Le codificazioni Il Codice civile francese: progetti (1793-1799) I 5 codici voluti da Napoleone (1804-1810) creano un ‘sistema’ legislativo organico in tutti i principali settori dell’ordinamento. Tra questi il codice civile è il più importante, frutto di un più difficile iter preparatorio L’iniziativa per la creazione di un testo generale e onnicomprensivo di diritto civile, oggetto di un preciso obbligo costituzionale, nasce nel periodo giacobino Tre i progetti elaborati dal Comitato di Legislazione (uno dei 16 che compongono la Convenzione Nazionale). Tutti accantonati, non saranno inutili, né per i contenuti, né per il loro autore: apriranno infatti la strada al codice Napoleone. Il Codice civile francese: il primo progetto (1793) Ne è redattore principale Jean-Jacques Régis de Cambacérès (1753-1824), giurista esperto, ‘trasformista’ e ‘camaleontico’ Il primo: presentato alla Convenzione nell’agosto del 1793, subito dopo la sconfitta dei girondini e la presa del potere da parte dei giacobini guidati da Robespierre. Articolato in tre libri, divisi in 719 articoli dedicati alla persone, alle cose e ai contratti (il quarto libro dedicato alle azioni non verrà mai realizzato) secondo la sistematica di matrice romanistica, è criticato anche per la sua ‘dipendenza’ dal passato. Tratti fondamentali: abolizione della patria potestà e della potestà maritale, semplificazione del divorzio su semplice domanda, ‘trionfo’ della successione legittima (limitata a 1/10 la disponibile) Il Codice civile francese: il secondo progetto (1794) Il 3 novembre 1793 l’esame del primo progetto è interrotto dal sopravvento del regime del Terrore. Si decide così di sottoporlo alla revisione di una commissione, formata da sei filosofi non giuristi, per poi lasciarlo cadere. Il secondo progetto del 1794, diviso in tre libri e 297 norme, redatte in forma di comandi, brevi, laconici e privi di ogni tecnicismo giuridico (semplice table de matières) , non avrà fortuna. Dopo l’eliminazione del gruppo di potere guidato da Robespierre, è rigettato dalla Convenzione, in un mutato clima politico e ideologico Il Codice civile francese: il terzo progetto (1796) Il terzo progetto, elaborato nel 1796, viene presentato per l’approvazione al consiglio dei 500, di cui è parte l’autore. Corredato da un discorso preliminare, di nuovo diviso in tre libri e 1104 articoli, si presenta come una mediazione tra le dottrine del diritto naturale e le recenti conquiste giuridiche. Eppure viene accantonato anch’esso. Tratti fondamentali: ‘recupero’ parziale della patria potestà e della potestà maritale, con la parziale incapacità della donna sposata, divorzio limitato, nello spirito della legge del 1792, diritti successori dei figli naturali ridotti, adozione vietata a chi ha già dei figli Altri progetti Il deputato Jean-Jgnace Jacqueminot propone la nomina di una nuova commissione per la redazione di un codice civile (1798). Metodo: una serie di leggi particolari relativi ai singoli rami della materia civilistica, dovrebbero entrare in vigore separatamente e confluire, solo in un secondo momento, in un codice. Si moltiplicano anche i progetti privati, come quello del giurista Target e quello di Guillemot Jacqueminot, nel 1799, presenta 900 articoli, dedicati alla famiglia, successioni e donazioni al Consiglio dei Cinquecento. Non approvato, servirà come gli altri progetti quale canovaccio della nuova codificazione napoleonica. Il Codice civile napoleonico Il 12 agosto 1800 Napoleone istituisce presso il ministero della giustizia una commissione incaricata della redazione di un nuovo progetto di codice civile. I tempi assegnati sono brevi, il progetto deve essere terminato entro il 30 brumaio dell’anno IX, cioè entro il 21 novembre del 1800. La commissione: François Tronchet, parigino, presidente del tribunale di Cassazione; Jeanne Etienne Marie Portalis, provenzale, commissario di governo; Felix Bigot de Préameneu, bretone, commissario di governo presso il tribunale di Cassazione; Jacques Maleville, perigordino, giudice del tribunale di Cassazione, aggregato alla commissione con funzione di segretario. La presidenza spetta, per anzianità a Tronchet, ma l’artefice del Code civil è Portalis. Progetto del 1800 Il nuovo progetto, preparato sul finire del 1800, è edito il 21 gennaio 1801, discusso in Consiglio di Stato in più di 100 sedute (57 presiedute da Napoleone). Votato a più riprese, è suddiviso in 36 leggi distinte, la cui approvazione si conclude il 21 marzo 1804 con la celeberrima Loi du 30 ventôse an XII, in cui è promulgato come Code civil des Français. Il 3 settembre 1807: un decreto attribuisce al Code la denominazione di Napoléon (si tratta della seconda edizione che viene riveduta grazie alla trasformazione della Repubblica in Impero. Dal 1814 alla caduta di Napoleone il codice viene mantenuto in vita come Code Civil. Struttura e contenuti normativi Formulazione per precetti e comandi (codice ‘imperativo’) Tre libri, preceduti da un titolo preliminare e 2281 articoli Il primo libro: 11 titoli dedicati alle persone, con disciplina dello stato civile, del matrimonio, del divorzio, della paternità, dell’adozione, della patria potestà e della tutela. Il secondo libro: 4 titoli dedicati al regime dei beni, quindi proprietà, diritti reali sui beni altrui e le servitù prediali. Il terzo libro: 20 titoli del terzo per successioni, donazioni, testamenti, contratti e obbligazioni, pegno, ipoteche, prescrizione, oltre