Le imprese italiane e l'utilizzo di strumenti di misurazione dei risultati delle varie forme di comunicazione due indagini, una qualitativa e una quantitativa, svolte per AssoComunicazione da Astra Ricerche luglio 2007 -1- Queste ricerche Commissionate da AssoComunicazione nel maggio 2007. Realizzate in parallelo nei mesi di giugno e luglio 2007 tramite 32 colloqui 'face to face' (indagine qualitativa) e 253 questionari autocompilati e rispediti all'istituto (indagine quantitativa) coinvolgenti i responsabili comunicazione e marketing di imprese appartenenti a tutti i settori delle imprese manifatturiere e dei servizi. -2- Il tipo di azienda MULTINAZIONALE ITALIANA 23% IMPRESA NAZIONALE 39% MULTINAZIONALE STRANIERA 35% -3- I settori di attività dell’azienda ALIMENTARE, BEVANDE 16% TESSILE, ABBIGLIAMENTO, ACCESSORI 15% BANCHE, FINANZA, ASSICURAZIONI 14% 12% SERVIZI PRIVATI PHARMA, CHIMICA, BIOTECH 9% 7% DISTRIBUZIONE 0% 10% 20% -4- 30% 40% 50% I settori di attività dell’azienda TURISMO, VIAGGI, TEMPO LIBERO 7% METALMECCANICA, TRASPORTI 4% 3% SERVIZI PUBBLICI HI-TECH, TELECOMUNICAZIONI 2% PRODOTTI PER LA CASA 2% MOBILI, CUCINE 2% 6% ALTRI SETTORI 0% 10% 20% -5- 30% 40% 50% Il numero di dipendenti >5000 9% <51 14% 1001-5000 19% 51-250 26% 251-1000 32% -6- Il ruolo aziendale dell’intervistato DIRETTORE MARKETING 44% DIRETTORE COMUNICAZIONE 28% PRESIDENTE, AD/CEO, DG 9% 5% IMPRENDITORE DIRETTORE RELAZIONI ESTERNE 4% 0% 10% -7- 20% 30% 40% 50% Il ruolo aziendale dell’intervistato 4% RESPONSABILE MEDIA RESPONSABILE DELLE RICERCHE 3% RESPONSABILE STRATEGIA E SVILUPPO 2% 1% BRAND MANAGER 0% 10% 20% -8- 30% 40% 50% L’anzianità aziendale 1-3 ANNI 14% >15 ANNI 24% 4-8 ANNI 36% 9-15 ANNI 26% -9- L’anzianità di ruolo >10 ANNI 15% 1-2 ANNI 23% 6-10 ANNI 28% 3-5 ANNI 34% - 10 - L’età dell’intervistato 60-69 7% MENO DI 30 ANNI 2% 50-59 12% 30-39 41% 40-49 38% - 11 - La sensibilità al tema e la rilevanza attribuitagli In prima battuta la misurazione dei risultati della comunicazione e la valutazione del ROI sono una necessità fortemente avvertita in tutte le imprese e organizzazioni che svolgono attività di comunicazione. In molte imprese, specie le multinazionali e in particolare quelle che operano nei beni semidurevoli e nei 'fast moving goods', la misurazione è considerata una pratica ormai abituale. - 12 - La sensibilità al tema e la rilevanza attribuitagli Dove la misurazione non è prassi corrente vengono comunque svolte almeno saltuariamente attività di rilevazione dell’efficacia su alcune attività di comunicazione. Solo nelle imprese e organizzazioni in cui la cultura del marketing e della comunicazione è ancora poco interiorizzata dal vertice non si registrano rilevazioni e misurazioni, malgrado i tentativi dei responsabili delle funzioni specifiche. - 13 - Le opinioni circa la misurazione dei risultati delle varie forme di comunicazione La misurazione dei risultati delle varie forme di comunicazione… 65% È UTILISSIMA DEVE SVILUPPARSI MOLTO DI PIÙ PER EVITARE SPRECHI, INVESTIMENTI INUTILI O CONTROPRODUCENTI 44% DEVE SVILUPPARSI MOLTO DI PIÙ PER RENDERE PIÙ EFFICACE LA COMUNICAZIONE 35% 0% 20% - 14 - 40% 60% 80% 100% Le opinioni circa la misurazione dei risultati delle varie forme di comunicazione La misurazione dei risultati delle varie forme di comunicazione… È UTILE SOLO IN CERTI CASI 17% NON È CAPITA O UTILIZZATA DAL ‘VERTICE’ AZIENDALE 16% È POCO AFFIDABILE, IMPERFETTA O INCOMPLETA 12% 0% 20% - 15 - 40% 60% 80% 100% Le opinioni circa la misurazione dei risultati delle varie forme di comunicazione La misurazione dei risultati delle varie forme di comunicazione… È UTILE SOLO PER ALCUNI MEZZI E FORME DI COMUNICAZIONE 10% È TROPPO COMPLICATA E COSTOSA PER I VANTAGGI CHE DÀ 9% SI SVILUPPERÀ MOLTISSIMO NEI PROSSIMI ANNI MA SOLO PRESSO LE GRANDI IMPRESE/ ORGANIZZAZIONI 7% 0% 20% - 16 - 40% 60% 80% 100% Le opinioni circa la misurazione dei risultati delle varie forme di comunicazione La misurazione dei risultati delle varie forme di comunicazione… È UTILE SOLO PER GRANDI BUDGET 6% FUNZIONA ALL’ESTERO MA NON IN ITALIA 5% NON È CAPITA O UTILIZZATA DALLE FUNZIONI AZIENDALI SPECIFICHE (MARKETING, COMUNICAZIONE, ECC.) 5% 0% 20% - 17 - 40% 60% 80% 100% Le opinioni circa la misurazione dei risultati delle varie forme di comunicazione La misurazione dei risultati delle varie forme di comunicazione… SI SVILUPPERÀ MOLTISSIMO NEI PROSSIMI ANNI ANCHE PRESSO IMPRESE/ORGANIZZAZIONI MEDIE E PICCOLE 5% È INUTILE, I RISULTATI SI VEDONO DA SOLI 2% È TROPPO LENTA E MACCHINOSA 2% 0% 20% - 18 - 40% 60% 80% 100% La sensibilità al tema e la rilevanza attribuitagli Ma quasi ovunque il tema è stato oggetto di