Novità maggio 2013
Andrea Camilleri, La rivoluzione della luna, Palermo: Sellerio, 2013
"Racconto veritiero di una storia solo in parte supposta, il romanzo cresce e
concresce scortato dalla luna. Tutto era lecito allora, nel Seicento, a Palermo,
fuorché ciò che era lecito. (...) Tra le pompe di un dovizioso apparato, con
maggiordomi, paggi, maestri di casa e scacazzacarte, e in mezzo a uno
strisciar di riverenze, di ludi e di motteggi, era tutto un rigirar di scale e porte:
un far complotti, ordire attentati, muover coltelli e insanguinar le mani; violar
le leggi, collezionar prebende, metter tangenti, dispensar favori e accudir
parentele; abusare, predare e ladroneggiare, intorbidar le acque; industriarsi
nel vizio, puttaneggiare e finger compassione e trepida carità per il sesso più
giovane, e derelitto, mentre un'enfasi scenica e profanatoria provvedeva ai
corrotti desideri con burlesques di tonache coi fessi aperti dietro e dinanzi.
L'illegalità lavorava a pieno servizio. Era il predicato forte della politica del
Sacro Regio Consiglio, e delle sue mosse proditorie, dapprima alle spalle di
un Viceré che la malattia aveva reso tardo e lento, grave di carne tremolosa,
dirupato e assopito sul suo carcassone; e poi contro la sua vedova, donna
Eleonora di Mora, senza paragone diversa, lucidamente ferma e decisa nella
difesa delle leggi e della giustizia sociale, da lui designata a sostituirlo in caso
di morte improvvisa. Fu così che, nel 1677, la Sicilia ebbe un Viceré
'anomalo'. Un governatore donna." (Salvatore Silvano Nigro)
Jo Nesbø, Il cacciatore di teste, Torino: Einaudi, 2013
A Roger Brown non manca nulla. Ha un lavoro rispettabile come cacciatore di
teste per le grandi multinazionali e un hobby segreto, i furti d'arte, grazie ai
quali foraggia lo spropositato stile di vita che conduce. E non appena gli
viene presentato Clas Greve, proprietario di un meraviglioso Peter Paul
Rubens, un dipinto andato disperso durante la Seconda guerra mondiale,
comincia immediatamente ad accarezzare l'idea del colpo. Ma niente in
questa storia va mai come previsto. E nell'appartamento di Greve, Roger
Brown trova sì il prezioso Rubens, ma anche qualcosa che non cercava
affatto. E ben presto appare evidente che lo scaltro cacciatore di teste altro
non è che una povera preda...
Il ritmo serrato, la suspense e il senso di apprensione che Il cacciatore di
teste provoca in chi legge sono racchiusi tutti in questa sfida, che tiene il
lettore incollato al libro fino all’ultima riga e lo lascia nel dubbio su chi sia
davvero il predatore e chi la preda. Grazie al felice connubio fra il thriller,
l’andamento da caper movie e una velata satira sociale, Il cacciatore di teste
ha dunque tutte le carte in regola per replicare il successo dei precedenti libri
dell’autore.
George Simenon, Le signorine di Concarneau, Milano: Adelphi, 2013
Jules Guérec - quarant'anni, celibe, proprietario di due pescherecci - è
sempre vissuto nella cittadina bretone in cui è nato, nella casa adiacente
all'emporio che la sua famiglia gestisce da generazioni, nello stesso odore "di
catrame, cordami, caffè, cannella e acquavite", insieme alle due sorelle
rimaste nubili, che lo accudiscono con una sollecitudine benigna, occhiuta e
possessiva. A loro Guérec deve rendere conto di come spende ogni
centesimo. Persino quando gli capita di andare a Quimper, e di non resistere
alla tentazione di tornare in quella certa strada dove un paio di signore
"arrivate da Parigi" passeggiano "gettando agli uomini sguardi provocanti", il
pensiero di come farà a giustificare i cinquanta franchi mancanti gli rovina il
piacere. Sono loro, le sorelle, a sorvegliare tutto, a provvedere a tutto. Anche
quella volta che lui, da giovanotto, ha messa incinta una ragazza, è stata
Celine - che delle due è la più penetrante e la più spiccia, e che afferma di
conoscere il fratello come fosse un figlio suo - a prendere in mano la
situazione. Una notte, però, Guérec, senza quasi accorgersene, sarà la
causa di un evento tragico, le cui paradossali conseguenze potrebbero forse
spingerlo a uscire dal bozzolo soffocante, ma anche tiepido e rassicurante,
dei legami familiari.
Serena Dandini, Ferite a morte, Milano: Rizzoli, 2013
"Ferite a morte nasce dal desiderio di raccontare le vittime di femminicidio.
