Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 2702/2004 n. 46) art. 1 comm. 1 Roma. In caso di mancato recapito rinviare a Roma per la restituzione al mittente previo pagamento resi cop_i 1 19-DEC-11 17:44:49 Bimestrale n. 6 2011 Organo Ufficiale dell’Unitalsi 4195_Cop_Riv_Fraternita_06 cop_ii 1 19-DEC-11 17:44:49 2-3 MILANO “Novantesimo della sezione” di Silvano Sala 4-5 POMPEI Mons. Liberati: “In voi c’è Carità” di Massimiliano Fiore 8-9 2013 Anno della fede di don Danilo Priori 10-11 MEDICI Associazione di promozione sociale di Federico Baiocco 14-15 IL BEATO WOJTYLA Il 22 ottobre la memoria liturgica 16-17 “G.B. TOMASSI” Parla Bocci nuovo presidente di M.F. 18-19 INTERVISTA Sartorio: “Più fede nei pellegrinaggi” 21-31 NOTIZIE DALLE SEDI 01 1 1 19-DEC-11 17:42:51 Vivere il Natale nell’attesa di Gesù I l periodo di Natale molte volte è caratterizzato nelle nostre città prevalente-mente da un’aria di festa con luci, vetrine ricche di dolciumi e di festoni, pubblicità mielata ed inviti ad una bontà spesso di facciata. La Chiesa, invece, nel tempo forte dell’Avvento:“ci rieduca alla pazienza, alla capacità di attendere, di camminare verso la realizzazione di un proget-to, senza fermarsi all’illusione del momento istantaneo. Il tempo del Natale fa riscoprire tutte le relazioni fondamentali: a partire dalla figliolanza (Nata-le), per arrivare alla famiglia (Santa Famiglia), alla Chiesa (Maria SS. Ma-dre di Dio), all’apertura universale (Epifania), fino al contatto con Cristo, che facendosi battezzare nel Giordano, diventa fratello di ogni uomo e ogni donna, per ricondurli al Padre.”(dal sussidio di Avvento e Natale 2011-2012 – C.E.I.). EDITORIALE 4195_Riv_Fraternita_06-SEGNATURA 1 di Mons. Luigi Marrucci Assistente Ecclesiastico Nazionale e di Salvatore Pagliuca Presidente Nazionale In questo periodo in particolare, ma ogni giorno, l’Unitalsi è interpellata dagli ammalati e disabili per sentirsi partecipi della comunità, per poter prendere parte alle celebrazioni e vivere così le feste del Natale come momento di atte-sa, di comunione, di condivisione, di famiglia e di associazione, perché il Na-tale non sia una festa pagana fatta di solo consumismo, ma sia il vivere inten-so dell’attesa di Cristo che si possa cogliere negli sguardi e nel cuore di chi desidera aprire le porte al Dio che viene. Spiega mons. Mariano Crociata, nella Presentazione del sussidio di Avvento e Natale 2011-2012 che viene offerto dagli Uffici pastorali della Segreteria Generale della CEI:“Il credente, che prende forma dalla promessa di Dio, è dunque capace di attesa, di pazienza, di perseveranza, ha fiducia nella possibilità di ritrovare la strada, di donare speranza, di rinascere anche là dove sembra impossibile. La celebrazione della nascita di Cristo è garanzia di questa possibilità: il Salvatore si fa uomo per recuperare tutto ciò che sem-bra perduto; si fa bambino perché anche i più piccoli e i più deboli possano essere coinvolti nella crescita verso la piena realizzazione della loro dignità di figli di Dio”. Gesù che si fa bambino deve essere sentito nel profondo del cuore ed incontrato soprattutto nell’umanità sofferente, e la gioia di questo incontro deve trasparire dagli occhi, deve traboccare per riversarsi in una società troppo attenta ai beni materiali, perché rinasca all’amore di Dio e presti attenzione a chi oggi, come 2000 anni fa, viene messo ai margini perché può essere Colui che solo ha parole di vita eterna. Buon Avvento, buon Natale e buon pellegrinaggio. 1 02 1 MILANO Novantesimo di Silvano Sala sottosezione Milano A 2 19-DEC-11 17:42:55 Tanti unitalsiani nel Duomo per l’anniversario della sezione l Duomo,nel cuore di Milano.Vi volgono i propri passi,sabato 3 dicembre, gli unitalsiani – non meno di 8 mila secondo stime prudenti – provenienti da ogni quartiere della città,da tutte le province lombarde.Un cammino che è autentico pellegrinaggio.L’aria è un po’ brumosa,ma frizza di unitalsianità. La cattedrale è pronta ad accogliere coloro che vengono a ricordare un punto fermo dell’Unitalsi Lombarda:i 90 anni dalla fondazione,ricorrenza che segna, nel presente, una linea di demarcazione provvisoria fra passato e futuro.Un atto necessario per dedicare un momento di riflessione al passaggio che l’associazione vive in Lombardia e che costituisce un importante anello di congiunzione tra ciò che è stato e ciò che sarà. L’Unione, sorta nella nostra regione nel 1921 con il solo compito di“trasportare malati a Lourdes”,si è via via trasformata in un’organizzazione polivalente che, di pellegri- naggio in pellegrinaggio ai santuari in Italia e all’estero, si occupa anche di bambini - con i clowns della Compagnia dei Colori - e assiste sofferenti ed anziani,quando occorre anche accompagnandoli nei luoghi di cura, gestisce in Liguria, a Borghetto Santo Spirito, una casa di soggiornovacanza per disabili, s’impegna nelle Unitalsiadi sulla neve, e così via. Persone in carrozzina e autosufficienti varcano dunque la soglia del Duomo tra i volontari in servizio che le guidano fino ai posti loro riservati.Ed ecco avanzarsi un piccolo corteo guidato dal presidente regionale Vittore De Carli e dall’alfiere con lo stendardo della sezione, seguiti dai responsabili di ciascuna delle 23 sottosezioni lombarde e dai rispettivi stendardi; poi dame e barellieri in divisa, medici, sacerdoti,Vescovi che precedono con l’Arcivescovo di Milano,CardinaleAngelo Scola,e i bambini accompagnati da clown e volontari. 03 1 19-DEC-11 17:43:00 Nella foto della pagina a sinistra: la celebrazione eucaristica nel Duomo di Milano presieduta dal Cardinal Angelo Scola Sopra da sinistra: il Presidente nazionale Salvatore Pagliuca, l’Arcivescovo di Milano e Vittore De Carli Presidente della sezione Lombarda Qui accanto le reliquie di Santa Bernadette in Processione verso il Duomo di Milano Infine in processione passa la teca con le reliquie di santa Bernadette, in trasferta autorizzata benevolmente dal Vescovo di Lourdes per evidenziare il novantesimo anniversario dell’Unitalsi Lombarda e il suo ininterrotto legame con la città dei Pirenei. Giunte da Lourdes, le reliquie hanno sostato nelle sottosezioni lombarde e in alcune parrocchie milanesi permettendo a tutti i fedeli di raccogliervisi attorno in preghiera. Il Duomo appare quindi come una ideale immensa Grotta, dove Bernadette tiene per mano tutti gli unitalsiani davanti alla Vergine Immacolata e a Gesù.Una grande platea sopra la quale vegliano tutti coloro che nella storia dell’Unitalsi Lombarda ci hanno preceduto.È il momento dei saluti ufficiali:l’assistente regionale mons. Giovanni Frigerio,Vittore De Carli, il presidente nazionale dell’Unitalsi Salvatore Pagliuca illustrano il valore e l’importanza di una celebrazione che riporta alla memoria tanti volti di soci ormai scomparsi, testimoni di un’attività molteplice dal sapore evangelico tra i malati, nostri amici nei pellegrinaggi e sul territorio. Alla celebrazione era presente i vice Presidenti Nazionali Dante D’Elpidio ed Agostino Borromeo, il Consiglio direttivo Nazionale, i presidenti della sezione Emiliana Romagnola e Ligure e il Presidente della sottosezione di Roma. All’inizio della messa, accompagnata dalla corale e da voci soliste, il Presidente dell’Unitalsi Lombarda accenna all’arcivescovo Scola le linee d’azione della sezione, sottolineandone la capillare, incisiva presenza sul territorio. Al Vangelo l’Arcivescovo, dall’ambone, invita gli unitalsiani a riconoscere e valorizzare il senso della sofferenza, e a condividerla con animo fraterno. Conclude l’omelia incoraggiando a recitare il rosario ogni giorno, per approssimarsi sempre più alla religiosità di santa Bernadette. Gesù eucaristico passa di cuore in cuore e colma tutti di grazia.Poi il cardinale Scola scende fra le carrozzine e s’intrattiene con ciascun infermo, impartendo un gesto di benedizione e portando una parola di conforto, così come Cristo fra le folle della Palestina. Infine, mentre si distribuisce un’immagine con la preghiera a santa Bernadette composta dal cardinale Comastri, vengono letti i messaggi inviati per l’occasione dal Santo Padre e dal cardinale Carlo Maria Martini, già arcivescovo di Milano. Il significato della ricorrenza del novantesimo anniversario dell’Unitalsi Lombarda travalica i giorni che viviamo per proiettarsi nel domani dell’associazione. Rivisitati i tempi dell’origine e quelli successivi, è necessario che si rafforzi il contatto con il nostro tempo, un contesto nel quale l’Unitalsi vuole inserirsi con provvidenziale dovizia, sempre pronta a rinnovarsi per rimanere, viva e sempre più vitale,concreto messaggio di federe e di speranza. [email protected] 3 04 1 POMPEI In voi c’è Carità di Massimiliano Fiore caporedattore fraternità S 4 19-DEC-11 17:42:57 Mons. Liberati all’UNITALSI: “Siete vicini a chi soffre” ono stati oltre duemila gli ammalati, i disabili e i volontari unitalsiani, che hanno partecipato al tradizionale pellegrinaggio nazionale a Pompei giunto alla nona edizione. “Carissimi voi siete un ‘corpo specializzato’ della Chiesa, corpo mistico di Cristo. Siete vicini a chi soffre e mettete in pratica le parole del Signore dando la vita per gli altri”. Con queste parole l’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Carlo Liberati, ha dato il benvenuto ai soci dell’Unitalsi in pellegrinaggio nel Santuario dedicato alla Madonna del Rosario. “Bisogna vivere concretamente la carità nella vita di ogni giorno - ha continuato Mons. Liberati - occorre costruire il bene in una società afflitta da tanti mali. Ci sono tante persone buone come voi. Continuate su questa strada,anzi impegnatevi sempre più!Anche grazie alla preghiera del Rosario,che avete scelto come tema per l’anno prossimo”.“Siamo a Pompei, nella città di Maria, - il saluto, Federica Postiglione vice Presidente della sezione campana - dove l’Unitalsi testimonia con il servizio e la carità, il carisma dell’associazione vicina a chi è solo, a chi è emarginato, in particolare ai più piccoli che hanno perso il sorriso e la serenità. E proprio qui a Pompei, l’Associazione vuole ribadire il suo impegno,perché Pompei è un laboratorio di solidarietà umana, è un luogo dove tanti giovani e bambini trovano il conforto e l’affetto della famiglia.“L’Unitalsi continua il suo cammino di gioia,di speranza e di condivisione, un cammino che ci tiene sempre uniti nel ricordo che, la Misericordia dei luoghi e molto spesso la Misericordia di Dio”.“Un anno particolarmente intenso e ricco di iniziative - spiega il Presidente Nazionale, Salvatore Pagliuca ma anche di difficoltà, soprattutto in relazione ai trasporti ferroviari.Nei nostri pellegrinaggi viaggia un’umanità sofferente che merita certamente situazioni più dignitose.E speriamo che si riesca a migliorare presto queste situazioni di disagio”.