BUDDHISMO
Una religione senza Dio?
Lanfranco Gianesin
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CHI E' IL BUDDHA?[1]
• Nel VI sec. a.C. il principe Gautama Siddharta vive
nella reggia del Padre, in India.
– Siddharta significa colui che cerca o colui che ha raggiunto lo
scopo.
• Egli non conosce la verità della vita poiché il padre lo
trattiene lontano dal mondo, gli nasconde la verità del
mondo, le sofferenze della vita, la malattia, la vecchiaia,
la morte, la rinascita.
• Un giorno, ispirato da un' artista che cantava le bellezze
dei suoi viaggi, si risveglia in lui il desiderio di
conoscere la verità del mondo.
[1] http://www.corsodireligione.it/religioni/buddhismo/bud_60.htm
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• Lascia la reggia ed entra nel mondo dei
comuni mortali. Viene così a conoscenza
della verità sulla sofferenza che connota
la vita di tutti gli esseri.
• Egli non accetta questa realtà e decide di
intraprendere la via della liberazione
secondo la pratica induista.
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Perché la vita, perché la morte,
perché la sofferenza?
• Dopo anni di duro ascetismo rischia la
morte senza essere giunto alla
liberazione.
• Abbandona così la via induista e
intraprende la ricerca di una nuova via, né
troppo rigida da far rischiare la morte né
troppo leggera da risultare inefficace: una
via di mezzo.
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L’ILLUMINAZIONE
• Dopo anni di pratiche,una notte raggiunge la
liberazione, diventa l‘Illuminato (=Buddha) e si
sente portato in una beatitudine straordinaria: il
Nirvana.
• Rinuncia a lasciarsi morire in questa beatitudine
per diventare maestro della via di mezzo per
tutti gli uomini.
• Nasce il Buddhismo, la via del Buddha,
l‘Illuminato, che diventa un predicatore
itinerante, accompagnato dai suoi monaci.
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• Il Buddha morì a 80 anni, attorniato dai
suoi discepoli.
• Le sue ultime parole furono:
Monaci, io vi dico: tutto trascorre e perisce.
Ma il vostro compito è di cercare la verità e
mirare alla salvezza eterna.
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I TESTI SACRI
• Buddha non scrisse alcun testo.
• Il suo insegnamento fu inizialmente
tramandato in forma orale.
• Sorsero molte controversie dottrinali, per
cui furono indetti vari concili.
• Nel I secolo a.C. fu redatto in lingua pali
(dialetto del sanscrito) il canone, cioè
l’elenco ufficiale dei testi sacri.
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DOTTRINA PRINCIPALE
Le quattro nobili verità
 Cfr. dossier p. 15
1. Tutto è dolore (tutto è apparente e mutevole).
2. Il dolore nasce dal desiderio (che ci imprigiona
nel ciclo delle esistenze).
3. Estinguendo il desiderio si elimina il dolore
(nirvana = estinzione).
4. La via per raggiungere il nirvana è l’ottuplice
sentiero.
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OTTUPLICE SENTIERO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Retta visione (la realtà appare così com’è)
Retto pensiero (intenzione o proposito)
Retta parola (linguaggio adeguato)
Retta azione (fare la cosa giusta)
Retta condotta (coerenza di vita)
Retto sforzo (applicazione costante)
Retta attenzione (consapevolezza)
Retta concentrazione (meditazione).
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• Gli otto raggi della ruota rappresentano
l’ottuplice sentiero.
• La circonferenza
corrisponde
alle reincarnazioni.
• Il centro è il nirvana.
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UNA RELIGIONE SENZA DIO
• Il buddha non parla mai di Dio nella sua
predicazione. Sulla questione mantiene un
silenzio rispettoso (forse per reazione ad un
eccesso di rappresentazioni del divino
nell’induismo).
• Alcuni l’hanno definita una scelta di ateismo.
• Altri sostengono che Buddha, con la sua via di
mezzo, si è mantenuto equidistante dai due
estremi del teismo e dell’ateismo.
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• C'è stata una sola setta buddhista, che
considerava Buddha un essere
trascendente (cioè un dio) e il Buddha
storico solo un fantasma emanato da
questo.
• Furono i membri di tale setta a scolpire tra
il 200 e il 500 d. C. le enormi statue del
Buddha nelle rocce del Bamiyan, in
Afghanistan, proprio quelle bombardate
dai talebani nel 2001.
