L’UCCELLO A DUE TESTE Un’antica leggenda narra di uno straordinario uccello a due teste, proprio così, due teste e un corpo. Una di destra e l’altra di sinistra. Le due teste si somigliavano, ma con una netta differenza. Quella di destra, scaltra ed efficiente nel procacciarsi il cibo, era tuttavia mostruosamente insaziabile. Invece quella di sinistra, pur essendo altrettanto bramosa, era, al contrario, piuttosto sprovveduta. Nonostante le peripezie che ogni zuffa comporta, l’indomita e pervicace testa di destra riusciva a satollarsi copiosamente. Invece, quella di sinistra, pusillanime e troppo spesso rinunciataria, stentava, soffriva ed era ininterrottamente afflitta dalla fame. La situazione, che oramai si trascinava da tempo, stava diventando sempre più insostenibile. Finché un giorno la testa di sinistra chiamò quella di destra e le disse: “Ho avuto sentore di un’erba gustosissima, sono certa che la gradiresti parecchio, è prelibata, gradevole, seguimi e ti condurrò nel luogo in cui cresce”. Che miserandi propositi! L’erba in questione, il luculliano banchetto così premurosamente profferto, non era certo tra i più salubri. Noi non sappiamo se la sciagurata testa di destra fosse consapevole del rischio che stava correndo. Accecata dall’odio, ma soprattutto confusa dall’immane sofferenza che i ricorrenti morsi della fame le avevano causato, seguitò nell’ignobile inganno. Ebbene, la testa di destra si rimpinzo con l’erba, anzi, la divorò. Vi chiederete, chi ebbe la meglio, la penosissima e desolante indigenza della di destra, o l’insaziabile avidità della di sinistra? Miseria e ricchezza si scrutarono a vicenda. Ciascuna rivide se stessa negli occhi dell’altra. Ma si rivelò troppo tardi. Il veleno uccise “IL CORPO” dell’uccello dalle due teste.