Lo scoiattolo Sciurus vulgaris Conosciamo lo scoiattolo La guerra degli scoiattoli: grigi contro rossi Classe: Mammiferi Ordine: Roditori Famiglia: Sciuridi Lo scoiattolo, nome scientifico Sciurus vulgaris, appartiene alla famiglia degli Sciuridi, che possiamo trovare quasi ovunque. Tra i roditori è il più agile e il più carino. Come è fatto: Le zampe sono corte, munite di quattro dita e un pollice rudimentale nelle zampe anteriori e cinque dita nelle zampe posteriori; tutte dotate di unghie molto affilate che gli permettono di arrampicarsi facilmente sugli alberi. I denti sono cinque per parte nella mascella superiore e quattro in quella inferiore. La testa è ben distinta dal tronco. Gli occhi sono scuri, grandi e sporgenti. Nella vita spericolata tra gli alberi sono indispensabili occhi aperti e un ottima vista, soprattutto per valutare le distanze tra i rami. Le orecchie terminano con abbondanti ciuffi di peli. La pelliccia è corta e ruvida, lunga e morbida sulla coda. Durante l’anno si hanno due mute, in primavera partendo dalla testa fino alla coda, in inverno dalla coda fino alla testa. I peli della coda e delle orecchie cambiano solo d’estate. Il colore della pelliccia tende al fulvo-rossiccio d’estate e più scuro d’inverno. La coda è piuttosto lunga, quasi quanto il resto del corpo e con abbondanti peli disposti simmetricamente. La coda funziona come asta di equilibrio, contrappeso, timone e mezzo di comunicazione. Gonfiandosi o sventolando può trasmettere messaggi di aggressività o di amicizia. Uno scoiattolo adulto può arrivare a circa 24 centimetri di lunghezza, compresa la coda, e 10 centimetri di altezza. Può arrivare a pesare 200490 grammi. Può vivere circa 10 –12 anni. Lo scoiattolo conserva un aspetto da cucciolo anche da adulto. Dove si trova: lo scoiattolo vive in quasi tutta l’Italia continentale, manca in Sicilia e in Sardegna. Predilige le zone montane dove abbondano i boschi di conifere. Lo possiamo trovare anche in alcune province transpadane. Sull’Appennino è presente maggiormente sul versante tirreno. Nella provincia del VCO il suo numero è aumentato molto negli ultimi anni. Si può trovare in tutto il territorio, dal piano collinare al limite superiore del bosco. SPECIE NON CACCIABILE Che cosa mangia: lo scoiattolo predilige i semi di faggio, di abete rosso, di larice e di castagno, le ghiande, i pinoli, le noci e le nocciole che estrae con molta abilità rosicchiando l’involucro legnoso esterno. Si nutre anche di foglie di varie specie di alberi, uova e piccoli uccelli che caccia nei nidi. Se il cibo è abbondante accumula e nasconde provviste distribuendole in tante piccole cavità all’interno del suo raggio d’azione. Le sue abitudini: lo scoiattolo trascorre quasi tutta la sua vita sugli alberi, scende a terra a volte solo per passare da un albero all’altro, attraversando con balzi molto rapidi il terreno. Scende al suolo principalmente in autunno e in inverno, per nascondere o recuperare le provviste che gli servono nei periodi in cui il cibo scarseggia oppure all’inizio della primavera per permettere alle femmine di produrre latte sufficiente alla nutrizione dei piccoli. Normalmente salta con agilità da un ramo ad un altro, dall’alto al basso, con distanze anche di alcuni metri. Lo scoiattolo è un animale diurno, dorme di notte e nelle ore più calde della giornata. È particolarmente attivo all’alba e al tramonto. Per ripararsi dal caldo eccessivo si rifugia in un nido tappezzato di vegetali secchi, all’interno di cavità negli alberi o nel nido abbandonato da qualche uccello. Nella tana trascorre anche il periodo invernale del letargo. Come si riproduce: normalmente maschi e femmine vivono separati ma tra la fine di dicembre e l’inizio dell’estate i maschi si recano nei territori delle femmine per l’accoppiamento. All’inizio le seguono agitando la coda e la convivenza