L’uomo e
la sofferenza
C.P. SS. Redentore e S. Gregorio
Comunità Giovani
3 Novembre 2011
• Perché il dolore?
• Perché il dolore innocente?
• Dov’è Dio?
• Dio può evitare il male, ma non vuole
(quindi non è buono)
• Dio vuole evitare il male, ma non può
(quindi non è onnipotente)
IN QUALE DIO CREDIAMO?
La creazione, il cui fine è la libertà della
creatura, non ha la forma di un ordine statico
stabilito e disposto a priori, ma è qualcosa di
dinamico, di non determinato.
G. Greshake
• Dimentichiamo espressioni come:
• Che ho fatto di male per meritare tutto questo?
• Muor giovane chi al Cielo è caro!
• Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno!
• Esiste una giustizia divina!
CHIARIAMO:
La malattia non è conseguenza del peccato
originale e punizione dei peccati personali.
Né il male morale, né il male fisico
dipendono da Dio.
Dio, nel momento della sofferenza, ci
domanda di lottare contro di essa, non
compiacendosene, mentre si colloca accanto
a noi per condividerla
Anche Dio soffre per amore; Dio piange con
noi.
Dio è Padre, ma ancor di più è Madre!
(Giovanni Paolo I)
Non dimentichiamo che non esiste
solo il nostro dolore
Il servo sofferente:
l’uomo può farsi prossimo e caricarsi del dolore
dell’altro.
Dio non approva la rassegnazione, ma
ama l’uomo che mette a frutto le proprie
capacità e le rivendica nei confronti di
Dio.
Dio dimostra che l’amore autentico è la
capacità di affidarsi a Lui e anche di
sapersi caricare del dolore degli altri.
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- Parrocchia SS. Redentore