SI FA IN FRETTA A DIRE
“PULISCI I CARCIOFI”
VARIETA’ DI CARCIOFI
Ve ne sono di molti tipi, sebbene comunemente li
dividiamo solo in due, con e senza spine.
Sulla base del periodo del raccolto, che va da
gennaio ad aprile, ci sono quelli precoci e quelli
tardivi.
Alcune varietà sono lo spinoso sardo, il violetto
toscano,
il
violetto
di
Provenza,
romanesca e altri ancora.
Noi abbiamo scelto lo spinoso sardo.
la
mammola
“AVVERTENZA PER L’USO”
Pulendo i carciofi le mani anneriscono:
c’è chi usa dei guanti di lattice e chi, come noi,
terminato il lavoro, se le lava con il limone e il
dentifricio per sbiancarle
… e, quando non funziona, passa alla varechina 
SI COMINCIA
La prima operazione consiste nel togliere foglie e spine
dai gambi, se possibile fatelo fare al verduriere
LO SCARTO
Dal carciofo si produce moltissimo scarto perché le foglie
esterne sono molto dure ma, quando il carciofo è fresco, si
può consumare anche il gambo, sia cotto sia crudo. Lo si
sfoglia fino ad arrivare al cuore che è tenero e dolcissimo.
E’ anche bello, sembra un fiore spinoso
Terminate le prime operazioni si ottiene questo
E, come fosse una margherita, si può
fare “m’ama - non m’ama”
Si sfoglia
l’ortaggio fino a raggiungere la parte più
tenera, che si riconosce sia al tatto sia dal colore che
risulta più chiaro alla base.
Un taglio netto
A questo punto, con un taglio netto e deciso, si
elimina la parte con le spine visibili. Tenendo
conto che all’interno ve ne sono altre più in basso,
per eliminare quelle che si trovano in cima alle
foglie più interne, tenersi un po’ bassi.
Fronte/retro
Capovolgiamo il carciofo e puliamo bene la parte
inferiore che è quella più gustosa
Cosa vuoi fare?
Se vuoi cucinare i carciofi ripieni puoi scavare con la
punta di un coltello l’interno dell’ortaggio e procedere
con
la
tua
diapositive.
ricetta.
Oppure
guarda
le
prossime
Se sei parsimoniosa forse il carciofo
non è adatto a te 
Per ottenere un cuore di carciofo è inevitabile produrre altro
scarto. Con la punta di un coltello, a partire dal basso,
circumnaviga il carciofo tagliando le parti esterne che risultano
ancora dure (consigliato anche per fare i carciofi ripieni)
Se sei parsimoniosa forse il carciofo
non è adatto a te 
Ricorda che i carciofi possono avere o non avere
le spine, ma quasi sempre le hanno all’interno,
nella parte più bassa. E tutti hanno la BARBA
La conservazione
Il modo più efficace per conservare i carciofi
evitando che anneriscano è quello di immergerli
in acqua e limone.
Ode al carciofo – Pablo Neruda
Il carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero, eretto, costruì una
piccola cupola, si mantenne all'asciutto sotto le sue brattee, vicino al
lui i vegetali impazziti si arricciarono, divennero viticci,
infiorescenze commoventi rizomi;
sotterranea dormì la carota dai baffi rossi,
la vigna inaridì i suoi rami dai quali sale il vino,
la verza si mise a provar gonne,
l'origano a profumare il mondo,
e il dolce carciofo lì nell'orto vestito da guerriero, brunito come bomba
a mano, orgoglioso, e un bel giorno, a ranghi serrati, in grandi canestri
di vimini, marciò verso il mercato a realizzare il suo sogno:
la vita militare.
Nei filari mai fu così marziale come al mercato, gli uomini in mezzo ai
legumi coi bianchi spolverini erano i generali dei carciofi, file compatte,
voci di comando e la detonazione di una cassetta che cade,
ma allora arriva Maria col suo paniere, sceglie un carciofo, non lo
teme, lo esamina, l'osserva contro luce come se fosse un uovo, lo
compra, lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe, con un
cavolo e una bottiglia di aceto finché, entrando in cucina, lo tuffa nella
pentola.
Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama
carciofo, poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la
pacifica pasta del suo cuore verde.
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