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Ci si professa buddhisti con la
FORMULA DI RIFUGIO
Mi rifugio nel Buddha.
Mi rifugio nel dharma (= dottrina o
legge).
Mi rifugio nel sangha (= comunità
monastica).
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SAGGEZZA E COMPASSIONE
La vacuità [il vuoto interiore come liberazione] ci
permette di avere una comprensione della realtà
ultima. Ci aiuta ad apprezzare la saggezza
dell'interdipendenza - una legge fondamentale
della natura. Arriviamo a riconoscere il valore del
nostro essere tutti fondamentalmente correlati.
E' a causa di questa interrelazione che siamo in
grado di entrare in empatia con gli altri che
soffrono. Con la condivisione, la compassione
sgorga naturalmente. Sviluppiamo un'autentica
empatia per la sofferenza degli altri, e la volontà
di aiutarli a sradicare il loro dolore.
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SAGGEZZA E COMPASSIONE
Proprio come un uccello ha bisogno di due ali
per volare, una persona dotata di saggezza ma
priva di compassione è come un eremita
solitario che vegeta sulle montagne; una
persona compassionevole ma priva di saggezza
non è niente più che un simpatico sciocco.
Entrambe queste qualità sono necessarie; si
rafforzano reciprocamente.
(Dalai Lama, La saggezza del perdono)
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DIECI REGOLE
 Cinque proibizioni (per tutti):
1.
2.
3.
4.
5.
Non uccidere
Non rubare
Non fare un uso sregolato del sesso
Non dire il falso
Non bere bevande inebrianti.
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DIECI REGOLE
 Cinque comandi (solo per i monaci):
1.
2.
3.
4.
Non mangiare dopo mezzogiorno
Non dormire sul letto
Non toccare denaro
Non assistere a spettacoli (musica,
danza, teatro…)
5. Non usare profumi, unguenti e ghirlande).
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• Altri divieti sono raccolti in 220
disposizioni.
• Interessante la confessione pubblica delle
colpe, prevista per i monaci di fronte alla
comunità.
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LO YOGA
• È costituito da un insieme di esercizi
psicofisici che mirano a riprendere
possesso del proprio corpo, a
riequilibrarne le energie interne, per
acquistare una più grande libertà interiore.
• In definitiva si tratta di una disciplina
spirituale, che in occidente forse abbiamo
un po’ banalizzato.
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Statua di Buddha in Cina
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UN’ESPERIENZA DI DIALOGO
CRISTIANO-BUDDHISTA
Ecco la testimonianza di Maria De Giorgi,
missionaria saveriana in Giappone, che ha
dialogato, pregato e meditato per lunghi anni
con esponenti del buddhismo zen:
Il silenzio buddhista è un grido sulla
soglia del mistero, e a volte non c’è
grido più lacerante del silenzio.
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Il Buddha ha percepito il gemito di questo
mondo visibile, ha intuito la via che porta
oltre questo mondo fenomenico, ha
additato il Mistero… ma poi ha taciuto,
quasi a ricordare all’uomo religioso di ogni
tempo che mai potrà imprigionare
l’Assoluto in qualsivoglia categoria
mentale, né ridurlo alle dimensioni della
propria mente.
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Quindi per me ascoltare il silenzio
buddhista è mettermi in sintonia con
questo grido e accettare di rimanere sulla
soglia del Mistero con i miei fratelli
buddhisti, ma – e sottolineo questo ma –
in fiduciosa e amorosa attesa, perché
come cristiana credo profondamente che
quella soglia è stata attraversata per
sempre, non dall’uomo ma da Dio e che in
quel silenzio è stata pronunciata per
sempre e per tutti – anche per i miei fratelli
buddhisti – la Parola che si è fatta carne.
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Verrà il giorno in cui anche in questo
grembo, che è il silenzio del Buddha,
germinerà in pienezza la Parola che è
Cristo, Verbo di Dio al mondo.
Verrà il giorno – anzi forse è già venuto –
in cui in Occidente come in Oriente
dovremo trovare il coraggio di
rimanere a lungo in questo silenzio
per poter ascoltare la Parola.
(Maria De Giorgi, in Uomini e Profeti, Radio RaiTre, gennaio 2007)
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