende una struttura carceraria all’aperto , per la detenzione di civili e/o militari. • È solitamente provvisoria , atta a detenere grandi quantità di persone , e spesso usata per prigionieri di guerra , destinati ( nel migliore dei casi ) ad essere scambiati o rilasciati alla fine del conflitto. Un campo di concentramento è formato da file di baracche o container disposte ordinatamente, contenenti i dormitori, i refettori , gli uffici e le altre strutture necessarie. E’ circondato da reticolati di filo spinato o altri tipi di barriere . Il perimetro del campo è sorvegliato da ronde armate. Durante la seconda guerra mondiale , fra il 1940 e il 1945 , la Germania nazista fece uso su vasta scala dei campi di concentramento e dei campi di sterminio , per detenere ebrei , prigionieri di guerra e dissidenti politici e sterminali sistematicamente mediante l’ utilizzo del gas . All’ interno del lager nazista , la baracca era, generalmente, l’ edificio adibito a dormitorio dei deportati. I deportati erano rinchiusi nelle baracche tutte le sere ed anche durante il giorno, in occasione di quelle operazioni di eliminazione che le SS volevano condurre in segreto . I campi erano delle vere e proprie città (alcuni compresero sino a 70000 internati). Si mescolavano uomini di diversa nazionalità, classe sociale e religione. Ciascuno doveva portare cucito sulla divisa un numero e un triangolo colorato quale segno distintivo della categoria cui era stato assegnato:esso era •rosso “ per i politici” , •verde per i criminali comuni, •violetto per gli obiettori di coscienza, •nero per gli asociali, •rosa per gli omosessuali. Gli ebrei avevano sotto il primo, un secondo triangolo di colore giallo che formava la stella di David. I non tedeschi portavano sul triangolo il distintivo con l’iniziale del loro paese d’origine e le persone di scarso sviluppo intellettuale recavano un bracciale con la scritta “ IDIOTA”. Auschwitz fu fondato il 20 Maggio 1940 convertendo delle vecchie caserme dell’esercito polacco in un campo di concentramento e campo di lavoro . Sopra il cancello si trova una scritta “ ARBEIT MACHT FREI “ ( il lavoro rende liberi). Sembra che la scritta sia stata ideata dal maggiore RUDOLPH HOSS primo comandante responsabile del campo. La Shoah è un genocidio, ovvero un’azione criminale che, attraverso un complesso e preordinato insieme di azioni, è finalizzata alla distruzione di un gruppo etnico, nazionale, razziale o religioso. Si sviluppò in cinque diverse fasi: 1. la privazione dei diritti civili dei cittadini ebrei; 2. la loro espulsione dai territori della Germania; 3. la creazione di ghetti circondati da filo spinato, muri e guardie armate nei territori conquistati a est dal Terzo Reich, dove gli ebrei furono costretti a vivere separati dalla società e in precarie condizioni sanitarie ed economiche; 4. i massacri delle Einsatzgruppen (squadre di riservisti incaricate di eliminare ogni oppositore del nazismo nei territori conquistati dell’Ucraina e della Russia) durante le azioni di rastrellamento; 5. la deportazione nei campi di sterminio in Polonia dove, dopo un’immediata selezione, gli ebrei venivano o uccisi subito con il gas o inviati nei campi di lavoro e sfruttati fino all’esaurimento delle forze, per essere poi comunque eliminati. Il termine Olocausto si riferisce all’uccisione compiuta dalla Germania nazista di tutte quelle persone ritenute “indesiderate”: si stima che 6 milioni di ebrei siano stati sterminati. Shoah significa “ desolazione, catastrofe, disastro”. Questo termine venne adottato per la prima volta nel 1938, dalla comunità ebraica in Palestina. Da Allora definisce nella sua interezza la strage della popolazione ebraica. Anno scolastico 2010 -2011 Istituto Comprensivo “G.Spano- E.De Amicis” Via Falzarego - Via Piceno - Cagliari Classi 3° G, 3°F e 3°E, Dichiarazione universale dei diritti umani 10 dicembre 1948 Articolo 1: Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. Articolo 2: Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, d’opinione politica o d’altro genere, d’origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o d’altra condizione. Articolo 3: Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona. Articolo 5: Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizioni crudeli, inumane o degradanti. Costituiscono genocidio, secondo la definizione adottata dall'ONU, "gli atti commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”. Il genocidio è uno dei peggiori crimini che l'uomo possa commettere perché comporta la morte di migliaia, a volte milioni, di persone, e la perdita di patrimoni culturali immensi. È pertanto definito dalla giurisprudenza un crimine contro l'umanità. L'11 dicembre 1946, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite riconobbe il crimine di genocidio con la risoluzione 96 e il 9 dicembre 1948 fu adottata la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio. data Genocidio vittime Numero di vittime 1924/1953 Russia (Stalin) controrivoluzionari e di prigionieri 20 milioni 1933/1945 Shoah Ebrei europei 13.000.000 - 20.000.000 (di cui 6.000.000 Ebrei) 1943-1945 foibe (Venezia Giulia e Dalmazia) Popolazione italiana 5.000 - 20.000 1960-1990 Guatemala indigeni 200.000 1964 Zanzibar arabi 5.000 - 12.000 1965-1966 Indonesia indipendentisti 500.000 - 1.000.000 1966-1968 Nigeria popolo Igbo 1.000.000 1971 Bangladesh pakistani 1.000.000 - 3.000.000 1972 Burundi etnia Hutu 150.000 1975-1979 Cambogia Popolazione civile 1.000.000 - 2.200.000 1975-2002 Timor Est Popolazione civile 60.000 - 200.000 1991-1993 Abkhazia Georgiani 10.000 - 30.000 1994 Ruanda tutsi 800.000 - 1.050.000 1992-1995 Bosnia-Erzegovina Popolazione civile 93.837 (accertati) Dal 2003 Darfur gruppi etnici Fur, Zagawa e Masalit 200.000 - 400.000