limitati approfondimenti, senza che ne siano stati affrontati gli aspetti più critici. Il dichiarato bisogno di misurare la redditività della comunicazione è spesso riconducibile a un fenomeno che sta tra la moda e il generale orientamento a dotarsi di strumenti di monitoraggio e di controllo, senza consapevolezza della sua collocazione nel processo di governo dell’impresa. - 19 - La sensibilità al tema e la rilevanza attribuitagli In nessun colloquio sono emerse particolari attività di indagine o progetti specifici finalizzati al miglioramento delle capacità di rilevazione e misurazione dell’efficacia della comunicazione, né sistematici confronti con le pratiche e gli strumenti posti in essere da altre organizzazioni e imprese in Italia o all’estero. Molti credono di misurare il ROI o comunque l’efficacia della comunicazione (o dichiarano di farlo), ma in realtà si limitano a confrontare alcuni parametri e indicatori rilevati ex-post con quelli presunti al momento di varare le iniziative e operazioni. - 20 - Le misurazioni: le forme e le discipline Nel caso del direct marketing e delle promozioni il collegamento fra le azioni svolte e i risultati è immediato, in genere non richiedendo la messa in opera di particolari strumenti o di ricerche. Per il DM la sistematica rilevazione del 'feed-back', in termini di redemption e retention, è una caratteristica strutturale, alla base della stessa definizione della disciplina, costituendo parte integrante dei processi. - 21 - Il recente investimento in direct marketing (inclusi web&mobile) NON INVESTITORI IN DM 22% INVESTITORI IN DM 78% - 22 - Il recente investimento in direct marketing INVESTITORI IN DM 37% NON INVESTITORI IN DM 63% - 23 - Il recente investimento in direct marketing 20% O PIÙ 16% 1-9% 37% 10-19% 47% - 24 - La misurazione del ROI del direct marketing NON MISURANTI IL ROI DEL DM 44% MISURANTI IL ROI DEL DM 56% - 25 - Gli strumenti per la misurazione del ROI del direct marketing ANALISI DELLA REDEMPTION, DEL NUMERO DEI CONTATTI 100% ANALISI DEL ‘CONVERSION RATE’ (% DI CONTATTI TRADOTTISI IN COMPORTAMENTI) 68% ANALISI DELLA FIDELIZZAZIONE, DELLA ‘RETENTION’ POST-ATTIVITÀ DI DM 46% 0% 20% - 26 - 40% 60% 80% 100% Gli strumenti per la misurazione del ROI del direct marketing ANALISI DELL’IMPLEMENTAZIONE/ ARRICCHIMENTO DEL DATA BASE 44% ANALISI DEL SELL-OUT AGGIUNTIVO SU DATI NIELSEN/ IRI/GFK/ECC. 26% ANALISI DEL ‘CROSS-SELLING’ (INCREMENTO DEGLI ACQUISTI, DA PARTE DI CLIENTI PRE-ESISTENTI, DI PRODOTTI PRIMA NON ACQUISTATI) 22% 0% 20% - 27 - 40% 60% 80% 100% Gli strumenti per la misurazione del ROI del direct marketing ANALISI DELL’‘UP-SELLING’ (INCREMENTO DEGLI ACQUISTI, DA PARTE DI CLIENTI PRE-ESISTENTI, DI PRODOTTI DELL’AZIENDA GIÀ ACQUISTATI) 14% ANALISI DEL SELL-IN AGGIUNTIVO SU DATI AZIENDALI 13% RICERCHE QUALITATIVE SULL’IMMAGINE DELLA MARCA 13% 0% 20% - 28 - 40% 60% 80% 100% Gli strumenti per la misurazione del ROI del direct marketing RICERCHE QUALITATIVE SUL GIUDIZIO DELL’ATTIVITÀ DI DM 13% RICERCHE QUANTITATIVE SULLA NOTORIETÀ DELLA MARCA, DELL’AZIENDA 12% RICERCHE QUANTITATIVE SUL GIUDIZIO DELL’ATTIVITÀ DI DM 12% 0% 20% - 29 - 40% 60% 80% 100% Gli strumenti per la misurazione del ROI del direct marketing ANALISI DELLA ‘LEAD-GENERATION’ 11% VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL PROFITTO GENERATO DALLE VENDITE INCREMENTALI (TOLTI I COSTI DIRETTI E AGGIUNTIVI DEL DM) 11% RICERCHE QUANTITATIVE SULL’IMMAGINE DELLA MARCA/AZIENDA, SULLA BRAND EQUITY 1% 0% 20% - 30 - 40% 60% 80% 100% Gli strumenti per la misurazione del ROI del direct marketing RICERCHE QUANTITATIVE SUL RICORDO DELL’ATTIVITÀ DI DM 1% ANALISI DELL’EFFETTO DELLE INIZIATIVE ‘MEMBER GETS MEMBER’ 0% 0% 20% - 31 - 40% 60% 80% 100% Le misurazioni: le forme e le discipline Anche le operazioni e gli investimenti effettuati attraverso Internet sono monitorati, ma il più delle volte si tratta solo della raccolta dei dati di cui Internet è una straordinaria fonte: infatti, le informazioni sono utilizzate - più che per verificare l’efficacia delle operazioni effettuate - per accrescere competenze e conoscenze in relazione alle modalità di utilizzo di Internet da parte dei consumatori, oltre che per alimentare basi di dati e serie statistiche. - 32 - Il recente investimento in comunicazione web&mobile NON INVESTITORI IN COMUNICAZIONE WEB&MOBILE 30% INVESTITORI IN COMUNICAZIONE WEB&MOBILE 70% - 33 - Il recente investimento in comunicazione web&mobile >20% 14% 10%-19% 10% <5% 57% 5%-9% 19% - 34 - I tipi di comunicazione web&mobile recentemente utilizzati SITO PROPRIO SENZA E-COMMERCE 63% TABELLARE (BANNER, FORMATI SPECIALI, POP UP, CO-MARKETING, SPONSORIZZAZIONI, ECC.) 