Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 2702/2004 n. 46) art. 1 comm. 1 Roma. In caso di mancato recapito rinviare a Roma per la restituzione al mittente previo pagamento resi
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Bimestrale n. 6 2011
Organo Ufficiale dell’Unitalsi
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2-3
MILANO
“Novantesimo
della sezione”
di Silvano Sala
4-5
POMPEI
Mons. Liberati:
“In voi c’è Carità”
di Massimiliano Fiore
8-9
2013
Anno della fede
di don Danilo Priori
10-11
MEDICI
Associazione
di promozione sociale
di Federico Baiocco
14-15
IL BEATO WOJTYLA
Il 22 ottobre
la memoria liturgica
16-17
“G.B. TOMASSI”
Parla Bocci
nuovo presidente
di M.F.
18-19
INTERVISTA
Sartorio: “Più fede
nei pellegrinaggi”
21-31
NOTIZIE
DALLE SEDI
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Vivere il Natale
nell’attesa di Gesù
I
l periodo di Natale molte volte è caratterizzato nelle nostre città prevalente-mente da un’aria di festa con luci, vetrine ricche di dolciumi e di festoni,
pubblicità mielata ed inviti ad una bontà spesso di facciata.
La Chiesa, invece, nel tempo forte dell’Avvento:“ci rieduca alla pazienza, alla
capacità di attendere, di camminare verso la realizzazione di un proget-to,
senza fermarsi all’illusione del momento istantaneo. Il tempo del Natale fa riscoprire tutte le relazioni fondamentali: a partire dalla figliolanza (Nata-le),
per arrivare alla famiglia (Santa Famiglia), alla Chiesa (Maria SS. Ma-dre di
Dio), all’apertura universale (Epifania), fino al contatto con Cristo, che facendosi battezzare nel Giordano, diventa fratello di ogni uomo e ogni donna,
per ricondurli al Padre.”(dal sussidio di Avvento e Natale 2011-2012 – C.E.I.).
EDITORIALE
4195_Riv_Fraternita_06-SEGNATURA 1
di Mons.
Luigi Marrucci
Assistente
Ecclesiastico
Nazionale
e di Salvatore
Pagliuca
Presidente
Nazionale
In questo periodo in particolare, ma ogni giorno, l’Unitalsi è interpellata dagli
ammalati e disabili per sentirsi partecipi della comunità, per poter prendere
parte alle celebrazioni e vivere così le feste del Natale come momento di
atte-sa, di comunione, di condivisione, di famiglia e di associazione, perché il
Na-tale non sia una festa pagana fatta di solo consumismo, ma sia il vivere
inten-so dell’attesa di Cristo che si possa cogliere negli sguardi e nel cuore
di chi desidera aprire le porte al Dio che viene.
Spiega mons. Mariano Crociata, nella Presentazione del sussidio di Avvento
e Natale 2011-2012 che viene offerto dagli Uffici pastorali della Segreteria
Generale della CEI:“Il credente, che prende forma dalla promessa di Dio, è
dunque capace di attesa, di pazienza, di perseveranza, ha fiducia nella possibilità di ritrovare la strada, di donare speranza, di rinascere anche là dove
sembra impossibile. La celebrazione della nascita di Cristo è garanzia di questa possibilità: il Salvatore si fa uomo per recuperare tutto ciò che sem-bra
perduto; si fa bambino perché anche i più piccoli e i più deboli possano essere coinvolti nella crescita verso la piena realizzazione della loro dignità di
figli di Dio”.
Gesù che si fa bambino deve essere sentito nel profondo del cuore ed incontrato soprattutto nell’umanità sofferente, e la gioia di questo incontro deve
trasparire dagli occhi, deve traboccare per riversarsi in una società troppo
attenta ai beni materiali, perché rinasca all’amore di Dio e presti attenzione
a chi oggi, come 2000 anni fa, viene messo ai margini perché può essere
Colui che solo ha parole di vita eterna.
Buon Avvento, buon Natale e buon pellegrinaggio.
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MILANO
Novantesimo
di
Silvano Sala
sottosezione
Milano
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Tanti unitalsiani nel Duomo
per l’anniversario della sezione
l Duomo,nel cuore di Milano.Vi volgono i propri passi,sabato 3 dicembre, gli unitalsiani – non meno di 8 mila secondo stime prudenti – provenienti da ogni quartiere della
città,da tutte le province lombarde.Un cammino che è autentico pellegrinaggio.L’aria è un po’ brumosa,ma frizza di
unitalsianità. La cattedrale è pronta ad accogliere coloro
che vengono a ricordare un punto fermo dell’Unitalsi
Lombarda:i 90 anni dalla fondazione,ricorrenza che segna,
nel presente, una linea di demarcazione provvisoria fra
passato e futuro.Un atto necessario per dedicare un momento di riflessione al passaggio che l’associazione vive in
Lombardia e che costituisce un importante anello di congiunzione tra ciò che è stato e ciò che sarà.
L’Unione, sorta nella nostra regione nel 1921 con il solo
compito di“trasportare malati a Lourdes”,si è via via trasformata in un’organizzazione polivalente che, di pellegri-
naggio in pellegrinaggio ai santuari in Italia e all’estero, si
occupa anche di bambini - con i clowns della Compagnia
dei Colori - e assiste sofferenti ed anziani,quando occorre
anche accompagnandoli nei luoghi di cura, gestisce in Liguria, a Borghetto Santo Spirito, una casa di soggiornovacanza per disabili, s’impegna nelle Unitalsiadi sulla neve,
e così via. Persone in carrozzina e autosufficienti varcano
dunque la soglia del Duomo tra i volontari in servizio che
le guidano fino ai posti loro riservati.Ed ecco avanzarsi un
piccolo corteo guidato dal presidente regionale Vittore
De Carli e dall’alfiere con lo stendardo della sezione, seguiti dai responsabili di ciascuna delle 23 sottosezioni lombarde e dai rispettivi stendardi; poi dame e barellieri in
divisa, medici, sacerdoti,Vescovi che precedono con l’Arcivescovo di Milano,CardinaleAngelo Scola,e i bambini accompagnati da clown e volontari.
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19-DEC-11 17:43:00
Nella foto della pagina
a sinistra: la celebrazione
eucaristica nel Duomo di Milano
presieduta dal Cardinal
Angelo Scola
Sopra da sinistra: il Presidente
nazionale Salvatore Pagliuca,
l’Arcivescovo di Milano
e Vittore De Carli Presidente
della sezione Lombarda
Qui accanto le reliquie
di Santa Bernadette in Processione
verso il Duomo di Milano
Infine in processione passa la teca con le reliquie di santa Bernadette, in trasferta autorizzata benevolmente dal Vescovo di
Lourdes per evidenziare il novantesimo anniversario dell’Unitalsi Lombarda e il suo ininterrotto legame con la città dei Pirenei. Giunte da Lourdes, le reliquie hanno sostato nelle
sottosezioni lombarde e in alcune parrocchie milanesi permettendo a tutti i fedeli di raccogliervisi attorno in preghiera.
Il Duomo appare quindi come una ideale immensa Grotta,
dove Bernadette tiene per mano tutti gli unitalsiani davanti alla
Vergine Immacolata e a Gesù.Una grande platea sopra la quale
vegliano tutti coloro che nella storia dell’Unitalsi Lombarda ci
hanno preceduto.È il momento dei saluti ufficiali:l’assistente regionale mons. Giovanni Frigerio,Vittore De Carli, il presidente
nazionale dell’Unitalsi Salvatore Pagliuca illustrano il valore e
l’importanza di una celebrazione che riporta alla memoria tanti
volti di soci ormai scomparsi, testimoni di un’attività molteplice dal sapore evangelico tra i malati, nostri amici nei pellegrinaggi e sul territorio.
Alla celebrazione era presente i vice Presidenti Nazionali Dante
D’Elpidio ed Agostino Borromeo, il Consiglio direttivo Nazionale, i presidenti della sezione Emiliana Romagnola e Ligure e
il Presidente della sottosezione di Roma.
All’inizio della messa, accompagnata dalla corale e da voci soliste, il Presidente dell’Unitalsi Lombarda accenna all’arcivescovo Scola le linee d’azione della sezione, sottolineandone la
capillare, incisiva presenza sul territorio. Al Vangelo l’Arcivescovo, dall’ambone, invita gli unitalsiani a riconoscere e valorizzare il senso della sofferenza, e a condividerla con animo
fraterno. Conclude l’omelia incoraggiando a recitare il rosario
ogni giorno, per approssimarsi sempre più alla religiosità di
santa Bernadette. Gesù eucaristico passa di cuore in cuore e
colma tutti di grazia.Poi il cardinale Scola scende fra le carrozzine e s’intrattiene con ciascun infermo, impartendo un gesto
di benedizione e portando una parola di conforto, così come
Cristo fra le folle della Palestina.
Infine, mentre si distribuisce un’immagine con la preghiera a
santa Bernadette composta dal cardinale Comastri, vengono
letti i messaggi inviati per l’occasione dal Santo Padre e dal cardinale Carlo Maria Martini, già arcivescovo di Milano.
Il significato della ricorrenza del novantesimo anniversario dell’Unitalsi Lombarda travalica i giorni che viviamo per proiettarsi nel domani dell’associazione. Rivisitati i tempi dell’origine
e quelli successivi, è necessario che si rafforzi il contatto con il
nostro tempo, un contesto nel quale l’Unitalsi vuole inserirsi
con provvidenziale dovizia, sempre pronta a rinnovarsi per rimanere, viva e sempre più vitale,concreto messaggio di federe
e di speranza.
[email protected]
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POMPEI
In voi c’è Carità
di
Massimiliano
Fiore
caporedattore
fraternità
S
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19-DEC-11 17:42:57
Mons. Liberati all’UNITALSI:
“Siete vicini a chi soffre”
ono stati oltre duemila gli ammalati, i disabili e i volontari
unitalsiani, che hanno partecipato al tradizionale pellegrinaggio nazionale a Pompei giunto alla nona edizione.
“Carissimi voi siete un ‘corpo specializzato’ della Chiesa,
corpo mistico di Cristo. Siete vicini a chi soffre e mettete
in pratica le parole del Signore dando la vita per gli altri”.
Con queste parole l’Arcivescovo di Pompei, Monsignor
Carlo Liberati, ha dato il benvenuto ai soci dell’Unitalsi in
pellegrinaggio nel Santuario dedicato alla Madonna del Rosario. “Bisogna vivere concretamente la carità nella vita di
ogni giorno - ha continuato Mons. Liberati - occorre costruire il bene in una società afflitta da tanti mali. Ci sono
tante persone buone come voi. Continuate su questa
strada,anzi impegnatevi sempre più!Anche grazie alla preghiera del Rosario,che avete scelto come tema per l’anno
prossimo”.“Siamo a Pompei, nella città di Maria, - il saluto,
Federica Postiglione vice Presidente della sezione campana
- dove l’Unitalsi testimonia con il servizio e la carità, il carisma dell’associazione vicina a chi è solo, a chi è emarginato, in particolare ai più piccoli che hanno perso il sorriso
e la serenità. E proprio qui a Pompei, l’Associazione vuole
ribadire il suo impegno,perché Pompei è un laboratorio di
solidarietà umana, è un luogo dove tanti giovani e bambini
trovano il conforto e l’affetto della famiglia.“L’Unitalsi continua il suo cammino di gioia,di speranza e di condivisione,
un cammino che ci tiene sempre uniti nel ricordo che, la
Misericordia dei luoghi e molto spesso la Misericordia di
Dio”.“Un anno particolarmente intenso e ricco di iniziative - spiega il Presidente Nazionale, Salvatore Pagliuca ma anche di difficoltà, soprattutto in relazione ai trasporti
ferroviari.Nei nostri pellegrinaggi viaggia un’umanità sofferente che merita certamente situazioni più dignitose.E speriamo che si riesca a migliorare presto queste situazioni di
disagio”.“La nostra presenza qui - conclude il Presidente
Nazionale - rimarca il forte legame dell’Unitalsi con il Santuario di Pompei e con la preghiera del Rosario, che abbiamo scelto come tema per il 2012: "Pregare il Rosario
con Bernadette". Per molti di noi, poi, Pompei è una tappa
frequente durante l’anno e,come associazione,vorremmo
rendere questo appuntamento sempre più solenne e importante, anche grazie, magari, a nuove strutture di accoglienza». Dello stesso problema ha parlato anche
l’Arcivescovo Liberati,che ha raccontato ai pellegrini come,
con grande difficoltà,sia riuscito ad affidare a nuovi gestori
due strutture di proprietà del Santuario da tempo abbandonate: l’albergo del Rosario e l’ex Seminario.