“La nostra presenza qui - conclude il Presidente Nazionale - rimarca il forte legame dell’Unitalsi con il Santuario di Pompei e con la preghiera del Rosario, che abbiamo scelto come tema per il 2012: "Pregare il Rosario con Bernadette". Per molti di noi, poi, Pompei è una tappa frequente durante l’anno e,come associazione,vorremmo rendere questo appuntamento sempre più solenne e importante, anche grazie, magari, a nuove strutture di accoglienza». Dello stesso problema ha parlato anche l’Arcivescovo Liberati,che ha raccontato ai pellegrini come, con grande difficoltà,sia riuscito ad affidare a nuovi gestori due strutture di proprietà del Santuario da tempo abbandonate: l’albergo del Rosario e l’ex Seminario. La concelebrazione eucaristica è stata presieduta dal vice Assistente regionale della sezione Campana,donVincenzo Papa, parroco di Santa Maria Assunta al Duomo di Napoli. Nel pomeriggio si è svolta la processione eucaristica e, in serata, la fiaccolata per la pace universale. [email protected] Nella foto sopra l’Arcivescovo e Prelato di Pompei Mons. Carlo Liberati, sotto don Vincenzo Papa Assistente Ecclesiastico regionale 05 1 19-DEC-11 17:43:10 5 PELLEGRINAGGI 06 1 19-DEC-11 17:43:04 Segno indelebile di Massimo Graciotti sezione marchigiana G A Fatima e Santiago, esperienza di forte intensità iornate indimenticabili quelle vissute dall’U.N.I.T.A.L.S.I. - sezione Marchigiana, in occasione del pellegrinaggio a Fatima e Santiago di Compostela. Due pullman di malati, volontari e pellegrini provenienti da tutte le Marche e dal vicino Abruzzo, sono partiti nelle prime ore di sabato 22 ottobre 2011 per raggiungere l’aeroporto di Roma-Fiumicino. Durante il viaggio verso lo scalo romano è evidente nei volti dei partecipanti l’emozione e la trepida attesa di giungere in quel luogo santo, Fatima. E incontrare la Vergine Maria. Intorno alle 17, ore locali, atteriamo a Lisbona e in pullman ci dirigiamo verso il Santuario Mariano. Grande è lo stupore che accomuna tutti quando tocchiamo “Cova d’Iria”, questa piazza immensa dove, da un lato, si trova la cappellina, richiesta dalla Vergine quando apparve nel 1917 a tre piccoli pastorelli, chiamata la “Cappellina dell’Apparizione”. Nessuno rimane indifferente incontrando questo luogo dove la Madre nostra celeste è apparsa. Il messaggio di Fatima è un messaggio di preghiera: è un invito, rivolto a tutti gli uomini, alla conversione, alla riconciliazione, all’adorazione del Santissimo, alla recita del Santo Rosario. Ognuno di noi ha vissuto con forte intensità i vari momenti: la Santa Messa, la preghiera del Rosario, il flambeaux, la Via Crucis. Tutti siamo rimasti colpiti dalla semplicità del luogo e dei suoi abitanti e dal meraviglioso silenzio. Nostra Signora di Fatima ci ha accolti con amore, indicandoci la via che ci porta a Suo figlio Gesù. Prima della partenza, la mattina del 25 ottobre, raccolti nella Cappellina delle Apparizioni, partecipiamo alla Santa Messa “de l’Adio”, presieduta dal direttore spirituale del pellegrinaggio Sua Eccellenza Monsignor Gervasio Gestori Vescovo di San Benedetto del Tronto. E’ un momento molto forte del pellegrinaggio, dove i nostri cuori si aprono totalmente a Maria; ma i momenti intensamente vissuti lasciano un segno indelebile in ognuno di noi, una risposta ad ogni perché, la forza di lottare e di andare avanti, la forza di accettare “sia fatta la tua volontà o signore”. Il tempo scorre velocemente, e arriva il momento di lasciare Fatima alla volta di un altro meraviglioso luogo dello spirito: Santiago di Compostela. Durante il trasferimento la nostra guida ci illustra la storia del Santuario, preparandoci all’incontro con San Giacomo il Maggiore, apostolo di Gesù. 6 07 1 19-DEC-11 17:43:14 Santiago è anche la meta del “Cammino di Santiago”, storico pellegrinaggio di origine medioevale. Dopo la visita guidata della città, partecipiamo alla Santa Messa del pellegrino in Cattedrale, celebrata in latino dal nostro Vescovo, che ci ha accompagnato durante l’intero pellegrinaggio, secondo il famoso rito del Botafumeiro. La permanenza a Santiago è breve ma anche qui non sono mancate le emozioni, l’incontro con Cristo è sempre più tangibile, la necessità della preghiera e del raccoglimento si fanno sempre più forti, è il segno che il pellegrinaggio sta dando i suoi frutti. L’indomani, a Lisbona, prima dell’imbarco per l’Italia, la celebrazione della Santa Messa nella Chiesa di Sant’Antonio da Padova, nei pressi della casa natia del santo, poi di corsa all’aeroporto per il ritorno a casa. Ogni volta che termina un pellegrinaggio ci avvolge un velo di nostalgia nel lasciare quei luoghi carichi di significato, ma ci riempie il cuore la gioia di aver vissuto un incontro toccante, un’esperienza unica e indimenticabile che ci da la forza di andare avanti e la speranza di poterci tornare.. [email protected] Nelle foto: il Vescovo di San Benedetto del Tronto, Mons. Gervasio Gestori celebra la Santa Messa, e il Santuario di Fatima 7 08 1 19-DEC-11 17:43:11 2013 “Porta Fidei” di don Danilo Priori Il Santo Padre ha indetto l’anno della fede vice Assistente Nazionale I 8 l nostro percorrere la vita buona delVangelo ci porta inevitabilmente a varcare la Porta della fede (At 14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio: è una porta sempre aperta che immette nella famiglia ecclesiale mediante un cammino corroborato dalla duplice mensa della Parola e del Pane, e plasmato dalla grazia che trasforma i cuori. Con queste parole potremmo sinteticamente introdurre e collegare gli ambiti formativi dell’associazione di quest’anno e le preziose indicazioni fornite dal Santo Padre in occasione della Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio“Porta Fidei” con la quale si indice l’Anno della fede; esso avrà inizio l’11 ottobre 2012 - giorno in cui ricorrono gli anniversari del cinquantesimo anno dell’apertura del Concilio Vaticano II e del ventesimo anno dalla pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica - e terminerà nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo il 24 novembre 2013. Sarà un tempo durante il quale la compagine ecclesiale avrà la possibilità di riflettere e valutare la propria fede nel Signore Gesù, impostando un cammino di autentica e rinnovata conversione a Colui che è l’unico Salvatore del mondo; le tappe fondamentali di questo pellegrinaggio che la Chiesa prosegue tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio saranno: un rinnovato entusiasmo nell’annuncio delVangelo e quindi una nuova evangelizzazione; una convinta confessione della propria fede capace di far comprendere appieno quanto professato, celebrato, vissuto e pregato; un’apertura speciale alla grazia che agisce e trasforma il cuore dell’uomo; una coraggiosa testimonianza della propria fede che sostenga e alimenti non solo la relazione personale con Dio,ma anche l’impegno pubblico di ogni credente; una comune e vivace riscoperta dei contenuti fondamentale della fede espressi nel Catechismo della Chiesa Cattolica e tesi all’incontro sacramentale; una chiara consapevolezza del misterioso e insondabile intreccio tra santità e peccato che permea la storia della nostra fede; un intensificato e responsabile impegno ecclesiale perché “la fede senza carità non porta frutto, e la carità senza fede sarebbe un sentimento in balia costante del dubbio”. Proprio quest’ultimo tema chiama in causa ciascuno di noi, personalmente e insieme, come associazione di fedeli al servizio dei malati: la fede in Gesù Cristo unico Salvatore ci spinge verso la gloria della resurrezione senza rifiutare o rinnegare il passaggio attraverso la croce. Sarà allora l’intera Unitalsi a soffermarsi sulle finalità del proprio apostolato, sulle urgenze educative, sulla qualità del proprio servizio, affinché la nostra carismatica vicinanza al mondo della sofferenza possa arricchirsi degli spunti che il Santo Padre Benedetto XVI – coadiuvato dall’Assemblea Generale dei Sinodo deiVescovi che si riunirà nel mese di ottobre 2012 – vorrà donarci sul tema: “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. A colei che ha risposto all’annuncio dell’Angelo come Madre dei credenti affidiamo il cammino della Chiesa attraverso la Porta della fede! [email protected] 09 1 19-DEC-11 17:43:17 La voce del Signore Il tema della vigilanza percorre la Parola che il Signore ci rivolge in questa prima domenica del tempo di Avvento: un tempo particolare durante il quale la voce del Signore invita la Chiesa a vegliare perché non si assopisca (Mc 13,33-37); un tempo segnato da due punti fermi assoluti, due estremi che tracciano un cammino, l’alfa e l’omega del nostro peregrinare verso il Regno dei Cieli: la venuta del Cristo e il Suo ritorno nella gloria. Protagonisti dunque di questa attesa sono da un lato, il Cristo, Colui che è, che era e che viene (Ap 1,8), dall’altro; la Chiesa che Lo attende come sposa adorna che intende celebrare le nozze dell’Agnello (Ap 19,7). Tuttavia, questa attesa vigilante ci chiama ad alcuni approfondimenti: in particolare l’attesa ha un motivo e una modalità. Il motivo dell’attesa vigilante cui il Signore più volte ci invita nelVangelo di oggi sembra pervasa da un desiderio: l’uomo, che per sua natura cadrebbe più facilmente in un comodo e ozioso sonno, è chiamato ad essere sentinella del mattino nella notte del mondo (Is 21,11). Ma appare subito evidente che ciò è possibile perché l’uomo è comunque intriso da un’indomabile anelito di incontrare Colui che viene: solo il desiderio dell’incontro riesce a tenere sveglio l’uomo dal torpore e dalle distrazioni del mondo. Perché non squarci il cielo e non scendi (Is 63,19)? È l’accorato appello dell’uomo di fronte alla notte del mondo, il disperato ma fiducioso grido al Signore che viene, pur senza conoscerne il giorno e l’ora. L’uomo si ricorda di essere il vaso prezioso plasmato da Dio (Is 64,7), la terra lavorata dalle mani divine le cui impronte rendono l’uomo a Sua immagine somiglianza; e nella notte del mondo la luce che guida l’attesa è proprio il desiderio di rivedere il volto del Signore e quindi incontrare la salvezza: fa splendere il tuo volto Signore e noi saremo salvi (Sal 80,20). Ma accanto al desiderio di incontrare Colui che viene c’è anche un modo, un atteggiamento caratteristico per attenderlo: le sentinelle del mattino vivono l’attesa non certo bruciando di egoismo, bensì lasciando ardere la fiamma della speranza nella coerenza degli insegnamenti ricevuti e nell’armoniosa comunione con i fratelli che, pur nella diversità dei carismi, condividono lo stesso percorso di attesa (1Cor 1,3-9 e 12,4). Se dunque non ci è dato conoscere i tempi dell’incontro, viene però spontaneo interrogarsi sulla qualità della nostra attesa e sulla possibilità di valorizzarla e renderla proficua. Se davvero siamo convinti che ciascuno di noi è come argilla impastata da Dio, quindi resa preziosa dall’impronta delle Sue mani, forse dobbiamo riflettere sulla variegata espressione del nostro essere creature, che conservano come tratto comune la somiglianza con Dio, pur presentando sulla carne segni misteriosi della Sua mano, segni spesso incomprensibili e inaccettabili, soprattutto quando sembrano affondare