53% SPONSORSHIP/ PARTNERSHIP 48% 0% 20% - 35 - 40% 60% 80% 100% I tipi di comunicazione web&mobile recentemente utilizzati 47% E-MAIL SITO PROPRIO CON E-COMMERCE 40% ATTIVAZIONE DI BLOG E COMMUNITIES 37% 0% 20% - 36 - 40% 60% 80% 100% I tipi di comunicazione web&mobile recentemente utilizzati 33% PROMOZIONI ON LINE KEY-WORDS (IN GOOGLE, ECC.) 30% 17% SMS, MMS 0% 20% - 37 - 40% 60% 80% 100% I tipi di comunicazione web&mobile recentemente utilizzati ATTIVITÀ DI RECLUTAMENTO PER L’ACQUISIZIONE DEI DATI 13% PARTECIPAZIONE A BLOG/COMMUNITIES 10% 0% 20% - 38 - 40% 60% 80% 100% La misurazione del ROI della comunicazione web&mobile NON MISURANTI IL ROI DELLA COMUNICAZIONE WEB&MOBILE 33% MISURANTI IL ROI DELLA COMUNICAZIONE WEB&MOBILE 67% - 39 - Gli strumenti per la misurazione del ROI della comunicazione web&mobile ANALISI DEL ‘CLICK TROUGH’ (N° DEI CLICK) 89% ANALISI DELL’IMPRESSION (N° DEI BANNER VISTI) 72% ANALISI DEL COSTO PER CLICK 56% 0% 20% - 40 - 40% 60% 80% 100% Gli strumenti per la misurazione del ROI della comunicazione web&mobile ANALISI DEL ‘LEAD’ (MISURAZIONE DELLE PAGINE RICHIESTE, DI CHI HA CHIESTO PREVENTIVI O HA ACQUISTATO , ECC.) 28% ANALISI DEL COSTO PER LEAD 11% ANALISI DELLA SPESA IN EURO NELL’E-COMMERCE 6% 0% 20% - 41 - 40% 60% 80% 100% I fornitori di report del ROI della comunicazione web&mobile 45% CENTRO-MEDIA EDITORE (GOOGLE, YAHOO, ECC.) 34% AGENZIA 33% 28% FATTO ‘IN CASA’ 0% 20% - 42 - 40% 60% 80% 100% La comprensibilità dei report sull’efficacia della comunicazione web&mobile DIPENDE DA COSA È MISURATO 12% MOLTO COMPRENSIBILE 24% POCO COMPRENSIBILE 12% ABBASTANZA COMPRENSIBILE 52% - 43 - Le misurazioni: le forme e le discipline Anche le promozioni si prestano a sistematiche rilevazioni dei risultati effettivi conseguiti, a partire dalle vendite generate direttamente e anche per quanto riguarda le adesioni e la redemption dell’operazione. - 44 - Il recente investimento in promozioni NON INVESTITORI IN PROMOZIONI 26% INVESTITORI IN PROMOZIONI 74% - 45 - Il recente investimento in promozioni >50% 14% FINO AL 10% 43% 21-50% 24% 11-20% 19% - 46 - I tipi di promozioni recentemente realizzati SCONTI, BUONI-SCONTO, OFFERTE SPECIALI 63% IN-STORE PROMOTIONS 53% PRODOTTI O CAMPIONI IN REGALO 41% CONCORSI A SORTE CON PREMI FINALI 34% 0% 20% - 47 - 40% 60% 80% 100% I tipi di promozioni recentemente realizzati 31% INCENTIVES TESSERE/ CARTE FEDELTÀ 25% REGALI 25% 17% RACCOLTE-PUNTI 0% 20% - 48 - 40% 60% 80% 100% I tipi di promozioni recentemente realizzati CONCORSI A SORTE A PREMIO IMMEDIATO 16% 14% CONFEZIONI RISPARMIO COINVOLGIMENTO DEL CONSUMATORE PRO–NO PROFIT 13% OUT-STORE PROMOTIONS 6% 0% 20% - 49 - 40% 60% 80% 100% I tipi di promozioni recentemente realizzati ARTICOLI PROMOZIONALI 3% SPONSORIZZAZIONE DI EVENTI 3% VOLANTINI 3% 0% 20% - 50 - 40% 60% 80% 100% La misurazione del ROI delle promozioni NON MISURANTI IL ROI DELLE PROMOZIONI 28% MISURANTI IL ROI DELLE PROMOZIONI 72% - 51 - Gli elementi monitorati per la definizione del ROI delle promozioni ANALISI DELLA REDEMPTION 78% ANALISI DEL NUMERO DEI CONTATTI ATTIVATI 52% ANALISI DEL SELL-OUT AGGIUNTIVO SU DATI NIELSEN/IRI/GFK/ECC. 51% ANALISI DEL SELL-IN AGGIUNTIVO SU DATI AZIENDALI 43% 0% 20% - 52 - 40% 60% 80% 100% Gli elementi monitorati per la definizione del ROI delle promozioni ANALISI DEL N° DI PUNTI-VENDITA COINVOLTI 39% VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL PROFITTO GENERATO DALLE VENDITE INCREMENTALI (TOLTI I COSTI DIRETTI E AGGIUNTIVI DELLA PROMOZIONE) 35% ANALISI DEL ‘CONVERSION RATE’ (% DI CONTATTI TRADOTTISI IN COMPORTAMENTI) 26% ANALISI DELLA ‘RETENTION’ (MANTENIMENTO DI UN ‘DI PIÙ’ DI VENDITE E/O CONSUMATORI/UTENTI DOPO LA FINE DELLA PROMOZIONE) 18% 0% 20% - 53 - 40% 60% 80% 100% Gli elementi monitorati per la definizione del ROI delle promozioni 17% IMPLEMENTAZIONE DEL DATA BASE RICERCHE QUANTITATIVE SUL RICORDO DELLA PROMOZIONE 7% RICERCHE QUANTITATIVE SULL’IMMAGINE DELLA MARCA/AZIENDA, SULLA BRAND EQUITY 6% RICERCHE QUANTITATIVE SULLA NOTORIETÀ DELLA MARCA, DELL’AZIENDA 6% 0% 20% - 54 - 40% 60% 80% 100% Gli elementi monitorati per la definizione del ROI delle promozioni RICERCHE QUALITATIVE SULL’IMMAGINE DELLA MARCA 5% RICERCHE QUALITATIVE SUL GIUDIZIO DELLA PROMOZIONE 5% RICERCHE QUANTITATIVE SUL GIUDIZIO DELLA PROMOZIONE 4% 0% 20% - 55 - 40% 60% 80% 100% Il recente investimento in RP NON INVESTITORI IN RP 23% INVESTITORI IN RP 77% - 56 - Il recente investimento in RP 25-50% 7% >50% 7% <=5% 41% 11-20% 17% 6-10% 28% - 57 - La misurazione del ROI delle RP MISURANTI IL ROI DELLE RP 42% NON MISURANTI IL ROI DELLE RP 58% - 58 - Gli strumenti per la misurazione del