GLI ANNI OTTANTA
CRONOLOGIA
Il quadro storico-sociale
1980
Strage alla stazione di
Bologna.
1980 Un DC-9 Itavia precipita
in
circostanze
inspiegabili vicino Ustica.
1981 Svelati tutti i nomi della
P2.
1982 Assassinato dalla mafia il
generale Dalla Chiesa.
1983 Primo governo Craxi.
La tv italiana degli anni ‘80
1980
1981
1984
Dal 1970 al 1980 gli
abbonamenti tv crescono
del 28% e raggiungono
quota 13 milioni.
L’Italia davanti alla tv si
commuove per Alfredino, il
bimbo caduto in un pozzo
vicino a Vermicino.
La Rai vara il servizio
Televideo.
CRONOLOGIA
Il quadro storico-sociale
1984
1984
1989
Bossi costituisce la Lega
Lombarda.
Enzo Tortora viene
coinvolto in un
gigantesco blitz
anticamorra e arrestato.
Sarà assolto dopo una
lunga detenzione.
Nasce il CAF: accordo
tra Craxi, Fanfani e
Andreotti.
La tv italiana degli anni ‘80
1984
1986
1988
1989
Nasce Videomusic, la prima
tv musicale italiana
ed europea.
Nasce l’Auditel, società
mista (Rai-private) per il
rivelamento dell’ascolto
televisivo.
La Rai ha il 47,4% di ascolto
per l’intera giornata contro
il 37,4% della Fininvest.
Nasce Blob.
SUA EMITTENZA
SILVIO BERLUSCONI
SUA EMITTENZA
SILVIO BERLUSCONI
1978
Acquisto de “Il Giornale” e dell’emittente
televisiva TeleMilano
1979
Fondazione di Rete Italia, società per la
produzione e la compravendita di
programmi tv.
1979
Fondazione di Publitalia ‘80, concessionaria
pubblicitaria.
SUA EMITTENZA
SILVIO BERLUSCONI
1980 Nasce
Canale
5 dalla fusione di 5 emittenti locali
(TeleMilanocavo, A&G Television, VideoVeneto,
TeleTorino,
TeleEmilia-Romagna). Al Centro-Sud l’emittente
assume il
nome
di
Canale
10.
Inizialmente
la
programmazione,
preregistrata, viene distribuita
tramite cassette dal centro
operativo
di
TeleMilano
(syndication).
SUA EMITTENZA
SILVIO BERLUSCONI
1982
1984
1984
,
Acquisto di Italia 1, dall’editore Rusconi.
Acquisto di Retequattro, dall’editore Mondadori.
Oscurate le tre reti Fininvest (perché trasmettono
in un ambito che eccede il locale contravvenendo
alla legge n. 103 del ‘75 e alla successiva sentenza
della Corte Costituzionale del ‘76 ) dai pretori di
Roma, Torino e Pescara. Il “decreto Berlusconi”
emanato dal capo del governo Bettino Craxi,
consentirà alle emittenti di riprendere le
trasmissioni.
LA NEOTELEVISIONE
«[Con la Neotelevisione] entra in crisi il
rapporto di verità fattuale su cui riposava la
dicotomia tra programmi d’informazione e
programmi di finzione e questa crisi tende
sempre più a coinvolgere la televisione nel
suo complesso trasformandola da veicolo
di fatti (ritenuto neutrale) in apparato per la
produzione di fatti, da specchio della realtà
a produttore di realtà»
«La caratteristica principale della Neo
TV è che essa sempre meno parla
(come la Paleo TV faceva o fingeva
di fare) del mondo esterno. Essa
parla di se stessa e del contatto che
sta stabilendo col proprio pubblico»
U. Eco, Tv: la trasparenza perduta, in Id., Sette anni di desiderio, Bompiani, Milano 1983.
LA NEOTELEVISIONE
• Sviluppo tecnologia e mercato dei media (a partire
dall’affermazione del telecomando e del videoregistratore).
L’apparecchio tv non è più solo nelle case.
• Aumento degli apparecchi domestici e loro diversificazione
(televisore – spesso più di uno -, monitor portatile, videoproiettore
per locali pubblici, ecc.). Il passaggio dalla Paleo alla NeoTv è anche
un salto quantitativo e qualitativo delle caratteristiche del
televisore.
• Moltiplicazione dei canali, con l’emergere di emittenti private locali
e poi nazionali, cui si lega lo sviluppo impetuoso della pubblicità
televisiva.
