Il Vangelo secondo Luca Unità Pastorale “Beata Teresa di Calcutta” – Reggio Emilia 11 dicembre 2015 1. La “Questione sinottica” • Un piccolo ripasso… I Vangeli sinottici I primi tre vangeli, Matteo, Marco e Luca, sono detti “sinottici”, aggettivo che significa “sguardo d’insieme”. Disponendo su colonne affiancate i tre testi, a colpo d’occhio, è possibile notare le somiglianze e le differenze tra un testo e l’altro. I tre testi procedono parallelamente riguardo l’attività di Gesù secondo uno schema generale comune: Gli scritti presentano una comunanza di materiale da far pensare che uno abbia copiato l’altro, o che per lo meno, lo abbia conosciuto. D’altra parte si notano numerose differenze e discordanze di parole, espressioni, fatti ed episodi riportati dall’uno e omessi dall’altro, o disposti in ordine diverso. Le ipotesi formulate sull’origine del fenomeno, si possono raggruppare in tre categorie: La predicazione di Giovanni Battista. Il ministero di Gesù in Galilea. Il viaggio di Gesù verso Gerusalemme. Il racconto della passione, morte e risurrezione. Ipotesi dei documenti scritti: somiglianze e discordanze dipendono dal fatto di aver utilizzato, ognuno in maniera diversa, degli scritti già esistenti, in particolare due fonti, di cui di una non si sa nulla e l’altra è costituita dalla prima versione aramaica del Vangelo di Matteo. Ipotesi della mutua dipendenza: I tre vangeli sono interdipendenti; in particolare Matteo e Luca dipendono da Marco. Ipotesi della tradizione orale: differenze somiglianze sono dovute alla sola predicazione orale, adattata all’ambiente e ai destinatari. Il vangelo di Matteo propone la sua predicazione ai Giudei della Palestina, quello di Marco la predicazione di Pietro ai pagani di Roma, quello di Luca la predicazione mista di Paolo ai giudei e ai pagani. Nessuna di queste tre ipotesi spiega sufficientemente le somiglianze e discordanze dei tre vangeli. I Vangeli sinottici MATTEO MARCO LUCA 330 Versetti 330 Versetti 330 Versetti 178 Versetti 100 Versetti (Mc. 6,45 - 8, 21) 178 Versetti (Mt. 14,22 - 16,12) 230 Versetti 100 Versetti 53 Versetti 230 Versetti 661 Versetti 330 Versetti Tradizione Duplice 1068 Versetti Tradizione Semplice 500 Versetti 1160 Versetti Tradizione Triplice Fonte “Q” dei“Detti di Gesù” I Vangeli sinottici Fonti (Orali o Scritte) M = Fonti proprie di Matteo Q Mc = Fonti proprie di Marco M Vangeli MATTEO Mc L L = Fonti proprie di Luca Q = Fonte comune a Matteo e Luca MARCO LUCA Il Vangelo di Marco è il più antico. Matteo e Luca hanno presente il Vangelo di Marco e lo utilizzano indipendentemente l’uno dall’altro quando scrivono il proprio. Esiste una fonte che Matteo e Luca utilizzano per il loro Vangelo che Marco non conosceva o non ha utilizzato (Fonte “Q”) che è soprattutto, ma non solo, una raccolta dei “detti di Gesù”. Matteo e Luca dispongono di fonti “proprie”, diverse per ciascuno dei due (es. Vangeli dell’infanzia). Fonti • L’autore del terzo Vangelo appartiene alla seconda generazione cristiana, come egli stesso testimonia. Per questo, le fonti da cui attinge sono tre: 1. il Vangelo di Marco; 2. la cosiddetta fonte “Q” (Quelle = fonte) che lo accomuna a Matteo, perché anche quest’ultimo attinge da essa, riportando i “detti” (loghia) di Gesù; 3. infine, i “molti” che permettono a Luca di fare aggiunte personali alla sua opera. Fonti • In primo luogo viene il vangelo di Marco scritto una trentina di anni prima e di cui segue da vicino il susseguirsi dei fatti; poi, Luca, in compagnia di Matteo, usa un libretto contenente tutte le parole pronunciate da Gesù durante la sua predicazione in Palestina e chiamato “loghia” di Gesù; inoltre Luca ha parecchio materiale suo, frutto delle sue ricerche personali e proveniente dalla comunità da lui stesso conosciute di Gerusalemme, di Antiochia di Siria e di Cesarea Marittima, dove nelle soste fatte assieme all’apostolo Paolo, poté incontrare personaggi di primo piano i quali conobbero direttamente Gesù. • Da queste fonti, Luca ha tratto notizie abbondanti su Maria la Madre di Gesù e su molte parabole di Gesù che non sono riferite né da Matteo né da Marco. Insomma, Luca non dice nulla di approssimativo ma riferisce tutto con estremo rigore. La sua lingua greca è di molto superiore a quella di Matteo e marco, i quali rivelano la loro dipendenza dalla lingua e tradizione ebraiche. 