La concelebrazione eucaristica è stata presieduta dal vice
Assistente regionale della sezione Campana,donVincenzo
Papa, parroco di Santa Maria Assunta al Duomo di Napoli.
Nel pomeriggio si è svolta la processione eucaristica e, in
serata, la fiaccolata per la pace universale.
[email protected]
Nella foto sopra l’Arcivescovo e Prelato di Pompei
Mons. Carlo Liberati, sotto don Vincenzo Papa
Assistente Ecclesiastico regionale
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PELLEGRINAGGI
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19-DEC-11 17:43:04
Segno indelebile
di
Massimo
Graciotti
sezione
marchigiana
G
A Fatima e Santiago,
esperienza di forte intensità
iornate indimenticabili quelle vissute dall’U.N.I.T.A.L.S.I. - sezione Marchigiana, in occasione del pellegrinaggio a Fatima e Santiago di Compostela.
Due pullman di malati, volontari e pellegrini provenienti da tutte le
Marche e dal vicino Abruzzo, sono partiti nelle prime ore di sabato 22
ottobre 2011 per raggiungere l’aeroporto di Roma-Fiumicino.
Durante il viaggio verso lo scalo romano è evidente nei volti dei partecipanti l’emozione e la trepida attesa di giungere in quel luogo santo,
Fatima. E incontrare la Vergine Maria. Intorno alle 17, ore locali, atteriamo a Lisbona e in pullman ci dirigiamo verso il Santuario Mariano.
Grande è lo stupore che accomuna tutti quando tocchiamo “Cova
d’Iria”, questa piazza immensa dove, da un lato, si trova la cappellina, richiesta dalla Vergine quando apparve nel 1917 a tre piccoli pastorelli,
chiamata la “Cappellina dell’Apparizione”. Nessuno rimane indifferente
incontrando questo luogo dove la Madre nostra celeste è apparsa.
Il messaggio di Fatima è un messaggio di preghiera: è un invito, rivolto
a tutti gli uomini, alla conversione, alla riconciliazione, all’adorazione
del Santissimo, alla recita del Santo Rosario. Ognuno di noi ha vissuto
con forte intensità i vari momenti: la Santa Messa, la preghiera del Rosario, il flambeaux, la Via Crucis. Tutti siamo rimasti colpiti dalla semplicità del luogo e dei suoi abitanti e dal meraviglioso silenzio.
Nostra Signora di Fatima ci ha accolti con amore, indicandoci la via che
ci porta a Suo figlio Gesù. Prima della partenza, la mattina del 25 ottobre, raccolti nella Cappellina delle Apparizioni, partecipiamo alla
Santa Messa “de l’Adio”, presieduta dal direttore spirituale del pellegrinaggio Sua Eccellenza Monsignor Gervasio Gestori Vescovo di San
Benedetto del Tronto. E’ un momento molto forte del pellegrinaggio,
dove i nostri cuori si aprono totalmente a Maria; ma i momenti intensamente vissuti lasciano un segno indelebile in ognuno di noi, una
risposta ad ogni perché, la forza di lottare e di andare avanti, la forza
di accettare “sia fatta la tua volontà o signore”.
Il tempo scorre velocemente, e arriva il momento di lasciare Fatima
alla volta di un altro meraviglioso luogo dello spirito: Santiago di Compostela.
Durante il trasferimento la nostra guida ci illustra la storia del Santuario, preparandoci all’incontro con San Giacomo il Maggiore, apostolo
di Gesù.
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Santiago è anche la meta del “Cammino di Santiago”, storico
pellegrinaggio di origine medioevale. Dopo la visita guidata della
città, partecipiamo alla Santa Messa del pellegrino in Cattedrale,
celebrata in latino dal nostro Vescovo, che ci ha accompagnato
durante l’intero pellegrinaggio, secondo il famoso rito del Botafumeiro.
La permanenza a Santiago è breve ma anche qui non sono mancate le emozioni, l’incontro con Cristo è sempre più tangibile,
la necessità della preghiera e del raccoglimento si fanno sempre
più forti, è il segno che il pellegrinaggio sta dando i suoi frutti.
L’indomani, a Lisbona, prima dell’imbarco per l’Italia, la celebrazione della Santa Messa nella Chiesa di Sant’Antonio da Padova,
nei pressi della casa natia del santo, poi di corsa all’aeroporto
per il ritorno a casa.
Ogni volta che termina un pellegrinaggio ci avvolge un velo di
nostalgia nel lasciare quei luoghi carichi di significato, ma ci riempie il cuore la gioia di aver vissuto un incontro toccante,
un’esperienza unica e indimenticabile che ci da la forza di andare
avanti e la speranza di poterci tornare..
[email protected]
Nelle foto: il Vescovo di San Benedetto del Tronto,
Mons. Gervasio Gestori celebra la Santa Messa, e il Santuario di Fatima
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2013
“Porta Fidei”
di
don Danilo
Priori
Il Santo Padre ha indetto
l’anno della fede
vice Assistente
Nazionale
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l nostro percorrere la vita buona delVangelo ci porta inevitabilmente a varcare la Porta della fede (At 14,27) che
introduce alla vita di comunione con Dio: è una porta
sempre aperta che immette nella famiglia ecclesiale mediante un cammino corroborato dalla duplice mensa
della Parola e del Pane, e plasmato dalla grazia che trasforma i cuori. Con queste parole potremmo sinteticamente introdurre e collegare gli ambiti formativi
dell’associazione di quest’anno e le preziose indicazioni
fornite dal Santo Padre in occasione della Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio“Porta Fidei” con la quale
si indice l’Anno della fede; esso avrà inizio l’11 ottobre
2012 - giorno in cui ricorrono gli anniversari del cinquantesimo anno dell’apertura del Concilio Vaticano II
e del ventesimo anno dalla pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica - e terminerà nella solennità
di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo il 24
novembre 2013. Sarà un tempo durante il quale la compagine ecclesiale avrà la possibilità di riflettere e valutare
la propria fede nel Signore Gesù, impostando un cammino di autentica e rinnovata conversione a Colui che è
l’unico Salvatore del mondo; le tappe fondamentali di
questo pellegrinaggio che la Chiesa prosegue tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio saranno: un
rinnovato entusiasmo nell’annuncio delVangelo e quindi
una nuova evangelizzazione; una convinta confessione
della propria fede capace di far comprendere appieno
quanto professato, celebrato, vissuto e pregato; un’apertura speciale alla grazia che agisce e trasforma il cuore
dell’uomo; una coraggiosa testimonianza della propria
fede che sostenga e alimenti non solo la relazione personale con Dio,ma anche l’impegno pubblico di ogni credente; una comune e vivace riscoperta dei contenuti
fondamentale della fede espressi nel Catechismo della
Chiesa Cattolica e tesi all’incontro sacramentale; una
chiara consapevolezza del misterioso e insondabile intreccio tra santità e peccato che permea la storia della
nostra fede; un intensificato e responsabile impegno ecclesiale perché “la fede senza carità non porta frutto, e la
carità senza fede sarebbe un sentimento in balia costante
del dubbio”. Proprio quest’ultimo tema chiama in causa
ciascuno di noi, personalmente e insieme, come associazione di fedeli al servizio dei malati: la fede in Gesù
Cristo unico Salvatore ci spinge verso la gloria della resurrezione senza rifiutare o rinnegare il passaggio attraverso la croce. Sarà allora l’intera Unitalsi a soffermarsi
sulle finalità del proprio apostolato, sulle urgenze educative, sulla qualità del proprio servizio, affinché la nostra
carismatica vicinanza al mondo della sofferenza possa arricchirsi degli spunti che il Santo Padre Benedetto XVI
– coadiuvato dall’Assemblea Generale dei Sinodo deiVescovi che si riunirà nel mese di ottobre 2012 – vorrà
donarci sul tema: “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”.
A colei che ha risposto all’annuncio dell’Angelo come
Madre dei credenti affidiamo il cammino della Chiesa attraverso la Porta della fede!
[email protected]
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19-DEC-11 17:43:17
La voce
del Signore
Il tema della vigilanza percorre la Parola che il Signore ci rivolge in questa
prima domenica del tempo di Avvento: un tempo particolare durante il
quale la voce del Signore invita la
Chiesa a vegliare perché non si assopisca (Mc 13,33-37); un tempo segnato da due punti fermi assoluti, due
estremi che tracciano un cammino,
l’alfa e l’omega del nostro peregrinare
verso il Regno dei Cieli: la venuta del Cristo e il
Suo ritorno nella gloria. Protagonisti dunque di
questa attesa sono da un lato, il Cristo, Colui che
è, che era e che viene (Ap 1,8), dall’altro; la
Chiesa che Lo attende come sposa adorna che
intende celebrare le nozze dell’Agnello (Ap 19,7).
Tuttavia, questa attesa vigilante ci chiama ad alcuni approfondimenti: in particolare l’attesa ha
un motivo e una modalità. Il motivo dell’attesa vigilante cui il Signore più volte ci invita nelVangelo
di oggi sembra pervasa da un desiderio: l’uomo,
che per sua natura cadrebbe più facilmente in un
comodo e ozioso sonno, è chiamato ad essere
sentinella del mattino nella notte del mondo (Is
21,11). Ma appare subito evidente che ciò è possibile perché l’uomo è comunque intriso da
un’indomabile anelito di incontrare Colui che
viene: solo il desiderio dell’incontro riesce a tenere sveglio l’uomo dal torpore e dalle distrazioni del mondo. Perché non squarci il cielo e non
scendi (Is 63,19)? È l’accorato appello dell’uomo
di fronte alla notte del mondo, il disperato ma fiducioso grido al Signore che viene, pur senza conoscerne il giorno e l’ora. L’uomo si ricorda di
essere il vaso prezioso plasmato da Dio (Is 64,7),
la terra lavorata dalle mani divine le cui impronte
rendono l’uomo a Sua immagine somiglianza; e
nella notte del mondo la luce che guida l’attesa è
proprio il desiderio di rivedere il volto del Signore e quindi incontrare la salvezza: fa splendere
il tuo volto Signore e noi saremo salvi (Sal 80,20).
Ma accanto al desiderio di incontrare Colui che
viene c’è anche un modo, un atteggiamento caratteristico per attenderlo: le sentinelle del mattino vivono l’attesa non certo bruciando di
egoismo, bensì lasciando ardere la fiamma della
speranza nella coerenza degli insegnamenti ricevuti e nell’armoniosa comunione con i fratelli
che, pur nella diversità dei carismi, condividono lo
stesso percorso di attesa (1Cor 1,3-9 e 12,4).
Se dunque non ci è dato conoscere i tempi dell’incontro, viene però spontaneo interrogarsi
sulla qualità della nostra attesa e sulla possibilità
di valorizzarla e renderla proficua. Se davvero
siamo convinti che ciascuno di noi è come argilla
impastata da Dio, quindi resa preziosa dall’impronta delle Sue mani, forse dobbiamo riflettere
sulla variegata espressione del nostro essere
creature, che conservano come tratto comune
la somiglianza con Dio, pur presentando sulla
carne segni misteriosi della Sua mano, segni
spesso incomprensibili e inaccettabili, soprattutto
quando sembrano affondare l’uomo nel dolore,
nella malattia e nella sofferenza; segni benedetti
che invece completano quanto manca dei patimenti del Cristo ( Col 1,24); segni che - anche e
soprattutto - attendono e desiderano la venuta
del Signore e intanto reclamano il volto del fratello.Vegliamo dunque, perché il Signore sta arrivando!