• Aumento dei tempi di trasmissione, fino alla copertura totale (24
ore al giorno).
LA NEOTELEVISIONE
• Polifunzionalità dello schermo televisivo e introduzione di nuovi
terminali collegabili (televideo, regolazione a distanza,
videoregistratore, telecamere a circuito chiuso, ecc.).
• Concorrenza delle reti tra loro, e in particolare tra emittenti
private e servizio pubblico Rai. Concorrenzialità significa
l’inseguimento dell’audience con tutti i metodi possibili:
espansione dell’offerta, specializzazione della programmazione
(reti di genere: CNN, dal 1980, solo informazione; MTV, dal 1981,
solo videoclip, ecc.), abbattimento dei tabù rappresentativi
(aumento del sesso soft e hard, compiacimento della violenza
anche nell’informazione). Da qui, la conseguente evoluzione del
concetto stesso di servizio pubblico.
LA NEOTELEVISIONE
Per riassumere:
• Autoriflessività
• Evidenza dell’enunciazione (la verità della trasmissione, attestata
dallo sguardo-in-macchina dell’enunciatore o dall’esibizione delle
tecnologie di ripresa, è più importante della verità di ciò che viene
trasmesso).
• Non trasparenza del rapporto informazione-fiction (gli eventi “reali”
sono predisposti ai fini della ripresa televisiva).
• Coinvolgimento “folk” dello spettatore (rivalutazione dei dialetti,
emergenza delle minoranze etniche, ritorno dei localismi).
• Elasticizzazione del tempo (determinata in parte dalla miscela di
programmi con differenti ritmi interni, in parte da ciò che oggi si
chiama zapping).
LA NEOTELEVISIONE
PALEOTELEVISIONE
•
•
•
•
Monopolio pubblico
Tv come elettrodomestico
Generi identificabili
Censura di avvenimenti
considerati inaccettabili o
comunque non conformi
allo spirito pedagogico del
mezzo
NEOTELEVISIONE
•
•
•
•
Concorrenza
Tv come interfaccia
Commistione tra generi
Rimozione di avvenimenti
considerati sgradevoli o
noiosi
LA NEOTELEVISIONE
PALEOTELEVISIONE
• Emittente-destinatario:
rapporto didatticopedagogico (gerachico,
paternalistico,
monodirezionale)
• Tv come prolungamento del
ruolo della famiglia e/o
della scuola
• Funzioni di apprendimento
(far sapere) e spettacolo (far
vedere)
NEOTELEVISIONE
• Emittente-destinatario:
rapporto fiduciario
(negoziale,
complice/conviviale,
fondato sull’iterazione)
• Tv come luogo di vita
(quotidianizzazione del
tempo televisivo)
• Fidelizzazione dello
spettatore
LA NEOTELEVISIONE
PALEOTELEVISIONE
NEOTELEVISIONE
• Spettatore passivo (pubblico
da educare)
• Consumo da misurare in
gradimento e qualità
• Consumo tv festivo (la
programmazione tv
scandisce i tempi della
quotidianità)
• Spettatore attivo (audience
da conquistare e fidelizzare)
• Consumo da misurare in
quantità
• Consumo tv feriale e
quotidiano (la quotidianità
scandisce i tempi della
programmazione tv)
LA NEOTELEVISIONE
PALEOTELEVISIONE
NEOTELEVISIONE
• La “verità” dei fatti precede
il racconto televisivo
• La vita come modello da
rappresentare
• L’effetto di verità della
costruzione televisiva
influenza i fatti
• La tv come vita da
ricostruire artificialmente
• Grammaticalizzazione della
quotidianità (quotidianità
come fonte della
comunicazione e come
oggetto rappresentato)
Fonte: R. Stella, Box Populi. Il sapere e il fare della neotelevisione, Donzelli, Roma 1999.
I GENERI E I PROGRAMMI
LA TV-VERITÀ
Telefono giallo (dal 29 settembre
1987, martedì ore 20.30, Raitre)
Chi l’ha visto?
(dal 30 aprile 1989,
domenica ore 20.30,
Raitre)
L’etichetta tv-verità è utilizzata a partire dagli anni ‘80 per identificare tutta una
serie di programmi che fanno della rappresentazione della realtà una cifra
espressiva specifica. Telefono giallo e Chi l’ha visto? partono da un fatto reale (un
crimine insoluto o la scomparsa di una persona), ne ricostruiscono fasi e momenti
salienti grazie a brevi segmenti di fiction e poi chiedono al telespettatore di fornire
indicazioni o indizi per risolvere concretamente il caso.