2. L’opera lucana Il piano di Luca: un’opera in due atti • Novità: il prologo • Luca è il solo evangelista che premette al suo scritto un prologo nel quale dichiara, nei primi due versetti, le Fonti a cui attinge: “Coloro che furono testimoni e divennero ministri della parola” (gli apostoli) e nei due versetti successivi, lo scopo e le caratteristiche del lavoro che intraprende: “Ho deciso di fare ricerche accurate e di scriverne un resoconto ordinato … perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti”. I due prologhi di Lc e At Lc 1,1-4 At 1,1-3 Poiché molti hanno intrapreso ad esporre ordinatamente la narrazione delle cose che si sono verificate in mezzo a noi, come ce le hanno trasmesse coloro che da principio ne furono testimoni oculari e ministri della parola, è parso bene anche a me, dopo aver indagato ogni cosa accuratamente fin dall' inizio, di scrivertene un resoconto ordinato, eccellentissimo Teofilo, affinché́ tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate. Io ho fatto il primo trattato, o Teofilo, circa tutte le cose che Gesù prese a fare e ad insegnare, fino al giorno in cui fu portato in cielo dopo aver dato dei comandamenti per mezzo dello Spirito Santo agli apostoli che egli aveva scelto. Ad essi, dopo aver sofferto, si presentò vivente con molte prove convincenti, facendosi da loro vedere per quaranta giorni e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Luca ha pensato un’opera in due volumi: il Vangelo è la prima parte e gli Atti degli Apostoli la seconda Due opere, un grande viaggio • Un unico grande piano inizia nel Vangelo e si compie in Atti. • Sia il vangelo che Atti iniziano nella Gerusalemme messianica con il dono dello Spirito (Lc 1,5-2,52;3,21-22; At 1-2). Il Vangelo ci presenta poi il ministero galilaico di Gesù (Lc 4,19,50) e il suo viaggio a Gerusalemme (Lc 9,51-19,28). Il libro degli Atti continua questo piano descrivendo il primo ministero degli apostoli, limitato per la massima parte all’ambiente giudaico (At 8,15), a cui fa seguito il viaggio di Paolo al centro del mondo: Roma. • Non soltanto esiste questo parallelo tra il Vangelo e gli Atti, ma gli Atti continuano là dove il Vangelo termina. Due opere, un grande viaggio Galilea Gerusalemme Roma Luca 1: 26Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Atti 1: 7Ma egli rispose: "Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, 8ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra”. Atti 28: 30Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso in affitto e accoglieva tutti quelli che venivano da lui, 31annunciando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento. 3. L’autore del terzo Vangelo L’autore del terzo Vangelo è davvero Luca? Agli inizi, l’unico scopo del Vangelo non era quello di porre la firma allo scritto, ma di esserne servitori anche attraverso la stesura. Solo in seguito, quando si avverte la necessità di individuare gli autori, la Chiesa vuole evidenziare che negli scritti vi è la testimonianza apostolica, o attraverso gli apostoli (Matteo e Giovanni), o attraverso loro stretti collaboratori (Marco) o anche attraverso i loro diretti discepoli, come Luca lo fu di Paolo. Ecco perché nasce il Vangelo “secondo Luca”: si cerca di distinguere lo scritto apostolico o collegato a essi, dalle false testimonianze. Luca (in greco Λουκάς) è originario di Antiochia di Siria, medico di professione, celibe, discepolo degli apostoli e compagno di Paolo. Chi è l’autore? Le testimonianze dei Padri su Luca La testimonianza di IRENEO «Luca, compagno di Paolo, annotò in un libro il Vangelo che questi predicava» (Adv. Haer. 111,1,1) «Questo Luca era inseparabile da Paolo e suo collaboratore nel Vangelo» (Adv. Haer. 111,14,1) (Ireneo, originario di Smirne Vescovo di Lione verso il 180 d.C.) dal «Prologo anti-marcionita», antico testo latino del II secolo «Luca è un Siro di Antiochia, medico di professione, discepolo degli apostoli; in seguito seguì Paolo fino al suo martirio, servendo Dio in modo irreprensibile. Quando erano già stati scritti dei Vangeli, da Matteo in Giudea, da Marco in Italia, mosso dallo Spirito Santo scrisse in Grecia questo Vangelo». Chi è l’autore? Un compagno di viaggio di Paolo • Che l’autore dell’opera Lc-At sia stato in stretto contatto con Paolo ce lo dice lui stesso: infatti in At troviamo infatti cinque passaggi in cui l’autore passa dalla terza persona singolare “egli” alla prima plurale “noi”. Sono le cosiddette “sezioni noi” • (At 16,10-17; 20,5-8.13-15; 21,1-18; 27,1–28,16) • Es. di At 16,7-10: 7Giunti verso la Mìsia, cercavano di passare in Bitìnia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; 8così, lasciata da parte la Mìsia, scesero a Tròade. 