[email protected]
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MEDICI
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di Federico
Baiocco
19-DEC-11 17:43:21
Associazione di
Responsabile
Nazionale
Medici
Q
uando s’iniziano a programmare le attività future, si
vive quella speciale condizione nella quale la nostra
mente può spaziare ed ipotizzare di realizzare cose
fino a poco prima insperate: si tracciano i percorsi da
fare ma principalmente i motivi e le istanze che ci porteranno a percorrerli. Il 19 e 20 novembre scorsi si è
svolto a Roma il convegno per i Responsabili Regionali dei Medici ed operatori Sanitari il cui titolo è stato:
“Associazione di Promozione Sociale”.
In un precedente articolo riassumevo brevemente i
punti attraverso i quali percorrere i prossimi anni, in
questo incontro si è discusso di come concretamente
poterli realizzare. Abbiamo iniziato con gli spunti catechetici di Don Nicola Filippi,il quale ci ha subito portati all’essenza del nostro essere Operatori Sanitari:
“Non c’è nessun ordinamento statale giusto che possa
essere che possa rendere superfluo il servizio dell’amore. Chi vuole sbarazzarsi dell’amore si dispone a
sbarazzarsi dell’uomo in quanto uomo.Ci sarà sempre
sofferenza che necessita di consolazione e di aiuto.
Sempre ci sarà solitudine,sempre ci saranno anche situazioni di necessità materiale”. (Deus Caritas Est –
Benedetto XVI)
Alla base di queste parole troviamo la verità sull’uomo:
egli vivendo in relazione con gli altri deve essere considerato nella sua unicità ed irrepetibilità. Spesso invece siamo considerati solo un numero, un codice
fiscale, con il quale gli altri si relazionano o semplicemente una complessa macchina biologica.
L’attività conoscitiva delle patologie di cui soffrono i
nostri amici ammalati ci permette, in questa dimensione, di poter rendere più semplice la problematica
sanitaria per poter sviluppare anche un indice di accudimento specifico che possa portare ad una attenzione sempre maggiore nei confronti del singolo.I dati
epidemiologici, dopo l’elaborazione generale, nazionale, già quasi conclusa, saranno presi in esame a livello regionale, potendo quindi in tale dimensione
essere spunto per una riflessione sezionale. Chi accompagniamo a Lourdes? Come li accudiamo? Come
migliorare la nostra capacità di accoglienza?
Ma fare servizio non è solo Lourdes ed il percorso
per arrivarci.Il prima ed il dopo?Tutti noi,ed ancor di
più le persone con disabilità, cronica o acuta, fisica o
mentale, abbiamo bisogno di poter ottenere gli ausili
necessari per fronteggiare una determinata condizione di malattia. In questo incontro ci siamo resi
conto che, a livello Nazionale, esistono soltanto normative generali, linee guida, che trovano realizzazione
esclusivamente a livello regionale, con diversità, talvolta abissali, tra le diverse regioni. Nelle sezioni Unitalsi esistono già realtà assistenziali consolidate,come
le case Famiglia, nelle quali esiste una conoscenza, un
know how che sarebbe già sufficiente se fosse messo
in comunità ed utilizzato a livello nazionale. Ma non
basta, ci dovremo sforzare di aiutare il disabile fisico
spiegandogli come ottenere ciò di cui ha bisogno,ove
possibile, ed aiutare le famiglie dei disabili mentali a
realizzare le stesse cose.
Il Corpo Sanitario dell’Associazione deve essere cosciente che ha grandi responsabilità: servizio, unità e
verità; condivisione tra tutte le figure sanitarie; poter
svolgere servizio anche come barelliere e dama; agire
con sicurezza nell’emergenze. Parole quasi in libertà,
che ci richiamano pesantemente alla formazione, che
ci vedrà coinvolti nei prossimi anni,sia nei confronti dei
medici, farmacisti ed infermieri, che del personale volontario laico.
Tutto questo verrà sviluppato nel convegno Per Operatori Sanitari, che si svolgerà a Roma dal 9 all’11
MARZO 2012, aperto ai Responsabili Regionali dei
Sanitari ed ad altri operatori della Regione.
Sarà un’ occasione molto importante, di pieno confronto, nella quale i responsabili regionali saranno
coinvolti in prima persona, convegno peraltro per il
quale sono stati richiesti i Crediti ECM per la formazione continua degli Operatori Sanitari.
Per concludere desidero ricordare che avere Compassione non deve trasformarsi solo in Commozione,
la partecipazione alla sofferenza dell’altro per il medico deve in ogni caso prevedere il dovere della cura,
ma sempre accompagnata dalla mano tesa a dimostrare amore. Equilibrio difficile, al quale sicuramente
siamo chiamati.
[email protected]
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LAVORO: 4195_Riv_Fraternita_06 /// DATA: 19-Dec-2011 /// SE
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19-DEC-11 17:43:29
promozione sociale
A Milano incontro
di formazione
Nelle foto:
i lavori del Convegno Medici
tenutosi a Roma presso
‘Casa Bernadette’,
a cui ha partecipato
Mons. Nicola Filippi
addetto alla segreteria
del Vicariato di Roma
Il 26 novembre scorso si
è svolta a Milano una
giornata formativa regionale per il personale sanitario, presso la sede
sezionale. L’incontro è
stato programmato nell’ambito della ricorrenza
del novantesimo della
fondazione della sezione lombarda dell’Unitalsi. Il primo relatore: Federico Baiocco, Responsabile Nazionale dei Medici dell’Unitalsi ha parlato delle “Malattie inspiegabili e delle Guarigioni
inspiegabili”, spiegando come la inspiegabilità di alcune malattie
sia tutt’oggi ancora significativa, basandosi sulla capacità di porre
una diagnosi precisa e del suo rapporto con una eventuale terapia, e di come invece la inspiegabilità di una guarigione sia in
primo luogo da constestualizzare al periodo storico nella quale
viene definita tale e successivamente verificata in modo minuzioso e doveroso della ricerca della verità.
Il secondo relatore: Sandro De Franciscis, Medico Permanente
del Bureau Medical di Lourdes ha invece relazionato sul ruolo
del Bureau Medical nell’accompagnamento della persona malata nel riconoscimento di una presunta guarigione inspiegata a
Lourdes e dell’iter che viene seguito in questo percorso, che
può durare anche molti anni.
Il terzo ed ultimo relatore: Mons. Armando Brambilla ha parlato di “Lourdes ed il Miracolo: significato Universale o specifico?”, spiegando come le Sacre Scritture siano permeate di
“segni”, certamente non sempre miracolistici ma di grande significato e di come nel Nuovo Testamento questi segni siano legati a Gesù, nel cui tempo questi si moltiplicano e vedono la
centralità proprio di Cristo, con la consapevolezza che anche
laddove questi non acquisiscono il valore di miracolo, possano
avere un valore in primo luogo specifico, che successivamente
universale, come peraltro accade anche per Lourdes.
[email protected]
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UNSC
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di Nicoletta
Vanore
sottosezione
di Caserta
19-DEC-11 17:43:27
Sei progetti
Un incontro per illustrare
le nostre iniziative
A
lla Biblioteca Europea di Roma, organizzato dallo
Spazio incontra giovani Europea della rete informa
giovani di Roma Capitale e dall’Ufficio Nazionale
per il Servizio Civile, si è tenuto, giovedì sei ottobre,
un incontro sul Servizio Civile Nazionale ed Estero.
È stata l’occasione per illustrare il nuovo bando e
per fornire, alla folta platea di giovani convenuti,
tutte le indicazioni utili per compilare la domanda
e per fare la scelta del progetto cui partecipare. Relatore è stata la dottoressa Gabriella Gammarrota
del Servizio Comunicazione dell’UNSC che, nel suo
articolato e interessante intervento, ha tracciato la
storia del Servizio Civile validandone gli aspetti storico-politici, fino a spiegarne le opportunità per quei
giovani che volessero vivere questa esperienza.
All’intervento della Gammarrota è seguito quello di
un nostro rappresentante che ha trattato l’argomento nell’ottica di un ente che realizza i progetti
e impiega i volontari secondo le sue finalità statutarie. Sono stati presentati i sei progetti approvati
all’Unitalsi con
l’evidenziazione delle loro peculiarità e i conseguenti motivi di attrattiva, secondo cui ad un giovane, che decidesse di investire un anno della
propria vita nel Servizio Civile, converrebbe tesaurizzare questa esperienza con la nostra associazione. Per dare forza alle due relazioni precedenti
l’incontro si è concluso con la testimonianza di una
giovane volontaria in servizio proprio in Unitalsi.
Testimonianza
A febbraio di quest’anno ho cominciato la mia
esperienza di Servizio Civile presso l’Unitalsi di
Caserta, dunque l’associazione la cui missione
è principalmente il “trasporto” degli ammalati
a Lourdes e in altri santuari internazionali ma
che con altre iniziative, tra le quali e per l’appunto l’impiego dei volontari in Servizio Civile,
assicura una presenza continua ai disabili e agli
anziani oltre al momento del pellegrinaggio.
Alle persone oggi posso raccontare che il mio
compito è quello di essere gli occhi dei non vedenti, le gambe dei paralitici, la voce di chi ha di-
sturbi del linguaggio, l’orientamento di chi non
riesce a memorizzare le strade, che ho visto
uomini non poter camminare e donne non
poter più guardarsi allo specchio; e che sono
partita per Lourdes: ho dato da mangiare ad
una giovane della mia età paralizzata a letto
dalla nascita o comunque da molto piccola; ho
accarezzato la mano di una bambina spastica
che piangeva a letto perché la mamma si era
allontanata e mentre l’accarezzavo mi ha regalato un sorriso; ho retto di notte le gambe ad
una donna che aveva dolori atroci. Non avevo
il telefono, non avevo Internet, mi svegliavo la
mattina senza dover pensare a cosa indossare,
mettevo la divisa e senza trucco correvo al
Salus dove G, la giovane paralizzata, dal letto
sussurrava ma gridava il nomignolo con cui si
divertiva a chiamarmi…
Oggi racconto di M., una giovane quasi trentenne che sulla sua sedia a rotelle la prima volta
che c’incontriamo mi dice che quando ha visto
che ci sono persone che non possono usare,
oltre alle gambe, anche le braccia o la lingua e
i malati terminali non ha pensato più a ciò che
le mancava ma a ciò che aveva e al grande
dono della vita e mi ha detto:“Oggi io posso!”.
R, trentenne in carrozzina e con disturbi del linguaggio, quando ha saputo che oggi sarei stata
qui ha borbottato qualcosa che non saprei ripetervi mentre si batteva la mano sul petto
come a dire “Me, me”. Lei sa che nelle relazioni
mensili da inviare alla sede centrale del servizio
parlo di lei e degli altri ed era contenta perché
qui oggi a Roma c’è lei, ci sono loro.
Ma non ci sono solo loro; c’è Nicoletta, che
sono io, e Francesco, l’altro volontario del progetto La solitudine condivisa nella sottosezione
casertana dell’Unitalsi.
Siamo due giovani con un sogno in campi diversi: io ho studiato psicologia e lui è un musicista…
Ci confrontiamo, ci aiutiamo, parliamo dei nostri amici disabili e di noi, ci facciamo domande,
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LAVORO: 4195_Riv_Fraternita_06 /// DATA: 19-Dec-2011 /// SE
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a volte ci sentiamo troppo pieni ed
altre ci chiediamo in cosa stiamo mancando; a volte vorremmo andare via
prima e altre volte passa il tempo senza
che ce ne accorgiamo; certe volte ci
sentiamo così impotenti di fronte alla
sofferenza ed altre volte ci sentiamo
forti e consapevoli dell’utilità di quello
che stiamo facendo. Sempre ci diciamo
quanto siamo cambiati da quando abbiamo cominciato il Servizio Civile…
L’esperienza forte di amore e condivisione a Lourdes e l’incontro quotidiano
con la disabilità, che probabilmente non
avremmo mai fatto se non avessimo
fatto il Servizio Civile, non ci può lasciare così come eravamo prima. Oggi
certi cambiamenti mi sembra ovvio si
siano realizzati, ma vi assicuro all’inizio
ne ero completamente inconsapevole…
L’ “Oggi posso” di M. è la giusta sintesi
dell’insegnamento che ho ricavato dal
Servizio.