Ho letto decine di storie vere e ho immaginato un paradiso popolato da
queste donne e dalla loro energia vitale. Sono mogli, ex mogli, sorelle, figlie,
fidanzate, ex fidanzate che non sono state ai patti, che sono uscite dal solco
delle regole assegnate dalla società, e che hanno pagato con la vita questa
disubbidienza. Così mi sono chiesta: 'E se le vittime potessero parlare?'
Volevo che fossero libere, almeno da morte, di raccontare la loro versione,
nel tentativo di ridare luce e colore ai loro opachi fantasmi. Desideravo farle
rinascere con la libertà della scrittura e trasformarle da corpi da vivisezionare
in donne vere, con sentimenti e risentimenti, ma anche, se è possibile, con
l'ironia, l'ingenuità e la forza sbiadite nei necrologi ufficiali. Donne ancora
piene di vita, insomma. 'Ferite a morte' vuole dare voce a chi da viva ha
parlato poco o è stata poco ascoltata, con la speranza di infondere coraggio
a chi può ancora fare in tempo a salvarsi. Ma non mi sono fermata al
racconto e, con l'aiuto di Maura Misiti che ha approfondito l'argomento come
ricercatrice al CNR, ho provato anche a ricostruire le radici di questa
violenza. Come illustrano le schede nella seconda parte del libro, i dati sono
inequivocabili: l'Italia è presente e in buona posizione nella triste classifica dei
femminicidi con una paurosa cadenza matematica, il massacro conta una
vittima ogni due, tre giorni." (Serena Dandini)
Irene Nemirowsky, La pedina sullo scacchiere, Roma, Ed. Riuniti, 2013
Camicetta immacolata, coda di cavallo, gonna al ginocchio. Abby Abernathy
sembra la classica ragazza perbene, timida e studiosa. Ma in realtà Abby è
una ragazza in fuga. In fuga dal suo passato, dalla sua famiglia, da un padre
in cui ha smesso di credere. E ora che è arrivata alla Eastern University
insieme alla sua migliore amica per il primo anno di università ha tutta
l'intenzione di dimenticare la sua vecchia vita e ricominciare da capo. Travis
Maddox di notte guida troppo veloce sulla sua moto, ha una ragazza diversa
per ogni festa e attacca briga con molta facilità. C'è una definizione per quelli
come lui: Travis è il ragazzo sbagliato per eccellenza. Abby lo capisce subito
appena i suoi occhi incontrano quelli castani di lui e sente uno strano nodo
allo stomaco: Travis rappresenta tutto ciò da cui ha solennemente giurato di
stare lontana. Eppure Abby è assolutamente determinata a non farsi
affascinare. Ma quando, a causa di una scommessa fatta per gioco, i due si
ritrovano a dover convivere sotto lo stesso tetto per trenta giorni, Travis
dimostra un'inaspettata mistura di dolcezza e passionalità. Solo lui è in grado
di leggere fino in fondo all'anima tormentata di Abby e capire cosa si
nasconde dietro i suoi silenzi e le sue improvvise malinconie. Solo lui è in
grado di dare una casa al cuore sempre in fuga della ragazza. Ma Abby ha
troppa paura di affidargli la chiave per il suo ultimo e più profondo segreto.
Michael Ennis, La congiura Machiavelli, Roma: Newton Compton, 2013
Chi ha ucciso il figlio illegittimo di papa Alessandro VI? Per scoprirlo, Rodrigo
Borgia invia a Imola, nelle terre del Valentino, Damiata, la bella cortigiana un
tempo amante del figlio. Ma una volta arrivata in Romagna, la donna si trova
di fronte a un macabro scenario: uno spietato assassino uccide e dissemina,
in luoghi che sembrano studiati, parti del corpo amputate alle sue vittime. Ma
cosa hanno a che fare queste donne con la morte di Juan? Quando gli
omicidi cominciano a moltiplicarsi, il compito di Damiata si fa sempre più
difficile e farvi fronte da sola diventa impossibile. Saranno l'ambiguo
diplomatico fiorentino Niccolò Machiavelli e l'eccentrico ingegnere Leonardo
da Vinci a soccorrerla nelle indagini. Machiavelli, sfruttando le sue doti di
profondo conoscitore della natura umana; Leonardo, facendo affidamento sul
suo rivoluzionario metodo d'osservazione scientifica. Insieme, i tre si
troveranno alle prese con un mondo torbido dove vigono regole ancestrali, un
labirinto di antiche superstizioni in cui anche i potenti di turno sono caduti e
rimasti intrappolati. E svelare il segreto che avvolge la morte di Juan
potrebbe mettere a rischio più di una vita...
