Direttive Comunità
Europea
Dal 1975, la Comunità Europea, iniziò ad emanare le prime direttive in materia di
partita di retribuzione e di trattamento e per il ravvicinamento delle legislazioni
degli stati membri relative all’applicazione del principio della parità delle
retribuzioni tra i lavoratori di sesso maschile e quelli di sesso femminile. Si amplia
ulteriormente lo schema concettuale e legislativo: al concetto di parità di
retribuzione si affianca quello di parità di trattamento per quanto riguarda
l’accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionale e le
condizioni di lavoro.
Nel 1989 è stata adottata dal
Parlamento Europeo la Carta
Comunitaria dei DIRITTO SOCIALI
FONDAMENTALI DEI LAVORATORI
con la quale viene ribadita la
necessità di combattere ogni
forma di discriminazione basata
sul sesso. Infine, il trattato di Nizza
all’art. 20, e la direttiva
200/43/CE hanno ribadito il
divieto di discriminazione per
età nei luoghi di lavoro.
Trattato di Maastricht sull’Unione
Europea del 1° novembre 1993
risoluzione del consiglio e dei
rappresentanti dei governi degli Stati
membri del 6 dicembre 1994
 La risoluzione rivolge agli Stati membri l’invito a sviluppare politiche che
concilino gli obblighi familiari con gli obblighi professionali. Gli Stati membri
invitano le parti sociali ad adoperarsi affinchè nelle imprese e nei settori
professionali siano favoriti l’introduzione e l’organizzazione di orari flessibili, il
lavoro a tempo parziale e il rinserimento professionale. Sollecitano, inoltre,
un’adeguata partecipazione alla formazione professionale nelle imprese e
ai negoziati collettivi per affrontare la questione della parità di retribuzione
e della soppressione della discriminazione fondata sul sesso. In ultimo
«sponsorizzano» la rappresentanza delle donne negli organi decisionali.
Trattato di Amsterdam del 2
ottobre 1997
 Che modifica il trattato sull’Unione Europea. Gli artt.2,3,13,118,119
richiamano i generali principi di parità e pari opportunità tra gli uomini e
donne, l’eliminazione di ogni forma di ineguaglianza e discriminazione
fondata sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni
personali, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali, la parità tra uomini e
donne di opportunità sul mercato del lavoro e di trattamento sul lavoro, o
di retribuzione. Nella raccomandazione Rec(2003)3 del Comitato dei
ministri agli stati membri del 12/03/2003 sulla partecipazione delle donne e
degli uomini ai processi decisionali politici e pubblici. Agli stati membri
viene raccomandato di: garantire il montaggio e la valutazione dei
progressi realizzati in materia di partecipazione equilibrata delle donne e
degli uomini ai processi decisionali nella vita politica e pubblica e di
sottoporre regolare rapporti al Comitato dei Ministri sulle misure adottate
ed i progressi compiuti in questo settore.
Normativa italiana
Il Decreto Legislativo 11/04/2006 n° 198 è conosciuto come codice delle pari
opportunità tra uomo e donna. Questo provvedimento stabilisce:
 Il divieto di discriminazione tra uomini e donne;
 Istituzione, funzioni, durata e composizione della Commissione per le pari
opportunità tra uomo e donna;
 L’istituzione, compiti, e funzioni del Collegio per l’istruzione degli atti relativi
alla individuazione e alla rimozione delle discriminanti;
Attività del comitato per
l’imprenditoria femminile
Il Decreto individuo le varie forme di discriminazione e pone il divieto a qualsiasi
tipo di discriminazione:
 Nell’accesso al lavoro;
 Nella retribuzione;
 Nelle prestazioni lavorative e nella carriera;
 Nell’accesso alle prestazioni previdenziali;
 Nell’acceso agli impieghi pubblici;
 Nell’arruolamento nelle forze armate e nei corpi speciali;
 Nell’arruolamento, nelle forze arate e nel corpo della Guardia di Finanza;
 Nelle carriere militari;
 Individua inoltre alcune forme di finanziamento specifiche.
Il Decreto Legislativo n°5 del 25/10/2010
(G.U. n°29 del 5/02/2010) modifica il D.
lgs.198/06 «Codice delle pari opportunità» e
rafforza il principio della parità di
trattamento e di opportunità fra donne e
uomini e prevede sanzioni più severe in
caso di violazione di tali principi.
UOMINI
DONNE
Scuola media di primo grado Giosuè Carducci!!!
Con la partecipazione di:
Martorana Luisa
Gagliardo Silvia
Puleo Pio Francesco
Lo Iacono Andrea
Classe 2°E
Fineeeeeeee!!!!!!!!!
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