Oggi posso come donna, cittadina casertana, italiana, nella difesa civile della
mia patria e queste mie parole spero
possano ben rappresentare tutti i giovani di cui meno si parla…. la parte
buona, che è la maggioranza, e che
troppo spesso non ha voce…
Ci si riempie Ia bocca dicendo che i
giovani sono il futuro ma i giovani sono
anche il presente che va curato, indirizzato e messo alla prova affinché sia il
preludio di un buon futuro.
Il Servizio Civile è stata l’esperienza
dell’imparare facendo, del divenire facendo e noi giovani di questo abbiamo
bisogno, di esperienze in cui possiamo
acquisire la certezza del nostro potere
di cambiamento. Abbiamo bisogno di
credere che il precariato e la disoccupazione non siano per noi limiti insuperabili; noi giovani del Sud abbiamo
bisogno che ogni tanto si spengano i riflettori dalla camorra e dalla monnezza
e che ci guardino mentre facciamo
qualcosa di buono perché l’indifferenza
e il pregiudizio non ci immobilizzino.
Abbiamo bisogno di svolgere le nostre
attività insieme agli altri giovani per imparare a lavorare in squadra,a perseguire
un obiettivo comune e soprattutto a
condividere valori ed ideali.
[email protected]
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CELEBRAZIONE
14 1
dalla
redazione
sottosezione
di Roma
19-DEC-11 17:43:31
Beato Wojtyla
Il 22 ottobre giorno
della memoria liturgica
I
l 22 ottobre, come è noto a tutti, è il giorno che la Chiesa ha dedicato alla memoria liturgica di Giovanni Paolo II da poco beatificato: nell’ottobre 1978 Karol
Wojtyla inizia il Suo pontificato in un momento storico molto particolare,
quando forti tensioni dominavano la scena politica internazionale.
Lo spirito del Signore ha operato e ha mandato l’uomo giusto per l’umanità,
quell’uomo timoroso di Dio, fedele servo, amorevole padre, coraggioso messaggero di pace, custode saldo della fede, attento e generoso pastore, quell’uomo che la Chiesa ha beatificato e che tutta l’umanità aveva già acclamato
santo, l’amatissimo Papa che oggi protegge e custodisce tutti coloro che con
fede lo invocano.
Nel Suo lungo e fruttuoso pontificato Giovanni Paolo II ha sempre avuto un’attenzione particolare per i malati, sono stati privilegiati e amatissimi figli; per
loro ha intensamente pregato e fattivamente operato, ha pensato e voluto una
Chiesa capace di accogliere i malati, una Chiesa capace di promuoverne la dignità, una Chiesa capace di essere casa per tutti.
Per questo nel 1988 Giovanni Paolo II ha istituito il dicastero del Pontificio
Consiglio per la pastorale della salute, un prezioso strumento a servizio dell’uomo che soffre, spera e sempre confida in Dio.
La nostra associazione ha sempre mantenuto ottimi rapporti di collaborazione
con questo dicastero pontificio, condividendone le finalità, ci unisce il comune
intento di essere espressione della Chiesa che cammina al fianco dei sofferenti
sostenendone i faticosi passi.
Proprio alla presenza del presidente S.E. Mons. Zimowski, presso la cappella
del dicastero, si è svolta sabato 22 ottobre una celebrazione, cui siamo stati invitati, ed alla quale grati, abbiamo con gioia e commozione partecipato, venerando insieme la reliquia di Giovanni Paolo II che lì è custodita come segno di
una presenza viva che dona speranza e pace.
Estremamente consolatorio per tutti è sapere che l’amatissimo Papa è nella
comunione perfetta con Dio e con sguardo amorevole protegge i Suoi figli, per
Sua intercessione possiamo, e in modo certamente speciale possono i sofferenti, rivolgersi a Dio Padre chiedendo la grazia di una fede salda, la perseveranza nella tribolazione, la discesa dello spirito consolatore.
Con queste intenzioni abbiamo pregato insieme a tutti i presenti, certi che il
Signore ascolta la voce di chi con fede lo invoca, esprimiamo un pensiero di profonda gratitudine verso S.E. Mons. Zimowski per l’attenzione e la premura che
dedica alla nostra associazione.
[email protected]
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Nella foto grande una reliquia del
Beato Giovanni Paolo II,
un’ampolla con il sangue
del Pontefice deceduto nel 2005
è custodita nella cappella
dell’ospedale Bambino Gesù.
Nelle foto sotto
l’Unitalsi partecipa
alla celebrazione venerando
la reliquia alla presenza
del Presidente del Pontificio
Consiglio della Salute Mons. Zimowski
19-DEC-11 17:43:46
Messa nella chiesa
dell’oltraggio
alla statua di Maria
Il presidente
della Regione
Lazio, Renata
Polverini ha
partecipato
alla celebrazione della
Santa Messa
nella chiesa di
Santi Marcellino e Pietro,
promossa
dall'Unitalsi a
seguito dell'oltraggio
alla statua
della Beata Vergine Maria distrutta lo scorso
15 ottobre, nel corso della manifestazione
degli indignati a Roma.
"Era doveroso essere qui oggi - ha detto il
presidente Polverini - per rendere omaggio a
questa chiesa in cui è stato colpito un simbolo
della cristianità, in un giorno in cui Roma non
sembrava essere Roma". Alla messa, che è
stata officiata da don Danilo Priori, vice Assistente nazionale dell'Unitalsi, ha partecipato
anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
Il Presidente nazionale dell'organizzazione, Salvatore Pagliuca, ha dichiarato che "il nostro è
un gesto che speriamo che possa rappresentare una sorta di riparazione a quella distruzione, e un momento importante per pregare
per la città di Roma, sconvolta dalle manifestazioni anche dissacranti di quella giornata".
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FONDAZIONE
G.B. TOMASSI
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di
M. F.
19-DEC-11 17:43:38
Nuovo Presidente
Ubaldo Bocci succede
a GiuseppeTripisciano
L
o scorso novembre Ubaldo Bocci,è stato eletto all’unanimità come
nuovo Presidente della Fondazione “Giovan Battista Tomassi”, nel
corso dell’Assemblea presieduta dal Presidente Nazionale, Salvatore Pagliuca. Succede a GiuseppeTripisciano.
La Fondazione, nata nel 2007, ha per scopo “la conservazione dell’archivio storico dell’UNITALSI e l’animazione culturale di taglio
scientifico sulla storia dell’Unitalsi,dalle sue origini ai giorni nostri,nel
contesto più generale della Storia della Chiesa e della Storia civile
contemporanea”. Per Ubaldo Bocci si tratta di un nuovo impegno
nell’associazione, dove è stato prima Presidente della sezione toscana, poi,nel quinquennio 2001-2006,vice Presidente Nazionale.Il
nuovo Consiglio è composto da Pietro Cacciavillan, Filippo Maria
Cerruti, Giancarlo Pelosi e Gaetano Di Rienzo
Presidente quali sono i prossimi obiettivi della Fondazione?
La ricorrenza dei 110 anni nel 2013 rappresenta sicuramente un appuntamento importante per la storia della nostra associazione.E per
questo la Fondazione sta studiando alcune idee per avvicinare i soci
e non, all’associazione, come concorsi, borse di studio sulla storia
dell'Unitalsi,tutto per creare l'attesa per l'avvenimento,perché i 110
anni non siano solo un compleanno dell'associazione, ma la nostra
festa, per sottolineare l'idea dell'appartenenza ad una storia.
Come coinvolgere la gente nell’associazione?
A cominciare con delle iniziative locali, dando un tema unico per
tutti,con incontri,approfondimenti sia all'interno che all'esterno associativo. E studiare una campagna di formazione adeguata.
Presidente sono sempre di più le fondazioni che coinvolgono volti noti e personalità del mondo della cultura e
della politica.
Fondamentale sarà cerare una rete con le più importanti fondazioni
e cercare in sinergia di organizzare degli eventi nazionali e internazionali per promuovere la storia dell’UNITALSI,e quindi quella della
Fondazione. Per questo sono stati già attivati i primi contatti con il
maestro Andrea Bocelli e la sua Fondazione, che il prossimo anno
inaugurerà una casa di accoglienza, simile a quelle realizzate dall’UNITALSI, per ospitare i familiari dei bambini ricoverati nei centro ospedalieri dellaVersilia.
[email protected]
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19-DEC-11 17:43:48
La Fondazione Bocelli
per aiutare chi è solo
e svantaggiato
Nella prima foto da sinistra:
il Maestro Andrea Bocelli,
Pietro Giuliani Presidente Azimut
Sergio Marrai animatore della serata
Ubaldo Bocci e il comico
Giorgio Panariello
Nata di recente negli Stati Uniti ha come mission quello
aiutare le persone sole e svantaggiate.
L’obiettivo principale è contrastare la povertà. La fondazione si occuperà dell’abbattimento delle barriere, ma non solo, desidero aiutare nel mio piccolo chi è povero, e non intendo solo la povertà nei
paesi del terzo mondo, ma mi riferisco alla povertà sociale, diventata
oggi la vera piaga nella vita di tutti i giorni.
Maestro, in questo periodo è facile sostenere chi è in difficoltà.
Oggi la generosità purtroppo è scambiata come virtù, invece è e
deve essere una naturale manifestazione dell’intelligenza umana, solo
con un cambio culturale del genere, in tanti potremmo impegnarci
concretamente contro la povertà vera vergogna di questo mondo.
L’opera dell’UNITALSI è incentrata da più di cent’anni su
questa tema.
Siete meritevoli per quello che fate e come lo fate, spero vivamente
che le due fondazioni possano collaborare insieme per aiutare le
persone emarginate da questa società.
[email protected]
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INTERVISTA
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dalla
redazione
19-DEC-11 17:43:45
Tanta generosità
Sartorio: “C’è smarrimento
e i pellegrinaggi danno fede”
La rivista che dirige è un mensile che conta circa 2milioni di lettori, tanto da far invidia a un colosso nel settore dell’informazione religiosa come «Famiglia Cristiana». Qual è il segreto?
Con «Famiglia Cristiana» c’è un buon rapporto, ma il fatto è che essendo un
mensile restiamo di più nelle case. Inoltre, siccome non inseguiamo le notizie
abbiamo la possibilità e la fortuna di fare approfondimento.In un mondo in cui
tutto appare troppo veloce e spesso si resta alla superficie delle cose, questo
è un valore aggiunto che i lettori apprezzano.
Sacerdote, direttore del «Messaggero di Sant’Antonio» e direttore generale della casa editrice padovana, spesso si trova a dover
commentare temi centrali della vita spirituale cattolica, quali
sono le difficoltà maggiori?
Non è facile soprattutto contrastare la visione miope che i media hanno della
Chiesa, interpretata dai più come agenzia politica. Si fatica a vedere come le
scelte sociali della Chiesa nascono non da interessi personali ma dalla fede e
dalla visione del mondo che ne deriva.
Direttore, i pellegrinaggi custodiscono, soprattutto in questo periodo di crisi, sempre di più la voglia di fede e di carità. Secondo
lei perché?
Sant’Antonio, nella sua Basilica, è visitato ogni anno da circa quattro milioni di
fedeli. È il Santo che il mondo ama perché invita all’amore verso i più deboli e
aiuta a fortificare la fede. Oggi lo smarrimento è grande e sant’Antonio un luminoso amico di Dio e quindi un punto di riferimento.
A quanti oggi sostengono che i cattolici contemporanei sembrano
disimpegnati e un po’ tiepidi, cosa risponderebbe?
C’è molta generosità e altruismo nel mondo cattolico. Ne è segno un volontariato vivace e fatto anche da molti giovani che si dedicano al prossimo.