ROI delle RP ANALISI QUALITATIVA DEL ‘MEDIA COVERAGE’ (ARTICOLI, TRASMISSIONI, ECC.) 93% ANALISI QUANTITATIVA DEL ‘MEDIA COVERAGE’ (ARTICOLI, TRASMISSIONI, ECC.) 93% 0% 20% - 59 - 40% 60% 80% 100% Gli strumenti per la misurazione del ROI delle RP RICERCHE QUALITATIVE SUGLI OPINION LEADER, SUI DECISORI, SU ALTRI PUBBLICI SPECIFICI 10% RICERCHE QUANTITATIVE SUGLI OPINION LEADER, SUI DECISORI, SU ALTRI PUBBLICI SPECIFICI 9% 0% 20% - 60 - 40% 60% 80% 100% Gli strumenti per la misurazione del ROI delle RP 8% RICERCHE EX-POST RICERCHE PRIMA E DOPO LA CAMPAGNA DI RP 7% 0% 20% - 61 - 40% 60% 80% 100% Gli elementi monitorati per la definizione del ROI delle RP LA NOTORIETÀ DELL’AZIENDA, DELLA MARCA, ECC. 59% L’IMMAGINE DELLA COMPANY, DELLA MARCA 57% IL MIGLIORAMENTO DEI RAPPORTI CON STAKEHOLDERS RILEVANTI 31% 0% 20% - 62 - 40% 60% 80% 100% Gli elementi monitorati per la definizione del ROI delle RP IL RICORDO DELLA CAMPAGNA DI RELAZIONI PUBBLICHE 30% LA CORRELAZIONE TRA INVESTIMENTI IN RP E RISULTATI AZIENDALI 29% LA CORRELAZIONE TRA INVESTIMENTI IN RP E IL SELL-OUT 19% 0% 20% - 63 - 40% 60% 80% 100% Gli elementi monitorati per la definizione del ROI delle RP IL MIGLIORAMENTO DEI RAPPORTI CON LA COMUNITÀ LOCALE 15% IL GIUDIZIO SULLA CAMPAGNA DI RELAZIONI PUBBLICHE 14% LA VISIBILITÀ ADDIZIONALE OTTENUTA SUI MEDIA 7% 0% 20% - 64 - 40% 60% 80% 100% Le misurazioni: gli “oggetti”, le tecniche e gli strumenti Anche per l’ADV ciò che viene fatto passare per misurazione dell’efficacia e della redditività della comunicazione nella maggior parte dei casi si riduce a ben poco, spesso a ricerche e rilevazioni ordinarie, originariamente concepite con altre finalità. - 65 - Le misurazioni: gli “oggetti”, le tecniche e gli strumenti Ciò che viene più frequentemente rilevato e poi utilizzato quale misura del successo dell’investimento effettuato sono le specifiche e i parametri descrittivi della pubblicità realizzata, giungendo tutt’al più a porre in relazione con questi le vendite del periodo, con riferimento a: lo spazio occupato, la quota di voce ottenuta l’effettiva copertura del target, l’esposizione al messaggio, i contatti realizzati la pressione ottenuta la ricezione del messaggio, il ricordo e la sua comprensione, la correttezza dell’associazione. - 66 - Le misurazioni: gli “oggetti”, le tecniche e gli strumenti Più raramente e non sistematicamente, le rilevazioni e le misurazioni si riferiscono ad altri parametri, espressivi degli effetti della comunicazione sulla relazione fra l’oggetto della comunicazione e il suo target: la notorietà l’immagine la 'brand equity' le vendite incrementali (il sell-out più che il sell-in) e le variazioni delle quote di mercato. - 67 - Le misurazioni: gli “oggetti”, le tecniche e gli strumenti Solo in pochi casi, pressoché eccezionali, per ottenere un indicatore sintetico l’efficacia viene misurata attraverso una combinazione di variabili e di parametri espressivi dei diversi obiettivi attribuibili alla comunicazione. - 68 - Le misurazioni: gli “oggetti”, le tecniche e gli strumenti La grande varietà di strumenti e indicatori impiegati per le rilevazioni e le misurazioni conferma la mancanza di una “scuola”, di principi e criteri condivisi: assai raro, effettuato da poche multinazionali, è l’impiego o di 'tools' standardizzati (basati su rilevazioni e analisi statistiche) oppure di modelli econometrici (che correlino l’investimento effettuato con le vendite e l’immagine di marca) - 69 - Le misurazioni: gli “oggetti”, le tecniche e gli strumenti lo svolgimento di ricerche ad hoc, quantitative e qualitative (più spesso 'focus group' che colloqui individuali), viene riservato alle azioni più rilevanti per criticità degli obiettivi e per dimensione dell’investimento il riferimento alle rilevazioni continuative di esposizione ai mezzi (le diverse 'Audi') risulta comune alla maggioranza delle imprese e organizzazioni - 70 - Le misurazioni: gli “oggetti”, le tecniche e gli strumenti il monitoraggio di vendite e quote di mercato è in genere limitato alle rilevazioni Nielsen, IRI, GFK, ecc.; una parziale eccezione è rappresentata dalle imprese che per la natura della loro attività hanno un controllo diretto del sell-out (moderna distribuzione, assicurazioni, ecc.) l’incrocio fra i GRP acquistati e i dati di sell-out, spesso tradotto in serie di 'numeri indice‘, è il più diffuso esempio di strumento complesso. - 71 - Il recente investimento in pubblicità >15 MIO 14% <1 MIO 23% 6-15 MIO 21% 1-2 MIO 21% 3-5 MIO 21% - 72 - Il recente investimento in pubblicità televisiva NON INVESTITORI IN PUBBLICITÀ TELEVISIVA 38% INVESTITORI IN PUBBLICITÀ TELEVISIVA 62% - 73 - Il recente