U.N.I.T.A.L.S.I. Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali. Comitato di Nova Milanese 1965 - 2012 47 anni di attività, di amore, di gioia e di servizio Lettera del Presidente E' con vera commozione che mi accingo a scrivere alcune frasi di commento a questo volumetto, che prende corpo durante la mia presidenza. Non è però un compito facile, perché, come vedrete, in queste pagine scorrono momenti e persone e località buone, emergono obiettivi e sogni che abbiamo saputo o voluto fare nostri, e che spesso ci sono stati suggeriti da persone che oggi vivono solo nel nostro cuore. GUARDANDO AVANTI Il pensiero che però mi aiuta a superare questa commozione e questo iniziale turbamento è nelle finalità che un volumetto come questo, riesce ad assumere. La sua finalità risiede proprio nel suo sapere “ fare memoria” di avvenimenti passati perché costituiscano esempio e stimolo a guardare avanti attraverso il filtro della generosità, della gioia di fare del bene e dell'umiltà di saper accettare il proprio ruolo al servizio degli altri. E' lo spirito Unitalsiano che emerge e si fa concreto, ed è lo stesso spirito unitalsiano che si rinnova nelle nuove generazioni disponibili a continuare l'intenso lavoro portato avanti, con disinteresse e disponibilità da chi ci accompagna e di chi ci ha preceduto. Mi piace quindi pensare che le pagine che seguono non siano composte solo da carta, parole e immagini ma che siano composte soprattutto dal respiro delle persone, dalla loro passione, dal loro personale impegno nel promuovere idee e ideali. Mi piace pensare che leggendole e sfogliandole, si possa recuperare e riproporre la stessa carica di generosità, disponibilità e di impegno che ha animato gli UNITALSIANI fin dall'inizio della sua storia in modo da ricominciare a disegnare insieme, il nuovo percorso che ci condurrà a nuovi traguardi e a nuovi significativi gesti di disinteressata generosità. Angelo Paris MISSIONE Quella dell'Unitalsi è una “storia di servizio” che dal 1903, anno della sua fondazione, si è sempre alimentata del desiderio di essere uno “strumento” nelle mani di Dio, per portare la speranza dove c'è disperazione, un sorriso dove regna la tristezza. E' una missione semplice che si nutre della volontà di vivere il Vangelo nella quotidianità, offrendo, ciascuno secondo le proprie possibilità, un contributo fondamentale per costruire una società dove ci sia spazio per la carità. Questa è la nostra missione che si costruisce ogni giorno grazie all'impegno smisurato di quanti abbracciano il cuore della nostra associazione che, partendo dai pellegrinaggi, con l'aiuto della Provvidenza, ha realizzato una serie numerosa di progetti in grado di offrire risposte concrete ai bisogni di ammalati, disabili, persone in difficoltà. Vogliamo essere uno strumento di “carità operativa” e di “carità creativa” nelle mani del Signore. Vogliamo condividere un impegno per costruire la speranza. I molteplici “Progetti Unitalsi” rappresentano una opportunità per quanti vogliono condividere con noi questa missione di carità, scegliendo l'ambito più vicino alla propria sensibilità e alle proprie attitudini. ORGANIZZAZIONE UNITALSI ROMA Sede nazionale e presidenza SEZIONI REGIONALI (esempio Lombardia Milano) SOTTOSEZIONI ZONALI (esempio Monza) COMITATI CITTADINI (esempio Nova Milanese) LA DIVISA Gli attori principali di ogni “pellegrinaggio sono sicuramente gli ammalati, ma una grande importanza assume la presenza dei volontari che sono al loro servizio. Volontari che si prestano ai bisogni di ognuno con grande disponibilità, dedizione e che si sostituiscono nelle funzioni impossibili a molti pellegrini. Gesti semplici, come quelli di spingere la carrozzina, offrire un bicchiere d'acqua ed altri più impegnativi, come aiutare gli ammalati nelle loro funzioni giornaliere. Sempre sorridenti e contenti, perché sanno che offrire con amore ritorna sempre cento volte di più. L'Unitalsi ha voluto per loro il nome di “dame” per le donne e “barellieri” per gli uomini e li ha distinti con divise diverse. DAME: divisa bianca formata da gonna e camicetta bianca, copricapo bianco con stemma Unitalsi sul