Pedrara. La Sicilia dei Monti Iblei. Una villa perduta sotto alte pareti di roccia
tra l'occhieggiare di antiche tombe e il vorticare di corsi d'acqua carezzati
dall'opulenza degli oleandri. È qui che la famiglia Carpinteri si raduna intorno al
capezzale di zia Anna, scivolata in una svagata ma presaga demenza senile.
Esistono davvero le pietre di cui la donna vaneggia nel suo letto? Dove sono
nascoste? Ma soprattutto, qual è il nodo che lega la zia al bellissimo Bede, vero
custode della proprietà e ambiguo factotum? Come acqua nel morbido calcare i
Carpinteri scavano nel passato, cercano negli armadi, rivelano segreti vogliono, all'unisono, verità mai dette e ricchezze mai avute. Tra le ombre del
giorno e i chiarori della notte, emergono influenze di notabili locali, traffici con i
poteri occulti, e soprattutto passioni ingovernabili. Le voci di Mara, nipote
prediletta di Anna, e di Bede ci guidano dentro questo sinuoso labirinto di
relazioni, rimozioni, memorie, fino a scavalcare il confine della stessa morte.
Simonetta Agnello Hornby mette a fuoco un micromondo che pare allargarsi,
con un brivido, a rappresentare i guasti, le ambizioni e le ansie di liberazione
dell'universo famigliare, tutto intero.
Corio Olivia, Colpiscimi, Padova: Alet, 201
Quanto importante è nascere? Non la prima volta, la seconda. Venire al mondo
è il tema, il cuore del romanzo di Olivia Corio: per raccontarlo l'autrice usa la
voce di diversi personaggi, un impianto corale e stereofonico dove ognuno
racconterà la sua storia. Lorenzo ha paura ma vuole vivere una vita diversa,
Mariasole non sa se terrà il figlio che aspetta, Massimo ha un segreto ed è per
quello che fa il suo lavoro, Ginevra vorrebbe solo essere amata e si chiede
perché sia così difficile, Sofia e Pietro vogliono un figlio che non viene, Sergio e
Silvia aspettano il risveglio della figlia da un coma, Alberto sogna una sua
paziente, Francesco vuole solo che sua figlia Emma sia felice. Sono loro i
personaggi che con amore e tenerezza, l'autrice ci racconta uno per uno:
corrono tutti all'impazzata via da qualcosa e verso qualcos'altro, anche quando
non ci riescono vogliono cambiare le cose, rompere la noia, dire come quel
poeta: ti prego, signore, colpisci la debolezza del mio cuore. Vita colpiscimi: fa'
che io senta di nuovo.
Massimo Cacciari, Il potere che frena: saggio di teologia politica,
Milano: Adelphi, 2013
Nella "Seconda lettera ai Tessalonicesi", che la tradizione attribuiva a san
Paolo, compare l'enigmatica figura di una potenza: il katechon, qualcosa o
qualcuno che trattiene e contiene, arrestando o frenando l'assalto
dell'Anticristo, ma che dovrà togliersi o esser tolto di mezzo - affinché
l'Anticristo si disveli - prima del giorno del Signore. E l'interpretazione di
quella figura è qui lo sfondo su cui si dipana una riflessione generale - in
costante 'divergente accordo' con la posizione di Carl Schmitt - sulla 'teologia
politica', e cioè sulle forme in cui idee e simboli escatologico-apocalittici si
sono venuti secolarizzando nella storia politica dell'Occidente, fino all'attuale
oblio della loro origine. Con quale sistema politico può trovare un
compromesso il paradossale monoteismo cristiano, la fede nel DeusTrinitas? Con la forma dell'immuro o, invece, con quella di un potere che
frena, contiene, amministra e distribuisce soltanto? Oppure occorre cercare
una contaminazione tra le due? Non poche delle decisioni politiche che
hanno segnato la nostra civiltà ruotano intorno a queste domande, e
nell'opera di alcuni dei suoi più grandi interpreti, da Agostino a Dante a
Dostoevskij, trovano una drammatica rappresentazione. Il volume è corredato
da un'antologia dei passi più significativi della tradizione teologica, dalla
prima patristica a Calvino, dedicati all'esegesi della "Seconda lettera ai
Tessalonicesi", 2, 6-7.
Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un
posto che pare fuori dal mondo? Pochi forse hanno sentito nominare la
Transnistria, regione dell'ex Urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma
non riconosciuta da nessuno Stato. In Transnistria, ai tempi di questa storia, la
criminalità era talmente diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva
cinque, proprio come in guerra. Nel quartiere Fiume Basso si viveva seguendo
la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli
"sbirri" o i minorenni delle altre bande. Lanciando molotov contro il distretto di
polizia, magari: "Quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole
esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che
come fantastici draghi si alzavano in aria, mi veniva da piangere tanto ero
felice". La scuola della strada voleva che presto dal coltello si passasse alla
pistola. "Eravamo abituati a parlare di galera come altri ragazzini parlano del
servizio militare o di cosa faranno da grandi". Ma l'apprendistato del male e del
bene, per la comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d'imparare a
essere un ossimoro, cioè un "criminale onesto". Con uno stile intenso ed
espressivo, anche in virtù di una buona ma non perfetta padronanza
dell'italiano, a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure
decisamente comico, Nicolai Lilin racconta un mondo incredibile, tragico, dove
la ferocia e l'altruismo convivono con naturalezza.
Clara Sanchez, Entra nella mia vita, Milano: Garzanti, 2013
Madrid. Il sole estivo illumina la casa piena di fiori. È pomeriggio e la piccola
Veronica approfitta di un breve momento di solitudine per sfogare la curiosità di
bambina spiando tra le cose dei genitori. Apre una cartella piena di documenti,
intorno a lei il silenzio, e spunta una foto. Veronica la estrae con la punta delle
dita, come se bruciasse. Non l'ha mai vista prima. Ritrae una bambina poco più
grande di lei, con un caschetto biondo, una salopette di jeans e un pallone tra
le mani. Veronica è confusa, ma il suo intuito le suggerisce che è meglio non
fare domande, non adesso che la mamma è sempre triste. Anno dopo anno,
Veronica si convince sempre più che le discussioni e i malumori in casa sua
nascondano qualcosa di cui nessuno vuole parlare. E che l'enigma di quella
foto, di quella bambina sconosciuta, c'entri in qualche modo. Ma quando
Veronica diventa una donna, decisa e tenace, non può più fare finta di niente.
La malattia della madre la costringe a fare i conti con un passato di cui non sa
nulla, un passato rubato che la avvicina sempre di più alla bambina misteriosa
della fotografia. Ritrovarla è l'unica strada per raggiungere la verità. Una verità
che, forse, ha un prezzo troppo alto. E quando Veronica trova la bambina,
ormai una donna anche lei, capisce che la strada è tutt'altro che percorsa, che
il mistero è tutt'altro che svelato. Ma soprattutto capisce che c'è qualcuno
disposto a tutto pur di ostacolarla nella sua ricerca. Non le rimane che sé
stessa, il suo intuito e il suo coraggio...
Wilbur Smith, Vendetta di sangue, Milano: Longanesi, 2013
Hector Cross non è un eroe: è soltanto un uomo. Ma quando un uomo come
Hector Cross perde tutto quello che ha, il suo dolore e la sua furia possono
essere devastanti. Una mano assassina ha spezzato la vita di Hazel Bannock, la
donna che amava e che stava per dargli una figlia. Ora Hector è rimasto solo...
E come unica compagna ha un'indomabile sete di vendetta e di giustizia. È il
momento di riunire la squadra di un tempo, i membri della Cross Bow Security.
È il momento di tornare nella terra del nemico, che sia il deserto dell'Africa
nordorientale o la City di Londra. È il momento di combattere qualcuno che
Hector credeva di aver sconfitto e che, invece, pare aver rialzato la coda
velenosa come uno scorpione. Ma bastano pochi passi nella follia e nella
violenza perché Cross capisca che il nemico ha molte facce. Volti nascosti in
torbidi segreti di famiglia, che Hazel non ha mai avuto il coraggio di
confessargli. Segreti che forse sono legati al Trust della famiglia Bannock, un
fondo quasi inesauribile di denaro, un accordo nato a fin di bene ma che rischia
di innescare un'incontrollabile spirale di crimine e di ingiustizia. Hector Cross ha
una sola certezza: qualcuno è tornato dal passato per colpire lui e tutto ciò che
gli è caro. Qualcuno affamato di potere e di denaro, ebbro di violenza e di
perversioni, assetato di sangue.
Chiara Gamberale, Quattro etti d'amore, grazie, Milano: U. Hoepli, 2012
Quasi ogni giorno Erica e Tea s'incrociano tra gli scaffali di un supermercato.