investimento in pubblicità televisiva <1 MIO 16% >15 MIO 20% 1-2 MIO 22% 6-15 MIO 20% 3-5 MIO 22% - 74 - La misurazione del ROI della comunicazione pubblicitaria NON MISURANTI IL ROI DELLA PUBBLICITÀ 45% MISURANTI IL ROI DELLA PUBBLICITÀ 55% - 75 - La misurazione del ROI della comunicazione pubblicitaria SOLO PER ALCUNI MEZZI (TV, STAMPA, INTERNET) 24% REGOLARMENTE 42% SALTUARIAMENTE 29% SPESSO 5% - 76 - Gli strumenti per la misurazione del ROI della comunicazione pubblicitaria ANALISI DEL SELL-OUT AGGIUNTIVO SU DATI NIELSEN/ IRI/GFK/ECC. 52% RICERCHE QUANTITATIVE ‘AD HOC’ 47% RICERCHE QUALITATIVE (FOCUS GROUP, INTERVISTE ‘FACE TO FACE’, ECC.) 45% 0% 20% - 77 - 40% 60% 80% 100% Gli strumenti per la misurazione del ROI della comunicazione pubblicitaria ‘TRACKING’ QUANTITATIVO SOLO PER L’AZIENDA 26% ANALISI DELLA SODDISFAZIONE DEI RETAILERS, DELLA FORZAVENDITA, ECC. 24% ANALISI DEL SELL-IN AGGIUNTIVO SU DATI AZIENDALI 23% 0% 20% - 78 - 40% 60% 80% 100% Gli strumenti per la misurazione del ROI della comunicazione pubblicitaria OMNIBUS PRE/POST 11% ‘TRACKING’ QUANTITATIVO MULTI-CLIENT 11% PROGETTI AD HOC DI ANALISI APPROFONDITE DELLE PERFORMANCES 3% 0% 20% - 79 - 40% 60% 80% 100% Gli elementi monitorati per la definizione del ROI della comunicazione pubblicitaria 61% LA NOTORIETÀ DELLA MARCA 58% IL RICORDO DELLA PUBBLICITÀ 0% 20% - 80 - 40% 60% 80% 100% Gli elementi monitorati per la definizione del ROI della comunicazione pubblicitaria L’IMMAGINE DELLA MARCA, L’EVOLUZIONE DELLA BRAND EQUITY 55% 50% IL GIUDIZIO SULLA PUBBLICITÀ 0% 20% - 81 - 40% 60% 80% 100% Gli elementi monitorati per la definizione del ROI della comunicazione pubblicitaria LA CORRELAZIONE TRA INVESTIMENTI IN ADV E IL SELL-OUT 32% LA CORRELAZIONE TRA INVESTIMENTI IN ADV E IL SELL-IN 13% 0% 20% - 82 - 40% 60% 80% 100% L’influenza del ROI della pubblicità sulle scelte relative alla comunicazione NON SANNO 13% MOLTISSIMO 16% QUASI NIENTE 8% UN PO’ 16% MOLTO 47% - 83 - Investimento e misurazione del ROI: confronto INVESTITORI MISURANTI IL ROI (base: investitori) MISURANTI IL ROI (base: totale campione) PUBBLICITÀ 88% 55% 49% RP 77% 42% 33% PROMOZIONI 74% 72% 53% WEB&MOBILE 70% 60% 42% DM 37% 56%* 21%* * al netto della redemption - 84 - Le funzioni coinvolte: i ruoli decisionali Il vertice aziendale e il marketing sono le funzioni determinanti nel decidere di assoggettare la comunicazione effettuata e i relativi investimenti a verifica dell’efficacia e della redditività. - 85 - Le funzioni coinvolte: i ruoli decisionali Per il vertice la motivazione è valutativa: l’obiettivo principale e più frequente è la verifica della convenienza e dell’utilità dell’assegnazione alla comunicazione di risorse altrimenti destinabili ad altri impieghi (spesso con più evidenti effetti immediati) un obiettivo secondario è monitorare la qualità delle decisioni della filiera 'marketing e comunicazione' e dunque valutare le prestazioni degli addetti. - 86 - Le funzioni coinvolte: i ruoli decisionali Nella maggior parte dei casi è il marketing la funzione-chiave: gli scopi sono sia la messa a punto della comunicazione in termini di contenuti dei messaggi e di creatività, sia soprattutto la selezione delle forme e dei mezzi più efficaci l’ottimizzazione del budget di comunicazione e la verifica dell’efficienza della spesa sono motivazioni meno frequenti e di minor intensità. - 87 - Le funzioni coinvolte: i ruoli decisionali I responsabili della funzione comunicazione risultano assai meno attivi e impegnati poiché: sono 'freddi' nei confronti delle preminenti applicazioni valutative della misurazione, destinate a tradursi in possibili riduzioni dei budget amministrati o a divenire l’asse portante del sistema premiante e, quando sono loro a premere per la misurazione dei risultati, l’obiettivo è solo il miglioramento della comunicazione effettuata. - 88 - Le funzioni coinvolte: i ruoli decisionali La rilevazione e la misurazione vengono affidate prevalentemente a organizzazioni esterne, in grado di garantire sia neutralità e obiettività, sia anche le competenze proprie delle strutture specializzate. Del resto, la natura stessa dei dati utilizzati per la misurazione, costituiti nella maggior parte dei casi dai risultati di ricerche commissionate 'ad hoc' o dalle rilevazioni continuative effettuate da istituti specializzati, impone il ricorso a specialisti o comunque a fonti esterne. - 89 - Le funzioni coinvolte: i ruoli decisionali Per di più, in molti casi la rilevazione ex-post fa parte del servizio fornito da agenzie, concessionarie e centri media: e sono soprattutto questi a investire nell'ideazione e nella messa a punto di modelli e