frontale, pullover blue. BARELLIERI: giacca blu con distintivo Unitalsi sul taschino. LA PRESENZA DELL'U.N.I.T.A.L.S.I. A NOVA MILANESE Nel 1965 il parroco don Rainaldo Grassi, particolarmente sensibile ed attento verso le persone sofferenti, invitò i Novesi ad essere generosi nell'offrire parte del tempo e delle risorse umane verso chi era bisognoso di comprensione ed aiuto. L'appello fu accolto e si costituì così l' U.N.I.T.A.L.S.I. Cittadina, un gruppo capace di aiutare chi soffre attraverso visite nelle famiglie, negli ospedali, nelle case di cura, nei pellegrinaggi mariani di Lourdes, Loreto, Caravaggio e nei soggiorni marini. A presiedere il neonato gruppo fu chiamato Pietro Viganò uomo di grande sensibilità, provata fede e disponibilità. Attorno a lui si aggregò un buon numero di persone. Molti anni sono passati, le grandi trasformazioni sociali e la globalizzazione hanno mutato la nostra vita, ma lo spirito unitalsiano non ha subito alcuna variazione sostanziale perché alla sua base vi è l'amore verso Dio, la Madonna ed il prossimo. Alla morte di Pietro Viganò, avvenuta nel 1986, alla testa del comitato fu nominato Angelo Paris che ancora oggi lo dirige con grande capacità e dedizione. Con lui opera un gruppo di collaboratori e collaboratrici che si impegnano nelle funzioni per le quali l' U.N.I.T.A.L.S.I è nata. L'Unitalsi, assieme alla “Caritas”, alla “San Vincenzo”, al “Centro di ascolto” e al gruppo “Famiglie Aperte”, fa parte delle associazioni caritatevoli della comunità pastorale San Grato. La sede si trova presso la sala Giovanni XXIII della Parrocchia Sant'Antonino dove i componenti si riuniscono il secondo giovedì di ogni mese per organizzare i molteplici impegni annuali. Tutti i Novesi sono sollecitati a partecipare affinché il comitato cittadino diventi più numeroso e possa aumentare così il servizio volontario d'amore ed aiuto verso coloro che più hanno bisogno. Attualmente il Parroco Don Luigi Caimi è l'assistente spirituale e madre Alice il collegamento con le parrocchie della comunità di San Grato. Nel 2010 è stato attribuito al comitato Unitalsi novese, da parte del Rotary Club di Seveso e Varedo e del Seveso, il riconoscimento “testimonianza di vita 2010” per il suo impegno nell'ambito sociale cittadino. LA VISITA CASALINGA AGLI AMMALATI, NEI LUOGHI DI CURA E CASE DI RIPOSO L'ammalato e le persone anziane molto spesso, specialmente nella società attuale, sono per lunghe ore della giornata sole; questa solitudine aumenta i loro problemi e li avvilisce. Un buon gruppo di iscritti all'Unitalsi cittadina cercano di alleviare questo problema con visite quasi giornaliere. Per un saluto, una domanda sulle condizioni di salute, una chiacchierata distensiva, una preghiera insieme, la recita di una decina del S.Rosario, un bacio, una carezza, un arrivederci sicuramente atteso con gioia da entrambi. Il sorriso che solitamente appare sul volto dell'ammalato e qualche lacrima di gioia che scende lungo le gote ripagano il volontario e lo spingono a ritornare il più presto possibile per rivivere un momento così bello; si crea così un rapporto affettivo che riempie il cuore ad entrambi. Un unitalsiano novese, assiduo visitatore degli ammalati specialmente nelle case di riposo, ci dice: “ L'anzianità è un periodo di santificazione.” Una frase semplice, ma piena di significato, che ci spinge ad essere il più vicino possibile alle persone anziane e ricevere quella forza e quella gioia che traspare in loro. LA PRIMA VISITA CASALINGA DI LUIGI “Con grande trepidazione ho suonato il campanello dell'abitazione di Mario una persona che conoscevo e sapevo non essere in salute. Era la prima volta, da quando mi ero iscritto all'Unitalsi, che andavo a trovare un ammalato. Non sapevo come comportarmi, ero impacciato, timoroso, pieno di dubbi, le parole uscivano a fatica. Chiesi aiuto alla Vergine Immacolata. Mi sentii più sereno ed il sorriso di Mario sciolse ogni remora; iniziai con lui un colloquio prima sulla sua salute e poi di molte altre cose con il piacere di entrambi. Il tempo trascorreva veloce, il momento di lasciarci si avvicinava, Mario mi ringraziò della visita e gli promisi