L’opera lucana – Vangelo e Atti degli apostoli
 Premessa. E’ ormai assodato che il terzo Vangelo e gli Atti sono opera dello
stesso autore (motivazioni linguistiche, di stile, stesso destinatario).
Il Vangelo ha la caratteristica di essere orientato (geograficamente e
teologicamente) in direzione di Gerusalemme: il compimento della missione di
Gesù coincide con la sua méta geografica.
Gerusalemme è anche il punto di partenza degli Atti (Pentecoste).
E’ impossibile leggere Luca senza gli Atti e viceversa perché Luca scrive
secondo un piano unitario.
Nell’opera lucana c’è anche una centralità del ruolo dello Spirito Santo; la
sua azione, sia nel Vangelo che negli Atti, si comprende unitariamente, non
solo dal punto di vista letterario ma soprattutto teologico ed ecclesiale. Altri
indizi di unitarietà sono l’inclusione tra Lc 3,6 e At 28,28, due racconti
dell’Ascensione, il doppio prologo e alcune tematiche: il ruolo dei
discepoli/testimoni, l’universalismo, la gioia dei tempi messianici.
 L’autore. Luca (secondo la tradizione vero nome dell’autore) è un cristiano
proveniente dal paganesimo, abbastanza colto e sensibile alla mentalità
ellenistica e attento alle chiese etnico-cristiane. Vive in una generazione
successiva a quella di Paolo, non sembra averlo conosciuto ma ne ha una
visione molto idealizzata (forse da Paolo ha avuto origine la comunità cui si
rivolge Luca?).
2015
Prof.ssa Marialaura Mino
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 Ambiente e comunità. Luca scrive per i cristiani provenienti dal
paganesimo la cui problematica principale è: la salvezza è solo per i giudei o
anche per i pagani? Nelle prime comunità miste questi interrogativi
suscitavano tensioni che dovevano essere notevolissime. Luca è impegnato su
questo orizzonte e ridisegna nei suoi due libri un unico quadro della storia
della salvezza: l’annuncio passa dal mondo giudaico al mondo senza più
confini né restrizioni di sorta, non è importante la circoncisione o la non
circoncisione perché ciò che fa la vera appartenenza ad Israele è riconoscere
in Gesù il Messia; la Chiesa è il “vero Israele” (appartenenza non materiale ma
in Spirito e Verità), lo Spirito Santo realizza ed è garante di continuità tra
Cristo, i discepoli e tutti i credenti.
 Localizzazione geografica e data di composizione. Ipotesi più
accreditate: in Acaia oppure a Roma, dove si concludono gli Atti con la
prigionia di Paolo, in Antiochia di Siria per le motivazioni riguardo all’autore.
Per quanto riguarda la datazione: tra 80 e 90 d.C. (già avvenuta la distruzione
di Gerusalemme? cfr. 19,41-44; 21,20-24). L’autore conosce il Vangelo di
Marco e scrive in una situazione di conflitto fra le comunità cristiane e
giudaiche. Ovviamente gli Atti degli Apostoli sono posteriori al Vangelo (se non
in via temporale, almeno in concezione narrativa).
2015
Prof.ssa Marialaura Mino
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 La struttura del Vangelo. Nella narrazione si possono delimitare 5 sezioni:
• Prima sezione (capp. 1-2): costituita dai vangeli dell’infanzia (con
struttura binaria e parallelismo tra Giovanni Battista e Gesù) che contengono
tutti gli elementi essenziali della storia che si realizza attraverso Vg. e At.
• Seconda sezione (3,1-4,13): preparazione del ministero di Gesù. Il Battista
come ultimo dei profeti e precursore del Messia, gancio tra AT e NT.
• Terza sezione (4,14-9,50): missione di Gesù presso Israele.
• Quarta sezione (9,51-19,28): la più tipicamente lucana. E’ il viaggio
verso Gerusalemme che dura 10 capitoli e contiene moltissimo materiale
proprio di Luca con le tematiche del discepolato (Marta e Maria,
Zaccheo), della preghiera (Padre nostro), della MISERICORDIA
(samaritano, 3 parabole della misericordia), dell’uso dei beni.
• Quinta sezione (19,29 -24,53): ingresso a Gerusalemme e realizzazione di
tutti gli eventi salvifici; il racconto della passione presenta anche in Luca
Gesù come il giusto ingiustamente perseguitato, con tutte le caratteristiche di
quel giusto che era atteso, preannunciato dalle Scritture, ma che i giudei non
hanno voluto riconoscere (3 episodi pasquali di apparizione).
Il racconto del commiato di Cristo e dell'ascensione, che conclude la
vicenda terrena di Gesù, fa da cerniera con l’inizio degli Atti (Lc 24,50-53 e At
1,9-12).
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Prof.ssa Marialaura Mino
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 Il genere letterario degli Atti. Appartengono al tipo della storiografia
antica che può essere definita “storiografia esemplare” (cfr libri dei
Maccabei); in essa l’autore intende offrire esempi e modelli per la comunità,
non descrizioni oggettive in senso storico positivo. La comunità esemplare è
quella fondata su 4 capisaldi: ascolto dell’insegnamento degli Apostoli,
frazione del pane, condivisione dei beni, preghiera ed i due grandi personaggi
esemplari sono Pietro e Paolo, modelli dell’Apostolo, spendono la vita per il
vangelo e la missione e sono sempre in ascolto dello Spirito.
 Il valore storico degli Atti. Riguardo alle contraddizioni degli Atti rispetto
alle lettere di Paolo o agli episodi raccontati in modo diverso: Luca ha una
prospettiva teologica precisa e forte, ingloba tutte le tradizioni e dà una
direzione precisa, appropriandosi e rileggendo le fonti. In questo modo la
figura di Paolo non perde assolutamente di valore storico ma acquista il valore
esemplare tipico degli Atti (C. M. Martini: non ci si deve meravigliare delle
differenze, ma delle somiglianze).
2015
Prof.ssa Marialaura Mino
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p. Marko Ivan Rupnik s.j. Annunciazione
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1. - Parrocchia di Locate – S. Antonino Martire