[email protected]
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Nella foto in alto
il direttore del Messaggero
di Sant’Antonio
Padre Ugo Sartorio
Un appuntamento lungo dodici mesi
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ABRUZZESE
Vico della Luna, 23 - TERAMO 64100 (TE)
tel. 0861.245169 - fax 0861.245349
e-mail [email protected]
www.unitalsiabruzzese.it
CALABRESE
via Italia, 22E - REGGIO CALABRIA 89122 (RC)
tel. 0965.42550 - fax 0965.43828
e-mail [email protected]
CAMPANA
via Costantinopoli, 122 - NAPOLI 80138 (NA)
tel. 081.444483 - fax 081.440858
e-mail [email protected]
EMILIANO ROMAGNOLA
via Irma Bandiera, 22 - BOLOGNA 40134 (BO)
tel. 051.436260 - fax 051.436371
e-mail [email protected]
e-mail [email protected]
sito internet www.unitalsiemiliaromagna.it
LIGURE
via Assarotti, 44 - GENOVA 16122 (GE)
tel. 010.811782 - fax 010.8311466
e-mail [email protected]
LOMBARDA
via Labus, 15 - MILANO 20147 (MI)
tel. 02.4121176 - fax 02.41271497
e-mail [email protected]
sito internet www.unitalsilombarda.it
LUCANA
via Ciccotti, 31/a - POTENZA 85100 (PZ)
tel. e fax 0971.444301
e-mail [email protected]
sito internet www.unitalsisezionelucana.it
MARCHIGIANA
Piazza della Madonna c.p. 127
LORETO 60025 (AN)
Tel. 071 75 01 462
Fax 071 75 04 950
e-mail: [email protected]
www.unitalsimarche.it
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MOLISANA
Via Piave, 99 - CAMPOBASSO 86100 (CB)
tel. 0874.685729 - fax 0874.484173
e-mail [email protected]
PIEMONTESE
Piazza Peyron, 5/b - TORINO 10123 (TO)
tel. 011.488400 - fax 011.489185
e-mail [email protected]
www.unitalsipiemonte.it
PUGLIESE
via Diomede Fresa, 4 - BARI 70126 (BA)
tel. 080.5461406 - fax 080.5529134
e-mail [email protected]
sito internet www.unitalsipugliese.it
ROMANA LAZIALE
Via Luigi Lilio, 62 - ROMA 00142 (RM)
tel. 06.51955963 - fax 06.51955964
e-mail [email protected]
SARDA NORD
Via Taramelli, 18 - SASSARI 07100 (SS)
tel. 079.291032 - fax 079.290821
e-mail [email protected]
SARDA SUD
Via Fara, 19 - CAGLIARI 09100 (CA)
tel. 070.652708 - fax 070.652708
e-mail [email protected]
SICILIANA OCCIDENTALE
Via Sammartino, 118 - PALERMO 90141 (PA)
tel. 091.347998 - fax 091.348835
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SICILIANA ORIENTALE
Via Cifali, 156 - CATANIA 95125 (CT)
tel. 095.359690 - fax 095.359050
e-mail [email protected]
TOSCANA
Via dello Studio, 1
FIRENZE 50122 (FI)
tel. 055.2398015 - fax 055.2381862
e-mail [email protected]
TRIVENETA
Via M. Sasso, 1 - BASSANO DEL GRAPPA 36061
(VI)
tel. 0424.503859 - fax 0424.500558
e-mail [email protected]
UMBRA
Via Campo di Marte, 4/Q - PERUGIA 06100 (PG)
tel. 075.5004152 - fax 075.5004152
e-mail [email protected]
U.S.T.A.L.
V.U. Da Piandello, 10 - 47031 Domagnano (RSM)
tel. 0549.903378
U.M.T.A.L.
Strada Federico, 6 - Valletta - Malta
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INQUESTONUMERO
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A tutti i soci
A partire dal prossimo numero Fratenità non ospiterà più gli articoli e le notizie provenienti dalle sezioni e sottosezioni, che andranno nello spazio del sito web nazionale
www.unitalsi.it, nella sezione dedicata al nostro organo ufficiale di informazione.
Saranno inseriti integralmente tutti gli articoli relativi alla vita dell’associazione, delle
sedi diocesane e regionali. Questo cambio permetterà di comunicare in tempo reale gli
accadimenti testimoniati negli articoli inviati alla redazione. Grazie ancora per la vostra
collaborazione fino ad oggi e per ciò che realizzeremo in futuro.
Le nostre sedi
1 /// SEGNATURA: 1 /// INCHIOSTRI: CyanMagentaGialloNero /// LATO: Bianca
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ASCOLI
PICENO
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dalla
sottosezione
di Ascoli
Piceno
“E
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19-DEC-11 17:44:01
Accolte dall’Unitalsi
25 profughe del Sud Sahara
chi è il mio prossimo?» fu
chiesto a Gesù.
Gesù disse: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti..»
Poi Gesù chiese :«Chi di questi tre ti sembra sia stato il
prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto
compassione di lui». Gesù gli
disse: «Va e anche tu fa lo
stesso».“Va e anche tu fa lo
stesso” queste le parole che
hanno mosso il “si” della sottosezione Unitalsi diAscoli Piceno, quando a Lourdes, nei giorni del pellegrinaggio
della sezione marchigiana ,è giunta una telefonata dalla
Regione Marche che chiedeva la disponibilità ad accogliere 25 donne profughe provenienti dal Sud Sahara.Infatti da quando l’emergenza profughi provenienti dal
nord Africa, si era fatta più evidente,in accordo con il
Vescovo,l’Unitalsi Nazionale e le Istituzioni locali,la sottosezione Unitalsi diAscoli Piceno,aveva offerto alla Regione Marche, qualora ce ne fosse stato bisogno, la
propria disponibilità ad ospitare donne e bambini presso
la struttura di accoglienza “Madre Maria” nella contrada
di Valle Orta ad Appignano del Tronto in provincia di
Ascoli Piceno. Il 26 Luglio alle ore 5.30 del mattino un
autobus con 40 profughi ,scortati dalla polizia diTaranto
e dalla protezione civile della Regione Marche proveniente dalla tendopoli di Manduria , giungeva a casa
“Madre Maria”, la struttura di accoglienza della diocesi
che la sottosezione gestisce dal 2007,per volere delVescovo. Dopo averli accolti e rifocillati, alcuni di loro
hanno proseguito il viaggio e 25 donne si sono trattenute. Una nuova esperienza di servizio,dunque ,che ha
coinvolto i volontari in una fraternità sconosciuta ed
inattesa. Il “si “all’accoglienza dell’Unitalsi è stato pronunciato sotto la Grotta di Massabielle, e all’ Immacolata quindi sono state rivolte le prime preghiere affinché
proteggesse e sostenesse i volontari in questo nuovo
servizio di carità.Da subito si è potuto contare sulla disponibilità dei volontari della sottosezione ma anche
sull’aiuto di Margherita,una volontaria di Cisternino,venuta ad Ascoli per trascorrere qualche giorno con i
bambini della ” Casa di Gigi”,la comunità educativa per
minori che la sottosezione diAscoli gestisce dal 2008.La
sua presenza è stata davvero provvidenziale per tutti
ma soprattutto per le giovani africane che lei ha accolto
dal primo momento con l’affetto di una madre. I volontari ora stanno portando avanti l’accoglienza ,garantendo alle ospiti tutte le cure di cui hanno bisogno:
sanitarie,alimentari,amministrative ma soprattutto psicologiche e affettive. Una presenza continua ,giorno e
notte, viene garantita,oltre al servizio di ristorazione e
di ospitalità.Come samaritani di oggi,i volontari perpetuano quell’atto d’amore che è donato in silenzio,e che
riconosce a tutti la stessa dignità, usando una parola, o
una carezza come unguento. Il Signore ha dato all’Unitalsi l’opportunità di trovarLo anche nel volto di queste
donne, provate da un lungo viaggio, da tante sofferenze
e destinate ad una vita difficile.
A ciascuno di noi unitalsiani è rivolto l’invito a vivere
questa nuova esperienza di servizio.
Se sei maggiorenne, in possesso della tessera associativa e hai voglia di vivere questa nuova esperienza,puoi
chiamare Annamaria (3891658002) che saprà darti
tutte le informazioni necessarie.
[email protected]
ADRIA
23 1
dalla
sottosezione
di Adria
G
19-DEC-11 17:44:11
Premiati sorelle e barellieri
con i malati da 40 anni
rande partecipazione domenica 30 ottobre per festeggiare
l’Associazione Unitalsi sottosezione diAdria.1971 – 2011,
“quarant’anni al servizio del malato”.
La presenza del Presidente Nazionale Avv. Salvatore Pagliuca, del Presidente di sezione Dott.Armando Donello la
vice Presidente Sig.ra Anna Rossoni, da Sua Ecc. Mons.
Lucio Soravito Vescovo di Adria e Rovigo, dell’Assistente
Ecclesiastico del Triveneto Mons.ValerioValentini, dall’Arciprete della Cattedrale Mons. Mario Furini, le tantissime
autorità provinciali e locali hanno reso i momenti celebrativi emozionanti e unici.
La giornata è iniziata con un primo momento celebrativo al teatro Ferrini, dove la Presidente di sottosezione
Vanna Rossana Finotti nel ringraziare tutti gli intervenuti
ha ripercorso questi quarant’anni al servizio del malato e
non solo, un servizio quello dei volontari dell’Unitalsi
Adriese radicato nel territorio che sa inventare l’inventabile pur di essere accanto ed aiutare le persone meno
fortunate. Emozionante l’album dei ricordi visto attraverso un video che ha ripercorso questo cammino Unitalsiano confermato anche dal Presidente Nazionale Avv.
Salvatore Pagliuca nel suo intervento, sottolineando
quanto sia importante il servizio; non siamo solo i treni
bianchi o i pellegrinaggi a Lourdes, siamo molto altro, lavorando in silenzio con la fantasia che proviene dalla carità, dall’amore contagioso rimanendo vicino a queste
persone giorno per giorno.
Sono seguiti la consegna degli attestati e riconoscimenti
alle sorelle e barellieri che si sono prodigati nel servizio
contribuendo alla crescita della sottosezione.
Mons.Valentini ha poi guidato il momento di preghiera davanti alla Grotta di Lourdes,luogo mariano tanto caro alla
città di Adria voluto fortemente e creato dal canonico
Mons.Prearo nel 1925.Formato il corteo,ad aspettarci sul
sagrato della bellissima Cattedrale Sua Ecc. ilVescovo per
la celebrazione Eucaristica,animata dalla corale.Nell’omelia il Vescovo, ricordando il lungo cammino dell’Unitalsi di
Adria, ha osservato come il vangelo, Gesù interpelli in
modo forte e deciso tutti a riflettere come vivere la propria esperienza della fede, sottolineando che il messaggio
da consegnare all’Unitalsi di Adria, che celebra questa sua
importante tappa, è racchiuso nelle parole del vangelo
quando Maria dice:“Fate quello che mio Figlio vi dirà”,continuando a svolgere il proprio servizio in favore dei malati
e dei poveri,con generosa disponibilità,per essere nel Polesine veri testimoni credibili dell’amore del Signore.Riconoscenti per la presenza a Sua Ecc. il Vescovo è stato
donato dal personale un quadro raffigurante la bellissima
Grotta di Lourdes. La grandissima festa collettiva è continuata con il pranzo e rigorosamente la foto di gruppo con
il taglio della torta ha chiuso questa splendida giornata.Un
grazie particolare ai presidenti delle sottosezioni di Rovigo
GianpaoloTarga, di Bolzano Enrico Broccanello, di Pordenone Bruno Cadamuro,di Chioggia Renzo Longhin,al consiglio di sezione, ai ragazzi scout per la presenza e a tutti
coloro che ci hanno manifestato il loro affetto.