strumenti, mentre poco o nulla si fa da parte delle imprese e delle organizzazioni. Internamente vengono svolte solo le rare elaborazioni più sofisticate, che in genere incrociano i dati raccolti sulla copertura ottenuta e sul profilo del target raggiunto con quelli relativi al sellout. - 90 - Le condizioni per la misurabilità Esistono principi, regole e condizioni da rispettare perché una rilevazione possa realmente essere considerata una misurazione del 'communicational ROI'. Anzitutto il ROI è un indicatore di medio/lungo termine che, per essere valido, deve confrontare l’investimento con i suoi risultati nel tempo: l’osservazione e la rilevazione dei risultati dovrebbero essere reiterate più volte a distanza di tempo, talché è improprio misurare il ROI attraverso un dato puntuale. - 91 - Le condizioni per la misurabilità Il fondamentale principio-guida, però, è che l’efficacia non si può misurare in assoluto, ma si determina attraverso il confronto dei costi sostenuti con il valore dei risultati: dunque, la principale condizione - quasi un pre-requisito - è che i risultati possano essere espressi in valore monetario per disporre di un ricavo pienamente confrontabile con l’investimento effettuato. - 92 - Le condizioni per la misurabilità Un’altra condizione è che vengano riferiti all’investimento oggetto della valutazione solo i risultati di sua competenza, neutralizzando gli effetti determinati dagli altri fattori che hanno concorso a determinare il risultato: non solo le condotte e le azioni relative alle altre leve di marketing e di comunicazione, ma anche i comportamenti dei concorrenti, il contesto sociale, economico e culturale, ecc. - 93 - Le condizioni per la misurabilità Data l’oggettiva impossibilità di rispettare quest’ultima condizione, ciò viene utilizzato come un alibi, per giustificare la rinuncia a effettuare le misurazioni o come un efficace argomento per contestarne la significatività. - 94 - L'oggetto della misurazione La mancanza di strumenti e criteri sperimentati e condivisi, l’aleatorietà e spesso l’opinabilità delle rilevazioni e delle misurazioni, il loro costo determinano un’assoluta prevalenza delle pratiche riferibili alla misurazione non del ‘communicational ROI’ ma del raggiungimento del target - 95 - Gli scopi e le applicazioni E così sono solo quattro le aree applicative della misurazione dei ROI: in sostanza i suoi più frequenti scopi. - 96 - Gli scopi e le applicazioni La principale area è la gestione del sistema premiante. La seconda è la dimostrazione al vertice aziendale dell’efficacia delle più recenti operazioni e attività, spesso condizione necessaria per la reiterazione delle attività comunicazionali e per la conferma o la dilatazione dei budget assegnati. - 97 - Gli scopi e le applicazioni Quindi l’affinamento delle politiche e delle condotte comunicazionali: attraverso la verifica dei risultati conseguiti e dei deficit è possibile verificare, almeno in teoria, l’efficacia di mezzi, linguaggi, approcci; correggere il media–mix; mettere a punto i contenuti dei messaggi e la creatività; ottimizzare gli investimenti, ecc.. Ma i limiti di questa applicazione sono due. - 98 - Gli scopi e le applicazioni In assenza di criteri e modelli standardizzati cui fare riferimento, il valore dei confronti risulta discutibile. Inoltre la pura misurazione del ROI non fornisce le informazioni necessarie per individuare le ragioni del successo o le cause dell’insuccesso. - 99 - Gli scopi e le applicazioni Infine, più raramente, la misurazione è una prassi sviluppata dal marketing con obiettivi più sofisticati, che rientrano comunque in quello più generale del miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza: rilevare il potenziale di domanda non attivato dalle campagne e iniziative, per decidere ulteriori mosse confrontando il risultato con le soglie minime usuali sul medesimo target profilare al meglio i mezzi, le forme e le discipline impiegati o comunque disponibili. - 100 - Gli scopi e le applicazioni La misurazione dei risultati è raramente utilizzata nell’ambito dei processi di assegnazione delle risorse alle diverse funzioni e destinazioni: la redditività rilevata è assai raramente determinante ai fini della definizione sia dell’entità dei nuovi budget, sia della decisione stessa se investire in nuove operazioni. Ancor meno frequenti sono i confronti con la redditività di altre possibili destinazioni, per stabilire l’allocazione ottimale delle risorse: si tratta di decisioni di natura politica, sovente espressione dei rapporti di potere all’interno delle organizzazioni. - 101 - Gli scopi e le applicazioni In sintesi l’esame delle applicazioni