l’uomo nel dolore, nella malattia e nella sofferenza; segni benedetti che invece completano quanto manca dei patimenti del Cristo ( Col 1,24); segni che - anche e soprattutto - attendono e desiderano la venuta del Signore e intanto reclamano il volto del fratello.Vegliamo dunque, perché il Signore sta arrivando! [email protected] 9 MEDICI 10 1 di Federico Baiocco 19-DEC-11 17:43:21 Associazione di Responsabile Nazionale Medici Q uando s’iniziano a programmare le attività future, si vive quella speciale condizione nella quale la nostra mente può spaziare ed ipotizzare di realizzare cose fino a poco prima insperate: si tracciano i percorsi da fare ma principalmente i motivi e le istanze che ci porteranno a percorrerli. Il 19 e 20 novembre scorsi si è svolto a Roma il convegno per i Responsabili Regionali dei Medici ed operatori Sanitari il cui titolo è stato: “Associazione di Promozione Sociale”. In un precedente articolo riassumevo brevemente i punti attraverso i quali percorrere i prossimi anni, in questo incontro si è discusso di come concretamente poterli realizzare. Abbiamo iniziato con gli spunti catechetici di Don Nicola Filippi,il quale ci ha subito portati all’essenza del nostro essere Operatori Sanitari: “Non c’è nessun ordinamento statale giusto che possa essere che possa rendere superfluo il servizio dell’amore. Chi vuole sbarazzarsi dell’amore si dispone a sbarazzarsi dell’uomo in quanto uomo.Ci sarà sempre sofferenza che necessita di consolazione e di aiuto. Sempre ci sarà solitudine,sempre ci saranno anche situazioni di necessità materiale”. (Deus Caritas Est – Benedetto XVI) Alla base di queste parole troviamo la verità sull’uomo: egli vivendo in relazione con gli altri deve essere considerato nella sua unicità ed irrepetibilità. Spesso invece siamo considerati solo un numero, un codice fiscale, con il quale gli altri si relazionano o semplicemente una complessa macchina biologica. L’attività conoscitiva delle patologie di cui soffrono i nostri amici ammalati ci permette, in questa dimensione, di poter rendere più semplice la problematica sanitaria per poter sviluppare anche un indice di accudimento specifico che possa portare ad una attenzione sempre maggiore nei confronti del singolo.I dati epidemiologici, dopo l’elaborazione generale, nazionale, già quasi conclusa, saranno presi in esame a livello regionale, potendo quindi in tale dimensione essere spunto per una riflessione sezionale. Chi accompagniamo a Lourdes? Come li accudiamo? Come migliorare la nostra capacità di accoglienza? Ma fare servizio non è solo Lourdes ed il percorso per arrivarci.Il prima ed il dopo?Tutti noi,ed ancor di più le persone con disabilità, cronica o acuta, fisica o mentale, abbiamo bisogno di poter ottenere gli ausili necessari per fronteggiare una determinata condizione di malattia. In questo incontro ci siamo resi conto che, a livello Nazionale, esistono soltanto normative generali, linee guida, che trovano realizzazione esclusivamente a livello regionale, con diversità, talvolta abissali, tra le diverse regioni. Nelle sezioni Unitalsi esistono già realtà assistenziali consolidate,come le case Famiglia, nelle quali esiste una conoscenza, un know how che sarebbe già sufficiente se fosse messo in comunità ed utilizzato a livello nazionale. Ma non basta, ci dovremo sforzare di aiutare il disabile fisico spiegandogli come ottenere ciò di cui ha bisogno,ove possibile, ed aiutare le famiglie dei disabili mentali a realizzare le stesse cose. Il Corpo Sanitario dell’Associazione deve essere cosciente che ha grandi responsabilità: servizio, unità e verità; condivisione tra tutte le figure sanitarie; poter svolgere servizio anche come barelliere e dama; agire con sicurezza nell’emergenze. Parole quasi in libertà, che ci richiamano pesantemente alla formazione, che ci vedrà coinvolti nei prossimi anni,sia nei confronti dei medici, farmacisti ed infermieri, che del personale volontario laico. Tutto questo verrà sviluppato nel convegno Per Operatori Sanitari, che si svolgerà a Roma dal 9 all’11 MARZO 2012, aperto ai Responsabili Regionali dei Sanitari ed ad altri operatori della Regione. Sarà un’ occasione molto importante, di pieno confronto, nella quale i responsabili regionali saranno coinvolti in prima persona, convegno peraltro per il quale sono stati richiesti i Crediti ECM per la formazione continua degli Operatori Sanitari. Per concludere desidero ricordare che avere Compassione non deve trasformarsi solo in Commozione, la partecipazione alla sofferenza dell’altro per il medico deve in ogni caso prevedere il dovere della cura, ma sempre accompagnata dalla mano tesa a dimostrare amore. Equilibrio difficile, al quale sicuramente siamo chiamati. [email protected] 10 LAVORO: 4195_Riv_Fraternita_06 /// DATA: 19-Dec-2011 /// SE 11 1 19-DEC-11 17:43:29 promozione sociale A Milano incontro di formazione Nelle foto: i lavori del Convegno Medici tenutosi a Roma presso ‘Casa Bernadette’, a cui ha partecipato Mons. Nicola Filippi addetto alla segreteria del Vicariato di Roma Il 26 novembre scorso si è svolta a Milano una giornata formativa regionale per il personale sanitario, presso la sede sezionale. L’incontro è stato programmato nell’ambito della ricorrenza del novantesimo della fondazione della sezione lombarda dell’Unitalsi. Il primo relatore: Federico Baiocco, Responsabile Nazionale dei Medici dell’Unitalsi ha parlato delle “Malattie inspiegabili e delle Guarigioni inspiegabili”, spiegando come la inspiegabilità di alcune malattie sia tutt’oggi ancora significativa, basandosi sulla capacità di porre una diagnosi precisa e del suo rapporto con una eventuale terapia, e di come invece la inspiegabilità di una guarigione sia in primo luogo da constestualizzare al periodo storico nella quale viene definita tale e successivamente verificata in modo minuzioso e doveroso della ricerca della verità. Il secondo relatore: Sandro De Franciscis, Medico Permanente del Bureau Medical di Lourdes ha invece relazionato sul ruolo del Bureau Medical nell’accompagnamento della persona malata nel riconoscimento di una presunta guarigione inspiegata a Lourdes e dell’iter che viene seguito in questo percorso, che può durare anche molti anni. Il terzo ed ultimo relatore: Mons. Armando Brambilla ha parlato di “Lourdes ed il Miracolo: significato Universale o specifico?”, spiegando come le Sacre Scritture siano permeate di “segni”, certamente non sempre miracolistici ma di grande significato e di come nel Nuovo Testamento questi segni siano legati a Gesù, nel cui tempo questi si moltiplicano e vedono la centralità proprio di Cristo, con la consapevolezza che anche laddove questi non acquisiscono il valore di miracolo, possano avere un valore in primo luogo specifico, che successivamente universale, come peraltro accade anche per Lourdes. [email protected] 11 UNSC 12 1 di Nicoletta Vanore sottosezione di Caserta 19-DEC-11 17:43:27 Sei progetti Un incontro per illustrare le nostre iniziative A lla Biblioteca Europea di Roma, organizzato dallo Spazio incontra giovani Europea della rete informa giovani di Roma Capitale e dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, si è tenuto, giovedì sei ottobre, un incontro sul Servizio Civile Nazionale ed Estero. È stata l’occasione per illustrare il nuovo bando e per fornire, alla folta platea di giovani convenuti, tutte le indicazioni utili per compilare la domanda e per fare la scelta del progetto cui partecipare. Relatore è stata la dottoressa Gabriella Gammarrota del Servizio Comunicazione dell’UNSC che, nel suo articolato e interessante intervento, ha tracciato la storia del Servizio Civile validandone gli aspetti storico-politici, fino a spiegarne le opportunità per quei giovani che volessero vivere questa esperienza. All’intervento della Gammarrota è seguito quello di un nostro rappresentante che ha trattato l’argomento nell’ottica di un ente che realizza i progetti e impiega i volontari secondo le sue finalità statutarie. Sono stati presentati i sei progetti approvati all’Unitalsi con l’evidenziazione delle loro peculiarità e i conseguenti motivi di attrattiva, secondo cui ad un giovane, che decidesse di investire un anno della propria vita nel Servizio Civile, converrebbe tesaurizzare questa esperienza con la nostra associazione. Per dare forza alle due relazioni precedenti l’incontro si è concluso con la testimonianza di una giovane volontaria in servizio proprio in Unitalsi. Testimonianza A febbraio di quest’anno ho cominciato la mia esperienza di Servizio Civile presso l’Unitalsi di Caserta, dunque l’associazione la cui missione è principalmente il “trasporto” degli ammalati a Lourdes e in altri santuari internazionali ma che con altre iniziative, tra le quali e per l’appunto l’impiego dei volontari in Servizio Civile, assicura una presenza continua ai disabili e agli anziani oltre al momento del pellegrinaggio. Alle persone oggi posso raccontare che il mio compito è quello di essere gli occhi dei non vedenti, le gambe dei paralitici, la voce di chi ha di- sturbi del linguaggio, l’orientamento di chi non riesce a memorizzare le strade, che ho visto uomini non poter camminare e donne non poter più guardarsi allo specchio; e che sono partita per Lourdes: ho dato da mangiare ad una giovane della mia età paralizzata a letto dalla nascita o comunque da molto piccola; ho accarezzato la mano di una bambina spastica che piangeva a letto perché la mamma si era allontanata e mentre l’accarezzavo mi ha regalato un sorriso; ho retto di notte le gambe ad una donna che aveva dolori atroci. Non avevo il telefono, non avevo Internet, mi svegliavo la mattina senza dover pensare a cosa indossare, mettevo la divisa e senza trucco correvo al Salus dove G, la giovane paralizzata, dal letto sussurrava ma gridava il nomignolo con cui si divertiva a chiamarmi… Oggi racconto di M., una giovane quasi trentenne che sulla sua sedia a rotelle la prima volta che c’incontriamo mi dice che quando ha visto che ci sono persone che non possono usare, oltre alle gambe, anche le braccia o la lingua e i malati terminali non ha pensato più a ciò che le mancava ma a ciò che aveva e al grande dono della vita e mi ha detto:“Oggi io posso!”