continua soltanto fino ad accoppiamento avvenuto. A volte molti maschi si riuniscono intorno alle femmine e si battono ferocemente, anche mordendosi per il loro possesso. Il vincitore rimane fedele alla femmina conquistata solo per qualche settimana. Il periodo di gestazione dura all’incirca 38 giorni. I piccoli possono essere da 3 a 5, lunghi appena 6 centimetri e con un peso di soli 8 grammi. Nascono cechi e nudi. Sono allattati dalla madre per circa 2 mesi, dopo i quali sono indipendenti. Sono in grado di riprodursi solo dopo un anno di vita. Nelle regioni fredde lo scoiattolo si riproduce solo in primavera mentre in quelle con clima più mite si riproducono anche in inverno. Spesso due nascite successive si riuniscono insieme formando una famiglia numerosa. La guerra degli scoiattoli: grigi contro rossi Una seria minaccia per l’ambiente Nel nostro Paese vive ormai da alcuni decenni un roditore, giustamente considerato dagli esperti di tutto il mondo una tra le peggiori minacce per l’ambiente. Si tratta dello scoiattolo grigio, nome scientifico Sciurus carolinensis, arrivato dal Nord America nel 1948, portato dall’uomo nel parco di Stupinigi, vicino a Torino, in Piemonte. Dove questo scoiattolo arriva provoca rapidamente la scomparsa dello scoiattolo rosso, l’unica specie di scoiattolo europeo, che rappresenta un elemento chiave per l’equilibrio forestale del nostro continente. Quando una specie alloctona si sostituisce ad una autoctona si rompono i delicati meccanismi ecologici che regolano gli ecosistemi , spesso con danni inaspettati ed irreversibili. Alloctono: non nativo del luogo in cui vive. Autoctono: nativo del luogo in cui vive. Ecosistema: è la rete di rapporti tra gli organismi viventi e l’ambiente. Lo scoiattolo grigio in Nord America non è troppo numeroso, anzi in alcune zone è addirittura in calo. In Gran Bretagna, invece, ha raggiunto densità elevatissime distruggendo enormi aree di bosco togliendo la corteccia a diverse specie di alberi. In Italia non ha rappresentato un problema solo per i primi anni, rimanendo confinato all’interno del parco di Stupinigi. All’inizio degli anni ’70 ha improvvisamente cominciato ad espandersi su un’area di alcune centinaia di chilometri quadrati con una riduzione dello scoiattolo rosso del 55% alla fine degli anni’90. Lo scoiattolo grigio è più efficiente di quello rosso nell’occupare uno spazio e nello sfruttare le risorse a disposizione; nella competizione alimentare è sempre vincente; la sua corporatura gli assicura maggiori riserve per l’inverno; la sua abitudine a muoversi maggiormente al suolo gli assicura una migliore fonte di cibo; può accumulare peso vivendo meno sui rami. Poiché lo scoiattolo rosso presente in Italia è l’unica popolazione presente in Europa, a livello internazionale ci obbligano a risolvere il problema, sopprimendo la specie intrusa per la grave minaccia che rappresenta per la biodiversità. Biodiversità: il termine “biodiversità” o diversità biologica, indica la varietà delle forme viventi sulla Terra. Inoltre, questi animali, potrebbero essere portatori di un virus trasmissibile anche all’uomo. La salvaguardia di una popolazione selvatica può richiedere anche il sacrificio di alcuni individui e quando è in gioco la conservazione della biodiversità, la responsabilità dell’uomo è troppo grande perché le emozioni possano prevalere sulla razionalità. BIBLIOGRAFIA P.Pasquini, A. Ghigi, F. Raffaele – La vita degli animali – UTET Vivinatura – Descrizione e riconoscimento di 28 specie della fauna selvatica presente nella provincia del VCO – a cura del comprensorio Alpino VCO P. Genovesi – La guerra degli scoiattoli grigi contro rossi e divergenze umane – da Piemonte Parchi C. Gromis di Trana – Alieni dalla pelliccia d’argento – da Piemonte Parchi Autore: E. B. classe 1° scuola media Piancavallo Foto prof. Rita Torelli