al regime patrimoniale fra coniugi, all’arresto personale in materia civile e all’espropriazione forzata. Struttura e contenuti normativi ‘Esclusività: L’art. 7 abroga tutte le fonti esterne al codice per la disciplina delle materie in esso previste, elevandolo a fonte esclusiva del diritto, completa e autosufficiente, non eterointegrabile. Abrogazione del référé législatif: l’art. 4 impone al magistrato il dovere di giudicare; il giudice che si rifiuti adducendo a motivo il silenzio, l’oscurità o il difetto della legge deve essere perseguito per denegata giustizia Struttura e contenuti normativi art. 544: La proprietà, istituto cardine del Code, è definita come ‘diritto di godere e di disporre delle cose nella maniera più assoluta’. art. 1134 : ‘le convenzioni legalmente formate hanno forza di legge nei confronti di coloro i quali le hanno poste in essere’ (definizione della categoria contrattuale). Tutela dell’autonomia privata entro cornice legale Art. 1138: dispone che il trasferimento della proprietà si perfeziona sulla base del semplice consenso. Il contratto si esprime nel consenso dato dalle parti. Art. 2279: per i beni mobili ‘il possesso vale titolo’ Art. 913: Il testamento è favorito, la disponibile giunge sino alla metà in presenza di figli. La patria potestà è rafforzata, così la potestà maritale Il divorzio è limitato Code civil: la sua influenza Il codice frances si diffonde ed è applicato direttamente in una vasta area europea poi utilizzato come modello di codificazioni autoctone nei paesi europei ed extraeuropei su di esso si sviluppa presto una copiosa dottrina interpretativa nelle linee della c.d. scuola dell’esegesi (école de l’exégèse), dapprima strettamente aderente al testo normativo poi via via più ‘elastica’, destinata ad enorme influenza su scala europea tanto nel momento della recezione dei codici francesi nei paesi occupati da Napoleone quanto nella successiva fase storica della Restaurazione Gli altri codici francesi Code de procedure del 1806: 2 parti: una prima, dedicata alla procedura davanti ai tribunali (5 libri) ed una seconda per le procedure diverse (3 libri) per un totale di 1042 articoli. Contenuto: procedimento presso i Giudici di pace, incentrato sull’udienze, in contraddittorio fra le parti; uno presso i giudici di primo grado, essenzialmente scritto, sino alle arringhe conclusionali, ed, infine, le procedures diverses. Fonte riconoscibile prevalente l’Ordonnance civile del 1667 Code de commerce Code de commerce del 1807 : in 4 libri dedicati al commercio via terra, via mare, al fallimento e alla giurisdizione commerciale, affidata ai Tribunali di commercio, composti di mercanti. Fonti influenti l’Ordonnance du commerce del 1673 e l’Ordonnance de la marine del 1681 Per la prima volta disciplinate le società per azioni, ignorate dall’Ordonnance du commerce del 1673. Sul fallimento interviene personalmente Napoleone, imponendo l’arresto immediato del debitore in decozione (stato di insolvenza) ed il conseguente blocco dei beni, al fine di evitare la loro distrazione e la conseguente bancarotta. Code d’instruction criminelle Code d’instruction criminelle del 1808: 484 articoli con solo 5 disposizioni preliminari che denunciano un testo autoritario: sanzioni distinte a seconda che si tratti di crimine, delitto o contravvenzione. Istruttoria segreta e dibattimento pubblico, presenza della giuria di giudizio, caldeggiata da Cambacérès, nonostante l’avversità di Napoleone per l’istituto della giuria popolare Code penal Code pénal del 1810 all’insegna del rigore Tripartizione in crimini, delitti e contravvenzioni Principio della legalità del reato, incrinato da legge speciale del 1810 Superato il sistema delle pene fisse, al magistrato è attribuito un potere discrezionale tra un minimo e un massimo nell’infliggere la pena Pene: condanna alla pena capitale, lavori forzati a vita o a tempo, deportazione, reclusione, berlina, bando Tentativo punito come il reato perfetto Recidiva punita severamente Concorso punito come il fatto dell’autore del reato I Codici austriaci: il Codice penale Codice dei delitti e delle gravi trasgressioni politiche, approvato da Francesco I nel 1803: lavorano al testo Martini, Kees, Zeiller, von Sonnenfels: fonte principale il codice penale (1787) e il codice di procedura penale (1788) giuseppini Comprende il diritto penale sostanziale e processuale Principio di legalità del reato e della pena Sistema delle pene severo: pena di morte, carcere durissimo, duro e altre pene minori Il Codice civile (ABGB) Il progetto Martini del 1794 e il Westgalizisches Gesetzbuch del 1797 punto di partenza dei successivi lavori preparatori dal 1801 al 1811 Protagonista Franz von Zeiller (1751-1828), giurista kantiano: al centro dell’assetto codicistico l’individuo, libero di agire e spinto a seguire l’imperativo dettato dalla sua coscienza etica. Influenza giusnaturalistica- illuministica evidente soprattutto nel diritto delle persone e della famiglia ABGB Formulazione per principi (codice enunciativo e definitorio) In caso di lacuna normativa, il giudice ricorre all’analogia e, in subordine, ai ‘principi del diritto naturale’ (§ 7 dell’ABGB) Sul codice austriaco, diffuso ed applicato direttamente nell’Impero Asburgico e in particolare nel Regno Lombardo-Veneto (a partire dal 1816), si sviluppo presto una copiosa dottrina interpretativa, a cominciare dallo stesso Zeiller, artefice dell’ultima fase dei lavori preparatori