Erica ha un posto in banca, un marito devoto, una madre stralunata, un gruppo
di ex compagni di classe su facebook, due figli. Tea è la protagonista della serie
tv di culto "Testa o Cuore", ha un passato complesso, un marito fascinoso e
manipolatore. Erica fa la spesa di una madre di famiglia, Tea non va oltre gli
yogurt light. Erica osserva il carrello di Tea e sogna: sogna la libertà di una
donna bambina, senza responsabilità, la leggerezza di un corpo fantastico, la
passione di un amore proibito. Certo non immaginerebbe mai di essere un mito
per il suo mito, un ideale per il suo ideale. Invece per Tea lo è: di Erica non
conosce nemmeno il nome e l'ha ribattezzata "signora Cunningham". Nelle sue
abitudini coglie la promessa di una pace che a lei pare negata, è convinta sia
un punto di riferimento per se stessa e per gli altri, proprio come la madre
impeccabile di "Happy Days". Le due donne, in un continuo gioco di equivoci e
di proiezioni, si spiano la spesa, si contemplano a vicenda: ma l'appello
all'esistenza dell'altra diventa soprattutto l'occasione per guardare in faccia le
proprie scelte e non confonderle con il destino. Che comunque irrompe,
strisciante prima, deflagrante poi, nelle case di entrambe. Sotto la lente
divertita e sensibile della scrittura di Chiara Gamberale, ecco così le lusinghe
del tradimento e del sottile ma fondamentale confine tra fuga e ricerca.
Saviano Roberto, ZeroZeroZero, Milano: Feltrinelli, 2013
"Scrivere di cocaina è come farne uso. Vuoi sempre più notizie, più informazioni,
e quelle che trovi sono succulente, non ne puoi più fare a meno. Sei addicted.
Anche quando sono riconducibili a uno schema generale che hai già capito,
queste storie affascinano per i loro particolari. E ti si ficcano in testa, finché
un'altra - incredibile, ma vera - prende il posto della precedente. Davanti vedi
l'asticella dell'assuefazione che non fa che alzarsi e preghi di non andare mai in
crisi di astinenza. Per questo continuo a raccoglierne fino alla nausea, più di
quanto sarebbe necessario, senza riuscire a fermarmi. Sono fiammate che
divampano accecanti. Assordanti pugni nello stomaco. Ma perché questo rumore
lo sento solo io? Più scendo nei gironi imbiancati dalla coca, e più mi accorgo
che la gente non sa. C'è un fiume che scorre sotto le grandi città, un fiume che
nasce in Sudamerica, passa dall'Africa e si dirama ovunque. Uomini e donne
passeggiano per via del Corso e per i boulevard parigini, si ritrovano a Times
Square e camminano a testa bassa lungo i viali londinesi. Non sentono niente?
Come fanno a sopportare tutto questo rumore?" (Roberto Saviano)
Vichi Marco, Racconti Neri, Parma: Guanda, 2013
A Roger Brown non manca nulla. Ha un lavoro rispettabile come cacciatore di
teste per le grandi multinazionali e un hobby segreto, i furti d'arte, grazie ai
quali foraggia lo spropositato stile di vita che conduce. E non appena gli viene
presentato Clas Greve, proprietario di un meraviglioso Peter Paul Rubens, un
dipinto andato disperso durante la Seconda guerra mondiale, comincia
immediatamente ad accarezzare l'idea del colpo. Ma niente in questa storia
va mai come previsto. E nell'appartamento di Greve, Roger Brown trova sì il
prezioso Rubens, ma anche qualcosa che non cercava affatto. E ben presto
appare evidente che lo scaltro cacciatore di teste altro non è che una povera
preda...
Il ritmo serrato, la suspense e il senso di apprensione che Il cacciatore di
teste provoca in chi legge sono racchiusi tutti in questa sfida, che tiene il
lettore incollato al libro fino all’ultima riga e lo lascia nel dubbio su chi sia
davvero il predatore e chi la preda. Grazie al felice connubio fra il thriller,
l’andamento da caper movie e una velata satira sociale, Il cacciatore di teste
ha dunque tutte le carte in regola per replicare il successo dei precedenti libri
dell’autore.
Chris Adrian, La grande notte, Torino: Einaudi, 2013
In questa rilettura contemporanea del "Sogno di una notte di mezza estate di
Shakespeare", l'ambientazione è l'emancipata San Francisco del 2008. La notte
del solstizio d'estate, la Grande notte, due uomini e una donna salgono
all'insaputa l'uno dell'altro il colle frondoso che ospita il Buena Vista Park con
l'intento vacillante di recarsi a una festa. Tutti e tre hanno il cuore spezzato da
una perdita amorosa devastante. Henry, oncologo pediatrico, cerca di superare
l'abbandono dell'amato Bobby, fuggito da lui a causa delle molte ossessioni che
lo tormentano sin dall'infanzia. Will, un arborista, vorrebbe trovare il modo di
riavvicinarsi alla donna che ama e che l'ha lasciato per colpa dei suoi tradimenti.