9Durante la notte apparve a Paolo una visione: era un Macèdone che lo supplicava: "Vieni in Macedonia e aiutaci!". 10Dopo che ebbe questa visione, subito cercammo di partire per la Macedonia, ritenendo che Dio ci avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo. Chi è Luca? Le testimonianze del NT • «Vi salutano Luca, il caro medico, e Dema» (Col 4,14) • «...con Marco, Aristarco, Dema e Luca, miei collaboratori» (Fm 24) • 9Cerca di venire presto da me, 10perché Dema mi ha abbandonato, avendo preferito le cose di questo mondo, ed è partito per Tessalònica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. 11Solo Luca è con me. Prendi con te Marco e portalo, perché mi sarà utile per il ministero. (2Tm 4,9-11) Chi è Luca? Le testimonianze del NT • Luca è un greco-pagano convertito, (così si spiega la sua familiarità con la Bibbia nella versione greca liturgica). • Fece il suo primo incontro con in cristianesimo ad Antiochia di Siria; egli appartiene a coloro che non avevano visto di persona Gesù, ma approdarono a Lui attraverso la parola e i fatti dei Suoi discepoli che lo videro direttamente e di altri. • Attualmente Antiochia, l’attuale Antakya, si trova in Turchia ai confini con la Siria, e conta più di 200.000 persone. • Al tempo di Luca, Antiochia aveva 500.000 abitanti ed era una città sul Mediterraneo, molto fiorente per il commercio, per la cultura e la lingua greche. Era il più importante centro del Medio Oriente, intorno al 40-50 dopo Cristo. Chi è Luca? Le testimonianze del NT • I discepoli di Gesù di origine greca e che dimoravano a Gerusalemme, furono costretti ad abbandonare la città dopo la lapidazione del diacono Stefano (anche lui di cultura greca) avvenuta nell’anno 34 dopo Cristo e la morte dell’apostolo Giacomo . Essi si sparsero nelle varie città del Mediterraneo tra cui Antiochia di Siria, dove per la prima volta “i discepoli vennero chiamati cristiani” (At 11,26). Per loro, greci di origine, era pericoloso trattenersi a Gerusalemme. • Essi sono chiamati Ellenisti in quanto nati fuori della Palestina, nella Diaspora, in Asia Minore. Quindi gli Ellenisti non erano imbevuti di cultura giudaica e tendevano, per questo ad essere dei progressisti, più aperti al mondo pagano. Avevano meno remore verso i pagani di coloro che erano di cultura e lingua ebrea. Chi è Luca? Le testimonianze del NT • Essi, quindi, “giunti ad Antiochia, cominciarono a parlare anche ai Greci (pagani), predicando la buona novella del Signore Gesù” così come è scritto in Atti 11,20. • Formarono una comunità che riuniva insieme ebrei e pagani convertiti. In breve tempo la comunità divenne fiorente, tanto che da lì partiranno come missionari Paolo e Bàrnaba e lì torneranno dopo il viaggio. Morte di Luca secondo la tradizione • L’Evangelista morì all'età di 84 anni e sarebbe stato sepolto a Tebe, capitale della Beozia. Secondo quanto riportato da San Girolamo (De viri ill. VI, I), le sue ossa furono trasportate a Costantinopoli nella famosa Basilica dei Santi Apostoli. • Le sue spoglie giunsero poi a Padova, dove tuttora si trovano nella basilica di santa Giustina; solo la testa è invece conservata a Praga. Unico evangelista non ebreo, il suo emblema è il bue (simbolo di tenerezza, dolcezza e mansuetudine). La personalità dell’autore del Vangelo • Sebbene l’autore dell’opera lucana, chiunque egli sia, è fortemente legato alla figura di Paolo, non si può dire che sia uno “storico” nel senso moderno del termine. • Infatti anche quando narra la vicenda di Paolo si discosta in modo notevole da ciò che Paolo dice di sè (cfr. Gal 2 con At 15) 4Giunti poi a Gerusalemme, [Paolo e altri] furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani, e riferirono quali grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro. 5Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: "È necessario circonciderli e ordinare loro di osservare la legge di Mosè". 6Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. 