. R, trentenne in carrozzina e con disturbi del linguaggio, quando ha saputo che oggi sarei stata qui ha borbottato qualcosa che non saprei ripetervi mentre si batteva la mano sul petto come a dire “Me, me”. Lei sa che nelle relazioni mensili da inviare alla sede centrale del servizio parlo di lei e degli altri ed era contenta perché qui oggi a Roma c’è lei, ci sono loro. Ma non ci sono solo loro; c’è Nicoletta, che sono io, e Francesco, l’altro volontario del progetto La solitudine condivisa nella sottosezione casertana dell’Unitalsi. Siamo due giovani con un sogno in campi diversi: io ho studiato psicologia e lui è un musicista… Ci confrontiamo, ci aiutiamo, parliamo dei nostri amici disabili e di noi, ci facciamo domande, 12 LAVORO: 4195_Riv_Fraternita_06 /// DATA: 19-Dec-2011 /// SE 13 1 19-DEC-11 17:43:35 a volte ci sentiamo troppo pieni ed altre ci chiediamo in cosa stiamo mancando; a volte vorremmo andare via prima e altre volte passa il tempo senza che ce ne accorgiamo; certe volte ci sentiamo così impotenti di fronte alla sofferenza ed altre volte ci sentiamo forti e consapevoli dell’utilità di quello che stiamo facendo. Sempre ci diciamo quanto siamo cambiati da quando abbiamo cominciato il Servizio Civile… L’esperienza forte di amore e condivisione a Lourdes e l’incontro quotidiano con la disabilità, che probabilmente non avremmo mai fatto se non avessimo fatto il Servizio Civile, non ci può lasciare così come eravamo prima. Oggi certi cambiamenti mi sembra ovvio si siano realizzati, ma vi assicuro all’inizio ne ero completamente inconsapevole… L’ “Oggi posso” di M. è la giusta sintesi dell’insegnamento che ho ricavato dal Servizio. Oggi posso come donna, cittadina casertana, italiana, nella difesa civile della mia patria e queste mie parole spero possano ben rappresentare tutti i giovani di cui meno si parla…. la parte buona, che è la maggioranza, e che troppo spesso non ha voce… Ci si riempie Ia bocca dicendo che i giovani sono il futuro ma i giovani sono anche il presente che va curato, indirizzato e messo alla prova affinché sia il preludio di un buon futuro. Il Servizio Civile è stata l’esperienza dell’imparare facendo, del divenire facendo e noi giovani di questo abbiamo bisogno, di esperienze in cui possiamo acquisire la certezza del nostro potere di cambiamento. Abbiamo bisogno di credere che il precariato e la disoccupazione non siano per noi limiti insuperabili; noi giovani del Sud abbiamo bisogno che ogni tanto si spengano i riflettori dalla camorra e dalla monnezza e che ci guardino mentre facciamo qualcosa di buono perché l’indifferenza e il pregiudizio non ci immobilizzino. Abbiamo bisogno di svolgere le nostre attività insieme agli altri giovani per imparare a lavorare in squadra,a perseguire un obiettivo comune e soprattutto a condividere valori ed ideali. [email protected] 13 CELEBRAZIONE 14 1 dalla redazione sottosezione di Roma 19-DEC-11 17:43:31 Beato Wojtyla Il 22 ottobre giorno della memoria liturgica I l 22 ottobre, come è noto a tutti, è il giorno che la Chiesa ha dedicato alla memoria liturgica di Giovanni Paolo II da poco beatificato: nell’ottobre 1978 Karol Wojtyla inizia il Suo pontificato in un momento storico molto particolare, quando forti tensioni dominavano la scena politica internazionale. Lo spirito del Signore ha operato e ha mandato l’uomo giusto per l’umanità, quell’uomo timoroso di Dio, fedele servo, amorevole padre, coraggioso messaggero di pace, custode saldo della fede, attento e generoso pastore, quell’uomo che la Chiesa ha beatificato e che tutta l’umanità aveva già acclamato santo, l’amatissimo Papa che oggi protegge e custodisce tutti coloro che con fede lo invocano. Nel Suo lungo e fruttuoso pontificato Giovanni Paolo II ha sempre avuto un’attenzione particolare per i malati, sono stati privilegiati e amatissimi figli; per loro ha intensamente pregato e fattivamente operato, ha pensato e voluto una Chiesa capace di accogliere i malati, una Chiesa capace di promuoverne la dignità, una Chiesa capace di essere casa per tutti. Per questo nel 1988 Giovanni Paolo II ha istituito il dicastero del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute, un prezioso strumento a servizio dell’uomo che soffre, spera e sempre confida in Dio. La nostra associazione ha sempre mantenuto ottimi rapporti di collaborazione con questo dicastero pontificio, condividendone le finalità, ci unisce il comune intento di essere espressione della Chiesa che cammina al fianco dei sofferenti sostenendone i faticosi passi. Proprio alla presenza del presidente S.E. Mons. Zimowski, presso la cappella del dicastero, si è svolta sabato 22 ottobre una celebrazione, cui siamo stati invitati, ed alla quale grati, abbiamo con gioia e commozione partecipato, venerando insieme la reliquia di Giovanni Paolo II che lì è custodita come segno di una presenza viva che dona speranza e pace. Estremamente consolatorio per tutti è sapere che l’amatissimo Papa è nella comunione perfetta con Dio e con sguardo amorevole protegge i Suoi figli, per Sua intercessione possiamo, e in modo certamente speciale possono i sofferenti, rivolgersi a Dio Padre chiedendo la grazia di una fede salda, la perseveranza nella tribolazione, la discesa dello spirito consolatore. Con queste intenzioni abbiamo pregato insieme a tutti i presenti, certi che il Signore ascolta la voce di chi con fede lo invoca, esprimiamo un pensiero di profonda gratitudine verso S.E. Mons. Zimowski per l’attenzione e la premura che dedica alla nostra associazione. [email protected] 14 15 1 Nella foto grande una reliquia del Beato Giovanni Paolo II, un’ampolla con il sangue del Pontefice deceduto nel 2005 è custodita nella cappella dell’ospedale Bambino Gesù. Nelle foto sotto l’Unitalsi partecipa alla celebrazione venerando la reliquia alla presenza del Presidente del Pontificio Consiglio della Salute Mons. Zimowski 19-DEC-11 17:43:46 Messa nella chiesa dell’oltraggio alla statua di Maria Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini ha partecipato alla celebrazione della Santa Messa nella chiesa di Santi Marcellino e Pietro, promossa dall'Unitalsi a seguito dell'oltraggio alla statua della Beata Vergine Maria distrutta lo scorso 15 ottobre, nel corso della manifestazione degli indignati a Roma. "Era doveroso essere qui oggi - ha detto il presidente Polverini - per rendere omaggio a questa chiesa in cui è stato colpito un simbolo della cristianità, in un giorno in cui Roma non sembrava essere Roma". Alla messa, che è stata officiata da don Danilo Priori, vice Assistente nazionale dell'Unitalsi, ha partecipato anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Il Presidente nazionale dell'organizzazione, Salvatore Pagliuca, ha dichiarato che "il nostro è un gesto che speriamo che possa rappresentare una sorta di riparazione a quella distruzione, e un momento importante per pregare per la città di Roma, sconvolta dalle manifestazioni anche dissacranti di quella giornata". 15 FONDAZIONE G.B. TOMASSI 16 1 di M. F. 19-DEC-11 17:43:38 Nuovo Presidente Ubaldo Bocci succede a GiuseppeTripisciano L o scorso novembre Ubaldo Bocci,è stato eletto all’unanimità come nuovo Presidente della Fondazione “Giovan Battista Tomassi”, nel corso dell’Assemblea presieduta dal Presidente Nazionale, Salvatore Pagliuca. Succede a GiuseppeTripisciano. La Fondazione, nata nel 2007, ha per scopo “la conservazione dell’archivio storico dell’UNITALSI e l’animazione culturale di taglio scientifico sulla storia dell’Unitalsi,dalle sue origini ai giorni nostri,nel contesto più generale della Storia della Chiesa e della Storia civile contemporanea”. Per Ubaldo Bocci si tratta di un nuovo impegno nell’associazione, dove è stato prima Presidente della sezione toscana, poi,nel quinquennio 2001-2006,vice Presidente Nazionale.Il nuovo Consiglio è composto da Pietro Cacciavillan, Filippo Maria Cerruti, Giancarlo Pelosi e Gaetano Di Rienzo Presidente quali sono i prossimi obiettivi della Fondazione? La ricorrenza dei 110 anni nel 2013 rappresenta sicuramente un appuntamento importante per la storia della nostra associazione.E per questo la Fondazione sta studiando alcune idee per avvicinare i soci e non, all’associazione, come concorsi, borse di studio sulla storia dell'Unitalsi,tutto per creare l'attesa per l'avvenimento,perché i 110 anni non siano solo un compleanno dell'associazione, ma la nostra festa, per sottolineare l'idea dell'appartenenza ad una storia. Come coinvolgere la gente nell’associazione? A cominciare con delle iniziative locali, dando un tema unico per tutti,con incontri,approfondimenti sia all'interno che all'esterno associativo. E studiare una campagna di formazione adeguata. Presidente sono sempre di più le fondazioni che coinvolgono volti noti e personalità del mondo della cultura e della politica. Fondamentale sarà cerare una rete con le più importanti fondazioni e cercare in sinergia di organizzare degli eventi nazionali e internazionali per promuovere la storia dell’UNITALSI,e quindi quella della Fondazione. Per questo sono stati già attivati i primi contatti con il maestro Andrea Bocelli e la sua Fondazione, che il prossimo anno inaugurerà una casa di accoglienza, simile a quelle realizzate dall’UNITALSI, per ospitare i familiari dei bambini ricoverati nei centro ospedalieri dellaVersilia. [email protected] 16 17 1 19-DEC-11 17:43:48 La Fondazione Bocelli per aiutare chi è solo e svantaggiato Nella prima foto da sinistra: il Maestro Andrea Bocelli, Pietro Giuliani Presidente Azimut Sergio Marrai animatore della serata Ubaldo Bocci e il comico Giorgio Panariello Nata di recente negli Stati Uniti ha come mission quello aiutare le persone sole e svantaggiate. L’obiettivo principale è contrastare la povertà. La fondazione si occuperà dell’abbattimento delle barriere, ma non solo, desidero aiutare nel mio piccolo chi è povero, e non intendo solo la povertà nei paesi del terzo mondo, ma mi riferisco alla povertà sociale, diventata oggi la vera piaga nella vita di tutti i giorni. Maestro, in questo periodo è facile sostenere chi è in difficoltà. Oggi la generosità purtroppo è scambiata come virtù, invece è e deve essere una naturale manifestazione dell’intelligenza umana, solo con un cambio culturale del genere, in tanti potremmo impegnarci concretamente contro la povertà vera vergogna di questo mondo. L’opera dell’UNITALSI è incentrata da più di cent’anni su questa tema. Siete meritevoli per quello che fate e come lo fate, spero vivamente che le due fondazioni possano collaborare insieme per aiutare le persone emarginate da questa società. [email protected] 17 INTERVISTA 18 1 dalla redazione 19-DEC-11 17:43:45 Tanta generosità Sartorio: “C’è smarrimento e i pellegrinaggi danno fede” La rivista che dirige è un mensile che conta circa 2milioni di lettori, tanto da far invidia a un colosso nel settore dell’informazione religiosa come «Famiglia Cristiana». Qual è il segreto? Con «Famiglia Cristiana» c’è un buon rapporto, ma il fatto è che essendo un mensile restiamo di più nelle case. Inoltre, siccome non inseguiamo le notizie abbiamo la possibilità e la fortuna di fare approfondimento.In un mondo in cui tutto appare troppo veloce e spesso si resta alla superficie delle cose, questo è un valore aggiunto che i lettori apprezzano. Sacerdote, direttore del «Messaggero di Sant’Antonio» e direttore generale della casa editrice padovana, spesso si trova a dover commentare temi centrali della vita spirituale cattolica, quali sono le difficoltà maggiori? Non è facile soprattutto contrastare la visione miope che i media hanno della Chiesa, interpretata dai più come agenzia politica. Si fatica a vedere come le scelte sociali della Chiesa nascono non da interessi personali ma dalla fede e dalla visione del mondo che ne deriva. Direttore, i