E a Molly, commessa in un negozio di fiori, basterebbe trovare tregua
dall'angoscia che l'attanaglia sin dall'inspiegabile suicidio del fidanzato Ryan.
Nessuno di loro raggiungerà il luogo stabilito. Disorientati da prodigi e incanti, i
tre si perdono fra gli alberi e finiscono invischiati nel disastro soprannaturale che
frattanto scuote il parco. Titania, regina delle fate, è impazzita di dolore. Il suo
Bimbo umano, trastullo regalatole dal marito Oberon, ha ceduto alla fragilità
terrena e l'ha lasciata, e lei, per la prima volta nella sua sempiterna vita, ha
dovuto sperimentare in un sol colpo l'impotenza di una mortale, lo strazio di una
madre e l'abbandono di una moglie.
Steve Berry, Il sepolcro segreto, Milano: Nord, 2013
Giamaica, 1504. Sono passati dodici anni da quando Cristoforo Colombo è
sbarcato sulle coste del Nuovo Mondo. Dodici anni di viaggi e scoperte, in cui
l'ammiraglio ha continuato a cercare il luogo giusto. E finalmente l'ha trovato:
quella piccola isola, disabitata e protetta da una foresta inaccessibile, è il
nascondiglio perfetto per celare agli occhi dell'umanità il tesoro che gli è stato
affidato... Florida, oggi. Sono passati otto anni da quando una falsa accusa di
plagio ha stroncato la carriera di Tom Sagan. Otto anni in cui Tom ha perso
tutto: prima il lavoro al Los Angeles Times, poi il premio Pulizer, infine la
moglie. E, proprio quando pensava di aver ormai toccato il fondo, davanti a lui
si spalanca un baratro di angoscia: sua figlia viene rapita. Se vuole
riabbracciarla, Tom deve recuperare un oggetto che la sua famiglia possiede da
tempo immemorabile e che, alla morte del padre, è stato sepolto insieme con
lui. Tom non può che obbedire alle istruzioni dei rapitori tuttavia, non appena ha
tra le mani quel prezioso reperto, capisce di non poterglielo consegnare. Perché
quello è solo il primo indizio per svelare un segreto antichissimo, un segreto che
potrebbe riscrivere la Storia. Un segreto il cui ultimo depositario è stato
Cristoforo Colombo...
Link Charlotte, L'ultima volta che l'ho vista, Milano: Corbaccio, 2013
Galles, 2009. Una calda e bellissima giornata di agosto. Boschi e colline solitarie
da una parte, la potenza del mare dall'altra. Vanessa e Matthew Hard, in viaggiò
da Holyhead a Swansea, si fermano in un parcheggio isolato. L'uomo si
allontana per pochi minuti, e al suo ritorno scopre che la moglie è scomparsa
senza lasciare traccia. Matthew non sa che è stata rapita: il suo sequestratore,
Ryan Lee, la rinchiude in una grotta nella "valle della volpe", un luogo isolato
che lui solo è in grado di raggiungere, ma viene arrestato e incarceralo per un
crimine precedente. Di Vanessa non si sa più nulla, e il marito sprofonda
nell'incubo dell'incertezza. Nessun indizio, nessuna pista concreta. Tre anni
dopo, Ryan viene rimesso in libertà. ma qualcuno pare abbia ordito una trama
spaventosa, un'orribile vendetta per gli errori commessi nel suo passato: sua
madre e la sua ex fidanzata vengono inspiegabilmente aggredite, e un'altra
donna viene rapita "replicando" nei minimi dettagli la scomparsa di Vanessa
Willard.
Cornwell Patricia, Letto di ossa, Milano: Mondadori, 2013
Alberta, Canada. Quando una famosa paleontologa scompare da uno scavo in
cui ci sono i resti di un dinosauro, Kay Scarpetta capisce immediatamente che
questo sarà il suo nuovo caso. Nel frattempo a Boston viene ritrovato un corpo
che rivela degli indizi legati alla sparizione della paleontologa, in particolare
delle tracce di creature risalenti all'era dei dinosauri, nonché ad altri casi insoluti
che sembrano non avere niente in comune tra loro. Cosa e chi c'è dietro tutto
questo? E di chi si può fidare Kay Scarpetta? Il collega investigatore Pete Marino
e il marito Benton Wesley sono entrambi insoddisfatti per come stanno andando
le cose al Cambridge Forensic Center e la nipote Lucy ha un atteggiamento più
riservato e misterioso del solito. Sentendosi tradita da quelli più vicini a lei, Kay
teme questa volta di essere davvero sola di fronte a un nemico scaltro, potente
e temibile che sembra impossibile sconfiggere.