7Sorta una grande discussione, Pietro si alzò e disse loro: "Fratelli, voi sapete che, già da molto tempo, Dio in mezzo a voi ha scelto che per bocca mia le nazioni ascoltino la parola del Vangelo e vengano alla fede… 10Ora dunque, perché tentate Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri né noi siamo stati in grado di portare? 11Noi invece crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati, così come loro". Quattordici anni dopo, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba… Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli. 6Da parte dunque delle persone più autorevoli a me non imposero nulla… 11Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. 12Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 1 La personalità dell’autore del Vangelo • Luca è si uno storico, ma è più che altro un teologo che inquadra i fatti in un insieme assai preciso e dentro un orizzonte di fede. • Egli usa i dati storici ed archeologici “piegandoli” al suo intento teologico: tutta la storia parte da Gerusalemme (“cominciando da Gerusalemme”) per estendersi a cerchi concentrici “di città in città” fino agli estremi confini della terra: Roma. 4. Destinatari di Luca Due indizi dal Prologo 1. “Teòfilo”: l destinatario citato nel Prologo porta un nome greco. 2. “4in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto”: sempre dal Prologo apprendiamo che i destinatari hanno già ricevuto la notizia del Vangelo. Il terzo Vangelo non ha funzione di evangelizzare ma di confermare. Caratteristiche dei destinatari • Il Vangelo di Luca è, di fatto, l’unico del Vangeli che si indirizza non a una comunità di origine giudaica, ma a una comunità di origine pagana-ellenistica, anche se non siamo in grado di identificare la regione esatta della provenienza dei destinatari (Asia Minore, Antiochia di Siria, Alessandria?). • Questa comunità tuttavia conosce il giudaismo e le sue tradizioni. • È una comunità già cristiana. • Questo lo si capisce anche da alcune caratteristiche letterarie del Vangelo: - universalismo; - buona lingua greca (la migliore tra i Vangeli); - minore insistenza sugli “aspetti giudaici” del contesto. 5. Struttura Due opere, un grande viaggio Galilea Gerusalemme Roma Luca 1: 26Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Atti 1: 7Ma egli rispose: "Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, 8ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra”. Atti 28: 30Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso in affitto e accoglieva tutti quelli che venivano da lui, 31annunciando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento. Il Vangelo come un viaggio • Come abbiamo già visto Luca racconta struttura tutta la sua opera organizzandola in modo da comporre il suo Vangelo come un grande viaggio verso Gerusalemme • Ma c’è di più... : il Vangelo di Luca inizia con una scena nel tempio di Gerusalemme (apparizione dell’angelo a Zaccaria) e termina con un’altra scena analoga: «E gli apostoli, dopo aver adorato Gesù, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio lodando Dio» (Lc 24,52-53). • Alla luce di questo quasi tutti gli autori concordano nell’individuare una struttura come questa, o simile: Il prologo (Lc 1,1-4). 1. (Lc 1,5-4,13). I Vangeli dell’infanzia (tempio di Gerusalemme) e l’inizio della vita pubblica: Luca mostra in parallelo gli annunci e le nascite di Giovanni e di Gesù̀ che inizia il suo ministero col Battesimo. 2. (Lc 4,14-9,50). Ministero in Galilea: lunga catechesi dell’ascolto, con gli insegnamenti di Gesù̀ per prepararsi al cammino verso Gerusalemme. Lc 9,51: “Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto , egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme”. 3. (Lc 9,51-19,28). Viaggio verso Gerusalemme che è una catechesi durante il cammino. 4. (Lc 19,29-24,53): Passione, morte, risurrezione e ascensione di Gesù̀ , e la risalita dei discepoli verso il tempio di Gerusalemme. 