attuali della misurazione ne conferma lo scarso rilievo nel quadro sia della gestione delle risorse, sia in generale delle politiche e condotte d’impresa: la redditività attribuibile alle operazioni di comunicazione fatte in precedenza non incide più che tanto nella gestione e nei suoi indirizzi (strategici e anche tattici). - 102 - I processi In contrasto con molte dichiarazioni, i casi in cui la misurazione dell’efficacia della comunicazione viene svolta sistematicamente per tutte le iniziative e attività di comunicazione sono meno che rari: anzi, a giudicare dai risultati della ricerca, pressoché inesistenti. In genere le misurazioni si riducono alla lettura dei dati da cui ricavare una stima della pressione ottenuta e - comunque - sono episodiche e scollegate fra loro. - 103 - Le difficoltà e gli ostacoli Sono moltissimi, poi, i problemi sia culturali sia operativi. E quelli più gravi e difficilmente risolvibili sono quelli operativi. - 104 - Le difficoltà e gli ostacoli Il punto nodale risulta essere la misurazione degli effetti della comunicazione sul sell-out e sulla quota di mercato, gli indicatori più immediati dell’efficacia della comunicazione: le maggiori difficoltà si incontrano nei mercati dei servizi e dei beni immateriali in genere, nei quali non è sempre evidente quali siano i risultati, assimilabili al dell’efficacia e sell-out, del ROI da rilevare; della tuttavia, comunicazione la misurazione attraverso la valorizzazione degli effetti sul sell-out e sulla quota di mercato risulta assai problematica anche nei mercati dei beni di consumo e semi-durevoli. - 105 - Le difficoltà e gli ostacoli Il primo ostacolo è dato dalla difficoltà o dalla impossibilità di rilevare tempestivamente e con precisione l’effettivo sell-out e le variazioni di quota: solo un pieno controllo della filiera distributiva, possibile unicamente nel caso dei prodotti selettivi e comunque in presenza di canali corti, consente di aggiornare rapidamente i dati, mentre l’allungamento della catena (soprattutto con la presenza di grossisti) lo rende pressoché impossibile. Una parziale eccezione è rappresentata dalle vendite effettuate attraverso la moderna distribuzione, che però in genere costituiscono solo una frazione, seppur rilevante, del venduto complessivo. - 106 - Le difficoltà e gli ostacoli Ma il più grave e dirimente limite è la citata impossibilità di isolare gli effetti dell’azione sotto esame da quelli determinati dalle altre leve del marketing mix, dagli altri mezzi e discipline del media–mix, da tutti gli altri fattori e agenti che incidono sulle opinioni, gli atteggiamenti e i comportamenti del target: questi ultimi, infatti, dipendono anche dalle politiche (di prodotto e commerciali) dell’azienda e dal contesto socio-economico (in termini pure di capacità di spesa del target, del ‘sentiment’, delle mode). - 107 - Le difficoltà e gli ostacoli Una variabile fondamentale e assai poco rappresentata controllabile è inoltre dalle condotte della concorrenza (lanci di nuovi prodotti, scelta di canali di vendita, politiche di prezzo, orientamenti della comunicazione, ecc.). E anche la storia del prodotto, gli effetti sedimentati della comunicazione precedente sono determinanti, al punto che secondo alcuni intervistati è corretto confrontare l’investimento in comunicazione con i suoi possibili effetti solo quando si tratta di prodotti e servizi del tutto nuovi. - 108 - Le difficoltà e gli ostacoli Le poche imprese e organizzazioni che hanno predisposto sistemi e modelli concepiti per attribuire ai diversi mezzi gli effetti di competenza non hanno in realtà ottenuto alcun risultato, perché l’opinabilità dei criteri e delle convenzioni – costruiti su base empirica e privi di fondamenti teorici condivisi – rende possibile qualunque contestazione dei risultati, azzerandone la capacità di influire sulle scelte e decisioni. - 109 - Le difficoltà e gli ostacoli Come s’è visto, un ulteriore limite assai grave viene indicato nell’incapacità diagnostica degli strumenti attuali, che puntano solo a rilevare e misurare l’efficacia della comunicazione, ma non consentono in alcun modo di giungere a una diagnosi dei motivi per cui una pianificazione o un’operazione ha avuto successo o è fallita. - 110 - Le difficoltà e gli ostacoli Il vantaggio di poter disporre di rilevazioni frutto di ricerche continuative e 'ufficiali' è solo relativo, data la generale diffidenza verso dati ritenuti spesso poco affidabili: tutti gli intervistati inseriscono, fra i fattori che frenano la misurazione del ROI, la carenza di autorevoli fonti professionali di dati certificati e la scarsa attendibilità di quelli