Esiste una correlazione tra incidenti,
salari bassi e precariato …
Il Fattore Umano
Salari bassi +
Precariato =
Stress
Malattie - Incidenti
Salario giusto +
Sicurezza
=
Stabilità
Certezza – Benessere
Realizzato da:
Cav. Rag. MARCELLO SANTOPIETRO
Segretario Provinciale F.I.A.L.P. Cisal - Caserta
- Funzionario Vigilanza Ispettiva I.N.A.I.L. –
Caserta, 30 giugno 2008
>>
Globalizzazione - 2008: tre crisi convergenti
Sono tre le crisi che, praticamente,
toccano la quasi totalità dei paesi del pianeta:
1. finanziaria - ipotecaria;
2. alimentare - scarsità di alimenti basilari
3. energetica - elevati prezzi del petrolio
Situazioni che non si erano mai presentate, contemporaneamente, almeno
negli ultimi ottant’anni.
Questa congiuntura ci invita a fare riflessioni su alcuni punti importanti in
considerazione che gli stessi si ripercuotono su di noi.
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Crisi finanziaria
E’ incominciata a svilupparsi nella seconda metà del 2007, originando danni finanziari
a diversi Istituti di Credito (banche di investimento ed investitori privati e pubblici).
Una recente nota del Fondo Monetario Internazionale FMI, con dati di JP Morgan
Chase, ha stimato che la “ crisi finanziaria “ ha raggiunto la quantità di perdite
potenziali pari a 945 miliardi di dollari, 720 derivano dalle obbligazioni e 225 dai
prestiti (subprime, prodotti derivati dal mercato immobiliare e prestiti al consumo).
Ancora non si parla chiaramente di " recessione " negli Stati Uniti, dal punto di vista
puramente tecnico (c'è recessione quando per due trimestri consecutivi la crescita di
un paese è negativa); viene suggerito un fondo di compensazione per calmare la
situazione, non facile da regolarizzare quando lo stesso fondo al mattino è attivo e di
sera è completamente differente.
Tra l’altro in una recente riunione della Banca Mondiale (BM) e del Fondo Monetario
Internazionale (FMI), a Washington , si è parlato di una " congiuntura critica " per la
stabilità finanziaria mondiale e gli effetti dell'attuale crisi sono di " tipo nuovo ", che
spingerà ad adottare misure di controllo dosate ma più effettive, senza perdere, nel
contempo, di considerare le altre due crisi in atto.
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Crisi alimentare
The Economist paragona “ La Crisi Alimentare ” che si è venuta a creare piano piano
ad " The Silent Tsunami ".
Una crisi da proporzioni tanto grandi da essere presa in seria considerazione dalla
BM (Banca Mondiale) ed dal FMI (Fondo Monetario Internazionale) e nel contempo
“ eterogenea “ in quanto non ha colpito tutti i paesi del mondo, ma per quelli coinvolti
ha comportato aumenti tra il 40-70 % dei prezzi di prodotti necessari per la vita
giornaliera (riso, mais, grano, ecc.); tra quest’ultimi basti pensare alle nazioni povere
cioè quei paesi con entrate pro-capite giornaliera tra uno o due dollari o meno
(l'ONU - Organizzazione delle Nazioni Unite - annovera il Bangladesh e vari paesi
dell'Africa e dell'Asia).
Le cause di detta situazione avversa, secondo alcuni esperti in materia, vengono
attribuite a vari fattori:
1
ai cambiamenti climatici in varie località del mondo;
2
alla siccità avutasi in Australia;
3
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ai ridotti raccolti europei nell'anno 2005;
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… crisi alimentare
4
a un maggiore consumo dovuto alla crescita della popolazione di classe media in Asia;
infatti confrontando alcuni dati si rileva che nel 1990 in India ed in Cina, la stessa
cresceva rispettivamente del 9,7% e del 8,6% raggiungendo nel 2008 il 30 e 70%.
I predetti paesi sono diventati i “ divoratori ” di graniglia a livello mondiale.
Tale aumento ha portato un cambiamento sia nello stile di vita che nelle abitudini di
alimentazione, più specificamente a una domanda maggiore di varietà negli alimenti;
5
all’elevato prezzo del petrolio che ha comportato un incremento dell'uso di mais per
produrre biocombustibile, particolare che ha ridotto gli alimenti disponibili,
soprattutto nei paesi sottosviluppati: il pieno di un'auto di media cilindrata con
biocombustibile richiede una quantità di mais pari a quella che consuma un africano
in un anno intero.
