Don Tonino ci ha insegnato che prima di amare gli altri bisogna
amare la vita perché è un dono di Dio. Lui amava tanto la vita,
amava giocare a calcio e…
…nuotare nelle acque della sua terra.
Don Tonino ci ha insegnato che basta poco per essere felici e se
condividiamo le nostre cose con gli altri siamo ancora più felici, perciò
preferiva cenare con le bruschette bagnate con acqua e condite con olio,
pomodoro, sale e origano perché così aveva più soldi per aiutare chi
bussava alla sua porta per chiedere aiuto.
Don Tonino era affabile e disponibile con tutti, amava incontrare la
gente e aiutare chi aveva bisogno. Amava i poveri perché,diceva, da loro
viene la salvezza. Quando una famiglia era sfrattata la invitava a casa
sua, in episcopio, e la ospitava per un po’ di tempo.
Una sera è andato alla stazione di Molfetta per incontrare alcuni ragazzi che si
ritrovavano lì per usare di nascosto alcune sostanze che “ bruciano il cervello”(la
doga) . Loro non amavano la vita, forse non avevano mai conosciuto l’amore. Allora
don Tonino ha parlato con loro perché voleva aiutarli a cambiare.
Per quei ragazzi ha fatto costruire una casa bellissima a Ruvo ,
dove non solo possono curarsi e guarire, ma possono anche
studiare, imparare un mestiere e imparare ad amare la vita e
Gesù.
Grazie don Tonino per averci insegnato che noi siamo angeli con
un’ala soltanto: possiamo volare solo rimanendo abbracciati. E se
noi vogliamo essere amici di Gesù dobbiamo aiutare gli altri,
prestando loro la nostra ala, così insieme possiamo volare e
vivere felici.
Don Tonino adesso non è più tra noi, è in Paradiso. Sta aspettando nella
stanza “dei quasi Santi” per diventare un Santo. Lui è stato tanto buono
con tutti e ci ha insegnato che non dobbiamo dimenticarci dei poveri,
che non è difficile condividere con gli altri le proprie ricchezze. Se
facciamo come lui ha fatto, anche noi diventeremo santi e staremo per
sempre con Gesù.
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