Don Tonino … e la solidarietà. «Stare con gli ultimi significa lasciarsi coinvolgere dalla loro vita. Prendere la polvere sollevata dai loro passi. Guardare le cose dalla loro parte: mettersi in corpo “l’occhio del povero”.» “Noi pesciolini nasciamo nell’acqua in virtù del pesce grande, il nostro Signore Gesù.” “Ho preso allora un disegno con una stilizzazione di Gesù, al cui interno sono rappresentati tanti uomini, e gli ho detto così: “Vedi, Antonio, fratello solitario, queste persone raffigurate all’interno del disegno stanno a significare che tutti gli uomini della terra sono destinati a formare l’Uomo nuovo: Cristo Gesù” “Don Tonino non ne fa icone per la loro bellezza o la loro nobiltà d’animo o la loro straordinaria intelligenza. Perché non sono donne straordinarie per natura o missione divina. Talvolta sono anche invidiose e peccatrici. Stanno tute dietro le quinte e non occupano la scena, perché questa apparteneva per cultura agli uomini. Ma ci sono, e tanto basta a Don Tonino per leggere nella loro vicenda, nelle loro parole e nei loro silenzi, il senso del loro esserci. E non compiacerle, le rende ognuna rivelatrice di un frammento della Verità. Scomoda allora come oggi.” Giunto nel mio bell’episcopio, ho fatto fatica a prendere sonno. Ho preso allora un libro e ho letto a pagina di M. L. King: “ Ho il sogno che un giorno anche lo Stato del Mississippi sarà trasformato in un’oasi di pace e di giustizia. Ho il sogno che i miei quattro bambini un giorno vivranno in una nazione in cui non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per il contenuto del loro carattere. Ho un sogno…” . Ho spento la luce. Mi faceva male. Buona notte, Mohamed! UN’ALA DI RISERVA Ma ti chiedo perdono, Signore, anche per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi. Per i voli che non ho saputo incoraggiare. Per l'indifferenza Perché vivere non è "trascinare la con cui ho lasciato razzolare nel cortile, con l'ala vita", non è "strappare la vita", penzolante, il fratello infelice non è "rosicchiare la vita". che avevi destinato a navigare Vivere è abbandonarsi, come un nel cielo. E tu l'hai atteso gabbiano, all'ebbrezza del vento. invano, per crociere che non si Vivere è assaporare l'avventura faranno mai più. della libertà. Vivere è stendere l'ala, l'unica ala, con la fiducia di chi sa di avere Don Tonino Bello nel volo un partner grande come te! […] Don Tonino Bello, pur non avendolo potuto conoscere , possiamo considerarlo un “MAESTRO DI VITA”, che ognuno di noi debba seguire. E’ stato molto amato da tutti quando era in vita perché il suo coraggio e la forza di aiutare i più bisognosi sono stati gli aspetti predominanti del suo carattere. Ed è per questo che tutti ricordano ancora il suo sorriso e la sua figura, perché è stata una persona che ha contribuito alla nostra diocesi. Soprattutto ha fatto tornare la speranza di vivere a molta gente grazie alla struttura che ha fatto costruire a Molfetta. Don Tonino: uomo che amava la vita, non propria ma quella degli altri, dei diversi, degli “ultimi”; egli li rassicurava, credeva in loro; per solidarietà non intendeva aiutare solo economicamente l’altro, ma mettersi alla sua pari, ascoltarlo e mettersi in corpo i suoi problemi senza risolverli, ma indirizzandolo, orientandolo. Credo sia stato un punto di riferimento per i giovani, adulti, anziani, PER TUTTI! Don Tonino è un’ala di riserva, l’uomo che si mette in corpo la miseria, la follia della pace che sfida il realismo della guerra, l’incognita dell’uomo che sovverte il mondo, le parole che mettono i brividi, la paura che non c’è, il mondo che cambia , il sogno della liberazione. Realizzato da : Cipriani Marica de Leo Sabrina De Noia Giovanna De Noia Giuseppina De Palo Anna Maria Lamparelli Gabriella Piacenza Noemi Liceo Classico C. Sylos , Terlizzi IV B