di ritornare a trovarlo. Uscito mi sentivo felice e contento; avevo superato l'esame. Da quel giorno la visita agli ammalati è diventata quasi quotidiana e la felicità continua”. Grazie Vergine Immacolata. Molti sono i momenti di incontro comunitari a livello cittadino programmati durante l'anno : − la giornata dell'ammalato, solitamente nel mese di Settembre, con la Santa Messa e il successivo momento di allegria. − la giornata lourdiana, nel mese di Febbraio, con momenti di preghiera comunitaria e vendita delle torte. − le pizzate con lo scambio degli auguri in occasione del Santo Natale e della Pasqua − la gita sociale nel mese di Maggio. La partecipazione alla “giornata dell'ammalato “ raccontata da un unitalsiano. “da diversi anni faccio il servizio “taxi” quello di portare gli ammalati dalla loro abitazione in chiesa dove si svolge la S.Messa ed il successivo momento di comunione. Solitamente sono pronti e mi ricevono con grande affetto. In loro traspare la gioia di uscire di casa, di incontrare gli amici dello scorso anno, di dialogare con loro e di incontrare l'amico per eccellenza “Il Signore”. Ogni anno mi emoziono al momento dell'offertorio quando, accompagnati dalle dame e barellieri dell'unitalsi portano all'altare il pane e il vino da offrire al Signore insieme alle loro sofferenze”. I PELLEGRINAGGI AI SANTUARI MARIANI LOURDES Il santuario per eccellenza, che vede ogni anno milioni di fedeli passare in preghiera davanti alla grotta dove la Madonna apparve alla giovane Bernadette. Luogo di grandi miracoli, di inspiegabili guarigioni, non solo fisiche, ma anche spirituali, dove si sperimenta l'amore, la gioia, la pace, la fratellanza e la carità. Molti i Novesi, ammalati e non, che in questi anni si sono recati a Lourdes con i viaggi organizzati dall'Unitalsi che mette a disposizione volontari (dame e barellieri) per l'assistenza personale, rendendo più confortevole il viaggio e la partecipazione alle liturgie che si svolgono nel grande piazzale antistante la Grotta. Per gli ammalati che ne avessero bisogno, il comitato cittadino offre anche un aiuto finanziario. E' difficile descrivere i sentimenti e le sensazioni che si provano durante il pellegrinaggio a Lourdes. Da una lettera inviata all'Unitalsi e trovata nel suo archivio: “Un pellegrinaggio a Lourdes è un pellegrinaggio nell'anticamera del Paradiso. Le persone che si incontrano in quel luogo sono persone alla ricerca di Dio, alla ricerca della gioia, della pace e della Sua misericordia. E' vivere in un altro mondo, in un mondo in cui il sorriso, la fraternità e la condivisione sono nella vita attimo per attimo. Gli ammalati, che giungono lì, sanno che Maria è il miglior avvocato presso Dio per perorare le loro cause. Loro credono nei miracoli”. Qui di seguito, le impressioni di alcuni volontari che più volte vi si sono recati. “Nel 1987 sono andata a Lourdes con l'Unitalsi, per la prima volta, come pellegrina ed è stato un pellegrinaggio indimenticabile. Sono partita da Milano in treno assieme ad altri pellegrini ed ammalati accompagnati da dame e barellieri dell' Unitalsi.Già in treno sentivo l'atmosfera di Lourdes per i canti e le preghiere che venivano trasmesse dall' altoparlante. Trasmisero anche la S.Messa ed il sacerdote passò negli scompartimenti del treno con l'Eucarestia. E' stato un momento molto toccante, le dame e i barellieri erano molto presenti, specialmente con gli ammalati. Quando sono arrivata sul piazzale del Santuario, mi sono messa a piangere dalla gioia. Prima di ripartire promisi alla Madonna che, se fossi tornata a Lourdes, avrei indossato la divisa delle dame dell' Unitalsi. Nel 1995 si avverò il mio desiderio, ritornai a Lourdes come unitalsiana e feci il mio servizio all'ospedale Salus. Un giorno accompagnai davanti alla grotta una bambina molto ammalata. Dissi alla sua mamma: “Preghiamo e chiediamo alla Madonna una grazia per la tua bambina”.Lei mi rispose: “Non c'è bisogno di chiedere nulla a Maria, lei sa quello di cui ha bisogno la mia bambina.” Questa frase è rimasta sempre nel mio cuore. Sono tornata a Lourdes altre cinque volte: c'è sempre qualcosa da imparare, qualcosa