disponibili. La conseguenza è la necessità di effettuare ricerche 'ad hoc' assai costose, che rendono impensabile l’impianto di sistemi di monitoraggio e di valutazione sistematici, determinando spesso un'illogica sproporzione tra il costo elevato delle rilevazioni (e delle analisi) e l’entità dell’investimento che si intende valutare. - 111 - Le difficoltà e gli ostacoli Anche la mancanza di regole, prassi e criteri condivisi penalizza la diffusione della misurazione, perché ne riduce le applicazioni: la variabilità e spesso l’opinabilità dei criteri e dei pesi rende infatti difficile ricostruire serie storiche da analizzare e soprattutto impedisce di effettuare confronti. Infine, gioca negativamente la confluenza di troppi interessi spesso contrastanti: a partire dal timore di essere valutati a fronte della necessità di valutare, sino alle pressioni delle funzioni che aspirano ad acquisire quote dei budget destinati alla comunicazione (che alterano le valutazioni e vi introducono elementi politici). - 112 - Le difficoltà e gli ostacoli Oltre ai problemi e agli ostacoli di carattere generale, i colloqui ne hanno fatto emergere anche alcuni specifici, relativi solo a talune forme e discipline. - 113 - Le difficoltà e gli ostacoli Nelle RP gli sforzi di agenzie e imprese si sono concentrati sulla messa a punto di criteri, strumenti e procedure che consentano di rilevare e 'apprezzare' la capacità di provocare sia l'effettiva ripresa del messaggio da parte dei media, sia la fedeltà della riproduzione, contando le citazioni e le riprese e ‘pesandole’ tenendo conto degli oggetti valutativi, dell’autorevolezza e/o della forza del ‘mezzo’, del contesto, ecc. Ma la soggettività dei parametri applicati al prezzo figurativo dello spazio ottenuto e l’opinabilità del valore attribuito alle citazioni riducono assai la possibilità di far accettare il ROI accertato, mentre irrisolto risulta il problema dell’attribuzione di un valore alle omissioni, cioè alle notizie, agli articoli, alle fotografie di cui si riesce a impedire la pubblicazione o quanto meno a ridurre il risalto. - 114 - Le difficoltà e gli ostacoli Per quanto riguarda Internet, la strumentazione disponibile e le rilevazioni abituali non affrontano ancora realmente il tema della valutazione del ROI dell’investimento effettuato (allo stato misurabile solo nel caso di vendite a distanza) ma si concentrano sulla raccolta di informazioni sugli utenti e sui loro comportamenti. - 115 - La cultura della misurazione e le prospettive La modesta importanza attribuita in concreto alla misurazione dell’efficacia della comunicazione, con le condotte conseguenti, è l’indicatore di un grave deficit di cultura della comunicazione. Infatti, la debole volontà di misurare davvero i risultati non è comunque il riflesso del pieno riconoscimento della natura di investimento alle risorse impiegate in comunicazione; ma è la conseguenza della necessità di giustificarle di continuo, come se si trattasse di destinazioni secondarie e di incerta utilità. Il che è confermato dalla modesta entità delle risorse umane dedicate, impegnate non solo nella rilevazione ma soprattutto nella riflessione e nell’approfondimento del tema. - 116 - La cultura della misurazione e le prospettive Con queste premesse non può stupire, quindi, che la maggior parte delle imprese sia ancora ben lontana da un’effettiva misurazione del ROI della comunicazione, perché è completamente assente l’ottica di medio/lungo termine e perché sono assai rari i casi in cui venga attribuito ai risultati (comunque determinati) un valore monetario da raffrontare all’investimento effettuato. E in genere si tratta, più che di effettive misurazioni dei risultati della comunicazione, di analisi basate sul confronto exante/ex-post fra i parametri comunicazionale intrapresa. - 117 - tecnici descrittivi dell’azione La cultura della misurazione e le prospettive Nè è prevedibile un imminente superamento dei limiti e delle carenze attuali: solo pochi addetti sono impegnati nella messa a punto di strumenti e procedure in grado di condurre a un’effettiva e sistematica misurazione del ROI comunicazionale. - 118 - La tipologia ‘ad hoc’ I MISURANTI IL ROI grandi investitori internazionali con cultura e strumenti evoluti 9% I NON MISURANTI piccoli e medi investitori non interessati e amorfi 27% I MISURANTI REGOLARI MA NON IL ROI medi e grandi investitori non attrezzati o confusi o preoccupati 25% I MISURANTI SALTUARI MA NON IL ROI medi e grandi investitori scettici o risparmiosi o ignoranti 39% - 119 - Astra srl via Abbondio Sangiorgio 13 20145 Milano Tel. +39.2.3319820 Fax. +39.2.33601169 [email protected] - 120 -