ISTITUTO COMPRENSIVO “LUCA della ROBBIA” - APPIGNANO Anno scolastico 2001/2002 Classe I B La gabbianella e il gatto Una poesia con le ali Fumetto tratto dal racconto di L. Sepulveda “ Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” Una poesia con le ali Favola animistica caratterizzata da grande intensità poetica ed ispirazione. Stiamo parlando di una favola “ buona” dove di reale ci sono : la forza di gravità, la nobiltà degli intenti e la poesia del messaggio. La nostra trasposizione a fumetto ha avuto come obiettivo il piacere di svolgere un lavoro al computer che, oltre al divertimento, ci consentisse soprattutto di riflettere sui valori fondamentali su cui è basata la storia: - l’amore e il rispetto per la natura - il senso della solidarietà la generosità disinteressata. BANCO DI ARINGHE A SINISTRA!! ….annunciò il gabbiano di vedetta e lo stormo del Faro della Sabbia Rossa accolse la notizia con strida di sollievo. I gabbiani erano arrivati sopra la foce del fiume Elba, nel Mare del Nord. PERICOLO A DRITTA! DECOLLO D’EMERGENZA! Kengah infilò la testa sott’acqua per acchiappare la quarta aringa e così non sentì il grido d’allarme che fece tremare l’aria. POVERA ME! MALEDETTI GLI UMANI CHE SVUOTANO LE CISTERNE IN MARE!!! Quando tornò a galla, la luce del sole era scomparsa e, dopo aver scosso il capo con energia, capì che la maledizione dei mari le stava oscurando la vista. NON POSSO PLANARE, LE MIE ALI SONO PESANTI, DEVO CERCARE UN POSTO PER SCENDERE!. Dopo vari tentativi, Kengak riuscì a spiccare il volo…… Zorba, il gatto nero grande e grosso, che prendeva il sole sul balcone, sentì il sibilo provocato da un oggetto volante... NON E’ STATO UN ATTERRAGGIO ELEGANTE! COME SEI SPORCA! SONO STATA RAGGIUNTA DA UN’ONDA NERA. MORIRO! NON MORIRE! VOGLIO DEPORRE UN UOVO, MA TU MI DEVI PROMETTERE CHE NON LO MANGERAI, LO COVERAI E INSEGNERAI A VOLARE AL PICCOLO. Vincendo la ripugnanza, il gatto le leccò la testa e notò che la respirazione della gabbiana si faceva sempre più debole... TE LO PROMETTO, ORA RIPOSA, IO VADO IN CERCA D’AIUTO! Proprio mentre Kengah esalava l’ultimo respiro, un ovetto bianco con le macchioline azzurre rotolò accanto al suo corpo impregnato di petrolio. CHE STORIA TERRIBILE! DOBBIAMO CONSULTARE L’ENCICLOPEDIA!!! UNA GABBIANA COLPITA DALLA MALEDIZIONE DEI MARI? Zorba riuscì a trovare i suoi amici Segretario e Colonnello ed insieme si recarono da Diderot, gatto sapiente, per esporgli il problema. POVERINA, E’ MORTA!!! L’UOVO! E’ RIUSCITA A DEPORRE L’UOVO! COME FARO’? Dopo aver trovato sull’enciclopedia la soluzione per eliminare la macchia di petrolio dalle penne della gabbiana, i quattro gatti si diressero di corsa verso il luogo in cui si trovava, ma…... UNA PROMESSA E’ UNA PROMESSA!!! Mentre Diderot e gli altri si recarono a consultare l’enciclopedia per sapere come covare un uovo, Zorba con grande attenzione si avvicinò l’uovo alla pancia. COVERO’ L’UOVO CHE HAI DEPOSTO PRIMA DI MORIRE , MA COME POTRO’ INSEGNARE AL PICCOLO A VOLARE? La sera stessa i quattro gatti dettero sepoltura alla povera gabbiana ai piedi di un ippocastano. Le luci di tutte le case di Amburgo si accesero…..una strana tristezza invadeva tutti i cuori. Covare non era stato facile per il gatto nero grande e grosso, ma la sera del 20° giorno, Zorba vide che il pulcino era riuscito ad aprirsi un varco attraverso il quale fece capolino la sua minuscola testa umida e bianca e……. MAMMA, HO FAME!!! BUONA PAPPA! ANCORA, MAMMA, ANCORA! In preda alla disperazione, Zorba ricordò che il pulcino era un uccello e che gli uccelli mangiano gli