che ti riempie il cuore. Continuo a far parte dell'U.N.I.T.A.L.S.I per svolgere quelle funzioni di visita agli ammalati. Grazie, Maria. Donami sempre la forza, la volontà e l'amore per continuare la mia opera di volontariato.” Rosanna CARAVAGGIO Il santuario della Madonna di Caravaggio è uno dei luoghi di culto più frequentati della Lombardia; fu costruito in ricordo di un evento mirabile: l'apparizione della Madonna ad una contadina intenta a raccogliere erba. Quale segno dell'apparizione, dal prato sgorgò una sorgente d'acqua ed il fiorire immediato di un ramo secco di una pianta. Geograficamente è il santuario più vicino alla nostra città e meta di visite giornaliere di molti Novesi. Ci si reca per una preghiera alla Madonna, per un aiuto spirituale e corporale. La sottosezione dell'U.N.I.T.A.L.S.I di Monza da più anni organizza, nel mese di Settembre, un pellegrinaggio serale per gli ammalati e portatori di handicap con la recita, in processione, del Santo Rosario e l' ascolto della Santa Messa. Questa manifestazione, alla quale partecipa il comitato novese, vede la presenza di altri comitati di zona per un totale di più di mille partecipanti. “Anch'io ero tra più di cento Novesi” ci dice Luigi, presente per la prima volta. “Una serata difficilmente dimenticabile, suggestiva e piena di fede.Sentivo in me un'emozione di gioia ed amore nel vedere la serenità dei partecipanti che si rivolgevano, attraverso la preghiera, alla Madonna sicuri di essere esauditi. Non mancherò di esserci il prossimo settembre e ringrazio gli amici novesi dell' Unitalsi di avermi dato la possibilità di questa esperienza di fede.” SOGGIORNI MARINI Nel periodo estivo, da parte di tutti, si cerca un po' di riposo e un po' di refrigerio nelle località marine e montane. Nel 1984 al Presidente della sottosezione dell' Unitalsi di Monza, Gianni Bettini, venne l'idea di poter offrire ai portatori di handicap un soggiorno marino, in modo tale da garantire i benefici salubri ai partecipanti e alleviare ai genitori e famigliari, per 15 giorni, il faticoso onere dell'assistenza ai propri cari disabili. Il comitato Unitalsi novese aderì con entusiasmo a questa iniziativa ed il Presidente Angelo Paris e la sua signora parteciparono con alcuni disabili alle prime vacanze a Peania, località montana in provincia di Savona. Da qui, ogni mattina, la discesa al mare per poi ritornare al pomeriggio. Un grosso impegno per i volontari che si volle alleviare cercando una struttura vicino al mare. La scelta cadde sulla “Casa dei Sacerdoti” a Loano. Qualche anno e si concretizzò l'acquisto della struttura, l'ex Colonia Vanoni a Borghetto Santo Spirito, che necessitava di interventi per adattarla alle esigenze di coloro che dovevano frequentarla: scivoli, servizi igenici, ascensori e molte altre strutture. Oggi si può dire che quasi tutto è stato fatto e la “ Casa della Gioia”, così denominata da chi la frequenta, si presenta agli ospiti piena di tutti i confort necessari. Tutta la struttura ed il suo funzionamento è opera dei molti volontari che oltre all'aiuto giornaliero, si occupano della preparazione dei pasti, delle pulizie ed ogni quant'altro necessario per rendere sempre più agevole il soggiorno degli ospiti. Ma come ben si sa, chi rende viva una casa, è chi la abita, chi la frequenta, chi l'ama. Chi può rallegrarla più di coloro specialmente giovani che volontariamente dedicano una parte delle loro vacanze, a chi più ha bisogno. La durata di ogni soggiorno è mediamente di due settimane. Nel mese di maggio, da più anni, la “Casa della Gioia” ospita un gruppo di bambini di Chernobyl (luogo dell'esplosione di una centrale nucleare) per cure elioterapiche. Il comitato novese partecipa a questa iniziativa. Diversi sono i disabili novesi che usufruiscono delle vacanze e molti i volontari a loro disposizione che ogni anno provano questa bella esperienza. Salvatore ci dice: “Accompagno, da più anni, mio nipote spastico grave, ma molto intelligente. Accudirlo è faticoso, ma con l'aiuto reciproco, con altri volontari, tutto è possibile. Quando sono a Borghetto mi sento in una grande famiglia; molta è la gioia che si prova a dare