pellegrinaggi custodiscono, soprattutto in questo periodo di crisi, sempre di più la voglia di fede e di carità. Secondo lei perché? Sant’Antonio, nella sua Basilica, è visitato ogni anno da circa quattro milioni di fedeli. È il Santo che il mondo ama perché invita all’amore verso i più deboli e aiuta a fortificare la fede. Oggi lo smarrimento è grande e sant’Antonio un luminoso amico di Dio e quindi un punto di riferimento. A quanti oggi sostengono che i cattolici contemporanei sembrano disimpegnati e un po’ tiepidi, cosa risponderebbe? C’è molta generosità e altruismo nel mondo cattolico. Ne è segno un volontariato vivace e fatto anche da molti giovani che si dedicano al prossimo. [email protected] 18 19 1 19-DEC-11 17:43:52 Nella foto in alto il direttore del Messaggero di Sant’Antonio Padre Ugo Sartorio Un appuntamento lungo dodici mesi 19 20 1 19-DEC-11 17:44:02 21 1 ABRUZZESE Vico della Luna, 23 - TERAMO 64100 (TE) tel. 0861.245169 - fax 0861.245349 e-mail [email protected] www.unitalsiabruzzese.it CALABRESE via Italia, 22E - REGGIO CALABRIA 89122 (RC) tel. 0965.42550 - fax 0965.43828 e-mail [email protected] CAMPANA via Costantinopoli, 122 - NAPOLI 80138 (NA) tel. 081.444483 - fax 081.440858 e-mail [email protected] EMILIANO ROMAGNOLA via Irma Bandiera, 22 - BOLOGNA 40134 (BO) tel. 051.436260 - fax 051.436371 e-mail [email protected] e-mail [email protected] sito internet www.unitalsiemiliaromagna.it LIGURE via Assarotti, 44 - GENOVA 16122 (GE) tel. 010.811782 - fax 010.8311466 e-mail [email protected] LOMBARDA via Labus, 15 - MILANO 20147 (MI) tel. 02.4121176 - fax 02.41271497 e-mail [email protected] sito internet www.unitalsilombarda.it LUCANA via Ciccotti, 31/a - POTENZA 85100 (PZ) tel. e fax 0971.444301 e-mail [email protected] sito internet www.unitalsisezionelucana.it MARCHIGIANA Piazza della Madonna c.p. 127 LORETO 60025 (AN) Tel. 071 75 01 462 Fax 071 75 04 950 e-mail: [email protected] www.unitalsimarche.it 19-DEC-11 17:43:59 MOLISANA Via Piave, 99 - CAMPOBASSO 86100 (CB) tel. 0874.685729 - fax 0874.484173 e-mail [email protected] PIEMONTESE Piazza Peyron, 5/b - TORINO 10123 (TO) tel. 011.488400 - fax 011.489185 e-mail [email protected] www.unitalsipiemonte.it PUGLIESE via Diomede Fresa, 4 - BARI 70126 (BA) tel. 080.5461406 - fax 080.5529134 e-mail [email protected] sito internet www.unitalsipugliese.it ROMANA LAZIALE Via Luigi Lilio, 62 - ROMA 00142 (RM) tel. 06.51955963 - fax 06.51955964 e-mail [email protected] SARDA NORD Via Taramelli, 18 - SASSARI 07100 (SS) tel. 079.291032 - fax 079.290821 e-mail [email protected] SARDA SUD Via Fara, 19 - CAGLIARI 09100 (CA) tel. 070.652708 - fax 070.652708 e-mail [email protected] SICILIANA OCCIDENTALE Via Sammartino, 118 - PALERMO 90141 (PA) tel. 091.347998 - fax 091.348835 e-mail [email protected] SICILIANA ORIENTALE Via Cifali, 156 - CATANIA 95125 (CT) tel. 095.359690 - fax 095.359050 e-mail [email protected] TOSCANA Via dello Studio, 1 FIRENZE 50122 (FI) tel. 055.2398015 - fax 055.2381862 e-mail [email protected] TRIVENETA Via M. Sasso, 1 - BASSANO DEL GRAPPA 36061 (VI) tel. 0424.503859 - fax 0424.500558 e-mail [email protected] UMBRA Via Campo di Marte, 4/Q - PERUGIA 06100 (PG) tel. 075.5004152 - fax 075.5004152 e-mail [email protected] U.S.T.A.L. V.U. Da Piandello, 10 - 47031 Domagnano (RSM) tel. 0549.903378 U.M.T.A.L. Strada Federico, 6 - Valletta - Malta tel. 00356.225303 D.U.N.I.T.A.L. Heussallee 14 - 53113 Bonn tel. +49 228 926833-22 - fax +49 228 926833-23 mail: [email protected] www.dunital.eu INQUESTONUMERO Ascoli Piceno Adria Capo Rizzuto Rovigo Massa Marittima Brindisi Treviso Lourdes Paternò Milano pag 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 A tutti i soci A partire dal prossimo numero Fratenità non ospiterà più gli articoli e le notizie provenienti dalle sezioni e sottosezioni, che andranno nello spazio del sito web nazionale www.unitalsi.it, nella sezione dedicata al nostro organo ufficiale di informazione. Saranno inseriti integralmente tutti gli articoli relativi alla vita dell’associazione, delle sedi diocesane e regionali. Questo cambio permetterà di comunicare in tempo reale gli accadimenti testimoniati negli articoli inviati alla redazione. Grazie ancora per la vostra collaborazione fino ad oggi e per ciò che realizzeremo in futuro. Le nostre sedi 1 /// SEGNATURA: 1 /// INCHIOSTRI: CyanMagentaGialloNero /// LATO: Bianca 21 ASCOLI PICENO 22 1 dalla sottosezione di Ascoli Piceno “E 22 19-DEC-11 17:44:01 Accolte dall’Unitalsi 25 profughe del Sud Sahara chi è il mio prossimo?» fu chiesto a Gesù. Gesù disse: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti..» Poi Gesù chiese :«Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va e anche tu fa lo stesso».“Va e anche tu fa lo stesso” queste le parole che hanno mosso il “si” della sottosezione Unitalsi diAscoli Piceno, quando a Lourdes, nei giorni del pellegrinaggio della sezione marchigiana ,è giunta una telefonata dalla Regione Marche che chiedeva la disponibilità ad accogliere 25 donne profughe provenienti dal Sud Sahara.Infatti da quando l’emergenza profughi provenienti dal nord Africa, si era fatta più evidente,in accordo con il Vescovo,l’Unitalsi Nazionale e le Istituzioni locali,la sottosezione Unitalsi diAscoli Piceno,aveva offerto alla Regione Marche, qualora ce ne fosse stato bisogno, la propria disponibilità ad ospitare donne e bambini presso la struttura di accoglienza “Madre Maria” nella contrada di Valle Orta ad Appignano del Tronto in provincia di Ascoli Piceno. Il 26 Luglio alle ore 5.30 del mattino un autobus con 40 profughi ,scortati dalla polizia diTaranto e dalla protezione civile della Regione Marche proveniente dalla tendopoli di Manduria , giungeva a casa “Madre Maria”, la struttura di accoglienza della diocesi che la sottosezione gestisce dal 2007,per volere delVescovo. Dopo averli accolti e rifocillati, alcuni di loro hanno proseguito il viaggio e 25 donne si sono trattenute. Una nuova esperienza di servizio,dunque ,che ha coinvolto i volontari in una fraternità sconosciuta ed inattesa. Il “si “all’accoglienza dell’Unitalsi è stato pronunciato sotto la Grotta di Massabielle, e all’ Immacolata quindi sono state rivolte le prime preghiere affinché proteggesse e sostenesse i volontari in questo nuovo servizio di carità.Da subito si è potuto contare sulla disponibilità dei volontari della sottosezione ma anche sull’aiuto di Margherita,una volontaria di Cisternino,venuta ad Ascoli per trascorrere qualche giorno con i bambini della ” Casa di Gigi”,la comunità educativa per minori che la sottosezione diAscoli gestisce dal 2008.La sua presenza è stata davvero provvidenziale per tutti ma soprattutto per le giovani africane che lei ha accolto dal primo momento con l’affetto di una madre. I volontari ora stanno portando avanti l’accoglienza ,garantendo alle ospiti tutte le cure di cui hanno bisogno: sanitarie,alimentari,amministrative ma soprattutto psicologiche e affettive. Una presenza continua ,giorno e notte, viene garantita,oltre al servizio di ristorazione e di ospitalità.Come samaritani di oggi,i volontari perpetuano quell’atto d’amore che è donato in silenzio,e che riconosce a tutti la stessa dignità, usando una parola, o una carezza come unguento. Il Signore ha dato all’Unitalsi l’opportunità di trovarLo anche nel volto di queste donne, provate da un lungo viaggio, da tante sofferenze e destinate ad una vita difficile. A ciascuno di noi unitalsiani è rivolto l’invito a vivere questa nuova esperienza di servizio. Se sei maggiorenne, in possesso della tessera associativa e hai voglia di vivere questa nuova esperienza,puoi chiamare Annamaria (3891658002) che saprà darti tutte le informazioni necessarie. [email protected] ADRIA 23 1 dalla sottosezione di Adria G 19-DEC-11 17:44:11 Premiati sorelle e barellieri con i malati da 40 anni rande partecipazione domenica 30 ottobre per festeggiare l’Associazione Unitalsi sottosezione diAdria.1971 – 2011, “quarant’anni al servizio del malato”. La presenza del Presidente Nazionale Avv. Salvatore Pagliuca, del Presidente di sezione Dott.Armando Donello la vice Presidente Sig.ra Anna Rossoni, da Sua Ecc. Mons. Lucio Soravito Vescovo di Adria e Rovigo, dell’Assistente Ecclesiastico del Triveneto Mons.ValerioValentini, dall’Arciprete della Cattedrale Mons. Mario Furini, le tantissime autorità provinciali e locali hanno reso i momenti celebrativi emozionanti e unici. La giornata è iniziata con un primo momento celebrativo al teatro Ferrini, dove la Presidente di sottosezione Vanna Rossana Finotti nel ringraziare tutti gli intervenuti ha ripercorso questi quarant’anni al servizio del malato e non solo, un servizio quello dei volontari dell’Unitalsi Adriese radicato nel territorio che sa inventare l’inventabile pur di essere accanto ed aiutare le persone meno fortunate. Emozionante l’album dei ricordi visto attraverso un video che ha ripercorso questo cammino Unitalsiano confermato anche dal Presidente Nazionale Avv. Salvatore Pagliuca nel suo intervento, sottolineando quanto sia importante il servizio; non siamo solo i treni bianchi o i pellegrinaggi a Lourdes, siamo molto altro, lavorando in silenzio con la fantasia che proviene dalla carità, dall’amore contagioso rimanendo vicino a queste persone giorno per giorno. Sono seguiti la consegna degli attestati e riconoscimenti alle sorelle e barellieri che si sono prodigati nel servizio contribuendo alla crescita della sottosezione. Mons.Valentini ha poi guidato il momento di preghiera davanti alla Grotta di Lourdes,luogo mariano tanto caro alla città di Adria voluto fortemente e creato dal canonico Mons.Prearo nel 1925.Formato il corteo,ad aspettarci sul sagrato della bellissima Cattedrale Sua Ecc. ilVescovo per la celebrazione Eucaristica,animata dalla corale.Nell’omelia il Vescovo, ricordando il lungo cammino dell’Unitalsi di Adria, ha osservato come il vangelo, Gesù interpelli in modo forte e deciso tutti a riflettere come vivere la propria esperienza della fede, sottolineando che il messaggio da consegnare all’Unitalsi di Adria, che celebra questa sua importante tappa, è racchiuso nelle parole del vangelo quando Maria dice:“Fate quello che mio Figlio vi dirà”,continuando a svolgere il proprio servizio in favore dei malati e dei poveri,con generosa disponibilità,per essere nel Polesine veri testimoni credibili dell’amore del Signore.Riconoscenti per la presenza a Sua Ecc. il Vescovo è stato donato dal personale un quadro raffigurante la bellissima Grotta di Lourdes. La grandissima festa collettiva è continuata con il pranzo e rigorosamente la foto di gruppo con il taglio della torta ha chiuso questa splendida giornata.Un grazie particolare ai presidenti delle sottosezioni di Rovigo GianpaoloTarga, di Bolzano Enrico Broccanello, di Pordenone Bruno Cadamuro,di Chioggia Renzo Longhin,al consiglio di sezione, ai ragazzi scout per la presenza e a tutti coloro che ci hanno manifestato il loro affetto. 