In virtù della predetta crisi la BM ha parlato della necessità di un “ nuovo patto
alimentare ", mentre il FMI teme per lo sviluppo e la stabilità di molti paesi.
Si stima che la crisi alimentaria continuerà con la stessa intensità per un lungo
periodo obbligando tutti ad una revisione del proprio regime alimentare ed a rigide
regole di vita giornaliera.
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Crisi energetica
L’"oro nero", in pochi mesi non ha mai raggiunto prezzi cosi elevati, ha sfiorato i
137 dollari (9 giugno) per barile in WTI (West Texas Intermediate) il più caro,
e prezzi minori per gli altri tipi mettendo in ginocchio il mondo industrializzato;
la domanda è superiore all'offerta né ci sono possibilità per aumentare l’estrazione.
La stessa OPEC (Organisation of Pétroleum Exporting Countries), in una delle sue
riunione, ha informato che è sua intenzione aumentare l’estrazione, comunque,
necessita pensare che il petrolio è un bene non rinnovabile e, se non si troveranno
nuovi grandi giacimenti, l'offerta andrà diminuendo con le sue gravi conseguenze.
L'aumento nel prezzo del petrolio si ripercuote su ogni tipo di prodotto dell'industria;
aumento che ricadrà, in gran parte del mondo, sul consumatore che non sarà sempre
in grado di coprirlo col proprio reddito.
Queste tre crisi che decisamente convergono in una sola, danno origine a danni
incalcolabili all’economia della popolazione a livello mondiale, alla salute delle
attuali e future generazioni e tanta insicurezza.
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Morti bianche:
esiste una correlazione tra incidenti,
salari bassi e precariato
I salari italiani, spiega l'Ocse (l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo
economico) sono al ventitreesimo posto fra i paesi maggiormente industrializzati:
19mila 861 dollari di media, pari a circa 13mila 200 euro.
Siamo al posto 23 per i salari, ma molto più in alto in quanto a cuneo fiscale, ovvero
percentuale del salario che se ne va in tasse e contributi previdenziali: sesto posto
con il 45,9%.
Al primo c'è il Belgio (55,5%), al secondo l'Ungheria (54,4%).
All'ultimo posto il Messico con il 15,3%.
A fronte di una media Ocse del 27,3% di cuneo fiscale per le famiglie con due figli,
l'Italia segna nel 2007 un 33,8% (in crescita rispetto al 33,3% del 2006).
Negli Stati Uniti nello stesso periodo è calata dell'1,6% la pressione fiscale sugli
stipendi più alti (oggi la media Usa si attesta su 31mila 53 dollari con un cuneo
fiscale del 30%).
I lavoratori con figli che stanno meglio sono quelli di Australia, Ungheria, Irlanda e
Nuova Zelanda, mentre l'aumento automatico della pressione legato all'inflazione,
penalizza, oltre all'Italia, Corea, Grecia, Islanda e Messico.
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
Bassi salari e precarietà generano:
bassa qualità della vita
bassa qualità del lavoro
scarsa spinta alla produttività
basse motivazioni a lavorare bene
maggiori incidenti
Quando un ciclo di produzione è organizzato “ nel giusto tempo ", primo interesse
per l'impresa è l’eliminazione dello spreco e la riduzione al minimo dell’entità
immobilizzo nella lavorazione nonché quello di accrescere la produttività,
accentuando la pressione sui lavoratori per eliminare i tempi morti ed obbligarli a
reagire al più presto ad ogni incidente per assicurare la continuità del flusso dei
prodotti.
Nella realtà, un tale aumento di produttività dell'impresa si paga con
un sovraccarico di urgenze e di costrizioni
che devono essere sopportate dai diversi membri del collettivo di lavoro.