aiuto.Vedere questi disabili felici, divertirsi in allegria, ti fa dimenticare la fatica fisica. Ti dedichi a loro con amore e con l'aiuto del Signore, che ti dà forza e salute per proseguire questo cammino di amore e solidarietà”. “Sono andata a Borghetto S. Spirito in occasione di una gita dell'Unitalsi – dice Maria- e nel rivedere la “Casa della Gioia”, come oggi si chiama, sono ritornata con il pensiero ai tanti anni trascorsi come volontaria in occasione delle vacanze estive. Un ricordo incancellabile dal mio cuore. Ancora sento la gioia provata al servizio dei ragazzi portatori di handicap; diventavano per me un fratello o una sorella. Il loro sorriso, il loro abbraccio e la loro allegria erano il più grande riconoscimento che ci si può augurare. L'età e qualche acciacco mi hanno tolto la possibilità di continuare a fare q uel tipo di volontariato, ma vorrei spronare tutti ed in particolare i giovani a provare questa esperienza che riempie, oltre al cuore, la vita”. L'esperienza di Angelo è frutto di un impegno lungo e costante: “Dopo un viaggio a Lourdes, attratto dall'idea di Gianni Bettini, allora Presidente della Sottosezione di Monza, ho aderito alla proposta di poter offrire ai giovani portatori di handicap le vacanze marine. Così, trentanni fa, ho iniziato il mio volontariato nei soggiorni marini coinvolgendo anche mia moglie Tina. Il ricordo dei primi anni è ancora vivo in me. Innanzitutto provavo preoccupazione di non essere un vero aiuto per i “ragazzi” a causa della mia inesperienza e che si potesse creare una barriera tra me e loro. Molto mi ha aiutato la presenza di mia moglie, degli altri volontari e della Vergine Immacolata. Con il passare degli anni ogni dubbio ed ogni timore sono terminati ed ogni volta all'avvicinarsi del periodo delle vacanze, cresceva e cresce in me e nella mia famiglia l'ansia per il momento della partenza. E' bello ritrovare i ragazzi dello scorso anno e quelli nuovi, il loro sorriso, la loro gioia di vivere e condividere con loro ogni momento della giornata: la contentezza di giocare sulla spiaggia, di entrare in mare anche attraverso l'uso, se necessario di semplici dispositivi, godere dei raggi di salubre sole. E' bello sperimentare momenti di comunione nei pomeriggi all'ombra delle piante del giardino dove inventarsi giochi divertenti, cercare il dialogo per dimostrare che l'handicap non deve isolare ma riunire e creare la parità senza nessuna discriminazione. E' bello il momento del riposo notturno sereno e tranquillo con la certezza di aver fatto del bene e di aver ricevuto di più. Trentanni sono veramente tanti, ma quando una cosa ti appassiona, non conta il tempo trascorso, ma la voglia di riviverla con lo stesso spirito degli anni passati. Ringrazio l'Unitalsi che mi ha dato la possibilità di scoprire ulteriormente l'amore verso chi più ha bisogno.Un forte abbraccio a tutti i 'ragazzi' che mi hanno dato l'opportunità di diventare loro amico. A te, Signore Gesù, la mia preghiera “Grazie di avermi accompagnato in questo mio volontariato. Fa che quella scintilla nasca nel cuore di molti fedeli e fa che i nostri 'ragazzi' trovino sempre più amici”. Dalla preghiera, letta dalla nipote Laura, in occasione del funerale della nonna Linda, mamma di un ragazzo disabile più volte presente alle vacanze a Borghetto S. Spirito. …“Una delle prime rinunce dovute all'età, che forse Le è costata maggiore sacrificio, è stata quella delle vacanze di Borghetto, che un tempo si svolgevano a Loano, con il suo Carlo. Era un momento particolarmente atteso perchè era un'occasione per sperimentare nel concreto, nel disbrigo delle piccole faccende che una 'famiglia' così allargata richiedeva, quella carità cristiana e quel servizio verso il prossimo che la parola del Vangelo Le annunciava ogni domenica. Una gioia del donare che si portava a casa insieme a tanti volti, a tanti sorrisi, al ricordo di tanti momenti di condivisione in spiaggia, nei pranzi insieme, nei giochi e nella preghiera. Quegli stessi nomi e quei volti che amava ricordare sempre anche negli ultimi anni quando all'esperienza vissuta si sono sostituiti i racconti di quanti Le riportavano