Rendina Claudio, 101 misteri e segreti del Vaticano,Roma: Newton
Compton, 2013
Cardinali corrotti e vescovi mondani, banchieri e faccendieri, Ladri e assassini,
preti pedofili e cortigiane, e perfino antipapi. Sono questi i protagonisti degli
innumerevoli segreti che la storia ufficiale del Vaticano da sempre cerca di
occultare. Tra le Mura Leonine si nascondono verità scioccanti e in gran parte
ancora sconosciute: gli scandali finanziari (IOR, Banco Ambrosiano, i
finanziamenti a Solidarnosc, i rapporti con la Banda della Magliana) e sessuali
(porporati assassinati in casa di prostitute, i troppi casi accertati di pedofilia), i
legami con i poteri occulti e la massoneria, la finta beneficenza per coprire
prestiti e usura, il mercimonio degli annullamenti in Sacra Rota. Ma all'ombra di
San Pietro si sono consumati anche efferati delitti e morti inspiegabili,
dall'omicidio del capo delle guardie svizzere Estermann alla scomparsa, ancora
avvolta nel mistero, di papa Luciani. Claudio Rendina, grande esperto di Storia
della Chiesa, mette in luce i retroscena della Curia e della vita in Vaticano,
concentrandosi in particolare sugli ultimi quattro papi, da Paolo VI a Benedetto
XVI. Cinquant'anni di pontificato in cui si sono verificati alcuni scandali che
hanno scosso la Chiesa di Roma dalle fondamenta.
Rendina Claudio, Vita proibita dei papi, Padova: Alet, 201
Sotto il segno del "sacro", in quanto vicari di Cristo, ma anche sotto il segno del
"profano", in quanto arbitri degli eventi politici ed economici di Roma e di tutto il
mondo, i papi sono sempre stati protagonisti della Storia con la 'S' maiuscola,
Ma quelle contenute nel libro sono le storie narrate a margine della vita dei papi
nei duemila anni dall'investitura di san Pietro a oggi. Sono racconti ambientati
all'epoca delle catacombe e delle persecuzioni dei primi cristiani, o nell'oscuro
Medioevo tra personaggi femminili in veste di "papesse" e antipapi manovrati
dagli imperatori, tra limpide figure di santi e ambigui fautori di crociate dalle
dubbie finalità, dalla "cattività" avignonese allo scisma d'Occidente. Segue poi
l'esaltazione rinascimentale e barocca nella creazione di uno Stato della Chiesa,
che mette in vendita le indulgenze e impone il serraglio degli Ebrei, uno stato
coinvolto in faccende di camorra e processi della Santa Inquisizione, cui la
breccia di Porta Pia non impedirà di rinnovarsi come Santa i Sede nel contesto
della Città del Vaticano.
Rendina Claudio, Guida insolita di Roma, Milano: Newton Compton,
2013
Affrontare una visita di Roma cercando di coglierne tutti gli aspetti, quelli più
visibili e tradizionali e quelli più segreti e particolari, non è facile. La città offre
così tante "chiavi di lettura" e tanti volti da scoprire che inevitabilmente si
impongono delle scelte, delle limitazioni. Questa guida, concepita come una
sorta di manuale enciclopedico articolato alfabeticamente, è uno strumento di
consultazione efficace e completo che vuol soddisfare tutte le curiosità del
lettore dalla A alla Z. Le voci sono centinaia: monumenti, templi, chiese, fori,
obelischi, mura, porte, ponti, palazzi, fontane, musei, gallerie, biblioteche,
istituti culturali, tradizioni, feste, gastronomia. Non c'è tessera di questo
straordinario mosaico che non venga presa in considerazione: l'attenzione è
rivolta all'arte quanto al mito, alla storia quanto alla leggenda e all'aneddotica,
al sacro quanto al profano. Si va dalla Roma archeologica a quella medievale,
rinascimentale, barocca, fino alla moderna e contemporanea; un viaggio
appassionante tra le meraviglie della città di ieri e di oggi, che attraversa vie e
piazze, colli e ville, e coinvolge tutti i grandi protagonisti di un tempo: papi e
imperatori, scrittori e personaggi mitici, santi e artisti.
Tracy Brian, Il segreto è credere in se' stessi, Milano: Newton, TEA 2013
Perché alcune persone riescono nella vita più di altre? È fortuna? Per Brian Tracy
è semplicemente questione di autostima. In questo libro, partendo dallo studio
di persone di successo, del loro modo di pensare e di comportarsi, spiega come
sviluppare l'autostima, come incrementarla e preservarla. Grazie ai suoi consigli,
chiari e immediati, sarà possibile mettere a fuoco i propri obiettivi, scoprire le
proprie risorse e potenzialità, e soprattutto imparare a crederci.