1 /// SEGNATURA: 1 /// INCHIOSTRI: CyanMagentaGialloNero /// LATO: Volta
[email protected]
23
CAPO
RIZZUTO
24 1
di
Caterina
Stillitano
Presidente
sottosezione
Isola di Capo
Rizzuto
D
24
19-DEC-11 17:44:15
Un itinerario spirituale
sulle orme di Padre Pio
a Pietrelcina, a San Giovanni Rotondo, a Monte Sant’Angelo…è stato un vero cammino di fede, di penitenza e di
preghiera,vissuto nella fraternità,nella condivisione e nella
gioia. Il pellegrinaggio è divenuto ormai un appuntamento
annuale della sottosezione Unitalsi di Isola Capo Rizzuto,
guidato dal Parroco don Edoardo Scordio e dalla Presidente Caterina Stillitano.Fin dall’incontro preparatorio con
tutti i pellegrini era stato presentato l’itinerario spirituale
ed esposte con chiarezza quali sono le differenze tra un
pellegrinaggio e una “gita”, tanto per evadere dalla routine
quotidiana. Il primo giorno, 11 novembre, è stato caratterizzato dalla Santa Messa all’arrivo,nella chiesa di Piana Romana, e poi dalla visita alla città natale del Santo,Pietrelcina,
che conserva ancora il fascino di un antico borgo di collina,
con le sue viuzze pietrose (da qui il nome della città), sulle
cui pendici è possibile visitare la casa natale, la chiesa parrocchiale dove si venera la Madonna della Libera (la “Madonnella nostra”, tanto cara a Padre Pio), il museo di San
Pio con tanti oggetti appartenuti al Santo. A San Giovanni
Rotondo la giornata è iniziata con il cammino penitenziale:
laVia Crucis, la visita alla Casa Sollievo, le confessioni nella
chiesa antica…momenti molto intensi che ci hanno fatto
toccare con mano la misericordia di Dio che si manifesta
nel Suo abbraccio paterno e nel perdono dei peccati, ma
anche in questa meravigliosa opera voluta e realizzata dal
Santo. Frutto della sua caparbietà nel volere il meglio per
gli ammalati e della Provvidenza che il Signore non fa mancare ai Suoi servi, quando c’è di mezzo la Carità. Conoscere questa struttura sui generis,completamente diversa
dai comuni “ospedali”, ci ha portati a riflettere su molte
cose, a pregare per il mondo della sanità, e a conoscere
meglio la persona di San Pio, che “tutto voleva e tutto faceva alla luce della fede”.Il pomeriggio,appuntamento con
Palma Guida, la nostra amica ormai, referente nazionale
Unitalsi per S.Giovanni Rotondo,nonchè Presidente della
stessa sottosezione e le sue ragazze,che ci hanno assistito
continuamente nel percorso, mettendo a disposizione il
pulmino per i disabili e facendoci da guida nelle varie tappe:
la Chiesa Nuova e la Cripta.Ascoltare Palma, prima di introdurci nella Cripta, è stata per tutti una delizia!Quanta
passione e dolcezza nel condurci all’ingresso di questo
“pezzo di Paradiso”come lei lo definisce, che se non adeguatamente compreso,potrebbe facilmente portare a giudizi errati e a valutazioni superficiali.
Ci siamo, quindi introdotti nel luogo sacro, con la raccomandazione di entrare liberi da ogni pregiudizio e malizia,
pensando solo a godere intimamente quell’angolo di Paradiso che, a quel punto ci ha colpito in tutta la sua bellezza
e sontuosità, che guardato con gli occhi della fede ci ha
commossi e fatto pregustare veramente il Regno dei
Cieli...Dopo la celebrazione della Santa Messa,siamo andati
a pregare il Rosario nella chiesa antica. Dopo cena ,nello
stesso albergo,abbiamo potuto vedere il filmato sulla riesumazione della salma di San Pio e pregare il Santo Rosario per tutte le persone che si erano raccomandate alla
nostra preghiera. Domenica, ultimo giorno, destinazione
Monte Sant’Angelo: nello straordinario Santuario dove
l’Arcangelo Michele apparve ben 4 volte.
Ultima tappa, anche questa d’obbbligo, il saluto e la preghiera del Rosario alla Madonna dell’Incoronata. Durante
il viaggio di ritorno in pullman, molte sono state le testimonianze dei pellegrini sulla positiva esperienza vissuta,
inaspettata, a detta di molti, non solo per la bellezza dei
luoghi, ma anche per la ricchezza spirituale e la condivisione vissuta; parole di apprezzamento e gratitudine sono
state espresse al Parroco e agli organizzatori. Prendendo
spunto da alcune frasi di San Pio, a conclusione, il Parroco
ha raccomandato di non rendere vani i frutti di questi
giorni, di portare nella Comunità quanto di bello abbiamo
ricevuto per moltiplicarlo come i talenti delVangelo.
[email protected]
ROVIGO
25 1
di
Emanuela
Biasin
sottosezione
di Rovigo
19-DEC-11 17:44:13
Un angelo mi ha guidato
nell’emozione di Lourdes
I
l mio pellegrinaggio a Lourdes
è un sogno desiderato da
tanto tempo e che ho potuto
realizzare grazie a un angelo
che il buon Dio (ne sono sicura) ha messo sulla mia strada
e che mi ha permesso di andare a trovare la Mamma Celeste. Le mie impressioni di
quella settimana sono statepositive, le mie emozioni sono difficili da
scrivere ma proverò a farlo. Sono partita il 25 settembre e sono arrivata il giorno seguente,subito dopo pranzo la signora a cui sono stata
affidata mi ha portata alla grotta dove è apparsa la Madonna a Bernadette ed ho provato un’emozione fortissima perché dentro di me mi
sembrava sentirmi dire:“Finalmente sei arrivata dopo tanto tempo”.
L’emozione è aumentata quando lunedì e martedì sera ho partecipato alla messa per l’apertura del pellegrinaggio nazionale dove ho
fatto parte del coro: mi sono sentita a casa; è stato bellissimo.
Eravamo una grande famiglia dove ho avuto la sensazione delle grandi
folle che ascoltavano Gesù 2000 anni fa.
Ho sentito l’amore con cui i volontari si sono occupati dei malati e dei
disabili; ho sentito veramente la presenza della Madre del cielo che
chiama a se i suoi figli e noi eravamo lì per Lei.
Mentre ero a Lourdes, ho composto una preghiera; mi è venuta di
getto, non so se vi piacerà comunque ve la scrivo:
Padre, Signore della vita, di amore sconfinato, di bontà infinita, di misericordia inesauribile,abbi pietà di me e per l’intercessione della Beata
Immacolata Concezione, apparsa a Lourdes, purifica il mio cuore, la
mia anima e il mio spirito e guarisci il mio corpo affinchè possa donarmi a chi soffre, come quell’angelo che mi ha assistita e guidata in
questa settimana,testimoniando l’amore e la tua carità ad ogni fratello
che incontrerò,per tutto il tempo che rimarrò sulla terra a lode e gloria del Tuo Santo Nome Padre.Amen.
Beh, non sono guarita e forse non riuscirò a fare niente per gli altri,
ma in compenso sono tornata serena, il mio cuore era sereno con la
certezza ancora più forte di essere amata,protetta e vegliata da Colui
che mi ha creata.
Ecco, queste sono le mie emozioni e le mie impressioni che ho percepito dal pellegrinaggio;spero,per quelli che leggeranno queste righe,
di essere riuscita a trasmettere un pò di quelle emozioni.
[email protected]
25
MASSA
MARITTIMA
26 1
dalla
sottosezione
di Massa
Marittima
S
26
19-DEC-11 17:44:14
La gioia di aver realizzato
il sogno che aveva Giuseppe
iamo a Lourdes, all’Hotel La Source dell'Unitalsi con i
bambini e le famiglie.Stranamente c’è un attimo di calma,
nessuno canta e siamo in pochi...e li che finalmente riesco a mettermi accanto a Giuseppe e ad ascoltarlo. Giuseppe è in cura al Meyer di Firenze; dopo due
interventi al cervello ora si sta sottoponendo a chemioterapia. La sua mamma vorrebbe portarlo qualche giorno in vacanza e chiede consiglio ad alcuni
animatori. Giuseppe ha un sogno: andare all'Isola d'Elba!
Ritorno a casa e il "sogno di Giuseppe" mi rimane impresso a tal punto che poi mi risulta difficile non pensare a far qualcosa per realizzarlo.II primo che interpello
e il Presidente della nostra sottosezione Unitalsi, Luigi
Vianesi. Immediatamente viene contagiato dal desiderio
di far qualcosa, e questo stesso desiderio travolge poi
tutti i giovani dell'Unitalsi e dell'Azione Cattolica che si
mettono all'opera.
C'è un solo problema... in estate e impossibile andare all'isola d'Elba se non hai prenotato alcuni mesi prima.
Allora affrontiamo il problema da un'altra prospettiva:
contattiamo gli“addetti ai lavori” di vari ambiti associativi
ed ecclesiastici. La prima a contattarmi e Veronica: ha
letto la mia mail proprio nel momento in cui si chiedeva
come fare della sua vita un Dono. Si attiva immediatamente e coinvolge anche la sua mamma,che e Sindaco di
Marciana Alta, la quale ci propone una serie di attività: visita guidata daVinicio alia Fortezza pisana dove Giuseppe,
appassionato di armi, può anche provare a tirare con
l'arco e a lanciare l'ascia fransisca e ammirare tutte le
armi che i pisani usarono per conquistare l'isola; la navigazione con la Nautilus della costa occidentale che da
Marciana porta a Pomonte, ammirando il fondale marino grazie ad un sistema di vetri posto al di sotto del
traghetto; visita all'acquario di Marina di Campo impreziosito dalla guidaYuri. Immediatamente giunge anche la
telefonata di Don Mirko, parroco di Marciana Marina,
che ci propone l'accoglienza nell'asilo Vecchio della sua
Parrocchia, gentilmente allestito dalle sue parrocchiane.
Ci porta poi a mangiare le buone specialità dell'isola,
ci accompagna come un fratello maggiore di qua e di la
e regala a Giuseppe tanta di quella gioia che difficilmente
se ne dimenticherà.Ancora la Parrocchia di Carpani con
Angela, Manuela e i loro ragazzi educatori di ACR che
stanno con noi in questi due giorni,che preparano un de-
lizioso pranzo ed fantasmagorico spettacolo dove anche
Giuseppe collabora con indovinelli e giochi di magia. Infine laToremar di Livorno, che attraverso la Sig.ra Fratallone offre a Giuseppe Ia parte del sogno più bella:
attraversare il mare non solo gratuitamente rna anche
nella plancia dei comandi proprio a fianco del Comandante e del Timoniere. A me non resta che aspettarli a
San Guido, dove il giovane unitalsiano Davide e ci accompagnano porta dalla famiglia Marulo Piombino che ci
ospita per la cena e la notte. Sabato alle 8.00 sono tutti
puntuali in biglietteria i giovani dell'Unitalsi che attraverso Facebook avevano accettato di partecipare all'evento "IL SOGNO DI GIUSEPPE": Davide,
Marco,Silvia,Greta, insieme al presidente Luigi,ai giovani
AC, Caterina e Francesco.Alcuni amici che non possono
partire vogliono conoscere e salutare Giuseppe, qualcuno gli regala un cappellino che alia fine tornerà debitamente firmato e con l'aggiunta di Giuseppe:una stramitica
gita! Arrivati a Portoferraio troviamoVeronica che ha un
sorriso cosi bello che fa venir voglia di sorridere per sempre anche a te e dire a Dio: grazie perche tu hai consegnato tutto nelle nostre umili mani e hai fatto si che il
sogno si realizzasse. Ci aspetta anche il pulmino della
Caritas di Rio nell'Elba che, attraverso la Sig.ra Anna
Contestabile,ha potuto essere il "mezzo" importante per
far girare il sogno... Forse, come ha ben detto don Mirko
nell'omelia, a volte ci sembra di non avere niente, ma
Gesù chiede proprio quel niente come i cinque pani del
vangelo e con quel nostro niente e capace di cambiare
molte cose. Caro Giuseppe, a Lourdes ci siamo mossi
con il treno più veloce che c’è, qua c'era la nave, tu il navigatore e il capitano. Io volevo realizzare il tuo sogno e
forse ci sono anche riuscita, ma la cosa che e riuscita
meglio e proprio il fatto che insieme a me c'erano tanti
ragazzi che hanno fatto tutti la loro parte per farti star
bene, l'accoglienza delle persone, il tuo sorriso, i tuoi abbracci e i tuoi baci hanno smosso cuore e lacrime di
molti di noi. Grazie perché il tuo sogno è importante,
continua a sognare perché il Signore fa grandi cose proprio attraverso i nostri sogni pili belli. Non sei stato fortunato e vero,ma Gesù ti vuole bene e vuole bene anche
a noi facendo di te un Regalo per la nostra vita che è fatta
per essere DONO!