IL TELEQUIZ
Il pranzo è
servito
(dal 13 settembre
1982, da lunedì a
venerdì ore 12.40,
Canale 5)
Conduzione:
Corrado Mantoni,
Claudio Lippi (dal
1990), Davide
Mengacci (dal 17
agosto 1992)
Il pranzo è servito segna il definitivo passaggio di Corrado all’emittente privata, e
grazie al suo successo consolida la fascia del mezzogiorno, televisivamente
inesistente fino a quel momento e “frequentata” soprattutto da casalinghe. Si tratta
di un quiz senza pretese e senza ambizioni spettacolari, con domande facili facili e
giochini semplici, accomodati dal conduttore, che assegna vincite modeste a chi
riesce a completare un tabellone (che rappresenta un pranzo completo) scoprendo
le giuste caselle.
IL VARIETÀ
Drive in
(dal 14 ottobre 1983,
venerdì ore 21.30, Italia 1;
dal 1984, domenica ore
20.30)
Ideazione: Antonio Ricci
Con: Ezio Greggio, Enrico
Beruschi, Gianfranco
D’Angelo, Carmen Russo,
ecc.
Un studio gremito di prosperose ragazze fast food,
auto e un pubblico giovane dalla risata pungente e
mordace. D’Angelo e Greggio garantiscono una
sorta di continuità a una trasmissione spezzata in
vari numeri. Il ritmo della trasmissione è scandito
dagli stacchi pubblicitari, di cui il programma mostra
di saper far propria la frenesia, l’immediatezza,
l’efficacia nel captare l’attenzione.
IL VARIETÀ
Quelli della notte
(dal 29 aprile 1985, da lunedì a venerdì ore
22.45, Raidue)
Autori: Renzo Arbore, Ugo Porcelli
Conduzione: Renzo Arbore con Massimo
Catalano, Maurizio Ferrini, Andy Luotto,
Marisa Laurito, Nino Frassica, ecc.
Recuperando la tradizione pura del varietà
attraverso la riproposizione di scenette e gag,
Arbore realizza un prodotto nuovo e originale,
frutto di una innovativa contaminazione tra i
generi (varietà, talk show, spettacolo
musicale), in cui, grazie a una sapiente
conoscenza del linguaggio televisivo, la
ripetitività dei personaggi e dei cliché verbali e
gestuali acquista forza e intensità.
LA FICTION
La piovra (1984)
Regia: Damiano
Damiani
Interpreti
principali:
Michele Placido,
Barbara De Rossi,
Florinda Bolkan.
6 puntate dall’11
marzo 1984,
domenica e lunedì
ore 20.30, Raiuno
Nel corso delle 10 edizioni (dal 1984 al 2001), La piovra si è imposta come una delle
produzioni di fiction della Rai di maggior successo, ottenendo consensi in Italia e all’estero,
dove è stata venduta a circa ottanta televisioni. A livello di contenuto, mischia elementi
diversi: l’aderenza alla verità, ovvero il filone dell’impegno civile, il genere poliziesco e
d’azione, ed elementi tipici del feuilleton come il melodramma, il mistero, la contrapposizione
tra bene e male, la presenza di un eroe e del proprio antagonista.
LA FICTION D’IMPORTAZIONE
Charlie’s
Angels
(in Italia dall’11
ottobre 1979 su
Antenna nord;
dal 5 marzo
1985, da lunedì
a venerdì ore
19.00, Italia 1)
Dallas
(in Italia dal 14
febbraio 1981,
mercoledì ore
22.30, Rete 1; dal
10 settembre ‘81
Canale 5 e poi
Retequattro)
Miami Vice
(in Italia dal 13
aprile 1986,
domenica ore
20.30, Raidue)
GLI ANNI NOVANTA
CRONOLOGIA
Il quadro storico-sociale
1990
1990
1992
Svolta del PCI di Occhetto
che cambia nome in PDS.
Nasce Rifondazione Comunista.
Esplode il caso Gladio, una
struttura parallela ai servizi
segreti, sospettata di
implicazioni in trame
cospirative ed episodi
stragistici.