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
Quando la gestione della produzione diventa una gestione di urgenze:
La dimensione del livello di stress sopportato dai diversi attori lungo tutto un
processo di produzione, che può durare una giornata, una settimana o di più,
si accresce così sia con l'interdipendenza delle unità di produzione, sia con la
complessità dell’organizzazione che essa mobilizza, sia con la molteplicità dei
rischi che possono metterne in causa lo svolgimento.
e
Tutto avviene, anche, sotto il segno dell’urgenza e della precarizzazione del lavoro
quando la domanda aumenta, quando sopraggiunge un bisogno straordinario o una
assenza imprevista situazioni che potrebbero interrompere il processo di produzione
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
Quando la formazione e l’informazione sui rischi di lavoro diventa anche
insufficiente perché coniugata all'urgenza, la probabilità che capitino degli
incidenti non può che aumentare in virtù della sottovalutazione delle regole
di prevenzione e protezione.
Vivere costantemente nell’urgenza o nell’angoscia dei rischi si traduce in un
sovraccarico psichico che si manifesta in un aumento del nervosismo, in angosce
apparentemente “ senza motivo " o in una maggiore irritabilità.
Il lavoratore precario deve essere sempre più attivo,
teme di più il suo datore di lavoro, esita nell’assentarsi per lievi infortuni
o a prendere una giornata di ferie per riposarsi o curarsi.
Già nel 2002 in proprie relazioni l’Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul
Lavoro evidenziava che il decentramento, il telelavoro e altre tendenze in campo
lavorativo, tra cui il crescente ricorso a contratti a breve termine, avrebbero potuto
far incrementare le percentuali d’infortuni e causare altri problemi legati alla salute
e alla sicurezza sul lavoro.
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
L’Agenzia individuava cinque sviluppi chiave nel campo del lavoro e le loro
eventuali ripercussioni nell’ambito della salute e alla sicurezza sul lavoro:
1
L’emergere di nuovi tipi di datori di lavoro: il numero delle piccole e medie
imprese (PMI), dove si registrano le percentuali di infortuni più elevate, è in continua
crescita; questo fenomeno originerà ulteriori nuovi interventi per gli organismi di
controllo.
Tra l’altro, esiste il pericolo che l’aumento dei subappalti crei confusione su chi sia il
responsabile della salute e la sicurezza sul lavoro: il subappaltatore o il fornitore?
2
La nascita dell’azienda virtuale: il decentramento, il telelavoro e la comparsa
di reti virtuali di dipendenti rischiano di frammentare e di attenuare la capacità di
tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro, nonché, con l’aumentare dello stress, di
generare sensazioni che conducono a perdite di controllo
3
Maggiori pressioni relativamente ai sui tempi di lavoro: ritmi più serrati e
carichi di lavoro più gravosi hanno aumentato i rischi di stress ed infortuni.
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
4
Tecnologia informatica e delle comunicazioni: la crescita esponenziale
nell’utilizzo di questi strumenti ha rafforzato la necessità di progettare attrezzature
e dispositivi più ergonomici per combattere, tra i vari possibili problemi, il rischio
di disturbi muscolo-scheletrici e di stress.
5 Composizione della forza lavoro: la crescente percentuale di lavoratori anziani
pone importanti interrogativi sulla formazione in materia di salute e alla sicurezza
sul lavoro e sul tempo necessario per apprendere le buone prassi.
Inoltre, un altro fenomeno in aumento, come intervenire per eliminare la minaccia
di violenze e molestie sul posto di lavoro nei confronti delle donne ?
Una delle ripercussioni più significative è una forte sensazione di insicurezza
spesso associata a stress da lavoro e ai costi che questo comporta a livello umano
ed economico.
Tale disagio è talvolta amplificato dalla scarsità di occasioni formative sui rischi
potenziali di lavorazione e/o meno occasioni per acquisire tali informazioni a causa
del loro impiego temporale (lavoratore a termine) presso le varie aziende.
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
L’insicurezza finanziaria del lavoratore può essere correlata ad una maggiore
probabilità di eventi infortunistici e/o malattie ….
La quarta settimana è fatale per le famiglie: i soldi non bastano
L’aumento considerevole dei carburanti, acqua, gas, luce, prodotti di prima necessità
e quant’altro hanno fatto impoverire la gran parte delle famiglie italiane, che oggi,
purtroppo, sono costrette a “ sopravvivere ” con l’incubo di non poter arrivare alla
fine del mese.
Ormai viene conosciuta come “ la sindrome della quarta settimana del mese “.
Quando cioè molte famiglie debbono tirare la cinghia e rinunciare a beni primari
come la frutta, il latte o la carne, per ripiegare su scatolette o surgelati.