[email protected]
BRINDISI
27 1
di
Dino L’Abate
sottosezione
di Brindisi
19-DEC-11 17:44:28
Donato un nuovo pulmino
per il trasporto dei disabili
La solidarietà non è un sentimento di vaga comprensione o di superficiale intenerimento per i mali
di tante persone, vicine e lontane.Al contrario, è la
determinazione ferma e perseverante di impegnarsi
per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di
ciascuno, perché tutti siamo veramente responsabili di tutti.” (Don Tonino Bello, gennaio 1991)
D
omenica 20 febbraio 2011, a Locorotondo,in provincia di
Bari, nello splendido scenario della piazzetta di Vittorio
Emanuele nel cuore della città, ha avuto luogo la cerimonia di consegna all’U.N.I.T.A.L.S.I. di un nuovo veicolo attrezzato per il trasporto disabili, interamente finanziato
dalla Banca di Credito Cooperativo di Locorotondo.
Alla cerimonia hanno preso parte l’Arcivescovo della Diocesi di Brindisi - Ostuni, Mons. Rocco Talucci, il Parroco
della Parrocchia San Giorgio Martire, Don Franco Pellegrino, i Sacerdoti dellaVicaria Ecclesiastica di Locorotondo,
le autorità cittadine,i rappresentanti delle associazioni locali, dei Gruppi e del Consiglio Unitalsi della sottosezione
di Brindisi e tutta la comunità che ha voluto condividere
questo importante momento di crescita.
In quindici anni di storia dell’UNITALSI locorotondese abbiamo avuto bisogno di un partner che ci aiutasse a librare nel cielo e rendesse possibile il desiderio di recarsi
in viaggio a Lourdes per tanti ammalati epoveri: la Banca
di Credito Cooperativo di Locorotondo e il suo Consiglio di Amministrazione, hanno sempre creduto nel lavoro e nell’opera di sensibilizzazione del Gruppo Unitalsi
di Locorotondo, nella nostra presenza sul territorio attraverso l’azione di vicinanza alle persone più deboli,contribuendo fortemente a realizzare numerosi progetti
affinché la nostra missione si rendesse sempre più concreta.Tantissimi uomini e donne,ammalati,volontari,bambini, giovani, anziani e famiglie intere di tutta laValle d’Itria
hanno infatti visitato la città di Maria nei pellegrinaggi con
i treni bianchi:la Cassa Rurale eArtigiana di Locorotondo
è sempre stata accanto a queste persone, dando la possibilità a molti di rendere tangibile una speranza,di poter vivere un’esperienza straordinaria, di dare continuità e
costanza al volontariato affinchè fosse sempre autentico
e mai banale. E in tal senso è nata la richiesta di questo
nuovo pulmino: l’esigenza di sostituire il vecchio Fiat Du-
Mons. Rocco Talucci
Arcivescovo della Diocesi Brindisi-Ostuni
cato, a causa dell’usura generata da oltre dieci anni di servizio, all’interno e oltre i confini del nostro paese, ha portato il Consiglio di Amministrazione a sostenere
questanuova iniziativa.
Tuttavia, la crescente richiesta per il servizio di accompagnamento domenicale degli amici ammalati alla Santa
Messa, e non solo, ci ha portato a valutare l’ipotesi che
questo nuovo veicolo,attrezzato con le più moderne tecnologie per il trasporto dei nostri amici in difficoltà,dovrà
affiancarsi al precedente,al fine di potenziare e migliorare
quel contributo di solidarietà che già attuiamo verso e
con i fratelli sofferenti.
E così da domenica 20 febbraio la nostra associazione è
presente sulle strade del mondo con due pulmini, portando quell’annuncio di pace e di carità,di una carità operativa che parla di Cristo, e di una umanità che si sforza,
nonostante i propri limiti,di farLo vedere attraverso i gesti
semplici di prossimità e di testimonianza fatta soprattutto
da giovani impegnati che credono fortemente nella costruzione di un mondo più solidale.
All’Avv. Giovanni Fumarola, Presidente della BCC di Locorotondo, al vice Presidente e all’intero Consiglio, va la
gratitudine e la riconoscenza per queste opportunità che
contribuiscono a far crescere tutta l’UNITALSI, a creare
un Paese più giusto per tutti e un Popolo che riscopre il
valore della condivisione, a sostenere questo gruppo che
ha fatto della costruzione di relazioni autentiche la ragione
principale del vivere il servizio in maniera umile e mai
eroica, per essere strumenti nella mani delSignore, e esserlo oggi in un mondo che cambia.
[email protected]
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TREVISO
28 1
di
Oriana
Maschio
sottosezione
di Treviso
V
28
19-DEC-11 17:44:29
In viaggio sul quel treno
pieno di gente in cerca di pace
iaggiavo verso l'ignoto,su un vecchio treno pieno di gente, che
sembrava in campeggio. Da subito c'erano stati sorrisi e parole
buone, come se una bacchetta
magica avesse fatto un incantesimo toccando le lamiere. C'era
gente di ogni età ed un gran numero di volontari impegnati ad
aiutare chiunque in modo pratico e con la comunicazione. Si
distinguevano dalle magliette blu,
che anch'io poi avrei comprato
ed indossato perché avevo voglia
si vedesse che appartenevo a
questa comunità. Girando tra i
vagoni coglievo piccole confidenze e verificavo che ognuno
portava la propria piccola o
grande croce e la speranza era
per tutti la compagna più cara.
Erano lontane le prepotenze che
vedevo nella vita di ogni giorno,
le voci grosse per chiedere qualcosa, le lamentele per un
nonnulla,la fatica della corsa incessante.Il treno ci portava.
Qui c'eravamo incontrati:gente in cammino,in cerca della
pace, che aveva voglia di sorridere. Non eravamo migliori
di altri, semplicemente più “fortunati”, chi a voler e poter
tornare,chi come me ad aver avuto questa necessita ' magari (e seppi era esperienza comune) dopo un dolore o
un periodo difficile. È vero che Lourdes ti chiama. C'e' un
momento nella vita in cui non ti basta piu' niente. C'e' quell'attimo in cui vedi dileguarsi ogni certezza ed in mezzo al
mondo ti senti solo.C'e' un giorno in cui senti di aver compiuto del male, senza volerlo, senza saperlo, accecato dal
gioco della vita. Per chi era come me lontano dalla fede, si
tratta di un baratro visto da vicino, forse per l'esperienza
di una malattia difficile da accettare, un male che ti sconvolge e ti cambia, lasciandoti fragile con le tue pastiglie in
mano a chiederti perche' proprio a me. Lourdes ti risponde appena arrivi alla Grotta: perché dovevi arrivare
qui. Non per tutti e' così ma la grande quantità di persone
visibilmente ammalate testimonia la forza che la Madonna
di Lourdes ha sempre donato a chi vi ricorre. In verità la
vita nella sua fragilità e' nel mondo moderno una sottile
malattia,intrappolata com'e' nel cemento e nella fretta,soffocato lo spirito nella cultura dell'ego, in ogni dimensione.
Fu come entrare in una bolla di pace. Rallentati i sensi, mi
lasciai catturare dalla preghiera. Ritrovai nella memoria
ritmi lenti che appartenevano alla mia bambina interiore,
preghiere dimenticate nella neve della mia infanzia di montagna. Mi innondarono lo sguardo genti di ogni razza e colore, assieme in un unico grande albero che distribuiva i
suoi rami tra le chiese fino alla Santa Grotta. È il Segno
che la pace esiste,basta cercarla. Così la trovai davanti alla
Madonna che ti accoglie dalla grotta, mentre passavo lentamente dove Bernadette era stata sorpresa ed aveva raggiunto l'estasi. La incontrai nelle processioni di giorno e di
sera,coccolata da canti dolcissimi e profondi e da preghiere
in tutte le lingue. Onorata di essere ad un passo dal Santissimo dietro ai sacerdoti, assieme ai nuovi amici colleghi
medici, sentii come fede e ragione si incontrano e generano la pienezza dell' uomo.
[email protected]
LOURDES
29 1
di
Giorgio
Groppo
L
19-DEC-11 17:44:30
Nella Grotta di Massabielle
dove la roccia ora è “seta”
a Grotta di Massabielle è forse il posto più conosciuto di
Lourdes ed è ancora uno dei luoghi più importanti dove
le persone riescono ad unirsi a Dio attraverso la maternità spirituale di Maria, senza intermediari, guardandoci
“in faccia”, cuore a cuore. Non sono i luoghi dove vediamo la presenza di Dio, perché Lui è ovunque, nella
grotta di Massabielle ma anche in ogni posto di lavoro, persino alle AcciaierieThyssen Krupp,ma a Lourdes come in altri luoghi mariani,Lo sentiamo più vicino,e
così la Madonna, perché abbandoniamo l’esteriorità e i
frastuoni della vita di tutti i giorni,per guardarci dentro e
fare un po’ di pulizia dentro il nostro cuore.La statua della
Madonna collocata in quella fessura della Grotta, non è
che un simbolo della Nostra Signora di Lourdes e non
piaceva nemmeno a Bernardetta in quanto non rispettava le caratteristiche della sua visione;ma nella sua semplicità, quella statura rappresenta pienamente la purezza
e la semplicità di Maria, con le mani giunte in perenne
preghiera per i mali che affliggono il mondo.Attorno alla
grotta vedo tanta superficialità, tante persone che si abbandonano al semplice segno della croce, ad una preghiera con l’accensione della candela e via, alternate a
tante persone con una incrollabile fede che sovrasta le
più grandi tragedie della nostra esistenza, ma seppure in
questa confusione di molteplicità di fedeli,quella grotta ci
ricorda quella di Gesù e la povertà di Betlemme. La ruvida roccia è diventata liscia per il segno perenne di tante
mani che l’hanno toccata per un ricordo, una preghiera,
una grazia: una tenera coppia si inginocchia sul cemento
con il Rosario in mano verso la statua in cerca di consolazione, un disabile in carrozzina fa la visita alla grotta e
uscendo, guardando la statua si commuove, un giovane
padre con la foto di sua figlia affetta da una grave malattia la indica verso di Lei chiedendo la grazia di salvarla,
chiedendo di sacrificare lui al posto suo…la Madonna accoglie tutti in un immenso abbraccio e continua a parlare e consolare quanti hanno la pazienza di saperLa ascoltare.
Molte volte si dice che le persone non vogliono andare a Lourdes perché è diventata troppo commerciale, piena zeppa
di negozi, ma all’interno del recinto del Santuario della Nostra Signora di Lourdes, c’è solo spazio per la preghiera e la
meditazione e quindi diventa un luogo di tutti, dove non è possibile spendere e comperare nulla se non una candela da
offrire alla Madonna affinché la fiammella che scalda il cuore ed è portatrice di speranza,non si spenga mai.La paura forse
è che trovandosi soli con se stessi,si abbia paura di scrutare l’infinito e interpellare la nostra conoscenza,fino a raggiungere
la richiesta che ci viene fatta di un dono.
[email protected]
29
PATERNÒ
30 1
dalla
sottosezione
Paternò
A
19-DEC-11 17:44:30
Tanta gioia e lacrime
con quel grembiule azzurro
nche quest'anno, si pensava di organizzare un pellegrinaggio.