Arrestato il presidente del
Pio Albergo Trivulzio, Mario
Chiesa, mentre intasca una
tangente di sette milioni: ha
inizio l’inchiesta “Mani
pulite”.
La tv italiana degli anni ‘90
1990
1991
1992
La legge Mammì (n. 223 del 6
agosto) conferma gli assetti
proprietari delle frequenze
radiotelevisive e pone limiti alle
concentrazioni fra Tv e
quotidiani.
Nasce Tele+ il primo canale
televisivo italiano criptato.
Il governo assegna le
frequenze televisive: le
Tv escluse avviano una
battaglia legale.
CRONOLOGIA
Il quadro storico-sociale
1992
1994
1995
1996
1997
1999
Uccisi in un attentato mafioso a
distanza di pochi mesi, i giudici
Falcone e Borsellino.
Silvio Berlusconi entra in politica:
Forza Italia vince le elezioni e forma
un governo con AN, Lega e CCD.
Nasce l’Ulivo.
Il centrosinistra vince le elezioni
politiche: Prodi forma il nuovo
governo.
Migliaia di profughi in fuga
dall’Albania sbarcano sulle coste
italiane.
Scade il mandato di Scalfaro alla
presidenza della Repubblica: gli
succede Carlo Azeglio Ciampi.
La tv italiana degli anni ‘90
1993
1995
1995
1997
1999
1999
Nasce Stream, la prima pay per view
italiana, e avvia un esperimento di
video on demand a Roma e Milano.
Indetti quattro referendum sulle
televisioni per l’abolizione della legge
Mammì: vincono i “no”.
Nasce il servizio satellitare digitale
DSTV (in seguito chiamato D+).
La legge Maccanico (n. 249/1997)
istituisce l’Autorità per le
telecomunicazioni e avvia la riforma
del sistema televisivo.
Siglato l’accordo sulla piattaforma
digitale unica.
Limiti antitrust per il calcio criptato
(60% per ciascun soggetto per
l’acquisizione delle partite di serie A).
I GENERI E I PROGRAMMI
IL REALITY SHOW
Reality di prima generazione:
• Emotainment (emotional+entertainment)
Indica quei programmi dove è centrale la
dimensione emotiva e passionale per
creare occasioni di spettacolo. La
struttura di questi programmi vede la
partecipazione di persone comuni che in
televisione, o attraverso al televisione,
mettono in scena i propri sentimenti.
• Dating show (dall’inglese to date “avere
un appuntamento”)
Al centro del programma c’è l’idea che la
televisione possa far incontrare e magari
innamorare due persone. Nella tv italiana
questo tipo di programma ha avuto
successo all’inizio degli anni ‘80 con M’ama
non m’ama e Il gioco delle coppie.
1995,
Raiuno
(dal
27
febbraio
1994,
domenica ore 20.30, Canale 5)
IL REALITY SHOW
I reality di seconda
generazione
Grande fratello
(prima edizione: da giovedì 14 settembre
2000 ore 21.00, Canale 5)
Il Grande fratello ha rivoluzionato non solo il
genere del reality show, ma l’intero sistema dei
generi televisivi. Questa categoria di reality,
partendo da un elemento di innovazione
rappresentato dalla possibilità di “spiare” il
comportamento delle persone per 24 ore al
giorno, ha preso in prestito, rielaborato e
ibridato elementi provenienti da generi diversi:
la presenza di un meccanismo di game, a
eliminazione progressiva dei partecipanti decisa
dal pubblico a casa attraverso sistemi di voto
multimediali;
oppure
le
modalità
di
presentazione dei personaggi e delle loro
relazioni che ricalcano da vicino le formule della
fiction seriale, in particolare la soap opera.
IL REALITY SHOW
I reality di seconda
generazione
Una declinazione dell’idea del
Grande fratello, è il “talent show”,
dove il reality si basa non sulla
resistenza
dei
partecipanti
a
convivenze forzate o a difficoltà di
ordine fisico, bensì è incentrato sul
percorso di sviluppo e apprendimento
di abilità spettacolari (canto, ballo,
recitazione, ecc.). Programmi come
Amici di Maria De Filippi in cui i
concorrenti sono seguiti nelle lezioni
con i vari professionisti incaricati di
educarli nelle diverse discipline e
nelle performance che effettuano e
sulla base delle quali vengono poi
giudicati dal pubblico a casa.