Lo dicono chiaramente le statistiche, la quarta settimana del mese è quella nella
quale si consumano meno prodotti freschi e si va di meno in pizzeria, al ristorante,
al cinema.
L’Istat rileva che ci sono sette milioni e mezzo di italiani che vivono sotto la soglia
della povertà relativa: relativa ovviamente ai nostri standard e fissata dunque in
582 euro mensili per un single, 970 per una coppia e 1.581 per una famiglia di
quattro persone.
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
Il lavoratore-consumatore è attratto da una profusione di offerte tanto più allettanti
in quanto sono spesso accompagnate da offerte di credito apparentemente facili da
ottenere.
Per sopravvivere si è costretti a ricorrere ai vari
“comperate oggi, pagherete domani “
forme che rendono sempre meno visibile lo scadenzario dei rimborsi che
l’acquirente deve affrontare in seguito.
Numerose economie domestiche sono trascinate nella spirale degli acquisti
e dei crediti, poi dai rimborsi dei prestiti appesantiti da interessi.
QUELLI A BASSO REDDITO
sono
i più esposti ai trabocchetti della vita a credito
La pressione crescente generata dalla sfera finanziaria si trasforma
in una spirale di urgenze e di stress da cui le persone coinvolte
escono raramente indenni
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
Ogni attività produttiva è organizzata attraverso
l’impiego di due componenti fondamentali:
sono costituite dagli impianti, utensili, dalle materie prime,
risorse materiali da tutto ciò che l’uomo utilizza, raccoglie o costruisce per
giungere al prodotto finale
risorse umane
si vogliono invece indicare le persone impiegate per la
realizzazione dello stesso bene finale
Da quest’ultime dipendono il complesso di procedure, di prassi, di metodi
lavorativi, di relazioni che legano tra loro gli individui, nonché la struttura
organizzativa che li integra coerentemente nell’impresa.
Per questo si preferisce utilizzare il termine “ fattore umano” ad indicare
l’insieme delle risorse umane e delle attività che queste svolgono per gestire
l’attività produttiva nel suo complesso.
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
Gli incidenti sono imputabili a due fattori:
materiale
Quelli relativi a difetti costruttivi, rotture di impianti,
materie nocive, elementi esterni
umano
Quelli relativi allo stato psico-fisico del lavoratore e quelli
dovuti all’incapacità, incoscienza, alla mancanza conoscenze
adeguate o all’attuazione di comportamenti irregolari o
comunque inadeguati da parte del personale
Ogni anno in Italia un milione
di lavoratori subisce un infortunio
Oltre l'80% degli incidenti si verifica a causa di azioni insicure e non di condizioni
strutturali o di dispositivi di sicurezza carenti. Questa affermazione, sulla quale
concorda tutta la comunità scientifica internazionale, è corredata da centinaia,
migliaia di esperimenti scientifici controllati e da innumerevoli ricerche sul posto.
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
Negli ultimi 10 anni sono stati analizzati gli infortuni occorsi in centinaia di
organizzazioni per costruire checklist a scopo di prevenzione degli incidenti.
Grazie a questi studi ci si è ben presto resi conto che nella maggior parte delle
organizzazioni il comportamento contribuisce al totale degli infortuni in una
percentuale compresa tra l’86 e il 96% dei casi.
Ciò significa che nella gran parte delle situazioni i dispositivi di protezione
sono oggi disponibili e le norme sono comunicate, insegnate e poste in evidenza,
ma l’incidente si verifica ugualmente.
Riferito al fattore umano
l'individuazione
generica e vaga
delle cause d’infortunio
e/o responsabilità
è ancora valida ?
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Alcune domande sul perché di certi
comportamenti pericolosi :
• scarsa informazione alla sicurezza ?
• fattori organizzativi ?
• valutazione soggettiva del rischio ?
• pressione alla produttività ?
• stress ?
• il lavoratore è autolesionista ?
• è assente mentalmente per ragioni extralavoro ?
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Le tecniche di controllo hanno un limite
"misura"
Livello di controllo
dei parametri di rischio
Minaccia
Vulnerabilità
Top Event
Danno
Deviazioni
Rischio
limite di tolleranza
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area di rischio
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Le tecniche di controllo non sempre raggiungono l’obiettivo
Sistema gestionali
Analisi procedurali
controlli
SGQ – SGA – SGI
SGSL
Buona tecnica
Partecipazione
Cultura
Comportamenti responsabili
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La behavior-analysis - analisi del comportamento
ha come oggetto lo studio del comportamento e del suo condizionamento,
attraverso l’adozione di metodi evidence based.