6. Il Parallelismo Parallelismo nel Vangelo • Inoltre, Luca, come gli storici contemporanei, usa fare dei parallelismi, cioè mette a confronto tra loro i personaggi più significativi del Vangelo e il loro ambiente storico. All’inizio del Vangelo, mette, infatti figure rappresentative dell’Antico Testamento: Zaccaria, Elisabetta, Simeone ed Anna; e figure rappresentative del Nuovo Testamento, cioè di un nuovo modo di vivere la fede in Dio: Maria la Madre di Gesù e Gesù stesso. • Ma lo stacco più evidente tra un mondo vecchio che scompare e un mondo nuovo che inizia, è evidenziato da Luca nelle due figure parallele di Giovanni Battista (di cui narra l’annuncio della nascita, la nascita stessa, la circoncisione e la predicazione al Giordano) e quella di Gesù (di cui narra le stesse cose). Due mondi paralleli ed insieme così diversi tra loro. Parallelismo in Atti • Negli Atti degli Apostoli, Luca procede nello stesso modo: Stefano il diacono lapidato dai giudei, figura del vero credente in Cristo è parallelo a Gesù morto in Croce, fedele al Padre Celeste.; l’Apostolo Pietro domina, inoltre, i primi capitoli mentre l’apostolo Paolo i restanti capitoli degli Atti. • Così scrivevano gli storici del tempo di Luca. Plutarco, lo storico greco del primo secolo dopo Cristo, scrive le Vite Parallele di vari personaggi del suo passato. Altrettanto fa Luca, sia nel Vangelo che negli Atti. 7. Il messaggio del Vangelo Universalismo: apertura a tutti i popoli • In Luca Gesù non predica direttamente ai pagani, né porta a termine l’instaurazione del suo regno. Il regno deve includere anche i pagani, ma questa dimensione universale è realizzata soltanto dopo l’ascensione di Gesù, nel ministero della Chiesa, come viene descritto in Atti. • Ma nella sua predicazione Gesù annuncia che il perdono è offerto a tutti gli uomini, e possiamo così dire che Luca ha composto il “Vangelo della salvezza universale”. Universalismo: apertura a tutti i popoli • La tavola genealogica (Lc 3,23-38) non circoscrive la stirpe di Gesù unicamente alla linea regale di Davide, come avviene in Mt 1,1-16, ma colloca Gesù nell’albero genealogico dell’intera razza umana in quanto figlio di Adamo che era figlio di Dio. La fede di Abramo può essere condivisa da tutti gli uomini, che diventano per ciò stesso figli di Abramo (Lc 3,8). Genealogia secondo Mt 1 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 2Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe… Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, 16Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. 1 Genealogia secondo Lc 3 Gesù, quando cominciò il suo ministero, aveva circa trent'anni ed era figlio, come si riteneva, di Giuseppe, figlio di Eli, 24figlio di Mattat, figlio di Levi… figlio di Maleleèl, figlio di Cainam, 38figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio. Lo Spirito Santo • Tra i Vangeli Sinottici Luca è quello che dà maggior spazio, maggior risalto all’azione e al ruolo dello Spirito Santo (1,15.35.41.67; 2, 25-27; 3,16.22; 4,1.14.18; 10,21; 11,13; 12,10.12). • Per esempio il Vangelo di Matteo in 7,11 parla delle “cose buone che il Padre dà a coloro che gliele chiedono”, mentre nel passo parallelo Luca (11,13) parla esplicitamente dello Spirito come del dono per eccellenza. La misericordia • È forse l’aspetto più celebre Vangelo di Luca, tanto più in questo Anno del Giubileo della Misericordia. • Alcuni esempi celebri. Solo in Luca troviamo: - l’episodio della peccatrice (7,36-50); - le tre parabole della misericordia: pecora smarrita, della dramma perduta, del “figliol prodigo” (Lc 15); - l’episodio di Zaccheo (19,1-10) ; - l’episodio del “buon ladrone” (23,35-43). La figura di Maria • I “Vangeli dell’infanzia” di Luca (Lc 1–2) sono i più noti: • Alcuni esempi celebri. Solo in Luca troviamo: - annunciazione a Maria; - annunciazione a Zaccaria; - cantici del Benedictus e del Magnificat; - Visitazione di Maria ad Elisabetta. - Poi Maria come figura scompare, per riapparire in At nel giorno della Pentecoste (At 1,14): “Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui”. Il discepolato: andare dietro a Gesù • Il terzo Vangelo è sempre stato definito come il Vangelo del discepolato. • Per Luca per diventare discepolo di Gesù e poterLo seguire è necessario lasciare “tutto” (Lc 5,11) e dedicarsi completamente a Lui (9,62). E ripercorrendo la strada tracciata da Matteo che scrive “accumulatevi dei tesori nel cielo” (6,20), Luca dice, “vendete quello che possedete e datelo in elemosina” (12,33). Il distacco dagli affetti e la rinuncia ai beni materiali sono condizioni necessarie per intraprendere un cammino in perfetta sintonia con quello tracciato personalmente da Gesù. • L’idea più vivida del discepolato è dato dall’episodio dei discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35).