A CURA DELLA PROF.SSA
MARIA ISAURA PIREDDA

I romanzi di Zola furono tradotti in
Italia a partire dal 1876

Suscitarono polemiche (per la
descrizione degli ambienti degradati)
ma anche interesse

Da un’originale interpretazione del
Naturalismo francese nacque in Italia il
Verismo

Si basava sull’attenzione al “vero”, alla
vita quotidiana della gente, alle
problematiche sociali

Gli scrittori veristi si soffermavano
specialmente sulle miserie
economiche e sociali del
Mezzogiorno d’Italia all’indomani
dell’Unità (1861).

La tecnica narrativa che caratterizza il Verismo è
l'utilizzo del "principio dell'impersonalità", che
consente all'autore di porsi in un'ottica di distacco
nei confronti dei personaggi e dell'intreccio del
racconto.

L'impersonalità narrativa è propria di una
narrazione distaccata, rigorosamente in terza
persona e priva di commenti o intrusioni da parte
dell'autore
ANALOGIE TRA
NATURALISMO E VERISMO
a)
Attenzione all’ambiente sociale
b)
Osservazione delle passioni umane
come nascono e si manifestano
c)
Trasformazione della letteratura in
un’indagine scientifica

I Veristi interpretano in modo più elastico il
rigore scientifico dei Naturalisti

Per i Veristi italiani più importante del
decadimento individuale è la crisi sociale e
culturale di una grande area storicamente
messa ai margini, il Mezzogiorno
LA SCOPERTA DEL
MEZZOGIORNO CONTADINO

I Naturalisti prediligevano lo
scenario parigino con i sobborghi
industriali

I Veristi invece la vita delle
popolazioni contadine nelle diverse
realtà regionali

Gli scrittori veristi (che erano in gran
parte siciliani) constatano
personalmente la gravità della crisi
sociale ed economica del Meridione

La loro narrativa testimonia la vita
delle campagne (non delle città come
per i Naturalisti francesi)
PESSIMISMO CONTRO OTTIMISMO

I Naturalisti erano ottimisti (come i
Positivisti che credevano nel progresso)

I Veristi esprimono un senso di
impotenza, di rassegnato pessimismo
nei confronti della miseria delle plebi
contadine
MERITI DELLA
LETTERATURA VERISTA

I Veristi rinnovarono in profondità i temi e il
linguaggio tradizionale della letteratura,
promuovendo una maggiore semplicità di
espressione

Essi adottarono forme lessicali più vicine
al parlato e generi narrativi nuovi, come
il “bozzetto” (cioè la novella d’ambiente)
LIMITI DELLA
LETTERATURA VERISTA

Spesso negli scritti veristi (ad eccezione di
Verga) ricorre un tono di superiorità,
tipico di chi contempla dall’alto le sorti di
esseri inferiori, limitandosi quasi solo a
compiangere, senza un autentico tentativo
di comprensione dal di dentro.
GLI SCRITTORI VERISTI
LUIGI CAPUANA
Il primo e maggiore
teorico del Verismo
che divulgò
con articoli e
saggi critici,
con romanzi (Giacinta,
Il marchese di
Roccaverdina)
e raccolte di novelle
LUIGI CAPUANA
GIOVANNI VERGA
Autore di racconti
e romanzi in cui
ha dato attuazione
ai principi veristi
teorizzati da
Capuana (vedi
Monografia)
GIOVANNI VERGA
FEDERICO DE ROBERTO

Trasferì nei suoi tre
romanzi maggiori
(L’illusione, I vicerè,
L’imperio) il metodo
verista dallo studio dei
poveri a quello delle
classi sociali più elevate
FEDERICO DE ROBERTO
MATILDE SERAO

Scrittrice e giornalista.

Colse il pittoresco
mondo napoletano con
realistica umanità (Il
ventre di Napoli, Il
paese di cuccagna)
MATILDE
SERAO
RENATO FUCINI e
MARIO PRATESI

Rappresentanti
del Verismo in
Toscana

PRATESI
Fucini: Le
veglie di Neri

Pratesi:
L’eredità
FUCINI
REMIGIO ZENA

Genovese, descrisse nel
romanzo La bocca del
lupo le difficoltà di
alcune donne in una
città ostile
REMIGIO ZENA
EMILIO DE MARCHI

Milanese, autore di
un romanzo
(Demetrio Pianelli)
in cui il protagonista
diviene l’emblema del
mondo impiegatizio di
una metropoli
moderna
EMILIO DE MARCHI
GRAZIA DELEDDA


Premio Nobel per la
Letteratura 1926
Autrice di numerosi romanzi
(Elias Portolu, L’edera, Canne
al vento) in cui descrive il
mondo primitivo della
Sardegna, attratta dai problemi
dell’anima umana, dalle
vicende spirituali, dai drammi
dei personaggi.
GRAZIA DELEDDA
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