I principi base di questo metodo consentono di condizionare i comportamenti
di sicurezza sul lavoro al fine di ridurre l’influenza della componente legata
all’errore umano nella dinamica della maggior parte degli eventi incidentali.
Nel determinismo degli infortuni e delle malattie professionali, il fattore umano
occupa una posizione di preminenza su tutti gli altri fattori: esso presenta, infatti,
molte variabili ed ancora di più se ne possono prevedere per le varie combinazioni
possibili.
Quindi, al fine di ridurre il ripetersi degli eventi incidentali, oltre ad agire sulla
sicurezza di macchine ed ambienti di lavoro, è necessario realizzare interventi che
tendano a neutralizzare o a ridurre al minimo il verificarsi di comportamenti
caratterizzati da inosservanza di norme operative o regolamentari, o dal porre in
essere comportamenti non conformi alle comuni pratiche di sicurezza.
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L’effetto piramide della non Prevenzione Rischi :
NEGATIVITA’
Morte
NECESSITA
agire alla fonte
Infortuni
in rendita
Infortuni
in temporanea
Infortuni in franchigia
Giorni perduti
Incidenti sfiorati - Danni alle cose
Sopravvenienze economiche passive
Non bisogna punire la non-sicurezza
ma necessita utilizzare un metodo
basato sul
“rinforzo del comportamento sicuro“,
quindi trasmettere responsabilità e
apprezzamenti per risultati raggiunti.
Rischi
Insicurezza – Comportamenti pericolosi
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Fonte: INAIL 30.06.08
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Fonte: INAIL 30.06.08
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Fonte: INAIL 30.06.08
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Fonte: INAIL 30.06.08
Analizziamo i casi mortali
gestiti dall ‘I.N.A.I.L.:
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Fonte: INAIL 30.06.08
Analizziamo i casi mortali
gestiti dall ‘I.N.A.I.L.:
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Analizziamo i casi mortali
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Analizziamo i casi mortali
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Fonte: INAIL 30.06.08
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Fonte: INAIL 30.06.08
Piano nazionale della sicurezza stradale - I Paesi dell’Unione europea si sono posti
l’obiettivo di ridurre del 50% entro il 2010
il numero di morti e di feriti causati da incidenti stradali.
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
Dall’analisi emerge che dei casi mortali di infortunio sul lavoro negli anni
2004 – 2005 – 2006 - 2007 rispettivamente il 59 – 73 - 71 e 76 % è rappresentato
da infortuni stradali in occasione di lavoro o in itinere (utilizzo per lo più di mezzi
propri per il percorso casa-lavoro e viceversa).
Per gli incidenti stradali in occasione di lavoro gli stessi sono ascrivibili per circa
2/3 ai settori “ Trasporti, Sanità e Servizi ” mentre 1/3 tra il settore “Edile” ed i
restanti settori.
L’ambiente strada
I principali fattori di rischio che intervengono sulla strada sono:
1. Il veicolo
incidenza
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2. Le condizioni ambientali
25%
3. Il fattore umano
75%
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
“ La strada è un luogo di lavoro “
La morte bianca è spesso un incidente stradale
Rappresentanti di commercio, camionisti o autisti, ufficiali pubblici passano
molta della loro vita sulla strada e, percentualmente, sono più esposti ai rischi
di chiunque altro.
Eppure se ne parla poco, sebbene le vittime siano persone che stavano sulla
strada per lavoro o ci stava andando o tornando, è soltanto un
“ incidente stradale “
Pur appartenendo alle morti sul lavoro passano “ silenziosamente “.
Il fatto che oltre la metà degli infortuni mortali si fossero verificati in seguito
ad incidenti stradali evidenzia come accanto alla questione della sicurezza sul
lavoro “ fabbriche”, si ponga anche una questione di sicurezza stradale la cui
specificità viene trascurata.
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
Necessita una continua riflessione ed attenzione
sui comportamenti umani
Tuttora gli incidenti stradali sono considerati e giudicati esclusivamente dal punto
di vista delle responsabilità e di quello tecnologico, mai messi in correlazione alle
componenti costituite dalla variabilità del comportamento umano.