1 /// SEGNATURA: 1 /// INCHIOSTRI: CyanMagentaGialloNero /// LATO: Volta [email protected] 23 CAPO RIZZUTO 24 1 di Caterina Stillitano Presidente sottosezione Isola di Capo Rizzuto D 24 19-DEC-11 17:44:15 Un itinerario spirituale sulle orme di Padre Pio a Pietrelcina, a San Giovanni Rotondo, a Monte Sant’Angelo…è stato un vero cammino di fede, di penitenza e di preghiera,vissuto nella fraternità,nella condivisione e nella gioia. Il pellegrinaggio è divenuto ormai un appuntamento annuale della sottosezione Unitalsi di Isola Capo Rizzuto, guidato dal Parroco don Edoardo Scordio e dalla Presidente Caterina Stillitano.Fin dall’incontro preparatorio con tutti i pellegrini era stato presentato l’itinerario spirituale ed esposte con chiarezza quali sono le differenze tra un pellegrinaggio e una “gita”, tanto per evadere dalla routine quotidiana. Il primo giorno, 11 novembre, è stato caratterizzato dalla Santa Messa all’arrivo,nella chiesa di Piana Romana, e poi dalla visita alla città natale del Santo,Pietrelcina, che conserva ancora il fascino di un antico borgo di collina, con le sue viuzze pietrose (da qui il nome della città), sulle cui pendici è possibile visitare la casa natale, la chiesa parrocchiale dove si venera la Madonna della Libera (la “Madonnella nostra”, tanto cara a Padre Pio), il museo di San Pio con tanti oggetti appartenuti al Santo. A San Giovanni Rotondo la giornata è iniziata con il cammino penitenziale: laVia Crucis, la visita alla Casa Sollievo, le confessioni nella chiesa antica…momenti molto intensi che ci hanno fatto toccare con mano la misericordia di Dio che si manifesta nel Suo abbraccio paterno e nel perdono dei peccati, ma anche in questa meravigliosa opera voluta e realizzata dal Santo. Frutto della sua caparbietà nel volere il meglio per gli ammalati e della Provvidenza che il Signore non fa mancare ai Suoi servi, quando c’è di mezzo la Carità. Conoscere questa struttura sui generis,completamente diversa dai comuni “ospedali”, ci ha portati a riflettere su molte cose, a pregare per il mondo della sanità, e a conoscere meglio la persona di San Pio, che “tutto voleva e tutto faceva alla luce della fede”.Il pomeriggio,appuntamento con Palma Guida, la nostra amica ormai, referente nazionale Unitalsi per S.Giovanni Rotondo,nonchè Presidente della stessa sottosezione e le sue ragazze,che ci hanno assistito continuamente nel percorso, mettendo a disposizione il pulmino per i disabili e facendoci da guida nelle varie tappe: la Chiesa Nuova e la Cripta.Ascoltare Palma, prima di introdurci nella Cripta, è stata per tutti una delizia!Quanta passione e dolcezza nel condurci all’ingresso di questo “pezzo di Paradiso”come lei lo definisce, che se non adeguatamente compreso,potrebbe facilmente portare a giudizi errati e a valutazioni superficiali. Ci siamo, quindi introdotti nel luogo sacro, con la raccomandazione di entrare liberi da ogni pregiudizio e malizia, pensando solo a godere intimamente quell’angolo di Paradiso che, a quel punto ci ha colpito in tutta la sua bellezza e sontuosità, che guardato con gli occhi della fede ci ha commossi e fatto pregustare veramente il Regno dei Cieli...Dopo la celebrazione della Santa Messa,siamo andati a pregare il Rosario nella chiesa antica. Dopo cena ,nello stesso albergo,abbiamo potuto vedere il filmato sulla riesumazione della salma di San Pio e pregare il Santo Rosario per tutte le persone che si erano raccomandate alla nostra preghiera. Domenica, ultimo giorno, destinazione Monte Sant’Angelo: nello straordinario Santuario dove l’Arcangelo Michele apparve ben 4 volte. Ultima tappa, anche questa d’obbbligo, il saluto e la preghiera del Rosario alla Madonna dell’Incoronata. Durante il viaggio di ritorno in pullman, molte sono state le testimonianze dei pellegrini sulla positiva esperienza vissuta, inaspettata, a detta di molti, non solo per la bellezza dei luoghi, ma anche per la ricchezza spirituale e la condivisione vissuta; parole di apprezzamento e gratitudine sono state espresse al Parroco e agli organizzatori. Prendendo spunto da alcune frasi di San Pio, a conclusione, il Parroco ha raccomandato di non rendere vani i frutti di questi giorni, di portare nella Comunità quanto di bello abbiamo ricevuto per moltiplicarlo come i talenti delVangelo. [email protected] ROVIGO 25 1 di Emanuela Biasin sottosezione di Rovigo 19-DEC-11 17:44:13 Un angelo mi ha guidato nell’emozione di Lourdes I l mio pellegrinaggio a Lourdes è un sogno desiderato da tanto tempo e che ho potuto realizzare grazie a un angelo che il buon Dio (ne sono sicura) ha messo sulla mia strada e che mi ha permesso di andare a trovare la Mamma Celeste. Le mie impressioni di quella settimana sono statepositive, le mie emozioni sono difficili da scrivere ma proverò a farlo. Sono partita il 25 settembre e sono arrivata il giorno seguente,subito dopo pranzo la signora a cui sono stata affidata mi ha portata alla grotta dove è apparsa la Madonna a Bernadette ed ho provato un’emozione fortissima perché dentro di me mi sembrava sentirmi dire:“Finalmente sei arrivata dopo tanto tempo”. L’emozione è aumentata quando lunedì e martedì sera ho partecipato alla messa per l’apertura del pellegrinaggio nazionale dove ho fatto parte del coro: mi sono sentita a casa; è stato bellissimo. Eravamo una grande famiglia dove ho avuto la sensazione delle grandi folle che ascoltavano Gesù 2000 anni fa. Ho sentito l’amore con cui i volontari si sono occupati dei malati e dei disabili; ho sentito veramente la presenza della Madre del cielo che chiama a se i suoi figli e noi eravamo lì per Lei. Mentre ero a Lourdes, ho composto una preghiera; mi è venuta di getto, non so se vi piacerà comunque ve la scrivo: Padre, Signore della vita, di amore sconfinato, di bontà infinita, di misericordia inesauribile,abbi pietà di me e per l’intercessione della Beata Immacolata Concezione, apparsa a Lourdes, purifica il mio cuore, la mia anima e il mio spirito e guarisci il mio corpo affinchè possa donarmi a chi soffre, come quell’angelo che mi ha assistita e guidata in questa settimana,testimoniando l’amore e la tua carità ad ogni fratello che incontrerò,per tutto il tempo che rimarrò sulla terra a lode e gloria del Tuo Santo Nome Padre.Amen. Beh, non sono guarita e forse non riuscirò a fare niente per gli altri, ma in compenso sono tornata serena, il mio cuore era sereno con la certezza ancora più forte di essere amata,protetta e vegliata da Colui che mi ha creata. Ecco, queste sono le mie emozioni e le mie impressioni che ho percepito dal pellegrinaggio;spero,per quelli che leggeranno queste righe, di essere riuscita a trasmettere un pò di quelle emozioni. [email protected] 25 MASSA MARITTIMA 26 1 dalla sottosezione di Massa Marittima S 26 19-DEC-11 17:44:14 La gioia di aver realizzato il sogno che aveva Giuseppe iamo a Lourdes, all’Hotel La Source dell'Unitalsi con i bambini e le famiglie.Stranamente c’è un attimo di calma, nessuno canta e siamo in pochi...e li che finalmente riesco a mettermi accanto a Giuseppe e ad ascoltarlo. Giuseppe è in cura al Meyer di Firenze; dopo due interventi al cervello ora si sta sottoponendo a chemioterapia. La sua mamma vorrebbe portarlo qualche giorno in vacanza e chiede consiglio ad alcuni animatori. Giuseppe ha un sogno: andare all'Isola d'Elba! Ritorno a casa e il "sogno di Giuseppe" mi rimane impresso a tal punto che poi mi risulta difficile non pensare a far qualcosa per realizzarlo.II primo che interpello e il Presidente della nostra sottosezione Unitalsi, Luigi Vianesi. Immediatamente viene contagiato dal desiderio di far qualcosa, e questo stesso desiderio travolge poi tutti i giovani dell'Unitalsi e dell'Azione Cattolica che si mettono all'opera. C'è un solo problema... in estate e impossibile andare all'isola d'Elba se non hai prenotato alcuni mesi prima. Allora affrontiamo il problema da un'altra prospettiva: contattiamo gli“addetti ai lavori” di vari ambiti associativi ed ecclesiastici. La prima a contattarmi e Veronica: ha letto la mia mail proprio nel momento in cui si chiedeva come fare della sua vita un Dono. Si attiva immediatamente e coinvolge anche la sua mamma,che e Sindaco di Marciana Alta, la quale ci propone una serie di attività: visita guidata daVinicio alia Fortezza pisana dove Giuseppe, appassionato di armi, può anche provare a tirare con l'arco e a lanciare l'ascia fransisca e ammirare tutte le armi che i pisani usarono per conquistare l'isola; la navigazione con la Nautilus della costa occidentale che da Marciana porta a Pomonte, ammirando il fondale marino grazie ad un sistema di vetri posto al di sotto del traghetto; visita all'acquario di Marina di Campo impreziosito dalla guidaYuri. Immediatamente giunge anche la telefonata di Don Mirko, parroco di Marciana Marina, che ci propone l'accoglienza nell'asilo Vecchio della sua Parrocchia, gentilmente allestito dalle sue parrocchiane. Ci porta poi a mangiare le buone specialità dell'isola, ci accompagna come un fratello maggiore di qua e di la e regala a Giuseppe tanta di quella gioia che difficilmente se ne dimenticherà.Ancora la Parrocchia di Carpani con Angela, Manuela e i loro ragazzi educatori di ACR che stanno con noi in questi due giorni,che preparano un de- lizioso pranzo ed fantasmagorico spettacolo dove anche Giuseppe collabora con indovinelli e giochi di magia. Infine laToremar di Livorno, che attraverso la Sig.ra Fratallone offre a Giuseppe Ia parte del sogno più bella: attraversare il mare non solo gratuitamente rna anche nella plancia dei comandi proprio a fianco del Comandante e del Timoniere. A me non resta che aspettarli a San Guido, dove il giovane unitalsiano Davide e ci accompagnano porta dalla famiglia Marulo Piombino che ci ospita per la cena e la notte. Sabato alle 8.00 sono tutti puntuali in biglietteria i giovani dell'Unitalsi che attraverso Facebook avevano accettato di partecipare all'evento "IL SOGNO DI GIUSEPPE": Davide, Marco,Silvia,Greta, insieme al presidente Luigi,ai giovani AC, Caterina e Francesco.Alcuni amici che non possono partire vogliono conoscere e salutare Giuseppe, qualcuno gli regala un cappellino che alia fine tornerà debitamente firmato e con l'aggiunta di Giuseppe:una stramitica gita! Arrivati a Portoferraio troviamoVeronica che ha un sorriso cosi bello che fa venir voglia di sorridere per sempre anche a te e dire a Dio: grazie perche tu hai consegnato tutto nelle nostre umili mani e hai fatto si che il sogno si realizzasse. Ci aspetta anche il pulmino della Caritas di Rio nell'Elba che, attraverso la Sig.ra Anna Contestabile,ha potuto essere il "mezzo" importante per far girare il sogno... Forse, come ha ben detto don Mirko nell'omelia, a volte ci sembra di non avere niente, ma Gesù chiede proprio quel niente come i cinque pani del vangelo e con quel nostro niente e capace di cambiare molte cose. Caro Giuseppe, a Lourdes ci siamo mossi con il treno più veloce che c’è, qua c'era la nave, tu il navigatore e il capitano. Io volevo realizzare il tuo sogno e forse ci sono anche riuscita, ma la cosa che e riuscita meglio e proprio il fatto che insieme a me c'erano tanti ragazzi che hanno fatto tutti la loro parte per farti star bene, l'accoglienza delle persone, il tuo sorriso, i tuoi abbracci e i tuoi baci hanno smosso cuore e lacrime di molti di noi. Grazie perché il tuo sogno è importante, continua a sognare perché il Signore fa grandi cose proprio attraverso i nostri sogni pili belli. Non sei stato fortunato e vero,ma Gesù ti vuole bene e vuole bene anche a noi facendo di te un Regalo per la nostra vita che è fatta per essere DONO! [email protected] BRINDISI 27 1 di Dino L’Abate sottosezione di Brindisi 19-DEC-11 17:44:28 Donato un nuovo pulmino per il trasporto dei disabili La solidarietà non è un sentimento di vaga comprensione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine e lontane.Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno, perché tutti siamo veramente responsabili di tutti.” (Don Tonino Bello, gennaio 1991) D omenica 20 febbraio 2011, a Locorotondo,in provincia di Bari, nello splendido scenario della piazzetta di Vittorio Emanuele nel cuore della città, ha avuto luogo la cerimonia di consegna all’U.N.I.T.A.L.S.I. di un nuovo veicolo attrezzato per il trasporto disabili, interamente finanziato dalla Banca di Credito Cooperativo di Locorotondo. Alla cerimonia hanno preso parte l’Arcivescovo della Diocesi di Brindisi - Ostuni, Mons. Rocco Talucci, il Parroco della Parrocchia San Giorgio Martire, Don Franco Pellegrino, i Sacerdoti dellaVicaria Ecclesiastica di Locorotondo, le autorità cittadine,i rappresentanti delle associazioni locali, dei Gruppi e del Consiglio Unitalsi della sottosezione di Brindisi e tutta la comunità che ha voluto condividere questo importante momento di crescita. In quindici anni di storia dell’UNITALSI locorotondese abbiamo avuto bisogno di un partner che ci aiutasse a librare nel cielo e rendesse possibile il desiderio di recarsi in viaggio a Lourdes per tanti ammalati epoveri: la Banca di Credito Cooperativo di Locorotondo e il suo Consiglio di Amministrazione, hanno sempre creduto nel lavoro e nell’opera di sensibilizzazione del Gruppo Unitalsi di Locorotondo, nella nostra presenza sul territorio attraverso l’azione di vicinanza alle persone più deboli,contribuendo fortemente a realizzare numerosi progetti affinché la nostra missione si rendesse sempre più concreta.Tantissimi uomini e donne,ammalati,volontari,bambini, giovani, anziani e famiglie intere di tutta laValle d’Itria hanno infatti visitato la città di Maria nei pellegrinaggi con i treni bianchi:la Cassa Rurale eArtigiana di Locorotondo è sempre stata accanto a queste persone, dando la possibilità a molti di rendere tangibile una speranza,di poter vivere un’esperienza straordinaria, di dare continuità e costanza al volontariato affinchè fosse sempre autentico e mai banale. E in tal senso è nata la richiesta di questo nuovo pulmino: l’esigenza di sostituire il vecchio Fiat Du- Mons. Rocco Talucci Arcivescovo della Diocesi Brindisi-Ostuni cato, a causa dell’usura generata da oltre dieci anni di servizio, all’interno e oltre i confini del nostro paese, ha portato il Consiglio di Amministrazione a sostenere questanuova iniziativa. Tuttavia, la crescente richiesta per il servizio di accompagnamento domenicale degli amici ammalati alla Santa Messa, e non solo, ci ha portato a valutare l’ipotesi che questo nuovo veicolo,attrezzato con le più moderne tecnologie per il trasporto dei nostri amici in difficoltà,dovrà affiancarsi al precedente,al fine di potenziare e migliorare quel contributo di solidarietà che già attuiamo verso e con i fratelli sofferenti. E così da domenica 20 febbraio la nostra associazione è presente sulle strade del mondo con due pulmini, portando quell’annuncio di pace e di carità,di una carità operativa che parla di Cristo, e di una umanità che si sforza, nonostante i propri limiti,di farLo vedere attraverso i gesti semplici di prossimità e di testimonianza fatta soprattutto da giovani impegnati che credono fortemente nella costruzione di un mondo più solidale. All’Avv. Giovanni Fumarola, Presidente della BCC di Locorotondo, al vice Presidente e all’intero Consiglio, va la gratitudine e la riconoscenza per queste opportunità che contribuiscono a far crescere tutta l’UNITALSI, a creare un Paese più giusto per tutti e un Popolo che riscopre il valore della condivisione, a sostenere questo gruppo che ha fatto della costruzione di relazioni autentiche la ragione principale del vivere il servizio in maniera umile e mai eroica, per essere strumenti nella mani delSignore, e esserlo oggi in un mondo che cambia. [email protected] 27 TREVISO 28 1 di Oriana Maschio sottosezione di Treviso V 28 19-DEC-11 17:44:29 In viaggio sul quel treno pieno di gente in cerca di pace iaggiavo verso l'ignoto,su un vecchio treno pieno di gente, che sembrava in campeggio. Da subito c'erano stati sorrisi e parole buone, come se una bacchetta magica avesse fatto un incantesimo toccando le lamiere. C'era gente di ogni età ed un gran numero di volontari impegnati ad aiutare chiunque in modo pratico e con la comunicazione. Si distinguevano dalle magliette blu, che anch'io poi avrei comprato ed indossato perché avevo voglia si vedesse che appartenevo a questa comunità. Girando tra i vagoni coglievo piccole confidenze e verificavo che ognuno portava la propria piccola o grande croce e la speranza era per tutti la compagna più cara. Erano lontane le prepotenze che vedevo nella vita di ogni giorno, le voci grosse per chiedere qualcosa, le lamentele per un nonnulla,la fatica della corsa incessante.Il treno ci portava. Qui c'eravamo incontrati:gente in cammino,in cerca della pace, che aveva voglia di sorridere. Non eravamo migliori di altri, semplicemente più “fortunati”, chi a voler e poter tornare,chi come me ad aver avuto questa necessita ' magari (e seppi era esperienza comune) dopo un dolore o un periodo difficile. È vero che Lourdes ti chiama. C'e' un momento nella vita in cui non ti basta piu' niente. C'e' quell'attimo in cui vedi dileguarsi ogni certezza ed in mezzo al mondo ti senti solo.C'e' un giorno in cui senti di aver compiuto del male, senza volerlo, senza saperlo, accecato dal gioco della vita. Per chi era come me lontano dalla fede, si tratta di un baratro visto da vicino, forse per l'esperienza di una malattia difficile da accettare, un male che ti sconvolge e ti cambia, lasciandoti fragile con le tue pastiglie in mano a chiederti perche' proprio a me. Lourdes ti risponde appena arrivi alla Grotta: perché dovevi arrivare qui. Non per tutti e' così ma la grande quantità di persone visibilmente ammalate testimonia la forza che la Madonna di Lourdes ha sempre donato a chi vi ricorre. In verità la vita nella sua fragilità e' nel mondo moderno una sottile malattia,intrappolata com'e' nel cemento e nella fretta,soffocato lo spirito nella cultura dell'ego, in ogni dimensione. Fu come entrare in una bolla di pace. Rallentati i sensi, mi lasciai catturare dalla preghiera. Ritrovai nella memoria ritmi lenti che appartenevano alla mia bambina interiore, preghiere dimenticate nella neve della mia infanzia di montagna. Mi innondarono lo sguardo genti di ogni razza e colore, assieme in un unico grande albero che distribuiva i suoi rami tra le chiese fino alla Santa Grotta. È il Segno che la pace esiste,basta cercarla. Così la trovai davanti alla Madonna che ti accoglie dalla grotta, mentre passavo lentamente dove Bernadette era stata sorpresa ed aveva raggiunto l'estasi. La incontrai nelle processioni di giorno e di sera,coccolata da canti dolcissimi e profondi e da preghiere in tutte le lingue. Onorata di essere ad un passo dal Santissimo dietro ai sacerdoti, assieme ai nuovi amici colleghi medici, sentii come fede e ragione si incontrano e generano la pienezza dell' uomo. [email protected] LOURDES 29 1 di Giorgio Groppo L 19-DEC-11 17:44:30 Nella Grotta di Massabielle dove la roccia ora è “seta” a Grotta di Massabielle è forse il posto più conosciuto di Lourdes ed è ancora uno dei luoghi più importanti dove le persone riescono ad unirsi a Dio attraverso la maternità spirituale di Maria, senza intermediari, guardandoci “in faccia”, cuore a cuore. Non sono i luoghi dove vediamo la presenza di Dio, perché Lui è ovunque, nella grotta di Massabielle ma anche in ogni posto di lavoro, persino alle AcciaierieThyssen Krupp,ma a Lourdes come in altri luoghi mariani,Lo sentiamo più vicino,e così la Madonna, perché abbandoniamo l’esteriorità e i frastuoni della vita di tutti i giorni,per guardarci dentro e fare un po’ di pulizia dentro il nostro cuore.La statua della Madonna collocata in quella fessura della Grotta, non è che un simbolo della Nostra Signora di Lourdes e non piaceva nemmeno a Bernardetta in quanto non rispettava le caratteristiche della sua visione;ma nella sua semplicità, quella statura rappresenta pienamente la purezza e la semplicità di Maria, con le mani giunte in perenne preghiera per i mali che affliggono il mondo.Attorno alla grotta vedo tanta superficialità, tante persone che si abbandonano al semplice segno della croce, ad una preghiera con l’accensione della candela e via, alternate a tante persone con una incrollabile fede che sovrasta le più grandi tragedie della nostra esistenza, ma seppure in questa confusione di molteplicità di fedeli,quella grotta ci ricorda quella di Gesù e la povertà di Betlemme. La ruvida roccia è diventata liscia per il segno perenne di tante mani che l’hanno toccata per un ricordo, una preghiera, una grazia: una tenera coppia si inginocchia sul cemento con il Rosario in mano verso la statua in cerca di consolazione, un disabile in carrozzina fa la visita alla grotta e uscendo, guardando la statua si commuove, un giovane padre con la foto di sua figlia affetta da una grave malattia la indica verso di Lei chiedendo la grazia di salvarla, chiedendo di sacrificare lui al posto suo…la Madonna accoglie tutti in un immenso abbraccio e continua a parlare e consolare quanti hanno la pazienza di saperLa ascoltare. Molte volte si dice che le persone non vogliono andare a Lourdes perché è diventata troppo commerciale, piena zeppa di negozi, ma all’interno del recinto del Santuario della Nostra Signora di Lourdes, c’è solo spazio per la preghiera e la meditazione e quindi diventa un luogo di tutti, dove non è possibile spendere e comperare nulla se non una candela da offrire alla Madonna affinché la fiammella che scalda il cuore ed è portatrice di speranza,non si spenga mai.La paura forse è che trovandosi soli con se stessi,si abbia paura di scrutare l’infinito e interpellare la nostra conoscenza,fino a raggiungere la richiesta che ci viene fatta di un dono. [email protected] 29 PATERNÒ 30 1 dalla sottosezione Paternò A 19-DEC-11 17:44:30 Tanta gioia e lacrime con quel grembiule azzurro nche quest'anno, si pensava di organizzare un pellegrinaggio. Per caso una mattina, sfogliando un opuscolo del Santuario Dell'Amore Misericordioso di Collevalenza, trovo dei numeri telefonici,che mi