Per caso una mattina, sfogliando un opuscolo del Santuario
Dell'Amore Misericordioso di Collevalenza, trovo dei numeri
telefonici,che mi permettono, di entrare in contatto con Suor
Mediatrice,responsabile del santuario;con lei stabiliamo la data
del pellegrinaggio dal 02 al 05 settembre.Visto il grosso numero di adesioni, decidiamo di partire con due pullman, di cui
uno attrezzato per i disabili, anticipando la data di partenza di
un giorno,per poter fare tappa a Roma.Partiamo la sera del 1°
settembre e dopo un viaggio sereno arriviamo a Roma,dove
veniamo accolti,in Piazza San Pietro,dagli amici dell'Unitalsi della
sottosezione di Roma,che avevano organizzato l'accoglienza e
la Santa Messa nella Basilica di S.Pietro, e dopo aver visitato la
tomba di Papa Giovanni Paolo II,ci accompagnano a Casa Bernadette per il pranzo.In serata,poi,raggiungiamo Collevalenza.
Lì troviamo suor Mediatrice che ci aspettava con tanto
amore...sapendo che viaggiavamo con degli ammalati e disabili
in carrozzina. Dopo esserci sistemati nelle camere, abbiamo
ringraziato il Signore per il meraviglioso viaggio che avevamo
fatto. Era,per noi, la prima volta che vedevamo il santuario.Al
primo impatto:“Meraviglioso”.Un luogo dove si respirava un
aria di pace, serenità ,amore.
Il sabato pomeriggio,avavamo in programma il“bagno” nelle piscine; dato la nostra esperienza con i disabili la responsabile mi
chiede di dargli un'aiuto; così mi ritrovo,con questo grembiule
azzurro, davanti a quella vasca, a strizzare il lenzuolo bianco, e
qui scoppio in lacrime.
Sentivo gioia dentro di me...Il canto,le campane,l'acqua,le fontane, le piscine: chiudevo gli occhi e pensavo a Lourdes... E sì,
Collevalenza è proprio una piccola Lourdes in Italia. Il presidente della sottosezione Unitalsi diTodi, Gianluca Moretti, sapendo che eravamo lì è venuto a salutarci e a invitarci a tornare.
Una cosa è certa,la sottosezione di Paternò,ritornerà per ringraziare il Signore e Madre Speranza,perchè,durante il nostro
soggiorno a Collevalenza, una nostra sorella disabile, Maria, è
stata colta da un grave malore,ed è stata ricoverata all'ospedale
di Perugia dove è dovuta restare per otto giorni. Ringrazio la
sezione Umbra, per essersi presa cura di loro. Concludo dicendo che l'Unitalsi è una grande Famiglia,e al momento del bisogno ti spalanca le braccia!!
[email protected]
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MILANO
31 1
di
Rossana
Lo Grasso
sottosezione
di Milano
L’
19-DEC-11 17:44:39
Graziella non è più tra noi,
ma sarà sempre con noi
arrivo a Lourdes, è la mia prima volta al nazionale di settembre. Noi della Lombarda alloggiamo all’Accueil.Anche
gli amici della Sicilia Orientale sono lì. Ne sono contenta.,
potrò incontrare più facilmente i miei conterranei ennesi.
Mentre sono nell’atrio e mi arrabatto coi distributori automatici di bevande, vedo passare lei, Graziella Di Maggio.
Come sempre,mi sembra una ragazzina ma ora,coi capelli
più corti e più scuri del solito,mi dico che dimostra al massimo trent’anni. Corre affaccendata, mi dice:“Ho appena
finito il turno in ambulatorio”. Ci abbracciamo, ci raccontiamo del nostro arrivo. Lei e gli amici della sottosezione
di Enna sono a Lourdes già dal giorno prima. Prendiamo
l’ascensore; lì dentro mi chiede: “Come stai?” Una domanda gravida di significati, quando è posta da un medico.
Le rispondo che mi sono ripresa dai tre interventi affrontati tra il 2009 e il 2010, che ho finito la riabilitazione intensiva e che non posso lamentarmi.Ringraziamo insieme
il Signore.Chiedo a lei come sta. Mi risponde:“Io ce la sto
mettendo tutta”.Una risposta ugualmente gravida di significati, quando è formulata da un medico. La incrocio l’indomani, alla Processione Eucaristica. Corre e salta, felice
come una bambina. Si fa fotografare volentieri.
Il giorno dopo spero di incontrarla al convegno medico.
Non c’è, ma non mi dispero. Lei arriva nel giro di qualche
minuto, solare e sorridente come sempre. Mi dà un antipiretico. Nel frattempo,arriva una chiamata da un albergo.
Un pellegrino ha una colica addominale e non si sa bene
che altro.P.e Graziella,due donne spigliate e decise,si guardano un attimo negli occhi; P. le dice:“Tu stai qui in ambulatorio. Vado io”. A fine serata ci vediamo nuovamente;
recitiamo il Rosario con gli ennesi al di là del Gave. Noi
due ci teniamo ancora distanti e ci salutiamo senza baciarci,
sono davvero troppo raffreddata. Ci ripromettiamo di rivederci a Enna a Natale, e così sarà. Lei, poi, sente il bisogno di lasciare il gruppo per andare a fare da sola due
chiacchiere con la Madonna alla Grotta.Rispettiamo la sua
esigenza, crediamo che ne abbia ben donde. Era il “nazionale” di settembre 2010. Nel 2011 Graziella non l’ho più
incrociata nei corridoi dell’Accueil né all’ambulatorio medico. Non era alla Grotta e nemmeno alla Processione Eucaristica. Neppure a recitare il Rosario o a Messa al
Carmelo. Non c’era lei a parlare con i pazienti della Sicilia
Orientale e nemmeno a somministrare antipiretici. Comunque sia andato il pellegrinaggio nazionale, lo abbiamo
trascorso con lei,ma senza averla tra di noi.Graziella è approdata alla vita eterna il 18 agosto scorso, straziata dal
cancro scoperto a fine 2009 e che non le ha mai dato tregua anche se lei, fino all’ultimo, ha mostrato la grinta e il
sorriso di sempre! Alla veste bianca che ha indossato per
il suo ultimo viaggio, i familiari di Graziella hanno voluto
aggiungere il distintivo dei soci effettivi dell’Unitalsi, che il
Presidente della sottosezione di Enna ha consegnato loro
nella circostanza;lei,del resto,ha solo celebrato in anticipo
la prossima giornata dell’adesione, che l’avrebbe vista tra i
protagonisti. Il male, evidentemente, la stava consumando
anche mentre prestava il servizio a Lourdes un anno fa.
A Lei - non ho dubbi - avrà chiesto di trasformare la sua
sofferenza in pace e in bene per i suoi cari,per i suoi amici,
per i suoi colleghi, per i suoi pazienti, per l’Unitalsi.
A Lei,forse,avrà chiesto di poter tornare ancora una volta
a Lourdes a prestare servizio. Dal mio punto di vista, è
stato un privilegio condividere il pellegrinaggio con Graziella e custodire per sempre il ricordo dello spessore della
sua testimonianza. Per me, inoltre, è stata una grazia conoscere recentemente, a Enna, G., un nuovo medico della
sottosezione locale, entrata nella nostra associazione mediante la testimonianza di Graziella,sua collega e amica sin
dai tempi della scuola.A me piace pensare che ci sia un
ambulatorio di medici unitalsiani pure in Paradiso.
Se lo meriterò anch’io, saprò dove trovare Graziella!
[email protected]
31
19-DEC-11 17:44:39
LEGGERE
32 1
dalla
redazione
Grazie alla vita
Dalle edizioni Piemme è appena uscito un libro interessante, scritto
dal giornalista ed eurodeputato Magdi Cristiano Allam e da Rita Coruzzi, giovane scrittrice, dal titolo Grazie alla vita - L’altra Italia che non
smette di sognare. Sul retrocopertina spicca una frase emblematica di
Allam: «La nostra vita è una pedalata verso la trascendenza». Da
queste parole emerge tutto il significato del libro, in cui Rita racconta e Magdi Cristiano commenta nove storie vere di persone che
in varie circostanze e in modi diversi hanno affrontato le sfide della
vita, hanno saputo cogliere i momenti preziosi anche nelle difficoltà
e ne hanno tratto insegnamenti per fare della propria esistenza un
cammino verso Dio e verso l’eternità. E soprattutto essi hanno saputo dire grazie alla vita perché solo attraverso le vicissitudini e il
cammino (spesso doloroso) che hanno dovuto affrontare, sono
giunti alla consapevolezza della propria fede, della propria essenza,
della propria anima.
Da questo nasce la speranza per un mondo migliore, per un’Italia
che non smette di sognare, che affronta la vita con coraggio, con
fede, con gioia, con dolore, con rabbia, con amore.Tutto ciò rende
la vita una «pedalata verso la trascendenza», perché il nostro cammino, a volte in discesa, ma spesso in salita, porta sempre verso ciò
che è trascendente, che è spirituale e ci attende alla fine della corsa.
Così le storie di Alessia, Bianca e Alessandro, Debora, don Giordano,
don Marco, Elisa e Massimo, Franco, Mary e Tatiana ci raccontano le
loro vite sofferte, gioiose, emozionanti, e ci insegnano che ognuno di
noi fa esperienze diverse, ma tutti abbiamo la possibilità di viverle in
modo positivo e fiducioso, e non dobbiamo smettere di sognare.
Infatti Magdi Cristiano Allam scrive a commento della storia di don
Giordano: « Il viaggio di Don Giordano da Reggio Emilia al Santo Sepolcro a Gerusalemme è la metafora della vita. Dove ciascuno di noi
è calato in uno specifico contesto spazio-temporale che ci porta a
familiarizzare con luoghi e fenomeni che connotano la nostra storia
individuale, dove magari possiamo osare di avventurarci al di là di
ciò che l'esperienza diretta ci ha fatto conoscere e ci ha insegnato,
ma che alla fine scopriamo che il traguardo a cui aspiriamo è dentro
di noi e non fuori di noi, è quella dimensione dell'essere che sostanzia l'essenza stessa della vita.»
Questo libro ci esorta a guardare all’essenza spirituale dentro di noi
e a trascendere i limiti della oggettività terrena per aspirare alla dimensione vera, alla libertà e alla profonda conoscenza della nostra
anima, e a difendere la sacralità della vita come valore supremo. Questo libro ci insegna anche che ogni momento è buono per dire grazie alla vita, per difenderla e valorizzarla come bene supremo, come
il dono più prezioso che Dio ci potesse fare.
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Grazie alla vita
di Magdi Cristiano Allam
e Rita Coruzzi
ed. Piemme
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Auguri
19-DEC-11 17:45:00
Direttore responsabile:
Filippo Anastasi
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Francesco La Palombara
Caporedattore:
Massimiliano Fiore
Editore:
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Questo periodico è associato all’Uspi
Ai lettori, ai volontari, ai soci e a tutti coloro che comunque
ci seguono, a quanti collaborano alla realizzazione
della rivista, organo ufficiale dell UNITALSI, la redazione
di Fraternit vuole esprime i pi sinceri e affettuosi auguri
per il Santo Natale e per un sereno anno nuovo.
Auguri, dunque, all UNITALSI ed a quanti ci rendono
partecipi del loro pensiero e delle loro opinioni,
a tutto il mondo del volontariato e dell impegno sociale e civile,
ricordando sempre chi, anche nei giorni di festa, vive
nella difficolt , nell indigenza, nell emergenza, nella solitudine
lontano dall affetto dei propri cari.
Hanno collaborato:
Mons. Luigi Marrucci,
Don Danilo Priori,
Salvatore Pagliuca,
Federico Baiocco,
Emanuela Biasin,
Massimo Graciotti,
Giorgio Groppo,
Dino L'Abate,
Rossana Lo Grasso,
Oriana Maschio,
Silvano Sala,
Caterina Stilitano,
Nicola Vanore.
Con approvazione ecclesiastica,
rivista bimestrale, reg. n. 21
trib. Roma in data 5 gennaio 1988
Foto: Foto Viron, Afp foto,
Sergio Pancadi, Alberto Maranesi,
Giovanni Angellotto.
Progetto grafico: SPM 99
Stampa:
Mediagraf Stab. di Padova
Viale della Navigazione Interna, 89
35027 Noventa Padovana (PD)
Finito di stampare: dicembre 2011
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19-DEC-11 17:45:00
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