U.N.I.T.A.L.S.I. Sottosezione di Monza 21 Marzo 2014 L’UNITALSI : la CARITA’ come mezzo, la SANTITA’ come fine 1 ESSERE UNITALSIANI E’ UN DONO CHE ABBIAMO RICEVUTO, UN TALENTO DA FAR FRUTTARE PER NOI E PER GLI ALTRI, IN UN CAMMINO COMUNE VERSO LA SANTITA’ 2 “Il volontario è colui che fa una specifica scelta di vita, che mette gli altri al centro della propria esistenza” 3 ESSERE PER GLI ALTRI • È far star meglio chi assistiamo • È star bene con se stessi • È star bene con chi ci circonda 4 Dallo Statuto dell’UNITALSI Art. 1 “ In forza della loro fede e del loro particolare carisma di carità, si propongono di incrementare la vita spirituale degli aderenti e di promuovere un’azione di evangelizzazione e di apostolato verso e con le persone ammalate, disabili ed in difficoltà …” 5 “ Il cammino formativo dell’Unitalsi intende ancora una volta recepire le indicazioni della Chiesa e tracciare un percorso lungo il quale, mediante un’autentica e rinnovata conversione, incontrare il Signore, unico Salvatore del mondo” (S. Pagliuca – Presidente Nazionale) 6 STRUMENTI DELL’UNITALSI * Esperienza di pellegrinaggio ai santuari mariani (le “case” storiche e fondanti dell’Unitalsi) * Altre esperienze di servizio, condivisione ed amicizia nelle varie nuove “case dell’Unitalsi” 7 * Vita associativa a livello locale : - la ‘visita all’ammalato’ - partecipazione alle iniziative della chiesa locale * Formazione personale e comunitaria 8 Nella storia dell’Unitalsi : … da organizzatori di pellegrinaggi a pellegrini … dai pellegrinaggi ai santuari all’uscire dalla propria casa e recarsi nella casa dell’ammalato che ci sta accanto … l’esperienza della carità al centro della vita associativa … il cammino con l’ammalato come l’ordinario modo di vivere la propria fede 9 10 11 12 13 “L’unitalsiano è colui che fa una specifica scelta di vita, che sta accanto a coloro che il Signore gli ha messo vicino sulla strada verso la santità : gli ammalati” 14 Non si è unitalsiani perché ogni tanto facciamo qualcosa per gli altri, ma perché scegliamo un certo modo di metterci a servizio degli altri ogni giorno 15 Ciò che distingue la solidarietà dalla carità non è il gesto di aiuto, ma ciò che si scambia nell’atto dell’incontro tra persone. 16 In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, saluto’ Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo … »a che debbo che la madre del mio Signore venga a me?...» (Lc 1, 39 segg.) 17 “ ……… Ed io vi mostrerò una via migliore di tutte! Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un cembalo che tintinna o un bronzo che risuona……..” ( 1 Cor. 13) 18 ognuno può essere dono all’altro; qui sta la gratuità del nostro servizio e la sua ricchezza ognuno ha ricevuto in dono dei talenti da mettere in comune per l’arricchimento di tutti 19 L’Unitalsi è composta da persone che, * vivendo comuni esperienze di fede, * nella libertà dei figli di Dio e insieme nella comunione di stili di servizio, * con momenti di formazione, di impegno e di informazione specifici, operano insieme per il raggiungimento di comuni obiettivi 20 * Stare accanto ai fratelli che vivono le esperienze unitalsiane con un particolare stile di servizio e di amicizia * Tendere alla propria chiamata alla santità * Far conoscere ad altre persone la bellezza e la positività dello stile di vita proposto e vissuto dall’Unitalsi 21 VIVERE L’APPARTENENZA AD UN GRUPPO non significa sminuire le potenzialità personali e la libera scelta di servizio, significa invece “condividere” la bellezza di un comune servizio, di un ideale con-diviso, com-partecipato e con-realizzato, 22 Vivere correttamente l’appartenenza a questo Gruppo è quindi un segno di amicizia, di rispetto, di coerenza con le norme di un’associazione nella quale far crescere se stesso nel servizio all’altro; è un modo per crescere insieme nell’esperienza che si sta vivendo; è un riconoscere che ognuno ha talenti da offrire e debolezze da superare con l’aiuto degli altri. 23 Tutti i volontari di un’associazione devono sentirsi responsabili della qualità del servizio e quindi devono mettere in essere quegli accorgimenti che garantirne il miglioramento. Devono anche verificare continuamente la qualità del “proprio” servizio : per fare ciò è indispensabile il continuo confronto con gli altri unitalsiani e con coloro che guidano l’associazione. 24 L’Unitalsiano non è mai solo, ma l’appartenenza al Gruppo non è una cosa “aggiunta”, un “di più” rispetto al proprio servizio di carità, ma è un’opportunità feconda per aiutarlo a vivere nel migliore dei modi per sé e per gli altri questa esperienza, questa “chiamata”, questo dono 25 L’appartenenza diventa un bene consapevole attraverso una continua riflessione sull’identità del Gruppo, sui suoi valori e la sua missione. Anche la consapevolezza delle proprie radici e della propria storia e cultura crea le condizioni per una più sincera e fattiva appartenenza 26 Icona di Maria ed Elisabetta (Luca 1) Maria ha ricevuto la missione di far crescere dentro di sé il Figlio di Dio : non può stare ferma, ma deve subito portarlo a sua volta agli altri l’Unitalsiano ha ricevuto il dono di aver incontrato il Signore durante il proprio servizio e non può stare fermo : deve subito comunicare la gioia di questo incontro agli altri 27 Tante sono le strade per incontrare il Signore e per rispondere alla sua chiamata : la strada dell’Unitalsi attraversa terreni dolorosi, fa incontri difficili, percorre zone oscure e piene di domande e di dubbi, ma alla fine riesce a far vedere la luce che è presente sempre negli altri e dentro di sè 28 O Padre, nel tuo infinito amore per noi fa’ che conosciamo il senso del nostro essere Unitalsi, il cammino da percorrere, il significato dei gesti , delle parole, dei ruoli che rivestiamo. Fa’ che sappiamo trovare Te in ogni nostra azione, in ogni nostro tempo, in ogni persona che accostiamo. Ci sia accanto la Vergine Maria, che Tu ci hai donato perché ci indicasse le Tue vie e ci aiutasse nel nostro cammino. Aiutaci a vivere l’Unitalsi come strumento di santità e come luogo di carità, impegno ed amicizia. Amen. 29