permettono, di entrare in contatto con Suor Mediatrice,responsabile del santuario;con lei stabiliamo la data del pellegrinaggio dal 02 al 05 settembre.Visto il grosso numero di adesioni, decidiamo di partire con due pullman, di cui uno attrezzato per i disabili, anticipando la data di partenza di un giorno,per poter fare tappa a Roma.Partiamo la sera del 1° settembre e dopo un viaggio sereno arriviamo a Roma,dove veniamo accolti,in Piazza San Pietro,dagli amici dell'Unitalsi della sottosezione di Roma,che avevano organizzato l'accoglienza e la Santa Messa nella Basilica di S.Pietro, e dopo aver visitato la tomba di Papa Giovanni Paolo II,ci accompagnano a Casa Bernadette per il pranzo.In serata,poi,raggiungiamo Collevalenza. Lì troviamo suor Mediatrice che ci aspettava con tanto amore...sapendo che viaggiavamo con degli ammalati e disabili in carrozzina. Dopo esserci sistemati nelle camere, abbiamo ringraziato il Signore per il meraviglioso viaggio che avevamo fatto. Era,per noi, la prima volta che vedevamo il santuario.Al primo impatto:“Meraviglioso”.Un luogo dove si respirava un aria di pace, serenità ,amore. Il sabato pomeriggio,avavamo in programma il“bagno” nelle piscine; dato la nostra esperienza con i disabili la responsabile mi chiede di dargli un'aiuto; così mi ritrovo,con questo grembiule azzurro, davanti a quella vasca, a strizzare il lenzuolo bianco, e qui scoppio in lacrime. Sentivo gioia dentro di me...Il canto,le campane,l'acqua,le fontane, le piscine: chiudevo gli occhi e pensavo a Lourdes... E sì, Collevalenza è proprio una piccola Lourdes in Italia. Il presidente della sottosezione Unitalsi diTodi, Gianluca Moretti, sapendo che eravamo lì è venuto a salutarci e a invitarci a tornare. Una cosa è certa,la sottosezione di Paternò,ritornerà per ringraziare il Signore e Madre Speranza,perchè,durante il nostro soggiorno a Collevalenza, una nostra sorella disabile, Maria, è stata colta da un grave malore,ed è stata ricoverata all'ospedale di Perugia dove è dovuta restare per otto giorni. Ringrazio la sezione Umbra, per essersi presa cura di loro. Concludo dicendo che l'Unitalsi è una grande Famiglia,e al momento del bisogno ti spalanca le braccia!! [email protected] 30 MILANO 31 1 di Rossana Lo Grasso sottosezione di Milano L’ 19-DEC-11 17:44:39 Graziella non è più tra noi, ma sarà sempre con noi arrivo a Lourdes, è la mia prima volta al nazionale di settembre. Noi della Lombarda alloggiamo all’Accueil.Anche gli amici della Sicilia Orientale sono lì. Ne sono contenta., potrò incontrare più facilmente i miei conterranei ennesi. Mentre sono nell’atrio e mi arrabatto coi distributori automatici di bevande, vedo passare lei, Graziella Di Maggio. Come sempre,mi sembra una ragazzina ma ora,coi capelli più corti e più scuri del solito,mi dico che dimostra al massimo trent’anni. Corre affaccendata, mi dice:“Ho appena finito il turno in ambulatorio”. Ci abbracciamo, ci raccontiamo del nostro arrivo. Lei e gli amici della sottosezione di Enna sono a Lourdes già dal giorno prima. Prendiamo l’ascensore; lì dentro mi chiede: “Come stai?” Una domanda gravida di significati, quando è posta da un medico. Le rispondo che mi sono ripresa dai tre interventi affrontati tra il 2009 e il 2010, che ho finito la riabilitazione intensiva e che non posso lamentarmi.Ringraziamo insieme il Signore.Chiedo a lei come sta. Mi risponde:“Io ce la sto mettendo tutta”.Una risposta ugualmente gravida di significati, quando è formulata da un medico. La incrocio l’indomani, alla Processione Eucaristica. Corre e salta, felice come una bambina. Si fa fotografare volentieri. Il giorno dopo spero di incontrarla al convegno medico. Non c’è, ma non mi dispero. Lei arriva nel giro di qualche minuto, solare e sorridente come sempre. Mi dà un antipiretico. Nel frattempo,arriva una chiamata da un albergo. Un pellegrino ha una colica addominale e non si sa bene che altro.P.e Graziella,due donne spigliate e decise,si guardano un attimo negli occhi; P. le dice:“Tu stai qui in ambulatorio. Vado io”. A fine serata ci vediamo nuovamente; recitiamo il Rosario con gli ennesi al di là del Gave. Noi due ci teniamo ancora distanti e ci salutiamo senza baciarci, sono davvero troppo raffreddata. Ci ripromettiamo di rivederci a Enna a Natale, e così sarà. Lei, poi, sente il bisogno di lasciare il gruppo per andare a fare da sola due chiacchiere con la Madonna alla Grotta.Rispettiamo la sua esigenza, crediamo che ne abbia ben donde. Era il “nazionale” di settembre 2010. Nel 2011 Graziella non l’ho più incrociata nei corridoi dell’Accueil né all’ambulatorio medico. Non era alla Grotta e nemmeno alla Processione Eucaristica. Neppure a recitare il Rosario o a Messa al Carmelo. Non c’era lei a parlare con i pazienti della Sicilia Orientale e nemmeno a somministrare antipiretici. Comunque sia andato il pellegrinaggio nazionale, lo abbiamo trascorso con lei,ma senza averla tra di noi.Graziella è approdata alla vita eterna il 18 agosto scorso, straziata dal cancro scoperto a fine 2009 e che non le ha mai dato tregua anche se lei, fino all’ultimo, ha mostrato la grinta e il sorriso di sempre! Alla veste bianca che ha indossato per il suo ultimo viaggio, i familiari di Graziella hanno voluto aggiungere il distintivo dei soci effettivi dell’Unitalsi, che il Presidente della sottosezione di Enna ha consegnato loro nella circostanza;lei,del resto,ha solo celebrato in anticipo la prossima giornata dell’adesione, che l’avrebbe vista tra i protagonisti. Il male, evidentemente, la stava consumando anche mentre prestava il servizio a Lourdes un anno fa. A Lei - non ho dubbi - avrà chiesto di trasformare la sua sofferenza in pace e in bene per i suoi cari,per i suoi amici, per i suoi colleghi, per i suoi pazienti, per l’Unitalsi. A Lei,forse,avrà chiesto di poter tornare ancora una volta a Lourdes a prestare servizio. Dal mio punto di vista, è stato un privilegio condividere il pellegrinaggio con Graziella e custodire per sempre il ricordo dello spessore della sua testimonianza. Per me, inoltre, è stata una grazia conoscere recentemente, a Enna, G., un nuovo medico della sottosezione locale, entrata nella nostra associazione mediante la testimonianza di Graziella,sua collega e amica sin dai tempi della scuola.A me piace pensare che ci sia un ambulatorio di medici unitalsiani pure in Paradiso. Se lo meriterò anch’io, saprò dove trovare Graziella! [email protected] 31 19-DEC-11 17:44:39 LEGGERE 32 1 dalla redazione Grazie alla vita Dalle edizioni Piemme è appena uscito un libro interessante, scritto dal giornalista ed eurodeputato Magdi Cristiano Allam e da Rita Coruzzi, giovane scrittrice, dal titolo Grazie alla vita - L’altra Italia che non smette di sognare. Sul retrocopertina spicca una frase emblematica di Allam: «La nostra vita è una pedalata verso la trascendenza». Da queste parole emerge tutto il significato del libro, in cui Rita racconta e Magdi Cristiano commenta nove storie vere di persone che in varie circostanze e in modi diversi hanno affrontato le sfide della vita, hanno saputo cogliere i momenti preziosi anche nelle difficoltà e ne hanno tratto insegnamenti per fare della propria esistenza un cammino verso Dio e verso l’eternità. E soprattutto essi hanno saputo dire grazie alla vita perché solo attraverso le vicissitudini e il cammino (spesso doloroso) che hanno dovuto affrontare, sono giunti alla consapevolezza della propria fede, della propria essenza, della propria anima. Da questo nasce la speranza per un mondo migliore, per un’Italia che non smette di sognare, che affronta la vita con coraggio, con fede, con gioia, con dolore, con rabbia, con amore.Tutto ciò rende la vita una «pedalata verso la trascendenza», perché il nostro cammino, a volte in discesa, ma spesso in salita, porta sempre verso ciò che è trascendente, che è spirituale e ci attende alla fine della corsa. Così le storie di Alessia, Bianca e Alessandro, Debora, don Giordano, don Marco, Elisa e Massimo, Franco, Mary e Tatiana ci raccontano le loro vite sofferte, gioiose, emozionanti, e ci insegnano che ognuno di noi fa esperienze diverse, ma tutti abbiamo la possibilità di viverle in modo positivo e fiducioso, e non dobbiamo smettere di sognare. Infatti Magdi Cristiano Allam scrive a commento della storia di don Giordano: « Il viaggio di Don Giordano da Reggio Emilia al Santo Sepolcro a Gerusalemme è la metafora della vita. Dove ciascuno di noi è calato in uno specifico contesto spazio-temporale che ci porta a familiarizzare con luoghi e fenomeni che connotano la nostra storia individuale, dove magari possiamo osare di avventurarci al di là di ciò che l'esperienza diretta ci ha fatto conoscere e ci ha insegnato, ma che alla fine scopriamo che il traguardo a cui aspiriamo è dentro di noi e non fuori di noi, è quella dimensione dell'essere che sostanzia l'essenza stessa della vita.» Questo libro ci esorta a guardare all’essenza spirituale dentro di noi e a trascendere i limiti della oggettività terrena per aspirare alla dimensione vera, alla libertà e alla profonda conoscenza della nostra anima, e a difendere la sacralità della vita come valore supremo. Questo libro ci insegna anche che ogni momento è buono per dire grazie alla vita, per difenderla e valorizzarla come bene supremo, come il dono più prezioso che Dio ci potesse fare. 32 Grazie alla vita di Magdi Cristiano Allam e Rita Coruzzi ed. Piemme cop_iii 1 Auguri 19-DEC-11 17:45:00 Direttore responsabile: Filippo Anastasi Direttore editoriale: Francesco La Palombara Caporedattore: Massimiliano Fiore Editore: UNITALSI - Via della Pigna 13 a 00186 Roma Tel. 06.6795376/7236 fax 06.6781421 www.unitalsi.it [email protected] c/c postale n° 10274009 intestato a Unitalsi via della Pigna 13a - 00186 RM Questo periodico è associato all’Uspi Ai lettori, ai volontari, ai soci e a tutti coloro che comunque ci seguono, a quanti collaborano alla realizzazione della rivista, organo ufficiale dell UNITALSI, la redazione di Fraternit vuole esprime i pi sinceri e affettuosi auguri per il Santo Natale e per un sereno anno nuovo. Auguri, dunque, all UNITALSI ed a quanti ci rendono partecipi del loro pensiero e delle loro opinioni, a tutto il mondo del volontariato e dell impegno sociale e civile, ricordando sempre chi, anche nei giorni di festa, vive nella difficolt , nell indigenza, nell emergenza, nella solitudine lontano dall affetto dei propri cari. Hanno collaborato: Mons. Luigi Marrucci, Don Danilo Priori, Salvatore Pagliuca, Federico Baiocco, Emanuela Biasin, Massimo Graciotti, Giorgio Groppo, Dino L'Abate, Rossana Lo Grasso, Oriana Maschio, Silvano Sala, Caterina Stilitano, Nicola Vanore. Con approvazione ecclesiastica, rivista bimestrale, reg. n. 21 trib. Roma in data 5 gennaio 1988 Foto: Foto Viron, Afp foto, Sergio Pancadi, Alberto Maranesi, Giovanni Angellotto. Progetto grafico: SPM 99 Stampa: Mediagraf Stab. di Padova Viale della Navigazione Interna, 89 35027 Noventa Padovana (PD) Finito di stampare: dicembre 2011 cop_iv 1 19-DEC-11 17:45:00