Saranno famosi – Amici di Maria De
Filippi
(dal 17 settembre 2001, da lunedì a
venerdì ore 14.20, Italia 1; dal 19 marzo
2002, martedì ore 21.00, Italia 1)
DAL TELEQUIZ AL GAME SHOW
Chi vuol
essere
milionario?
(da lunedì 22
maggio 2000,
ore 19.00,
Canale 5)
Ai tempi di Lascia o raddoppia? lo spettacolo era la sapienza. In una società che
non aveva conosciuto la scolarizzazione di massa, il conoscere, il sapere erano
qualità molto rare. Il concorrente diventava il personaggio, il fenomeno da
ammirare, era colui che aveva dedicato tutta la sua vita alla conoscenza di un
determinato argomento e trovava nel mostrarsi al pubblico televisivo un’occasione
di riscatto.
DAL TELEQUIZ AL GAME SHOW
L’eredità
(dal 29 luglio 2002,
ore 19.00, Raiuno)
Conduzione:
Amadeus
Oggi lo spettacolo non è più la sapienza, è la comprensione. A cui tutti, ragionando
un po’, possono accedere. Si pensi all’utilizzo delle risposte multiple che
accompagnano a una più facile risoluzione del quesito; i tempi sono inoltre dilatati e
viene abbandonato l’assioma della “prima risposta è quella giusta” per dar spazio al
pensiero del concorrente che è invitato a ragionare ad alta voce sulla domanda e a
mettere in scena il percorso che lo conduce allo scioglimento dell’arcano.
LA FICTION
La serie
Le serie tv sono composte da episodi
della durata variabile, in media da 45
a 60 minuti, con storie
autoconclusive, dove l’elemento di
continuità è dato dalla presenza di
personaggi e luoghi che non variano
molto durante la stagione. Una
stagione di solito prevede 22/24
episodi anche se non sono rare
prime stagioni da 12 episodi.
Sono i cosiddetti telefilm che hanno avuto il loro massimo successo in
Italia negli anni Ottanta quando si importò l’enorme produzione
statunitense che aveva alle spalle già anni di produzione. È il caso della
serie Colombo (in Italia dal 16 febbraio 1979, venerdì ore 20.30, rete 2)
LA FICTION
La serie serializzata
La serie serializzata è
un formato seriale che
ibrida la storia
autoconclusiva, propria
della serie (la linea
verticale, i cosiddetti
“casi di puntata”) con
storyline che
proseguono lungo tutto
l’arco stagionale (la
linea orizzontale).
Un esempio italiano è Distretto di polizia, la cui prima edizione è andata in onda
dal 26 settembre 2000 (martedì ore 21.00, Canale 5). Ma è anche il caso di
Carabinieri, RIS, ecc.
LA FICTION
La serie all’italiana
Il maresciallo Rocca
(dal 16 gennaio 1996, martedì ore
20.50, Raidue)
La serie all’italiana è
caratterizzata dalla presenza di
un protagonista unico,
dall’articolazione in 6-8 episodi
da 90 minuti, in cui si mescola
la struttura della serie classica
(personaggi e ambienti
ricorrenti, casi legati ai singoli
episodi) con la presenza di una
vicenda personale del
protagonista, costruita su un
arco narrativo che si conclude
al termine delle 6-8 puntate.
LA FICTION
Il serial
(in Italia dal 4
giugno 1990,
da lunedì a
venerdì, ore
14.30, Raidue;
poi dal 1993,
ore 13.45,
Canale 5)
(in Italia dal 25
gennaio 1982, da
lunedì a venerdì ore
14.00, Canale 5, poi
Retequattro)
Il serial racconta una storia non autoconclusa nell’arco del singolo episodio ma di
durata stagionale. È incentrato su uno o più personaggi fissi, talvolta aggregati in
clan familiari o dinastie di potere, di cui vengono raccontate le vicende. Partendo
da una storia di fondo si sviluppano infinite sotto-storie che si protraggono per
parecchi episodi. Così, ogni episodio è legato al precedente e a quello successivo
obbligando lo spettatore a seguire tutti gli episodi per non perdere il filo delle
storie. Sottogeneri del serial sono la soap opera e la telenovela.
LA FICTION
La soap all’italiana
Dal real drama britannico la soap italiana
eredita una certa propensione al realismo
quotidiano e ambientale.
La produzione italiana di lunga
serialità ha inizio nel 1997 con
Un posto al sole. La soap
all’italiana ha il merito di aver
introdotto in Italia il concetto di
produzione seriale a basso
costo, ribadendo
contemporaneamente il
bisogno di “localismo” di una
parte del pubblico televisivo.