insetti. Saltando da una parte all’altra del balcone, catturò mosche e ragni. COSA CHIEDETE PER RISPETTARE LA VITA DEL PULCINO? PASSO LIBERO NEL CORTILE! Passarono i giorni e della presenza del pulcino si accorsero i topi di fogna con i quali Zorba fu costretto a negoziare. D’ACCORDO, MA DI GIORNO NOI GATTI DOBBIAMO BADARE AL NOSTRO PRESTIGIO! Era arrivato il momento di conoscere se il piccolo era maschio o femmina e consultarono il gatto di mare Sopravento, il quale, esaminata la testa e sollevate le piume che iniziavano a crescergli sulla coda... E’ UNA BELLA PULCINA!! LA CHIAMEREMO FORTUNATA!!” TI SALUTIAMO, FORTUNATA, AMICA DEI GATTI!! URRA’, URRA’ !!! Fortunata crebbe in fretta, credendo di essere un gatto. Uno scimpanzé, un giorno, la convinse che era un uccello fatto ingrassare dai gatti per essere poi mangiato. Il dolore e la delusione della gabbianella furono immensi….. VUOI CHE MANGI PER FARMI INGRASSARE? POI INVITERAI ANCHE I TOPI QUANDO MI MANGERAI? TI SBAGLI, TI ABBIAMO PROTETTA PERCHE’ IO L’HO PROMESSO A TUA MADRE, MA TI VOGLIAMO GABBIANA E NON GATTO! SEI UNA GABBIANA E DEVI VOLARE! Le parole di Zorba scesero nel cuore di Fortunata. Batteva le zampe per terra muoveva nervosamente le ali e, rivolta agli amici gatti…………….. SI’, PER FAVORE, INSEGNATEMI A VOLARE! HO SEGUITO TUTTE LE ISTRUZIONI DI DIDEROT, MA NON RIESCO A VOLARE, SONO UNA BUONA A NULLA!. NON SI VOLA MAI AL PRIMO TENTATIVO, MA CI RIUSCIRAI, TE LO PROMETTO! Anche se Diderot aveva trovato i fondamenti del volo nel 12° volume dell’enciclopedia, le cose non andarono subito nel modo voluto…. I gatti, dopo aver riconosciuto di non essere capaci di insegnare a volare a Fortunata, decidono di chiedere aiuto fuori dal loro mondo, infrangendo il tabù che impediva loro di miagolare l’idioma degli umani…... NOI, GATTI DEL PORTO, AUTORIZZIAMO TE, ZORBA, A MIAGOLARE CON L’UMANO DELLA DOLCISSIMA GATTA BUBULINA. COSA VUOI? CHE TU MI INVITI DENTRO E MI PRESENTI AL TUO UMANO. Zorba prese la via dei tetti fino alla terrazza dell’ umano prescelto. SE NON E’ UN’ALLUCINAZIONE, MIAGOLA GATTO! SONO UN GATTO VERO E SONO VENUTO PERCHE’ ABBIAMO BISOGNO DEL SUO AIUTO PER INSEGNARE A VOLARE AD UNA GABBIANELLA . Dentro casa l’ umano che stava scrivendo a macchina, sentendo il miagolio di Zorba, dopo un primo smarrimento… PUO’ AIUTARCI? CREDO DI SI’ E QUESTA NOTTE STESSA! Dopo che Zorba ebbe riferito la storia della gabbiana, dell’uovo, di Fortunata e gli infruttuosi sforzi per insegnarle a volare…... QUEST’UOMO E’ UNA BRAVA PERSONA E AIUTERA’ FORTUNATA A VOLARE!! Una pioggia fitta cadeva su Amburgo. Il gatto nero grande e grosso e la gabbianella stavano comodi sotto l’impermeabile dell’uomo che si dirigeva verso il porto. Arrivato alla Chiesa di S. Michele, l’uomo salì sul campanile. HO PAURA, MAMMA! STA’ TRANQUILLA, RESPIRA E APRI LE ALI! VOLA!! TI VOGLIO TANTO BENE, MAMMA! La gabbianella spiegò le ali e Zorba toccandola appena con una zampa le disse… SULL’ORLO DEL BARATRO HO CAPITO CHE “ VOLA SOLO CHI OSA FARLO”. ADDIO, FORTUNATA, MIA PICCOLA AMICA!! VOLO, MAMMA, SO VOLARE!!!!! Fortunata volava solitaria nella notte amburghese. BENE, GATTO, CI SIAMO RIUSCITI. Classe I B Calamante Daniele, Caporaletti Demis ( autore dei disegni in bianco e nero), Catini Carlo, Curi Jacopo, Del Mastro Laura, Di Monte M.Antonietta, Ercoli Cristian, Falasconi Fabio, Francioni Consuelo, Francioni Valentina, Frassini Luca, Gabrielli Mariachiara, Gagliardini Francesco, Ilari Mauro, Marinsalta Melody, Matteucci Stefano, Rossetti Lucia, Salvucci Daniele, Smorlesi Ilaria, Stura Francesca. Prof.ssa Anna Maria Romagnoli