• dall’eccesso di velocità,
• per rottura veicolo,
Non è più sufficiente dire che
l’incidente è stato causato:
• viabilità accidentata,
• intasamento del “ trasporto su gomma “
• per distrazione.
Quale “ fatto interno ” ha determinato il comportamento pericoloso ?
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
Analizziamo il sinistro avvenuto per distrazione:
• era sotto stress per turni di lavoro
continui
• cos’altro stava facendo il guidatore ?
• come si sentiva ?
• assumeva farmaci o sostanze nocive ?
• troppo orario straordinario
• com’era il contesto emotivo e
relazionale (mobbing, rabbia,
frustrazioni, conflitti,...) ?
• salario accessorio: obiettivi di
produzione impossibili
• problemi per il posto di lavoro
• c’era stato qualche precedente
turbativo ?
• problemi economici
cosa lo assillava ?
Quali le priorità ?
<<<
quando
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il curarsi e lo stato di salute
dipende
anche dal tenore economico
<< >>
… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
Le “ morti bianche “ testimoniano e certificano l'ennesima emergenza sociale
alla quale occorre dare risposte concrete, immediate e razionali.
La materia degli infortuni sul lavoro rientra negli interessi generali del Paese.
Un’efficace politica di prevenzione passa attraverso:
• una capillare diffusione della cultura della sicurezza;
• una maggiore presenza da parte degli organi preposti (ISPESL – INAIL - ASL – DPL);
• iniziative territoriali e maggiore professionalità ;
• non solo “ convegni “ ma soprattutto “ ASSISTENZA “ alle aziende;
• una capillare rete di controlli;
• applicazione di sanzioni e certezza dell’esito;
• l’incentivazione, anche economica, delle prassi virtuose;
Il giusto salario
<<<
• per essere competitivi sul mercato;
• quale spinta alla produttività;
• quale motivazioni a lavorare meglio;
• quale partecipazione alle problematiche
aziendale;
• per diminuire i costi collettivi della sanità.
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… esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato
Costituzione Italiana
Art. 2 - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia
come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede
l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 4 - La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove
le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria
scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale
della società.
Art. 36 - Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità
e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia
un'esistenza libera e dignitosa. …
Gennaio 2007 - Il Capo dello Stato invia un video messaggio alla conferenza
in corso a Napoli. “ Stigmatizzata la mancanza di garanzie per i lavoratori “.
“ Causa principale delle morti bianche “ - La precarietà e la mancanza
di garanzie dei lavoratori “ sono in effetti le cause principali dell’abnorme
frequenza e gravità degli incidenti, anche mortali, sul lavoro".
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diffusione della cultura della sicurezza
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Il legislatore superando la logica della frammentarietà degli interventi a favore
della prevenzione, ha posto al centro del sistema prevenzionale il principio della
“ partecipazione e collaborazione tra il datore di lavoro e lavoratore”,
soggetti protagonisti della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro
D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81
TESTO UNICO
In materia di tutela
della salute e sicurezza
nei luoghi di lavoro
RIBADISCE il concetto della diffusione della
cultura della salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro e sulla costruzione di una coscienza
collettiva fondata sul rispetto delle regole
PREVEDE un cambiamento di mentalità nei
confronti della sicurezza, puntando
sull'assunzione di responsabilità piuttosto che
sulla punizione o sulla proibizione
CERCA di contrastare gli incidenti sul lavoro
puntando sulla prevenzione, sulla informazione
e sulla formazione dei lavoratori
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Il lavoratore preoccupato della
sua precarietà e del potere di
acquisto del proprio salario
costituisce un pericolo
per sé stesso e
per gli altri.
Equilibrio tra Costi/Ricavi
investire in sicurezza
è un beneficio
Il lavoratore preso dai problemi
finanziari e di lavoro
più che distratto
È ASSENTE
sia sul percorso casa-lavoro
che sul posto di lavoro
I costi degli infortuni gravano sul datore di lavoro, sul lavoratore, sulla collettività,
investire in sicurezza sul lavoro rappresenta un ritorno economico per le imprese,
un miglioramento della qualità della vita per il lavoratore, un valore sociale per la
collettività, un aumento di competitività nei confronti degli altri paesi.
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Esiste una correlazione tra incidenti, salari bassi e precariato