Dagli Usa eredita il modello
della daily soap, con puntate
giornaliere di mezz’ora
trasmesse durante le ore
diurne. Fa eccezione Un posto
al sole, collocato inizialmente
alle 18.20 poi spostato alle
20.30 a ridosso del prime time.
LA FICTION
La miniserie
La miniserie, da 2 a 8 puntate di
media, sono la forma seriale
preferita in Europa. Di diretta
derivazione dal feuilleton e
romanzo d’appendice
dell’Ottocento, la miniserie
racconta in un numero breve di
episodi una storia conclusa.
Gli argomenti preferiti sono stati in passato i
classici della letteratura europea mentre negli
ultimi anni si sono trattati spesso argomenti
d’attualità. È il caso di Ultimo (1998, 2x90’), Uno
bianca (2001, 2x90’).
LA FICTION
Il film-tv
Il film-tv presenta una storia
compiuta priva di caratteri di
serialità, la cui durata è di circa
90’. È il modello più direttamente
legato al cinema. Nell’arco di due
o tre ore ci viene raccontata una
storia completa e autoconclusa.
Un esempio diverso è rappresentato da Il commissario Montalbano (1999),
composto da una serie di film-tv, di durata e taglio cinematografico e con una
storia autoconclusa per ogni episodio. La continuità è data dalla presenza dello
stesso personaggio principale e dalle location. Questo prodotto può essere
considerato anche un’ibridazione tra il film-tv e la serie classica.
BIBLIOGRAFIA
Storia e analisi della televisione
• F. Casetti, F. Di Chio, Analisi della televisione, Bompiani, Milano 1998.
• M.W. Bruno, Neotelevisione. Dalle comunicazioni di massa alla massa di
comunicazioni, Rubbettino, Soveria Mannelli 1994.
• A. Grasso (a cura di), Televisione, Garzanti, Milano 1996.
• A. Grasso, Storia della televisione italiana, Garzanti, Milano 2000.
• A. Grasso, M. Scaglioni, Che cos’è la televisione. Il piccolo schermo fra cultura e
società: i generi, l’industria, il pubblico, Garzanti, Milano 2003.
• A. Grasso, Il bel paese della tv. Viaggio nell’Italia delle emittenti locali, RCS, Milano
2004.
• F. Monteleone, Storia della radio e della televisione in Italia. Costume, società e
politica, Marsilio, Venezia 1995.
• M. Morcellini (a cura di), Il Mediaevo. TV e industria culturale nell’Italia del XX
secolo, Carocci, Roma 2000.
BIBLIOGRAFIA
I generi televisivi
• G. Grignaffini, I generi televisivi, Carocci, Roma 2004.
• B. Scaramucci, C. Ferretti, La vita è tutta un quiz. Da “Lascia o raddoppia?” ad oggi,
Rai-Eri, Roma 2005.
I format
• P. Taggi, Morfologia dei format televisivi. Come si fabbricano i programmi di
successo, Rai-Eri, Roma 2007.
Il reality
• S. Cavicchioli, I Pezzini, La tv verità. Da finestra sul mondo a panopticon, Rai-Eri,
Roma 1993.
• C. Demaria, L. Grosso, L. Spaziante, Reality Tv. La televisione ai confini della realtà,
Rai-Eri, Roma 2002.
La fiction
• F. Casetti (a cura di), L’immagine plurale. Serialità e ripetizione nel cinema e nella
televisione, Marsilio, Venezia 1984.
BIBLIOGRAFIA
La fiction
• P. Braga, Dal personaggio allo spettatore. Il coinvolgimento nel cinema e nella
serialità televisiva americana, FrancoAngeli, Milano 2003.
• P. Braga, Er. Sceneggiatura e personaggi. Analisi della serie che ha cambiato la Tv,
FrancoAngeli, Milano 2008.
• D. Cardini, La lunga serialità televisiva. Origini e modelli, Carocci, Roma 2004.
• E. De Blasio, M. Sorice, Cantastorie mediali. La fiction come story teller della
società italiana, Dino Audino, Roma 2004.
• P. Douglas, Scrivere le grandi serie Tv, Dino Audino, Roma 2006.
• F. Dupont, Omero e Dallas. Narrazione e convivialità dal canto alla soap-opera,
Donzelli, Roma 1993.
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