qualche frammento di quei momenti.........” La riflessione di Elio sulla “Casa della Gioia” di Borghetto S. Spirito. “Ho avuto modo più volte di osservare a Borghetto, come 'spettatore' colpevolmente non impegnato, il lavoro dei volontari, lo splendido rapporto che riuscivano a costruire con i ragazzi ed ogni volta il mio ringraziamento nei loro confronti si accompagnava al pensiero di uno schema che da sempre mi porto dietro: quello di dividere le persone impegnate, specialmente nelle attività istituzionali dove anch'io ho operato, in due categorie. Ci sono quelli che sarebbero disposti a fare qualsiasi cosa pur di ottenere determinate posizioni e vi sono quelli che non si curano affatto del posto che occupano pur di fare ciò che devono fare per gli ideali maturati, per il bene di una comunità. Evidentemente i volontari dell'Unitalsi appartengono alla seconda categoria. Osservando ed apprezzando l'impegno di questi volontari mi convincevo sempre di più di come la lungimiranza di Don Rainaldo Grassi, nell'istituire la sezione dell'Unitalsi, abbia mosso un circuito virtuoso, svegliando dal sopore tante persone.” LORETO Il santuario di Loreto conserva, secondo un'antica tradizione, la Casa Nazaretana della Madonna, la dimora terrena di Maria a Nazaret. Secondo la tradizione fu trasportata per “mistero liturgico” nel territorio di Loreto nel Dicembre del 1294. In questa casa Maria attese la nascita del figlio e Gesù vi trascorse l'adolescenza e la giovinezza. Molta la devozione verso la Madonna di Loreto nel territorio italiano; nel Suo Santuario ci si reca per devozione, per implorare una grazia o semplicemente per respirare quel profumo di santità che il luogo ispira. Da sempre la S.Casa di Loreto è meta di pellegrini malati, che invocano dalla vergine Maria protezione e guarigione. Dal 1936 vi confluiscono i “treni bianchi” organizzati dall' UNITALSI. Diversi sono i Novesi che attraverso l'Unitalsi cittadina si sono recati in pellegrinaggio a questo santuario. Le loro testimonianze ci dicono che la grande emozione provata in quel luogo santo ha aumentato l'amore verso la Madre Celeste. Ci dice Lidia. “Più volte mi sono recata in pellegrinaggio al santuario di Loreto, traendo ogni volta quel beneficio spirituale così indispensabile per la nostra vita cristiana. Ricordo in particolar modo quando mi sono recata con mio marito ed uno dei miei figli, chiedendo che la nostra famiglia potesse essere un luogo di amore e di pace”. Grazie, Maria Santissima!! Da uno scritto di una Unitalsiana novese del 1984. “Forte di una mia esperienza a Lourdes, mi sono recata al santuario di Loreto con intenti ben precisi che erano quelli di pregare in comunità e di trascorrere ore liete con i portatori di handicap per poter trasmettere loro la gioia di vivere, nonostante le avversità di cui erano stati oggetto. Mentre i giorni trascorrevano, mi rendevo sempre più che tra me e loro si instaurava un rapporto di vera amicizia. Infatti non incontravo difficoltà nel restare in mezzo a loro, anzi ne traevo benefici che mi davano una forza sempre maggiore per continuare ad aiutarli a superare i loro problemi che potevano essere anche i miei, visto che molti di loro avevano la mia età. Da questo ulteriore pellegrinaggio ho rafforzato in me l'amore verso il prossimo con la convinzione che quello che con il cuore doni, specialmente ai più bisognosi, ti ritorna moltiplicato per mille.” Caro amico/a questo libretto, edito nel decennale della morte di don Rainaldo Grassi, vuole essere un ringraziamento al “Comitato Novese dell'Unitalsi” per i suoi 47 anni di presenza nel tessuto sociale cittadino. Abbiamo voluto scrivere una breve storia del gruppo unitalsiano e riportare alcune impressioni di coloro che si sono recati in pellegrinaggio nei vari santuari mariani o svolto il servizio nella casa di vacanza a Borghetto S.Spirito. Un grazie a tutti coloro che , con testimonianza, ricordi, foto e altro materiale trovato nell'archivio del Comitato, hanno collaborato a questa stesura. Non siamo né scrittori né editori di conseguenza ci scusiamo degli eventuali errori e/o mancanze. Cota Luigi Nova Milanese maggio 2012