Senate Melissa, Ricette segrete della cucina dell'amore, Milano:
Corbaccio, 2013
Tutti a Blue Crab Island, nel Maine, chiamavano Camilla la dea dell'amore
perché, con il suo talento di veggente era riuscita a salvare matrimoni in crisi.
Ma Camilla non era solo un'indovina, era soprattutto una bravissima cuoca,
amante della cucina italiana e delle sue specialità. Agli studenti della sua scuola
di cucina suggeriva di aggiungere sempre nella pentola un ingrediente segreto:
un ricordo triste, un pensiero felice, un fervido desiderio. Questo rendeva uniche
le ricette e faceva sì che si realizzassero le speranze di chi le eseguiva. Holly,
sua nipote, aspetta da anni l'uomo giusto: al suo vero grande amore, le ha
predetto la nonna, piacerà un piatto particolare dal sapore molto intenso... La
ricerca diventa sempre più complicata e Holly sembra destinata alla solitudine.
Quando però eredita la scuola di cucina di Camilla e il suo ricettario, Holly
impara come trovare la propria strada. Scoprirà che gli ingredienti essenziali
della vita sono in realtà costituiti da un intreccio di trame: ricordi, sogni e
speranze si legano a formare il romanzo della vita di ognuno dandoci la
possibilità di scoprire la vera ricetta della felicità che si nasconde in noi.
Nicoletti Gianluca, Una notte ho sognato che parlavi, Milano: Mondadori,
2013
ueste pagine narrano la storia quotidianamente e banalmente vera di Tommy,
un simpatico e riccioluto adolescente autistico. E del suo straordinario rapporto
con il padre, Gianluca Nicoletti. Di un bambino che a tre anni era tanto buono e
silenzioso - forse persino troppo - e di suo padre che, quando un
neuropsichiatra sentenziò: "Suo figlio è attratto più dagli oggetti che dalle
persone", non trovò tutto ciò affatto strano. (In fondo, era stato così anche per
lui: aveva cominciato a parlare tardissimo e ora si guadagnava da vivere proprio
parlando; quindi, prima o poi, pure Tommy avrebbe iniziato a farsi sentire.) In
seguito, con l'arrivo dell'adolescenza, le cose in famiglia improvvisamente
cambiarono: quel bambino taciturno diventa un gigante con i peli, forzuto,
talvolta aggressivo, spesso incontrollabile, e Gianluca, chiamato in causa dalla
moglie sconfortata, si scopre - suo malgrado - un genitore felicemente
indispensabile. "Il padre di un autistico di solito fugge. Quando non fugge, nel
tempo lui e il figlio diventano gemelli inseparabili. Tommy è la mia ombra
silenziosa" scrive Nicoletti. "È un oracolo da ascoltare stando fermi, e senza
troppo arrabattarsi a farlo agitare sui nostri passi. Molto più interessante è
respirarlo e cercare di rubare qualcosa del suo segreto d'immota serenità." E
allora ecco il racconto dolceamaro, sempre franco e disincantato, di un piccolo
universo quotidiano...
Recalcati Massimo, Il complesso di Telemaco, Milano: U. Hoepli, 2012
Edipo e Narciso sono due personaggi centrali del teatro freudiano. Il figlio-Edipo
è quello che conosce il conflitto con il padre e l'impatto beneficamente
traumatico della Legge sulla vita umana. Il figlio-Narciso resta invece fissato
sterilmente alla sua immagine, in un mondo che sembra non ospitare più la
differenza tra le generazioni. Le nuove generazioni appaiono sperdute tanto
quanto i loro genitori. Questi non vogliono smettere di essere giovani, mentre i
loro figli annaspano in un tempo senza orizzonte. Telemaco, il figlio di Ulisse,
attende il ritorno del padre; prega affinché sia ristabilita nella sua casa invasa
dai Proci la Legge della parola. In primo piano una domanda inedita di padre,
una invocazione, una richiesta di testimonianza che mostri come si possa vivere
con slancio e vitalità su questa terra. Il processo dell'ereditare, della filiazione
simbolica, sembra venire meno e senza di esso non si dà possibilità di
trasmissione del desiderio da una generazione all'altra e la vita umana appare
priva di senso. Eppure è ancora possibile, nell'epoca della evaporazione del
padre, un'eredità autenticamente generativa: Telemaco ci indica la nuova
direzione verso cui guardare, perché Telemaco è la figura del giusto erede. Il
suo è il compito che attende anche i nostri figli: come si diventa eredi giusti? E
cosa davvero si eredita se un'eredità non è fatta né di geni né di beni, se non si
eredita un regno?
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Novità maggio 2013 - Biblioteche comunali fiorentine