L’etica di Aristotele Lavoro realizzato da Maria Luisa Mazzieri per “Progetto Docente” Il fine dell’agire umano L’agire umano si pone sempre come fine il raggiungimento di un bene In qualche caso i beni sono ricercati in vista di altri beni (è questo il caso della ricchezza) Deve però esistere un bene supremo che Aristotele identifica con la felicità (έυδαμονία) Aristotele definisce la felicità come “attività dell’anima secondo virtù” La classificazione delle VIRTÙ proposta da di Aristotele si sviluppa a partire dalla sua concezione dell’anima L’ANIMA PUÒ ESSERE VEGETATIVA SENSITIVA RAZIONALE I diversi tipi di anima caratterizzano le specie viventi VEGETATIVA SENSITIVA RAZIONALE Presiede alle funzioni riproduttive e nutritive Presiede alle funzioni sensibili Presiede alle funzioni intellettuali Presente in tutti gli esseri viventi: vegetali e animali Presente solo negli animali Propria solo dell’uomo L’anima e la classificazione delle virtù L’anima VEGETATIVA, non avendo alcun rapporto con la ragione, non è coinvolta nell’etica, che mette in gioco soltanto le due funzioni superiori dell’anima stessa Dall’anima SENSITIVA dipende la facoltà desiderativa, ovvero la capacità di provare desideri e passioni, che deve essere diretta dalla ragione; ad essa si riferiscono quelle che Aristotele chiama VIRTÙ ETICHE Dell’anima RAZIONALE sono proprie delle virtù specifiche, quelle che Aristotele chiama VIRTÙ DIANOETICHE LE VIRTÙ ETICHE Vengono definite da Aristotele come : Disposizioni o abiti virtuosi del carattere permettono la vittoria della ragione sugli impulsi perseguono la giusta misura tra due eccessi si manifestano come “abitudini” e si sviluppano con l’esercizio fissano il fine dell’atto morale la principale virtù etica è la giustizia ● Contro la morale aristocratica tradizionale, secondo cui la virtù è innata, secondo Aristotele essa non è un semplice dono di natura, ma richiede un costante esercizio ● Contro l’intellettualismo etico a lui precedente (ad esempio di Socrate e di Platone), per Aristotele la virtù non può derivare soltanto dalla conoscenza teoretica del bene, ma richiede l’intervento della volontà LE VIRTÙ DIANOETICHE Aristotele distingue due diverse facoltà proprie dell’anima razionale: La prima è detta FACOLTÀ CALCOLATIVA : più strettamente pratica; si occupa di ciò che è in nostro potere. Essa comprende: •arte (τέχνη) = capacità di produrre un oggetto •saggezza (φρόνησις) = capacità di agire secondo ragione; ha il compito di determinare il giusto mezzo tra due estremi viziosi LE VIRTÙ DIANOETICHE La seconda viene definita FACOLTÀ SCIENTIFICA: è unicamente teorica; studia ciò che non dipende da noi e che non può essere diverso da come è. Essa comprende: •scienza (έπιστήμη)= capacità dimostrativa (apodittica) •intelligenza (νούσ)= capacità di cogliere i principi primi delle scienze L’unione di scienza + intelligenza viene definita da Aristotele SAPIENZA LE VIRTÙ DIANOETICHE La principale virtù propria della FACOLTÀ CALCOLATIVA è la saggezza (φρόνησις) Dirige la vita morale È rivolta alle cose sensibili Collabora con la virtù etica Fissa i mezzi per realizzare l’atto morale È alla portata di tutti LE VIRTÙ DIANOETICHE La principale virtù propria della FACOLTÀ SCIENTIFICA è la sapienza (σοφία) consiste nella contemplazione delle realtà soprasensibili rappresenta il sommo bene per l’uomo, cioè la massima felicità è propria soltanto del filosofo non basta a garantire la saggezza Contro le tesi espresse da Platone nella “Repubblica” (= il filosofo deve governare, perché solo chi conosce la giustizia può rendere giusto lo Stato) Aristotele pensa che la sapienza, propria di pochi uomini, non si accompagni necessariamente alla saggezza, che è la dote più importante per chi governa SINTESI FINALE ANIMA: VEGETATIVA SENSITIVA RAZIONALE Virtù dianoetiche Facoltà Calcolativa = Saggezza Facoltà scientifica Scienza + Intelligenza = Sapienza Virtù etiche Disposizione a scegliere il giusto mezzo La principale virtù etica è la giustizia Pur attribuendo grande importanza sia alla saggezza che alla sapienza, Aristotele sostiene che l’esercizio della SAPIENZA, ossia la vita del filosofo, sia la più degna di essere vissuta e che procuri la massima felicità FINE L’etica di Aristotele Lavoro realizzato da Maria Luisa Mazzieri per “Progetto Docente”